1. OPEN PISM
Corso on-line in
Progetto Partecipato Sostenibile
complementare al Master Internazionale di II Livello in
Progettazione Interattiva, Sostenibile e Multimedialità
OPEN PISM
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“PROGETTO PARTECIPATO SOSTENIBILE”
http://www.progettazionepartecipata.org
Corso online in Progettazione Partecipata Sostenibile
2. INTRODUZIONE ALLO
SVILUPPO SOSTENIBILE
Antonio Caperna, PhD antonio.caperna@biourbanism.org
Laboratorio TIPUS, Università Roma Tre
à
http://www.pism.uniroma3.it
International S i t of Bi b i
I t ti l Society f Biourbanism
http://www.biourbanism.org
4. Documenti politici Approcci socio-economici Aspetti scientifici
il percorso politico verso la • economia classica • approccio meccanicistico
sostenibilità
• environmental economics • teoria della complessità
• teorie bio-economiche • concetto di rete
• territorialisti e sviluppo • ambiente come eco-sistema
autosostenibile
• città come entità complessa
• biofilic design
IL MODELLO
BIOURBANISTICO • P2P Urbanism
5. Contesto culturale pre-sistemico
Cartesio, Galileo, Bacone, Newton
Astronomia, fisica e cosmologa da un lato, metodo di ricerca filosofica dall'altro,
furono solidali e costanti nel procedere secondo una direzione che avrebbe
portato a concepire il Mondo come un'unica grande macchina, il cui
macchina,
meccanismo poteva rivelarsi banale a un'indagine condotta more geometrico,
usando cioè le costruzioni e le procedure tipiche delLa matematica.
► La filosofia - diceva Galileo - l'universo è scritto in lingua matematica e i
caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche.
Nei Philosophiae naturalis Principia mathematica Newton mette subito in
evidenza il proprio atteggiamento riduzionista:
► gli elementi che formano il Mondo si muovono in uno spazio e in un tempo
assoluti, non condizionati cioè dagli eventi che si verificano dentro di essi,
assoluti,
quindi eterni e immutabili.
► Nella meccanica di Newton tutti i fenomeni fisici si riconducono al moto di
particelle elementari e materiali ca sato dalla loro attrazione reciproca;
causato attra ione reciproca;
un'unica grande legge, quindi, a spiegazione della molteplicità degli eventi del
Cosmo. la visione meccanicistica della natura e il determinismo, cioè
determinismo,
quell atteggiamento
quell'atteggiamento che tende a interpretare ogni fenomeno come la
manifestazione di una semplice catena di causa/effetto.
causa/effetto.
6. Contesto culturale pre-sistemico
Astronomia, fisica e metodo di ricerca filosofica, concepire il
Mondo come un'unica grande macchina
TENIBILE
Nei Philosophiae naturalis Principia mathematica Newton
mette subito in evidenza il proprio atteggiamento riduzionista:
PPO SOST
► gli elementi che formano il Mondo si muovono in uno
spazio e in un tempo assoluti, non condizionati cioè dagli eventi
che si verificano dentro di essi, quindi eterni e immutabili.
,q
SCIENZA E SVILUP
► spiegazione della molteplicità degli eventi del Cosmo secondo
una visione meccanicistica
► determinismo, atteggiamento che tende a interpretare ogni
fenomeno come la manifestazione di una semplice catena di
p
causa/effetto.
7. Contesto culturale pre-sistemico
Edgar Morin ha proposto di indicare la proposta metodologica
cartesiana sotto la denominazione di pensiero semplice,
TENIBILE
se un problema è troppo complesso per poter
PPO SOST
essere risolto può sempre essere suddiviso in
tanti sotto problemi per i quali è possibile una
SCIENZA E SVILUP
spiegazione. La "sommatoria" delle micro-
spiegazioni fornirà la soluzione al macro-
p g
problema di partenza; …
Morin, Il metodo. Ordine, disordine, organizzazione, Feltrinelli, 1994
organizzazione,
Paradigma insieme di valori, concetti, tecniche etc., condivise da una comunità scientifica ed usate per definire
problemi e soluzioni
8. Dal razional-meccanicismo all’approccio sistemico
Nel periodo della Repubblica
di Weimar comincia a
crescere una cultura anti-
anti-
meccanicistica
Spengler – Il tramonto
p g
dell’Occidente
Morfologia della vita attraverso
un punto di vista dinamico-
p dinamico-
evolutivo
Goethe
9. Dal razional-meccanicismo all’approccio sistemico
Fisica quantistica – particelle
subatomiche per le quali non ha
senso considerarle entità isolate
id l tità i l t
poiché vanno intese come
interconnessioni o correlazioni.
Le
L particelle quantistiche non sono
ti ll ti ti h
cose ma processi, insieme di
relazioni che si protendono verso le
altri processi non possiamo
scomporre il mondo in unità
elementari.
10. Dal razional-meccanicismo all’approccio sistemico
all approccio
► BIOLOGIA
► Lawrence Henderson introduce il termine “sistema” per indicare tanto gli
“sistema”
organismi viventi che le strutture sociali
► Quindi sistema come “un tutto integrato le cui proprietà derivano dalle
“un
relazioni tra le parti”
parti”
► Sistema da greco synestanai, ovvero porre insieme, quindi capire le cose
synestanai,
ponendole in un contesto analizzandole attraverso la natura delle loro
relazioni
11. Dal razional-meccanicismo all’approccio sistemico
► PSICOLOGIA della FORMA
► Gestaltproblem,
Gestaltproblem, ovvero il problema della f
G l bl bl d ll forma organica
i
► Ehrenfels definisce il Gestaltproblem come problema in
cui il tutto NON è riconducibile alla somma delle parti
i t tt i d ibil ll d ll ti
► Esponenti della gestaltpsychologie ritenevano che gli
organismi viventi non percepissero l f
i i i ti i le forme i t
in termini di
i i
elementi isolati, ma come strutture – patterns –
integrate, con qualità che sono proprie della
componente relazionale
12. Dal razional-meccanicismo all’approccio sistemico
ECOLOGIA ed ECOLOGIA PROFONDA
Ecologia come oikos (dimora), quindi lo studio della madre terra,
(dimora), terra
delle relazioni che legano le componenti vitali del pianeta
Haeckel (biologo,1866) “la scienza delle relazioni fra l’organismo
“la l organismo
e il mondo esterno circostante”
circostante”
Il biologo Uexküll conia il termine Umweit ambiente (1909)
Uexkü
Elton introduce i concetti di catene alimentari, cicli alimenatri
Tamsley conia il termine “ecosistema” per descrivere le
“ecosistema”
comunità di animali e vegetali
13. Complexity
COMPLESSITA’
Un terremoto, Internet, l’andamento della borsa, uno
stormo di uccelli, i tifosi allo stadio, la diffusione di un
virus informatico o Influenzale, la superconduttitività
e persino il pensiero hanno tutti un elemento in
comune:
sono sistemi complessi
14. Complexity
La Scienza normalmente considera aspetti semplificati della realtà. Un
insieme di proprietà (ad esempio il movimento dei pianeti) è riassunto in
formule matematiche che sono state realizzate e t t t per d t
f l t ti h h t t li t testate determinare
i
quanto bene la proprietà di interesse può essere modellata e predetta. Se
questo non può essere fatto facilmente viene fatta la media di un insieme
di risultati separati per generare modelli statisticamente validi (ad esempio
il tasso di natalità annuo di una nazione). Questo metodo è stato usato
con successo fin dal periodo di Newton, tuttavia ha delle limitazioni. Molte
p ,
delle cose che vorremmo studiare non sono semplificabili, ma nascono
come risultato di complesse interazioni tra molte differenti parti individuali.
In questa categoria rientrano molti aspetti della vita e dei comportamenti
intelligenti (umani). Il campo della Complexity Theory cerca di applicare
metodi scientifici a quei sistemi complessi, concentrandosi non sulle entità
(cioè sulle singole parti) ma sulle loro interazioni le dinamiche del sistema
interazioni, sistema.
15. Complexity
A scientific approach structured around a new paradigm:
complex Systems
Made of many non-identical elements
connected b diverse i t
t d by di interactions
ti
NETWORK
16. nella visione sistemica gli oggetti
Nella visione meccanicistica, il
stessi divengono reti di relazioni,
mondo è un insieme di
inserite all’interno di reti più grandi. Per
oggetti. Nella visione classica
i sistemici le relazioni hanno una
l attenzione
l’attenzione è posta sugli
importanza primaria, mentre i confini
TENIBILE
oggetti e non sulle loro
degli schemi diventano secondari
interrelazioni.
PPO SOST
Approccio
sistemico
approccio
“meccanicistico”
SCIENZA E SVILUP
oggetti
relazioni confini relazioni
17. Un sistema è un insieme costituito di parti che si relazionano tra
loro. Lo stato di ciascuna parte è vincolato, coordinato, o
dipendente dallo stato delle altre unità.
Tutte le parti hanno delle proprietà che si combinano fra loro
per produrre un i i
d insieme ffunzionale più ampio con una nuova
i l iù i
TENIBILE
proprietà. La proprietà emergente è una proprietà che si forma
dal risultato dell’interazione funzionale fra le componenti del
PPO SOST
sistema
SCIENZA E SVILUP
La scoperta della complessità
imprevedibilità di alcuni fenomeni
nella scienza non esistono oggetti semplici
relazione
18. Complexity
Esistono alcune caratteristiche comuni a tutti i sistemi complessi:
1) Tante componenti più o meno complesse: in generale, più numerosi e
complessi sono i (sotto)sistemi che lo compongono, più complesso è il
sistema nel suo insieme; nei sistemi più complessi, i sottosistemi (cioè le
componenti) sono a loro volta ad alta complessità; le componenti possono
essere “hardware” (molecole, processori fisici, cellule, individui) o
“software” (unità di elaborazione virtuali);
2) I t
Interazioni tra l componenti: l componenti interagiscono passandosi
i i t le ti le ti i t i d i
informazioni (sotto forma di energia, materia o informazioni digitali); la
quantità di connessioni e la presenza di sottostrutture ricorsive e di circuiti di
retroazione (i cosiddetti “anelli”) aumentano la complessità del sistema ma le
sistema,
informazioni che le componenti si scambiano non possono essere né troppo
numerose (altrimenti il sistema diviene caotico), né troppo poche (il sistema si
“cristallizza”);
cristallizza );
19. Complexity
3) Assenza di gerarchia “piramidale”: se vi è un’unica componente che, da sola,
governa il comportamento del tutto, il sistema non può essere complesso; la
sua descrizione, infatti, può facilmente essere ridotta a quella del sottosistema-
leader; diverso è il caso dei sistemi complessi “ologrammatici”, in cui ciascuna
componente possiede informazioni relative al sistema nel suo insieme (per
esempio, ciascuna cellula contiene tutta l’informazione genetica dell’organismo
di cui fa parte).
4) Interazione adattiva con l’ambiente: il sistema è tanto più complesso, quanto
più numerosi sono i fattori che influiscono sul suo adattamento all’ambiente
(dei quali deve tener conto il modello): incidenza di fattori casuali
casuali,
apprendimento, interazione con l’osservatore del sistema, ecc.; mentre il
sistema evolve, i suoi sottosistemi co-evolvono sviluppando strategie di co-
adattamento (simbiosi cooperazione comunicazione ecc.).
(simbiosi, cooperazione, comunicazione, ecc )
20. Complexity
Scientific knowledge as web of patterns
and concept (G ff
d t (Geoffrey Ch )
Chew)
World as web of
relationships
Approximately boundary
knowledge
relationships
l ti hi
25. Il linguaggio della complessità
Arterie e vene coronariche sono un altro
t p co esempio di atta applicati e o studio
tipico ese p o d frattali app cat nello stud o
di strutture fisiologiche. Attraverso queste I neuroni sono un esempio di struttura
rappresentazioni è possibile costruire un frattale. Il corpo cellulare si ramifica in
modello ed attraverso elaborazioni dendriti che si ramificano a loro volta e
computerizzate si possono studiare in
p p questa struttura può essere correlata al
dettaglio malattie e relative cure del cuore. caos nel sistema nervoso
27. Il linguaggio della complessità
Musica frattale
esempio di nuvole "frattali"
le versioni più recenti della teoria inflazionaria, l’universo, anziché essere una palla di fuoco
in espansione, sarebbe un immenso frattale che cresce continuamente: esso sarebbe
costituito da molte sfere che si rigonfiano le quali producono nuove sfere, che a loro volta ne
rigonfiano, sfere
generano altre, all’infinito.
28. CITTÁ E TERRITORIO COME ECOSISTEMI COMPLESSI
CITTÁ
Un ecosistema si
caratterizza per i flussi
di energia al fine di
combattere l’aumento
di entropia.
29. The Structure of Pattern Languages
COLLECTION OF MATERIAL ELEMENTS LIKE:
PEOPLE, CARS, MOLECULES, HOUSES, WATER, ETC.
WHEN THIS ELEMENTS
WORKING TOGETHER OR SYSTEM
CO-OPERATE
Crystal Lattice Structures
urban qualities include dynamic evolution and stability
ALEXANDER’S MODEL = TOWN AS SEMI LATTICE
SEMI-LATTICE
CHANGES IN A PART CAN CAUSE STRESS IN OTHER PARTS
30. The Structure of Pattern Languages
Pattern languages help us to tackle the complexity
of a wide variety of systems ranging from computer
f id i t f t i f t
software, to buildings and cities. Each "pattern"
represents a rule governing one working piece of a
complex system, and the application of pattern
languages can be done systematically. Design that
systematically
wishes to connect to human beings needs the
information contained in a pattern language.
p g g
31. The Structure of Pattern Languages
The idea that materialized in the published pattern
language was first of all, of course, intended just to get
a handle on some of the physical structures that make
the environment nurturing for human beings And
beings. And,
secondly, it was done in a way that would allow this to
happen on a really large scale. And, what I mean by that
is that we wanted to generate the environment
indirectly, just as biological organisms are generated,
indirectly, by a genetic code
(
(C. Alexander)
)
32. The Structure of Pattern Languages
This decision to use a genetic approach was not only because of
the
th scale problem. It was i
l bl important from th b i i
t tf the beginning, because
b
one of the characteristics of any good environment is that every
part of it is extremely highly adapted to its particularities. That local
adaptation can happen successfully only if people (who are locally
knowledgeable) do it for themselves. In traditional society where
lay p p either built or laid out their own houses, their own
y people ,
streets, and so on, the adaptation was natural. It occurred
successfully because it was in the hands of the people that were
directly using the buildings and streets. So, with the help of the
shared pattern languages which existed in traditional society,
people were able to generate a complete living structure.
(C. Alexander)
33. The Structure of Pattern Languages
A city needs the same sort of resilience to changing
conditions that a healthy ecosystem has.
We require a set of evolutionary laws, which are the
laws
opposite of rigid design laws such as monofunctional
zoning. Furthermore, those laws have to allow the
reconnection of urban units so as to maintain or
increase the degree of life in the environment.
34. The Structure of Pattern Languages
archetypal
Introduction; relationship
with above patterns
Main point of a problem
Full Description
Solution (heart of the problem)
Chart, components of the solution
relationship with lower patterns
36. BIOURBANISM. BIOPHILIC CITY
La Biourbanistica ha per oggetto lo studio dell’organismo
urbano, inteso come sistema ipercomplesso, l’analisi delle
dinamiche interne e quelle con il suo intorno (territorio),
di i h i t ll i t (t it i )
nonché le relazioni che sussistono tra dette componenti.
La Biourbanistica considera il corpo urbano come costituito da
una molteplicità di livelli interconnessi che si influenzano
p
vicendevolmente in modo non-lineare. Tale caratteristica
induce l’emergere di proprietà complessive non prevedibili
attraverso l studio d ll singole parti, ma solo dall’analisi
tt lo t di delle i l ti l d ll’ li i
dinamica dell’intero. Questo atteggiamento conoscitivo
accomuna la Biourbanistica alle scienze della vita e più in
e,
generale, a tutte quelle scienze che nel XXI secolo si occupano
di sistemi integrati, come la meccanica statistica, la
g
termodinamica, la ricerca operativa e l’ecologia.
37. BIOURBANISM. BIOPHILIC CITY
La similitudine non è solo metodologica ma anche nei
contenuti (da cui il prefisso Bio) essendo le città l’ambiente di
vita d ll specie umana. Da qui il riconoscimento di ‘forme
it della i D i i i t ‘f
ottimali’ rilevabili a diverse scale di definizione (dalla fisiologia
fino al livello ecologico) che, attraverso processi morfogenetici
che morfogenetici,
garantiscono l’optimum in termini di efficienza sistemica e di
q
qualità di vita degli abitanti. Una progettazione che non
g p g
obbedisca a queste leggi è destinata a creare ambienti
antinaturali, ostili all’evoluzione degli individui e al
rafforzamento d ll vita, nelle sue molteplici declinazioni.
ff t della it ll lt li i d li i i
38. BIOURBANISM. BIOPHILIC CITY
La Biourbanistica agisce sul mondo reale attraverso una metodologia
partecipativo-maieutica, con verifica intersoggettiva (ovvero il benessere
percepito e comunicato dagli abitanti) e oggettiva (ovvero le misurazioni
sperimentali di indici fisiologici, sociali, economici).
Obiettivo della Biourbanistica è quello di fornire un contributo scientifico
che concorra:
(i) allo sviluppo e all’attuazione delle premesse dell’Ecologia profonda
(Bateson) sul piano socio-ambientale;
(B t ) l i i bi t l
(ii) alla rilevazione e attuazione delle potenzialità di miglioramento
dell’ambiente rispetto ai bisogni di natura degli esseri umani che vi
vivono e del loro ecosistema;
(iii) a gestire la transizione dall’economia dell’energia fossile a un nuovo
modello organizzativo della civiltà;
g ;
(iv) ad approfondire in particolare l’organica interazione di fattori culturali e
fisici nella realtà urbanistica (sociogeometria, studio dei flussi e delle
reti, ecc.).
39. BIOURBANISM: A GENERAL OVERVIEW
City form
Policy
Democratic (Bottom- Green Buildings
up) processes ENERGETICAL
G C Renewable energies
SYSTEM
Societal, Grid energy system
glo-cal
e-gov
g
e-democracy
P2P urbanism
BIO BIOPHILIC DESIGN
NETWORK
URBANISM
HUMAN ORIENTED DESIGN
Reinforcement of life systems
Biophilia Hypothesis
Participatory Design
p y g
Morphogenetic Design
Change of Patterns Environmental Psychology
Cultural SHIFT PARADIGM Neurophysiology
Economical Complex approach Sensory Urbanism
Educational
40. B I O
URBANISM
Unsustainable system
HOW? B I O WHY? Cultural, economical, and
URBANISM Architectural patterns
p
Shift Paradigm TOOLS
BIOPHILIC MORPHOGENESIS NEUROSCIENCE
DESIGN
Biophilia Hypothesis Morphogenetic process (Biophilic Psychological Interaction brain
Increasing life system grown, fractal geometry, wholeness, & urban environment
(Urban green, psychological unfolding, etc.)
and physical health, etc)
Hyper complex system able to
reinforce life system in its
BIOPHILIC CITY several component (physical,
psychological, health, and
sensorial wellbeing)
41. WWW.BIOURBANISM.ORG
THE BIOPHILIC CITY
BIOPHILIA
is the innately emotional affiliation of
human beings to other living organisms
g g g
“Wilson and other Bi hili th i t
“Wil d th Biophilia theorists
assert that human beings not only
derive specific aesthetic benefits from
interacting with nature, but that the
human species has an instinctive,
p
genetically determined need to
deeply affiliate with natural setting
and lif f
d life-forms.” (B th & S l b
” (Besthorn& Saleeby,
2003)
42. WWW.BIOURBANISM.ORG
BENEFIT FROM BIOPHILIC DESIGN
What role does G ee Space p ay in the U ba Environment?
a oe Green play e Urban o e
•Environmental
•Psychological
•Physical Health
•Social
43. WWW.BIOURBANISM.ORG
Using Gardens to Improve Health Care
Psychological and Physical Health
Healing Garden at Legacy Good Samaritan Hospital
The 13,000-square-foot garden in Portland, Oregon, is
13 000 square foot Portland Oregon
designed to meet the needs of people with a variety of
abilities. Wide paths, raised beds, and lots of seating
options make it user-friendly for people in wheelchairs or
p y p p
those who are ill. The garden is used informally by
patients, family members, and staff, and for patients’
therapy.
Photos courtesy of Legacy Health System
The garden contains an assortment of plants designed to
provide interest throughout the year and attract birds
and butterflies. The pattern of the paths, seating
options, and spaces for horticulture, therapy, and
socializing encourage visitors to interact with each other
and the environment.
44. WWW.BIOURBANISM.ORG
Potential Neuroscience Application
• Sensation and Perception
(how do we see, hear, smell, taste, etc.?)
•LLearning and M
i d Memory
(how do we store and recall our sensory experiences?)
• Decision making
(how do we evaluate the potential consequences of our actions?)
• Emotion and affect
(how do we become fearful or excited? or what makes us feel happy or sad?)
• Movement
(how do we interact with our environment and navigate through it?)
45. WWW.BIOURBANISM.ORG
RECENT STUDY
Stress (Ulrich, 1993)
heart rate blood pressure, relax muscle
rate, pressure
tension, increase alpha waves that
associated with relaxation. (Ulrich et al.,
1991)
immune system functioning (Parsons,
1991)
a ety, ea , anger, aggression and
anxiety, fear, a ge , agg ess o a d
increased feelings of well begin are
common responses to natural settings
(
(Ulrich, 1979, Hartig, Mang, & Evans,
, , g, g, ,
1991)
Interaction in natural environments also
increase problem solving, creativity,
capacity to concentrate and focus
(Ulrich, 1993, Katcher& Wilkins, 1993)
Enhances feelings of awe, mystery,
spiritual transcendence (Besthorn&
Saleeby, 2003)
46. WWW.BIOURBANISM.ORG
STREET FOR LIFE
By Elizabeth Burton
And Lynne Mitchell
TOPIC
designing environments to
suit people of all ages and abilities.
In particularly the relationships
between built environments and
mental h lth and cognitive
t l health d iti
impairment.
OUTPUT
how the environment
could be designed to give these
people as good a quality of life as
possible
dementia project findings leaflet (Burton, Mitchell and Raman, 2004).
47. WWW.BIOURBANISM.ORG
Although negative feelings were less common, the participants did report feeling:
■ Anxious
■ Fearful
■ Bored
■ Intimidated (especially people with dementia, in formal spaces with imposing
( p yp p , p p g
architecture)
■ Confused
■ Embarrassed (particularly when getting lost)
■ Lonely.
48. WWW.BIOURBANISM.ORG
MORPHOGENETIC PROCESS
fractals in typical
Ethiopian ill
Ethi i village
architecture
… organisms computer
organisms,
programs, buildings,
neighbourhoods, and cities
share th same general
h the l
rules governing a complex
hierarchical system.
50. WWW.BIOURBANISM.ORG
Vegetable Façade
COPENHAGEN (DK) - In central Copenhagen a living map of Europe has appeared on the facade of the
European Environment Agency (EEA) offices. Designed by architect Johanna Rossbach, with Mangor &
Nagel Arkitektirma, the vegetative, custom-fitted screen celebrates the old continent's biodiversity, with
plants arranged according to their respective regional origins. Reflecting a burgeoning trend toward living
facades in urban contexts, the forward-thinking project stresses the use of indigenous species when
choosing to 'green' the urban environment, an essential step toward the preservation of local ecologies.
51. WWW.BIOURBANISM.ORG
California Academy of Sciences / Renzo Piano
A new link in an ecological corridor for
wildlife, the new Academy’s living roof
is planted with nine native California
l d h lf
species that will not require artificial
irrigation. The planted area measures
2.5 acres; it is now the largest swath
of native vegetation in San Francisco.
f i i i S F i
Approximately 1.7 million plants
blanket the living roof.
The Living Roof
52. WWW.BIOURBANISM.ORG
By absorbing rainwater, the new Academy’s living roof will p
y g y g prevent up to 3.6 million g
p gallons of
runoff from carrying pollutants into the ecosystem each year (about 98% of all storm water).
Reclaimed water from the City of San Francisco will be used to flush the toilets, reducing the use of
potable water for wastewater conveyance by 90%.
54. Alexander, Christopher (2000) The Nature of Order (New York, Oxford University Press). (in
press)
Alexander, C., Ishikawa, S., Silverstein, M., Jacobson, M., Fiksdahl-King, I. and Angel, S. (1977) A
Pattern Language (New York, Oxford University Press).
g g ( , y )
Alexander, C., Neis, H., Anninou, A. and King, I. (1987) A New Theory of Urban Design (New York,
Oxford University Press).
Batty, Michael and Longley, Paul (1994) Fractal Cities (London, Academic Press).
Bovill, Carl (1996) Fractal Geometry in Architecture and Design (Boston, Birkhäuser).
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Salingaros, Nikos A. (1995) "The Laws of Architecture from a Physicist's Perspective", Physics
Essays, Vol. 8 pp. 638-643.
Salingaros, Nikos A. (1998) "Theory of the Urban Web", Journal of Urban Design, Vol. 3 pp. 53-71.
[
[Earlier version ppublished electronically by Resource for Urban Design Information in 1997
y y g
Salingaros, Nikos A. (1999) "Urban Space and its Information Field", Journal of Urban Design,
Vol. 4 pp. 29-49.
Salingaros, Nikos A. (2000) "Structure of Pattern Languages", Architectural Research Quarterly,
Vol. 4 pp. 149-161.
pp
Salingaros, Nikos A. and West, Bruce J. (1999) "A Universal Rule for the Distribution of Sizes",
Environment and Planning B: Planning and Design, Vol. 26 pp. 909-923.
Caperna A., Introduction to The Pattern Language, www.archimagazine.com
Caperna A., ICT per un Progetto Urbano Sostenibile, www.tesionline.it
p p g
http://www.tipus.uniroma3.it
http://www.biourbanism.org