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Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile




                                                                                                                                       anno 1 n. 3




    2PRIMO PIANO
    Campagna
    antincendio
    boschivo 2011
    2FOCUS                        2STORIE
    Emergenze                     Trent’anni
    e grandi eventi:              fa la tragedia
    le nuove disposizioni         di Vermicino

DAL TERRITORIO: REGIONE UMBRIA, SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI IN EMERGENZA • DAL DIPARTIMENTO: ONLINE DOSSIER E TEST MAREMOTO
L’editoriale
               L’
                            estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da
                            terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno
                            tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi:
               per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli
               interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi sono
               dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio promosse
               dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la protezione
               civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale campagna “Non
               scherzate con il fuoco” in collaborazione con Legambiente.
               Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del
               volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre
               400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il
               Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13
               luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno
               consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di
               questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a
               due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia
               dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione
               Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella
               prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano,
               uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una
               riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza.
               Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per
               la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a
               trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in
               Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un
               Sistema nazionale per la protezione civile.
               Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti
               anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle
               segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su
               internet arricchite dai contributi inviati a magazine@protezionecivile.it.
               Vi invitiamo come di consueto a scriverci per proposte e osservazioni, e
               ad usufruire di un nuovo servizio: da luglio il Dipartimento apre un
               Contact Center che risponde alle richieste di informazione dei cittadini
               per email, lettera e fax, e con il numero verde 800 840 840.



               P R OT E Z ION E C I V I L E
               MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
               Anno 1 n. 3                         Redazione                  Impaginazione
               maggio/giugno 2011                  Vincenzo Arena             Silvia Alessandrini
                                                   Sara Babusci
               Pubblicazione bimestrale iscritta   Valeria Bernabei           Fotografi
               al Registro degli Operatori della   Francesca Dottarelli       Romeo Frisina
               Comunicazione al n. 20383 del       Mariacristina Giovannini   Matteo Valente
               6.12.2010                           Sara Iacoboni              Gino Viani
                                                   Elena Lombardo
                                                   Francesca Patti
               Editore                             Riccardo Rita              Contatti
               Presidenza del Consiglio            Marianna Schiavon          Servizio Comunicazione istituzionale
               dei Ministri-Dipartimento           Cristina Spatola           e relazioni con il pubblico
               della Protezione Civile             Veronica Tretter
                                                                              00189 - Roma Via Vitorchiano, 2
               Direttore responsabile              Art Director               www.protezionecivile.gov.it
               Barbara Altomonte                   Maurilio Silvestri         magazine@protezionecivile.it
2 In questo numero


       Editoriale                   1              Focus                    Dal Territorio
                                         Emergenze e grandi eventi:   16           Convenzione quadro fra        28
                                              le nuove disposizioni        Regione Veneto e Vigili del Fuoco
Primo piano
        Campagna antincendio        4               Contact Center    20        Vigili del Fuoco, promuovere     28
              boschivo 2011                                                 l’interoperabilità in emergenza


Anch’io sono la Protezione Civile   8              Storie                   Gradara, “fiamme al castello”         28
                                          A trent’anni da Vermicino   22
      Assistenza in emergenza:      10                                              “Campogiovani 2011”,         29
      due momenti di confronto                                                       l’iniziativa per l’estate
                                                                                del Ministro della Gioventù
                     Volontari!     14
        Facciamo la differenza!                                                    Isola di Vulcano: esperti     29
                                                                             e studenti insieme per parlare
                                                                                         di protezione civile


2
3



               Rischio sismico:       30          “Contea 2011”: a Modica          34         Festa della Repubblica: la      39
        manifestazione a Rimini                    tre giorni di esercitazioni          partecipazione del Dipartimento


              Maxi-esercitazione      30            ProCivibus, un progetto        34              Scuola multimediale:       40
    di protezione civile a Novara           di protezione civile partecipata                esercitazioni di fine progetto
                                                                                                   per Marche e Abruzzo
    Sora, esercitazione per testare   30   Regione Umbria, progetti per la         35
operazioni di ricerca e salvataggio        salvaguardia dei beni culturali               Nei Caraibi, un progetto per la      40
                                                            in emergenza                mitigazione del rischio da uragani
 In Lombardia, Brescia capofila        31
del progetto di “autoprotezione”                    Laboratorio emergenza:         35      Anpas e Dipartimento lanciano      41
                                                      progetto per le scuole            una campagna sul rischio sismico
     Basilicata: approvato il ddl     31             della Provincia di Terni
   in materia di microzonazione                                                           Un concerto di solidarietà per      41
                        sismica                                                             Italia e Giappone nel nuovo
                                                    Dal                                           Auditorium dell’Aquila
 Regione Calabria, convenzione        31   Dipartimento
           tra protezione civile                       Il nuovo sito web del       36     Protec 2011: il salone torinese     42
              e soccorso alpino            Dipartimento allo IA Summit 2011               ospita la piattaforma sismica

                 “Hems 2011”:         32    Online dossier e test maremoto         36      I Paesi membri del PPRD South      42
     a Massa Carrara un evento                                                                     si riuniscono a Sarajevo
        dedicato all’elisoccorso             Progetto MaGIC: una mappatura         37
                                           della pericolosità dei fondali marini                           Global Platform    42
                Soccorso alpino,      32                                                       for Disaster Risk Reduction
        nuova edizione del corso              Sistema rischio vulcanico: un        37
       di medicina d’emergenza                    workshop sul progetto Asi                  Microzonazione sismica per la    43
                                                                                          ricostruzione dell’area aquilana:
                    Esercitazione     33     Emergenza umanitaria: a due           38                      online il volume
      di protezione civile a Sapri           mesi dal piano di accoglienza
                                                                                                   Il Dipartimento in Cina    43
        Alassio: test antincendio     33               Workshop sui disastri       38      per discutere di rischio sismico
               nel porto turistico                      ambientali in mare

           Milano, esercitazione
di protezione civile all’Idroscalo
                                      33        Ondate di calore: il sistema
                                                     di sorveglianza 2011
                                                                                   39
                                                                                              c    Normativa
                                                                                                     pag. 44



                                                                                              u
        Favignana, esercitazioni      34     Vulcano Grímsvötn: dall’Italia        39                    Lettera
             sul rischio sismico                    un radar per l’Islanda                               pag. 48
2 Primo Piano




Campagna
antincendio
boschivo
2011
Dal 15 giugno al 30
settembre il periodo
a maggior rischio




T
         rentasette mezzi aerei distribuiti su 16
         basi, pronti a raggiungere qualsiasi
         punto del territorio nazionale in 60-90
minuti dal decollo. Sono i velivoli a disposizione
del Coau-Centro operativo aereo unificato
per la campagna Aib-Antincendio boschivo
2011, che parte il 15 giugno e termina il 30
settembre. Sono infatti i mesi estivi quelli a
maggior rischio di incendio, quando la sicci-
tà, l’alta temperatura e il forte vento fanno eva-
porare l’acqua trattenuta dalle piante, deter-
minando condizioni naturali favorevoli all’in-
nesco e allo sviluppo di incendi. Tutto il terri-
torio italiano è interessato dal fenomeno in-
cendi ma le Regioni più esposte sono quelle
del Sud e le isole.


4
5




In questa pagina
e nella successiva,
interventi di spegnimento
degli incendi.




                            Foto archivio Dpc
2 Primo Piano




U La flotta aerea e lo schieramento                  pacità di circa 145mila litri di acqua e di liquido
La flotta antincendio dello Stato – coordinata       estinguente. I mezzi sono schierati su 16 di-
dal Dipartimento della Protezione Civile at-        verse basi, in modo da poter raggiungere qual-
traverso il Coau – è stata presentata il 9 giu-     siasi punto del territorio nazionale in 60-90 mi-
gno all’Aeroporto Karol Wojtyla di Bari, in oc-     nuti dal decollo. Lo schieramento base della
casione della cerimonia di avvio della cam-         flotta viene stabilito sulla base di una serie di
pagna Aib 2011. Vengono utilizzati mezzi ae-        elementi:
rei ad ala fissa o rotante, per la maggior par-      • le previsioni climatiche e meteorologiche;
te di proprietà del Dipartimento o apposita-        • il bollettino di suscettività all’innesco degli in-
mente noleggiati; altri vengono messi a di-           cendi;
sposizione dalle altre Strutture operative del      • le statistiche storiche;
Servizio Nazionale e impiegati temporanea-          • la disponibilità di aeromobili regionali;
mente dal Dipartimento per la campagna Aib.         • la disponibilità di fonti idriche;
Per questa stagione la flotta aerea si compo-        • la consistenza della flotta Aib dello Stato.
ne di 37 mezzi. Ai velivoli del Dipartimento (15
Canadair, quattro elicotteri S64 e  dieci Fire      I mezzi della flotta possono intervenire anche
Boss), si aggiungono altri otto elicotteri di me-   fuori dai confini nazionali, nell’ambito del Mec-
dia o grande portata (AB412, AB212, AB205,          canismo Europeo di Protezione Civile o sulla
CH47) messi a disposizione da Vigili del Fuo-       base di specifici protocolli d’intesa e accordi
co, Esercito Italiano, Marina Militare e Capi-      bilaterali di reciproco supporto in tema di con-
taneria di Porto. In totale, la flotta ha una ca-    trasto agli incendi.



                                                                                                            Foto archivio Dpc




6
7




ULa campagna Aib e gli indirizzi operativi            tazione alla Regione (soprattutto elicotteri). Se
È il Presidente del Consiglio a definire i tem-        questi non sono a loro volta sufficienti la Re-
pi di svolgimento della campagna estiva, che          gione – attraverso le Soup e i Cor-Centri ope-
quest’anno dura 108 giorni, dal 15 giugno al          rativi regionali – richiede al Coau l’intervento
30 settembre. In vista della campagna il Pre-         della flotta antincendio dello Stato.
sidente del Consiglio ha inviato alle Regioni e       La richiesta di concorso aereo viene fatta se-
alle Province Autonome gli indirizzi operativi        condo precise procedure definite dal Diparti-
per adottare tutte le iniziative necessarie a pre-    mento ogni anno, sulla base delle informazioni
venire e fronteggiare gli incendi boschivi e di       relative all’organizzazione delle attività di pre-
interfaccia. Nel documento sono indicati i com-       visione, prevenzione e lotta attiva fornite dal-
piti, le responsabilità e le azioni che le diver-     le varie Regioni.
se amministrazioni devono assumere per un
efficace coordinamento delle forze in campo.           U I numeri della campagna Aib 2010
Il coordinamento tra Stato e Regioni è uno dei        Il bilancio degli ultimi anni evidenzia una par-
nodi centrali per l’impiego efficiente della flot-      ziale diminuzione delle emergenze legate agli
ta aerea, così come il rafforzamento del sistema      incendi boschivi e di interfaccia. Da un lato,
di comunicazione tra le Soup-Sala operativa           è cresciuto il Sistema Paese a tutti i livelli coin-
unificata permanente e le Sale operative re-           volti nella prevenzione e nella lotta attiva, dal-
gionali e il costante raccordo delle stesse con       l’altro, si sono verificate condizioni meteo cli-
il Coau e la Sala Situazione Italia del Diparti-      matiche in generale meno favorevoli all’inne-
mento. Altri strumenti fondamentali nella lot-        sco degli incendi. Secondo i dati del Corpo Fo-
ta attiva agli incendi boschivi sono il gemel-        restale dello Stato in tutto il 2010 gli incendi
laggio tra le Regioni e il coinvolgimento dei vo-     sul territorio nazionale sono stati 4884, quasi
lontari nella sorveglianza del territorio.            600 in meno rispetto al 2009. La superficie per-
                                                      corsa dal fuoco è stata di 46mila ettari, rispetto
U La richiesta di concorso aereo                      agli oltre 73mila ettari dell’estate 2009. Nel cor-
In caso di incendio le prime a intervenire sono       so della campagna estiva le richieste di con-
le squadre di terra coordinate dalle Regioni e        corso aereo arrivate al Coau sono state 927,
composte da personale regionale o, sulla              le missione realizzate dai mezzi della flotta del-
base di specifici accordi, da personale del Cor-       lo Stato 2607, per un totale di 5531 ore di volo,
po Forestale dello Stato, del Corpo Naziona-          22521 lanci e oltre 127 milioni di litri di liqui-
le dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate, del-     do estinguente sganciati. La Sicilia è stata la
le Forze di Polizia dello Stato e dai volontari an-   regione che ha fatto registrare il numero più
tincendio boschivo. Se il fuoco è troppo este-        elevato di richieste (326) per un totale di 1072
so e il lavoro delle squadre a terra non è suf-       missioni dei mezzi della flotta, seguita da Ca-
ficiente, chi dirige le operazioni di spegnimento      labria (147 richieste e 328 missioni) e Sarde-
può chiedere l’intervento dei mezzi aerei in do-      gna (131 richieste con 240 missioni).            2
2 Primo Piano




Anch’io sono
la Protezione
Civile
Tra luglio e agosto
i campi scuola
sulla prevenzione
degli incendi boschivi




R
         endere i ragazzi consapevoli del ruo-     segna dell’esperienza diretta del bosco e del-
         lo attivo e partecipe che ognuno di noi   lo spirito di squadra. Il progetto riguarda tut-
         può svolgere nella tutela dell’ambien-    to il territorio nazionale, ma si è scelto di pri-
te, del territorio e della vita umana. È questo    vilegiare le aree a maggior valore naturalisti-
l’obiettivo dei campi scuola antincendio bo-       co. Verranno coinvolte tutte le regioni italiane
schivo “Anch’io sono la Protezione Civile”, or-    ad eccezione della Valle d’Aosta, del Trentino
ganizzati dal Dipartimento della Protezione Ci-    Alto Adige e della Basilicata. I campi scuola
vile in collaborazione con le organizzazioni na-   sono dedicati principalmente alla prevenzio-
zionali di volontariato e le Regioni, giunti       ne degli incendi boschivi ma prevedono an-
quest’anno alla quarta edizione. Tra luglio e      che percorsi didattici dedicati alla conoscen-
agosto oltre 3500 bambini e ragazzi dai 9 ai       za dei piani comunali di emergenza e dell’in-
18 anni verranno coinvolti nei 107 campi scuo-     tero Sistema di protezione civile. In particola-
la per una settimana formativa vissuta all’in-     re, considerando che solo una percentuale


8
9




                                 Campi scuola,
                                 i ragazzi impegnati
                                 in un’attività                CoSA FARE…
                                 formativa.

                                                                   ... per evitare un incendio
                                                               u non gettare mozziconi di sigaretta o
                                                                   fiammiferi ancora accesi, possono
                                                                   incendiare l’erba secca;
                                                               u non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le
                                                                   aree attrezzate. Non abbandonare mai il
                                                                   fuoco e prima di andare via accertati che
                                                                   sia completamente spento;
                                                               u non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle
                                                                   discariche abusive. Sono un pericoloso
                                                                   combustibile;
                                                               u non bruciare le stoppie, la paglia o altri
                                                                   residui agricoli in prossimità di aree
                                                                   boschive o quando c’è vento. In pochi minuti
                                                                   potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.
                                                                   ... quando l’incendio è in corso
                                                               u se avvisti delle fiamme o anche solo del
                                                                   fumo telefona al 1515 per dare l’allarme.
                                                                   Non pensare che altri l’abbiano già fatto.
                                                                   Fornisci le indicazioni necessarie per
                                                                   localizzare l’incendio;
                                                               u cerca una via di fuga sicura: una strada o
                                           Foto archivio Dpc
                                                                   un corso d’acqua. Non fermarti in luoghi
                                                                   verso i quali soffia il vento. Potresti
bassissima dei 5828 comuni sotto i 5mila abi-                      rimanere imprigionato tra le fiamme e non
tanti è dotata di un piano di protezione civile,                   avere più una via di fuga;
i comuni che “ospitano” i campi verranno so-                   u stenditi a terra in un luogo dove non c’è
stenuti e incentivati a realizzare o aggiornare                    vegetazione incendiabile. Il fumo tende a
i piani di emergenza. I campi scuola “Anch’io                      salire ed in questo modo eviti di respirarlo;
sono la protezione civile” nascono dalla con-                  u se non hai altra scelta, cerca di attraversare
vinzione che la diffusione di una vera cultura                     il fuoco dove è meno intenso per passare
                                                                   dalla parte già bruciata. Ti porti così in un
di protezione civile possa crescere e rafforzarsi
                                                                   luogo sicuro;
a partire da una cittadinanza consapevole e at-
tiva. Perché ogni cittadino può svolgere un ruo-               u l’incendio non è uno spettacolo, non sostare
                                                                   lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le
lo importante nella salvaguardia della vita uma-                   comunicazioni necessarie per gestire
na e dell’ambiente, tanto più efficace se in-                       l’emergenza.
terpretato come spirito di squadra.           2
2 Primo Piano




Assistenza                                        to ha sviluppato due temi, l’assistenza alle per-
                                                  sone con disabilità in maxi-emergenza e l’as-

in emergenza:                                     sistenza psicologica in emergenza, ai quali
                                                  sono stati dedicati due incontri organizzati a

due momenti                                       giugno per confrontare le esperienze avviate
                                                  sul territorio e per definire modelli omogenei

di confronto                                      di intervento.
                                                  Il primo, organizzato con il Corpo Nazionale dei
                                                  Vigili del Fuoco, si è svolto il 22 giugno, e ha
Spazio al dibattito                               riguardato il soccorso e l’assistenza alle per-

anche nella pagina                                sone con disabilità in emergenza. obiettivo
                                                  centrale è stato proporre dei possibili percor-
facebook del magazine                             si formativi agli operatori regionali.
                                                  Il secondo, che si è tenuto il 27 giugno, ha af-
                                                  frontato il tema del supporto psico-sociale alle
                                                  vittime di catastrofi, invitando gli operatori di
                                                  Componenti, Strutture operative e organizza-
                                                  zioni del settore.
                                                  Il confronto è stato anticipato nell’area di-
                                                  scussioni della pagina facebook del magazi-



S
        alvaguardare l’integrità della vita uma- ne “Protezione Civile”, dove il Dipartimento ha
        na in emergenza è una delle principa- voluto creare uno spazio per condividere le
        li funzioni della protezione civile. Que- esperienze di cittadini e operatori.
st’attività si estende dal primo soccorso al-
l’assistenza psicologica in emergenza, con par- U Disabilità ed emergenza: proposte
ticolare attenzione verso alcune categorie di          progetti, strumenti
persone, come i minorenni, gli anziani e le per- Questo il titolo del seminario, organizzato dal
sone con disabilità, più esposte ai traumi di una Dipartimento della Protezione Civile e dal Di-
catastrofe.                                       partimento dei Vigili del Fuoco – Soccorso Pub-
Negli anni il Dipartimento della Protezione Ci- blico e Difesa Civile, che si è tenuto il 22 giu-
vile si è fatto promotore di attività e seminari gno nell’Istituto Superiore Antincendi di Roma
per raccogliere e diffondere le buone pratiche e ha approfondito i temi del soccorso e del-
nell’assistenza in emergenza, anche con pro- l’assistenza alle persone con disabilità in
getti di Servizio civile, come quello in corso emergenza. Scopo dell’iniziativa è stato anche
quest’anno “Empowerment degli operatori proporre percorsi formativi per operatori a li-
di protezione civile e delle persone da soc- vello regionale.
correre in maxi-emergenza”. Questo proget- Al seminario hanno partecipato i Direttori del-


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le protezioni civili regionali e gli Assessori alla   zine “Protezione Civile”, sviluppato in due aree
sanità delle Regioni, le associazioni di Volon-       di condivisione. Una ospita contributi e ri-
tariato impegnate nell’assistenza alle persone        flessioni di persone con disabilità e di cittadi-
con disabilità in emergenza. Hanno parteci-           ni coinvolti negli interventi o interessati al tema.
pato anche la Cooperativa “Europe Consul-             L’altra è dedicata a Istituzioni e associazioni di
ting”, l’Ente Nazionale Sordi, l’Unione Italia-       Volontariato impegnate in soccorso e assi-
na Ciechi e l’Associazione Italiana Sclerosi Mul-     stenza alle persone con disabilità, dove gli ope-
tipla dell’Aquila portando l’esperienza vissu-        ratori possono inserire testimonianze, espe-
ta nel terremoto del 6 aprile 2009.                   rienze e segnalare iniziative. Per garantire una
In occasione dell’incontro è stato aperto an-         piena accessibilità e diffu-
                                                                                                   In questa pagina
che uno spazio di confronto sul web, nell’area        sione di questi spazi di con-             e nella successiva,
                                                                                             assistenza psicologica
discussioni della pagina facebook del maga-           fronto, anche il sito nazionale                 in emergenza.
2 Primo Piano




                                                                                                      Foto archivio Dpc
dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ospi- ne di un insieme di conoscenze e tecniche di
ta questi argomenti nel proprio forum.             intervento condivise per l’assistenza psico-so-
                                                   ciale in emergenza. Con l’occasione, il Dipar-
U   L’assistenza psico-sociale in emergenza        timento della Protezione Civile ha voluto pro-
A cinque anni dall’emanazione dei “Criteri di muovere uno spazio di condivisione delle
massima sugli interventi psico-sociali da attuare esperienze anche sul web nella pagina face-
nelle catastrofi” il Dipartimento della Protezione book del magazine “Protezione Civile”, creando
Civile ha organizzato una giornata di confron- così un punto di riferimento per gli operatori del
to sullo stato dell’arte dell’assistenza psico-so- settore. La definizione di modalità di intervento
ciale in emergenza. Al seminario che si è te- comuni partirà proprio dall’analisi delle diver-
nuto il 27 giugno hanno partecipato rappre- se esperienze portate dagli operatori del set-
sentanti di Componenti e Strutture operative del tore che, raccolte insieme, permetteranno di
Servizio Nazionale della Protezione Civile e del- definire le aree di applicazione, individuare le
le principali organizzazioni che operano nel set- maggiori categorie a rischio e proporre modelli
tore della psicologia dell’emergenza: Psicolo- omogenei d’intervento. Dopo questa prima fase,
gi per i Popoli, Sipem-Società italiana della psi- verranno quindi promossi momenti di forma-
cologia dell’emergenza e Centro Alfredo Ram- zione condivisi da tutti gli operatori che si oc-
pi-Psic-Ar. L’incontro ha voluto raccogliere le cupano di psicologia dell’emergenza per de-
esperienze realizzate fino ad oggi all’interno del- finire le pratiche e la dotazione minima pro-
la cornice operativa delineata dai Criteri di mas- fessionale e verranno attivati strumenti di va-
sima, con l’obiettivo di lavorare alla costruzio- lutazione delle attività.                     2

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PSICoLogI DELL’EMERgENzA ALFREDo RAMPI
 L’Associazione Psic-Ar nasce il 24 marzo 2007 per           ciclo vitale dell’essere umano. L’Associazione
realizzare attività nel campo della psicologia               collabora con enti e istituzioni, tra cui il
dell’emergenza, e in particolar modo per poter               Dipartimento della Protezione Civile, per realizzare
intervenire nelle situazioni di emergenza.                   interventi ad ampio spettro, che comprendono:
L’associazione è nata dall’iniziativa di un gruppo di        soccorso psicologico, intervento psico-sociale,
psicologi del Centro Alfredo Rampi, fondato nel 1981.        potenziamento delle capacità di risposta di individui,
Le iniziative di Psic-Ar hanno lo scopo di prevenire e       gruppi e comunità, ma anche attività di ricerca,
trattare i fenomeni emotivi, cognitivi,                      formazione per operatori dell’emergenza e
comportamentali, psico-sociali che insorgono nelle           organizzazione della comunicazione e informazione
situazioni di emergenza e che coinvolgono tutto il           alla popolazione.



PSICoLogI PER I PoPoLI – FEDERAzIoNE
Costituita nel 2003, la federazione raggruppa 25             stato di bisogno per calamità, guerre, sottosviluppo,
associazioni di volontariato di psicologi italiani,          migrazione e negazione dei diritti umani.
abilitati alla professione e iscritti ai rispettivi ordini   Tra le attività principali realizzate della federazione
professionali, che si sono formati in psicologia             Psicologi per i Popoli ci sono: la salvaguardia della
dell’emergenza ed esercitati sul campo.                      salute psichica e la promozione del benessere
Le associazioni di Psicologi per i Popoli si                 psicosociale per i cittadini sopravissuti alle
propongono di testimoniare in Italia e all’estero, con       catastrofi; il sostegno psicologico ai soccorritori e la
azioni e strumenti della psicologia, la solidarietà nei      consulenza nei processi decisionali e nella gestione
confronti di singoli, gruppi o popolazioni in grave          dell’emergenza.



SoCIETà ITALIANA DELLA PSICoLogIA DELL’EMERgENzA
La Sipem nasce nel 1999, nello stesso anno in cui            all’estero e a collaborare alla pubblicazione di
iniziano a costituirsi le associazioni di Psicologi per i    numerosi testi sulla psicologia dell’emergenza. Per le
Popoli. Il suo nucleo di partenza è formato da alcuni        attività svolte, in particolare dopo il terremoto del
psicologi impegnati a tempo pieno nel pronto                 Molise, nel 2003 l’Associazione ha ricevuto dal
soccorso del Policlinico “Umberto I” di Roma. Negli          Presidente della Repubblica il Premio Nazionale della
anni la Sipem è progressivamente cresciuta fino ad            Solidarietà “Luciano Tavazza”, assegnato ogni anno
intervenire con i propri nuclei di supporto                  a cinque organizzazioni che si sono distinte in
psicosociali in numerosi eventi disastrosi in Italia e       attività di solidarietà sociale.
2 Primo Piano




Volontari!                                            pegnano ad aiutare gli altri senza alcun com-
                                                      penso, di quanti donano tempo e sforzi ai loro

Facciamo                                              quartieri, alle loro città, alle scuole, agli ospe-
                                                      dali, ai centri sportivi, alla tutela della vita, dei

la differenza!                                        beni, degli insediamenti e dell’ambiente, ai ser-
                                                      vizi sociali, al soccorso umanitario in altri Pae-
                                                      si. Il 2011 vuole anche essere una sfida, rivolta
Dall’8 al 14 luglio                                   a coloro che ancora non si occupano di vo-

le iniziative di protezione                           lontariato così da potenziarlo come strumen-
                                                      to di promozione per una maggiore parteci-
civile per l’Anno europeo                             pazione civica.

del volontariato                                      U L’Anno europeo e il volontariato
                                                          di protezione civile
                                                      In Italia si svolgeranno a luglio le maggiori ma-
                                                      nifestazioni legate all’evento europeo. Il Di-
                                                      partimento della Protezione Civile ha concor-
                                                      dato con il Ministero del Lavoro e delle Poli-



I
     n Europa quasi 100 milioni di persone in-        tiche Sociali – che coordina il programma an-
    vestono spontaneamente tempo e compe-             nuale – la realizzazione di iniziative del vo-
    tenze per contribuire alla crescita della pro-    lontariato di protezione civile su tutto il terri-
pria comunità. Il volontariato è espressione di       torio nazionale tra l’8 e il 14 luglio. Sono oltre
partecipazione civica e dei valori comuni al-         400 quelle segnalate al Dipartimento da
l’Europa come la solidarietà e la coesione sociale.   gruppi comunali e associazioni di protezione
Con la Decisione del 27 novembre 2009 il Con-         civile. I volontari saranno impegnati in attivi-
siglio dell’Unione Europea ha proclamato il           tà di prevenzione dei rischi sul territorio, in par-
2011“Anno europeo delle attività volontarie che       ticolare: manifestazioni per la diffusione del-
promuovono la cittadinanza attiva”. Vigilia del-      la cultura di protezione civile che coinvolgo-
l’evento è stata la decima giornata interna-          no la popolazione, formazione agli operatori,
zionale del volontariato delle Nazioni Unite il       esercitazioni, monitoraggio e presidio del ter-
5 dicembre 2010. Celebrata anche all’Aqui-            ritorio nell’ambito della campagna Aib-Antin-
la è stata occasione per riflettere sulle possi-       cendio boschivo. Spazio a tutte le iniziative sul
bilità di ricostruzione e sviluppo sociale offer-     sito e sulla pagina facebook del Dipartimen-
te dal volontariato dopo il terremoto. L’Anno eu-     to. L’appuntamento organizzato insieme a
ropeo del volontariato è una celebrazione ma          Regioni e Province Autonome, Upi-Unione pro-
anche una sfida. È anzitutto una celebrazio-           vince d’Italia, Anci-Associazione nazionale
ne: di milioni di persone che in Europa si im-        comuni italiani, Uncem-Unione nazionale co-


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muni comunità enti montani e alla Consulta             portunità di esporre il proprio lavoro, incontrarsi,
nazionale del volontariato è reso ancora più si-       dialogare con politici e con i cittadini con-
gnificativo dalla concomitanza con il 150° an-          frontandosi sui temi chiave del loro futuro.
niversario dell’Unità d’Italia.                        “Storie straordinarie di gente comune”: in ogni
                                                       tappa sono presenti 27 volontari europei – uno
U Appuntamenti in Europa                               per ogni Stato membro – tutti di formazione
Il tour “Conosciamoci”, la staffetta “Storie stra-     giornalistica. Il gruppo illustra le esperienze rac-
ordinarie di gente comune” e le conferenze             contate da volontari che vivono in altri Stati
“Per costruire le basi per un’eredità duratura         membri attraverso articoli e materiali audio-vi-
dell’Anno europeo del volontariato” sono le prin-      deo trasmessi e pubblicati sui media e sul sito
cipali iniziative in corso in Europa. Tra l’11 e il    dell’Anno europeo del volontariato.
14 luglio il tour farà tappa a Roma nel Com-           “Per costruire le basi per un’eredità duratu-
prensorio dell’ex ospedale San giovanni-Ad-            ra dell’Anno europeo del volontariato”: le
dolorata. Il 13 luglio sarà dedicato ai beni cul-      conferenze tengono accesi i riflettori sulla re-
turali, all’ambiente e alla tutela del territorio: i   altà del volontariato e danno un contributo pre-
volontari di protezione civile avranno l’oppor-        zioso alle iniziative di riforma promosse durante
tunità di incontrarsi e condividere le loro            l’Anno europeo. In Italia sono circa 25 gli in-
esperienze.                                            contri – convegni, seminari, conferenze – se-
“Conosciamoci”: il tour percorre i Paesi del-          gnalati dal Ministero del Lavoro e delle Politi-
l’Unione europea offrendo ai volontari l’op-           che Sociali sul sito dedicato all’iniziativa. 2
2 Focus




Emergenze                                            superata, di mezzi e poteri straordinari. Con
                                                     la legge n. 401 del 2001, che disciplina le

e grandi eventi:                                     competenze del Presidente del Consiglio dei
                                                     Ministri in materia di protezione civile, viene

le nuove                                             inoltre introdotta la possibilità di dichiarare lo
                                                     stato di emergenza, anche in materia di

disposizioni                                         grandi eventi. Gli eventi che necessitano la di-
                                                     chiarazione dello stato di emergenza sono
                                                     quelli che, genericamente, richiedono inter-

L’ok della Corte dei Conti                           venti urgenti, un coordinamento complesso,
                                                     una rapida esecuzione e misure straordinarie
al milleproroghe                                     per prevenire possibili rischi e per assicurare

e la direttiva che definisce                          la tutela della vita, dei beni, degli insediamenti
                                                     e dell’ambiente.
il grande evento
                                                     U Stati di emergenza
                                                      Il più recente cambiamento alle disposizioni



N
          uove disposizioni per le emergenze e       di protezione civile è la modifica della legge n.
          i grandi eventi. Tra il 2010 e il 2011     225 del 1992. Il 25 maggio 2011 è stata in-
          alcune norme hanno modificato la le-        fatti pubblicata in Gazzetta ufficiale la diretti-
gislazione, due delle quali – la legge numero        va che spiega i nuovi indirizzi in materia, in-
10 del 26 febbraio 2011 e la direttiva del Pre-      trodotti con la legge n. 10 del 26 febbraio
sidente del Consiglio dei Ministri del 14 mar-       2011, che ha convertito il decreto legge n. 225
zo 2011 – in materia di potere di ordinanza e        del 29 dicembre 2010, il cosiddetto mille-
un’altra, la direttiva del Presidente del Consi-     proroghe.
glio dei Ministri del 27 luglio 2010, ha dato una    Ai fini dell’attività di protezione civile la legge
nuova definizione di grande evento.                   n. 225 del 1992 classifica tre tipologie di even-
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è      ti: “a”, “b” e “c”. Già nel 1992, pur non es-
disciplinato dalla legge n. 225 del 24 febbra-       sendo ancora in atto quel percorso verso il de-
io 1992 e dalla legge n. 401 del 9 novembre          centramento dallo Stato ai Governi regionali e
2001. In particolare, l’articolo 2, comma 1, del-    alle Autonomie locali, era già presente nella leg-
la legge n. 225 individua la tipologia degli even-   ge un embrione del cosiddetto principio di sus-
ti per i quali il Consiglio dei Ministri, su pro-    sidiarietà che verrà poi esplicitato e regolato
posta del Presidente del Consiglio, su richie-       dal decreto legislativo n. 112 del 1998, me-
sta delle Regioni, delibera lo stato di emer-        glio conosciuto come decreto Bassanini. Nel-
genza. Il Consiglio dei Ministri valuta infatti se   la legge del 1992 il principio di sussidiarietà
una situazione di criticità necessita, per essere    traspare infatti dalla classificazione degli


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eventi. In caso di eventi che colpiscono un ter-     tezione civile – le informazioni riguardanti l’im-
ritorio, il Sindaco ha il compito di assicurare      patto della situazione d’emergenza sulla col-
i primi soccorsi alla popolazione, coordinan-        lettività, sull’ambiente, sulla convivenza sociale,
do le strutture operative locali, tra cui i grup-    sull’assetto economico del territorio e sulle dif-
pi comunali di volontariato di protezione civi-      ficoltà delle amministrazioni ordinarie di far
le. Se il Comune non riesce a fronteggiare           fronte alla situazione senza esporre a rischio
l’emergenza (evento di tipo “a”)  su sua ri-         questi interessi
chiesta intervengono la Provincia, gli Uffici ter-    Occorre inoltre verificare se c’è la possibilità
ritoriali di governo (le Prefetture) e la Regio-     di superare l’emergenza con mezzi e poteri or-
ne che attivano le risorse di cui dispongono         dinari. Per valutare ciò la Regione dovrà fare
(evento di tipo “b”). Nelle situazioni più gra-      una relazione che illustri in modo puntale e do-
vi, su richiesta del Governo regionale, subentra     cumentato: l’intensità, l’estensione, la durata
il livello nazionale, con la dichiarazione dello     dello stato emergenziale e le misure even-
stato di emergenza. Il Consiglio dei Ministri, su    tualmente adottate per farvi fronte, con par-
proposta del Presidente del Consiglio, d’inte-       ticolare riferimento alle risorse umane, stru-
sa con la Regione, delibera con un apposito          mentali e finanziarie impiegate disponibili
decreto lo stato di emergenza, specificando           sul proprio bilancio o ulteriormente necessa-
due parametri fondamentali: l’estensione ter-        rie per fronteggiare l’evento. Anche eventua-
ritoriale e la durata (evento di tipo “c”).          li richieste di proroga dello stato di emergen-
Con l’emanazione della direttiva del Presidente      za dovranno essere accompagnate da una re-
del Consiglio dei Ministri del 14 marzo 2011         lazione che spieghi le ragioni per cui non si può
viene specificato che le richieste di dichiara-       ritenere superato lo stato d’emergenza e le mo-
zione di stati d’emergenza da parte delle Re-        dalità con le quali si potrebbe tornare alla ge-
gioni devono essere correlate da una relazio-        stione ordinaria, con l’indicazione della tem-
ne contenente una serie di informazioni spe-         pistica.
cifiche, tra cui la presunta durata dello stato
emergenziale stimata sulla base dei tempi ri-        U Le risorse per fronteggiare l’emergenza
tenuti necessari per la conclusione degli in-        L’articolo 19 della legge n. 225 del 1992 ri-
terventi finalizzati al soccorso e all’assistenza     guarda la norma finanziaria. Questa disposi-
della popolazione, nonché le iniziative volte a      zione regola l’utilizzo del Fondo nazionale di
rimuovere gli ostacoli per ritornare alle normali    protezione civile e l’apertura delle contabilità
condizioni di vita. Infatti, affinché il Consiglio    speciali presso il fondo, dal quale possono es-
dei Ministri possa verificare i presupposti per       sere attinte risorse per interventi in caso di
la dichiarazione dello stato d’emergenza, le Re-     emergenza.
gioni devono fornire al Dipartimento della Pro-      La nuova disciplina in materia di emergenze
tezione Civile – di cui si avvale il Presidente      stabilisce che prima di poter utilizzare le risorse
del Consiglio dei Ministri per le attività di pro-   del Fondo nazionale di protezione civile la sin-
2 Focus




gola Regione o le Regioni interessate dal-          U Le ordinanze di protezione civile
l’emergenza, ciascuna in proporzione alla           Oltre a normare la dichiarazione dello stato di
quota di risorse necessarie a fronteggiare le       emergenza la legge n.225 del 1992 regola an-
spese della porzione di evento che le riguar-       che il potere di ordinanza. A seguito della di-
da, dovranno reperire nel proprio bilancio i fon-   chiarazione dello stato di emergenza, per at-
di necessari per le spese legate all’emergen-       tuare gli interventi necessari a superare
za o per la copertura dei costi conseguenti. Se     l’emergenza, il Presidente del Consiglio può
il bilancio non può coprire queste spese, la Re-    emanare ordinanze, se necessario derogato-
gione o le Regioni dovranno aumentare i tri-        rie alle disposizione vigenti, ma comunque nel
buti, le addizionali, le aliquote o stabilire       rispetto dei principi generali dell’ordinamen-
maggiorazioni di aliquote attribuite alla Re-       to giuridico.
gione, sino al limite massimo consentito dal-       A seguito dell’entrata in vigore del decreto mil-
la legislazione vigente. Infine, nel caso in cui     leproroghe, è stata adottata la direttiva del Pre-
questi aumenti non riescano ad assicurare co-       sidente del Consiglio dei Ministri del 14 mar-
munque il reperimento di tutte le risorse ne-       zo 2011 che sostanzialmente subordina
cessarie, si può alzare l’imposta regionale sul-    l’adozione di ordinanze in materia di prote-
la benzina rispetto alla misura massima con-        zione civile a una relazione tecnico-illustrati-
sentita, fino a cinque centesimi per litro.          va che le Regioni devono presentare, spie-
Solo se tutte queste misure – che devono es-        gando: gli interventi e le misure da attuare, le
sere effettivamente assunte e applicate –           risorse finanziarie necessarie, l’organizza-
non saranno sufficienti, allora può essere di-       zione dell’eventuale struttura commissariale
sposto l’utilizzo delle risorse del Fondo na-       e delle risorse umane necessarie, le norme
zionale di protezione civile. In questo caso il     dell’ordinamento giuridico che devono esse-
Dipartimento della Protezione Civile verifica la     re derogate e l’ambito territoriale di riferimento
disponibilità del Fondo e, se inadeguato,           delle misure straordinarie. La relazione dovrà
inoltra al Ministero dell’Economia e delle Fi-      inoltre dimostrare la quantificazione delle spe-
nanze una richiesta di attivazione del Fondo        se relative alle diverse componenti e struttu-
di riserva per le spese impreviste.                 re del Servizio Nazionale della Protezione Ci-
Inoltre, l’attivazione del Fondo di garanzia per    vile coinvolte nella gestione dell’emergenza e
le imprese danneggiate da catastrofi natura-         la copertura finanziaria.
li previsto dal nuovo articolo 5, comma 5-se-       La direttiva sottolinea l’importanza dello stru-
xies, introdotto dal decreto Milleproroghe,         mento dell’intesa tra Stato, Regioni ed Enti lo-
della legge n. 225 del 1992 nei territori per i     cali sulle attività di protezione civile e dello stru-
quali è stato deliberato lo stato di emergenza,     mento del concerto del Ministro dell’Econo-
è subordinata all’adozione di altri provvedimenti   mia e delle Finanze sugli aspetti di carattere
da parte del Ministero dell’Economia e delle        finanziario. In particolare, riguardo le ordi-
Finanze.                                            nanze, il concerto espresso dal Ministro del-


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19




l’Economia sarà preventivo rispetto all’ac-           finendolo una situazione straordinaria che può
quisizione della relativa intesa regionale.           generare stravolgimenti nell’ordinario sistema
Quindi in caso sia necessario ricorrere ad un         sociale e può essere causa di accentuazione
provvedimento che prevede lo stanziamento             di rischi per l’integrità della vita, dei beni, de-
o l’impiego di denaro, anche in fase emer-            gli insediamenti e dell’ambiente.
genziale, sarà necessario il controllo preven-        Per questo, prima che il Consiglio dei Mini-
tivo del Ministero che dovrà dare l’ok prima          stri proceda alla dichiarazione di un “grande
che il provvedimento possa essere validato da         evento”, il Dipartimento della Protezione Ci-
un’intesa con le regioni e applicato.                 vile si deve attenere a una serie di criteri di
Inoltre, se in fase di intesa regionale, il testo     riferimento per fornire al Consiglio dei Mini-
del provvedimento dovesse subire modifiche             stri una conoscenza il più possibile appro-
rispetto alla versione precedente, dovrà ne-          fondita del contesto di riferimento, consen-
cessariamente riaprirsi la procedura di con-          tendo innanzitutto di verificare se la prepa-
certazione con il Ministero per gli aspetti di ca-    razione e lo svolgimento di un evento possa
rattere finanziario. In casi di somma urgenza,         incontrare elementi rilevanti di criticità orga-
per avere una concertazione rapida, questa            nizzativa.
potrà essere espressa su singole disposizio-          La direttiva stabilisce anche i parametri ne-
ni che avranno un corso autonomo rispetto a           cessari per la dichiarazione di grande even-
quelle di minore urgenza.                             to: la complessità organizzativa dell’evento, la
                                                      necessità di provvedimenti e piani organizzativi
U I grandi eventi                                     straordinari per garantire la sicurezza, la ne-
Il processo di riforma sulle materie di prote-        cessità di adottare misure straordinarie per
zione civile è iniziato nel luglio dello scorso       l’uso del territorio, la mobilità, la viabilità e i
anno con la direttiva del 27 luglio 2010, che         trasporti, la definizione ed esecuzione di
contiene nuovi indirizzi per la dichiarazione         piani sanitari di natura eccezionale finalizza-
dello stato di emergenza e di grande evento.          ti a garantire il pronto intervento anche ri-
L’articolo 5 della legge 401 del 2001 ridefi-          correndo a un utilizzo straordinario di perso-
nisce le competenze del Presidente del Con-           nale, mezzi, strutture e l’adozione di misure
siglio in caso di “calamità naturali, catastro-       per evitare che l’evento comporti conse-
fi e grandi eventi che determinino situazioni          guenze negative per il territorio.
di grave rischio”. Di fatto, c’è equiparazione        Occorre precisare che il Presidente del Con-
tra gli eventi di tipo “c” stabiliti dalla legge n.   siglio dei Ministri ha deciso di avvalersi del-
225 del 1992 e i grandi eventi che per la loro        la facoltà di sottoporre le ordinanze di prote-
portata possono provocare disagi alla popo-           zione civile sui grandi eventi al controllo pre-
lazione e situazioni di reale pericolo.               ventivo di legittimità, previsto dall’articolo 3,
La direttiva del 27 luglio 2010 fornisce una de-      comma 1, lett. l della legge n. 20 del 14 gen-
scrizione più accurata di grande evento, de-          naio 1994.                                       2
2 Focus




Contact Center                                        tive ogni giorno più reticolari, l’integrazione di-
                                                      venta infatti indispensabile per razionalizzare
                                                      il flusso delle informazioni e, trasparentemente,

Dal 4 luglio un nuovo                                 tenerne traccia. Il Contact Center consente di
                                                      smistare in tempo reale le richieste in entra-
servizio d’informazione                               ta (ticket) cui non è possibile rispondere nel-

e dialogo con il cittadino                            l’immediato e permette risposte rapide e
                                                      tracciabili, sapendo sempre quali ticket sono
                                                      ancora aperti e quanti sono invece stati eva-
                                                      si, rendendo trasparenti e accessibili queste
                                                      informazioni agli utenti anche via web sul sito
                                                      istituzionale del Dipartimento. Questo nell’ot-
                                                      tica della strategia comunicativa già avviata con



T
         utto è cominciato all’Aquila, nel 2009,      il nuovo portale internet e con il Magazine bi-
         con lo Sportello per il cittadino, il pro-   mestrale, che pone cittadini e utenti al centro
         getto ideato, realizzato e coordinato        del flusso informativo considerandoli sempre
dal Dipartimento della Protezione Civile per i        parte attiva in una prospettiva “2.0”.
cittadini colpiti dal terremoto, a cui è stato of-
ferto un sistema integrato di gestione delle re-      U Quali sono gli obiettivi
lazioni con il pubblico. Un servizio capace, tra      Il Contact Center nasce per creare un flusso
l’altro, di fornire la mappatura trasparente ed       di comunicazione diretta tra cittadini e Di-
esatta dei contatti e delle pratiche aperte. Di       partimento della Protezione Civile in situazio-
qui, l’idea di estendere questa sperimentazione       ne ordinaria, di criticità o di emergenza, faci-
a livello nazionale. Così, insieme a FormezPA,        litando anche gli scambi tra istituzioni, orga-
l’agenzia inhouse del Dipartimento della Fun-         nizzazioni, imprese e Dipartimento stesso. In
zione Pubblica che realizza la rete dei centri        questo modo si potrà offrire un nuovo servi-
di contatto della PA, il Dipartimento della Pro-      zio d’informazione per i cittadini che garanti-
tezione Civile ha dato il via al progetto del Con-    sce la trasparenza, la tracciabilità e il moni-
tact Center nazionale, che lunedì 4 luglio di-        toraggio delle richieste inviate al Dipartimen-
venterà operativo                                     to, consolidando la rete di collaborazione
                                                      con le amministrazioni centrali e locali.
U Che cos’è il Contact Center
Il Contact Center non è un semplice call-cen-         U Come funziona
ter telefonico, ma un servizio complesso che          Sono previsti due livelli di Backoffice. Il primo,
integra telefono, posta elettronica e tradizio-       costituito dagli operatori di sala e dal Servizio
nale, sito web e fax. In un mondo sempre più          Comunicazione del Dipartimento, integrato dal
interconnesso, e con potenzialità comunica-           Centralino, risponde ai quesiti che è possibi-


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le risolvere tramite una ricerca semplice. Il se-      Una seconda unità di ascolto, che può esse-
condo, costituito da tutti gli uffici e i servizi del   re attivata in caso di necessità, si trova a Roma.
Dipartimento, lavora sui casi più complessi co-
ordinandosi quando necessario con gli altri enti       U Quando
e amministrazioni. Tutti i livelli sono in colle-      Il servizio di base è attivo dal lunedì e venerdì,
gamento attraverso la piattaforma di gestione          dalle 9.00 alle ore 18.00. Al di fuori di questa
informatica. I suoi canali principali sono il nu-      fascia oraria e nel fine settimana è possibile la-
mero verde 800 840 840 e il modulo online              sciare un messaggio nella casella vocale: i mes-
sul sito del Dipartimento.                             saggi, monitorati anche nelle ore notturne,
                                                       vengono ascoltati ed evasi nel più breve tem-
U Dove                                                 po possibile. In situazioni di crisi o di emergenza
La Sala di ascolto del Contact Center rispon-          è prevista – se necessario - la progressiva esten-
de dall’Aquila. Gli operatori sono quasi tutti ra-     sione del servizio fino a una copertura totale nel-
gazzi abruzzesi, che portano nel contatto              le 24 ore, sette giorni su sette. Occorre ricordare
con gli utenti la propria esperienza, anche per-       che il Contact Center è un servizio d’informazione
sonale, maturata durante un’esperienza im-             per i cittadini e non sostituisce i tradizionali nu-
portante quale è stata il terremoto del 2009.          meri di soccorso (per es. 113, 118, etc). 2
2 Storie


Una sezione dedicata agli        Uno sguardo al passato che
eventi che hanno segnato         è anche occasione di riflessione
la storia italiana e che,        sui temi di previsione
al contempo, hanno contribuito   e prevenzione dei rischi e sulla
alla nascita e all’evoluzione    capacità del Sistema di
di una cultura condivisa         protezione civile di rispondere
di protezione civile.            efficacemente alle emergenze.




                A trent’anni
                da Vermicino
                Il 10 giugno del 1981 il piccolo
                Alfredo Rampi cade
                in un pozzo artesiano


              “
                        La tragedia del piccolo Alfredino è una storia che ha segnato pro-
                        fondamente tutti quelli che l’hanno vissuta, anche solo come spetta-
                tori. Poi è finita in qualche angolo remoto della nostra coscienza, individuale
                e collettiva. Ma nessuno l’ha mai dimenti-
                cata. Ora è giunto il momento di raccontarla1


                                                                    ”
                       ermicino, 10 giugno 1981. Il pomeriggio di Alfredo Rampi, un bam-

              V        bino di 6 anni, inizia con una passeggiata insieme al padre in locali-
                       tà Selvotta, una zona di campagna nel territorio di Frascati, in provincia
di Roma. Il bambino chiede e ottiene il permesso di rientrare da solo a casa. Soltanto pochi
metri lo separano dall’abitazione dei nonni, ma non vi farà mai ritorno.
    Allarmati dal ritardo, i genitori Fernando e Franca Rampi iniziano le ricerche del figlio
nella campagna circostante. Alle 21.30 decidono di chiamare la Polizia, che accorre sul po-
sto con unità cinofile.
    Gli agenti localizzano il bambino intorno alla mezzanotte. I lamenti del piccolo Alfredo,
per tutti Alfredino, provengono da un pozzo artesiano, coperto con un bandone di lamiera.
    Poco dopo arrivano da Roma anche i Vigili del Fuoco. Il pozzo è largo 30 centimetri e
profondo 80 metri. Alfredino è bloccato a 36 metri.



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    Subito si studia un modo per parlare al bambino, per confortarlo, per fargli capire che
presto sarà libero. Viene calato nel pozzo un microfono. Per ore il Vigile del Fuoco Nando
Broglio cerca di tenere sveglio Alfredino e di non fargli perdere le speranze, raccontandogli
delle storie, promettendogli di portarlo con sé su un mezzo antincendio dei pompieri, e in-
staurando con lui un rapporto di fiducia.
    Un primo frettoloso tentativo di salvataggio si compie in queste ore: i Vigili calano nel poz-
zo una tavoletta di legno. L’obiettivo è fornire un appiglio al bambino, per poterlo issare, ma
a 25 metri di profondità la tavoletta si incastra, a causa di un restringimento del pozzo.
    Giovedì 11 giugno, alle quattro del mattino, si attiva anche un gruppo di speleologi del
Soccorso Alpino con l’obiettivo di raggiungere la tavoletta incastrata, rimuoverla, ed estrar-
re Alfredino dal pozzo che è diventato la sua prigione.
    Il primo a tentare è Tullio Bernabei – un ragazzo di 22 anni – che resta venti minuti nel
cunicolo senza raggiungere la tavoletta. Dopo di lui prova Maurizio Monteleone, ma nean-
che il suo tentativo va a buon fine. Entrambi riescono a stabilire un contatto con il bambi-
no, che è vigile, parla, risponde alle loro domande.
    La situazione di partenza è dunque ulteriormente complicata da un ostacolo che fa da
“tappo” e rende ancora più delicate le operazioni di salvataggio. È a questo punto che l’al-
lora comandante dei Vigili del Fuoco di Roma, Elveno Pastorelli decide di scavare un poz-
zo parallelo, e una galleria trasversale, in modo da raggiungere Alfredino e liberarlo. Per ese-
guire lo scavo occorre con urgenza una trivella e i soccorritori lanciano un appello attraverso
le emittenti radio-televisive.
    Alle 8.30 la trivella è disponibile e prendono il via i lavori di scavo. Nel frattempo, nel-
la sede Rai di via Teulada iniziano ad arrivare le prime immagini dei soccorsi, con la voce
del bambino catturata da un microfono calato nel pozzo.
    In chiusura del Tg1 delle 13.30 il bambino sta per essere tratto in salvo. E’ questione di
minuti, dicono i soccorritori, e il giornalista inviato a Vermicino chiede di non interrompe-
re il collegamento.
    La realtà si rivela però molto diversa dal pronostico dei Vigili del Fuoco. Sotto un pri-
mo strato superficiale, infatti, il terreno è roccioso, e i lavori di scavo proseguono a rilento.
    Il caso di cronaca locale, di cui si attendeva rapidamente il lieto fine, si trasforma in un
dramma partecipato, che si consuma sotto gli occhi di milioni di persone e stravolge i pa-
linsesti per 18 lunghissime ore di diretta televisiva. C’è una sola telecamera Rai sul pozzo.
Rai1 e Rai2 seguono l’evento a reti unificate. Nel pomeriggio del 12 giugno anche Rai3, nata
nel 1979, si collega da Vermicino per alcune ore.
    Da quel momento Alfredino entra nella vita degli italiani. Un bambino a cui milioni di
persone danno un volto grazie a quell’unica fotografia che lo ritrae magro, sorridente, con
una canottiera a righe orizzontali.
    Per accelerare i tempi di scavo la ditta “Geosonda” mette a disposizione una nuova e più
potente trivella ma, anche con questo attrezzo, che entra in funzione alle 16.00, il tempo sti-
mato per scavare la galleria alla profondità necessaria è di 8-12 ore.
2 Storie




                                                                                                     Foto concesse da Romolo Zugarelli
In questa pagina
e nella successiva,
le operazioni Nel frattempo cresce anche la preoccupazione per la salute del bambino che,
di soccorso
a Vermicino.  affetto da cardiopatia congenita, alterna silenzi a momenti di vigile partecipazione
              e si trova nel pozzo in gravissime condizioni da 21 ore. Sono migliaia le per-
sone accorse sul posto, assiepate attorno al pozzo per seguire da vicino le operazioni di soc-
corso. Curiosi, in gran parte, ma anche autorità locali e volontari. Gli stessi volontari che
intasano i centralini della Rai e dei Vigili del Fuoco offrendo il loro aiuto o i loro suggeri-
menti per salvare il bambino.
    Alle 21.30 dell’11 giugno Alfredino è nel pozzo da 27 ore. Pur continuando a scavare il
tunnel parallelo con la trivella, si decide di fare un nuovo tentativo di soccorso calando nel
pozzo un volontario, Isidoro Mirabella. Dopo questo ulteriore fallimento, le speranze di sal-
vare il piccolo Alfredo si assottigliano. Il bambino è intrappolato a 36 metri di profondità,
alimentato attraverso un tubicino con acqua e zucchero. Gli scavi, invece, sono ancora fer-
mi a 25 metri come racconta la madre – disperata – in un collegamento televisivo all’alba
di venerdì 12 giugno.
    Nel corso della mattinata, dopo 40 ore di permanenza nel pozzo, le condizioni di Alfre-
dino appaiono sempre più preoccupanti. I medici spiegano che non c’è molto tempo per spe-
rare di portarlo fuori dal cunicolo ancora in vita. Alle 16.30, arriva a Vermicino l’allora Pre-



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sidente della Repubblica Sandro Pertini. Il Capo dello Stato si fa largo tra la folla, inten-
zionato a restare accanto ai familiari del bambino fino alla fine delle operazioni di soccor-
so. La presenza del Presidente della Repubblica stringe ancora di più il Paese attorno al pic-
colo Alfredo. Il terremoto in Irpinia, la crisi di Governo, l’attentato a Papa Giovanni Paolo
II, lo scandalo della lista P2, il rapimento di Roberto Peci, fratello del primo pentito delle
Brigate Rosse. È questo il contesto storico su cui galleggia la storia di Alfredino. Ma per 60
ore gli italiani accantonano il difficile momento che la nazione sta attraversando, uniti da
un comune sentire.
     È alle 19.00 del 12 giugno, dopo 48 ore di tentativi, che i Vigili del Fuoco decidono di
accelerare gli interventi e di abbattere la parete che separa il pozzo artesiano dal tunnel. È
un momento di grande speranza, che si spezza davanti a una durissima realtà dei fatti: al
di là del “diaframma” che separa i due cunicoli, Alfredino non c’è. Probabilmente i lavori
di scavo accanto al pozzo artesiano hanno provocato delle vibrazioni nel cunicolo e hanno
contribuito a far scivolare il bambino molto più in basso. In fondo a un abisso che toglie il
respiro e accorcia ulteriormente le possibilità di trarre in salvo Alfredino.
     Il Capo dei Vigili del Fuoco Elveno Pastorelli chiama nuovamente sul posto il gruppo di
speleologi intervenuto nella primissima fase dei soccorsi. Tullio Bernabei viene calato nel poz-
zo con il cestello ancora una volta e resta lì sotto per il tempo necessario a rendersi conto
della situazione. Un tempo lunghissimo e in difficili condizioni, durante il quale riesce a ve-
dere il bambino e a misurare, attraverso un cordino, i metri di profondità che li separano.
Dai 36 metri iniziali, il piccolo è scivolato ad oltre 60 metri.
     A questo punto, l’unica possibilità di salvezza per Alfredino è trovare un volontario di
corporatura talmente esile da potersi calare in un pozzo largo 30 centimetri, raggiungerlo,
imbracarlo, e riportarlo in superficie.
     Il primo a tentare, in queste ore disperate, è Claudio Aprile, uno speleologo di 28 anni,
scelto anche perché in possesso delle competenze tecniche necessarie per muoversi in un am-
biente sotterraneo e in condizioni così critiche. Il passaggio del pozzo è però troppo stretto
per lui, nonostante il fisico sottile.
     Il secondo volontario individuato è un giovane sardo di 28 anni. Coraggioso, determi-
nato, attento alle indicazioni dei soccorritori e di corporatura minuta, Angelo Licheri ap-
pare agli occhi di tutti l’ultima vera, concreta speranza di liberare il bambino.
     Sono passate 54 ore da quando Alfredo Rampi è caduto nel pozzo. A mezzanotte del 13
giugno Angelo Licheri si cala nel tunnel, il suo corpo esile si ferisce con le pareti di roccia,
c’è fango, si scivola, i suoi movimenti sono estremamente limitati.
     Licheri vede il bambino, gli parla, cerca di rassicurarlo, ma Alfredino non risponde. Il
volontario sente Alfredino respirare a fatica, libera la sua bocca dal fango, prova a cinger-
lo con una imbracatura ma purtroppo, con uno strattone della corda, la cinghia si sfila dal-
le braccia del bambino. Anche il tentativo di Angelo Licheri, un tentativo che tiene l’Italia

(1) Dalla quarta di copertina, a firma di Niccolò Ammaniti, del libro di Massimo Gamba, Vermicino. L’Italia nel pozzo
2 Storie




                                                                                                    Foto concesse da Romolo Zugarelli
con il fiato sospeso per 45 lunghissimi minuti, si conclude con un fallimento.
    È un momento drammatico, il tempo corre sempre più veloce, Alfredino è sospeso tra la
vita e la morte. Si arriva persino ad imbracare un ragazzo di soli 15 anni per calarlo nel poz-
zo, ma un magistrato blocca l’iniziativa data la giovane età e l’inesperienza del volontario.Alle
4.51 di sabato 13 giugno il Presidente Pertini è ancora lì, con la folla silenziosa, con i soc-
corritori, con la famiglia di Alfredino. È l’ultimo disperato tentativo. Il volontario è Dona-
to Caruso. Uno speleologo di 28 anni.
    Alle 5.02 il volontario scende incoraggiato e supportato dai soccorritori. Raggiunge il pic-
colo, tenta di imbracarlo, fallisce. Tenta ancora una volta, dopo una pausa di recupero nel
tunnel parallelo. Caruso torna in superficie senza il bambino e porta con sé una notizia ter-
ribile: Alfredino è morto. Il dottor Evasio Fava del reparto di rianimazione dell'ospedale San
Giovanni di Roma, presente sul posto, comunica la presunzione di morte.
    La macchina dei soccorsi si ferma davanti all’evidenza di una giovane vita interrotta. Alle
10.00 di sabato 13 giugno la gran parte della folla sciama lentamente lontano dal pozzo e
i riflettori si spengono su Vermicino con le parole di Giancarlo Santalmassi nell’edizione stra-
ordinaria del TG2: “Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci
siamo arresi, abbiamo continuato fino all'ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamen-
te a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovrem-



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mo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione
di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi.” L’11 luglio 1981, a
31 giorni dalla sua caduta, il corpo senza vita di Alfredino Rampi viene recuperato dai mi-
natori della miniera di Gavorrano. Sei giorni più tardi, con la partecipazione di una folla
immensa, si tiene il funerale nella Basilica romana di San Lorenzo fuori le mura

U DALL’IRPINIA A VERMICINO: LA NASCITA DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
     “Dopo tre giorni di agonia non ci fu più niente da fare, ci dissero che era morto. Cosa
feci quando seppi che non c’era più speranza? Feci una cosa automatica, immediata: mi dis-
si “Non posso accettarlo”, me lo ripetei a voce alta più volte. Il Presidente della Repubbli-
ca Sandro Pertini era arrivato sul luogo senza avvertire le autorità presenti e mi dissero che
era ancora lì vicino. Decisi di andare a parlare con lui, perché avevo visto troppe cose as-
surde in quei giorni. Volevo raccontargli tutto: da quando mio figlio si era perso fino al mo-
mento della sua morte. E così feci: Lui mi rispose: “Signora sono sconcertato, non so che dir-
le, non ho parole, possibile che ci sia stata tutta questa confusione? Possibile che niente ab-
bia funzionato?” Dopo alcuni mesi ricevetti una sua telefonata e mi disse che per me ave-
va creato un Ministero, quello della Protezione Civile”2.

    Nel percorso storico che ha portato alla nascita del Sistema di protezione civile, anche la
tragedia di Vermicino ha segnato una tappa importante per la presa di coscienza dei limiti
del sistema dei soccorsi e della necessità di un maggior coordinamento delle forze coinvol-
te nella gestione di un’emergenza. Questa e altre tragedie, prima tra tutte il terremoto del-
l’Irpinia, hanno alimentato quel dibattito civile e culturale che ha avuto il merito di porta-
re al superamento del vecchio assetto operativo della protezione civile, con la istituzione, nel
1982, del Ministro senza portafoglio per il Coordinamento della Protezione Civile – il pri-
mo incarico fu dato a Giuseppe Zamberletti, già Alto commissario per la protezione civile –
una sorta di commissario straordinario permanente, e del Dipartimento della Protezione Ci-
vile, istituito nell’ambito della Presidenza del Consiglio con a capo Elveno Pastorelli.




(2) Dichiarazione di Franca Rampi, madre di Alfredino e fondatrice del Centro Alfredo Rampi Onlus, nato 30 anni fa all’indomani della
tragedia di Vermicino. L’associazione si occupa della prevenzione dei rischi ambientali, della promozione della cultura della sicurezza e del-
la protezione civile, della formazione della popolazione e del soccorso psicosociale in emergenza.

FONTI
• Massimo Gamba, Vermicino. L’Italia nel pozzo, Sperling & Kupfer, 2007
• L’Italia di Alfredino, La Storia siamo noi, Rai Educational
• Vermicino: oggi potrebbe succedere?, Cosmo, Rai tre
• Intervista a Massimo Gamba, La linea sottile, Radio Tor Vergata
2 Dal Territorio


Convenzione quadro fra Regione Gradara,
Veneto e Vigili del Fuoco      “fiamme al castello”
     a Giunta regionale del Veneto,           dati disponibili sui rischi, imple-        l 23 maggio, il castello di
L    con una convenzione quadro quin-
quennale, ha rinnovato la collabo-
                                              mentate connessioni e radio-comu-
                                              nicazioni tra il Centro Operativo Re-
                                                                                       I Gradara – cornice letteraria
                                                                                       della storia d’amore di Paolo e
razione tra il proprio Sistema di pro-        gionale della Protezione Civile e le     Francesca nella Divina Commedia
tezione civile e il Corpo Nazionale dei       strutture della Direzione Regionale      – è stato scenario di
Vigili del Fuoco. L’accordo, tradotto in      dei Vigili del Fuoco. Regione e Vigili   un’esercitazione cui hanno
un programma operativo annuale, si            del Fuoco verificheranno anche la         partecipato i Vigili del Fuoco del
articolerà in undici ambiti d’azione.         possibilità di realizzare distacca-      comando provinciale.
Tra i più rilevanti: l’intervento sugli in-   menti o presìdi, anche temporanei,       L’esercitazione, organizzata dal
cendi boschivi, la formazione e l’ad-         sulla costa e in altre aree della Re-    Dipartimento della Protezione
destramento di volontari dei Vigili           gione. I mezzi aerei del Corpo Nazio-    Civile della Regione Marche, ha
del Fuoco e di protezione civile in tut-      nale, presenti in Veneto, potranno       coinvolto anche il Corpo Forestale
ti gli ambiti d’attività, compresa l’in-      appoggiare le attività di protezione     dello Stato, i volontari di
formazione alla popolazione. Prevista         civile e di soccorso urgente nel caso    Legambiente specializzati nella
l’acquisizione da parte della Regio-          si verifichino calamità rilevanti e per   messa in sicurezza di opere
ne – e la concessione in comodato             il contrasto agli incendi boschivi.      d’arte, la Croce Rossa Italiana, i
d’uso al Corpo – di attrezzature e            3 INFO                                   volontari della protezione civile
mezzi per potenziare l’operatività dei        www.vigilfuoco.it                        comunale e tutto il personale di
Vigili del Fuoco. Saranno condivisi i         www.regione.veneto.it                    servizio del castello. Per
                                                                                       quest’ultimo la simulazione è
Vigili del Fuoco, promuovere                                                           stata occasione per testare il
l’interoperabilità in emergenza                                                        proprio piano di emergenza. Lo
   l Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha organizzato, il 19 maggio, nel-           scenario: incendio all’interno
I  la Scuola Grande di San Rocco a Venezia, il Convegno internazionale e la
Giornata informativa sull’interoperabilità. Due occasioni per promuovere
                                                                                       della Sala dei Putti con
                                                                                       evacuazione di tutti i visitatori,
l’interoperabilità dei sistemi di gestione delle emergenze, rendere più flui-           salvataggio di una persona e
do e omogeneo lo scambio di informazioni fra questi e facilitarne l’intera-            messa in sicurezza di alcune
zione. Il Convegno ha approfondito l’impatto dell’interoperabilità sul soc-            opere d’arte. I Vigili del Fuoco
corso, individuato le lacune da colmare e le mete future. Il Corpo Nazionale           hanno simulato lo spegnimento
dei Vigili del Fuoco ha presentato il proprio sistema telematico di intero-            dell’incendio e il salvataggio di
perabilità “Coop2react”, che permette lo scambio di dati tra le sale ope-              una persona. Nel corso
rative degli Enti che concorrono al soccorso in emergenza. Durante la gior-            dell’esercitazione sono state
nata informativa i rappresentanti della Commissione Europea hanno il-                  trasferite all’esterno alcune opere
lustrato i risultati di progetti comunitari di ricerca e sviluppo sul tema             d’arte, poi messe in sicurezza dai
dell’interoperabilità.                                                                 volontari di Legambiente.
3 INFO                                                                                 3 INFO
www.vigilfuoco.it                                                                      www.regione.marche.it
www.scuolagrandesanrocco.it                                                            www.legambiente.it



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“Campogiovani 2011”, l’iniziativa per l’estate
del Ministro della Gioventù
     a giugno a settembre il Ministro      economici. Sul sito www.gioventu.it        zione sicura. I giovani della Croce
D    della Gioventù – in collabora-
zione con i Vigili del Fuoco, la Mari-
                                           sono già disponibili le prime gra-
                                           duatorie. I Vigili del Fuoco puntano
                                                                                      Rossa Italiana organizzeranno per
                                                                                      i propri coetanei percorsi di primo
na Militare, la Guardia Costiera e la      a trasmettere ai ragazzi la cultura        soccorso, iniziative di sensibilizza-
Croce Rossa – organizza “Campo-            della sicurezza e della prevenzione an-    zione sulle infezioni sessualmente
giovani 2011”. Un’iniziativa per ra-       tincendio attraverso nozioni di primo      trasmissibili, momenti d’informa-
gazzi fra i 14 e i 22 anni residenti       soccorso e di gestione delle emer-         zione sull’educazione alimentare,
in Italia, iscritti alle scuole superio-   genze. La Marina Militare promuo-          sull’educazione stradale, sui cam-
ri o ai primi anni dell’università che     ve corsi velici per avvicinare i gio-      biamenti climatici e sulle dipen-
vogliono vivere una settimana in di-       vani al mondo della vela e diffon-         denze da alcol e droghe. Ancora, sa-
fesa dell’ambiente e in aiuto alla         dere il rispetto e la conoscenza del ma-   ranno approfonditi i temi del razzi-
popolazione. È possibile inviare do-       re. La Guardia Costiera punta inve-        smo e della xenofobia e nozioni di
manda per partecipare ai campi,            ce a sensibilizzare i ragazzi sulla tu-    diritto internazionale umanitario.
previsti su tutto il territorio nazio-     tela del mare, delle coste e dei par-      Infine ci si confronterà in materia di
nale, con riferimento ai relativi ban-     chi marini attraverso la promozione        protezione civile e processi comu-
di disponibili sul sito del Ministro       della salvaguardia della vita uma-         nicativi.
della Gioventù. La graduatoria dei         na, la protezione dell’ambiente ma-        3 INFO
selezionati si basa su criteri di me-      rino e della fauna ittica, la cono-        www.campogiovani.it
rito scolastico e su indicatori socio-     scenza delle regole per una naviga-        info@campogiovani.it


Isola di Vulcano: esperti e studenti insieme
per parlare di protezione civile
     al 14 al 20 maggio l’isola di Vulcano ha ospitato un gruppo di studenti e docenti dell’Università di
D    Ginevra che si sono confrontati sul tema del rischio vulcanico. L’iniziativa, coordinata dalla
professoressa Costanza Bonadonna, ha previsto giornate di approfondimento sull’assetto vulcanico dell’isola
e i suoi depositi vulcanici, sulla vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture presenti, sulle implicazioni
economiche di una potenziale eruzione e sulle azioni volte alla mitigazione del rischio. Tra gli esperti che
hanno accompagnato gli studenti, anche il professor Mauro Rosi, ordinario di vulcanologia e direttore del
Dipartimento di Scienze della Terra all’Università di Pisa. Per la parte dedicata alla conoscenza del Servizio
Nazionale della Protezione Civile sono intervenuti funzionari del Servizio rischio vulcanico del Dipartimento
della Protezione Civile che hanno accompagnato il gruppo anche a Stromboli, per visitare il suo Centro
operativo avanzato. Grazie alla collaborazione tra Dipartimento e ricercatori è stata organizzata
un’esercitazione di protezione civile che ha coinvolto gli studenti di quinta elementare e terza media
dell’isola: un gioco di ruolo in cui gli studenti hanno interpretato le diverse figure operative di un Coc-Centro
operativo comunale, riunite dal Sindaco a seguito di una crisi vulcanica. Tra gli obiettivi di apprendimento
3 INFO                        dell’esercitazione, le fasi di un’eruzione vulcanica, le organizzazioni coinvolte in
www.unige.ch                  emergenza, il processo di allarme ed evacuazione della popolazione e la
costanza.bonadonna@unige.ch comunicazione di emergenza rivolta a popolazione e stampa.
2 Dal Territorio


Rischio sismico:        Maxi-esercitazione
manifestazione a Rimini di protezione civile a Novara
     al 7 al 21 maggio la provincia              ell’ambito del Master europeo     agenti della Polizia municipale e
D    di Rimini ha ospitato “Io non tre-
mo!”, una maratona di appunta-
                                            N    in medicina dei disastri si è
                                            svolta il 19 maggio scorso nella
                                                                                   350 studenti del corso di
                                                                                   medicina. In questa occasione è
menti sulla mitigazione del rischio         città di Novara una maxi-              stata testata per la prima volta la
sismico promossa dall’Ordine degli          esercitazione di protezione civile     centrale operativa del 118 per le
ingegneri della Provincia in collabo-       sul rischio sismico organizzata        grandi emergenze, che ha
razione con Edurisk, progetto di for-       dal Crimedim-Centro di ricerca         coordinato tutte le attività di
mazione dell’Istituto nazionale di          interdipartimentale in medicina        soccorso. Durante l’esercitazione
geofisica e vulcanologia e dell’Os-          d’emergenza e dei disastri e di        sono stati applicati i protocolli
servatorio Geofisico sperimentale di         informatica applicata alla             d’intervento previsti a livello
Trieste. Cittadinanza, scuole e tec-        didattica e alla pratica medica.       nazionale. Tutte le attività dei
nici del settore sono stati coinvolti       Nella sede della Facoltà di            soccorritori sono state registrate
in oltre 20 incontri: tra questi, labo-     Economia è stato simulato un           con il Disaster Simulation Suite,
ratori didattici, una mostra con pan-       terremoto con numerosi feriti da       un programma informatico di
nelli multimediali, esercitazioni or-       soccorrere. All’esercitazione hanno    monitoraggio per valutare la
ganizzate dalla protezione civile e         partecipato 35 studenti del            correttezza delle azioni eseguite.
dai Vigili del Fuoco della provincia. Am-   master, volontari di dieci             3 INFO
pio spazio anche ai tavoli tecnici in       associazioni di primo soccorso e       www.crimedim.it
cui studiosi, docenti universitari, En-     protezione civile, Vigili del Fuoco,   www.dismedmaster.com
ti pubblici e professionisti si sono
confrontati sul tema della preven-          Sora, esercitazione per testare operazioni
zione sismica nel settore edilizio e        di ricerca e salvataggio
urbanistico e sull’analisi della vul-            ora, in provincia di Frosinone, ha ospitato dal 3 al 5 giugno
nerabilità delle costruzioni. A con-
clusione della manifestazione, “Io
                                            S    l’esercitazione “Liri S.A.R. 2011 – Orienteering”. Promossa
                                            dall’associazione Protezione Civile Sora e patrocinata dalla Presidenza
non tremo!” è diventato un laboratorio      della Regione Lazio, dalla Provincia di Frosinone e dal Comune di Sora,
permanente d’informazione alla cit-         la simulazione ha testato la logistica delle operazioni di ricerca e
tadinanza sulla prevenzione del ri-         salvataggio nelle emergenze. Quindici le organizzazioni di volontariato
schio sismico e sui progressi della         del territorio coinvolte. Due gli scenari di riferimento dell’esercitazione:
ricerca. L’evento ha anche ottenuto una     il terremoto di Avezzano del 1915 e l’esondazione del fiume Liri. Nella
speciale medaglia commemorativa con-        prima giornata è stata simulata l’evacuazione di un complesso
ferita dal Presidente della Repub-          scolastico e il 4 giugno, invece, si è svolto il meeting “La protezione
blica, Giorgio Napolitano, come te-         Civile e la gestione delle emergenze”: un momento di confronto rivolto a
stimonianza del grande apprezza-            dirigenti e tecnici delle associazioni di volontariato e presieduto da
mento per il progetto.                      alcuni esperti.
3 INFO                                      3 INFO
www.ionontremo.it                           www.comune.sora.fr.it
info.ionontremo@gmail.com                   comunesora@pec.it



30
31


In Lombardia, Brescia capofila
del progetto di “autoprotezione”
    a Provincia di Brescia è capofila del progetto di “autoprotezione” promosso dall’Assessorato alla Protezio-
L   ne Civile della Regione Lombardia. Il Progetto prevede la sottoscrizione di protocolli d’intesa fra Regione, Pro-
vince e associazioni dei Comuni. Il 19 maggio l’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa, il
suo omologo della Provincia di Brescia Fabio Mandelli e il Sindaco di Roncadelle Michele Orlando, rappresen-
tante dell’Associazione dei Comuni bresciani, hanno firmato il primo protocollo d’intesa del più ampio proget-
to regionale di “autoprotezione”, che mira a spiegare ai cittadini come comportarsi in caso di evento calami-
toso in attesa dell’arrivo dei soccorritori. È infatti principalmente nei minuti immediatamente successivi al
verificarsi di una calamità, in attesa dei soccorsi, che occorre sapere come agire. Per raggiungere questo obiet-
tivo, i sottoscrittori e l’Azienda Sanitaria Locale di Brescia metteranno a disposizione materiale informativo
multimediale: un vero e proprio manuale che sarà distribuito negli istituti scolastici. Nelle scuole saranno inol-
tre organizzati corsi di formazione in accordo con i Comuni, le organizzazioni di volontariato e i gruppi locali
di protezione civile. La Provincia di Brescia è stata scelta come capofila del progetto di “autoprotezione” del-
la Regione Lombardia perché è una zona potenzialmente esposta a molteplici scenari calamitosi. È infatti zo-
na sismica, oltre che area ad alto rischio frane e soggetta all’esondazione di laghi e fiumi. Attraverso l’Asso-
ciazione dei 206 Comuni bresciani saranno capillarmente raggiunti e coinvolti nell’attuazione del protocollo i
Sindaci e le associazioni del territorio.
3 INFO
www.protezionecivile.regione.lombardia.it
www.provincia.brescia.it


Basilicata: approvato il ddl in   Regione Calabria, convenzione tra
materia di microzonazione sismica protezione civile e soccorso alpino
   l Consiglio regionale della Basilicata, nella                stata siglata il 23 maggio un’importante
I  riunione del 31 maggio scorso, ha approvato il
disegno di legge sulle “disposizioni urgenti in
                                                           È    convenzione tra la Protezione Civile della Regione
                                                           Calabria e il Sasc-Soccorso alpino e speleologico
materia di microzonazione sismica”. Lo studio,             calabrese, che stabilisce la collaborazione in
necessario per la prevenzione e valutazione del            situazioni di emergenza. L’accordo, della durata di tre
rischio sismico, sarà finanziato per il 50 per cento        anni, è tra i primi per il sud Italia e prevede l’utilizzo
dallo Stato – il cui contributo ammonterà per il           degli elicotteri e della rete radio in dotazione alla
primo anno a 280mila euro – e per il 50 per cento          protezione civile regionale per mantenere i contatti con
dalla Regione. Il programma avrà una durata di             la Sala operativa. Per uniformare le modalità di
sette anni e permetterà di individuare le aree a           intervento è stata organizzata anche un’esercitazione
diversa pericolosità sismica, consentendo di               intorno alla base operativa di Germaneto e sull’alveo
indirizzare le scelte di pianificazione verso gli ambiti    del fiume Corace che ha coinvolto 16 uomini del Sasc
di minor rischio.                                          e tre operatori della protezione civile.
3 INFO                                                     3 INFO
www.basilicatanet.it                                       www.protezionecivilecalabria.it
www.consiglio.basilicata.it                                www.cnsas.it
2 Dal Territorio


“Hems 2011”: a Massa Carrara
un evento dedicato all’elisoccorso
   l 12 e il 13 maggio Massa Carrara ha ospitato il congresso “Hems 2011 – Mezzi, tecnologie e servizi per l’eli-
I soccorso”. L’evento, promosso dalla Base dell’Elisoccorso Regione Toscana e dall’Azienda Sanitaria Locale 1,
ha approfondito il tema dell’organizzazione nelle maxi-emergenze, con particolare riferimento all’esperienza ma-
turata durante l’esercitazione internazionale Terex 2010, che si è svolta in Toscana lo scorso novembre. La
prima giornata è stata dedicata a incontri e dibattiti per comprendere l’importanza dell’elisoccorso sul terri-
torio toscano e nazionale. Sono stati trattati i temi dell’assistenza psicologica nelle maxi-emergenze, della
cooperazione aeronavale in acque nazionali e internazionali da parte della Guardia di Finanza, del ruolo del Soc-
corso Alpino e dell’importanza dell’ospedale da campo. Alcuni rappresentanti della Marina Militare hanno rac-
contato dell’impegno ad Haiti in seguito al terremoto che ha colpito l’isola nel gennaio 2010. Al centro della gior-
nata conclusiva il dibattito “La sicurezza delle operazioni: approccio gestionale alla sicurezza e nuove tecno-
logie”. In chiusura, si è svolto l’incontro “Aspetti clinici e pratici in elisoccorso” focalizzato sulle azioni e le mo-
dalità di trasporto in sicurezza del paziente in emergenza da adottare in base al suo stato e al trauma subito.
Nella due giorni di Massa Carrara è stato possibile anche ammirare l’esposizione degli elicotteri a uso civile e
le novità del settore, nonché gli elicotteri della Marina Militare, dell’Esercito, della Polizia, dei Vigili del Fuoco,
dell’Aeronautica, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale e della Guardia Costiera. In esposizione anche
attrezzature sanitarie e ambulanze.
3 INFO
www.hems2011.com
info@hems2011.com


Soccorso alpino, nuova edizione del corso
di medicina d’emergenza
    i è svolto dal 23 al 28 maggio      migliorare le tecniche di                di soggetti travolti da una
S   tra le province di Brescia e
Trento, nelle località di Passo del
                                        movimentazione su ogni tipo di
                                        terreno di montagna, ad ampliare
                                                                                 valanga. Il “modulo roccia” ha
                                                                                 riguardato le tecniche di
Tonale e Arco, il “Settimo corso di     le conoscenze sulle norme di             progressione e sicurezza in parete,
medicina d’emergenza ad alto            progressione individuale e ad            il corretto uso dei materiali e Dpi-
rischio in ambiente montano per         apprendere le manovre di                 Dispositivi di protezione
medici e infermieri” organizzato        autosoccorso.                            individuali. Nella giornata finale,
dal Cnsas-Corpo nazionale               Tre i moduli in programma:               dedicata all’elisoccorso, i
soccorso alpino e speleologico.         “roccia e terreno impervio”,             partecipanti hanno appreso le
Durante il corso sono state             “elisoccorso” e “ghiaccio/neve”.         nozioni di sicurezza in operazioni
illustrate le principali tecniche       I primi tre giorni dell’esercitazione    da effettuare in elicottero, con
finalizzate alla sicurezza               sono stati dedicati ai                   sequenze pratiche delle manovre
personale durante le operazioni di      fondamentali di sicurezza e              di elisoccorso.
soccorso montano in ambienti            movimentazione su neve e                 3 INFO
impervi. Le sessioni di formazione      valanga con una simulazione di           www.cnsas.it
tecnica sono servite anche a            ricerca, soccorso ed evacuazione         segreteria@cnsas.it



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Magazine Protezione Civile - Anno 1 - n. 3 - Maggio-Giugno 2011

  • 1. Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile anno 1 n. 3 2PRIMO PIANO Campagna antincendio boschivo 2011 2FOCUS 2STORIE Emergenze Trent’anni e grandi eventi: fa la tragedia le nuove disposizioni di Vermicino DAL TERRITORIO: REGIONE UMBRIA, SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI IN EMERGENZA • DAL DIPARTIMENTO: ONLINE DOSSIER E TEST MAREMOTO
  • 2.
  • 3. L’editoriale L’ estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi: per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi sono dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio promosse dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la protezione civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale campagna “Non scherzate con il fuoco” in collaborazione con Legambiente. Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre 400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13 luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano, uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza. Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un Sistema nazionale per la protezione civile. Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su internet arricchite dai contributi inviati a magazine@protezionecivile.it. Vi invitiamo come di consueto a scriverci per proposte e osservazioni, e ad usufruire di un nuovo servizio: da luglio il Dipartimento apre un Contact Center che risponde alle richieste di informazione dei cittadini per email, lettera e fax, e con il numero verde 800 840 840. P R OT E Z ION E C I V I L E MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Anno 1 n. 3 Redazione Impaginazione maggio/giugno 2011 Vincenzo Arena Silvia Alessandrini Sara Babusci Pubblicazione bimestrale iscritta Valeria Bernabei Fotografi al Registro degli Operatori della Francesca Dottarelli Romeo Frisina Comunicazione al n. 20383 del Mariacristina Giovannini Matteo Valente 6.12.2010 Sara Iacoboni Gino Viani Elena Lombardo Francesca Patti Editore Riccardo Rita Contatti Presidenza del Consiglio Marianna Schiavon Servizio Comunicazione istituzionale dei Ministri-Dipartimento Cristina Spatola e relazioni con il pubblico della Protezione Civile Veronica Tretter 00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 Direttore responsabile Art Director www.protezionecivile.gov.it Barbara Altomonte Maurilio Silvestri magazine@protezionecivile.it
  • 4. 2 In questo numero Editoriale 1 Focus Dal Territorio Emergenze e grandi eventi: 16 Convenzione quadro fra 28 le nuove disposizioni Regione Veneto e Vigili del Fuoco Primo piano Campagna antincendio 4 Contact Center 20 Vigili del Fuoco, promuovere 28 boschivo 2011 l’interoperabilità in emergenza Anch’io sono la Protezione Civile 8 Storie Gradara, “fiamme al castello” 28 A trent’anni da Vermicino 22 Assistenza in emergenza: 10 “Campogiovani 2011”, 29 due momenti di confronto l’iniziativa per l’estate del Ministro della Gioventù Volontari! 14 Facciamo la differenza! Isola di Vulcano: esperti 29 e studenti insieme per parlare di protezione civile 2
  • 5. 3 Rischio sismico: 30 “Contea 2011”: a Modica 34 Festa della Repubblica: la 39 manifestazione a Rimini tre giorni di esercitazioni partecipazione del Dipartimento Maxi-esercitazione 30 ProCivibus, un progetto 34 Scuola multimediale: 40 di protezione civile a Novara di protezione civile partecipata esercitazioni di fine progetto per Marche e Abruzzo Sora, esercitazione per testare 30 Regione Umbria, progetti per la 35 operazioni di ricerca e salvataggio salvaguardia dei beni culturali Nei Caraibi, un progetto per la 40 in emergenza mitigazione del rischio da uragani In Lombardia, Brescia capofila 31 del progetto di “autoprotezione” Laboratorio emergenza: 35 Anpas e Dipartimento lanciano 41 progetto per le scuole una campagna sul rischio sismico Basilicata: approvato il ddl 31 della Provincia di Terni in materia di microzonazione Un concerto di solidarietà per 41 sismica Italia e Giappone nel nuovo Dal Auditorium dell’Aquila Regione Calabria, convenzione 31 Dipartimento tra protezione civile Il nuovo sito web del 36 Protec 2011: il salone torinese 42 e soccorso alpino Dipartimento allo IA Summit 2011 ospita la piattaforma sismica “Hems 2011”: 32 Online dossier e test maremoto 36 I Paesi membri del PPRD South 42 a Massa Carrara un evento si riuniscono a Sarajevo dedicato all’elisoccorso Progetto MaGIC: una mappatura 37 della pericolosità dei fondali marini Global Platform 42 Soccorso alpino, 32 for Disaster Risk Reduction nuova edizione del corso Sistema rischio vulcanico: un 37 di medicina d’emergenza workshop sul progetto Asi Microzonazione sismica per la 43 ricostruzione dell’area aquilana: Esercitazione 33 Emergenza umanitaria: a due 38 online il volume di protezione civile a Sapri mesi dal piano di accoglienza Il Dipartimento in Cina 43 Alassio: test antincendio 33 Workshop sui disastri 38 per discutere di rischio sismico nel porto turistico ambientali in mare Milano, esercitazione di protezione civile all’Idroscalo 33 Ondate di calore: il sistema di sorveglianza 2011 39 c Normativa pag. 44 u Favignana, esercitazioni 34 Vulcano Grímsvötn: dall’Italia 39 Lettera sul rischio sismico un radar per l’Islanda pag. 48
  • 6. 2 Primo Piano Campagna antincendio boschivo 2011 Dal 15 giugno al 30 settembre il periodo a maggior rischio T rentasette mezzi aerei distribuiti su 16 basi, pronti a raggiungere qualsiasi punto del territorio nazionale in 60-90 minuti dal decollo. Sono i velivoli a disposizione del Coau-Centro operativo aereo unificato per la campagna Aib-Antincendio boschivo 2011, che parte il 15 giugno e termina il 30 settembre. Sono infatti i mesi estivi quelli a maggior rischio di incendio, quando la sicci- tà, l’alta temperatura e il forte vento fanno eva- porare l’acqua trattenuta dalle piante, deter- minando condizioni naturali favorevoli all’in- nesco e allo sviluppo di incendi. Tutto il terri- torio italiano è interessato dal fenomeno in- cendi ma le Regioni più esposte sono quelle del Sud e le isole. 4
  • 7. 5 In questa pagina e nella successiva, interventi di spegnimento degli incendi. Foto archivio Dpc
  • 8. 2 Primo Piano U La flotta aerea e lo schieramento pacità di circa 145mila litri di acqua e di liquido La flotta antincendio dello Stato – coordinata estinguente. I mezzi sono schierati su 16 di- dal Dipartimento della Protezione Civile at- verse basi, in modo da poter raggiungere qual- traverso il Coau – è stata presentata il 9 giu- siasi punto del territorio nazionale in 60-90 mi- gno all’Aeroporto Karol Wojtyla di Bari, in oc- nuti dal decollo. Lo schieramento base della casione della cerimonia di avvio della cam- flotta viene stabilito sulla base di una serie di pagna Aib 2011. Vengono utilizzati mezzi ae- elementi: rei ad ala fissa o rotante, per la maggior par- • le previsioni climatiche e meteorologiche; te di proprietà del Dipartimento o apposita- • il bollettino di suscettività all’innesco degli in- mente noleggiati; altri vengono messi a di- cendi; sposizione dalle altre Strutture operative del • le statistiche storiche; Servizio Nazionale e impiegati temporanea- • la disponibilità di aeromobili regionali; mente dal Dipartimento per la campagna Aib. • la disponibilità di fonti idriche; Per questa stagione la flotta aerea si compo- • la consistenza della flotta Aib dello Stato. ne di 37 mezzi. Ai velivoli del Dipartimento (15 Canadair, quattro elicotteri S64 e  dieci Fire I mezzi della flotta possono intervenire anche Boss), si aggiungono altri otto elicotteri di me- fuori dai confini nazionali, nell’ambito del Mec- dia o grande portata (AB412, AB212, AB205, canismo Europeo di Protezione Civile o sulla CH47) messi a disposizione da Vigili del Fuo- base di specifici protocolli d’intesa e accordi co, Esercito Italiano, Marina Militare e Capi- bilaterali di reciproco supporto in tema di con- taneria di Porto. In totale, la flotta ha una ca- trasto agli incendi. Foto archivio Dpc 6
  • 9. 7 ULa campagna Aib e gli indirizzi operativi tazione alla Regione (soprattutto elicotteri). Se È il Presidente del Consiglio a definire i tem- questi non sono a loro volta sufficienti la Re- pi di svolgimento della campagna estiva, che gione – attraverso le Soup e i Cor-Centri ope- quest’anno dura 108 giorni, dal 15 giugno al rativi regionali – richiede al Coau l’intervento 30 settembre. In vista della campagna il Pre- della flotta antincendio dello Stato. sidente del Consiglio ha inviato alle Regioni e La richiesta di concorso aereo viene fatta se- alle Province Autonome gli indirizzi operativi condo precise procedure definite dal Diparti- per adottare tutte le iniziative necessarie a pre- mento ogni anno, sulla base delle informazioni venire e fronteggiare gli incendi boschivi e di relative all’organizzazione delle attività di pre- interfaccia. Nel documento sono indicati i com- visione, prevenzione e lotta attiva fornite dal- piti, le responsabilità e le azioni che le diver- le varie Regioni. se amministrazioni devono assumere per un efficace coordinamento delle forze in campo. U I numeri della campagna Aib 2010 Il coordinamento tra Stato e Regioni è uno dei Il bilancio degli ultimi anni evidenzia una par- nodi centrali per l’impiego efficiente della flot- ziale diminuzione delle emergenze legate agli ta aerea, così come il rafforzamento del sistema incendi boschivi e di interfaccia. Da un lato, di comunicazione tra le Soup-Sala operativa è cresciuto il Sistema Paese a tutti i livelli coin- unificata permanente e le Sale operative re- volti nella prevenzione e nella lotta attiva, dal- gionali e il costante raccordo delle stesse con l’altro, si sono verificate condizioni meteo cli- il Coau e la Sala Situazione Italia del Diparti- matiche in generale meno favorevoli all’inne- mento. Altri strumenti fondamentali nella lot- sco degli incendi. Secondo i dati del Corpo Fo- ta attiva agli incendi boschivi sono il gemel- restale dello Stato in tutto il 2010 gli incendi laggio tra le Regioni e il coinvolgimento dei vo- sul territorio nazionale sono stati 4884, quasi lontari nella sorveglianza del territorio. 600 in meno rispetto al 2009. La superficie per- corsa dal fuoco è stata di 46mila ettari, rispetto U La richiesta di concorso aereo agli oltre 73mila ettari dell’estate 2009. Nel cor- In caso di incendio le prime a intervenire sono so della campagna estiva le richieste di con- le squadre di terra coordinate dalle Regioni e corso aereo arrivate al Coau sono state 927, composte da personale regionale o, sulla le missione realizzate dai mezzi della flotta del- base di specifici accordi, da personale del Cor- lo Stato 2607, per un totale di 5531 ore di volo, po Forestale dello Stato, del Corpo Naziona- 22521 lanci e oltre 127 milioni di litri di liqui- le dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate, del- do estinguente sganciati. La Sicilia è stata la le Forze di Polizia dello Stato e dai volontari an- regione che ha fatto registrare il numero più tincendio boschivo. Se il fuoco è troppo este- elevato di richieste (326) per un totale di 1072 so e il lavoro delle squadre a terra non è suf- missioni dei mezzi della flotta, seguita da Ca- ficiente, chi dirige le operazioni di spegnimento labria (147 richieste e 328 missioni) e Sarde- può chiedere l’intervento dei mezzi aerei in do- gna (131 richieste con 240 missioni). 2
  • 10. 2 Primo Piano Anch’io sono la Protezione Civile Tra luglio e agosto i campi scuola sulla prevenzione degli incendi boschivi R endere i ragazzi consapevoli del ruo- segna dell’esperienza diretta del bosco e del- lo attivo e partecipe che ognuno di noi lo spirito di squadra. Il progetto riguarda tut- può svolgere nella tutela dell’ambien- to il territorio nazionale, ma si è scelto di pri- te, del territorio e della vita umana. È questo vilegiare le aree a maggior valore naturalisti- l’obiettivo dei campi scuola antincendio bo- co. Verranno coinvolte tutte le regioni italiane schivo “Anch’io sono la Protezione Civile”, or- ad eccezione della Valle d’Aosta, del Trentino ganizzati dal Dipartimento della Protezione Ci- Alto Adige e della Basilicata. I campi scuola vile in collaborazione con le organizzazioni na- sono dedicati principalmente alla prevenzio- zionali di volontariato e le Regioni, giunti ne degli incendi boschivi ma prevedono an- quest’anno alla quarta edizione. Tra luglio e che percorsi didattici dedicati alla conoscen- agosto oltre 3500 bambini e ragazzi dai 9 ai za dei piani comunali di emergenza e dell’in- 18 anni verranno coinvolti nei 107 campi scuo- tero Sistema di protezione civile. In particola- la per una settimana formativa vissuta all’in- re, considerando che solo una percentuale 8
  • 11. 9 Campi scuola, i ragazzi impegnati in un’attività CoSA FARE… formativa. ... per evitare un incendio u non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba secca; u non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento; u non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. Sono un pericoloso combustibile; u non bruciare le stoppie, la paglia o altri residui agricoli in prossimità di aree boschive o quando c’è vento. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco. ... quando l’incendio è in corso u se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al 1515 per dare l’allarme. Non pensare che altri l’abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l’incendio; u cerca una via di fuga sicura: una strada o Foto archivio Dpc un corso d’acqua. Non fermarti in luoghi verso i quali soffia il vento. Potresti bassissima dei 5828 comuni sotto i 5mila abi- rimanere imprigionato tra le fiamme e non tanti è dotata di un piano di protezione civile, avere più una via di fuga; i comuni che “ospitano” i campi verranno so- u stenditi a terra in un luogo dove non c’è stenuti e incentivati a realizzare o aggiornare vegetazione incendiabile. Il fumo tende a i piani di emergenza. I campi scuola “Anch’io salire ed in questo modo eviti di respirarlo; sono la protezione civile” nascono dalla con- u se non hai altra scelta, cerca di attraversare vinzione che la diffusione di una vera cultura il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. Ti porti così in un di protezione civile possa crescere e rafforzarsi luogo sicuro; a partire da una cittadinanza consapevole e at- tiva. Perché ogni cittadino può svolgere un ruo- u l’incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le lo importante nella salvaguardia della vita uma- comunicazioni necessarie per gestire na e dell’ambiente, tanto più efficace se in- l’emergenza. terpretato come spirito di squadra. 2
  • 12. 2 Primo Piano Assistenza to ha sviluppato due temi, l’assistenza alle per- sone con disabilità in maxi-emergenza e l’as- in emergenza: sistenza psicologica in emergenza, ai quali sono stati dedicati due incontri organizzati a due momenti giugno per confrontare le esperienze avviate sul territorio e per definire modelli omogenei di confronto di intervento. Il primo, organizzato con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si è svolto il 22 giugno, e ha Spazio al dibattito riguardato il soccorso e l’assistenza alle per- anche nella pagina sone con disabilità in emergenza. obiettivo centrale è stato proporre dei possibili percor- facebook del magazine si formativi agli operatori regionali. Il secondo, che si è tenuto il 27 giugno, ha af- frontato il tema del supporto psico-sociale alle vittime di catastrofi, invitando gli operatori di Componenti, Strutture operative e organizza- zioni del settore. Il confronto è stato anticipato nell’area di- scussioni della pagina facebook del magazi- S alvaguardare l’integrità della vita uma- ne “Protezione Civile”, dove il Dipartimento ha na in emergenza è una delle principa- voluto creare uno spazio per condividere le li funzioni della protezione civile. Que- esperienze di cittadini e operatori. st’attività si estende dal primo soccorso al- l’assistenza psicologica in emergenza, con par- U Disabilità ed emergenza: proposte ticolare attenzione verso alcune categorie di progetti, strumenti persone, come i minorenni, gli anziani e le per- Questo il titolo del seminario, organizzato dal sone con disabilità, più esposte ai traumi di una Dipartimento della Protezione Civile e dal Di- catastrofe. partimento dei Vigili del Fuoco – Soccorso Pub- Negli anni il Dipartimento della Protezione Ci- blico e Difesa Civile, che si è tenuto il 22 giu- vile si è fatto promotore di attività e seminari gno nell’Istituto Superiore Antincendi di Roma per raccogliere e diffondere le buone pratiche e ha approfondito i temi del soccorso e del- nell’assistenza in emergenza, anche con pro- l’assistenza alle persone con disabilità in getti di Servizio civile, come quello in corso emergenza. Scopo dell’iniziativa è stato anche quest’anno “Empowerment degli operatori proporre percorsi formativi per operatori a li- di protezione civile e delle persone da soc- vello regionale. correre in maxi-emergenza”. Questo proget- Al seminario hanno partecipato i Direttori del- 10
  • 13. 11 le protezioni civili regionali e gli Assessori alla zine “Protezione Civile”, sviluppato in due aree sanità delle Regioni, le associazioni di Volon- di condivisione. Una ospita contributi e ri- tariato impegnate nell’assistenza alle persone flessioni di persone con disabilità e di cittadi- con disabilità in emergenza. Hanno parteci- ni coinvolti negli interventi o interessati al tema. pato anche la Cooperativa “Europe Consul- L’altra è dedicata a Istituzioni e associazioni di ting”, l’Ente Nazionale Sordi, l’Unione Italia- Volontariato impegnate in soccorso e assi- na Ciechi e l’Associazione Italiana Sclerosi Mul- stenza alle persone con disabilità, dove gli ope- tipla dell’Aquila portando l’esperienza vissu- ratori possono inserire testimonianze, espe- ta nel terremoto del 6 aprile 2009. rienze e segnalare iniziative. Per garantire una In occasione dell’incontro è stato aperto an- piena accessibilità e diffu- In questa pagina che uno spazio di confronto sul web, nell’area sione di questi spazi di con- e nella successiva, assistenza psicologica discussioni della pagina facebook del maga- fronto, anche il sito nazionale in emergenza.
  • 14. 2 Primo Piano Foto archivio Dpc dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ospi- ne di un insieme di conoscenze e tecniche di ta questi argomenti nel proprio forum. intervento condivise per l’assistenza psico-so- ciale in emergenza. Con l’occasione, il Dipar- U L’assistenza psico-sociale in emergenza timento della Protezione Civile ha voluto pro- A cinque anni dall’emanazione dei “Criteri di muovere uno spazio di condivisione delle massima sugli interventi psico-sociali da attuare esperienze anche sul web nella pagina face- nelle catastrofi” il Dipartimento della Protezione book del magazine “Protezione Civile”, creando Civile ha organizzato una giornata di confron- così un punto di riferimento per gli operatori del to sullo stato dell’arte dell’assistenza psico-so- settore. La definizione di modalità di intervento ciale in emergenza. Al seminario che si è te- comuni partirà proprio dall’analisi delle diver- nuto il 27 giugno hanno partecipato rappre- se esperienze portate dagli operatori del set- sentanti di Componenti e Strutture operative del tore che, raccolte insieme, permetteranno di Servizio Nazionale della Protezione Civile e del- definire le aree di applicazione, individuare le le principali organizzazioni che operano nel set- maggiori categorie a rischio e proporre modelli tore della psicologia dell’emergenza: Psicolo- omogenei d’intervento. Dopo questa prima fase, gi per i Popoli, Sipem-Società italiana della psi- verranno quindi promossi momenti di forma- cologia dell’emergenza e Centro Alfredo Ram- zione condivisi da tutti gli operatori che si oc- pi-Psic-Ar. L’incontro ha voluto raccogliere le cupano di psicologia dell’emergenza per de- esperienze realizzate fino ad oggi all’interno del- finire le pratiche e la dotazione minima pro- la cornice operativa delineata dai Criteri di mas- fessionale e verranno attivati strumenti di va- sima, con l’obiettivo di lavorare alla costruzio- lutazione delle attività. 2 12
  • 15. 13 PSICoLogI DELL’EMERgENzA ALFREDo RAMPI L’Associazione Psic-Ar nasce il 24 marzo 2007 per ciclo vitale dell’essere umano. L’Associazione realizzare attività nel campo della psicologia collabora con enti e istituzioni, tra cui il dell’emergenza, e in particolar modo per poter Dipartimento della Protezione Civile, per realizzare intervenire nelle situazioni di emergenza. interventi ad ampio spettro, che comprendono: L’associazione è nata dall’iniziativa di un gruppo di soccorso psicologico, intervento psico-sociale, psicologi del Centro Alfredo Rampi, fondato nel 1981. potenziamento delle capacità di risposta di individui, Le iniziative di Psic-Ar hanno lo scopo di prevenire e gruppi e comunità, ma anche attività di ricerca, trattare i fenomeni emotivi, cognitivi, formazione per operatori dell’emergenza e comportamentali, psico-sociali che insorgono nelle organizzazione della comunicazione e informazione situazioni di emergenza e che coinvolgono tutto il alla popolazione. PSICoLogI PER I PoPoLI – FEDERAzIoNE Costituita nel 2003, la federazione raggruppa 25 stato di bisogno per calamità, guerre, sottosviluppo, associazioni di volontariato di psicologi italiani, migrazione e negazione dei diritti umani. abilitati alla professione e iscritti ai rispettivi ordini Tra le attività principali realizzate della federazione professionali, che si sono formati in psicologia Psicologi per i Popoli ci sono: la salvaguardia della dell’emergenza ed esercitati sul campo. salute psichica e la promozione del benessere Le associazioni di Psicologi per i Popoli si psicosociale per i cittadini sopravissuti alle propongono di testimoniare in Italia e all’estero, con catastrofi; il sostegno psicologico ai soccorritori e la azioni e strumenti della psicologia, la solidarietà nei consulenza nei processi decisionali e nella gestione confronti di singoli, gruppi o popolazioni in grave dell’emergenza. SoCIETà ITALIANA DELLA PSICoLogIA DELL’EMERgENzA La Sipem nasce nel 1999, nello stesso anno in cui all’estero e a collaborare alla pubblicazione di iniziano a costituirsi le associazioni di Psicologi per i numerosi testi sulla psicologia dell’emergenza. Per le Popoli. Il suo nucleo di partenza è formato da alcuni attività svolte, in particolare dopo il terremoto del psicologi impegnati a tempo pieno nel pronto Molise, nel 2003 l’Associazione ha ricevuto dal soccorso del Policlinico “Umberto I” di Roma. Negli Presidente della Repubblica il Premio Nazionale della anni la Sipem è progressivamente cresciuta fino ad Solidarietà “Luciano Tavazza”, assegnato ogni anno intervenire con i propri nuclei di supporto a cinque organizzazioni che si sono distinte in psicosociali in numerosi eventi disastrosi in Italia e attività di solidarietà sociale.
  • 16. 2 Primo Piano Volontari! pegnano ad aiutare gli altri senza alcun com- penso, di quanti donano tempo e sforzi ai loro Facciamo quartieri, alle loro città, alle scuole, agli ospe- dali, ai centri sportivi, alla tutela della vita, dei la differenza! beni, degli insediamenti e dell’ambiente, ai ser- vizi sociali, al soccorso umanitario in altri Pae- si. Il 2011 vuole anche essere una sfida, rivolta Dall’8 al 14 luglio a coloro che ancora non si occupano di vo- le iniziative di protezione lontariato così da potenziarlo come strumen- to di promozione per una maggiore parteci- civile per l’Anno europeo pazione civica. del volontariato U L’Anno europeo e il volontariato di protezione civile In Italia si svolgeranno a luglio le maggiori ma- nifestazioni legate all’evento europeo. Il Di- partimento della Protezione Civile ha concor- dato con il Ministero del Lavoro e delle Poli- I n Europa quasi 100 milioni di persone in- tiche Sociali – che coordina il programma an- vestono spontaneamente tempo e compe- nuale – la realizzazione di iniziative del vo- tenze per contribuire alla crescita della pro- lontariato di protezione civile su tutto il terri- pria comunità. Il volontariato è espressione di torio nazionale tra l’8 e il 14 luglio. Sono oltre partecipazione civica e dei valori comuni al- 400 quelle segnalate al Dipartimento da l’Europa come la solidarietà e la coesione sociale. gruppi comunali e associazioni di protezione Con la Decisione del 27 novembre 2009 il Con- civile. I volontari saranno impegnati in attivi- siglio dell’Unione Europea ha proclamato il tà di prevenzione dei rischi sul territorio, in par- 2011“Anno europeo delle attività volontarie che ticolare: manifestazioni per la diffusione del- promuovono la cittadinanza attiva”. Vigilia del- la cultura di protezione civile che coinvolgo- l’evento è stata la decima giornata interna- no la popolazione, formazione agli operatori, zionale del volontariato delle Nazioni Unite il esercitazioni, monitoraggio e presidio del ter- 5 dicembre 2010. Celebrata anche all’Aqui- ritorio nell’ambito della campagna Aib-Antin- la è stata occasione per riflettere sulle possi- cendio boschivo. Spazio a tutte le iniziative sul bilità di ricostruzione e sviluppo sociale offer- sito e sulla pagina facebook del Dipartimen- te dal volontariato dopo il terremoto. L’Anno eu- to. L’appuntamento organizzato insieme a ropeo del volontariato è una celebrazione ma Regioni e Province Autonome, Upi-Unione pro- anche una sfida. È anzitutto una celebrazio- vince d’Italia, Anci-Associazione nazionale ne: di milioni di persone che in Europa si im- comuni italiani, Uncem-Unione nazionale co- 14
  • 17. 15 muni comunità enti montani e alla Consulta portunità di esporre il proprio lavoro, incontrarsi, nazionale del volontariato è reso ancora più si- dialogare con politici e con i cittadini con- gnificativo dalla concomitanza con il 150° an- frontandosi sui temi chiave del loro futuro. niversario dell’Unità d’Italia. “Storie straordinarie di gente comune”: in ogni tappa sono presenti 27 volontari europei – uno U Appuntamenti in Europa per ogni Stato membro – tutti di formazione Il tour “Conosciamoci”, la staffetta “Storie stra- giornalistica. Il gruppo illustra le esperienze rac- ordinarie di gente comune” e le conferenze contate da volontari che vivono in altri Stati “Per costruire le basi per un’eredità duratura membri attraverso articoli e materiali audio-vi- dell’Anno europeo del volontariato” sono le prin- deo trasmessi e pubblicati sui media e sul sito cipali iniziative in corso in Europa. Tra l’11 e il dell’Anno europeo del volontariato. 14 luglio il tour farà tappa a Roma nel Com- “Per costruire le basi per un’eredità duratu- prensorio dell’ex ospedale San giovanni-Ad- ra dell’Anno europeo del volontariato”: le dolorata. Il 13 luglio sarà dedicato ai beni cul- conferenze tengono accesi i riflettori sulla re- turali, all’ambiente e alla tutela del territorio: i altà del volontariato e danno un contributo pre- volontari di protezione civile avranno l’oppor- zioso alle iniziative di riforma promosse durante tunità di incontrarsi e condividere le loro l’Anno europeo. In Italia sono circa 25 gli in- esperienze. contri – convegni, seminari, conferenze – se- “Conosciamoci”: il tour percorre i Paesi del- gnalati dal Ministero del Lavoro e delle Politi- l’Unione europea offrendo ai volontari l’op- che Sociali sul sito dedicato all’iniziativa. 2
  • 18. 2 Focus Emergenze superata, di mezzi e poteri straordinari. Con la legge n. 401 del 2001, che disciplina le e grandi eventi: competenze del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di protezione civile, viene le nuove inoltre introdotta la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza, anche in materia di disposizioni grandi eventi. Gli eventi che necessitano la di- chiarazione dello stato di emergenza sono quelli che, genericamente, richiedono inter- L’ok della Corte dei Conti venti urgenti, un coordinamento complesso, una rapida esecuzione e misure straordinarie al milleproroghe per prevenire possibili rischi e per assicurare e la direttiva che definisce la tutela della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente. il grande evento U Stati di emergenza Il più recente cambiamento alle disposizioni N uove disposizioni per le emergenze e di protezione civile è la modifica della legge n. i grandi eventi. Tra il 2010 e il 2011 225 del 1992. Il 25 maggio 2011 è stata in- alcune norme hanno modificato la le- fatti pubblicata in Gazzetta ufficiale la diretti- gislazione, due delle quali – la legge numero va che spiega i nuovi indirizzi in materia, in- 10 del 26 febbraio 2011 e la direttiva del Pre- trodotti con la legge n. 10 del 26 febbraio sidente del Consiglio dei Ministri del 14 mar- 2011, che ha convertito il decreto legge n. 225 zo 2011 – in materia di potere di ordinanza e del 29 dicembre 2010, il cosiddetto mille- un’altra, la direttiva del Presidente del Consi- proroghe. glio dei Ministri del 27 luglio 2010, ha dato una Ai fini dell’attività di protezione civile la legge nuova definizione di grande evento. n. 225 del 1992 classifica tre tipologie di even- Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è ti: “a”, “b” e “c”. Già nel 1992, pur non es- disciplinato dalla legge n. 225 del 24 febbra- sendo ancora in atto quel percorso verso il de- io 1992 e dalla legge n. 401 del 9 novembre centramento dallo Stato ai Governi regionali e 2001. In particolare, l’articolo 2, comma 1, del- alle Autonomie locali, era già presente nella leg- la legge n. 225 individua la tipologia degli even- ge un embrione del cosiddetto principio di sus- ti per i quali il Consiglio dei Ministri, su pro- sidiarietà che verrà poi esplicitato e regolato posta del Presidente del Consiglio, su richie- dal decreto legislativo n. 112 del 1998, me- sta delle Regioni, delibera lo stato di emer- glio conosciuto come decreto Bassanini. Nel- genza. Il Consiglio dei Ministri valuta infatti se la legge del 1992 il principio di sussidiarietà una situazione di criticità necessita, per essere traspare infatti dalla classificazione degli 16
  • 19. 17 eventi. In caso di eventi che colpiscono un ter- tezione civile – le informazioni riguardanti l’im- ritorio, il Sindaco ha il compito di assicurare patto della situazione d’emergenza sulla col- i primi soccorsi alla popolazione, coordinan- lettività, sull’ambiente, sulla convivenza sociale, do le strutture operative locali, tra cui i grup- sull’assetto economico del territorio e sulle dif- pi comunali di volontariato di protezione civi- ficoltà delle amministrazioni ordinarie di far le. Se il Comune non riesce a fronteggiare fronte alla situazione senza esporre a rischio l’emergenza (evento di tipo “a”)  su sua ri- questi interessi chiesta intervengono la Provincia, gli Uffici ter- Occorre inoltre verificare se c’è la possibilità ritoriali di governo (le Prefetture) e la Regio- di superare l’emergenza con mezzi e poteri or- ne che attivano le risorse di cui dispongono dinari. Per valutare ciò la Regione dovrà fare (evento di tipo “b”). Nelle situazioni più gra- una relazione che illustri in modo puntale e do- vi, su richiesta del Governo regionale, subentra cumentato: l’intensità, l’estensione, la durata il livello nazionale, con la dichiarazione dello dello stato emergenziale e le misure even- stato di emergenza. Il Consiglio dei Ministri, su tualmente adottate per farvi fronte, con par- proposta del Presidente del Consiglio, d’inte- ticolare riferimento alle risorse umane, stru- sa con la Regione, delibera con un apposito mentali e finanziarie impiegate disponibili decreto lo stato di emergenza, specificando sul proprio bilancio o ulteriormente necessa- due parametri fondamentali: l’estensione ter- rie per fronteggiare l’evento. Anche eventua- ritoriale e la durata (evento di tipo “c”). li richieste di proroga dello stato di emergen- Con l’emanazione della direttiva del Presidente za dovranno essere accompagnate da una re- del Consiglio dei Ministri del 14 marzo 2011 lazione che spieghi le ragioni per cui non si può viene specificato che le richieste di dichiara- ritenere superato lo stato d’emergenza e le mo- zione di stati d’emergenza da parte delle Re- dalità con le quali si potrebbe tornare alla ge- gioni devono essere correlate da una relazio- stione ordinaria, con l’indicazione della tem- ne contenente una serie di informazioni spe- pistica. cifiche, tra cui la presunta durata dello stato emergenziale stimata sulla base dei tempi ri- U Le risorse per fronteggiare l’emergenza tenuti necessari per la conclusione degli in- L’articolo 19 della legge n. 225 del 1992 ri- terventi finalizzati al soccorso e all’assistenza guarda la norma finanziaria. Questa disposi- della popolazione, nonché le iniziative volte a zione regola l’utilizzo del Fondo nazionale di rimuovere gli ostacoli per ritornare alle normali protezione civile e l’apertura delle contabilità condizioni di vita. Infatti, affinché il Consiglio speciali presso il fondo, dal quale possono es- dei Ministri possa verificare i presupposti per sere attinte risorse per interventi in caso di la dichiarazione dello stato d’emergenza, le Re- emergenza. gioni devono fornire al Dipartimento della Pro- La nuova disciplina in materia di emergenze tezione Civile – di cui si avvale il Presidente stabilisce che prima di poter utilizzare le risorse del Consiglio dei Ministri per le attività di pro- del Fondo nazionale di protezione civile la sin-
  • 20. 2 Focus gola Regione o le Regioni interessate dal- U Le ordinanze di protezione civile l’emergenza, ciascuna in proporzione alla Oltre a normare la dichiarazione dello stato di quota di risorse necessarie a fronteggiare le emergenza la legge n.225 del 1992 regola an- spese della porzione di evento che le riguar- che il potere di ordinanza. A seguito della di- da, dovranno reperire nel proprio bilancio i fon- chiarazione dello stato di emergenza, per at- di necessari per le spese legate all’emergen- tuare gli interventi necessari a superare za o per la copertura dei costi conseguenti. Se l’emergenza, il Presidente del Consiglio può il bilancio non può coprire queste spese, la Re- emanare ordinanze, se necessario derogato- gione o le Regioni dovranno aumentare i tri- rie alle disposizione vigenti, ma comunque nel buti, le addizionali, le aliquote o stabilire rispetto dei principi generali dell’ordinamen- maggiorazioni di aliquote attribuite alla Re- to giuridico. gione, sino al limite massimo consentito dal- A seguito dell’entrata in vigore del decreto mil- la legislazione vigente. Infine, nel caso in cui leproroghe, è stata adottata la direttiva del Pre- questi aumenti non riescano ad assicurare co- sidente del Consiglio dei Ministri del 14 mar- munque il reperimento di tutte le risorse ne- zo 2011 che sostanzialmente subordina cessarie, si può alzare l’imposta regionale sul- l’adozione di ordinanze in materia di prote- la benzina rispetto alla misura massima con- zione civile a una relazione tecnico-illustrati- sentita, fino a cinque centesimi per litro. va che le Regioni devono presentare, spie- Solo se tutte queste misure – che devono es- gando: gli interventi e le misure da attuare, le sere effettivamente assunte e applicate – risorse finanziarie necessarie, l’organizza- non saranno sufficienti, allora può essere di- zione dell’eventuale struttura commissariale sposto l’utilizzo delle risorse del Fondo na- e delle risorse umane necessarie, le norme zionale di protezione civile. In questo caso il dell’ordinamento giuridico che devono esse- Dipartimento della Protezione Civile verifica la re derogate e l’ambito territoriale di riferimento disponibilità del Fondo e, se inadeguato, delle misure straordinarie. La relazione dovrà inoltra al Ministero dell’Economia e delle Fi- inoltre dimostrare la quantificazione delle spe- nanze una richiesta di attivazione del Fondo se relative alle diverse componenti e struttu- di riserva per le spese impreviste. re del Servizio Nazionale della Protezione Ci- Inoltre, l’attivazione del Fondo di garanzia per vile coinvolte nella gestione dell’emergenza e le imprese danneggiate da catastrofi natura- la copertura finanziaria. li previsto dal nuovo articolo 5, comma 5-se- La direttiva sottolinea l’importanza dello stru- xies, introdotto dal decreto Milleproroghe, mento dell’intesa tra Stato, Regioni ed Enti lo- della legge n. 225 del 1992 nei territori per i cali sulle attività di protezione civile e dello stru- quali è stato deliberato lo stato di emergenza, mento del concerto del Ministro dell’Econo- è subordinata all’adozione di altri provvedimenti mia e delle Finanze sugli aspetti di carattere da parte del Ministero dell’Economia e delle finanziario. In particolare, riguardo le ordi- Finanze. nanze, il concerto espresso dal Ministro del- 18
  • 21. 19 l’Economia sarà preventivo rispetto all’ac- finendolo una situazione straordinaria che può quisizione della relativa intesa regionale. generare stravolgimenti nell’ordinario sistema Quindi in caso sia necessario ricorrere ad un sociale e può essere causa di accentuazione provvedimento che prevede lo stanziamento di rischi per l’integrità della vita, dei beni, de- o l’impiego di denaro, anche in fase emer- gli insediamenti e dell’ambiente. genziale, sarà necessario il controllo preven- Per questo, prima che il Consiglio dei Mini- tivo del Ministero che dovrà dare l’ok prima stri proceda alla dichiarazione di un “grande che il provvedimento possa essere validato da evento”, il Dipartimento della Protezione Ci- un’intesa con le regioni e applicato. vile si deve attenere a una serie di criteri di Inoltre, se in fase di intesa regionale, il testo riferimento per fornire al Consiglio dei Mini- del provvedimento dovesse subire modifiche stri una conoscenza il più possibile appro- rispetto alla versione precedente, dovrà ne- fondita del contesto di riferimento, consen- cessariamente riaprirsi la procedura di con- tendo innanzitutto di verificare se la prepa- certazione con il Ministero per gli aspetti di ca- razione e lo svolgimento di un evento possa rattere finanziario. In casi di somma urgenza, incontrare elementi rilevanti di criticità orga- per avere una concertazione rapida, questa nizzativa. potrà essere espressa su singole disposizio- La direttiva stabilisce anche i parametri ne- ni che avranno un corso autonomo rispetto a cessari per la dichiarazione di grande even- quelle di minore urgenza. to: la complessità organizzativa dell’evento, la necessità di provvedimenti e piani organizzativi U I grandi eventi straordinari per garantire la sicurezza, la ne- Il processo di riforma sulle materie di prote- cessità di adottare misure straordinarie per zione civile è iniziato nel luglio dello scorso l’uso del territorio, la mobilità, la viabilità e i anno con la direttiva del 27 luglio 2010, che trasporti, la definizione ed esecuzione di contiene nuovi indirizzi per la dichiarazione piani sanitari di natura eccezionale finalizza- dello stato di emergenza e di grande evento. ti a garantire il pronto intervento anche ri- L’articolo 5 della legge 401 del 2001 ridefi- correndo a un utilizzo straordinario di perso- nisce le competenze del Presidente del Con- nale, mezzi, strutture e l’adozione di misure siglio in caso di “calamità naturali, catastro- per evitare che l’evento comporti conse- fi e grandi eventi che determinino situazioni guenze negative per il territorio. di grave rischio”. Di fatto, c’è equiparazione Occorre precisare che il Presidente del Con- tra gli eventi di tipo “c” stabiliti dalla legge n. siglio dei Ministri ha deciso di avvalersi del- 225 del 1992 e i grandi eventi che per la loro la facoltà di sottoporre le ordinanze di prote- portata possono provocare disagi alla popo- zione civile sui grandi eventi al controllo pre- lazione e situazioni di reale pericolo. ventivo di legittimità, previsto dall’articolo 3, La direttiva del 27 luglio 2010 fornisce una de- comma 1, lett. l della legge n. 20 del 14 gen- scrizione più accurata di grande evento, de- naio 1994. 2
  • 22. 2 Focus Contact Center tive ogni giorno più reticolari, l’integrazione di- venta infatti indispensabile per razionalizzare il flusso delle informazioni e, trasparentemente, Dal 4 luglio un nuovo tenerne traccia. Il Contact Center consente di smistare in tempo reale le richieste in entra- servizio d’informazione ta (ticket) cui non è possibile rispondere nel- e dialogo con il cittadino l’immediato e permette risposte rapide e tracciabili, sapendo sempre quali ticket sono ancora aperti e quanti sono invece stati eva- si, rendendo trasparenti e accessibili queste informazioni agli utenti anche via web sul sito istituzionale del Dipartimento. Questo nell’ot- tica della strategia comunicativa già avviata con T utto è cominciato all’Aquila, nel 2009, il nuovo portale internet e con il Magazine bi- con lo Sportello per il cittadino, il pro- mestrale, che pone cittadini e utenti al centro getto ideato, realizzato e coordinato del flusso informativo considerandoli sempre dal Dipartimento della Protezione Civile per i parte attiva in una prospettiva “2.0”. cittadini colpiti dal terremoto, a cui è stato of- ferto un sistema integrato di gestione delle re- U Quali sono gli obiettivi lazioni con il pubblico. Un servizio capace, tra Il Contact Center nasce per creare un flusso l’altro, di fornire la mappatura trasparente ed di comunicazione diretta tra cittadini e Di- esatta dei contatti e delle pratiche aperte. Di partimento della Protezione Civile in situazio- qui, l’idea di estendere questa sperimentazione ne ordinaria, di criticità o di emergenza, faci- a livello nazionale. Così, insieme a FormezPA, litando anche gli scambi tra istituzioni, orga- l’agenzia inhouse del Dipartimento della Fun- nizzazioni, imprese e Dipartimento stesso. In zione Pubblica che realizza la rete dei centri questo modo si potrà offrire un nuovo servi- di contatto della PA, il Dipartimento della Pro- zio d’informazione per i cittadini che garanti- tezione Civile ha dato il via al progetto del Con- sce la trasparenza, la tracciabilità e il moni- tact Center nazionale, che lunedì 4 luglio di- toraggio delle richieste inviate al Dipartimen- venterà operativo to, consolidando la rete di collaborazione con le amministrazioni centrali e locali. U Che cos’è il Contact Center Il Contact Center non è un semplice call-cen- U Come funziona ter telefonico, ma un servizio complesso che Sono previsti due livelli di Backoffice. Il primo, integra telefono, posta elettronica e tradizio- costituito dagli operatori di sala e dal Servizio nale, sito web e fax. In un mondo sempre più Comunicazione del Dipartimento, integrato dal interconnesso, e con potenzialità comunica- Centralino, risponde ai quesiti che è possibi- 20
  • 23. 21 le risolvere tramite una ricerca semplice. Il se- Una seconda unità di ascolto, che può esse- condo, costituito da tutti gli uffici e i servizi del re attivata in caso di necessità, si trova a Roma. Dipartimento, lavora sui casi più complessi co- ordinandosi quando necessario con gli altri enti U Quando e amministrazioni. Tutti i livelli sono in colle- Il servizio di base è attivo dal lunedì e venerdì, gamento attraverso la piattaforma di gestione dalle 9.00 alle ore 18.00. Al di fuori di questa informatica. I suoi canali principali sono il nu- fascia oraria e nel fine settimana è possibile la- mero verde 800 840 840 e il modulo online sciare un messaggio nella casella vocale: i mes- sul sito del Dipartimento. saggi, monitorati anche nelle ore notturne, vengono ascoltati ed evasi nel più breve tem- U Dove po possibile. In situazioni di crisi o di emergenza La Sala di ascolto del Contact Center rispon- è prevista – se necessario - la progressiva esten- de dall’Aquila. Gli operatori sono quasi tutti ra- sione del servizio fino a una copertura totale nel- gazzi abruzzesi, che portano nel contatto le 24 ore, sette giorni su sette. Occorre ricordare con gli utenti la propria esperienza, anche per- che il Contact Center è un servizio d’informazione sonale, maturata durante un’esperienza im- per i cittadini e non sostituisce i tradizionali nu- portante quale è stata il terremoto del 2009. meri di soccorso (per es. 113, 118, etc). 2
  • 24. 2 Storie Una sezione dedicata agli Uno sguardo al passato che eventi che hanno segnato è anche occasione di riflessione la storia italiana e che, sui temi di previsione al contempo, hanno contribuito e prevenzione dei rischi e sulla alla nascita e all’evoluzione capacità del Sistema di di una cultura condivisa protezione civile di rispondere di protezione civile. efficacemente alle emergenze. A trent’anni da Vermicino Il 10 giugno del 1981 il piccolo Alfredo Rampi cade in un pozzo artesiano “ La tragedia del piccolo Alfredino è una storia che ha segnato pro- fondamente tutti quelli che l’hanno vissuta, anche solo come spetta- tori. Poi è finita in qualche angolo remoto della nostra coscienza, individuale e collettiva. Ma nessuno l’ha mai dimenti- cata. Ora è giunto il momento di raccontarla1 ” ermicino, 10 giugno 1981. Il pomeriggio di Alfredo Rampi, un bam- V bino di 6 anni, inizia con una passeggiata insieme al padre in locali- tà Selvotta, una zona di campagna nel territorio di Frascati, in provincia di Roma. Il bambino chiede e ottiene il permesso di rientrare da solo a casa. Soltanto pochi metri lo separano dall’abitazione dei nonni, ma non vi farà mai ritorno. Allarmati dal ritardo, i genitori Fernando e Franca Rampi iniziano le ricerche del figlio nella campagna circostante. Alle 21.30 decidono di chiamare la Polizia, che accorre sul po- sto con unità cinofile. Gli agenti localizzano il bambino intorno alla mezzanotte. I lamenti del piccolo Alfredo, per tutti Alfredino, provengono da un pozzo artesiano, coperto con un bandone di lamiera. Poco dopo arrivano da Roma anche i Vigili del Fuoco. Il pozzo è largo 30 centimetri e profondo 80 metri. Alfredino è bloccato a 36 metri. 22
  • 25. 23 Subito si studia un modo per parlare al bambino, per confortarlo, per fargli capire che presto sarà libero. Viene calato nel pozzo un microfono. Per ore il Vigile del Fuoco Nando Broglio cerca di tenere sveglio Alfredino e di non fargli perdere le speranze, raccontandogli delle storie, promettendogli di portarlo con sé su un mezzo antincendio dei pompieri, e in- staurando con lui un rapporto di fiducia. Un primo frettoloso tentativo di salvataggio si compie in queste ore: i Vigili calano nel poz- zo una tavoletta di legno. L’obiettivo è fornire un appiglio al bambino, per poterlo issare, ma a 25 metri di profondità la tavoletta si incastra, a causa di un restringimento del pozzo. Giovedì 11 giugno, alle quattro del mattino, si attiva anche un gruppo di speleologi del Soccorso Alpino con l’obiettivo di raggiungere la tavoletta incastrata, rimuoverla, ed estrar- re Alfredino dal pozzo che è diventato la sua prigione. Il primo a tentare è Tullio Bernabei – un ragazzo di 22 anni – che resta venti minuti nel cunicolo senza raggiungere la tavoletta. Dopo di lui prova Maurizio Monteleone, ma nean- che il suo tentativo va a buon fine. Entrambi riescono a stabilire un contatto con il bambi- no, che è vigile, parla, risponde alle loro domande. La situazione di partenza è dunque ulteriormente complicata da un ostacolo che fa da “tappo” e rende ancora più delicate le operazioni di salvataggio. È a questo punto che l’al- lora comandante dei Vigili del Fuoco di Roma, Elveno Pastorelli decide di scavare un poz- zo parallelo, e una galleria trasversale, in modo da raggiungere Alfredino e liberarlo. Per ese- guire lo scavo occorre con urgenza una trivella e i soccorritori lanciano un appello attraverso le emittenti radio-televisive. Alle 8.30 la trivella è disponibile e prendono il via i lavori di scavo. Nel frattempo, nel- la sede Rai di via Teulada iniziano ad arrivare le prime immagini dei soccorsi, con la voce del bambino catturata da un microfono calato nel pozzo. In chiusura del Tg1 delle 13.30 il bambino sta per essere tratto in salvo. E’ questione di minuti, dicono i soccorritori, e il giornalista inviato a Vermicino chiede di non interrompe- re il collegamento. La realtà si rivela però molto diversa dal pronostico dei Vigili del Fuoco. Sotto un pri- mo strato superficiale, infatti, il terreno è roccioso, e i lavori di scavo proseguono a rilento. Il caso di cronaca locale, di cui si attendeva rapidamente il lieto fine, si trasforma in un dramma partecipato, che si consuma sotto gli occhi di milioni di persone e stravolge i pa- linsesti per 18 lunghissime ore di diretta televisiva. C’è una sola telecamera Rai sul pozzo. Rai1 e Rai2 seguono l’evento a reti unificate. Nel pomeriggio del 12 giugno anche Rai3, nata nel 1979, si collega da Vermicino per alcune ore. Da quel momento Alfredino entra nella vita degli italiani. Un bambino a cui milioni di persone danno un volto grazie a quell’unica fotografia che lo ritrae magro, sorridente, con una canottiera a righe orizzontali. Per accelerare i tempi di scavo la ditta “Geosonda” mette a disposizione una nuova e più potente trivella ma, anche con questo attrezzo, che entra in funzione alle 16.00, il tempo sti- mato per scavare la galleria alla profondità necessaria è di 8-12 ore.
  • 26. 2 Storie Foto concesse da Romolo Zugarelli In questa pagina e nella successiva, le operazioni Nel frattempo cresce anche la preoccupazione per la salute del bambino che, di soccorso a Vermicino. affetto da cardiopatia congenita, alterna silenzi a momenti di vigile partecipazione e si trova nel pozzo in gravissime condizioni da 21 ore. Sono migliaia le per- sone accorse sul posto, assiepate attorno al pozzo per seguire da vicino le operazioni di soc- corso. Curiosi, in gran parte, ma anche autorità locali e volontari. Gli stessi volontari che intasano i centralini della Rai e dei Vigili del Fuoco offrendo il loro aiuto o i loro suggeri- menti per salvare il bambino. Alle 21.30 dell’11 giugno Alfredino è nel pozzo da 27 ore. Pur continuando a scavare il tunnel parallelo con la trivella, si decide di fare un nuovo tentativo di soccorso calando nel pozzo un volontario, Isidoro Mirabella. Dopo questo ulteriore fallimento, le speranze di sal- vare il piccolo Alfredo si assottigliano. Il bambino è intrappolato a 36 metri di profondità, alimentato attraverso un tubicino con acqua e zucchero. Gli scavi, invece, sono ancora fer- mi a 25 metri come racconta la madre – disperata – in un collegamento televisivo all’alba di venerdì 12 giugno. Nel corso della mattinata, dopo 40 ore di permanenza nel pozzo, le condizioni di Alfre- dino appaiono sempre più preoccupanti. I medici spiegano che non c’è molto tempo per spe- rare di portarlo fuori dal cunicolo ancora in vita. Alle 16.30, arriva a Vermicino l’allora Pre- 24
  • 27. 25 sidente della Repubblica Sandro Pertini. Il Capo dello Stato si fa largo tra la folla, inten- zionato a restare accanto ai familiari del bambino fino alla fine delle operazioni di soccor- so. La presenza del Presidente della Repubblica stringe ancora di più il Paese attorno al pic- colo Alfredo. Il terremoto in Irpinia, la crisi di Governo, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, lo scandalo della lista P2, il rapimento di Roberto Peci, fratello del primo pentito delle Brigate Rosse. È questo il contesto storico su cui galleggia la storia di Alfredino. Ma per 60 ore gli italiani accantonano il difficile momento che la nazione sta attraversando, uniti da un comune sentire. È alle 19.00 del 12 giugno, dopo 48 ore di tentativi, che i Vigili del Fuoco decidono di accelerare gli interventi e di abbattere la parete che separa il pozzo artesiano dal tunnel. È un momento di grande speranza, che si spezza davanti a una durissima realtà dei fatti: al di là del “diaframma” che separa i due cunicoli, Alfredino non c’è. Probabilmente i lavori di scavo accanto al pozzo artesiano hanno provocato delle vibrazioni nel cunicolo e hanno contribuito a far scivolare il bambino molto più in basso. In fondo a un abisso che toglie il respiro e accorcia ulteriormente le possibilità di trarre in salvo Alfredino. Il Capo dei Vigili del Fuoco Elveno Pastorelli chiama nuovamente sul posto il gruppo di speleologi intervenuto nella primissima fase dei soccorsi. Tullio Bernabei viene calato nel poz- zo con il cestello ancora una volta e resta lì sotto per il tempo necessario a rendersi conto della situazione. Un tempo lunghissimo e in difficili condizioni, durante il quale riesce a ve- dere il bambino e a misurare, attraverso un cordino, i metri di profondità che li separano. Dai 36 metri iniziali, il piccolo è scivolato ad oltre 60 metri. A questo punto, l’unica possibilità di salvezza per Alfredino è trovare un volontario di corporatura talmente esile da potersi calare in un pozzo largo 30 centimetri, raggiungerlo, imbracarlo, e riportarlo in superficie. Il primo a tentare, in queste ore disperate, è Claudio Aprile, uno speleologo di 28 anni, scelto anche perché in possesso delle competenze tecniche necessarie per muoversi in un am- biente sotterraneo e in condizioni così critiche. Il passaggio del pozzo è però troppo stretto per lui, nonostante il fisico sottile. Il secondo volontario individuato è un giovane sardo di 28 anni. Coraggioso, determi- nato, attento alle indicazioni dei soccorritori e di corporatura minuta, Angelo Licheri ap- pare agli occhi di tutti l’ultima vera, concreta speranza di liberare il bambino. Sono passate 54 ore da quando Alfredo Rampi è caduto nel pozzo. A mezzanotte del 13 giugno Angelo Licheri si cala nel tunnel, il suo corpo esile si ferisce con le pareti di roccia, c’è fango, si scivola, i suoi movimenti sono estremamente limitati. Licheri vede il bambino, gli parla, cerca di rassicurarlo, ma Alfredino non risponde. Il volontario sente Alfredino respirare a fatica, libera la sua bocca dal fango, prova a cinger- lo con una imbracatura ma purtroppo, con uno strattone della corda, la cinghia si sfila dal- le braccia del bambino. Anche il tentativo di Angelo Licheri, un tentativo che tiene l’Italia (1) Dalla quarta di copertina, a firma di Niccolò Ammaniti, del libro di Massimo Gamba, Vermicino. L’Italia nel pozzo
  • 28. 2 Storie Foto concesse da Romolo Zugarelli con il fiato sospeso per 45 lunghissimi minuti, si conclude con un fallimento. È un momento drammatico, il tempo corre sempre più veloce, Alfredino è sospeso tra la vita e la morte. Si arriva persino ad imbracare un ragazzo di soli 15 anni per calarlo nel poz- zo, ma un magistrato blocca l’iniziativa data la giovane età e l’inesperienza del volontario.Alle 4.51 di sabato 13 giugno il Presidente Pertini è ancora lì, con la folla silenziosa, con i soc- corritori, con la famiglia di Alfredino. È l’ultimo disperato tentativo. Il volontario è Dona- to Caruso. Uno speleologo di 28 anni. Alle 5.02 il volontario scende incoraggiato e supportato dai soccorritori. Raggiunge il pic- colo, tenta di imbracarlo, fallisce. Tenta ancora una volta, dopo una pausa di recupero nel tunnel parallelo. Caruso torna in superficie senza il bambino e porta con sé una notizia ter- ribile: Alfredino è morto. Il dottor Evasio Fava del reparto di rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Roma, presente sul posto, comunica la presunzione di morte. La macchina dei soccorsi si ferma davanti all’evidenza di una giovane vita interrotta. Alle 10.00 di sabato 13 giugno la gran parte della folla sciama lentamente lontano dal pozzo e i riflettori si spengono su Vermicino con le parole di Giancarlo Santalmassi nell’edizione stra- ordinaria del TG2: “Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all'ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamen- te a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovrem- 26
  • 29. 27 mo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi.” L’11 luglio 1981, a 31 giorni dalla sua caduta, il corpo senza vita di Alfredino Rampi viene recuperato dai mi- natori della miniera di Gavorrano. Sei giorni più tardi, con la partecipazione di una folla immensa, si tiene il funerale nella Basilica romana di San Lorenzo fuori le mura U DALL’IRPINIA A VERMICINO: LA NASCITA DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE “Dopo tre giorni di agonia non ci fu più niente da fare, ci dissero che era morto. Cosa feci quando seppi che non c’era più speranza? Feci una cosa automatica, immediata: mi dis- si “Non posso accettarlo”, me lo ripetei a voce alta più volte. Il Presidente della Repubbli- ca Sandro Pertini era arrivato sul luogo senza avvertire le autorità presenti e mi dissero che era ancora lì vicino. Decisi di andare a parlare con lui, perché avevo visto troppe cose as- surde in quei giorni. Volevo raccontargli tutto: da quando mio figlio si era perso fino al mo- mento della sua morte. E così feci: Lui mi rispose: “Signora sono sconcertato, non so che dir- le, non ho parole, possibile che ci sia stata tutta questa confusione? Possibile che niente ab- bia funzionato?” Dopo alcuni mesi ricevetti una sua telefonata e mi disse che per me ave- va creato un Ministero, quello della Protezione Civile”2. Nel percorso storico che ha portato alla nascita del Sistema di protezione civile, anche la tragedia di Vermicino ha segnato una tappa importante per la presa di coscienza dei limiti del sistema dei soccorsi e della necessità di un maggior coordinamento delle forze coinvol- te nella gestione di un’emergenza. Questa e altre tragedie, prima tra tutte il terremoto del- l’Irpinia, hanno alimentato quel dibattito civile e culturale che ha avuto il merito di porta- re al superamento del vecchio assetto operativo della protezione civile, con la istituzione, nel 1982, del Ministro senza portafoglio per il Coordinamento della Protezione Civile – il pri- mo incarico fu dato a Giuseppe Zamberletti, già Alto commissario per la protezione civile – una sorta di commissario straordinario permanente, e del Dipartimento della Protezione Ci- vile, istituito nell’ambito della Presidenza del Consiglio con a capo Elveno Pastorelli. (2) Dichiarazione di Franca Rampi, madre di Alfredino e fondatrice del Centro Alfredo Rampi Onlus, nato 30 anni fa all’indomani della tragedia di Vermicino. L’associazione si occupa della prevenzione dei rischi ambientali, della promozione della cultura della sicurezza e del- la protezione civile, della formazione della popolazione e del soccorso psicosociale in emergenza. FONTI • Massimo Gamba, Vermicino. L’Italia nel pozzo, Sperling & Kupfer, 2007 • L’Italia di Alfredino, La Storia siamo noi, Rai Educational • Vermicino: oggi potrebbe succedere?, Cosmo, Rai tre • Intervista a Massimo Gamba, La linea sottile, Radio Tor Vergata
  • 30. 2 Dal Territorio Convenzione quadro fra Regione Gradara, Veneto e Vigili del Fuoco “fiamme al castello” a Giunta regionale del Veneto, dati disponibili sui rischi, imple- l 23 maggio, il castello di L con una convenzione quadro quin- quennale, ha rinnovato la collabo- mentate connessioni e radio-comu- nicazioni tra il Centro Operativo Re- I Gradara – cornice letteraria della storia d’amore di Paolo e razione tra il proprio Sistema di pro- gionale della Protezione Civile e le Francesca nella Divina Commedia tezione civile e il Corpo Nazionale dei strutture della Direzione Regionale – è stato scenario di Vigili del Fuoco. L’accordo, tradotto in dei Vigili del Fuoco. Regione e Vigili un’esercitazione cui hanno un programma operativo annuale, si del Fuoco verificheranno anche la partecipato i Vigili del Fuoco del articolerà in undici ambiti d’azione. possibilità di realizzare distacca- comando provinciale. Tra i più rilevanti: l’intervento sugli in- menti o presìdi, anche temporanei, L’esercitazione, organizzata dal cendi boschivi, la formazione e l’ad- sulla costa e in altre aree della Re- Dipartimento della Protezione destramento di volontari dei Vigili gione. I mezzi aerei del Corpo Nazio- Civile della Regione Marche, ha del Fuoco e di protezione civile in tut- nale, presenti in Veneto, potranno coinvolto anche il Corpo Forestale ti gli ambiti d’attività, compresa l’in- appoggiare le attività di protezione dello Stato, i volontari di formazione alla popolazione. Prevista civile e di soccorso urgente nel caso Legambiente specializzati nella l’acquisizione da parte della Regio- si verifichino calamità rilevanti e per messa in sicurezza di opere ne – e la concessione in comodato il contrasto agli incendi boschivi. d’arte, la Croce Rossa Italiana, i d’uso al Corpo – di attrezzature e 3 INFO volontari della protezione civile mezzi per potenziare l’operatività dei www.vigilfuoco.it comunale e tutto il personale di Vigili del Fuoco. Saranno condivisi i www.regione.veneto.it servizio del castello. Per quest’ultimo la simulazione è Vigili del Fuoco, promuovere stata occasione per testare il l’interoperabilità in emergenza proprio piano di emergenza. Lo l Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha organizzato, il 19 maggio, nel- scenario: incendio all’interno I la Scuola Grande di San Rocco a Venezia, il Convegno internazionale e la Giornata informativa sull’interoperabilità. Due occasioni per promuovere della Sala dei Putti con evacuazione di tutti i visitatori, l’interoperabilità dei sistemi di gestione delle emergenze, rendere più flui- salvataggio di una persona e do e omogeneo lo scambio di informazioni fra questi e facilitarne l’intera- messa in sicurezza di alcune zione. Il Convegno ha approfondito l’impatto dell’interoperabilità sul soc- opere d’arte. I Vigili del Fuoco corso, individuato le lacune da colmare e le mete future. Il Corpo Nazionale hanno simulato lo spegnimento dei Vigili del Fuoco ha presentato il proprio sistema telematico di intero- dell’incendio e il salvataggio di perabilità “Coop2react”, che permette lo scambio di dati tra le sale ope- una persona. Nel corso rative degli Enti che concorrono al soccorso in emergenza. Durante la gior- dell’esercitazione sono state nata informativa i rappresentanti della Commissione Europea hanno il- trasferite all’esterno alcune opere lustrato i risultati di progetti comunitari di ricerca e sviluppo sul tema d’arte, poi messe in sicurezza dai dell’interoperabilità. volontari di Legambiente. 3 INFO 3 INFO www.vigilfuoco.it www.regione.marche.it www.scuolagrandesanrocco.it www.legambiente.it 28
  • 31. 29 “Campogiovani 2011”, l’iniziativa per l’estate del Ministro della Gioventù a giugno a settembre il Ministro economici. Sul sito www.gioventu.it zione sicura. I giovani della Croce D della Gioventù – in collabora- zione con i Vigili del Fuoco, la Mari- sono già disponibili le prime gra- duatorie. I Vigili del Fuoco puntano Rossa Italiana organizzeranno per i propri coetanei percorsi di primo na Militare, la Guardia Costiera e la a trasmettere ai ragazzi la cultura soccorso, iniziative di sensibilizza- Croce Rossa – organizza “Campo- della sicurezza e della prevenzione an- zione sulle infezioni sessualmente giovani 2011”. Un’iniziativa per ra- tincendio attraverso nozioni di primo trasmissibili, momenti d’informa- gazzi fra i 14 e i 22 anni residenti soccorso e di gestione delle emer- zione sull’educazione alimentare, in Italia, iscritti alle scuole superio- genze. La Marina Militare promuo- sull’educazione stradale, sui cam- ri o ai primi anni dell’università che ve corsi velici per avvicinare i gio- biamenti climatici e sulle dipen- vogliono vivere una settimana in di- vani al mondo della vela e diffon- denze da alcol e droghe. Ancora, sa- fesa dell’ambiente e in aiuto alla dere il rispetto e la conoscenza del ma- ranno approfonditi i temi del razzi- popolazione. È possibile inviare do- re. La Guardia Costiera punta inve- smo e della xenofobia e nozioni di manda per partecipare ai campi, ce a sensibilizzare i ragazzi sulla tu- diritto internazionale umanitario. previsti su tutto il territorio nazio- tela del mare, delle coste e dei par- Infine ci si confronterà in materia di nale, con riferimento ai relativi ban- chi marini attraverso la promozione protezione civile e processi comu- di disponibili sul sito del Ministro della salvaguardia della vita uma- nicativi. della Gioventù. La graduatoria dei na, la protezione dell’ambiente ma- 3 INFO selezionati si basa su criteri di me- rino e della fauna ittica, la cono- www.campogiovani.it rito scolastico e su indicatori socio- scenza delle regole per una naviga- info@campogiovani.it Isola di Vulcano: esperti e studenti insieme per parlare di protezione civile al 14 al 20 maggio l’isola di Vulcano ha ospitato un gruppo di studenti e docenti dell’Università di D Ginevra che si sono confrontati sul tema del rischio vulcanico. L’iniziativa, coordinata dalla professoressa Costanza Bonadonna, ha previsto giornate di approfondimento sull’assetto vulcanico dell’isola e i suoi depositi vulcanici, sulla vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture presenti, sulle implicazioni economiche di una potenziale eruzione e sulle azioni volte alla mitigazione del rischio. Tra gli esperti che hanno accompagnato gli studenti, anche il professor Mauro Rosi, ordinario di vulcanologia e direttore del Dipartimento di Scienze della Terra all’Università di Pisa. Per la parte dedicata alla conoscenza del Servizio Nazionale della Protezione Civile sono intervenuti funzionari del Servizio rischio vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile che hanno accompagnato il gruppo anche a Stromboli, per visitare il suo Centro operativo avanzato. Grazie alla collaborazione tra Dipartimento e ricercatori è stata organizzata un’esercitazione di protezione civile che ha coinvolto gli studenti di quinta elementare e terza media dell’isola: un gioco di ruolo in cui gli studenti hanno interpretato le diverse figure operative di un Coc-Centro operativo comunale, riunite dal Sindaco a seguito di una crisi vulcanica. Tra gli obiettivi di apprendimento 3 INFO dell’esercitazione, le fasi di un’eruzione vulcanica, le organizzazioni coinvolte in www.unige.ch emergenza, il processo di allarme ed evacuazione della popolazione e la costanza.bonadonna@unige.ch comunicazione di emergenza rivolta a popolazione e stampa.
  • 32. 2 Dal Territorio Rischio sismico: Maxi-esercitazione manifestazione a Rimini di protezione civile a Novara al 7 al 21 maggio la provincia ell’ambito del Master europeo agenti della Polizia municipale e D di Rimini ha ospitato “Io non tre- mo!”, una maratona di appunta- N in medicina dei disastri si è svolta il 19 maggio scorso nella 350 studenti del corso di medicina. In questa occasione è menti sulla mitigazione del rischio città di Novara una maxi- stata testata per la prima volta la sismico promossa dall’Ordine degli esercitazione di protezione civile centrale operativa del 118 per le ingegneri della Provincia in collabo- sul rischio sismico organizzata grandi emergenze, che ha razione con Edurisk, progetto di for- dal Crimedim-Centro di ricerca coordinato tutte le attività di mazione dell’Istituto nazionale di interdipartimentale in medicina soccorso. Durante l’esercitazione geofisica e vulcanologia e dell’Os- d’emergenza e dei disastri e di sono stati applicati i protocolli servatorio Geofisico sperimentale di informatica applicata alla d’intervento previsti a livello Trieste. Cittadinanza, scuole e tec- didattica e alla pratica medica. nazionale. Tutte le attività dei nici del settore sono stati coinvolti Nella sede della Facoltà di soccorritori sono state registrate in oltre 20 incontri: tra questi, labo- Economia è stato simulato un con il Disaster Simulation Suite, ratori didattici, una mostra con pan- terremoto con numerosi feriti da un programma informatico di nelli multimediali, esercitazioni or- soccorrere. All’esercitazione hanno monitoraggio per valutare la ganizzate dalla protezione civile e partecipato 35 studenti del correttezza delle azioni eseguite. dai Vigili del Fuoco della provincia. Am- master, volontari di dieci 3 INFO pio spazio anche ai tavoli tecnici in associazioni di primo soccorso e www.crimedim.it cui studiosi, docenti universitari, En- protezione civile, Vigili del Fuoco, www.dismedmaster.com ti pubblici e professionisti si sono confrontati sul tema della preven- Sora, esercitazione per testare operazioni zione sismica nel settore edilizio e di ricerca e salvataggio urbanistico e sull’analisi della vul- ora, in provincia di Frosinone, ha ospitato dal 3 al 5 giugno nerabilità delle costruzioni. A con- clusione della manifestazione, “Io S l’esercitazione “Liri S.A.R. 2011 – Orienteering”. Promossa dall’associazione Protezione Civile Sora e patrocinata dalla Presidenza non tremo!” è diventato un laboratorio della Regione Lazio, dalla Provincia di Frosinone e dal Comune di Sora, permanente d’informazione alla cit- la simulazione ha testato la logistica delle operazioni di ricerca e tadinanza sulla prevenzione del ri- salvataggio nelle emergenze. Quindici le organizzazioni di volontariato schio sismico e sui progressi della del territorio coinvolte. Due gli scenari di riferimento dell’esercitazione: ricerca. L’evento ha anche ottenuto una il terremoto di Avezzano del 1915 e l’esondazione del fiume Liri. Nella speciale medaglia commemorativa con- prima giornata è stata simulata l’evacuazione di un complesso ferita dal Presidente della Repub- scolastico e il 4 giugno, invece, si è svolto il meeting “La protezione blica, Giorgio Napolitano, come te- Civile e la gestione delle emergenze”: un momento di confronto rivolto a stimonianza del grande apprezza- dirigenti e tecnici delle associazioni di volontariato e presieduto da mento per il progetto. alcuni esperti. 3 INFO 3 INFO www.ionontremo.it www.comune.sora.fr.it info.ionontremo@gmail.com comunesora@pec.it 30
  • 33. 31 In Lombardia, Brescia capofila del progetto di “autoprotezione” a Provincia di Brescia è capofila del progetto di “autoprotezione” promosso dall’Assessorato alla Protezio- L ne Civile della Regione Lombardia. Il Progetto prevede la sottoscrizione di protocolli d’intesa fra Regione, Pro- vince e associazioni dei Comuni. Il 19 maggio l’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa, il suo omologo della Provincia di Brescia Fabio Mandelli e il Sindaco di Roncadelle Michele Orlando, rappresen- tante dell’Associazione dei Comuni bresciani, hanno firmato il primo protocollo d’intesa del più ampio proget- to regionale di “autoprotezione”, che mira a spiegare ai cittadini come comportarsi in caso di evento calami- toso in attesa dell’arrivo dei soccorritori. È infatti principalmente nei minuti immediatamente successivi al verificarsi di una calamità, in attesa dei soccorsi, che occorre sapere come agire. Per raggiungere questo obiet- tivo, i sottoscrittori e l’Azienda Sanitaria Locale di Brescia metteranno a disposizione materiale informativo multimediale: un vero e proprio manuale che sarà distribuito negli istituti scolastici. Nelle scuole saranno inol- tre organizzati corsi di formazione in accordo con i Comuni, le organizzazioni di volontariato e i gruppi locali di protezione civile. La Provincia di Brescia è stata scelta come capofila del progetto di “autoprotezione” del- la Regione Lombardia perché è una zona potenzialmente esposta a molteplici scenari calamitosi. È infatti zo- na sismica, oltre che area ad alto rischio frane e soggetta all’esondazione di laghi e fiumi. Attraverso l’Asso- ciazione dei 206 Comuni bresciani saranno capillarmente raggiunti e coinvolti nell’attuazione del protocollo i Sindaci e le associazioni del territorio. 3 INFO www.protezionecivile.regione.lombardia.it www.provincia.brescia.it Basilicata: approvato il ddl in Regione Calabria, convenzione tra materia di microzonazione sismica protezione civile e soccorso alpino l Consiglio regionale della Basilicata, nella stata siglata il 23 maggio un’importante I riunione del 31 maggio scorso, ha approvato il disegno di legge sulle “disposizioni urgenti in È convenzione tra la Protezione Civile della Regione Calabria e il Sasc-Soccorso alpino e speleologico materia di microzonazione sismica”. Lo studio, calabrese, che stabilisce la collaborazione in necessario per la prevenzione e valutazione del situazioni di emergenza. L’accordo, della durata di tre rischio sismico, sarà finanziato per il 50 per cento anni, è tra i primi per il sud Italia e prevede l’utilizzo dallo Stato – il cui contributo ammonterà per il degli elicotteri e della rete radio in dotazione alla primo anno a 280mila euro – e per il 50 per cento protezione civile regionale per mantenere i contatti con dalla Regione. Il programma avrà una durata di la Sala operativa. Per uniformare le modalità di sette anni e permetterà di individuare le aree a intervento è stata organizzata anche un’esercitazione diversa pericolosità sismica, consentendo di intorno alla base operativa di Germaneto e sull’alveo indirizzare le scelte di pianificazione verso gli ambiti del fiume Corace che ha coinvolto 16 uomini del Sasc di minor rischio. e tre operatori della protezione civile. 3 INFO 3 INFO www.basilicatanet.it www.protezionecivilecalabria.it www.consiglio.basilicata.it www.cnsas.it
  • 34. 2 Dal Territorio “Hems 2011”: a Massa Carrara un evento dedicato all’elisoccorso l 12 e il 13 maggio Massa Carrara ha ospitato il congresso “Hems 2011 – Mezzi, tecnologie e servizi per l’eli- I soccorso”. L’evento, promosso dalla Base dell’Elisoccorso Regione Toscana e dall’Azienda Sanitaria Locale 1, ha approfondito il tema dell’organizzazione nelle maxi-emergenze, con particolare riferimento all’esperienza ma- turata durante l’esercitazione internazionale Terex 2010, che si è svolta in Toscana lo scorso novembre. La prima giornata è stata dedicata a incontri e dibattiti per comprendere l’importanza dell’elisoccorso sul terri- torio toscano e nazionale. Sono stati trattati i temi dell’assistenza psicologica nelle maxi-emergenze, della cooperazione aeronavale in acque nazionali e internazionali da parte della Guardia di Finanza, del ruolo del Soc- corso Alpino e dell’importanza dell’ospedale da campo. Alcuni rappresentanti della Marina Militare hanno rac- contato dell’impegno ad Haiti in seguito al terremoto che ha colpito l’isola nel gennaio 2010. Al centro della gior- nata conclusiva il dibattito “La sicurezza delle operazioni: approccio gestionale alla sicurezza e nuove tecno- logie”. In chiusura, si è svolto l’incontro “Aspetti clinici e pratici in elisoccorso” focalizzato sulle azioni e le mo- dalità di trasporto in sicurezza del paziente in emergenza da adottare in base al suo stato e al trauma subito. Nella due giorni di Massa Carrara è stato possibile anche ammirare l’esposizione degli elicotteri a uso civile e le novità del settore, nonché gli elicotteri della Marina Militare, dell’Esercito, della Polizia, dei Vigili del Fuoco, dell’Aeronautica, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale e della Guardia Costiera. In esposizione anche attrezzature sanitarie e ambulanze. 3 INFO www.hems2011.com info@hems2011.com Soccorso alpino, nuova edizione del corso di medicina d’emergenza i è svolto dal 23 al 28 maggio migliorare le tecniche di di soggetti travolti da una S tra le province di Brescia e Trento, nelle località di Passo del movimentazione su ogni tipo di terreno di montagna, ad ampliare valanga. Il “modulo roccia” ha riguardato le tecniche di Tonale e Arco, il “Settimo corso di le conoscenze sulle norme di progressione e sicurezza in parete, medicina d’emergenza ad alto progressione individuale e ad il corretto uso dei materiali e Dpi- rischio in ambiente montano per apprendere le manovre di Dispositivi di protezione medici e infermieri” organizzato autosoccorso. individuali. Nella giornata finale, dal Cnsas-Corpo nazionale Tre i moduli in programma: dedicata all’elisoccorso, i soccorso alpino e speleologico. “roccia e terreno impervio”, partecipanti hanno appreso le Durante il corso sono state “elisoccorso” e “ghiaccio/neve”. nozioni di sicurezza in operazioni illustrate le principali tecniche I primi tre giorni dell’esercitazione da effettuare in elicottero, con finalizzate alla sicurezza sono stati dedicati ai sequenze pratiche delle manovre personale durante le operazioni di fondamentali di sicurezza e di elisoccorso. soccorso montano in ambienti movimentazione su neve e 3 INFO impervi. Le sessioni di formazione valanga con una simulazione di www.cnsas.it tecnica sono servite anche a ricerca, soccorso ed evacuazione segreteria@cnsas.it 32