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LAVORO PUBBLICO PER I DISABILI
TRASPARENZA E VELOCITA’
“GARANTIRE LA COSTITUZIONE ……….
SIGNIFICA RIMUOVERE OGNI BARRIERA
CHE LIMITI I DIRITTI DELLE PERSONE
CON DISABILITÀ”.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
SERGIO MATTARELLA
OSSERVAZIONI ALLO SCHEMA DI D. LGS. SUL PUBBLICO IMPIEGO
Premessa
Le osservazioni presentate da Diego Zardini e Irene
Tinagli si muovono nella direzione di semplificare gli
adempimenti previsti dall’art. 10 dello schema di D.
Lgs. sul pubblico impiego. Tali osservazioni prendono
in considerazione i seguenti fattori: - Trasparenza, tale
fattore è rilevante in quanto dispone la pubblicazione
sui siti istituzionali dei dati e delle informazioni relative
ai posti vacanti delle pubbliche amministrazioni
riservate ai disabili con effetti positivi nei confronti
degli enti di controllo e dei cittadini che potranno
conoscere l’andamento delle assunzioni ed intervenire
con contestazioni, solleciti e condivisione; - Velocità, si
tratta di utilizzare le nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni per trasmettere i dati e le
informazioni relative ai disabili alla Funzione Pubblica, responsabile del monitoraggio, ed agli altri enti,
semplificando tutti quelli adempimenti cartacei che fanno perdere tempo e non risolvono il problema.
Infatti, non si conoscono ancora i risultati del monitoraggio previsti dal D. L. n. 101/2013.
Irene Tinagli, membro della commissione lavoro della Camera dei deputati, è impegnata con
determinazione e capacità a fare accogliere le presenti osservazioni all’art. 10 dello schema D. Lgs. sul
pubblico impiego. Questa è l’ultima opportunità per dare una svolta a favore dell’inserimento dei disabili
nel mondo del lavoro pubblico. Se fallisce questa occasione se ne riparlerà nella prossima legislatura ed è
per questo che chiediamo il vostro sostegno e solidarietà a favore di un mondo che ha bisogno di tutela e
sostegno.
Il primo obiettivo è quello di ampliare i consensi alla pagina “Lavoro pubblico per i disabili” in Facebook
ed in Change.org affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni dei
disabili. A tale scopo si segnalano le seguenti iniziative da sostenere:
- Lavoro pubblico per i disabili su Facebook https://www.facebook.com/disabililavoro/
- Lavoro pubblico per i disabili su Change.org https://www.change.org/p/lavoro-pubblico-per-i-disabili
Osservazioni. Atto n. 393 - Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al testo
unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Le presenti osservazioni si riferiscono specificatamente all’articolo 10, recante “Misure di sostegno alla
disabilità, dello schema di Decreto Legislativo,”.
L’Italia si trova in difficoltà ad affrontare la problematica relativa all’inserimento dei disabili nel mondo
del lavoro pubblico e privato. Negli ultimi anni sono state effettuate indagini e rapporti da parte di
organizzazioni private (Gidp - Reatech e Page Personnel) e pubbliche (Istat, Ministero del lavoro e
Organizzazione internazionale del lavoro) sullo stato di inserimento lavorativo delle persone appartenenti
alle categorie protette. I risultati emersi non sono incoraggianti. Si citano due casi:
- Secondo l’Organizzazione internazionale per il lavoro il non impiego delle categorie protette produce
una perdita di ricchezza valutabile tra l’1% e il 7% del Pil mondiale;
- La Corte di giustizia dell’Unione europea ha emesso la sentenza C312/11 che condanna l’Italia per non
aver applicato in modo completo i principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone disabili e
sanziona il Governo ed il parlamento ad adeguarsi alla direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27
novembre 2000.
Il Decreto Legge n. 101/2013, convertito nella legge n. 125/2013, non ha prodotto i risultati sperati
nonostante l’introduzione di una deroga a favore delle categorie protette al divieto di nuove assunzione
nel caso in cui le Pubbliche Amministrazioni presentano una situazione di soprannumerarietà in pianta
organica, del monitoraggio dei posti riservati ai lavoratori disabili nelle Pubbliche Amministrazioni e
della rideterminazione del numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette e ad effettuare le
relative assunzioni.
Le pubbliche amministrazioni non hanno comunicato i dati informativi per adempiere al monitoraggio
previsto dal Decreto Legge n. 101/2013, quindi, non hanno fatto sistema ed hanno scelto l’opacità alla
trasparenza.
Gli strumenti previsti dallo schema del D. Lgs. (Responsabile dei processi di inserimento delle persone
con disabilità, Consulta Nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità,
sanzioni) sono positive ma insufficienti se non vengono accompagnate dalla trasparenza. Pertanto, si
richiede che vengano sottoposte alla trasparenza e, quindi, alla pubblicazione nel proprio sito istituzionale
le seguenti informazioni:
- Monitoraggio previsto dall’art. 7 del Decreto Legge n. 101/2013
- Le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili, disciplinate dalla legge 12 marzo 1999, n. 68.
La trasparenza di tali informazioni consente a tutti (forze politiche e sociali, studiosi, ricercatori) il
controllo sociale attraverso la conoscenza dei comportamenti dei datori di lavoro pubblici riguardo lo
stato delle assunzioni delle categorie protette, l’intervento degli organi di controllo di intervenire per far
rispettare ai datori di lavoro pubblici le disposizioni di legge in materia di assunzione delle categorie in
oggetto e l’applicazione delle eventuali sanzioni.
Inoltre, si osserva che gli obblighi previsti dallo schema del D. Lgs., scadenze per la comunicazione delle
informazioni e dei dati, non sono in linea con le tecnologie della comunicazione e delle informazioni del
terzo millennio. Infatti, si ritiene che occorre realizzare per tale problematica un sistema informativo
integrato nelle pubbliche amministrazioni che consente di aggiornare in tempo reale le informazioni
relative ai posti vacanti in pianta organica riservate ai disabili di ciascuna Pubblica Amministrazione e
comunicarle in via automatica agli organi di controllo.
Si fa presente che il senatore Pietro Ichino, nella sua qualità di relatore del D. Lgs., nella sua relazione
alla Commissione Lavoro del Senato, fra le diverse osservazioni, ha sottolineato l’importanza della
trasparenza e dell’integrazione dei sistemi informativi dei soggetti pubblici interessati, affermando quanto
segue: “A questo proposito va osservato che, per giudizio comune a tutti gli osservatori qualificati, il
monitoraggio previsto dal decreto-legge n. 101/2013, convertito nella legge n. 125/2013, ha funzionato in
modo a dir poco insoddisfacente: a tutt’oggi non si conoscono i dati e le informazioni relativi ai posti
vacanti in pianta organica riservati ai disabili. Queste informazioni devono essere soggette a un regime di
trasparenza totale, mediante la loro pubblicazione nei siti istituzionali. Inoltre, le scadenze per la
comunicazione dei dati e delle informazioni non sono coerenti con le possibilità offerte dalle nuove
tecnologie della comunicazione e delle informazioni. Occorre implementare i sistemi informativi delle
pubbliche amministrazioni e degli organi di controllo (dipartimento della funzione pubblica e altri)
affinché i dati e le informazioni vengano aggiornate e comunicate in via automatica e in tempo reale”.
Si ritiene che occorre guadagnare il tempo perduto e portare a compimento la problematica relativa
all’inserimento dei lavoratori disabili nel mondo del lavoro pubblico tramite la trasparenza delle
informazioni e l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Proposta
All’articolo 10 dello schema di Decreto Legislativo sono apportate le seguenti modificazioni:
a) Dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«5. I datori di lavoro pubblici hanno l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale, in una parte
chiaramente identificabile della sezione “Amministrazione trasparente”, le quote d'obbligo non coperte
relative ai lavoratori appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1 della Legge 12 marzo 1999, n. 68 e di
aggiornare in modo continuo le relative informazioni. Analogo adempimento di pubblicazione deve
essere effettuato dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri
attinente al monitoraggio, di cui all’art. 7 comma 6 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101».
«6. I datori di lavoro pubblici, il Dipartimento della Funzione Pubblica e gli organi di controllo
implementano il proprio sistema informativo al fine di:
- Realizzare il monitoraggio, di cui all’art. 7 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101;
- Aggiornare i dati e le informazioni in modo costante da parte dei datori di lavoro pubblici;
- Facilitare la comunicazione dei dati e delle informazioni trasmesse in via telematica dai datori di
lavoro pubblici;
- Aggiornare il monitoraggio con i dati e le informazioni ricevute in via telematica dai datori di lavoro
pubblici con cadenza mensile.
CRONISTORIA DELL’IMPEGNO A FAVORE DEI DISABILI
Tra i problemi ricevuti in eredità dal 2015 vi è quello dell’inserimento nel mondo del lavoro pubblico e
privato delle categorie protette a causa delle lungaggini burocratiche, del non rispetto delle disposizioni di
legge e della convinzione errata, proveniente da una sotto cultura di diffidenza, che vede nell’assunzione
dei disabili un motivo di inefficienza.
La crisi economica e l’esigenza di contenere la spesa pubblica ha indotto all’approvazione di disposizioni
di legge che impongono il divieto di assunzioni di personale a qualsiasi titolo e la sospensione
dell’obbligo della copertura della quota di riserva a favore delle categorie protette nelle pubbliche
amministrazioni (PA) che presentano una situazione di soprannumerarietà o di eccedenza di personale.
Le PA per superare tale divieto avrebbero dovuto intervenire con diversi strumenti tra i quali i processi di
mobilità guidata finalizzati alla ricollocazione presso gli uffici pubblici che presentino vacanze di
organico. Tali strumenti non sono stati utilizzati e non hanno consentito la riapertura delle assunzioni.
Considerato il blocco del reclutamento delle categorie protette e le attese delle categorie protette ad
entrare nel mondo del lavoro Diego Zardini, Alessia Rotta, deputati del PD, ed altri deputati hanno
presentato l’interrogazione 4/01464 del 24 luglio 2013 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali
finalizzata a:
- Effettuare una ricognizione nelle pubbliche amministrazioni al fine di conoscere lo stato di attuazione
della legge 12 marzo 1999, n. 68, rendendo accessibili le informazioni scaturite dall'accertamento
stesso e di intervenire nel caso in cui venga rilevato che gli obblighi della legge a favore dei soggetti
disabili non siano stati rispettati;
- Accelerare nelle pubbliche amministrazioni ed in particolare nell'Inps le procedure di mobilità
collettiva che presentano situazioni di soprannumero e di eccedenze di personale (articoli 6 e 33 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) e dare attuazione al piano di assorbimento dei
soprannumerari entro il 31 dicembre 2014 (articolo 2, comma 11, del decreto-legge n. 95 del 2012,
convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135) al fine di non disattendere le giuste aspettative dei
soggetti disabili risultati idonei nel processo di reclutamento messo in atto dall'Inps;
- Valutare la possibilità di effettuare le assunzioni in questione in profili professionali appartenenti ad
aree dell'Inps in cui vi sia disponibilità di posti e non posizioni soprannumerarie.
Purtroppo tale interrogazione non ha avuto alcuna risposta da parte del Ministero competente.
In seguito Diego Zardini ed altri 27 deputati hanno presentato la proposta di legge n. 1501 del 7 agosto
2013 , assegnata alla Commissione Lavoro, al fine di eliminare il blocco delle assunzioni delle categorie
protette, consentendo alle PA in caso di completezza dell’organico di inquadrare i lavoratori, appartenenti
alle categorie protette, in soprannumero fino al verificarsi della prima vacanza. Inoltre, la proposta
prevede “l’obbligo per i datori di lavoro pubblici di pubblicare sul proprio sito istituzionale le quote
d’obbligo scoperte a favore delle categorie protette e di aggiornare in modo continuo le relative
informazioni”.
Gli ostacoli normativi che si frapponevano all’assunzione delle categorie protette vengono finalmente
eliminati con l’approvazione del D. L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito con modificazioni dalla L. 30
novembre 2013, n. 125, il quale prevede una deroga a favore delle categorie protette al divieto di nuove
assunzioni nel caso in cui le PA presentano una situazione di soprannumerarietà. Il decreto obbliga le
pubbliche amministrazioni a rideterminare il numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette
e ad effettuare le relative assunzioni ed il Dipartimento della Funzione Pubblica a monitorare gli
adempimenti previsti dal decreto 101/2013.
Purtroppo l’art. 7, c. 6 e 7, del decreto non prevede l’obbligo delle PA di pubblicare sul proprio sito
istituzionale le quote d’obbligo scoperte a favore delle categorie protette e la trasparenza del
monitoraggio assegnato al Dipartimento della funzione pubblica. L’assenza di tali informazioni non
facilità il controllo sociale e l’intervento delle persone interessate e delle forze politiche e sociali affinché
gli obblighi di legge vengano attuati nell’esclusivo interesse delle persone svantaggiate.
Si cita il caso paradossale dell’Inps che dopo aver effettuato il processo di selezione dei soggetti disabili,
iniziato nel 2012 con determinazione dell’Istituto n. 438 del 2/12/2011, ha richiesto per la seconda volta
all’inizio del mese di aprile 2014 la documentazione necessaria ai soggetti risultati idonei alle prove di
selezione ed interessate all’assunzione al fine di concludere l’iter di reclutamento. Da tale data non si ha
alcuna notizia riguardo alle 250 persone disabili che dovrebbero essere assunte dall’Istituto con il rischio
di far decadere la convenzione che ha durata triennale.
Diego Zardini ha presentato ordine del giorno il 24 ottobre 2013 in fase di discussione della conversione
in legge del D. L. n. 101/2013 che è stato approvato dal Governo.
Il deputato Diego Zardini, insieme ad altri deputati, non ha rinunciato all’obiettivo di realizzare
l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e specificatamente nelle PA. ed ha presentato ulteriori
interrogazioni (5/01607 del 28/11/2013, 5/02715 del 30/04/2014 e 5/03015 del 18/06/2014).
L’ultima interrogazione a sostegno dei disabili 5-07262 del 19 dicembre 2015 è stata presentata dai
deputati Diego Zardini, Davide Baruffi e Oreste Pastorelli, i quali hanno sottolineato la necessità di
introdurre l’obbligo, da parte del Dipartimento della funzione pubblica e delle PA, della pubblicazione nei
siti istituzionali, rispettivamente, del monitoraggio di cui all’art. 7, comma 6, del d. l. n. 101/2013 e dei
dati e delle informazioni relative alle quote d’obbligo individuate e scoperte.
Inoltre, Diego Zardini ha presentato in Commissione Affari Costituzionali, la quale dovrà esprimere un
parere sullo schema di D. Lgs semplificazione e trasparenza, la seguente proposta: “E’ fatto obbligo al
Dipartimento della Funzione Pubblica ed alle pubbliche amministrazioni di pubblicare nei propri siti
istituzionali rispettivamente i risultati del monitoraggio sugli adempimenti previsti dal comma 6, articolo
7, del d. l. n. 101/2013 e le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili, disciplinate dalla legge
12 marzo 1999, n. 68”. Purtroppo l’osservazione, sbagliando, non è stata tenuta in considerazione nelle
osservazioni finali della Commissione.
Finalmente il Governo nella persona di Angelo Rughetti, sottosegretario alla pubblica amministrazione
risponde alle due interrogazioni n. 5/01607 del 28/11/2013 e 5/ 07 262 del 19/12/2015, trasformate
rispettivamente in n. 03/022308 e n. 3//02309 del 13/6/2016.
Il sottosegretario Angelo Rughetti sottolinea che il Dipartimento della funzione pubblica ha avviato gli
approfondimenti necessari con il Ministero del Lavoro per adempiere al monitoraggio previsto dal D L. n.
101/2003. Inoltre, Rughetti afferma che nella legge delega n. 124/2015 sono stati introdotte la Consulta
Nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità e la previsione di adeguate
sanzioni per i mancati adempimenti.
Nella replica Oreste Pastorelli sottolinea che ad oggi non è stato prodotto alcun risultato, chiede al
Governo di redigere “un elenco delle pubbliche amministrazioni che hanno la possibilità di assumere
personale disabile” ed auspica che “il buon esempio venga dato in primis dalle Istituzioni, a partire dagli
enti locali fino alla Camera dei Deputati”.
Da parte sua Diego Zardini non desiste ed approfondisce insieme a Irene Tinagli lo schema del D. Lgs.
sul pubblico impiego al fine di migliorare l’art. 10, Misure di sostegno alla disabilità, dello schema
suddetto. Le loro osservazioni sono finalizzate alla semplificazione degli adempimenti, alla trasparenza
dei dati e delle informazioni ed alla velocità nella comunicazione tra le pubbliche amministrazioni e la
funzione pubblica e gli altri enti interessati (vedi osservazioni del presente documento).

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Lavoro pubblico per i disabili

  • 1. LAVORO PUBBLICO PER I DISABILI TRASPARENZA E VELOCITA’ “GARANTIRE LA COSTITUZIONE ………. SIGNIFICA RIMUOVERE OGNI BARRIERA CHE LIMITI I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ”. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
  • 2. OSSERVAZIONI ALLO SCHEMA DI D. LGS. SUL PUBBLICO IMPIEGO Premessa Le osservazioni presentate da Diego Zardini e Irene Tinagli si muovono nella direzione di semplificare gli adempimenti previsti dall’art. 10 dello schema di D. Lgs. sul pubblico impiego. Tali osservazioni prendono in considerazione i seguenti fattori: - Trasparenza, tale fattore è rilevante in quanto dispone la pubblicazione sui siti istituzionali dei dati e delle informazioni relative ai posti vacanti delle pubbliche amministrazioni riservate ai disabili con effetti positivi nei confronti degli enti di controllo e dei cittadini che potranno conoscere l’andamento delle assunzioni ed intervenire con contestazioni, solleciti e condivisione; - Velocità, si tratta di utilizzare le nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni per trasmettere i dati e le informazioni relative ai disabili alla Funzione Pubblica, responsabile del monitoraggio, ed agli altri enti, semplificando tutti quelli adempimenti cartacei che fanno perdere tempo e non risolvono il problema. Infatti, non si conoscono ancora i risultati del monitoraggio previsti dal D. L. n. 101/2013. Irene Tinagli, membro della commissione lavoro della Camera dei deputati, è impegnata con determinazione e capacità a fare accogliere le presenti osservazioni all’art. 10 dello schema D. Lgs. sul pubblico impiego. Questa è l’ultima opportunità per dare una svolta a favore dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro pubblico. Se fallisce questa occasione se ne riparlerà nella prossima legislatura ed è per questo che chiediamo il vostro sostegno e solidarietà a favore di un mondo che ha bisogno di tutela e sostegno. Il primo obiettivo è quello di ampliare i consensi alla pagina “Lavoro pubblico per i disabili” in Facebook ed in Change.org affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni dei disabili. A tale scopo si segnalano le seguenti iniziative da sostenere: - Lavoro pubblico per i disabili su Facebook https://www.facebook.com/disabililavoro/ - Lavoro pubblico per i disabili su Change.org https://www.change.org/p/lavoro-pubblico-per-i-disabili Osservazioni. Atto n. 393 - Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Le presenti osservazioni si riferiscono specificatamente all’articolo 10, recante “Misure di sostegno alla disabilità, dello schema di Decreto Legislativo,”. L’Italia si trova in difficoltà ad affrontare la problematica relativa all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro pubblico e privato. Negli ultimi anni sono state effettuate indagini e rapporti da parte di organizzazioni private (Gidp - Reatech e Page Personnel) e pubbliche (Istat, Ministero del lavoro e Organizzazione internazionale del lavoro) sullo stato di inserimento lavorativo delle persone appartenenti alle categorie protette. I risultati emersi non sono incoraggianti. Si citano due casi: - Secondo l’Organizzazione internazionale per il lavoro il non impiego delle categorie protette produce una perdita di ricchezza valutabile tra l’1% e il 7% del Pil mondiale; - La Corte di giustizia dell’Unione europea ha emesso la sentenza C312/11 che condanna l’Italia per non aver applicato in modo completo i principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone disabili e sanziona il Governo ed il parlamento ad adeguarsi alla direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000. Il Decreto Legge n. 101/2013, convertito nella legge n. 125/2013, non ha prodotto i risultati sperati nonostante l’introduzione di una deroga a favore delle categorie protette al divieto di nuove assunzione nel caso in cui le Pubbliche Amministrazioni presentano una situazione di soprannumerarietà in pianta organica, del monitoraggio dei posti riservati ai lavoratori disabili nelle Pubbliche Amministrazioni e
  • 3. della rideterminazione del numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette e ad effettuare le relative assunzioni. Le pubbliche amministrazioni non hanno comunicato i dati informativi per adempiere al monitoraggio previsto dal Decreto Legge n. 101/2013, quindi, non hanno fatto sistema ed hanno scelto l’opacità alla trasparenza. Gli strumenti previsti dallo schema del D. Lgs. (Responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità, Consulta Nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità, sanzioni) sono positive ma insufficienti se non vengono accompagnate dalla trasparenza. Pertanto, si richiede che vengano sottoposte alla trasparenza e, quindi, alla pubblicazione nel proprio sito istituzionale le seguenti informazioni: - Monitoraggio previsto dall’art. 7 del Decreto Legge n. 101/2013 - Le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili, disciplinate dalla legge 12 marzo 1999, n. 68. La trasparenza di tali informazioni consente a tutti (forze politiche e sociali, studiosi, ricercatori) il controllo sociale attraverso la conoscenza dei comportamenti dei datori di lavoro pubblici riguardo lo stato delle assunzioni delle categorie protette, l’intervento degli organi di controllo di intervenire per far rispettare ai datori di lavoro pubblici le disposizioni di legge in materia di assunzione delle categorie in oggetto e l’applicazione delle eventuali sanzioni. Inoltre, si osserva che gli obblighi previsti dallo schema del D. Lgs., scadenze per la comunicazione delle informazioni e dei dati, non sono in linea con le tecnologie della comunicazione e delle informazioni del terzo millennio. Infatti, si ritiene che occorre realizzare per tale problematica un sistema informativo integrato nelle pubbliche amministrazioni che consente di aggiornare in tempo reale le informazioni relative ai posti vacanti in pianta organica riservate ai disabili di ciascuna Pubblica Amministrazione e comunicarle in via automatica agli organi di controllo. Si fa presente che il senatore Pietro Ichino, nella sua qualità di relatore del D. Lgs., nella sua relazione alla Commissione Lavoro del Senato, fra le diverse osservazioni, ha sottolineato l’importanza della trasparenza e dell’integrazione dei sistemi informativi dei soggetti pubblici interessati, affermando quanto segue: “A questo proposito va osservato che, per giudizio comune a tutti gli osservatori qualificati, il monitoraggio previsto dal decreto-legge n. 101/2013, convertito nella legge n. 125/2013, ha funzionato in modo a dir poco insoddisfacente: a tutt’oggi non si conoscono i dati e le informazioni relativi ai posti vacanti in pianta organica riservati ai disabili. Queste informazioni devono essere soggette a un regime di trasparenza totale, mediante la loro pubblicazione nei siti istituzionali. Inoltre, le scadenze per la comunicazione dei dati e delle informazioni non sono coerenti con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni. Occorre implementare i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni e degli organi di controllo (dipartimento della funzione pubblica e altri) affinché i dati e le informazioni vengano aggiornate e comunicate in via automatica e in tempo reale”. Si ritiene che occorre guadagnare il tempo perduto e portare a compimento la problematica relativa all’inserimento dei lavoratori disabili nel mondo del lavoro pubblico tramite la trasparenza delle informazioni e l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Proposta All’articolo 10 dello schema di Decreto Legislativo sono apportate le seguenti modificazioni: a) Dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti: «5. I datori di lavoro pubblici hanno l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale, in una parte chiaramente identificabile della sezione “Amministrazione trasparente”, le quote d'obbligo non coperte relative ai lavoratori appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1 della Legge 12 marzo 1999, n. 68 e di aggiornare in modo continuo le relative informazioni. Analogo adempimento di pubblicazione deve essere effettuato dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri attinente al monitoraggio, di cui all’art. 7 comma 6 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101». «6. I datori di lavoro pubblici, il Dipartimento della Funzione Pubblica e gli organi di controllo implementano il proprio sistema informativo al fine di:
  • 4. - Realizzare il monitoraggio, di cui all’art. 7 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101; - Aggiornare i dati e le informazioni in modo costante da parte dei datori di lavoro pubblici; - Facilitare la comunicazione dei dati e delle informazioni trasmesse in via telematica dai datori di lavoro pubblici; - Aggiornare il monitoraggio con i dati e le informazioni ricevute in via telematica dai datori di lavoro pubblici con cadenza mensile. CRONISTORIA DELL’IMPEGNO A FAVORE DEI DISABILI Tra i problemi ricevuti in eredità dal 2015 vi è quello dell’inserimento nel mondo del lavoro pubblico e privato delle categorie protette a causa delle lungaggini burocratiche, del non rispetto delle disposizioni di legge e della convinzione errata, proveniente da una sotto cultura di diffidenza, che vede nell’assunzione dei disabili un motivo di inefficienza. La crisi economica e l’esigenza di contenere la spesa pubblica ha indotto all’approvazione di disposizioni di legge che impongono il divieto di assunzioni di personale a qualsiasi titolo e la sospensione dell’obbligo della copertura della quota di riserva a favore delle categorie protette nelle pubbliche amministrazioni (PA) che presentano una situazione di soprannumerarietà o di eccedenza di personale. Le PA per superare tale divieto avrebbero dovuto intervenire con diversi strumenti tra i quali i processi di mobilità guidata finalizzati alla ricollocazione presso gli uffici pubblici che presentino vacanze di organico. Tali strumenti non sono stati utilizzati e non hanno consentito la riapertura delle assunzioni. Considerato il blocco del reclutamento delle categorie protette e le attese delle categorie protette ad entrare nel mondo del lavoro Diego Zardini, Alessia Rotta, deputati del PD, ed altri deputati hanno presentato l’interrogazione 4/01464 del 24 luglio 2013 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali finalizzata a: - Effettuare una ricognizione nelle pubbliche amministrazioni al fine di conoscere lo stato di attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68, rendendo accessibili le informazioni scaturite dall'accertamento stesso e di intervenire nel caso in cui venga rilevato che gli obblighi della legge a favore dei soggetti disabili non siano stati rispettati; - Accelerare nelle pubbliche amministrazioni ed in particolare nell'Inps le procedure di mobilità collettiva che presentano situazioni di soprannumero e di eccedenze di personale (articoli 6 e 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) e dare attuazione al piano di assorbimento dei soprannumerari entro il 31 dicembre 2014 (articolo 2, comma 11, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135) al fine di non disattendere le giuste aspettative dei soggetti disabili risultati idonei nel processo di reclutamento messo in atto dall'Inps; - Valutare la possibilità di effettuare le assunzioni in questione in profili professionali appartenenti ad aree dell'Inps in cui vi sia disponibilità di posti e non posizioni soprannumerarie. Purtroppo tale interrogazione non ha avuto alcuna risposta da parte del Ministero competente. In seguito Diego Zardini ed altri 27 deputati hanno presentato la proposta di legge n. 1501 del 7 agosto 2013 , assegnata alla Commissione Lavoro, al fine di eliminare il blocco delle assunzioni delle categorie protette, consentendo alle PA in caso di completezza dell’organico di inquadrare i lavoratori, appartenenti alle categorie protette, in soprannumero fino al verificarsi della prima vacanza. Inoltre, la proposta prevede “l’obbligo per i datori di lavoro pubblici di pubblicare sul proprio sito istituzionale le quote d’obbligo scoperte a favore delle categorie protette e di aggiornare in modo continuo le relative informazioni”. Gli ostacoli normativi che si frapponevano all’assunzione delle categorie protette vengono finalmente eliminati con l’approvazione del D. L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito con modificazioni dalla L. 30 novembre 2013, n. 125, il quale prevede una deroga a favore delle categorie protette al divieto di nuove assunzioni nel caso in cui le PA presentano una situazione di soprannumerarietà. Il decreto obbliga le pubbliche amministrazioni a rideterminare il numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette e ad effettuare le relative assunzioni ed il Dipartimento della Funzione Pubblica a monitorare gli adempimenti previsti dal decreto 101/2013. Purtroppo l’art. 7, c. 6 e 7, del decreto non prevede l’obbligo delle PA di pubblicare sul proprio sito istituzionale le quote d’obbligo scoperte a favore delle categorie protette e la trasparenza del monitoraggio assegnato al Dipartimento della funzione pubblica. L’assenza di tali informazioni non
  • 5. facilità il controllo sociale e l’intervento delle persone interessate e delle forze politiche e sociali affinché gli obblighi di legge vengano attuati nell’esclusivo interesse delle persone svantaggiate. Si cita il caso paradossale dell’Inps che dopo aver effettuato il processo di selezione dei soggetti disabili, iniziato nel 2012 con determinazione dell’Istituto n. 438 del 2/12/2011, ha richiesto per la seconda volta all’inizio del mese di aprile 2014 la documentazione necessaria ai soggetti risultati idonei alle prove di selezione ed interessate all’assunzione al fine di concludere l’iter di reclutamento. Da tale data non si ha alcuna notizia riguardo alle 250 persone disabili che dovrebbero essere assunte dall’Istituto con il rischio di far decadere la convenzione che ha durata triennale. Diego Zardini ha presentato ordine del giorno il 24 ottobre 2013 in fase di discussione della conversione in legge del D. L. n. 101/2013 che è stato approvato dal Governo. Il deputato Diego Zardini, insieme ad altri deputati, non ha rinunciato all’obiettivo di realizzare l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e specificatamente nelle PA. ed ha presentato ulteriori interrogazioni (5/01607 del 28/11/2013, 5/02715 del 30/04/2014 e 5/03015 del 18/06/2014). L’ultima interrogazione a sostegno dei disabili 5-07262 del 19 dicembre 2015 è stata presentata dai deputati Diego Zardini, Davide Baruffi e Oreste Pastorelli, i quali hanno sottolineato la necessità di introdurre l’obbligo, da parte del Dipartimento della funzione pubblica e delle PA, della pubblicazione nei siti istituzionali, rispettivamente, del monitoraggio di cui all’art. 7, comma 6, del d. l. n. 101/2013 e dei dati e delle informazioni relative alle quote d’obbligo individuate e scoperte. Inoltre, Diego Zardini ha presentato in Commissione Affari Costituzionali, la quale dovrà esprimere un parere sullo schema di D. Lgs semplificazione e trasparenza, la seguente proposta: “E’ fatto obbligo al Dipartimento della Funzione Pubblica ed alle pubbliche amministrazioni di pubblicare nei propri siti istituzionali rispettivamente i risultati del monitoraggio sugli adempimenti previsti dal comma 6, articolo 7, del d. l. n. 101/2013 e le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili, disciplinate dalla legge 12 marzo 1999, n. 68”. Purtroppo l’osservazione, sbagliando, non è stata tenuta in considerazione nelle osservazioni finali della Commissione. Finalmente il Governo nella persona di Angelo Rughetti, sottosegretario alla pubblica amministrazione risponde alle due interrogazioni n. 5/01607 del 28/11/2013 e 5/ 07 262 del 19/12/2015, trasformate rispettivamente in n. 03/022308 e n. 3//02309 del 13/6/2016. Il sottosegretario Angelo Rughetti sottolinea che il Dipartimento della funzione pubblica ha avviato gli approfondimenti necessari con il Ministero del Lavoro per adempiere al monitoraggio previsto dal D L. n. 101/2003. Inoltre, Rughetti afferma che nella legge delega n. 124/2015 sono stati introdotte la Consulta Nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità e la previsione di adeguate sanzioni per i mancati adempimenti. Nella replica Oreste Pastorelli sottolinea che ad oggi non è stato prodotto alcun risultato, chiede al Governo di redigere “un elenco delle pubbliche amministrazioni che hanno la possibilità di assumere personale disabile” ed auspica che “il buon esempio venga dato in primis dalle Istituzioni, a partire dagli enti locali fino alla Camera dei Deputati”. Da parte sua Diego Zardini non desiste ed approfondisce insieme a Irene Tinagli lo schema del D. Lgs. sul pubblico impiego al fine di migliorare l’art. 10, Misure di sostegno alla disabilità, dello schema suddetto. Le loro osservazioni sono finalizzate alla semplificazione degli adempimenti, alla trasparenza dei dati e delle informazioni ed alla velocità nella comunicazione tra le pubbliche amministrazioni e la funzione pubblica e gli altri enti interessati (vedi osservazioni del presente documento).