1. ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912
N. 8 - VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014
EDITORIALE
LA NOSTRA
CASA
2. GROTTA DEL SALE
DI ULTIMA GENERAZIONE
UNICA IN ALESSANDRIA!!!
CENTRO BENESSERE
NUOVA APERTURA
AD ALESSANDRIA
Inaugurazione sabato 6 dicembre 2014
alle ore 17. Vi aspettiamo per un brindisi
in via Silvio Pellico 1/R
LUCA DI MASI
Esi torna al Mocca!!
Sembra trascorsa
un’infinità da quel 2
novembre con l’Arezzo.
E in effetti è proprio così.
Trentacinque giorni vissuti
intensamente, come meglio
non si poteva. Tre vittorie
esterne consecutive. È già
difficile dover affrontare sta-tisticamente
tre partite lonta-no
da casa consecutive, ma
vincerle è qualcosa di unico.
Ma noi anche lontani da casa
non siamo mai soli, perché a
Sassari, a Busto, a Monza i
nostri splendidi tifosi erano lì
con noi, al nostro fianco; a
supportarci nei momenti dif-ficili
delle gare ed a gioire do-po
tanti (otto!!) grandissimi
gol.
Ed ora ci attende un dicembre
con tre partite in casa ed una
in trasferta. Un dicembre do-ve
tutti vogliamo ancora sof-frire,
esultare e aggiungere
punti al nostro bottino. Un
mese intenso e molto impe-gnativo
dove sarà fondamen-tale
la presenza del nostro
pubblico, per trascinarci con
il calore unico a spingere la
palla in rete e a compiere al-tre
imprese esaltanti.
Ora la prima si chiama Feralpi
Salò ed è squadra ostica, con
le nostre stesse vittorie e due
soli punti in meno. E allora ci
vorrà la migliore “Nord”, do-po
un mese di astinenza! E il
resto dello stadio a seguire e
incitare col calore i nostri ra-gazzi...
Forza Grigi!! Siamo
sempre con voi!!
4. 16a GIORNATA 5-6-7/12
Pavia Unione Venezia
Torres AlbinoLeffe
Giana Erminio Novara
Arezzo Como
Pro Patria Renate
Mantova Sudtirol
Bassano Real Vicenza
Lumezzane Cremonese
Pordenone Monza
Alessandria FeralpiSalò
Domenica 7 dicembre ore 18,00
17a GIORNATA 13-14-15/12
Sudtirol Pavia
Renate Bassano
Novara Pordenone
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FeralpiSalò Giana Erminio
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dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19; domenica dalle
ore 10,30 alle 12,30 e dalle 14,30 fino al termine del primo tempo.
CLASSIFICA
Squadra PT G V N P GF GS
Bassano 31 14 9 4 1 27 14
Pavia 30 15 9 3 3 26 18
Novara 28 15 8 4 3 24 14
Real Vicenza 27 15 7 6 2 25 17
ALESSANDRIA 26 14 7 5 2 24 15
Como 26 14 8 2 4 22 13
Feralpisalò 24 15 7 3 5 18 18
Monza 23 14 7 2 5 18 12
Sudtirol 22 15 6 4 5 19 17
Arezzo 22 15 6 4 5 13 13
U. Venezia 19 15 6 1 8 20 19
Giana Erminio 19 15 5 4 6 14 15
Torres 17 14 4 5 5 12 13
Mantova 17 15 4 5 6 14 14
Cremonese 16 14 4 4 6 16 19
Renate 16 15 4 4 7 17 25
Lumezzane 13 15 3 4 8 12 23
Pro Patria (-1) 11 15 2 6 7 20 29
Albinoleffe 10 15 2 4 9 7 20
Pordenone 5 15 1 2 12 10 30
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€ $%
L’ORSO IN CASA
Supplemento a “Il Piccolo” n. 92
di venerdì 5 dicembre 2014
A cura di
Ufficio Stampa Alessandria Calcio
Progetto grafico e impaginazione
Mauro Risciglione
In collaborazione con
MEDIAL srl pubblicità
Alessandria, via Parnisetti 12/A
Tel. 0131 56364
5. Venerdì 5 dicembre 2014
FERALPISALÒ DEDICATA AI GIOVANI
LEONI VS ORSI
Con 24 punti, frutto di 7
vittorie, 3 pareggi e 5
sconfitte, si trova al set-timo
posto in classifica.
Gol segnati 18 (4 da Abbrusca-to
e Ranellucci), altrettanti
quelli subiti. E’ squadra con
ottimo rendimento casalingo;
in trasferta 5 punti: 1 vittoria
(1-2 a Meda contro il Renate),
2 pari entrambi per 0-0 ad
Arezzo e a Bergamo contro
l’Albinoleffe, 4 sconfitte (Man-tova,
Venezia, Pavia e Novara).
Segnati 4 gol, subiti 10.
6. La società na-sce
nel 2009 dalla fusione tra
Feralpi Lonato (1963) e Salò
(1985), entrambi club mili-tanti
in serie D. I “Leoni del
Garda” (colori sociali verde e
azzurro) sono subito ammes-si
tra i professionisti: quarto
posto nel campionato di Se-conda
Divisione 2009-10; se-condo
posto e promozione in
Prima Divisione la stagione
successiva. Lo scorso anno
hanno perso il primo turno
dei play off contro la Pro Ver-celli.
7. Il Presidente è Giu-seppe
Pasini; Eugenio Olli il
Direttore Sportivo. Molta at-tenzione
viene data al settore
giovanile con 11 squadre iscrit-te
ai campionati di competen-za
oltre all’attività di base.
8. Giuseppe Scien-za,
48 anni di Domodossola,
alla seconda stagione in riva al
Garda; in precedenza aveva al-lenato
Cremonese, Brescia (in
serie B, unico esonero), Via-reggio,
Legnano. Esperienza
anche nei settori giovanili di
Pro Patria, Novara e Torino. Da
calciatore ha giocato in serie A
con le maglie di Reggiana, To-rino
e Piacenza. Modulo tatti-co:
4-3-3.
Innesti mirati do-po
l’ottima stagione scorsa: in
porta confermato Branduani,
al terzo campionato. Dalla
Roma il suo secondo, Proietti
Gaffi. Difesa impostata sull’e-sperto
capitano Leonarduzzi
(settimo anno, fin dai tempi
del Salò) con le conferme di
Carboni (scuola Roma), Broli
e Tantardini, entrambi alla
terza stagione. Dalla Pro Ver-celli
è arrivato Belfasti ma che
non ci sarà per squalifica.
Dalla Primavera di Atalanta e
Udinese arrivano Savi e Co-dromaz.
Poi il navigato Ranel-lucci,
altro ex Pro Vercelli ma
già visto per un paio di stagio-ni
a Valenza (46 presenze). I
problemi sono a centrocam-po
dove i tre titolari, Pinardi
(ex Atalanta Lecce Cagliari e
Novara in serie A), Fabris (al
terzo anno) e Bracaletti (quin-to
anno dopo aver militato in
B a Cesena e Avellino) sono
tutti squalificati. Rimangono a
disposizione il confermato
Cittadino, Cavion (in prestito
TINO PASTORINO
dalla Juventus, era alla Reg-giana)
ed il giovanissimo Lo-nardi.
Ampie le scelte offensi-ve:
il colpo di mercato, dopo
la partenza di Miracoli, è sta-to
Abbruscato dalla Cremo-nese
(in serie A con Torino
Chievo e Pescara ed oltre 70
reti in serie B) che dopo una
partenza fortissima si è un po’
perso. Fanno reparto i confer-mati
Di Benedetto (proprietà
Juventus) e Zerbo (proprietà
Palermo) oltre a Zamparo (se-condo
anno). Dalla Fiorenti-na
arriva Gulin e dal Pavia Ro-mero
(era al Castiglione). Al-tro
assente, ma in questo caso
per infortunio, l’argentino
Juan Antonio, in prestito dal
Parma (era a Brescia). Tra le
cessioni oltre al già citato Mi-racoli
(rientrato a Varese con
il centrocampista Rossi) se-gnaliamo
Ceccarelli (a) alla
Lazio, Dall’Orco (d) e Rovelli
(a) al Parma, Cogliati (a) al
Pavia, Corrado (d) e Marsura
(a) all’Udinese, Magli (d) al
Brescia.
Portieri: Branduani
(89), Proietti Gaffi (94). Difen-sori:
Ranellucci (83), Carboni
(93), Leonarduzzi (83), Co-dromaz
(95), Savi (95), Belfa-sti
(93), Broli (94), Tantardini
(93). Centrocampisti: Pinardi
(80), Fabris (93), Cavion (94),
Cittadino (94), Bracaletti (83),
Lonardi (96). Attaccanti: Ab-bruscato
(81), Juan Antonio
(88), Gulin (95), Di Benedetto
(95), Zerbo (94), Romero (92),
Zamparo (94).
LINO TURINA, UNA VITA
AL MOCCAGATTA UN MATCH INEDITO PER L’ALESSANDRIA
Lo stadio di Salò è intitola-to
a Lino Turina, una ban-diera
del calcio salodiano.
Infermiere di professione al-l’ospedale,
dedicò la sua vi-ta
ai ragazzini. Allestì squa-dre
di ogni tipo (a sei, a
undici), facendo giocare
tutti. Durante la settimana
guidava gli allenamenti, pu-liva
gli spogliatoi, tirava le
linee del campo, passava di
casa in casa a convincere i
genitori a lasciare andare i
figli al campo. Ogni mese
spendeva lo stipendio ac-quistando
maglie e scarpe
da calcio per chi non poteva
permetterselo, o pagando
auto e pullmini per le tra-sferte.
Un vero esempio di
vita spesa per gli altri.
Foto tratta da facebook/FeralpiSalò.it
10. CONOSCIAMO DA VICINO I GIOCATORI DELL’ALESSANDRIA.
RICCARDO TADDEI CI APRE LE PORTE DELLA SUA DIMORA
IL “CASTELLO”
DI SUA MAESTÀ
GIGI POGGIO
Silvia, Gabriele e Riccar-do
Taddei ci accolgono
in una casa che sa già
tanto di Natale: albero
fatto da pochi giorni, con tan-te
luci colorate, un bel prese-pe
sul mobile sopra la tv, una
fila di piccole buste di iuta,
appese al muro, tante come i
giorni dell’avvento, pronte
per essere riempite di piccoli
regali, un cesto ricolmo di
dolci golosità. Più in là, una
distesa di mattoncini di Lego
e il televisore con in onda
Peppa Pig.
Quanto calcio entra in questa
casa? “Entrare, entra - esordi-sce
Riccardo - ma è un fatto
di sensazioni. Inevitabile che
se ne parli anche se cerco sem-pre
di mantenere un profilo
basso. Gabriele, per esempio,
sa che il suo babbo gioca nei
Grigi, sì, i Grigi, e non l’Ales-sandria,
ma poi si entusiasma
solo se faccio gol. Per il resto,
fa le sue cose e a me piace co-sì...”
Avete girato tante città insie-me
da Brescia a Cremona, da
Trieste a Casale, da Rimini fi-no
ad Alessandria. Ricordi,
impressioni...? “Le città dove
ha giocato Riccardo sono state
sempre molto accoglienti -, di-ce
Silvia -. Poi però ci siamo
noi, prima in due e poi in tre.
E questo fa sempre e comun-que
la differenza. Cerchiamo
di avere un nostro equilibrio,
al di là del lavoro di Riccardo
e cerchiamo di vivere la città
Il caffè
è un bacio sulle labbra
almeno una volta
tutti i giorni
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serenamente, come una coppia
normale, facendo le cose che
fanno tutti nella quotidiani-tà”.
“Lei è il mio punto di riferi-mento
- conferma Riccardo di
Silvia - anche se le esperienze
che fai da giovane, da solo,
lontano da casa, un po’ ti forti-ficano.
Con lei però ho comin-ciato
a pensare al futuro, dav-vero.”
Un futuro che però ha basi
che partono da lontano; voi
siete addirittura quasi com-paesani...
“Veniamo da due
paesi che confinano: lui da
Vecchiano e io da San Giulia-no,
vicino a Pisa; ci si conosce
fin da piccoli - precisa Silvia -
e fin da piccoli abbiamo impa-rato
a frequentare gli stessi
luoghi e apprezzare le stesse
cose: la natura, gli animali,
camminare nei boschi e nelle
pinete. E’ quello che cerchiamo
di far apprezzare anche a Ga-bri.”
“Abbiamo casa in Toscana ed è
naturale pensare di tornare là
un giorno - confida Riccardo -;
non so quando: là ci sono gli
elementi in cui mi riconosco di
più che mi fanno sentire libero
e realizzato.”
Un calciatore non deve sgar-rare
mai, Silvia. Ci racconti le
debolezze gastronomiche di
Riccardo quali sono? Silvia ri-de
e snocciola le prelibatezze
che prepara per suo marito,
dal ragù alle lasagne, fino al
cinghiale, per non parlare del-la
strabiliante crostata di mo-re
che ci fa assaggiare durante
l’intervista. “E’ una cuoca bra-vissima
- garantisce - ma non
è che qui si banchetta tutte le
sere. Il menu di solito è petto
di pollo, bresaola, pasta di
mais. Certo l’altra sera, dopo
Monza, il cinghiale me lo sono
meritato ma è stata l’eccezio-ne...
non Monza... il cinghia-le...!”
(ha collaborato
Mauro Risciglione)
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sorge sulle fondamenta di un antico castello a Monte
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Sanatrix e Angelica. Un posto magico e unico.
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un luogo da favola!
TADDEI. CLASSE REGALE E TANTA UMANITÀ
Riccardo Taddei è nato a
Pisa il 5 settembre 1980.
Dopo l’esordio con la
maglia della Fiorentina,
società in cui è cresciu-to,
Taddei gioca successi-vamente
nel Genoa, nel
Brescia, nella Cremonese,
dove in 4 stagioni segna
16 reti, nella Triestina,
nel Casale, stagione
2011-2012, 27 presenze
e 15 gol (segna anche
contro l’Alessandria) e
nel Rimini. Il 23 luglio
2013 firma un contratto
biennale coi Grigi; Ric-cardo
vive ad Alessan-dria
con la moglie Silvia
e il figlio Gabriele.
LA CROSTATA DELLA MAMMA,
ASPETTANDO BABBO NATALE
A casa Taddei si respira già
l’aria di Natale: presepe già
pronto, albero addobbato e ca-lendario
dell’avvento appeso al
muro. Mentre il piccolo Gabrie-le
attende Babbo Natale, Silvia
ci offre una indimenticabile
crostata alle more. Mamma che
buona! Intanto, a destra, Ric-cardo
ci mostra i funghi rac-colti
in Toscana. Sua grande
passione, insieme alla pesca
14. Venerdì 5 dicembre 2014
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L’Alessandria
1990-91.
Da sinistra:
Bencina, Accardi,
Zanuttig, Torri,
Bianchet,
Mazzeni.
Accosciati:
Venturi, Mazzeo,
Briata, Galparoli,
Mariani
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Arrivavo da un mese di
stop e, durante la setti-mana,
mister Sabadini
mi aveva detto di te-nermi
pronto... ma senza dar-mi
certezze. Vai a pensare che
poi gioco e segno pure un gol...
anzi, come si diceva allora, un
eurogol”. Roberto Briata ricor-da
così il “lungo pallonetto”,
come scrisse il giorno dopo La
Stampa, con cui, a pochi mi-nuti
dalla dalla fine siglò l’1-3 e
mise al sicuro il risultato. Do-menica
30 dicembre 1990,
Ponsacco, si gioca su un cam-po
reso pesante dalla pioggia
una gara delicata per entram-be
le squadre. “Non era un bel
momento quello che stavamo
vivendo - ricorda Stefano Ma-riani,
altro protagonista di
quella partita -; da inizio sta-gione
ci portavamo dietro que-sta
idea di squadra in là con gli
anni, poco reattiva e compassa-ta.
E quella partita diede la
svolta: lo ricordo proprio bene.”
Una settimana in ritiro a Ca-maiore,
con qualche dubbio
sull’allenatore... “Andammo in
ritiro - continua Briata - perchè
bisognava stringere i denti e ca-pirsi.
L’aria non era delle più re-spirabili;
persino nell’amiche-vole
del giovedì, proprio contro
il Camaiore, incontrammo
qualche problema.”
“Quella domenica ci mancava-no
un bel po’ di giocatori - ag-giunge
Mariani - da Bencina a
Fiori a Mazzeo e partimmo
guardinghi. Il loro gol arrivò al-l’inizio
della ripresa ma il
dramma lo sfiorammo qualche
minuto dopo col rigore asse-gnatoci
contro. Matticari lo
sbagliò in maniera grossolana e
la partita prese un’altra piega.”
1-2 di Mariani e vantaggio dei
Grigi... “Due palle giocate benis-simo
su azioni da calcio d’an-golo;
due gol che non dimenti-cherò
facilmente - ricorda an-cora
Mariani -: la mia unica
doppietta con la maglia dell’A-lessandria!”
E la partita ha una
svolta. “Acquistammo coraggio
e congelammo la partita, - ri-corda
Briata -. Quella era una
squadra di personalità che gio-cava
a memoria ma, soprattut-to,
sapeva interpretare la parti-ta...
a partita in corso. Il lavoro
tattico durante la settimana
non era accurato come oggi.
Non si conoscevano notizie su
schemi e giocatori avversari. Ci
si basava sulla nostra intesa,
sulla nostra personalità e il no-stro
mestiere.” E il talento...
“Quel gruppo di talento ne ave-va
parecchio e giocava, se ci
pensi, un 3-5-2, prima manie-ra:
Torri libero, Galparoli e
Mazzeni sulle due punte, Ben-cina
metodista, Zanuttig e Ac-cardi
larghi sulle fasce e poi da-vanti
Fiori e Mazzeo e... Stefano
Mariani.
Ho giocato una
grande annata - ri-corda
il diretto inte-ressato
- da trequar-tista
o da seconda
punta. Avevo una
grande voglia di ri-scatto,
dopo l’an-nata
precedente in
cui, oltre alla retro-cessione,
avevo pa-tito
qualche acciac-co
di troppo.” Era-vamo
rimasti sul 2-
1 per i Grigi... “Parti-ta
in mano nostra - ri-costruisce
Briata -. A
metà campo, con Venturi
nei panni di Bencina e noi a
correre di qua e di là, loro non
passano. A pochi minuti dalla
fine, buttiamo palla in pro-
15. GIGI POGGIO
LA STORIA DEI GRIGI E LE “STORIE DA
GRIGI” RACCONTATE DAI PROTAGONISTI
fondità e il portiere del
Ponsacco Dreossi esce
dall’area e la butta a via
a casaccio ma proprio
sui miei piedi. Io non ci
penso un attimo e ci
provo: sono sulla riga
del centrocampo. La
palla si infila giusto
sotto la traversa e io
divento matto. Era
il 30 dicembre.
Eravamo arrivati
lì carichi di dubbi
e ce ne andammo
con una vittoria
forse decisiva.”
“Fu la partita del-la
svolta - dice si-curo
Mariani -; da quel
giorno trovammo l’e-nergia
e lo spirito
giusto e non ci
fermam-mo
più.
24 anni
fa, d’al-tronde,
eravamo
dei ra-gazzi...”
STAGIONE 1990-91. DA PONSACCO PARTE LA RINCORSA CHE PORTERÀ ALLA C1
Roberto Briata e a destra
Stefano Mariani
PONSACCO 1
ALESSANDRIA 3
Domenica 30 dicembre 1990
Ponsacco, stadio Comunale
Ponsacco: Dreossi, Fargione,
Romeo, Casanova, Magagni-ni,
Mirabelli, Bonuccelli,
Cecchetti, Matticari, Favilli,
Lotti. All.: Tagliavini
Alessandria: Bianchet,
Meoni, Accardi, Galparoli,
Mazzeni, Torri, Briata,
Zanuttig, Galli, Venturi,
Mariani. All.: Sabadini
Arbitro: Bolognino
Reti: Matticari (P) 47’, Ma-riani
(A) 57’ e 60’, Briata (A)
85’
BRIATA: QUEL GOL
DA META’ CAMPO
16. Venerdì 5 dicembre 2014
RIPARTE “GIOCALMOCCA”
Primo giorno di scuola per GiocAL-Mocca.
I bambini dell’elementare
Alfieri di Valle San Bartolomeo
hanno conosciuto il mondo dei Gri-gi
e quello del calcio, nei momenti
belli e meno belli, parlando di gol,
allenamenti e spirito di squadra.
Con loro si sono confrontati il Di-rettore
commerciale Luca Borio,
Roberto Sabato e Gabriele Cavalli.
LUCA DI MASI CI SVELA TUTTI I SEGRETI DELLA PRIMA BOUTIQUE DI TORINO. ANCHE UN ‘CORNER GRIGIO’
OLYMPIC,NATALE SPECIALE
Un mese di dicembre
anche fuori dal cam-po.
Da Olympic, con
il Presidente Luca Di
Masi scopriamo tutte le novi-tà
natalizie, senza dimentica-re
i grandi marchi e la profes-sionalità
che sono da sempre
segno distintivo del negozio
di piazza San Carlo a Torino.
Ma addentiamoci nell’univer-so
Olympic. Presidente, ci
racconti la storia di Olympic...
“Olympic è certamente uno
dei più famosi e prestigiosi ne-gozi
d’abbigliamento uomo,
donna e bambino. La sua
creazione è opera di Gino Ra-bezzana
che lo inaugurò nel
1937, in corso Vittorio Ema-nuele
II. Il negozio può essere
tranquillamente definito la
prima ‘boutique’ della città.”
Ci parli allora del fondatore di
questa ‘impresa’... “Gino Ra-bezzana
non era solo un gran
lavoratore e imprenditore lun-gimirante;
era, per esempio, an-che
un grande appassionato di
motori. Alla prima occasione
possibile, prese parte a gare di
trial e rally in giro per il mon-do,
incluso un Tour de France,
il ‘Roma-Calcutta’ e lo storico
‘Algeri-Città del Capo’, del quale
detiene tuttora il record. Nel
1963, quando era ormai matu-ra
la necessità di espandersi, il
negozio Olympic si spostò nella
piazza più famosa della città,
Piazza San Carlo, su una super-ficie
di 900 mq.”
E qui si apre un’altra pagina...
“Si. In quella circostanza, Ra-bezzana
chiamò a lavorare con
sè il nipote, Francesco, mio pa-dre,
che da subito mostrò un’in-nata
propensione all’accoglien-za
e alla soddisfazione del
cliente, creando un rapporto
personale davvero inimitabile,
restando accanto al fondatore
nel suo business fino all’anno
della sua scomparsa: il 1980.”
Arriviamo a tempi più recen-ti...
Olympic oggi è un negozio
con un incredibile assorti-mento
e la migliore qualità di
marchi nazionali ed interna-zionali.
Però mi sembra man-chi
ancora qualcuno... “Ah,
certo, io... la mia attività è ri-volta
17. alla continua ricerca di
nuove aziende e marchi per po-ter
rendere il negozio più ‘mo-derno’
e sempre in crescita.
mentre mio padre continua a
occuparsi di intrattenere con-tatti
e relazioni dentro e fuori
dal negozio, c’è Laura, mia ma-dre,
che si occupa degli acquisti
donna, bambino e della gestio-ne
del personale con instanca-bile
determinazione. Insieme,
nel 2006, anno delle Olimpiadi
GIGI POGGIO
Da Olympic in piazza San Carlo a Torino, è già Natale. Con un occhio di riguardo per i Grigi
a Torino, abbiamo aperto il
Negozio Bambino e cinque an-ni
dopo realizzato il restyling
totale del Reparto Uomo.”
Ci parli del cliente tipo di
Olympic... “Al nostro cliente
piace vestirsi bene, con gusto e
sobrietà ma anche con uno stile
che sia elegante ma pratico e
che ammicchi a tonalità e ma-teriali
sempre nuovi e intrigan-ti.
In tutti questi anni. Olympic
ha conquistato clienti impor-tanti,
dai reali del Belgio e di
Jugoslavia ad attori e cantanti,
e poi gente dello spettacolo, del
calcio e dello sport che conti-nua
a frequentare assiduamen-te
i locali di piazza San Carlo...”
E ai tifosi Grigi che verranno a
trovarla? “Per loro, un super
trattamento su tutti i prodotti
in vendita: regali trasversali,
per tutte le tasche, per un pub-blico
giovane e ‘alla moda’ e
per uno più tradizionale. E
poi ancora abbigliamento, ac-cessori
e gadget nel rinnovato
Reparto Uomo, nello sfizioso
Reparto Donna e nel Negozio
Bambino.”
Quindi tutt’altro che un Nata-le
grigio... “Certo. Un Natale
speciale per fare felici i propri
cari e, perché no?, per regalar-si
un’esperienza unica. Oltre
ad un corner dei Grigi per sen-tirsi
ancora di più ‘a casa’.”
18. Venerdì 5 dicembre 2014
QQuesta settimana fo-cus
sulla formazione
dei Giovanissimi Na-zionali
di Mister Stefa-no
Civeriati.
Mister, lei ha iniziato la sua
carriera di calciatore nel set-tore
giovanile dell’Inter… “Sì,
ho iniziato nel vivaio dell’Inter
dall’età di 13 anni. Dopo la
primavera nerazzurra sono ri-masto
due anni in Serie A con
Trapattoni, dall’86 all’88. Ho
esordito in A in Roma-Inter,
nel novembre ‘87, e poi la mia
carriera è continuata in serie B
e serie C, a Venezia per 3 sta-gioni,
così come a Vicenza. A
34 anni ho smesso col calcio
giocato e ho iniziato come
consulente a Novara, dove poi
sono subentrato sulla panchi-na
dei Bianchi, in C2, fino al
termine della stagione e l’ini-zio
del campionato successivo.
In seguito, ho fatto l’osservato-re
per il Genoa e ho allenato,
in serie D, il Derthona”.
Rispetto agli anni Ottanta,
quali sono le differenze so-stanziali
con il settore giova-nile
di oggi? “Prima di tutto le
strutture che vengono messe a
disposizione del settore giova-nile,
perché lavorare sul sinte-tico
è un lusso, soprattutto per
ciò che riguarda la parte tecni-ca.
Un’altra differenza impor-tante
sono i ragazzi. Un tempo
si cresceva a pane e pallone,
mentre oggi i ragazzi sono
cambiati, hanno altri stimoli e
distrazioni, perciò diventa cen-trale
anche il lavoro di tipo
educativo. Il modo di lavorare
invece è più o meno sempre lo
stesso, soprattutto quello tecni-co”.
Che tipo di campionato af-frontate?
“Difficilissimo. Nel
nostro girone ci sono 4 squadre
di serie A ( Juventus, Torino,
ESORDIO NERAZZURRO, DESTINO GRIGIO
Genoa e Sampdoria) e 3 di se-rie
B (Spezia, Pro Vercelli e Vir-tus
Entella). Ad oggi stiamo fa-cendo
bene, oltre le più rosee
previsioni oserei dire. In questa
categoria, a 14 anni, i ragazzi
hanno iniziato un percorso
che si articola su 2-3 anni ed è
a quel punto che si riesce a ca-pire
se, da grandi, potranno
fare questo mestiere”.
Qual è l’obiettivo che vi siete
prefissati? “L’obiettivo è sicu-ramente
la crescita e la forma-zione
dei ragazzi. Come ti ho
detto prima, finora abbiamo
fatto benissimo e, all’inizio
della stagione, non avrei mai
pensato che a novembre fosse-ro
così pronti e sono contentis-simo.
Quando ci siamo con-frontati
con squadre come Ju-ventus
e Torino, come il Genoa,
a livello mentale non siamo
ancora pronti al 100%, anche
se non abbiamo demeritato”.
Lei ha iniziato il suo rapporto
con i Summer Camp dello
scorso giugno… come è matu-rata
la scelta Alessandria?
“Già lo scorso anno è avvenuto
un primo approccio con il re-sponsabile
organizzativo Al-berto
Sala mentre facevo l’os-servatore.
Ci siamo sempre te-nuti
in contatto, anche con il
coordinatore tecnico Maurizio
Ferrarese, con cui ho giocato a
MICHELA AMISANO
Vicenza. Quest’anno invece so-no
state trovate le condizioni
per iniziare un percorso insie-me
e sono molto contento, per-ché
vedo una società struttura-ta
che crede nel settore giova-nile.
E’ la prima volta che la-voro
per il settore giovanile e
sono molto soddisfatto della
scelta, perché trasmettere ai
ragazzi la propria esperienza è
bellissimo. Colgo l’occasione
per ringraziare il mio staff: il
mio secondo Paolo Picardi, il
preparatore atletico Serena
Ghezzi, il nostro fisioterapista
Beppe Tassisto e i dirigenti ac-compagnatori
Gianmario
Guarona e Mutti.”
19. Stefano Civeriati è cresciuto
calcisticamente nell’Inter, e
in nerazzurro ha esordito il
22 novembre 1987 nella par-tita
Roma-Inter (3-2). Dopo
ha vestito le maglie di Ca-tanzaro,
Pavia, Venezia, Vi-cenza
e Livorno, esperienze
contrassegnate da campio-nati
vincenti e accesso ai
play off. Dopo un’esperienza
dirigenziale nel Novara, ha
allenato il Sale Piovera e il
Derthona. Nel 2009-2010
viene chiamato alla guida
della formazione Primavera
del Genoa. Da luglio del
2010 ha preso l’incarico di
allenare l’Asti nel campiona-to
di Serie D.
CIVERIATI: CRESCITA
E FORMAZIONE
PRIMA ESPERIENZA
CON I RAGAZZI PER
STEFANO CIVERIATI,
ALLENATORE
DEI GIOVANISSIMI
NAZIONALI