5. Il tema della morte è presente
praticamente in tutta la
produzione letteraria di
Pascoli principalemente per
due motivi:
•Naturalistico
•Familiare
6. Il ritmo delle stagioni allude a un ordine
naturale e alla segreta armonia
dell'alternanza di vita e di morte, di fine
e di rinascita;
.
7. l'uccisione del padre configura
invece una perdita irreparabile
segnata dalla cattiveria umana e
dunque estranea al ritmo
naturale dell'esistenza.
8. Dopo la morte del padre sviluppa molte poesie tra le quali:
•X AGOSTO
•LA CAVALLA STORNA
9. Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come».
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della
strada.
La paglia non battean con l'unghie
vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un
dito:
disse un nome . . . Sonò alto un
nitrito.
10. In questa poesia,la cavalla che
trainava il carro del padre,sembra
riconoscere il nome pronunciato
dalla madre del poeta la quale
crede quindi di aver trovato il
nome dell’uccisore del marito
11. Il poeta paragona la fedeltà della cavalla
alla vigliaccheria dell’uomo. Ritiene
infatti che la cavalla sia l’unica di cui
potersi fidare e che sa la verità. Gli
uomini che sanno, infatti, non parlano
mentre la cavalla che vorrebbe parlare
non può, non ha la parola.
12. San Lorenzo, io lo so perché tanto Anche un uomo tornava al suo nido:
di stelle per l'aria tranquilla l'uccisero: disse: Perdono;
arde e cade, perché si gran pianto e restò negli aperti occhi un grido:
nel concavo cielo sfavilla. portava due bambole in dono.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spine Ora là, nella casa romita,
ella aveva nel becco un insetto: lo aspettano, aspettano in vano:
la cena dei suoi rondinini. egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano; E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
e il suo nido è nell'ombra, che attende, sereni, infinito, immortale,
che pigola sempre più piano. oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
13. Attraverso essa il poeta, infatti, vuole
comunicare al lettore la sua tristezza per la
mancanza del padre assassinato e la
accentua mettendo a confronto una rondine
abbattuta col cibo nel becco per i suoi
rondinini e il padre che ritornava a casa
portando due bambole alle figlie, in modo tale
da sottolineare l’ingiustizia e il male che
prevalgono su questa terra .
14. Il nido e la casa, per di più svolgono il
ruolo di metafora degli unici rapporti
d'amore possibili in un mondo
d'insidie e di contrasti.
15. A partecipare a questa tragica situazione vi è,
non solo Pascoli in persona, ma anche il Cielo che
con, appunto, la notte di San Lorenzo famosa per
il fenomeno delle stelle cadenti, raffigura il
pianto.
Successivamente la figura del cielo si
contrappone a quella della terra. Il cielo è
infinito, immortale, immenso, mentre la terra
non è altro che un piccolo atomo di dolore.
17. A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l'omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l'orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
Meglio venirci con la testa
solo avevi del rosso nei ginocchi,
bionda,
per quel nostro pregar sul pavimento.
che poi che fredda giacque
sul guanciale,
ti pettinò co' bei capelli a
onda
tua madre... adagio, per
non farti male
18. Nelle ultime strofe di questa poesia emerge
il dispiacere del poeta che,avendo vissuto
tutta una vita,rimpiange di non essere
morto giovane e aver dovuto subire tante
perdite.
Il suo compagno,morto giovane ha avuto
infatti,come più grande dolore la caduta
di qualche aquilone..
19. La poetica Pascoliana si inserisce nelle
idee negative del Decadentismo europeo
caratterizzate in particolare dalla
scomparsa della fiducia.
Nella sua poetica domina la natura con
tutte le sue creature più semplici.
Il poeta per Pascoli deve infatti
comunicare attraverso parole e simboli
semplici;deve essere quindi Poeta
Fanciullo.
21. caratteristiche:
•quot;Rimane piccolo anche quando
noi cresciamo
•quot;Piange e ride senza un perché
•Guarda tutte le cose con stupore
•Riempie ogni oggetto della
propria immaginazione e dei
propri ricordi (soggettivazione),
22. Sitografia:
• Biografia Giovanni Pascoli da Wilkipedia
• Poetica da Wilkipedia
• Opere da GiovanniPascoli.it
• X Agosto da balbruno.altervista.org
• La cavalla storna da forumcommunity.net