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Daniela	 Selloni
Ascoltare
Daniela	Selloni
Bologna 23-24 ottobre 2015
per co-progettare servizi
insieme ai cittadini
IX Summit di Architettura dell’Informazione
Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab
Daniela	 Selloni
design dei servizi
co-design
innovazionesociale
sharing economy
design for policy
sviluppoterritoriale
Daniela	 Selloni
Ascolto Co-design
Daniela	 Selloni
design esperto
Tutti siamo designer
design diffuso
Daniela	 Selloni
Daniela	 Selloni
Per 5 mesi,ogni giovedì per 2 ore, un service designer e 30 cittadini si sono
incontrati alla Cascina Cuccagna per progettare servizi per il quartiere.
Daniela	 Selloni
Analizzando i bisognidel quartieresono emerse 4 aree di servizio su cui lavorare
Daniela	 Selloni
Sono stati individuatiuna serie di attorilocali (pubblici e privati)da coinvolgere
Daniela	 Selloni
Il progettoè statoannunciatoal quartierecon una campagna di comunicazione
locale e digitale.Volta per volta sonostaticondivisi temi e strumentidiprogetto.
Daniela	 Selloni
Il sito cittadinicreativi.it raccogliei report di ogni incontro, permettedi scaricare gli
strumentiutilizzatie i documentisu cui lavorare insieme per progettarei servizi, è
il puntodi contattoe di comunicazione con i cittadinie con il pubblico.
Daniela	 Selloni
Una singolaarea di servizio viene analizzata attraversoun ciclo di tre incontri:
Introduzione del tema,
presentazione di buone
pratiche per trarne
ispirazione e generare
visioni alternative di vita
quotidiana.
1. Sessione ispirativa 2. Brainstorming collettivo 3. Sessione di prototipazione
Selezione degli elementi
promettenti dei casi
presentati, generazione
di idee unendo
ispirazioni, desideri,
necessità.
Utilizzo di mock-up fisici
per presentare il
servizio, applicazione del
servizio alla realtà della
Zona 4 e ai suoi attori
locali.
Daniela	 Selloni
Daniela	 Selloni
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Daniela	 Selloni
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Daniela	 Selloni
3 tipi di strumenti
Per stimolare
l'immaginazione e il
pensiero laterale.
(schede su buone
pratiche, carte di
suggestione, videostorie
ecc.)
Inspiring tools Framing tools Implementing tools
Per mettere a fuoco l idea
di servizio.
(mappe del sistema,
customerjourney maps,
front office and back office
displays ecc.)
Per sviluppare
ulteriormente il servizio
e legarlo alle risorse
locali.
(service mock ups,
mappe di localizzazione,
mappe degli
stakeholders, giochi di
ruolo ecc.)
Daniela	 Selloni
Strumenti di visualizzazione come supporto:
> Supporto all’ascolto
> Supporto alla conversazione e al dialogo
> Supporto alle gestione (creativa) dei conflitti
> Supporto alle differenti fasi del progetto (analisi, ideazione, sviluppoetc.)
> Supporto all’intangibilità
> Supporto alla complessità
> Supporto alla propositività
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CittadiniCreativi alla Milano Design Week 2013- rassegnaGood Design
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Presentazione finale al Comunedi Milano - AssessoratoallePolitiche Sociali
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I 6 servizi progettati a Cittadini Creativi
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Il modello di servizi emerso
da Cittadini Creativi
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INTERVALLO DI PROGETTO
DESIGN AREA
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FORNITORE
DEL SERVIZIO
UTENTE
Progettazione dell’interfacciadel servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno
luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore.
*Elena Pacenti, 1998.
Design dei servizi tradizionali
Daniela	 Selloni
I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano
dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.*
*Ezio Manzini, 2008.
INTERVALLO DI PROGETTO
DESIGN AREA
UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI
RETE COME ABILITATORE
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Design dei servizi collaborativi
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front office (stage)
UTENTE
(cliente, cittadino)
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back office (backstage)
FORNITORE
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Design dei servizi tradizionali
L’utente e il fornitore del servizio sono separati dalla linea di visibilità:non c’è
trasparenza, fruire e erogare il servizio sono due azioni nettamente distinte.
Daniela	 Selloni
UTENTE-FRUITORE
linea della
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UTENTE-FORNITORE
L’utente e il fornitore del servizio fanno parte dellostesso gruppo, vi sono però ruoli
differenti e intercambiabili, le risorsee i sistemi di supporto sono condivisi.
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Daniela	 Selloni
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Servizi tradizionali Servizi collaborativi
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organizzazione gerarchica organizzazione a rete / peer to peer
utente servito / delivering utente abilitato / enabling
focus sul come focus sul perché
professionalità nuovi esperti
organigrammi standard nuove figure professionali
divisione tra pubblico e privato zona ibrida semi-pubblica
rete come strumento rete come abilitatore e connettore
Daniela	 Selloni
al design dei servizi collaborativi
a quella utenti-utenti
alla prosumer experience
Transizioni in corso:
dal design dei servizi tradizionali >
dalla dialettica fornitore-utente >
dalla user experience >
dallo user centered design > al community centered design
Daniela	 SelloniDaniela	Selloni
Daniela	 Selloni
Meet a community – amplify	individual	interests	in	public	interests	1
Select servicetopics – gather		around	local	relevant	issues2
Identify local stakeholders – organize	meaningful	encounters	3
Identify a symbolicplace – set	a	space	for	conversation	and	discussion4
Prototype – enact	service	rehearsals7
Developa program – align	agendas	and	interests5
Co-design – enhance	public	imagination6
Co-produce – make	services	together8
Co-manage – define	roles	and	rules
Implement – service	legacy	and	legitimacy
9
10
L esperienza di Cittadini Creativi in 10 passi
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’ - November 2014
Daniela	 Selloni
1. Meet a community
amplify individual interests in	public	interests
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> communityneighbourhood as theproper scaleof intervention
> communitycentred design
> formation of a communityaround a critical issue- ‘boundary topic’
> on-going process gathering participants at different stages
> participation creates emulation - participation becomes ‘aspirational’
> conflicts among earlier and recent participants
Daniela	 Selloni
2. Select service topics
gather around local relevant issues
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> transform aprotest into a proposal- design as ‘propositionalactivity’
> envision issues such as service-topics in order to identify areas to work on
> distinction between ‘symbolic and emotional issues’and ‘practicaland daily issues’
> conflicts in selecting issues might help in establishing ahierarchy
Daniela	 Selloni
3. Identify local stakeholders
organize meaningfulencounters
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> map existing services,activities and associations
> alliance to face crisis and ‘service scarcity’
> alliance to address issues toinstitutions in a shared and formalised way
> institutions as counterpart for citizens and smallbusinesses
> institutions as stakeholders involved in the process
> amplify and align interests: alliance to reach a common scope
Daniela	 Selloni
4. Identify a symbolic place
set	a	space for	conversation and	discussion
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> changeof function of the spacedepending on the type of session and activity
> a spacefor trial and error - a ‘protected environment’
> a ‘public innovation place’, an arena for ‘democratizing innovation’
> transient character - negative consequences in (co)managing spaceand resources
> the ownership of the spaceis blurred – assign roles and rules
Daniela	 Selloni
5. Develop a program
align agendas and	interests
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> an agendain between a participatoryaction research plan and a programmeof
events for revitalising a neighbourhood
> align ‘my’ agendawith the ‘agenda of the neighbourhood’
> design a programmemeans to‘set conditions’for an alliance
> criticality: my agendawas essentially a top-down process
Daniela	 Selloni
6. Co-design
enhance public	imagination
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> co-designas an activity inbetweenempowering and entertainment
> balance the ‘tone of voice’: shiftfrom an academic language to a popular one
> everyone canbecome ‘designer of their daily life’ ?
> support citizens through the imaginative power of design: develop public imagination
> co-designsessions inbetweencreative workshop and public debate / political meeting
Daniela	 Selloni
7. Prototype
enact service	rehearsals
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> make service prototypes to test solutions
> reinforce the idea of ‘making together’ within a community
> rapid prototyping: physical mock-ups /low-tech prototypes to give tangibility to services
> participatory prototyping: simulate services, make rehearsals (set, props, script, roles..)
> develop ‘demonstrationarenas’ for institutions and ‘community building’ events
Daniela	 Selloni
8. Co-produce
make services together
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
picture from www.cuccagna.org
> co-productionis related to service developmentand to service performance & delivery
> co-develop means conceiving services inevery aspectboth digital and material
> ‘make services together’ means re-thinking public interest and realizing services that
are more citizens-oriented
> ‘make services together’ means promoting reciprocity and shifting the balance of power
Daniela	 Selloni
9. Co-manage
define roles and	rules
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
> co-manage: simultaneous need for flexibility, transparency and openness
> establish rules about use, access, membership, ownership etc.
> leave openre-negotiation: rules emerge from the specific practice
> think aboutroles means considering how power is distributed betweenthe parties
> change power dynamics means truly involving people in decision-making processes
> create a more inclusive model of governance
Daniela	 Selloni
10. Implement
service	legacy and	legitimacy
è
From	Daniela	 Selloni	 Phd,	‘Designing for	public-interest services’	 - November 2014
pictures from www.cuccagna.org
> service legacy: establishing the ‘ownership’ of the service and its possible evolution
> in public-interestservices the ownership is related to a constellationof actors that act
for the public interest and share the same values
> how to legitimize services: should citizens become actualsocial entrepreneurs?Or is it
better to find a stakeholder ready to bet on one specific service?
> often citizens prefer to receive legitimationfrom institutions or organizations
Daniela	 Selloni
Tornando alle fonti di ispirazione iniziali…
Daniela	Selloni
Daniela	 Selloni
1
2
4
Le 7 regole dell’ascoltare #1
Marianella Sclavi – Arte di ascoltare e mondi possibili (2003)
3
Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono
la parte più effimera dellaricerca.
Quel che vedi dipendedal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il
tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere
che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi
dalla sua prospettiva.
Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai
comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su
come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
Daniela	 Selloni
5
6
7
Le 7 regole dell’ascoltare #2
Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.I segnali più
importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al
tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché
incongruenti con le proprie certezze.
Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della
comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per
esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei
conflitti.
Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una
metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare,
l’umorismo viene da sé.
Marianella Sclavi – Arte di ascoltare e mondi possibili (2003)
Daniela	 Selloni
DALL’ ASCOLTO…
…ALLA CO-PROGETTAZIONE…
… ALLA CO-PRODUZIONE…
ALLA CO-GESTIONE.
Daniela	 Selloni
La	più	grande	forma	di	
collaborazione	è	forse	l’ascolto?
Daniela	 Selloni
"Non	dubitate che un	piccolo	gruppo di	cittadini
coscienti e	risoluti possa cambiare il mondo.	
In	realtà è l'unico modo in	cui	è sempre successo.”
Margaret	Mead
Daniela	 Selloni
Daniela	Selloni
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www.microsuper.it
@danielaselloni
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Ascoltare per co-progettare i servizi insieme ai cittadini | Daniela Selloni #IIAS15

  • 1. Daniela Selloni Ascoltare Daniela Selloni Bologna 23-24 ottobre 2015 per co-progettare servizi insieme ai cittadini IX Summit di Architettura dell’Informazione Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | POLIMI DESIS Lab
  • 2. Daniela Selloni design dei servizi co-design innovazionesociale sharing economy design for policy sviluppoterritoriale
  • 4. Daniela Selloni design esperto Tutti siamo designer design diffuso
  • 6. Daniela Selloni Per 5 mesi,ogni giovedì per 2 ore, un service designer e 30 cittadini si sono incontrati alla Cascina Cuccagna per progettare servizi per il quartiere.
  • 7. Daniela Selloni Analizzando i bisognidel quartieresono emerse 4 aree di servizio su cui lavorare
  • 8. Daniela Selloni Sono stati individuatiuna serie di attorilocali (pubblici e privati)da coinvolgere
  • 9. Daniela Selloni Il progettoè statoannunciatoal quartierecon una campagna di comunicazione locale e digitale.Volta per volta sonostaticondivisi temi e strumentidiprogetto.
  • 10. Daniela Selloni Il sito cittadinicreativi.it raccogliei report di ogni incontro, permettedi scaricare gli strumentiutilizzatie i documentisu cui lavorare insieme per progettarei servizi, è il puntodi contattoe di comunicazione con i cittadinie con il pubblico.
  • 11. Daniela Selloni Una singolaarea di servizio viene analizzata attraversoun ciclo di tre incontri: Introduzione del tema, presentazione di buone pratiche per trarne ispirazione e generare visioni alternative di vita quotidiana. 1. Sessione ispirativa 2. Brainstorming collettivo 3. Sessione di prototipazione Selezione degli elementi promettenti dei casi presentati, generazione di idee unendo ispirazioni, desideri, necessità. Utilizzo di mock-up fisici per presentare il servizio, applicazione del servizio alla realtà della Zona 4 e ai suoi attori locali.
  • 18. Daniela Selloni 3 tipi di strumenti Per stimolare l'immaginazione e il pensiero laterale. (schede su buone pratiche, carte di suggestione, videostorie ecc.) Inspiring tools Framing tools Implementing tools Per mettere a fuoco l idea di servizio. (mappe del sistema, customerjourney maps, front office and back office displays ecc.) Per sviluppare ulteriormente il servizio e legarlo alle risorse locali. (service mock ups, mappe di localizzazione, mappe degli stakeholders, giochi di ruolo ecc.)
  • 19. Daniela Selloni Strumenti di visualizzazione come supporto: > Supporto all’ascolto > Supporto alla conversazione e al dialogo > Supporto alle gestione (creativa) dei conflitti > Supporto alle differenti fasi del progetto (analisi, ideazione, sviluppoetc.) > Supporto all’intangibilità > Supporto alla complessità > Supporto alla propositività
  • 29. Daniela Selloni CittadiniCreativi alla Milano Design Week 2013- rassegnaGood Design
  • 35. Daniela Selloni Sessione specialedi Cittadini Creativi al Museo della Triennale di Milano
  • 36. Daniela Selloni Presentazione finale al Comunedi Milano - AssessoratoallePolitiche Sociali Cittadini Creativi ©Daniela Selloni
  • 38. Daniela Selloni I 6 servizi progettati a Cittadini Creativi
  • 48. Daniela Selloni Il modello di servizi emerso da Cittadini Creativi Daniela Selloni
  • 49. Daniela Selloni INFORMAZIONI funzionali e simboliche PERSONE aspetto e comportamento LUOGO ambiente fisico e sensoriale STRUMENTI oggetti e macchine INTERVALLO DI PROGETTO DESIGN AREA RELAZIONE FORNITORE DEL SERVIZIO UTENTE Progettazione dell’interfacciadel servizio intesa come zona, ambito, scena in cui hanno luogo le interazioni tra il sistema di erogazione e il suo fruitore. *Elena Pacenti, 1998. Design dei servizi tradizionali
  • 50. Daniela Selloni I servizi collaborativi sono quei servizi che, per poter essere erogati, necessitano dell’attiva partecipazione di tutti gli attori coinvolti, utenti finali inclusi.* *Ezio Manzini, 2008. INTERVALLO DI PROGETTO DESIGN AREA UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI RETE COME ABILITATORE E CONNETTORE Design dei servizi collaborativi
  • 51. Daniela Selloni front office (stage) UTENTE (cliente, cittadino) linea della visibilità back office (backstage) FORNITORE (staff, management, sistemi di supporto) *Daniela Sangiorgi, 2002. Design dei servizi tradizionali L’utente e il fornitore del servizio sono separati dalla linea di visibilità:non c’è trasparenza, fruire e erogare il servizio sono due azioni nettamente distinte.
  • 52. Daniela Selloni UTENTE-FRUITORE linea della trasparenza UTENTE-FORNITORE L’utente e il fornitore del servizio fanno parte dellostesso gruppo, vi sono però ruoli differenti e intercambiabili, le risorsee i sistemi di supporto sono condivisi. Design dei servizi collaborativi risorse, beni, sistemi di supporto in condivisione
  • 53. Daniela Selloni Caratteristiche a confronto Servizi tradizionali Servizi collaborativi relazione bidirezionale interazioni circolari anonimità conoscenza diretta organizzazione gerarchica organizzazione a rete / peer to peer utente servito / delivering utente abilitato / enabling focus sul come focus sul perché professionalità nuovi esperti organigrammi standard nuove figure professionali divisione tra pubblico e privato zona ibrida semi-pubblica rete come strumento rete come abilitatore e connettore
  • 54. Daniela Selloni al design dei servizi collaborativi a quella utenti-utenti alla prosumer experience Transizioni in corso: dal design dei servizi tradizionali > dalla dialettica fornitore-utente > dalla user experience > dallo user centered design > al community centered design
  • 56. Daniela Selloni Meet a community – amplify individual interests in public interests 1 Select servicetopics – gather around local relevant issues2 Identify local stakeholders – organize meaningful encounters 3 Identify a symbolicplace – set a space for conversation and discussion4 Prototype – enact service rehearsals7 Developa program – align agendas and interests5 Co-design – enhance public imagination6 Co-produce – make services together8 Co-manage – define roles and rules Implement – service legacy and legitimacy 9 10 L esperienza di Cittadini Creativi in 10 passi From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014
  • 57. Daniela Selloni 1. Meet a community amplify individual interests in public interests è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > communityneighbourhood as theproper scaleof intervention > communitycentred design > formation of a communityaround a critical issue- ‘boundary topic’ > on-going process gathering participants at different stages > participation creates emulation - participation becomes ‘aspirational’ > conflicts among earlier and recent participants
  • 58. Daniela Selloni 2. Select service topics gather around local relevant issues è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > transform aprotest into a proposal- design as ‘propositionalactivity’ > envision issues such as service-topics in order to identify areas to work on > distinction between ‘symbolic and emotional issues’and ‘practicaland daily issues’ > conflicts in selecting issues might help in establishing ahierarchy
  • 59. Daniela Selloni 3. Identify local stakeholders organize meaningfulencounters è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > map existing services,activities and associations > alliance to face crisis and ‘service scarcity’ > alliance to address issues toinstitutions in a shared and formalised way > institutions as counterpart for citizens and smallbusinesses > institutions as stakeholders involved in the process > amplify and align interests: alliance to reach a common scope
  • 60. Daniela Selloni 4. Identify a symbolic place set a space for conversation and discussion è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > changeof function of the spacedepending on the type of session and activity > a spacefor trial and error - a ‘protected environment’ > a ‘public innovation place’, an arena for ‘democratizing innovation’ > transient character - negative consequences in (co)managing spaceand resources > the ownership of the spaceis blurred – assign roles and rules
  • 61. Daniela Selloni 5. Develop a program align agendas and interests è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > an agendain between a participatoryaction research plan and a programmeof events for revitalising a neighbourhood > align ‘my’ agendawith the ‘agenda of the neighbourhood’ > design a programmemeans to‘set conditions’for an alliance > criticality: my agendawas essentially a top-down process
  • 62. Daniela Selloni 6. Co-design enhance public imagination è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > co-designas an activity inbetweenempowering and entertainment > balance the ‘tone of voice’: shiftfrom an academic language to a popular one > everyone canbecome ‘designer of their daily life’ ? > support citizens through the imaginative power of design: develop public imagination > co-designsessions inbetweencreative workshop and public debate / political meeting
  • 63. Daniela Selloni 7. Prototype enact service rehearsals è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > make service prototypes to test solutions > reinforce the idea of ‘making together’ within a community > rapid prototyping: physical mock-ups /low-tech prototypes to give tangibility to services > participatory prototyping: simulate services, make rehearsals (set, props, script, roles..) > develop ‘demonstrationarenas’ for institutions and ‘community building’ events
  • 64. Daniela Selloni 8. Co-produce make services together è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 picture from www.cuccagna.org > co-productionis related to service developmentand to service performance & delivery > co-develop means conceiving services inevery aspectboth digital and material > ‘make services together’ means re-thinking public interest and realizing services that are more citizens-oriented > ‘make services together’ means promoting reciprocity and shifting the balance of power
  • 65. Daniela Selloni 9. Co-manage define roles and rules è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 > co-manage: simultaneous need for flexibility, transparency and openness > establish rules about use, access, membership, ownership etc. > leave openre-negotiation: rules emerge from the specific practice > think aboutroles means considering how power is distributed betweenthe parties > change power dynamics means truly involving people in decision-making processes > create a more inclusive model of governance
  • 66. Daniela Selloni 10. Implement service legacy and legitimacy è From Daniela Selloni Phd, ‘Designing for public-interest services’ - November 2014 pictures from www.cuccagna.org > service legacy: establishing the ‘ownership’ of the service and its possible evolution > in public-interestservices the ownership is related to a constellationof actors that act for the public interest and share the same values > how to legitimize services: should citizens become actualsocial entrepreneurs?Or is it better to find a stakeholder ready to bet on one specific service? > often citizens prefer to receive legitimationfrom institutions or organizations
  • 67. Daniela Selloni Tornando alle fonti di ispirazione iniziali… Daniela Selloni
  • 68. Daniela Selloni 1 2 4 Le 7 regole dell’ascoltare #1 Marianella Sclavi – Arte di ascoltare e mondi possibili (2003) 3 Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera dellaricerca. Quel che vedi dipendedal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
  • 69. Daniela Selloni 5 6 7 Le 7 regole dell’ascoltare #2 Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé. Marianella Sclavi – Arte di ascoltare e mondi possibili (2003)
  • 70. Daniela Selloni DALL’ ASCOLTO… …ALLA CO-PROGETTAZIONE… … ALLA CO-PRODUZIONE… ALLA CO-GESTIONE.
  • 72. Daniela Selloni "Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà è l'unico modo in cui è sempre successo.” Margaret Mead

Hinweis der Redaktion

  1. Vorrei raccontarvi una storia, che è quella della sperimentazione di design dei servizi Cittadini Creativi dove l’ascolto è stato parte integrante del processo di co-progettazione, anzi è stato la base per imparare a progettare non solo PER le persone ma anche e soprattutto CON le persone.
  2. Non è artificiosa, questi libri sono presenti nella bibliografia di molte delle mie pubblicazioni
  3. (intangibilità dei servizi, intangibilità della complessità
  4. Metafore, narrazioni che supportassero l’ascolto.
  5. Molti servizi hanno una user experience perfetta ma non mettono valori, le loro interazioni sono piatte e neutrali,nei servizi collaborativi servono user experience trasformative Fare community centred design significa ascoltare il territorio, il contesto, non solo le persone
  6. Creare la comunità immergendosi nella vita di un quartiere, usando i metodi della ricerca etnografica, partecipando agli eventi e alle attività locali, facendo empatia con gli abitanti. Mettersi in ascolto di una comunità e di un territorio.
  7. SELEZIONARE GLI ARGOMENTI / gli ambiti su cui lavorare Quali sono i temi importanti nel quartiere? L’accesso al cibo fresco? La mancanza di offerta culturale? Selezionare gli ambiti di servizio da migliorare o re-inventare.
  8. COINVOLGERE GLI STAKEHOLDER / individuare gli attori locali da coinvolgere Ascoltare gli attori Individuare servizi già esistenti, attività e associazioni con cui stabilire delle connessioni. Coinvolgere le istituzioni locali
  9. TROVARE UN LUOGO SIMBOLO > uno spazio accogliente e connesso uno spazio per l’ascolto
  10. SVILUPPARE UN PROGRAMMA un calendario di sessioni di co-design e mostre al pubblico –un programma di ascolto Il programma è intervallato da momenti di presentazione pubblica di quanto avviene nelle sessioni, che si possono “agganciare” a eventi e manifestazioni esistenti.
  11. CO-DESIGN EMPOWERMENT SOGGETTIVO . EMPOWERMENT COLLETTIVO ATTORE COLLETTIVO, VALORE ESTETICO
  12. Questi prototipi, queste messe in scena del servizio servono per mettersi in ascolto della comunità, per osservarne le reazioni
  13. Sviluppare un servizio nei dettagli. Co-produrre significa sviluppare tutti i touch point del servizio, sia fisici che digitali. Significa mettere in comune gli asset, le risorse e le competenze, creando una piattaforma secondo i principi delle economie di scopo.
  14. CO-GESTIRE Stabilire regole riguardanti uso, accesso, proprietà e membership. I ruoli e le regole devono essere flessibili e rinegoziabili, questo influenza la redistribuzione del potere e la i sistemi di decisione. Significa riflettere sul modello di governance.
  15. IMPLEMENTARE E STABILIRE SINERGIE NON TUTTI SI VOGLIONO COSTITUIRE MANTENERE EQUILIBRIO TRA INFORMALITA E STRUTTURAZIONE
  16. Non avevo l’ossessione dei risultati, volevo solo sperimentare strumenti di co-design. Cambiare il punto di vista – non usare il punto di vista del ricercatore, del designer, e assumere quello del cittadino, fare realmente empatia non solo come esercizio progettuale. Ciascuno dei cittadini che era seduto al tavolo di co-design aveva ragione, e costruire sulle ragioni degli altri. Non era importante tanto il cosa ma il come, non i contenuti ma l’approccio. Codice emotivo: accogliere le sfide del quartiere, sentirle mie. Via via sono migliorata e capivo la temperatura delle sessioni, lamentatoi riunioni di condominio
  17. Durante cittadini creativi mi sono sentita veramente un’esploratrice di mondi possibili, ero concentrata sul rilevare conflitti, o comunque sul rilevare quei segnali distonici e incongruenti con le mie certezze. Accogliere il dissenso è stato importante, GESTIRE CREATIVAMENTE I CONFLITTI SIGNIFICA TRASFORMARE I CONFLITTI IN PROPOSTE. Le sessioni erano a metà tra empowerment e entartainment. No sessioni didattiche e prescrittive
  18. Durante cittadini creativi ho attraversato un processo di collaborazione sempre più complesso.
  19. La più grande forma di collaborazione / comunicazione è l’ascolto.
  20. Il primo passo è ascoltarli. Soprattutto se ci si ascolta…