Come i nuovi media incidono sulle relazioni interpersonali
Individualismo in rete
Socialità e internet
Costruzione dell'identità negli ambienti online
Social network e reputazione
1. Relazioni sociali
e identità in rete
Alessio Cornia
Dipartimento istituzioni e società
Università di Perugia
Teorie e tecniche dei nuovi media
A.A. 2014-15
2. I media sociali
(social network sites/social media)
Siti web basati sulla costruzione e sul mantenimento di
legami sociali con altri utenti del servizio (FB,
Linkedin, ma anche siti di dating come Badoo)
Spesso consentono di creare o aderire a comunità
tematiche (gruppi di discussione o reti che o non sono
strettamente legate alla propria cerchia di contatti)
Spesso consentono di pubblicare e condividere contenuti
mediali di vario tipo (social generalisti come FB e
Twitter), in altri casi sono dedicati a tipologie mediali
specifiche (social specializzati, come Flickr per le foto o
Foursquare per la posizione GPS).
3. Rapporto tra
Online e Offline
!
Due visioni contrapposte:
media digitali come mondo sociale
estraneo alla vita quotidiana “reale”
delle persone
media digitali come parte integrante
della vita quotidiana delle persone
4. Rapporto tra Online e Offline
Anni ’90 - esperienza di rete percepita
come distinta dall’esperienza della vita
reale
Enfasi sui concetti di “realtà virtuale”,
“cyberspazio”, ambienti dove era possibile
nascondere la propria identità reale
usando nomi ed indennità alternative (es.,
gli avatar di Second Life nel 2003)
5. Rapporto tra Online e Offline
Oggi le persone tendono a usare il Web per usi più ordinari: non per
creare identità “virtuali” che siano alternative a quelle “reali”, ma per
rimanere in contatto con i propri conoscenti, per gestire i legami esistenti
e per dare continuità alle relazioni avviate al di fuori della rete.
Es.: oggi, su FB, l’identità digitale riproduce in ogni dettaglio quella
costruita offline.
Oggi gli individui in rete tendono a postare sui media sociali contenuti
legati alla loro vita quotidiana “reale” (quello che fanno, quello che
pensano, quello che mangiano ecc.)
Inoltre, le tecnologie mobili permettono di accedere ai social media in
molteplici situazioni della vita quotidiana (al ristorante, sul tram ecc.)
La distinzione tra “virtuale” e “reale” (e quella tra “online” e “offline)
tende a scomparire: le attività online sono parte della vita sociale
quotidiana ed i profili sui media sociali sono parte dell’identità
complessiva delle persone.
6. Rapporto tra
Online e Offline
La differenza tra online e offline tende a scomparire:
le attività online sono una parte della vita quotidiana delle
persone
i profili sui media sociali sono una parte dell’identità
complessiva delle persone
Il Web non è altro che uno degli spazi che compongono il reale,
con proprie regole specifiche, come gli altri spazi (l’università,
la famiglia ecc.).
Oggi è dunque possibile effettuare
ricerca sociale analizzando le
attività delle persone sui media
digitali
7. La ricerca sociale e
i media digitali
Data la crescente importanza della
vita sociale online, visto che le
attività umane che si svolgono in
rete lasciano tracce digitali, la
ricerca sociale ha sviluppato nuovi
metodi di studio degli ambienti
digitali.
8. La ricerca sociale e i
media digitali
Big data - analisi di grandi insiemi di dati
per cercare di predire tendenze. Spesso
legato alla maggiore disponibilità di open
data (dataset forniti dalla PA), ma non solo.
Esempio: Google Flu Trends
Software che cerca di prevedere l’andamento di epidemie di
influenza analizzando le ricerche effettuate su Google nelle
diverse parti del mondo (uso di parole chiave come “influenza” o
“anti-virale”)
9. La ricerca sociale e i
media digitali
Network analysis (studio delle reti): software che
rappresentano i pubblici e le relazioni che collegano le
varie persone tra di loro.
Immagine tratta da Wikipedia
Es: usata per capire chi sono gli
influencer o le persone che
fungono da collegamento tra
gruppi diversi
10. La ricerca sociale e i
media digitali
Analisi semantica: permette di studiare i discorsi
(e altri tipi di testi) che si sviluppano in rete
12. La ricerca sociale e i
media digitali
Analisi semantica: permette di studiare i
discorsi (e altri tipi di testi) che si
sviluppano in rete
Usata anche nel marketing commerciale e
politico per capire se sui social media un
brand, un prodotto o un candidato sono
associati a termini positivi o negativi
(SENTIMENT ANALYSIS)
13. Socialità e mezzi
di comunicazione
Ogni nuova tecnologia genera ondate di critica e panico
(tecnopessimismo, approccio apocalittico)
18° secolo: “il romanzo distoglie le giovani donne dai
loro ruoli sociali per immergerle in un mondo irreale
fatto di sogni”
Prima metà del 900: “la radio, e l’ascolto del jazz, serve a
manipolare le giovani generazioni”
Seconda metà del 900: “la TV distrugge le comunità e le
culture tradizionali”
Anni ’90: “i videogiochi generano nuovi livelli di violenza”
14. Socialità e nuovi
media
Analoghi timori relativamente al ruolo sociale di
internet:
la natura immersiva dell’esperienza online tende
ad assorbire le persone in un mondo parallelo, e
in questo modo ad isolarle
15. Socialità e nuovi media
Sherry Turkle (psicologa, S.U.): a causa della
diffusione dei internet, ed in particolare dei
media sociali accessibili ovunque tramite
smartphone, gli individui non interagiscono più
con coloro che hanno accanto, ma sono assorbiti
in un mondo parallelo fatto di post su FB e
tweet.
I media sociali ci
proiettano in un
mondo in cui
siamo insieme ma
soli
Turkle su TED
16. Socialità e nuovi media
Eva Illouz (sociologa israeliana) -
intimità fredde:
modernità accompagnata dalla perdita
del senso di comunità e delle relazioni
sociali “calde”
17. Socialità e nuovi media
Barry Wellman (sociologo, S.U./Canada):
studia le trasformazioni dei legami
sociali e il modo in cui le relazioni
in rete si sovrappongono a quelle
o f f l i n e , i n t e g r a n d o ( e n o n
rimuovendo) i tradizionali vincoli di
comunità
Individua una stretta relazione tra
la socialità praticata in rete e quella
praticata offline
18. Socialità e nuovi media
Barry Wellman - diverse ricerche empiriche dimostrano
come:
le persone che usano la rete tendono ad avere reti
sociali più estese e diversificate rispetto a chi non usa
i media digitali
Gli utenti internet hanno una vita associativa più
ricca (visitano più spesso i vicini, si dedicano al
volontariato)
Internet non sembra togliere spazio ad altre forme di
consumo culturale (come leggere libri o andare al
cinema) (è associato solo a una diminuzione del
consumo di TV)
Dunque, i media digitali sono una parte integrante
della vita sociale degli individui (e non uno
strumento per allontanarsene), non impoveriscono la
vita sociale.
19. L’individualismo in rete
(Barry Wellman)
Teoria sociologica classica (Tonnies, 1912) - due
principali forme di relazioni sociali:
• Comunità
• Alti livelli di fiducia e di conoscenza reciproca
• Es. il piccolo villaggio italiano, dove tutti si
conoscono e dove vigono regole informali ma
condivise
•Il gruppo viene prima
dell’individuo e le
norme che regolano
la vita sociale sono
m o l t o f o r t i e
oppressive
20. •Società
• Organizzazione sociale tipica della modernità
• Importanza della burocrazia e di associazioni
dotate di regole formali ed esplicite che
regolano i comportamenti degli individui
(partiti, sindacati ecc.).
• Minore senso di identificazione con la
comunità
• Maggiore autonomia individuale - interazioni
meno “calde”, ma anche meno opprimenti
• Nella società si è più liberi, ma anche più soli
L’individualismo in rete
(Barry Wellman)
21. • Con la diffusione dei media sociali, emerge una nuova
forma di relazioni sociali: l’INDIVIDUALISMO IN RETE
(networked individualism)
• L’individuo appartiene ad una moltitudine di reti sociali
diverse, spesso disconnesse tra loro (contemporanea
appartenenza a diverse cerchie)
• I media digitali abilitano una grande quantità di
opportunità e scelte individuali (internet rende più
semplice la proliferazione di gruppi organizzati attorno a
stili di vita o interessi comuni - es. madri che si scambiano
consigli sui prodotti per bambini, pazienti che parlano della
loro patologia, fan di un gruppo musicale ecc.)
• In ogni rete l’individuo può sviluppare o mostrare un
aspetto particolare della sua indennità
• Non ci sono appartenenze egemoni o totalizzanti
L’individualismo in rete (Barry Wellman)
22. • Gruppi organizzati attorno ad interessi o stili di vita:
non si parla più di comunità, ma di pubblici connessi:
• “comunità” implica una densità relazionale eccessiva
rispetto a quanto avviene all’interno di questi gruppi
• I gruppi sono in realtà caratterizzati da legami
comunicativi effimeri, meno duraturi e spesso tra
estranei
• “pubblico” implica che queste collettività sono meno
dense e totalizzanti rispetto alle comunità (es. uscire
dal pubblico connesso delle mamme online è più
facile che uscire da una comunità religiosa locale).
• fare parte di un pubblico può comunque significare
condividere una passione, una particolare visione del
mondo e la possibilità di identificarsi con una causa
comune (es. pubblico di un forum di ufologi dilettanti)
L’individualismo in rete (Barry Wellman)
23. Forme di relazioni
sociali ed identità
Nella comunità premoderne l’identità delle persone era
dettata dalla tradizione
Nelle società moderne le identità dipendevano in parte
dalle scelte individuali (appartenere ad una determinata
associazione, gruppo, partito), ma da questa scelta
derivavano regole di comportamento vincolanti.
Nel caso dell’individualismo in rete, l’identità viene
costruita tramite una serie di scelte tra un ventaglio di
opzioni molto più variegato (si sceglie a quali pubblici
appartenere, con quale grado di coinvolgimento ecc.)
24.
25. Reputazione e pubblici connessi
Reputazione = giudizio sulle qualità di una persona, anche
sconosciuta, che viene espresso sulla base di informazioni
pubbliche
I media digitali:
trasformano il modo in cui le reputazioni vengono create
Es: giudicare membro del pubblico sulla base dei
contenuti che pubblica sul proprio blog
giudicare un venditore/compratore su eBay a
partire dal rating espresso su di lui da parte di
altri utenti
forniscono alle persone nuovi strumenti per gestire la
propria reputazione
26. Nuovi strumenti per gestire la propria reputazione
Sui media sociali, come
in altri ambiti del reale,
l ’ i d e n t i t à n o n è
semplicemente vissuta, ma
è anche comunicata
Gli individui creano una versione
comunicabile della loro identità, un
brand personale che enfatizza alcuni
aspetti della propria vita e ne esclude
altri
27. Nuovi strumenti per gestire la propria reputazione
La propria reputazione online (così come gli
indici della propria capacità di influenzare
gli altri individui, come il numero di follower
su Twitter) possono essere determinanti per le
opportunità di lavoro in alcuni settori:
Influencer coinvolti in campagne di
marketing
Individui “che ottengono il successo”
grazie alla reputazione che si sono
creati online