5. Allergia alterata reattività dell’organismo e, in particolare, di alcuni suoi tessuti, causata da un’inappropriata risposta delle immunoglobluline E (IgE) a particolari antigeni (Ag) Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
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14. Prima fase: sensibilizzante (L’organismo viene in contatto per la prima volta con l’alimento senza alcuna reazione) Seconda fase: scatenante ( al successivo contatto avviene la reazione) Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
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18. Fattori che influenzano la comparsa di allergie alimentari Tipo, quantità e preparazione dell’alimento (l’allergia alimentare è spesso dose dipendente) Età Integrità della mucosa intestinale Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
38. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno GALT Questo sistema immunitario mucosale è definito GALT (Gut-Associated Lymphoid Tissue) e consiste in: fagociti cellule B cellule T in grado di testare gli antigeni luminali attraverso un epitelio specializzato, chiamato FAE (Follicle Associated Epithelia)
39. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Il GALT comprende quattro distinti compartimenti linfoidi: - Placche di Peyer e altri follicoli - lamina propria - linfociti intraepiteliali (IEL) - linfonodi mesenterici GALT
52. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Permeabilità intestinale Il differente assorbimento delle molecole di diversa grandezza è legato alle caratteristiche anatomiche dell’intestino, dal momento che le giunzioni paracellulari si fanno più serrate andando dalle cripte ai villi. assorbimento villi cripte
57. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Breath test Molecole dosabili nell’espirato H 2 è prodotto dalla flora batterica intestinale CO 2 è prodotta dalle cellule dell’organismo e dalla flora batterica intestinale CH 4 è prodotto dalla flora batterica metanogena
58. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Chi produce l’H2 H2 è normalmente prodotto dalla flora batterica intestinale a seguito di processi di fermentazione dei carboidrati Se i carboidrati non sono digeriti e assorbiti raggiungono il colon e vengono fermentati dalla flora batterica residente Breath test all’H2
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60. agopuntura secondo Voll L’elettroagopuntura di Voll (EAV) o Organometria Funzionale, è un’indagine diagnostica che nasce nel 1953, grazie ad una idea del medico tedesco Reinhold Voll, che già alla fine degli anni ’40 aveva scoperto che mentre la pelle umana ha una resistenza media (impedenza) di 2-4 milioni di ohm, questa scende ad appena 10.000 ohm a livello dei punti dell’agopuntura cinese. Dopo vari tentativi il dott. Voll mise appunto una apparecchiatura abbastanza sensibile da misurare tale resistenza e visualizzarne il valore. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
61. agopuntura secondo Voll In pratica se l'organo correlato ad un dato punto è sano, permetterà il passaggio di una corrente di circa 8-10 microampere, e la scala dello strumento indicherà un valore di 50 US (unità scala). Al contrario, in caso di patologia, la corrente non riuscirà a scorrere come dovrebbe. Può allora succedere che lo strumento scenda al di sotto delle 50 US (caduta dell'indice), segnalando così una debolezza funzionale o carenza energetica. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
64. agopuntura secondo Voll Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Limiti dell’apparecchiatura: Una sonda e' tenuta in mano dal paziente, mentre con l'altra sonda si tocca la mano o il piede del paziente; lo strumento tramite un grafico ed un indicatore sonoro registra la misurazione effettuata. L'intensita' dipende anche dalla forza con cui la sonda viene premuta contro la pelle.
65. Test citotossico - Cytotest Si effettua un prelievo venoso al paziente. Il campione di sangue viene posto su dei vetrini da microscopio insieme all’alimento selezionato e viene coperto con il vetrino coprioggetto.. Quando si rileva una variazione della struttura dei globuli bianchi , in particolare dei granulociti (lisi parziale o completa), supponiamo che la sostanza in questione generi intolleranza. Tale intolleranza è tanto più marcata quanto più evidente è la lisi del granulocita. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno
71. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Appare evidente che 44 antigeni mostrano una risposta IgG superiore al 10% e solo 14 alimenti hanno una reattività superiore al 20%. 120 alimenti mostrano una reattività IgG media inferiore al 10% valutata su circa 6880 soggetti . Una risposta IgG superiore al 20% è stata considerata come il limite di elevata reattività per antigeni alimentari.
72. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Di conseguenza, gli antigeni estratti da 14 alimenti (grafico 2) hanno prodotto una risposta IgG molto forte nei soggetti umani. In particolare, latte vaccino e di capra e numerosi derivati del latte (come vari tipi di formaggio e lo yogurt) hanno portato ad una elevata risposta IgG insieme all’albume ed ai lieviti.
85. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Intolleranza al glutine La celiachia (o enteropatia da glutine) è una intolleranza permanente dell'intestino al glutine, che porta ad atrofia dei villi e a malassorbimento. L'esordio dei sintomi può verificarsi a qualsiasi età, in un range variabile dal primo anno di vita fino agli 80 anni.
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87. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Sindrome da malassorbimento L’intolleranza al glutine può causare anche l’insorgenza della dermatite erpetiforme di Duhring (colpisce il 10-15% dei celiaci). “ sindrome da malassorbimento ”. Nei soggetti geneticamente predisposti può determinare una reazione immunitaria a livello dell’intestino tenue, dove si realizza il 90% della digestione e dell’assorbimento.
88. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Incidenza della sindrome* Ad oggi sono stati diagnosticati solamente 80-90.000 casi, cioè meno del 20% dei casi potenziali. Su 58.000.000 di italiani si ritiene che le persone celiache possano essere circa 500.000. Si stima che la sindrome da malassorbimento colpisca una persona su 100, con un rapporto 1:2 tra uomini e donne. * Dati AIC 2009
89. Antonella Gigantesco-Biologa Nutrizionista-Livorno Celiachia e malattie associate In ogni caso, il celiaco presenta sintomi solo se esposto al glutine . Studi recenti indicano che più tardiva è la diagnosi maggiore è il rischio dello sviluppo di patologie (soprattutto a genesi immunitaria come lupus, tiroidite autoimmune, diabete di tipo I, ecc). Non esiste una correlazione diretta tra la gravità della celiachia ed il rischio di malattie associate.