Digital retailer 2.0 perspective for social commerce - case 2010
Km Università Di Bologna
1. L'ICT PER LÀ tiKYTÒNE DELLE TH5BE5F
La collaborazione di Ibm all'Università di Bologna
La costruzione del modello
Partendo dalle esigenze di due comunità con interessi, necessità e patrimonio di informazioni da condividere
La collaborazione tra Ibm e Uni- le modalità di comunicazione
vità di fotocopia dei documenti Utilizzando come base il portale
complessa come l'Università di
versità di Bologna sul tema del adatte a trasmettere alle risorse
costituiva una perdita di tempo e dell'Università e la intranet del-
Bologna sono sicuramente signifi-
Knowledge Management si è svi- umane interessate le opportuni-
di risorse veramente notevole. l'Ateneo, sono stati definiti gli
cativiquot;.
luppata nell'arco del 2006, quan- tà insite nelle nuove modalità la-
Aver individuato una soluzione strumenti tecnologici adatti alle
La modalità di arricchimento di
do la Direzione Amministrativa vorative e nei nuovi strumenti
tecnologica che alloca in un pun- attività di document sharing, di
questo sistema di conoscenza ha
dell'Ateneo, responsabile dei pro- tecnologici, sostenendo la loro
to preciso i documenti necessari, collaborazione sia sincrona che
coinvolto in pieno le comunità de-
getti d'innovazione, ha dato avvio capacità di assimilazione di un si-
accessibili a tutti gli aventi diritto asincrona, di repository docu-
gli utenti, richiedendo loro di ali-
ad un progetto di Gestione della stema di gestione delle cono-
attraverso un portale, sempre nel- mentale. L'affiancamento di Ibm
mentare in prima persona la rac-
conoscenza, iniziato in ambiti scenze basato sulla condivisione
la versione più aggiornata, taglia all'Università di Bologna ha ri-
colta di documenti, leggi, studi
molto specifici, che potesse esse- delle informazioni attraverso un
tempi e sprechi di risorse ,che in guardato anche la fase di change
ecc, valorizzando il ruolo di
re in seguito replicabile sull'inte- portale intranet.
un'organizzazione ramificata e management, mettendo a punto
esperti dei diversi membri.
ra organizzazione.
Abbiamo riassunto insieme a Lau-
ra Massobrio, Responsabile di Ibm
per questo progetto, le tappe sa-
lienti della diffusione di questo • * • *
•
nuovo mododi intendere l'uso del- • . , • * • •
le informazioni nell'organizzazio- • • .
ne: quot;La Dottoressa Fabbro si era re-
sa conto che la maggior parte del-
le attività dì reperimento delle in-
formazioni venivano replicate, più
volte, nelle diverse diramazioni
della struttura e, allo stesso tem-
po, il naturale turnover presente
nell'Università causava un proces-
so di perdita di conoscenze eleva-
to. L'obiettivo primario è stato, al-
lora, quello di definire un modello
di gestione della conoscenza a
partire dalle esigenze di due co-
munità di utenti definite, con inte-
ressi, necessità ed un patrimonio di
informazioni simile da condivide-
Beyond thè Ordinary ^ ' f ^
re. I due gruppi sono stati indivi-
duati nei Dirigenti e nei Rup.
Ibm si è occupata di una disamina
dei bisogni in termini di conoscen-
za di questi due gruppi, di come la
tecnologia potesse divenire un
supporto utile ad aggregare e di-
stribuire questa informazione ren-
dendo più efficace il lavoro dei sin-
goli e dell'Ateneoquot;.
Uno degli obiettivi posti ad Ibm è
stato quello di formare un team
interno all'Università per la ge-
stione del sistema di Knowledge
management.
Questo pool, dopo l'apprendimen-
to delle metodologie adottate per
le prime due comunità, la creazio-
ne di un'ossatura principale, si è
occupato della estensione del si-
stema al resto dell'organizzazione.
Una delle peculiarità di questo
progetto di gestione della cono-
scenza è stata l'adozione di un
modello misto nella definizione,
nell'aggregazione e diramazione
del sistema informativo.
Al posto del classico approccio top
down è stata scelta una prassi di
sviluppo che, raccolti gli obiettivi
della Direzione Amministrativa, ha
poi lavorato in stretta collabora-
zione con gli utenti delle comuni-
tà, assumendone, in una logica
bottom up, le esigenze e le pro-
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re. quot;Uno degli elementi emersi du-
rante la fase di confronto con gli
utenti del sistema è stata la ne-
cessità di dematerializzare: l'atti-
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lnnov@zione.PA - 01 - 2009