1. TRA PERCEZIONE E REALTA'
Cosa vediamo e come vediamo
La nostra percezione visiva pur rispondendo a meccanismi
molto simili non è sempre uguale. Spesso ci capita di
vedere cose che in realtà non esistono, o di notare
particolari che altri ritengono insignificanti. A volte è la
realtà stessa che inganna i nostri occhi e costringe il
cervello ad elaborare con più attenzione ciò che ci mostra.
In questo non c’è niente di strano, perché ognuno di noi a
seconda della propria sensibilità, della propria storia
personale è portato a percepire in modo originale e
soggettivo le immagini.
Ci sono persone per esempio che hanno una certa
predisposizione visiva nel ricordare volti e paesaggi, nel
saperli immaginare e richiamare alla memoria. Ma ciò non
significa che siano più dotati di altri; come non significa che
chi ha poca memoria visiva non riesca o possa disegnare e
osservare meglio la realtà che lo circonda. Le arti visive
infatti si basano su un linguaggio, quello delle immagini,
proprio come la scrittura, che può essere appreso
attraverso la conoscenza e l’esercizio.
Adesso vedremo come funziona la percezione, perché
siamo attratti da alcune forme e non da altre, perché un
immagine suggerisce diverse interpretazioni e come
l’immaginazione influisce modificando il nostro modo di
osservare ed interpretare la realtà.
2. Octavio Ocampo
COSA VI RAPPRESENTA QUESTO QUADRO ?
Può capitare di osservare un
immagine cambiare aspetto
a seconda di come la si
guarda, come in questo
caso. Spostandosi la figura
sembra trasformarsi e
assumere sembianze
diverse…perché ?
Il nostro cervello elabora le
informazioni visive e formula
un idea di ciò che appare.
Nel far questo compie un
“processo di sintesi” che vuol
dire vedere globalmente ciò
che abbiamo di fronte agli
occhi, vedere l’immagine nel
suo complesso. Poi se ci
soffermiamo ad osservare i
singoli particolari notiamo
che ognuno di essi è una
parte del tutto che può avere
una vita propria ma ha senso
solo nell’insieme.
Proprio come noi, singoli
individui originali e particolari
non saremo niente senza
una rete di rapporti e
relazioni con gli altri…
3. Octavio Ocampo è un pittore messicano famoso per gli effetti ottici creati nei suoi quadri dove i volti
e le figure sono l’insieme di personaggi e paesaggi. Ogni realtà ne nasconde un’altra invisibile ad
uno sguardo superficiale, ma pronta ad essere indagata da un osservatore attento.
12. COME VEDE IL NOSTRO OCCHIO
Il nostro occhio funziona in maniera molto simile ad una macchina fotografica, con l’unica differenza di avere
due obiettivi (bi-focale) che catturano una doppia visuale che il nostro cervello riunisce in un’unica immagine.
In sintesi la pupilla cattura la luce che i corpi riflettono e attraverso il cristallino la fissano capovolta sulla
retina che funziona come una pellicola. Qui il nervo ottico la manda al cervello sottoforma d’informazione il
quale la elabora e la decodifica.
Potremo dire che gli occhi sono come una porta d’accesso che collega il modo interno con l’esterno. Per
questo forse lo sguardo di una persona è qualcosa di affascinante e misterioso che ci rivela la parte più vera
di noi. Per qualcuno gli occhi rappresentano lo specchio dell’anima e ciò dimostrerebbe la difficoltà che molti
provano a mantenere uno sguardo fisso, aperto verso gli altri. Senza dubbio rappresenta la parte più difficile
da svelare e condividere.
13. VEDERE CIO' CHE NON C'E'VEDERE CIO' CHE NON C'E'
Come possiamo osservare guardando questi disegni spesso siamo portati a riconoscere figure che in realtà
non esistono o differiscono per caratteristiche particolari. Questo succede perché il cervello umano è
attratto da alcune forme regolari con cui ha una maggiore confidenza (triangolo), oppure è “ingannato” o
“disturbato” nell’identificare la vera natura di un immagine dai particolari (come nel disegno di destra dove
le linee orizzontali ci appaiono convergenti e storte mentre sono perfettamente parallele). Questi fenomeni
sono chiamate “illusioni ottiche” e sono state ampiamente usate nelle arti visive per catturare l’attenzione
dell’osservatore e rendere l’immagine più equilibrata e quindi gradevole.
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15. LA SIMMETRIA
Un altro elemento che influenza la
percezione visiva è la simmetria.
Anche in questo caso l’ordine
simmetrico di un immagine secondo
un asse centrale rassicura e
semplifica l’osservazione rendendo
anche più “accettabile” alla vista un
immagine. Per questo molti artisti
tengono conto di questo aspetto
nella composizione delle loro opere.
22. MIMETISMOMIMETISMO
Il mimetismo è la capacità del soggetto di confondersi con il
paesaggio. Molti esseri viventi in natura sono portati al mimetismo per
difendersi. La nostra percezione infatti è abituata istintivamente a
distinguere un oggetto dal contesto in cui è inserito. Sia nell’arte che
in natura il mimetismo avviene attraverso la somiglianza di forme e
colori che caratterizzano la “texture” dell’oggetto e del contesto.
Liu Bolin, L’artista Invisibile
23. Questo è uno dei quadri più famosi al mondo, lo
riconoscete?…
In realtà ciò che colpisce del quadro non è tanto
la bellezza estetica del personaggio quanto il
fascino misterioso della Gioconda. Senza
utilizzare grandi effetti ottici Leonardo è riuscito
nell’intento di dare un espressione enigmatica al
volto sereno della donna che incuriosisce proprio
la percezione nel tentativo di delineare le
caratteristiche sfuggenti del personaggio. Proprio
per questo molti artisti si sono accaniti nel
tentativo di svelare in modo più o meno
provocatorio ciò che risulta indecifrabile.
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25. Anche nella fotografia spesso si creano divertenti effetti ottici dovuti
ad una particolare prospettiva che annulla l’effetto di profondità
dell’immagine distorcendo le dimensioni reali di un oggetto e
facendole apparire in una nuova dimensione. Ciò è dovuto
sostanzialmente alla resa bidimensionale della realtà spaziale. Con
la tecnologia odierna delle macchine fotografiche che riescono a
mettere a fuoco diversi piani prospettici ciò oggi è più facile e alla
portata di tutti. Anche voi potete divertirvi a realizzare questi strani
effetti visivi, come tenere delicatamente sui palmi della mano un
vostro amico o il sole!!
32. DI CHE COLORE E’ L’ACQUA DEL MARE O DEL LAGO?...........
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37. Maurits ESCHER è stato un artista e grafico olandese vissuto nella prima metà del 1900. Egli può essere considerato
uno dei primi sperimentatori degli effetti ottici . Forse i suoi giochi prospettici e surreali sono tra i più famosi ed
apprezzati. Le sue costruzioni si basano proprio su forme geometriche che attraverso la falsa resa bidimensionale
della prospettiva ingannano gli stereotipi visivi del cervello costringendolo ad una attenta analisi.
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40. Hans Holbein (Gli Ambasciatori 1533)
La figura in basso centrale, apparentemente informe, è l'immagine di un
teschio tridimensionale che, per effetto della deformazione ottica appare
correttamente solo se si è posizionati sul lato destro del dipinto, a qualche
metro di distanza. Questo effetto ottico è noto come anamorfosi
42. IMMAGINAZIONE
Immaginare significa saper rendere
attraverso immagini mentali
qualcosa che i nostri occhi non
vedono. Questa è una delle facoltà
più belle che possediamo e che ci
distinguono, senza la quale non
avremo ne la capacità di sognare, ne
quella di sviluppare la nostra
intelligenza e creare tutto ciò che
quotidianamente usiamo nella vita.
“La realtà è l’impronta dei sogni” ,
questo aforisma che ho sentito alla
radio mi sembra un bel modo per
descrivere il rapporto tra
immaginazione e realtà. E’ ciò che
facciamo tutti noi quotidianamente e
ciò che muove l’animo degli artisti
nell’aiutarci a vedere attraverso le
parole, i colori e i suoni mondi
sconosciuti.
43. Proviamo quindi a dare libero
sfogo all’immaginazione e
attraverso di essa riflettere su
di noi e sul mondo.
COSA VI SUGGERISCE
QUESTO QUADRO?
45. Esistono correnti pittoriche nella storia dell’arte che hanno fatto dell’immaginazione e della percezione oggetti di
studio ed espressione. Come nel caso del Surrealismo che giocava nel rappresentare proprio l’irrealtà tipica dei
sogni. Qui vedete due quadri di René Magritte il quale si divertiva a ribaltare le categorie degli oggetti
scompaginando il modo naturale di considerare le cose reali.
46. NON VEDERE CIO' CHE C'E'
Spesso la percezione delle cose è condizionata anche da credenze e
manipolazioni mediatiche in grado di nascondere le evidenze più palesi
all’occhio. Ciò condiziona in negativo la nostra capacità di osservare e
analizzare obiettivamente ed in modo soggettivo la realtà. Per questo è
importante non farsi condizionare troppo ma informarsi da più fonti e
fare affidamento al proprio spirito critico.
Un altro elemento percettivo di questo quadro è la costruzione
prospettica che assume un valore fondamentale per indirizzare lo
sguardo dell’osservatore sui personaggi che risultano in primo piano
rispetto ad un fondale scenico simile a quelli del teatro.
47. LA PROSPETTIVA
La prospettiva è il nome con cui definiamo la tecnica di rappresentazione spaziale della profondità e della
tridimensionalità. Anche la prospettiva è un modo per ingannare l’occhio e dare l’idea dello spazio su un
foglio piatto e bidimensionale. Più è fedele alla vista più il disegno rende la profondità. Per fare ciò ci sono
molti modi. Gli oggetti che rimpiccioliscono, le linee che convergono in un punto sull’orizzonte, le ombre ecc.
49. Diego Velasquez è un pittore
spagnolo di corte (Filippo IV) che
nel 1656 dipinge questo quadro
particolare chiamato “Las
Meninas”(le bambine).
Proviamo ad analizzare e
riflettere su questa immagine
seguendo ciò che finora abbiamo
imparato sulla percezione…