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La Prima Guerra Mondiale
O
La Grande Guerra.
Di Emanuele Colonnella
La situazione europea alla vigilia della guerra.
Prima che iniziasse la Grande Guerra,
in Europa regnava un alto clima di tensione tra i vari
stati ed imperi, per via dei desideri di espansione
verso altri territori.
Le numerose cause sono le seguenti:
– le mire espansionistiche della Germania, la quale
mirava a strappare la supremazia sull'Europa che
aveva la Gran Bretagna;
– la difesa della supremazia europea da parte degli
inglesi;
– il desiderio di riprendere l'Alsazia e la Lorena da parte della Francia, che le aveva perse durante la
guerra franco-prussiana del 1870;
– le mire espansionistiche dell'Impero russo e dell'Impero austro-ungarico verso la penisola dei
Balcani;
– il desiderio d'indipendenza da parte dei popoli sotto il dominio austro-ungarico;
– la voglia dell'Italia e degli italiani di completare la propria unificazione, prendendo Trento e Trieste
dall'Impero austro-ungarico;
– le mire espansionistiche delle potenze emergenti come il Giappone e gli Stati Uniti;
– la corsa agli armamenti e rafforzare l'apparato militare;
– la diffusione delle ideologie nazionalistiche e patriottiche, che prevalsero sulle forze pacifiste.
L'attentato che scatenò la guerra.
Nel 1908; l'Impero austro-ungarico annesse la
Bosnia-Erzegovina, che era già amministrato
da esso, ma che apparteneva all'impero
ottomano, dando così vita a scontri e tumulti in
tutta la regione, da parte degli indipendentisti
serbi e bosniaci.
Verso la fine di giugno del 1914, l'erede al
trono austriaco, Franz Ferdinand (Francesco
Ferdinando) visitò la Bosnia per poter
osservare delle manovre militari e partecipare
all'inaugurazione di un museo a Sarajevo con
sua moglie, Sofia Chotek.
Il 28 giugno (15 giugno nel calendario giuliano) del 1914, al 14° anniversario del giuramento di Franz
Ferdinand, con il quale ottenne il permesso da parte del re Franz Joseph I von Österreich di sposare Sofia
Chotek. Così, durante una festa nazionale serba, mentre sfilavano con un corteo di auto, il nazionalista
serbo, Gavrilo Princip, sparò alcuni colpi di pistola contro l'erede al trono e sua moglie, uccidendoli sul
colpo.
La morte dell'erede al trono d'Austria scosse l'impero, che addossò la colpa dell'accaduto alla Serbia,
inviandole un ultimatum formato da 15 punti; il 23 luglio 1914, che doveva essere
accettato i due giorni. Esso fu rifiutato dalla Serbia perché irrealizzabile.Così, 3 giorni dopo il rifiuto,
l'Impero austro-ungarico dichiarò guerra alla Serbia.
Fotografia di Gavrilo Princip, fautore dell'attentato di
Sarajevo, con la complicità di: Nedeljko Čabrinović; Trifko
Grabež; Vaso Čubrilović; Cvjetko Popović e Danilo Ilić.
Le alleanze della Grande Guerra.
Dopo la dichiarazione di guerra del
1914 da parte dell'Impero austriaco alla
Serbia, molti altri Stati approfittarono di
quest'occasione per adempiere ai
propri scopi.Gli Stati che entrarono in
guerra furono molti e si organizzarono
in due schieramenti:da un lato c'era la
Triplice Intesa, composta da:
– Impero russo;
– Terza repubblica francese;
– Impero britannico;
ed appoggiato da:
Serbia; Giappone;Belgio e
Montenegro.
Dall'altro lato c'era la Triplice Alleanza, composta da: Impero Germanico ed austro-ungarico; ed
appoggiata da:
– Bulgaria;
– Impero ottomano;
– Turchia.
Teoricamente, in base all'alleanza stretta tra Germania, Austria ed Italia nel 1882; anche il regno d'Italia
sarebbe dovuto entrare in guerra, ma, siccome l'alleanza era di tipo difensivo, essa dichiarò la sua
neutralità; però vi entrò nel 1915 in seguito agli scontri interni tra interventisti e neutralisti.
Le battaglie importanti del 1914.
La guerra comincia quando i tedeschi
invadono il Lussemburgo e il Belgio
(nonostante la neutralità)
rispettivamente il 2 e il 4 agosto 1914,
per arrivare in Francia, alla quale è stata
dichiarata guerra il 3 agosto.
Nel frattempo, l'Impero russo è
impegnato in Galizia e nella Prussia
orientale; il Regno Unito si aggrega alla
Francia, dichiarando guerra all'Impero
austro-ungarico; il quale è impegnato
contro i russi.
Questa fotografia raffigura soldati tedeschi
impegnati nel fronte occidentale, nel quale
vinsero il 24 agosto le battaglie di Charleroi, di
Mons e delle Ardenne, e quella delle frontiere,
costringendo le truppe francesi e britanniche ad
indietreggiare, ma il 12 settembre partì la
controffensiva che li sconfisse nella prima
battaglia di Marna e di Marna; ma questo non
impedì loro di cominciare l'assedio di Anversa, il
9 ottobre.Queste battaglie trasformarono la
guerra di movimento, ovvero con l'attacco di
mezzi pesanti, in guerra di posizione, ovvero,
nelle trincee.
Intanto, sul fronte orientale, i tedeschi dovettero
difendere la Prussia orientale, vincendo nelle
battaglie di Tannenberg (30 agosto) e dei Laghi
Masuri(14 settembre).
Il 24 e il 25 dicembre del 1914, furono due
giorni passati alla storia come “Tregua di
Natale”.Infatti, sottoscritto da Papa Benedetto
XV di fare un “cessate il fuoco” almeno nella
notte di Natale, i soldati tedeschi, francesi, e
britannici, si scambiarono gli auguri e le
canzoni, e, alcune volte, anche del cibo,
oltrepassando le trincee portandole agli “altri”.
Celebrarono anche cerimonie religiose a cui
parteciparono tutti, e seppellirono i loro caduti.
Addirittura,i soldati dei diversi schieramenti
intrattennero rapporti amichevoli, giocando
anche delle partite di calcio tra loro.
In questa fotografia, sono raffigurati soldati sia
tedeschi, che anglo-francesi.Purtroppo, nonostante ci
furono tregue anche nella Pasqua e nel Natale del
1915; nel 1916, non ci fu nessuna tregua, a causa
delle appena accadute battaglie della Somme e di
Verdun, ma soprattutto, a causa dell'utilizzo delle armi
chimiche.
Il 1915: l'entrata dell'Italia.
In Italia, da quando è iniziata la guerra in Europa; si
sono susseguiti molti scontri e manifestazioni sia a
favore che contro l'intervento dell'Italia in guerra.
I neutralisti, cioè coloro che erano contro la guerra,
erano formati da:
– cattolici;
– socialisti riformisti;
– liberali giolittiani.
Tra coloro che ne erano a favore, ovvero gli
interventisti; c'erano:
– socialisti rivoluzionari;
– conservatori;
– repubblicani;
– nazionalisti, tra i quali c'era anche Gabriele
D'Annunzio.
Dopo i combattimenti delle Argonne sostenuti dai
volontari garibaldini, dal 6 all'8 gennaio, l'Italia decise, il
16 aprile, di chiedere come ricompensa per la sua
neutralità dei territori all'Austria, che rifiutò, e, il 26 aprile,
l'Italia aderì all'Intesa, stipulando il Patto di Londra, che
segno l'entrata in guerra dell'Italia, dichiarando guerra
agli austriaci il 24 maggio.
Nel frattempo, il 19 febbraio iniziò la campagna
dei Dardanelli, nota anche come, campagna di
Gallipoli, che durò dal 19 febbraio al 18 marzo
del 1915, concludendosi con lo sbarco britannico
a Gaba Tebe, nell'aprile di quell'anno.
Invece, sul fronte francese, in luglio, mentre gli
austriaci e i tedeschi conducono un offensiva in
Polonia; i francesi ingaggiano aspre battaglie nella
zona dell'Artois; poi, tra settembre e ottobre, gli
anglo-francesi approfittano dell'offensiva austro-
tedesca ai danni della Russia per un'ulteriore
offensiva sulla zona dell'Artois e nella Champagne.
Il 1916: le battaglie dello Jutland e delle Somme.
Il 31 maggio del 1916,inizia lo scontro navale
fra la Grand Fleet e la Hochseeflotte nel mare
del Nord; passato alla storia come “battaglia
dello Jutland”. Quella che viene ricordata
come la più grande battaglia navale di tutti i
tempi, fu tatticamente una vittoria tedesca,
dato che le perdite inflitte ai britannici furono
superiori e piuttosto brucianti. Tuttavia l'effetto
strategico dello scontro fu di assoluto
vantaggio britannico, perché la flotta tedesca
non si arrischiò più in mare aperto per cercare
uno scontro diretto. La guerra sul mare veniva
affidata quasi completamente ai sommergibili
tedeschi U-Boote, (anche da prima della
battaglia dello Jutland) che avevano il compito
di affondare navi mercantili, militari e
passeggeri britanniche, per negar loro i
rifornimenti; fu proprio questa tecnica che, alle
2 del pomeriggio del 7 maggio,fece affondare,
da parte dell'U-20, il transatlantico americano
Lusitania, che poi prenderà come scusa per
entrare nella guerra, rendendola mondiale.
Intanto, sul fronte francese, il 21 febbraio i
tedeschi avviarono un'offensiva verso Verdun,
ricevendo una dura sconfitta; proprio come nella
battaglia delle Somme, il 1° luglio 1916.
Invece, in sul fronte italiano,il 12 aprile si svolge
un'offensiva italiana verso Adamello, ad oltre
3000 m di altitudine. Ma, il 15 maggio, parte
un'operazione austriaca, chiamata
"Strafexpedition" (spedizione punitiva) contro
l'Italia allo scopo di raggiungere la pianura veneta
e prendere alle spalle le armate schierate in
Carnia e sull'Isonzo. Dopo sanguinosi
combattimenti l'attacco fallisce. Così, il 29 giugno,
gli austriaci lanciano gas asfissianti nella zona del
monte S. Michele; poi nell'ottobre le truppe
italiane fermano l'avanzata austriaca sugli
altipiani dell'Asiago e del Pasubio, e, il 21
novembre, l'Austria comincia a soffrire quando,
all'età di 86 anni, muore l'imperatore Franz
Joseph I von Österreich, al quale succede Carlo
d'Asburgo.
Nel frattempo, sul fronte orientale,la Romania dichiara guerra all'Austria-Ungheria, ma le viene a
sua volta, dichiarata guerra da: Germania; Impero Ottomano e Bulgaria.
Il 4 agosto 1916, parte un'offensiva russa contro l'Austria, che la costringe ad arretrare, perdendo
il territorio di Bucovina, il 15 agosto.
Soldati russi a Bucovina.
Il 1917: la svolta.
Dopo l'affondamento della Lusitania, e la rottura dei
rapporti con la Germania, il 3 febbraio 1917; il 2
aprile dello stesso anno gli USA dichiara guerra alla
Germania, coinvolgendo anche Panamà, Cuba e
Liberia, ai quali si unirono anche Siam, Cina, Brasile
e Grecia.
Da allora, in America cominciò una martellante
propaganda per l'arruolamento nell'esercito,
nei quali manifesti, c'erano simboli, ma soprattutto
slogan, per incentivare i giovani a partire per
l'Europa, che in quegli anni era in guerra.
Alla fine dell'anno, ci fu una dichiarazione di guerra
anche contro l'Austria-Ungheria.
Intanto, sul fronte francese, dopo il
fiasco dell'offensiva Nivelle, il 16 aprile,
e dopo la vittoria del 16 maggio ad
Arras; il 7 giugno partì una grande
offensiva nelle Fiandre, che però si
concluse con un altro insuccesso, il 6
novembre.
Invece, sul fronte italiano, dopo la battaglia
dell'Ortigara (10 giugno-29 giugno) dove 20
battaglioni di Alpini conquistano il monte, e dopo
l'11° battaglia dell'Isonzo, vinta dagli italiani il 17
agosto; il 24 ottobre iniziò la 12° battaglia
dell'Isonzo, nota come “battaglia di Caporetto” che
si risolse con la più grave sconfitta mai subita
dall'esercito italiano, il 12 novembre.
La rivoluzione russa.
In Russia, c'era una situazione di
arretratezza agricola; l'area industriale era
distribuita in poche città ed una debole
borghesia.
Lo zar Nicola II regnò dalla morte del
padre, Alessandro III, nel 1894, del tutto
inesperto e mai educato per gestire gli
affari di governo, e, pur istituendo nel 1906
la Duma (il Parlamento), ne impedì
l'esercizio del potere, in modo da poter
governare in solitudine.
Oltre agli errori di governo già commessi, il
peggiore fu quello di entrare in guerra,pensando di
smorzare le tensioni interne, mandando in guerra
oltre 11 milioni di soldati, impreparati e mal
equipaggiati, subendo dure sconfitte sul campo di
battaglia.Inoltre, la produzione agricola diminuì,
aggravando sempre di più la situazione
economica.Questi fatti portarono, il 12 marzo 1917
(23 febbraio, secondo il calendario giuliano), alla
cosiddetta “Rivoluzione di febbraio”, che, a
Pietrogrado (San Pietroburgo) scatenò scioperi e
agitazioni da parte degli operai, perfino l'esercito,
mandato a fermare la rivolta, si unì ad essa.
Questo portò lo zar Nicola II ad abdicare,
proclamando la Repubblica, al quale comando
c'era Aleksandr Kerenskij, che continuò a
combattere la guerra, ricevendo altre dure
sconfitte.
Già prima della Rivoluzione di febbraio, gli
oppositori al regime zarista, erano divisi in
2 correnti:
– bolscevichi (“maggioranza”), che
volevano una rivoluzione vera e propria
per abbattere lo zar;
– menscevichi (“minoranza”), che
volevano una transizione verso uno stato
socialista con riforme e sociali e politiche.
Dopo il ritorno di Lenin (pseudonimo di Vladimir
Il'ic Ul'janov fuggito in Svizzera dopo una
rivoluzione del 1905, esponente bolscevica,
ritratto sopra) del 3 aprile, cominciò a diffondere
idee socialiste, e che i tempi erano maturi sia in
Russia che in Europa per una società comunista,
fondando il Partito Comunista Russo.
Così, la notte tra il 6 e il 7 novembre (23-24
ottobre, secondo il calendario giuliano), i Soviet
(l'esercito bolscevica) occupò il Palazzo d'Inverno
di Pietrogrado, dando vita alla “Rivoluzione
d'Ottobre”.
Con la Rivoluzione d'Ottobre da parte dei
bolscevichi, nacque l'Unione Sovietica,
con a capo Lenin, che si convinse che
per condurre cambiamenti all'interno
della Russia, dovevano uscire da una
guerra che avrebbero sicuramente
perso; così, il 3 marzo 1918,alcuni
esponenti sovietici, si recarono a Brest-
Litovsk, nell'attuale Bielorussia, per
trattare con gli imperi centrali.
Questa pace fece uscire la neo Unione
Sovietica dalla Prima Guerra Mondiale.
Dopo il trattato, in Russia, vennero confiscati tutti i
beni dei grandi proprietari terrieri, le terre furono
distribuite ai contadini, le banche furono
nazionalizzate, e la capitale fu spostata a Mosca.
Contro i bolscevichi, c'erano i Menscevichi, che
non approvavano il lavoro di Lenin e Trotsky (in
foto); e, appoggiati dai socialisti dissidenti, liberali,
conservatori e militari fedeli allo zar, formarono
l'Armata Bianca.Essa ebbe anche il sostegno degli
Stati europei, temendo che la rivoluzione si
sarebbe espansa fino in Europa.
Il contrasto tra Menscevichi e
Bolscevichi (organizzati nell'Armata
Rossa, appoggiati dall'Armata Nera),
sfociarono nel luglio del 1918 in una
guerra civile:
– da una parte c'era l'Armata Bianca,
sostenuta da: Francia, Grecia, Italia,
Giappone, Romania, Regno Unito, Stati
Uniti e Serbia; che contava inizialmente
80.000 uomini, e poi diverse centinaia di
migliaia;
– dall'altra c'era l'Armata Rossa,
sostenuta da quella Nera, che contava
dai 150.000 uomini del 1918, ai 450.000
del 1919; fino ad arrivare ai 5.500.000
del 1920.
Così, dopo l'esecuzione dello zar e della sua
famiglia, nel luglio 1918; iniziò la guerra civile
russa, che terminò tra il 1921/1922 con la
vittoria finale dei Bolscevichi e dell'Armata
Rossa.
I bolscevichi avevano perso 700.000 uomini, tra
civili e militari;mentre l'Armata Bianca perse
920.000 uomini, sempre tra civili e militari.
Il 1918: la fine della guerra.
In seguito all'affondamento della
corazzata S.Stefano da parte del MAS, il
10 giugno 1918; gli austriaci tentano un
attacco, iniziato il 15 giugno, sul Piave,
dando inizio alla “Battaglia del Solstizio”.
Infatti, gli austro-ungarici riuscirono a
superare il Piave, ma i soldati italiani,
riuscirono comunque a resistere
all'avanzata austriaca, bloccandoli in
pianura, ed il 23 giugno, gli invasori si
ritirarono.
Con il volo su Vienna di D'Annunzio del 9 agosto;
gli italiani si decisero a condurre un'offensiva sul
Monte Grappa e sul Piave, il 24 ottobre,
occupando Vittorio Veneto, e sbarcando a Trieste,
facendo crollare il fronte austriaco. Infine, il 3
novembre 1918, l'Impero austro-ungarico chiese
l'armistizio, che dava all'Italia Trento e Trieste,
lstria e la Dalmazia.
Anche se vittoriosa nel fronte
orientale, in Francia la Germania era
in netta difficoltà, soprattutto dopo la
dichiarazione di guerra di: Nicaragua;
Costarica e Guatemala.
In più c'erano le continue incursioni
anglo-americane, come quella di
Arras, il 21 marzo; nelle Fiandre, il 9
aprile, e, con la più disastrosa,
l'offensiva della Marna e dell'Aisne,
dal 19 luglio al 3 agosto.
Un altro colpo duro per la Germania fu la
vittoria francese in Macedonia, il 24
settembre, con la quale, la Bulgaria chiese
l'armistizio, ed uscì dal conflitto il 29
settembre.
Infine, dopo che il 4 novembre la Germania
perse anche il suo ultimo alleato, l'Austria,
con l'emanazione del Bollettino della
Vittoria; si trovò costretta, l'11 novembre,
mentre le proprie armate si ritiravano
dovunque, a chiedere l'Armistizio di
Compiègne (in fotografia), che pose fine
alla Prima Guerra Mondiale.
L'armistizio di Compiègne prevedeva che la
Germania sottostesse a molte clausole:
– cessare le ostilità entro 6 ore dopo
l'armistizio;
– ritirare entro 15 giorni le truppe tedesche da
tutti i territori occupati in Francia,
Lussemburgo, Belgio, dall'Alsazia-Lorena;
– consegnare alle forze dell'Intesa 5.000
cannoni, 25.000 mitragliatrici, 3.000 mortai e
1.400 aeroplani;
– consegnare tutte le navi da guerra;
– consegnare a titolo di riparazione 5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari;
– entro i successivi 17 giorni abbandonare tutti i territori sulla riva sinistra del Reno, e consegnare le
guarnigioni di Magonza, Coblenza e Colonia alle truppe d'occupazione francesi
– annullare il Trattato di Brest-Litovsk.
Il Trattato di Versailles.
Il trattato di Versailles, firmato da 44
stati il 28 giugno 1919, 5 anni dopo
l'attentato di Sarajevo, sancì la fine
della Grande Guerra.
Esso negava la Germania di qualsiasi
supremazia.Il Trattato prevedeva:
–la restituzione dell'Alsazia e della
Lorena alla Francia;
– donare lo Schleswig settentrionale
alla Danimarca;
– donare Posnania, Prussia
occidentale e una parte della Slesia
alla Polonia;
– donare la città di Danzica con il delta della Vistola sul mar Baltico,rendendola Città libera di Danzica, sotto
alla Polonia;
– il pagamento di 269 miliardi di marchi, poi sostituiti in 132 miliardi;
– ridurre l'esercito tedesco ad un numero inferiore alle 100.000 unità.
Ci sono stati anche altri trattati, per smantellare gli
Imperi centrali, come:il Trattato di Saint German-en
Laye e quello di Trianon, che spezzettarono l'Impero
austro-ungarico in: Austria, Ungheria,Cecoslovacchia
e Iugoslavia; e distribuì il Trentino; l'Alto Adige; la
Venezia-Giulia, Trieste e l'Istria all'Italia; la Galizia alla
Polonia e la Transilvania alla Romania.
Un altro trattato fu quello di Sèvres, che
divise l'Impero ottomano, facendo nascere
regioni autonome come Armenia e
Kurdistan, Palestina, Mesopotamia, Siria e
Libano, che furono influenzate da francesi e
inglesi, ed infine la Turchia, vide il proprio
dominio estendersi solo nella penisola
anatolica.
In più, nacquero gli stati liberi di:
Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia.
Ciò che resta della Grande Guerra.
Della Prima Guerra Mondiale rimangono
molte armi, anche molto tecnologiche per
l'epoca: dalle semplici armi da fuoco...
… alle armi chimiche dell'epoca come:
gas starnutenti, lacrimogeni, e con
l'utilizzo di gas come l'yprite, che prese il
nome dalla battaglia di Ypres, dove venne
utilizzato; ed anche il fosgene...
… agli enormi carri armati utilizzati per la
prima volta...
… ai rudimentali sistemi di
bombardamento, anche se c'erano
molti danni...
… fino ad arrivare ai
monumenti in onore ai caduti
che sono stati costruiti.
Monumenti ai caduti SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Fiesso Umbertiano
Monumento ai caduti di Trieste
Passetto Ancona
Cetona –SIENA
Qui a fianco c'è una raccolta di tutte le fotografie
scattate che raffigurano i momenti salienti della
Prima Guerra Mondiale.
In base ai Trattati di pace, l'Europa fu suddivisa in
questo modo.Purtroppo, la pace non sarebbe
durata molto, perché, nel tracciare i confini dei
territori, non si era tenuto conto delle tradizioni e
delle culture diverse tra i popoli, e, di conseguenza,
si svilupparono molte tensioni nei Stati, che poi,
circa 20 anni dopo, sarebbero sfociati in un'altra
spaventosa guerra: la Seconda Guerra Mondiale.
Fine.
di Emanuele Colonnella
III A Manzoni
San Benedetto Del Tronto AP

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  • 1. La Prima Guerra Mondiale O La Grande Guerra. Di Emanuele Colonnella
  • 2. La situazione europea alla vigilia della guerra. Prima che iniziasse la Grande Guerra, in Europa regnava un alto clima di tensione tra i vari stati ed imperi, per via dei desideri di espansione verso altri territori. Le numerose cause sono le seguenti: – le mire espansionistiche della Germania, la quale mirava a strappare la supremazia sull'Europa che aveva la Gran Bretagna; – la difesa della supremazia europea da parte degli inglesi; – il desiderio di riprendere l'Alsazia e la Lorena da parte della Francia, che le aveva perse durante la guerra franco-prussiana del 1870; – le mire espansionistiche dell'Impero russo e dell'Impero austro-ungarico verso la penisola dei Balcani; – il desiderio d'indipendenza da parte dei popoli sotto il dominio austro-ungarico; – la voglia dell'Italia e degli italiani di completare la propria unificazione, prendendo Trento e Trieste dall'Impero austro-ungarico; – le mire espansionistiche delle potenze emergenti come il Giappone e gli Stati Uniti; – la corsa agli armamenti e rafforzare l'apparato militare; – la diffusione delle ideologie nazionalistiche e patriottiche, che prevalsero sulle forze pacifiste.
  • 3. L'attentato che scatenò la guerra. Nel 1908; l'Impero austro-ungarico annesse la Bosnia-Erzegovina, che era già amministrato da esso, ma che apparteneva all'impero ottomano, dando così vita a scontri e tumulti in tutta la regione, da parte degli indipendentisti serbi e bosniaci. Verso la fine di giugno del 1914, l'erede al trono austriaco, Franz Ferdinand (Francesco Ferdinando) visitò la Bosnia per poter osservare delle manovre militari e partecipare all'inaugurazione di un museo a Sarajevo con sua moglie, Sofia Chotek. Il 28 giugno (15 giugno nel calendario giuliano) del 1914, al 14° anniversario del giuramento di Franz Ferdinand, con il quale ottenne il permesso da parte del re Franz Joseph I von Österreich di sposare Sofia Chotek. Così, durante una festa nazionale serba, mentre sfilavano con un corteo di auto, il nazionalista serbo, Gavrilo Princip, sparò alcuni colpi di pistola contro l'erede al trono e sua moglie, uccidendoli sul colpo. La morte dell'erede al trono d'Austria scosse l'impero, che addossò la colpa dell'accaduto alla Serbia, inviandole un ultimatum formato da 15 punti; il 23 luglio 1914, che doveva essere accettato i due giorni. Esso fu rifiutato dalla Serbia perché irrealizzabile.Così, 3 giorni dopo il rifiuto, l'Impero austro-ungarico dichiarò guerra alla Serbia. Fotografia di Gavrilo Princip, fautore dell'attentato di Sarajevo, con la complicità di: Nedeljko Čabrinović; Trifko Grabež; Vaso Čubrilović; Cvjetko Popović e Danilo Ilić.
  • 4. Le alleanze della Grande Guerra. Dopo la dichiarazione di guerra del 1914 da parte dell'Impero austriaco alla Serbia, molti altri Stati approfittarono di quest'occasione per adempiere ai propri scopi.Gli Stati che entrarono in guerra furono molti e si organizzarono in due schieramenti:da un lato c'era la Triplice Intesa, composta da: – Impero russo; – Terza repubblica francese; – Impero britannico; ed appoggiato da: Serbia; Giappone;Belgio e Montenegro. Dall'altro lato c'era la Triplice Alleanza, composta da: Impero Germanico ed austro-ungarico; ed appoggiata da: – Bulgaria; – Impero ottomano; – Turchia. Teoricamente, in base all'alleanza stretta tra Germania, Austria ed Italia nel 1882; anche il regno d'Italia sarebbe dovuto entrare in guerra, ma, siccome l'alleanza era di tipo difensivo, essa dichiarò la sua neutralità; però vi entrò nel 1915 in seguito agli scontri interni tra interventisti e neutralisti.
  • 5. Le battaglie importanti del 1914. La guerra comincia quando i tedeschi invadono il Lussemburgo e il Belgio (nonostante la neutralità) rispettivamente il 2 e il 4 agosto 1914, per arrivare in Francia, alla quale è stata dichiarata guerra il 3 agosto. Nel frattempo, l'Impero russo è impegnato in Galizia e nella Prussia orientale; il Regno Unito si aggrega alla Francia, dichiarando guerra all'Impero austro-ungarico; il quale è impegnato contro i russi. Questa fotografia raffigura soldati tedeschi impegnati nel fronte occidentale, nel quale vinsero il 24 agosto le battaglie di Charleroi, di Mons e delle Ardenne, e quella delle frontiere, costringendo le truppe francesi e britanniche ad indietreggiare, ma il 12 settembre partì la controffensiva che li sconfisse nella prima battaglia di Marna e di Marna; ma questo non impedì loro di cominciare l'assedio di Anversa, il 9 ottobre.Queste battaglie trasformarono la guerra di movimento, ovvero con l'attacco di mezzi pesanti, in guerra di posizione, ovvero, nelle trincee. Intanto, sul fronte orientale, i tedeschi dovettero difendere la Prussia orientale, vincendo nelle battaglie di Tannenberg (30 agosto) e dei Laghi Masuri(14 settembre).
  • 6. Il 24 e il 25 dicembre del 1914, furono due giorni passati alla storia come “Tregua di Natale”.Infatti, sottoscritto da Papa Benedetto XV di fare un “cessate il fuoco” almeno nella notte di Natale, i soldati tedeschi, francesi, e britannici, si scambiarono gli auguri e le canzoni, e, alcune volte, anche del cibo, oltrepassando le trincee portandole agli “altri”. Celebrarono anche cerimonie religiose a cui parteciparono tutti, e seppellirono i loro caduti. Addirittura,i soldati dei diversi schieramenti intrattennero rapporti amichevoli, giocando anche delle partite di calcio tra loro. In questa fotografia, sono raffigurati soldati sia tedeschi, che anglo-francesi.Purtroppo, nonostante ci furono tregue anche nella Pasqua e nel Natale del 1915; nel 1916, non ci fu nessuna tregua, a causa delle appena accadute battaglie della Somme e di Verdun, ma soprattutto, a causa dell'utilizzo delle armi chimiche.
  • 7. Il 1915: l'entrata dell'Italia. In Italia, da quando è iniziata la guerra in Europa; si sono susseguiti molti scontri e manifestazioni sia a favore che contro l'intervento dell'Italia in guerra. I neutralisti, cioè coloro che erano contro la guerra, erano formati da: – cattolici; – socialisti riformisti; – liberali giolittiani. Tra coloro che ne erano a favore, ovvero gli interventisti; c'erano: – socialisti rivoluzionari; – conservatori; – repubblicani; – nazionalisti, tra i quali c'era anche Gabriele D'Annunzio. Dopo i combattimenti delle Argonne sostenuti dai volontari garibaldini, dal 6 all'8 gennaio, l'Italia decise, il 16 aprile, di chiedere come ricompensa per la sua neutralità dei territori all'Austria, che rifiutò, e, il 26 aprile, l'Italia aderì all'Intesa, stipulando il Patto di Londra, che segno l'entrata in guerra dell'Italia, dichiarando guerra agli austriaci il 24 maggio.
  • 8. Nel frattempo, il 19 febbraio iniziò la campagna dei Dardanelli, nota anche come, campagna di Gallipoli, che durò dal 19 febbraio al 18 marzo del 1915, concludendosi con lo sbarco britannico a Gaba Tebe, nell'aprile di quell'anno. Invece, sul fronte francese, in luglio, mentre gli austriaci e i tedeschi conducono un offensiva in Polonia; i francesi ingaggiano aspre battaglie nella zona dell'Artois; poi, tra settembre e ottobre, gli anglo-francesi approfittano dell'offensiva austro- tedesca ai danni della Russia per un'ulteriore offensiva sulla zona dell'Artois e nella Champagne.
  • 9. Il 1916: le battaglie dello Jutland e delle Somme. Il 31 maggio del 1916,inizia lo scontro navale fra la Grand Fleet e la Hochseeflotte nel mare del Nord; passato alla storia come “battaglia dello Jutland”. Quella che viene ricordata come la più grande battaglia navale di tutti i tempi, fu tatticamente una vittoria tedesca, dato che le perdite inflitte ai britannici furono superiori e piuttosto brucianti. Tuttavia l'effetto strategico dello scontro fu di assoluto vantaggio britannico, perché la flotta tedesca non si arrischiò più in mare aperto per cercare uno scontro diretto. La guerra sul mare veniva affidata quasi completamente ai sommergibili tedeschi U-Boote, (anche da prima della battaglia dello Jutland) che avevano il compito di affondare navi mercantili, militari e passeggeri britanniche, per negar loro i rifornimenti; fu proprio questa tecnica che, alle 2 del pomeriggio del 7 maggio,fece affondare, da parte dell'U-20, il transatlantico americano Lusitania, che poi prenderà come scusa per entrare nella guerra, rendendola mondiale.
  • 10. Intanto, sul fronte francese, il 21 febbraio i tedeschi avviarono un'offensiva verso Verdun, ricevendo una dura sconfitta; proprio come nella battaglia delle Somme, il 1° luglio 1916. Invece, in sul fronte italiano,il 12 aprile si svolge un'offensiva italiana verso Adamello, ad oltre 3000 m di altitudine. Ma, il 15 maggio, parte un'operazione austriaca, chiamata "Strafexpedition" (spedizione punitiva) contro l'Italia allo scopo di raggiungere la pianura veneta e prendere alle spalle le armate schierate in Carnia e sull'Isonzo. Dopo sanguinosi combattimenti l'attacco fallisce. Così, il 29 giugno, gli austriaci lanciano gas asfissianti nella zona del monte S. Michele; poi nell'ottobre le truppe italiane fermano l'avanzata austriaca sugli altipiani dell'Asiago e del Pasubio, e, il 21 novembre, l'Austria comincia a soffrire quando, all'età di 86 anni, muore l'imperatore Franz Joseph I von Österreich, al quale succede Carlo d'Asburgo.
  • 11. Nel frattempo, sul fronte orientale,la Romania dichiara guerra all'Austria-Ungheria, ma le viene a sua volta, dichiarata guerra da: Germania; Impero Ottomano e Bulgaria. Il 4 agosto 1916, parte un'offensiva russa contro l'Austria, che la costringe ad arretrare, perdendo il territorio di Bucovina, il 15 agosto. Soldati russi a Bucovina.
  • 12. Il 1917: la svolta. Dopo l'affondamento della Lusitania, e la rottura dei rapporti con la Germania, il 3 febbraio 1917; il 2 aprile dello stesso anno gli USA dichiara guerra alla Germania, coinvolgendo anche Panamà, Cuba e Liberia, ai quali si unirono anche Siam, Cina, Brasile e Grecia. Da allora, in America cominciò una martellante propaganda per l'arruolamento nell'esercito, nei quali manifesti, c'erano simboli, ma soprattutto slogan, per incentivare i giovani a partire per l'Europa, che in quegli anni era in guerra. Alla fine dell'anno, ci fu una dichiarazione di guerra anche contro l'Austria-Ungheria.
  • 13. Intanto, sul fronte francese, dopo il fiasco dell'offensiva Nivelle, il 16 aprile, e dopo la vittoria del 16 maggio ad Arras; il 7 giugno partì una grande offensiva nelle Fiandre, che però si concluse con un altro insuccesso, il 6 novembre. Invece, sul fronte italiano, dopo la battaglia dell'Ortigara (10 giugno-29 giugno) dove 20 battaglioni di Alpini conquistano il monte, e dopo l'11° battaglia dell'Isonzo, vinta dagli italiani il 17 agosto; il 24 ottobre iniziò la 12° battaglia dell'Isonzo, nota come “battaglia di Caporetto” che si risolse con la più grave sconfitta mai subita dall'esercito italiano, il 12 novembre.
  • 14. La rivoluzione russa. In Russia, c'era una situazione di arretratezza agricola; l'area industriale era distribuita in poche città ed una debole borghesia. Lo zar Nicola II regnò dalla morte del padre, Alessandro III, nel 1894, del tutto inesperto e mai educato per gestire gli affari di governo, e, pur istituendo nel 1906 la Duma (il Parlamento), ne impedì l'esercizio del potere, in modo da poter governare in solitudine. Oltre agli errori di governo già commessi, il peggiore fu quello di entrare in guerra,pensando di smorzare le tensioni interne, mandando in guerra oltre 11 milioni di soldati, impreparati e mal equipaggiati, subendo dure sconfitte sul campo di battaglia.Inoltre, la produzione agricola diminuì, aggravando sempre di più la situazione economica.Questi fatti portarono, il 12 marzo 1917 (23 febbraio, secondo il calendario giuliano), alla cosiddetta “Rivoluzione di febbraio”, che, a Pietrogrado (San Pietroburgo) scatenò scioperi e agitazioni da parte degli operai, perfino l'esercito, mandato a fermare la rivolta, si unì ad essa. Questo portò lo zar Nicola II ad abdicare, proclamando la Repubblica, al quale comando c'era Aleksandr Kerenskij, che continuò a combattere la guerra, ricevendo altre dure sconfitte.
  • 15. Già prima della Rivoluzione di febbraio, gli oppositori al regime zarista, erano divisi in 2 correnti: – bolscevichi (“maggioranza”), che volevano una rivoluzione vera e propria per abbattere lo zar; – menscevichi (“minoranza”), che volevano una transizione verso uno stato socialista con riforme e sociali e politiche. Dopo il ritorno di Lenin (pseudonimo di Vladimir Il'ic Ul'janov fuggito in Svizzera dopo una rivoluzione del 1905, esponente bolscevica, ritratto sopra) del 3 aprile, cominciò a diffondere idee socialiste, e che i tempi erano maturi sia in Russia che in Europa per una società comunista, fondando il Partito Comunista Russo. Così, la notte tra il 6 e il 7 novembre (23-24 ottobre, secondo il calendario giuliano), i Soviet (l'esercito bolscevica) occupò il Palazzo d'Inverno di Pietrogrado, dando vita alla “Rivoluzione d'Ottobre”.
  • 16. Con la Rivoluzione d'Ottobre da parte dei bolscevichi, nacque l'Unione Sovietica, con a capo Lenin, che si convinse che per condurre cambiamenti all'interno della Russia, dovevano uscire da una guerra che avrebbero sicuramente perso; così, il 3 marzo 1918,alcuni esponenti sovietici, si recarono a Brest- Litovsk, nell'attuale Bielorussia, per trattare con gli imperi centrali. Questa pace fece uscire la neo Unione Sovietica dalla Prima Guerra Mondiale. Dopo il trattato, in Russia, vennero confiscati tutti i beni dei grandi proprietari terrieri, le terre furono distribuite ai contadini, le banche furono nazionalizzate, e la capitale fu spostata a Mosca. Contro i bolscevichi, c'erano i Menscevichi, che non approvavano il lavoro di Lenin e Trotsky (in foto); e, appoggiati dai socialisti dissidenti, liberali, conservatori e militari fedeli allo zar, formarono l'Armata Bianca.Essa ebbe anche il sostegno degli Stati europei, temendo che la rivoluzione si sarebbe espansa fino in Europa.
  • 17. Il contrasto tra Menscevichi e Bolscevichi (organizzati nell'Armata Rossa, appoggiati dall'Armata Nera), sfociarono nel luglio del 1918 in una guerra civile: – da una parte c'era l'Armata Bianca, sostenuta da: Francia, Grecia, Italia, Giappone, Romania, Regno Unito, Stati Uniti e Serbia; che contava inizialmente 80.000 uomini, e poi diverse centinaia di migliaia; – dall'altra c'era l'Armata Rossa, sostenuta da quella Nera, che contava dai 150.000 uomini del 1918, ai 450.000 del 1919; fino ad arrivare ai 5.500.000 del 1920. Così, dopo l'esecuzione dello zar e della sua famiglia, nel luglio 1918; iniziò la guerra civile russa, che terminò tra il 1921/1922 con la vittoria finale dei Bolscevichi e dell'Armata Rossa. I bolscevichi avevano perso 700.000 uomini, tra civili e militari;mentre l'Armata Bianca perse 920.000 uomini, sempre tra civili e militari.
  • 18. Il 1918: la fine della guerra. In seguito all'affondamento della corazzata S.Stefano da parte del MAS, il 10 giugno 1918; gli austriaci tentano un attacco, iniziato il 15 giugno, sul Piave, dando inizio alla “Battaglia del Solstizio”. Infatti, gli austro-ungarici riuscirono a superare il Piave, ma i soldati italiani, riuscirono comunque a resistere all'avanzata austriaca, bloccandoli in pianura, ed il 23 giugno, gli invasori si ritirarono. Con il volo su Vienna di D'Annunzio del 9 agosto; gli italiani si decisero a condurre un'offensiva sul Monte Grappa e sul Piave, il 24 ottobre, occupando Vittorio Veneto, e sbarcando a Trieste, facendo crollare il fronte austriaco. Infine, il 3 novembre 1918, l'Impero austro-ungarico chiese l'armistizio, che dava all'Italia Trento e Trieste, lstria e la Dalmazia.
  • 19. Anche se vittoriosa nel fronte orientale, in Francia la Germania era in netta difficoltà, soprattutto dopo la dichiarazione di guerra di: Nicaragua; Costarica e Guatemala. In più c'erano le continue incursioni anglo-americane, come quella di Arras, il 21 marzo; nelle Fiandre, il 9 aprile, e, con la più disastrosa, l'offensiva della Marna e dell'Aisne, dal 19 luglio al 3 agosto. Un altro colpo duro per la Germania fu la vittoria francese in Macedonia, il 24 settembre, con la quale, la Bulgaria chiese l'armistizio, ed uscì dal conflitto il 29 settembre. Infine, dopo che il 4 novembre la Germania perse anche il suo ultimo alleato, l'Austria, con l'emanazione del Bollettino della Vittoria; si trovò costretta, l'11 novembre, mentre le proprie armate si ritiravano dovunque, a chiedere l'Armistizio di Compiègne (in fotografia), che pose fine alla Prima Guerra Mondiale.
  • 20. L'armistizio di Compiègne prevedeva che la Germania sottostesse a molte clausole: – cessare le ostilità entro 6 ore dopo l'armistizio; – ritirare entro 15 giorni le truppe tedesche da tutti i territori occupati in Francia, Lussemburgo, Belgio, dall'Alsazia-Lorena; – consegnare alle forze dell'Intesa 5.000 cannoni, 25.000 mitragliatrici, 3.000 mortai e 1.400 aeroplani; – consegnare tutte le navi da guerra; – consegnare a titolo di riparazione 5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari; – entro i successivi 17 giorni abbandonare tutti i territori sulla riva sinistra del Reno, e consegnare le guarnigioni di Magonza, Coblenza e Colonia alle truppe d'occupazione francesi – annullare il Trattato di Brest-Litovsk.
  • 21. Il Trattato di Versailles. Il trattato di Versailles, firmato da 44 stati il 28 giugno 1919, 5 anni dopo l'attentato di Sarajevo, sancì la fine della Grande Guerra. Esso negava la Germania di qualsiasi supremazia.Il Trattato prevedeva: –la restituzione dell'Alsazia e della Lorena alla Francia; – donare lo Schleswig settentrionale alla Danimarca; – donare Posnania, Prussia occidentale e una parte della Slesia alla Polonia; – donare la città di Danzica con il delta della Vistola sul mar Baltico,rendendola Città libera di Danzica, sotto alla Polonia; – il pagamento di 269 miliardi di marchi, poi sostituiti in 132 miliardi; – ridurre l'esercito tedesco ad un numero inferiore alle 100.000 unità.
  • 22. Ci sono stati anche altri trattati, per smantellare gli Imperi centrali, come:il Trattato di Saint German-en Laye e quello di Trianon, che spezzettarono l'Impero austro-ungarico in: Austria, Ungheria,Cecoslovacchia e Iugoslavia; e distribuì il Trentino; l'Alto Adige; la Venezia-Giulia, Trieste e l'Istria all'Italia; la Galizia alla Polonia e la Transilvania alla Romania. Un altro trattato fu quello di Sèvres, che divise l'Impero ottomano, facendo nascere regioni autonome come Armenia e Kurdistan, Palestina, Mesopotamia, Siria e Libano, che furono influenzate da francesi e inglesi, ed infine la Turchia, vide il proprio dominio estendersi solo nella penisola anatolica. In più, nacquero gli stati liberi di: Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia.
  • 23. Ciò che resta della Grande Guerra. Della Prima Guerra Mondiale rimangono molte armi, anche molto tecnologiche per l'epoca: dalle semplici armi da fuoco...
  • 24. … alle armi chimiche dell'epoca come: gas starnutenti, lacrimogeni, e con l'utilizzo di gas come l'yprite, che prese il nome dalla battaglia di Ypres, dove venne utilizzato; ed anche il fosgene...
  • 25. … agli enormi carri armati utilizzati per la prima volta...
  • 26. … ai rudimentali sistemi di bombardamento, anche se c'erano molti danni...
  • 27. … fino ad arrivare ai monumenti in onore ai caduti che sono stati costruiti. Monumenti ai caduti SAN BENEDETTO DEL TRONTO
  • 29. Monumento ai caduti di Trieste
  • 31. Qui a fianco c'è una raccolta di tutte le fotografie scattate che raffigurano i momenti salienti della Prima Guerra Mondiale. In base ai Trattati di pace, l'Europa fu suddivisa in questo modo.Purtroppo, la pace non sarebbe durata molto, perché, nel tracciare i confini dei territori, non si era tenuto conto delle tradizioni e delle culture diverse tra i popoli, e, di conseguenza, si svilupparono molte tensioni nei Stati, che poi, circa 20 anni dopo, sarebbero sfociati in un'altra spaventosa guerra: la Seconda Guerra Mondiale.
  • 32. Fine. di Emanuele Colonnella III A Manzoni San Benedetto Del Tronto AP