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Bisogni educativi speciali:
INCLUSIONE SCOLASTICA PER TUTTI
Attilio MILO
2 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande: I CARE.
"Me ne importa, mi sta a cuore". Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.
Don Lorenzo Milani
3 USR Lombardia – Formazione BES
La logica di fondo
Ripensare la scuola
Indicazioni
Nazionali
Direttiva B.E.S.
Riorganizzare le risorse (umane, materiali, professionali)
in un quadro coerente e sistematico secondo una logica
processuale focalizzata sul soggetto che apprende
Attilio MILO
4 USR Lombardia – Formazione BES
Il curricolo
Articolazioni
 Finalità generali:
competenze chiave europee
 Discipline
 Traguardi di sviluppo delle
competenze
 Obiettivi di apprendimento
 valutazione
 Certificazione delle
competenze
Problemi
 Conoscenza che cambia
 Conoscenza che proviene
dall’extrascuola
 Prescrittività dei traguardi
 Processi di apprendimento
cambiati
 Nuove tecnologie
 Famiglie diverse
Attilio MILO
5 USR Lombardia – Formazione BES
Ivar Lovaas
padre dell’applicazione dell’ABA all’autismo
Se un bambino nonSe un bambino non
impara dal modoimpara dal modo
con cui stiamocon cui stiamo
insegnandoinsegnando
dobbiamo trovaredobbiamo trovare
un modo miglioreun modo migliore
per insegnareper insegnare
DSA, BES, ADHD, PDP, ...
L'introduzione di queste sigle
nella scuola italiana ha avuto
soprattutto l'effetto di far
riflettere sull'efficacia
dell'insegnamento
Attilio MILO
6 USR Lombardia – Formazione BES
LA SITUAZIONE
Attilio MILO
7 USR Lombardia – Formazione BES
SI È PASSATI DA
ESCLUSIONE SEPARAZIONE
INTEGRAZIONE INCLUSIONE
Attilio MILO
8 USR Lombardia – Formazione BES
DIDATTICA INCLUSIVA
La scuola inclusiva nasce con l’intento di sostenere gli studenti
durante il percorso scolastico, attraverso l’acquisizione di un
metodo di studio autonomo ed efficace che deve essere
accompagnato da una partecipazione attiva e da un lavoro
costante sia a scuola che a casa.
Con l'aiuto corretto lo studente deve lavorare sulle sue
difficoltà specifiche, potenziando al massimo le sue capacità.
Così potrà trovare il "suo" metodo di studio (con l'utilizzo di
tutti gli strumenti possibili) che lo aiuterà ad affrontare
l'apprendimento nel modo più sereno possibile dandogli la
possibilità di studiare esattamente come tutti gli altri ragazzi.
Lavorando sulla motivazione, sull’autostima e sulla fiducia si
potrà raggiungere un buon livello di una autonomia scolastica.
Attilio MILO
9 USR Lombardia – Formazione BES
INTEGRAZIONE INCLUSIONE
Gli alunni con disabilità si trovano inseriti in un contesto
sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale –
alunni con/senza disabilità – non rispecchia la complessa realtà
delle nostre classi.
Ormai, alla luce dell’ICF, la scuola deve superare il momento
sanitario certificativo, per effettuare una descrizione dei
bisogni educativi degli alunni con disabilità, tenendo conto del
contesto culturale ed ambientale nel quale essi vivono, per
formulare progetti didattici inclusivi ponendo in prima linea i
fattori “favorenti”, costituiti dalla formazione dei docenti
curricolari, e dalle nuove tecnologie, per superare le barriere
costituite dai deficit intellettivi, sensoriali e fisici degli alunni e
dal contesto formato da classi troppo numerose e da una
mancata formazione iniziale ed obbligatoria in servizio dei
docenti curricolari.
Attilio MILO
10 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Valorizzazione di linguaggi comunicativi diversi dal codice scritto
(linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali
immagini, disegni e riepiloghi a voce.

Utilizzare schemi e mappe concettuali.

Insegnamento dell’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo,
paragrafi, immagini).

Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e
le discipline.

Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi;

offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio
per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni
essenziali;

privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale;

promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno

l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento;

promuovere l’apprendimento collaborativo.
Metodologia della didattica inclusiva
Modalità di gestione delle attività didattiche
11 USR Lombardia – Formazione BES
Superare il concetto di lezione
tradizionale
Dai quesiti proposti dalla C.M. 101/2011 emerge che nel 76% delle
scuole (hanno partecipato alla rilevazione 4.436 istituzioni scolastiche
tra istituti comprensivi e circoli didattici per un totale di 60.084 classi)
la modalità didattica più diffusa è la lezione frontale.
Attilio MILO
12 USR Lombardia – Formazione BES
Anche nell’ultima
indagine
internazionale
sull’insegnamento e
l’apprendimento
(TALIS, Teaching And
Learning
International Survey)
emerge una certa
predilezione per i
metodi tradizionali
d’insegnamento
contraddistinti da
lezioni frontali e da
un insegnamento di
stampo verbale.
Evidentemente le
conquiste della scienze
cognitive non
sembrano ancora aver
trovato uno spazio
adeguato nelle
pratiche di tutti i
giorni.
Attilio MILO
13 USR Lombardia – Formazione BES
Attività svolte più frequentemente in classeAttività svolte più frequentemente in classe
secondo le risposte di 15enni in UKsecondo le risposte di 15enni in UK
Attilio MILO
14 USR Lombardia – Formazione BES
Modalità di apprendimento preferiteModalità di apprendimento preferite
secondo lo stesso campione disecondo lo stesso campione di
studentistudenti
Attilio MILO
15 USR Lombardia – Formazione BES
Strumenti di lavoro “classici”Strumenti di lavoro “classici”
Single-functionSingle-function devicesdevices
Attilio MILO
16 USR Lombardia – Formazione BES
Nuove tecnologie didatticheNuove tecnologie didattiche
Multi-function devicesMulti-function devices
Attilio MILO
17 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
18 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
10%
di quello
che leggiamo
20%
di quello che sentiamo
30%
di quello che vediamo
50%
di quello che sentiamo e vediamo
70%
di quello che discutiamo con altri
80%
di quello di cui abbiamo esperienza personale
90%
di quello che insegnamo ad altri
RIUSCIAMO A RICORDARE IL
19 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
NUOVI MODI DI INSEGNARE –-------------> NUOVI MODI DI IMPARARE
20 USR Lombardia – Formazione BES
Gli esseri umani sono esseri sociali.
Si radunano in gruppi, trovano terapeutico essere ascoltati, traggono
energie l’uno dall’altro, e cercano reciprocità. Nei gruppi, viene
dedicato tempo e energie a compiti che stancherebbero velocemente
se si dovesse lavorare da soli.
Infatti, una delle forme più crudeli di punizione che si può infliggere
a un individuo è lasciarlo in totale solitudine.
Attilio MILO
21 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
www.apprendimentocooperativo.it
22 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
quanto è lungo il 1000
quanto pesa nelle mani un 100 rispetto a un 10 o a un 1000
LEARNING BY DOING
23 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
“fare” il teorema di Pitagora
Attilio MILO
Attilio MILO
26 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Scuola
27 USR Lombardia – Formazione BES
Per gli studenti con problemi di
memorizzazione e che faticano a
prendere appunti, fornite gli appunti o
gli schemi delle lezioni già preparati e
magari affiancate al ragazzo con DSA un
compagno che possa scrivere gli appunti
per lui (ma su sua indicazione e non al
posto suo)
Alternate fasi di concentrazione nel
lavoro (sia scrittura sia lettura sia ascolto
sia verbalizzazione) con fasi di
“decompressione”.
Questi suggerimenti, utili per tutti gli
allievi, sono indispensabili per quelli cui
viene richiesto uno sforzo supplementare
di attenzione e di concentrazione, come
nel caso degli allievi con DSA.
Attilio MILO
28 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Un buon supporto a questo tipo di didattica è costituito dall’uso del
computer e dei software didattici per la realizzazione di mappe
concettuali, calcoli matematici, lettura dei testi.....
L’introduzione del computer nella scuola, presenta grandi vantaggi
specie nelle giovani generazioni non solo per il supporto allo studio che
possono dare attraverso gli specifici software didattici ma anche perché
consente di utilizzare metodologie di ricerca delle fonti e
apprendimento (internet, Wikipedia, Motori di ricerca, ecc.) molto più
dinamiche rispetto al libro di testo.
La differenza fondamentale tra questi due approcci risiede nel fatto che
il libro di testo fornisce una “verità” che deve essere accettata e
studiata in maniera acritica, mentre la ricerca dell’informazione tra
varie fonti nel mare magnum di internet costringe ad una scelta e,
quindi, ad un atto consapevole di cosa si vuole studiare.
Lo studente da soggetto passivo dello studio diventa soggetto attivo al
punto da crearsi lui stesso le fonti da cui apprendere.
N U O V E T E C N O L O G I E
29 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Un buon supporto a questo tipo di didattica è costituito dall’uso del
computer e dei software didattici per la realizzazione di mappe
concettuali, calcoli matematici, lettura dei testi.....
L’introduzione del computer nella scuola, presenta grandi vantaggi
specie nelle giovani generazioni non solo per il supporto allo studio
che possono dare attraverso gli specifici software didattici ma anche
perché consente di utilizzare metodologie di ricerca delle fonti e
apprendimento (internet, Wikipedia, Motori di ricerca, ecc.) molto
più dinamiche rispetto al libro di testo.
La differenza fondamentale tra questi due approcci risiede nel fatto
che il libro di testo fornisce una “verità” che deve essere accettata e
studiata in maniera acritica, mentre la ricerca dell’informazione tra
varie fonti nel mare magnum di internet costringe ad una scelta e,
quindi, ad un atto consapevole di cosa si vuole studiare.
Lo studente da soggetto passivo dello studio diventa soggetto attivo
al punto da crearsi lui stesso le fonti da cui apprendere.
30 USR Lombardia – Formazione BES
GENERAZIONE DIGITALE vs GENERAZIONE CARTACEA
Attilio MILO
31 USR Lombardia – Formazione BES
La prima finalità dell’insegnamento è stata formulata da Montaigne
è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena
Meglio una testa ben fatta, che sa immaginare, mescolare i saperi, collaborare e condividere,
che una testa piena di nozioni.
Michel Eyquem de Montaigne
(1533 – 1592) filosofo,
scrittore e politico francese
Attilio MILO
32 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Una “testa ben fatta” significa che invece di accumulare il sapere è
molto più importante disporre allo stesso tempo di:
• un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi;
• principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare
loro senso.
Questo pieno impiego richiede il libero esercizio della facoltà più
diffusa e più viva dell’infanzia e dell’adolescenza, la curiosità, che
troppo spesso l’insegnamento spegne e che, al contrario, si tratta di
stimolare o di risvegliare, se sopita. Si tratta subito di incoraggiare, di
spronare l’attitudine indagatrice, e di orientarla sui problemi
fondamentali della nostra stessa condizione e del nostro tempo.
33 USR Lombardia – Formazione BES
La nostra cultura non solo privilegia l’accumulo di conoscenze (che tra l’altro
diventano rapidamente obsolete!), ma tende a scoraggiare il confronto con la realtà.
Gli studenti operano una netta distinzione: da una parte ci sono i libri e le conoscenze
meccaniche da acquisire per superare le verifiche (attività terribilmente noiosa e
deprimente), dall’altra c’è il mondo dell’esperienza e dei problemi reali (discuterne è
interessante!)
Purtroppo, il nostro sistema d’istruzione ancora troppo spesso incoraggia la
formazione di una intelligenza di tipo scolastico, centrata sulla memorizzazione di
conoscenze utili solo per le verifiche!
Alla domanda “Perché studiare?”, allora, si può rispondere dicendo che lo studio
dovrebbe essere finalizzato alla formazione di una “testa ben fatta”, capace di
comprendere sia il mondo esterno (naturale e sociale) sia quello interno, che riguarda
il sé.
Attilio MILO
34 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Etimologicamente il termine deriva dal verbo latino educĕre (cioè
«trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"),
derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre").
Secondo altri, deriva dal verbo latino educare ("trarre fuori,
allevare").
Di certo nulla a che vedere
con “riempire”
E D U C A Z I O N E
35 USR Lombardia – Formazione BES
A scuola
seguo la lezione,
evidenzio, cerchio,
scrivo note magari
aiutato dall'insegnante.
Se è presente la LIM
potrebbe essere d'aiuto
il libro digitale; questo
permette all'insegnante
di indicare,
visivamente, cosa
evidenziare.
Attilio MILO
36 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
A casa,
gli alunni con DSA
potrebbero leggere le
parti evidenziate a
scuola con l'ausilio
della sintesi vocale
Blah,
Blah,..
Blah, blah
37 USR Lombardia – Formazione BES
Successivamente, senza
dover scrivere nulla,
riportare le parti salienti
del testo in una mappa
completa di immagini da
poter essere usata anche
come traccia per
l'interrogazione
Attilio MILO
38 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
«Nell'ambito scolastico tra i mediatori più significativi ed incisivi sull'allievo
[…] sono proprio il clima e il tono educativi, creati dalla qualità dei rapporti
interpersonali»
(Larocca, Pedagogia generale, Verona, Libreria editrice universitaria, 2000, p.208)
Il mediatore didattico si colloca nello spazio tra il soggetto e l'oggetto
d'apprendimento. L’insegnante, attraverso il dialogo egli stesso diviene
mediatore, facilitando la comprensione e sollecitando gli alunni ad elaborare
personalmente ed attivamente il sapere. Come afferma Girelli, «è
mediazione didattica tutto ciò che intenzionalmente l'insegnante mette in
atto per favorire l'apprendimento degli alunni».
Chi vuole attraversare un piccolo fiume o un ruscello senza bagnarsi mette i piedi
sulle pietre che affiorano dall'acqua; allo stesso modo, chi vuole superare i
problemi che si incontrano quando in classe c'è un bambino con bisogni educativi
speciali deve appoggiarsi ai mediatori, ovvero quegli strumenti che, lavorando in
sinergia e collegati l'uno all'altro, permettono l'integrazione.
Andrea CANEVARO
Cosa sono i "mediatori didattici"?
39 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
I mediatori sono strumenti attraverso i quali il docente pone l'attenzione alla
“zona intermedia” tra insegnamento e apprendimento, che risulta utile sia
all'allievo sia all'insegnante: per l'allievo significa avere l'opportunità di
elaborare personalmente ed attivamente il sapere, mentre all'insegnante
permette di non correre il rischio di imporre il proprio insegnamento e il
proprio stile di apprendimento agli allievi.
I mediatori didattici sono di diverso tipo:
●
attivi, come per esempio la visita guidata o il computer;
●
iconici, come illustrazioni, foto, carte geografiche, cartoline;
●
mediatori analogici, come per esempio drammatizzazioni, gioco dei ruoli;
●
mediatori simbolici come per esempio conversazioni o discussioni riguardanti
una attività proposta in classe, la videoscrittura, la lezione verbale.
Variare il più possibile i mediatori per andare incontro ai diversi stili di
apprendimento, cercando di proporre testi “autentici”, perché ritenuti più
motivanti, che trattino temi interessanti e significativi adeguati alla loro età ed
attinenti al loro vissuto.
“Smontare” l'attività didattica nelle sue componenti, articolandola in fasi per
facilitare, guidare e stimolare la comprensione e la riflessione.
40 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Bisogna passare da metodologie dove l’attore
principale risulta essere l’insegnante, a
metodologie dove gli attori siano i ragazzi e il
docente diventi sempre più il regista del
processo di apprendimento. È per questo che
dovremmo cambiare il modello di
insegnamento- apprendimento, da uno di tipo
individualistico-competitivo ad un altro di tipo
collaborativo-democratico (John Dewey,
1916).
41 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Partendo da un'esperienza trentennale in questo campo,
Erickson ha elaborato 7 punti chiave, che aiuteranno tutti gli
insegnanti a impostare il proprio lavoro in modo da favorire la
partecipazione attiva di ogni alunno.
42 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Attraverso l'apprendimento cooperativo ciascun componente
del gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali,
può contribuire all'apprendimento di tutti e può diventare
risorsa (e strumento compensativo) per gli altri.
43 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Partendo dai materiali pensati per la classe, è possibile
adattare e semplificare i libri di testo, le schede per le
esercitazioni, le schede di aiuto disciplinare, i percorsi
laboratoriali, ecc., adeguandoli alle abilità e alle esigenze di
ciascuno studente.
44 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Questi strumenti aiutano a fare collegamenti logici, a
ricavare parole-chiave e concetti fondamentali, a ordinare
la presentazione degli argomenti. Non sono necessariamente
legati a un intervento di recupero o sostegno, e per questo
motivo ben si prestano a una didattica rivolta all'intera
classe.
45 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Per facilitare gli apprendimenti, favorendo al contempo il
lavoro di tutti all’interno del gruppo classe, è fondamentale
anche potenziare e consolidare i processi cognitivi:
memoria, attenzione, concentrazione, relazioni visuo-
spaziali-temporali, logica e processi cognitivo-motivazionali.
46 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
La didattica metacognitiva sviluppa nell'alunno la
consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa,
di quando è opportuno farlo e in quali condizioni,
rendendolo gestore diretto dei propri processi cognitivi.
Rappresenta le basi di un metodo di studio efficace per ogni
alunno.
47 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Realizzare una scuola inclusiva significa anche rivolgere
particolare attenzione agli aspetti emotivo-relazionali,
aiutando tutti gli alunni a imparare a vivere bene con se
stessi e con gli altri, migliorando la propria autostima, il
proprio benessere emotivo e le proprie capacità relazionali.
48 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
Il feedback sui risultati è uno strumento di eccezionale
importanza non solo ai fini dell'apprendimento, ma anche e
soprattutto per lo sviluppo di una buona immagine di sé e
della motivazione necessaria per raggiungere il successo
scolastico. Riveste un ruolo primario nella didattica
curricolare, strategico in quella speciale.
49 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
50 USR Lombardia – Formazione BES
Attilio MILO
mi è capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La
domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza è: “Come facciamo a insegnare, in tempi
come questi?”. I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del “maestro unico”; classi sempre
più affollate; bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l’italiano
etc.
Anch’io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attività di maestro, mi ponevo
interrogativi analoghi. Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto
numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di età diverse.
...
Il mio augurio per il nuovo anno scolastico è questo: NON SENTITEVI MAI DA SOLE E DA SOLI! Prima
di tutto ci sono i bambini e le bambine, che devono essere nonostante tutto al centro del vostro
lavoro e che, vedrete, non finiranno mai di sorprendervi. Poi ci sono altre e altri che, come voi, si
stanno chiedendo in giro per l’Italia quale sia ancora il senso di questo bellissimo mestiere.
…
Poi ci sono anche i genitori e le zie e i nonni dei vostri alunni e delle vostre alunne, che possono
darvi una mano, se saprete, anche insieme a loro, rendere la scuola un luogo accogliente e bello,
in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare assieme ad altri.
Non dimenticate che davanti al maestro e alla maestra passa sempre il futuro. Non solo quello
della scuola, ma quello di un intero Paese: che ha alla sua base un testo fondamentale e
ricchissimo, la Costituzione, che può essere il vostro primo strumento di lavoro.
Siate orgogliosi dell’importanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per
quel moltissimo che vale. Un abbraccio grande.
Mario Lodi
Care maestre e cari maestri,
E se hai ereditato il piccolo
triangolo che sa fare solo tin tin,
o lo scacciapensieri che fa
soltanto bloing bloing, la cosa
importante è che lo facciano al
momento giusto, il meglio
possibile, che diventino un
ottimo triangolo, un impeccabile
scacciapensieri, e che siano fieri
della qualità che il loro
contributo conferisce
all'insieme. Siccome il piacere
dell'armonia li fa progredire
tutti, alla fine anche il piccolo
triangolo conoscerà la musica,
forse non in maniera brillante
come il primo violino, ma
conoscerà la stessa musica.
"DIARIO DI SCUOLA“ Daniel Pennac -
2007
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa
difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una
buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è
un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno - Luino

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La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno - Luino

  • 1. Bisogni educativi speciali: INCLUSIONE SCOLASTICA PER TUTTI Attilio MILO
  • 2. 2 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande: I CARE. "Me ne importa, mi sta a cuore". Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Don Lorenzo Milani
  • 3. 3 USR Lombardia – Formazione BES La logica di fondo Ripensare la scuola Indicazioni Nazionali Direttiva B.E.S. Riorganizzare le risorse (umane, materiali, professionali) in un quadro coerente e sistematico secondo una logica processuale focalizzata sul soggetto che apprende Attilio MILO
  • 4. 4 USR Lombardia – Formazione BES Il curricolo Articolazioni  Finalità generali: competenze chiave europee  Discipline  Traguardi di sviluppo delle competenze  Obiettivi di apprendimento  valutazione  Certificazione delle competenze Problemi  Conoscenza che cambia  Conoscenza che proviene dall’extrascuola  Prescrittività dei traguardi  Processi di apprendimento cambiati  Nuove tecnologie  Famiglie diverse Attilio MILO
  • 5. 5 USR Lombardia – Formazione BES Ivar Lovaas padre dell’applicazione dell’ABA all’autismo Se un bambino nonSe un bambino non impara dal modoimpara dal modo con cui stiamocon cui stiamo insegnandoinsegnando dobbiamo trovaredobbiamo trovare un modo miglioreun modo migliore per insegnareper insegnare DSA, BES, ADHD, PDP, ... L'introduzione di queste sigle nella scuola italiana ha avuto soprattutto l'effetto di far riflettere sull'efficacia dell'insegnamento Attilio MILO
  • 6. 6 USR Lombardia – Formazione BES LA SITUAZIONE Attilio MILO
  • 7. 7 USR Lombardia – Formazione BES SI È PASSATI DA ESCLUSIONE SEPARAZIONE INTEGRAZIONE INCLUSIONE Attilio MILO
  • 8. 8 USR Lombardia – Formazione BES DIDATTICA INCLUSIVA La scuola inclusiva nasce con l’intento di sostenere gli studenti durante il percorso scolastico, attraverso l’acquisizione di un metodo di studio autonomo ed efficace che deve essere accompagnato da una partecipazione attiva e da un lavoro costante sia a scuola che a casa. Con l'aiuto corretto lo studente deve lavorare sulle sue difficoltà specifiche, potenziando al massimo le sue capacità. Così potrà trovare il "suo" metodo di studio (con l'utilizzo di tutti gli strumenti possibili) che lo aiuterà ad affrontare l'apprendimento nel modo più sereno possibile dandogli la possibilità di studiare esattamente come tutti gli altri ragazzi. Lavorando sulla motivazione, sull’autostima e sulla fiducia si potrà raggiungere un buon livello di una autonomia scolastica. Attilio MILO
  • 9. 9 USR Lombardia – Formazione BES INTEGRAZIONE INCLUSIONE Gli alunni con disabilità si trovano inseriti in un contesto sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale – alunni con/senza disabilità – non rispecchia la complessa realtà delle nostre classi. Ormai, alla luce dell’ICF, la scuola deve superare il momento sanitario certificativo, per effettuare una descrizione dei bisogni educativi degli alunni con disabilità, tenendo conto del contesto culturale ed ambientale nel quale essi vivono, per formulare progetti didattici inclusivi ponendo in prima linea i fattori “favorenti”, costituiti dalla formazione dei docenti curricolari, e dalle nuove tecnologie, per superare le barriere costituite dai deficit intellettivi, sensoriali e fisici degli alunni e dal contesto formato da classi troppo numerose e da una mancata formazione iniziale ed obbligatoria in servizio dei docenti curricolari. Attilio MILO
  • 10. 10 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Valorizzazione di linguaggi comunicativi diversi dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce.  Utilizzare schemi e mappe concettuali.  Insegnamento dell’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini).  Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.  Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi;  offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali;  privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale;  promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno  l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento;  promuovere l’apprendimento collaborativo. Metodologia della didattica inclusiva Modalità di gestione delle attività didattiche
  • 11. 11 USR Lombardia – Formazione BES Superare il concetto di lezione tradizionale Dai quesiti proposti dalla C.M. 101/2011 emerge che nel 76% delle scuole (hanno partecipato alla rilevazione 4.436 istituzioni scolastiche tra istituti comprensivi e circoli didattici per un totale di 60.084 classi) la modalità didattica più diffusa è la lezione frontale. Attilio MILO
  • 12. 12 USR Lombardia – Formazione BES Anche nell’ultima indagine internazionale sull’insegnamento e l’apprendimento (TALIS, Teaching And Learning International Survey) emerge una certa predilezione per i metodi tradizionali d’insegnamento contraddistinti da lezioni frontali e da un insegnamento di stampo verbale. Evidentemente le conquiste della scienze cognitive non sembrano ancora aver trovato uno spazio adeguato nelle pratiche di tutti i giorni. Attilio MILO
  • 13. 13 USR Lombardia – Formazione BES Attività svolte più frequentemente in classeAttività svolte più frequentemente in classe secondo le risposte di 15enni in UKsecondo le risposte di 15enni in UK Attilio MILO
  • 14. 14 USR Lombardia – Formazione BES Modalità di apprendimento preferiteModalità di apprendimento preferite secondo lo stesso campione disecondo lo stesso campione di studentistudenti Attilio MILO
  • 15. 15 USR Lombardia – Formazione BES Strumenti di lavoro “classici”Strumenti di lavoro “classici” Single-functionSingle-function devicesdevices Attilio MILO
  • 16. 16 USR Lombardia – Formazione BES Nuove tecnologie didatticheNuove tecnologie didattiche Multi-function devicesMulti-function devices Attilio MILO
  • 17. 17 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO
  • 18. 18 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO 10% di quello che leggiamo 20% di quello che sentiamo 30% di quello che vediamo 50% di quello che sentiamo e vediamo 70% di quello che discutiamo con altri 80% di quello di cui abbiamo esperienza personale 90% di quello che insegnamo ad altri RIUSCIAMO A RICORDARE IL
  • 19. 19 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO NUOVI MODI DI INSEGNARE –-------------> NUOVI MODI DI IMPARARE
  • 20. 20 USR Lombardia – Formazione BES Gli esseri umani sono esseri sociali. Si radunano in gruppi, trovano terapeutico essere ascoltati, traggono energie l’uno dall’altro, e cercano reciprocità. Nei gruppi, viene dedicato tempo e energie a compiti che stancherebbero velocemente se si dovesse lavorare da soli. Infatti, una delle forme più crudeli di punizione che si può infliggere a un individuo è lasciarlo in totale solitudine. Attilio MILO
  • 21. 21 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO www.apprendimentocooperativo.it
  • 22. 22 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO quanto è lungo il 1000 quanto pesa nelle mani un 100 rispetto a un 10 o a un 1000 LEARNING BY DOING
  • 23. 23 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO “fare” il teorema di Pitagora
  • 26. 26 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Scuola
  • 27. 27 USR Lombardia – Formazione BES Per gli studenti con problemi di memorizzazione e che faticano a prendere appunti, fornite gli appunti o gli schemi delle lezioni già preparati e magari affiancate al ragazzo con DSA un compagno che possa scrivere gli appunti per lui (ma su sua indicazione e non al posto suo) Alternate fasi di concentrazione nel lavoro (sia scrittura sia lettura sia ascolto sia verbalizzazione) con fasi di “decompressione”. Questi suggerimenti, utili per tutti gli allievi, sono indispensabili per quelli cui viene richiesto uno sforzo supplementare di attenzione e di concentrazione, come nel caso degli allievi con DSA. Attilio MILO
  • 28. 28 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Un buon supporto a questo tipo di didattica è costituito dall’uso del computer e dei software didattici per la realizzazione di mappe concettuali, calcoli matematici, lettura dei testi..... L’introduzione del computer nella scuola, presenta grandi vantaggi specie nelle giovani generazioni non solo per il supporto allo studio che possono dare attraverso gli specifici software didattici ma anche perché consente di utilizzare metodologie di ricerca delle fonti e apprendimento (internet, Wikipedia, Motori di ricerca, ecc.) molto più dinamiche rispetto al libro di testo. La differenza fondamentale tra questi due approcci risiede nel fatto che il libro di testo fornisce una “verità” che deve essere accettata e studiata in maniera acritica, mentre la ricerca dell’informazione tra varie fonti nel mare magnum di internet costringe ad una scelta e, quindi, ad un atto consapevole di cosa si vuole studiare. Lo studente da soggetto passivo dello studio diventa soggetto attivo al punto da crearsi lui stesso le fonti da cui apprendere. N U O V E T E C N O L O G I E
  • 29. 29 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Un buon supporto a questo tipo di didattica è costituito dall’uso del computer e dei software didattici per la realizzazione di mappe concettuali, calcoli matematici, lettura dei testi..... L’introduzione del computer nella scuola, presenta grandi vantaggi specie nelle giovani generazioni non solo per il supporto allo studio che possono dare attraverso gli specifici software didattici ma anche perché consente di utilizzare metodologie di ricerca delle fonti e apprendimento (internet, Wikipedia, Motori di ricerca, ecc.) molto più dinamiche rispetto al libro di testo. La differenza fondamentale tra questi due approcci risiede nel fatto che il libro di testo fornisce una “verità” che deve essere accettata e studiata in maniera acritica, mentre la ricerca dell’informazione tra varie fonti nel mare magnum di internet costringe ad una scelta e, quindi, ad un atto consapevole di cosa si vuole studiare. Lo studente da soggetto passivo dello studio diventa soggetto attivo al punto da crearsi lui stesso le fonti da cui apprendere.
  • 30. 30 USR Lombardia – Formazione BES GENERAZIONE DIGITALE vs GENERAZIONE CARTACEA Attilio MILO
  • 31. 31 USR Lombardia – Formazione BES La prima finalità dell’insegnamento è stata formulata da Montaigne è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena Meglio una testa ben fatta, che sa immaginare, mescolare i saperi, collaborare e condividere, che una testa piena di nozioni. Michel Eyquem de Montaigne (1533 – 1592) filosofo, scrittore e politico francese Attilio MILO
  • 32. 32 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Una “testa ben fatta” significa che invece di accumulare il sapere è molto più importante disporre allo stesso tempo di: • un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi; • principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare loro senso. Questo pieno impiego richiede il libero esercizio della facoltà più diffusa e più viva dell’infanzia e dell’adolescenza, la curiosità, che troppo spesso l’insegnamento spegne e che, al contrario, si tratta di stimolare o di risvegliare, se sopita. Si tratta subito di incoraggiare, di spronare l’attitudine indagatrice, e di orientarla sui problemi fondamentali della nostra stessa condizione e del nostro tempo.
  • 33. 33 USR Lombardia – Formazione BES La nostra cultura non solo privilegia l’accumulo di conoscenze (che tra l’altro diventano rapidamente obsolete!), ma tende a scoraggiare il confronto con la realtà. Gli studenti operano una netta distinzione: da una parte ci sono i libri e le conoscenze meccaniche da acquisire per superare le verifiche (attività terribilmente noiosa e deprimente), dall’altra c’è il mondo dell’esperienza e dei problemi reali (discuterne è interessante!) Purtroppo, il nostro sistema d’istruzione ancora troppo spesso incoraggia la formazione di una intelligenza di tipo scolastico, centrata sulla memorizzazione di conoscenze utili solo per le verifiche! Alla domanda “Perché studiare?”, allora, si può rispondere dicendo che lo studio dovrebbe essere finalizzato alla formazione di una “testa ben fatta”, capace di comprendere sia il mondo esterno (naturale e sociale) sia quello interno, che riguarda il sé. Attilio MILO
  • 34. 34 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Etimologicamente il termine deriva dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre"). Secondo altri, deriva dal verbo latino educare ("trarre fuori, allevare"). Di certo nulla a che vedere con “riempire” E D U C A Z I O N E
  • 35. 35 USR Lombardia – Formazione BES A scuola seguo la lezione, evidenzio, cerchio, scrivo note magari aiutato dall'insegnante. Se è presente la LIM potrebbe essere d'aiuto il libro digitale; questo permette all'insegnante di indicare, visivamente, cosa evidenziare. Attilio MILO
  • 36. 36 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO A casa, gli alunni con DSA potrebbero leggere le parti evidenziate a scuola con l'ausilio della sintesi vocale Blah, Blah,.. Blah, blah
  • 37. 37 USR Lombardia – Formazione BES Successivamente, senza dover scrivere nulla, riportare le parti salienti del testo in una mappa completa di immagini da poter essere usata anche come traccia per l'interrogazione Attilio MILO
  • 38. 38 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO «Nell'ambito scolastico tra i mediatori più significativi ed incisivi sull'allievo […] sono proprio il clima e il tono educativi, creati dalla qualità dei rapporti interpersonali» (Larocca, Pedagogia generale, Verona, Libreria editrice universitaria, 2000, p.208) Il mediatore didattico si colloca nello spazio tra il soggetto e l'oggetto d'apprendimento. L’insegnante, attraverso il dialogo egli stesso diviene mediatore, facilitando la comprensione e sollecitando gli alunni ad elaborare personalmente ed attivamente il sapere. Come afferma Girelli, «è mediazione didattica tutto ciò che intenzionalmente l'insegnante mette in atto per favorire l'apprendimento degli alunni». Chi vuole attraversare un piccolo fiume o un ruscello senza bagnarsi mette i piedi sulle pietre che affiorano dall'acqua; allo stesso modo, chi vuole superare i problemi che si incontrano quando in classe c'è un bambino con bisogni educativi speciali deve appoggiarsi ai mediatori, ovvero quegli strumenti che, lavorando in sinergia e collegati l'uno all'altro, permettono l'integrazione. Andrea CANEVARO Cosa sono i "mediatori didattici"?
  • 39. 39 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO I mediatori sono strumenti attraverso i quali il docente pone l'attenzione alla “zona intermedia” tra insegnamento e apprendimento, che risulta utile sia all'allievo sia all'insegnante: per l'allievo significa avere l'opportunità di elaborare personalmente ed attivamente il sapere, mentre all'insegnante permette di non correre il rischio di imporre il proprio insegnamento e il proprio stile di apprendimento agli allievi. I mediatori didattici sono di diverso tipo: ● attivi, come per esempio la visita guidata o il computer; ● iconici, come illustrazioni, foto, carte geografiche, cartoline; ● mediatori analogici, come per esempio drammatizzazioni, gioco dei ruoli; ● mediatori simbolici come per esempio conversazioni o discussioni riguardanti una attività proposta in classe, la videoscrittura, la lezione verbale. Variare il più possibile i mediatori per andare incontro ai diversi stili di apprendimento, cercando di proporre testi “autentici”, perché ritenuti più motivanti, che trattino temi interessanti e significativi adeguati alla loro età ed attinenti al loro vissuto. “Smontare” l'attività didattica nelle sue componenti, articolandola in fasi per facilitare, guidare e stimolare la comprensione e la riflessione.
  • 40. 40 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Bisogna passare da metodologie dove l’attore principale risulta essere l’insegnante, a metodologie dove gli attori siano i ragazzi e il docente diventi sempre più il regista del processo di apprendimento. È per questo che dovremmo cambiare il modello di insegnamento- apprendimento, da uno di tipo individualistico-competitivo ad un altro di tipo collaborativo-democratico (John Dewey, 1916).
  • 41. 41 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Partendo da un'esperienza trentennale in questo campo, Erickson ha elaborato 7 punti chiave, che aiuteranno tutti gli insegnanti a impostare il proprio lavoro in modo da favorire la partecipazione attiva di ogni alunno.
  • 42. 42 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Attraverso l'apprendimento cooperativo ciascun componente del gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali, può contribuire all'apprendimento di tutti e può diventare risorsa (e strumento compensativo) per gli altri.
  • 43. 43 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Partendo dai materiali pensati per la classe, è possibile adattare e semplificare i libri di testo, le schede per le esercitazioni, le schede di aiuto disciplinare, i percorsi laboratoriali, ecc., adeguandoli alle abilità e alle esigenze di ciascuno studente.
  • 44. 44 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Questi strumenti aiutano a fare collegamenti logici, a ricavare parole-chiave e concetti fondamentali, a ordinare la presentazione degli argomenti. Non sono necessariamente legati a un intervento di recupero o sostegno, e per questo motivo ben si prestano a una didattica rivolta all'intera classe.
  • 45. 45 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Per facilitare gli apprendimenti, favorendo al contempo il lavoro di tutti all’interno del gruppo classe, è fondamentale anche potenziare e consolidare i processi cognitivi: memoria, attenzione, concentrazione, relazioni visuo- spaziali-temporali, logica e processi cognitivo-motivazionali.
  • 46. 46 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO La didattica metacognitiva sviluppa nell'alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni, rendendolo gestore diretto dei propri processi cognitivi. Rappresenta le basi di un metodo di studio efficace per ogni alunno.
  • 47. 47 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Realizzare una scuola inclusiva significa anche rivolgere particolare attenzione agli aspetti emotivo-relazionali, aiutando tutti gli alunni a imparare a vivere bene con se stessi e con gli altri, migliorando la propria autostima, il proprio benessere emotivo e le proprie capacità relazionali.
  • 48. 48 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO Il feedback sui risultati è uno strumento di eccezionale importanza non solo ai fini dell'apprendimento, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di una buona immagine di sé e della motivazione necessaria per raggiungere il successo scolastico. Riveste un ruolo primario nella didattica curricolare, strategico in quella speciale.
  • 49. 49 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO
  • 50. 50 USR Lombardia – Formazione BES Attilio MILO mi è capitato spesso, in questo periodo, di ricevere lettere o telefonate da qualcuno di voi. La domanda che mi viene rivolta con maggiore insistenza è: “Come facciamo a insegnare, in tempi come questi?”. I sottintesi alla domanda sono molti: il ritorno del “maestro unico”; classi sempre più affollate; bambini e bambine che provengono da altre culture e lingue e non sanno l’italiano etc. Anch’io, come voi, soprattutto nei primi anni della mia attività di maestro, mi ponevo interrogativi analoghi. Ho cominciato ad insegnare subito dopo la guerra. Le classi erano molto numerose. Capitava anche di avere bambini e bambine di età diverse. ... Il mio augurio per il nuovo anno scolastico è questo: NON SENTITEVI MAI DA SOLE E DA SOLI! Prima di tutto ci sono i bambini e le bambine, che devono essere nonostante tutto al centro del vostro lavoro e che, vedrete, non finiranno mai di sorprendervi. Poi ci sono altre e altri che, come voi, si stanno chiedendo in giro per l’Italia quale sia ancora il senso di questo bellissimo mestiere. … Poi ci sono anche i genitori e le zie e i nonni dei vostri alunni e delle vostre alunne, che possono darvi una mano, se saprete, anche insieme a loro, rendere la scuola un luogo accogliente e bello, in cui ciascuno abbia il piacere e la felicità di entrare e restare assieme ad altri. Non dimenticate che davanti al maestro e alla maestra passa sempre il futuro. Non solo quello della scuola, ma quello di un intero Paese: che ha alla sua base un testo fondamentale e ricchissimo, la Costituzione, che può essere il vostro primo strumento di lavoro. Siate orgogliosi dell’importanza del vostro mestiere e pretendete che esso venga riconosciuto per quel moltissimo che vale. Un abbraccio grande. Mario Lodi Care maestre e cari maestri,
  • 51. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. "DIARIO DI SCUOLA“ Daniel Pennac - 2007 Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.