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Dott. Alberto Ferrando
Prof. a contratto in Pediatria ambulatoriale
PEDIATRA
Coordinatore Garanti dell’Infanzia UNICEF
Pres. Ass. pediatri liguri (APEL)
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-www.ferrandoalberto.blogspot.it
-aferrand@fastwebnet.it
-3388687583
Conferenza Istituto Champagnat
11 marzo 2019
ALIMENTAZIONE……E TANTO ALTRO
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Informativa di bilancio dal 2012 a tutt'oggi :
Pagamenti / doni da aziende farmaceutiche : € 0
Pagamenti / doni da aziende di dispositivi medici : € 0
Pagamenti / regali provenienti da altre aziende sanitarie : € 0
Investimenti / scorte in qualsiasi azienda sanitarie : € 0
NESSUN CONTRIBUTO DA PARTE DI INDUSTRIE FARMACEUTICHE NE' DI
ALTRO TIPO NE' PER RAPPORTI DI CONSULENZE, PUBBLICAZIONI O
PAGAMENTI PER PARTECIPAZIONE A CONGRESSI E CONVEGNI O INVITI A
CONVEGNI CON ISCRIZIONE E SOGGIORNO
Dichiarazione di assenza di conflitto di interessi
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PREMESSE
GENERALI
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Evoluzione del medico curante
da………….. infettivologo a ……………
”avvocato difensore della persona”
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Superamento del concetto “paternalistico”
del Medico e sostituzione della “cultura della
malattia” con la “cultura della salute”
To
cure
To
care
integrare il tradizionale modello
bio- medico (processi di
diagnosi e terapia)
con un più articolato modello di
medicina centrata sul bambino e
la famiglia (Patient -and
Family- Centered Care o
PFCC).
Ruolo del Pediatra e del
Medico di Famiglia
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L'essenza del PFCC è la certezza che ogni
persona ha il diritto di essere
integralmente rispettata e considerata,
avendo al contempo la consapevolezza che
la relazione di cura efficace si fonda
sull’alleanza tra il medico, il bambino e
la famiglia
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L’aproccio al bambino e alla famiglia è, sistemico, globale
e l’alimentazione rappresenta una parte importante
ma la base su cui si deve costruire è rappresentata da
- Fiducia
- Rispetto reciproco
- Conoscenza scientifica: applicazione delle migliori
conoscenze disponibili DIMOSTRATE (medicina
“giusta”)
-Sobrietà (Evitare interventi inutili, poco utili o dannosi
sintetizzati dalla iniziativa “Fare di più non significa
fare meglio”)
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Ma il pediatra non era
un medico?
che si occupa di
patologie?
Qui di quale malattie sta
parlando🤔🤔🤔?
Dal meraviglioso mondo di Facebook sigh e sigh 
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Rapporto sullo stato di salute
• Nel rapporto vengono segnalati, fra gli
altri, i seguenti problemi:
– la mortalità nella fascia di età 15-24 anni
– due problemi di salute emergenti:
• asma
• obesità
– una priorità assoluta:la salute mentale e in
generale la sofferenza psico-sociale
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www.apel-pediatri.orgwww.ferrandoalberto.blogspot.it alberto.ferrando1@gmail.com
“
dare un senso logico e concreto al nostro agire professionale, adeguandolo ai problemi della Pediatria che cambia.
Disagio mentale, malessere psico-sociale, ansia,
depressione, obesità, DCA, droga, alcol, suicidio….casi
crisi, sono forieri di frustrazione, ci fanno pensare di
aver sbagliato mestiere.
affrontarli come parte inalienabile del nostro lavoro, magari
imparando anche a trovare le parole da dire (alla famiglia) e a condividere la fatica
le soluzioni.
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I pediatri non
dovrebbero
occuparsi di salute
fisica?
Deludente, molto.
Ri sigh e risigh!!!!
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“Lo sguardo del pediatra
rispetto ai cambiamenti
GLOBALI della Società”
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Fattori da prendere in considerazione:
1. Evoluzione della Società
2.Evoluzione della medicina
3.Evoluzione (patomorfosi) delle malattie
4.Evoluzione del ruolo del medico e del rapporto
medico/paziente
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Popolazione mondiale 7 miliardi, 620 milioni
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The cover of "The Economist", Dec. 13-19, 2003.
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•  i genitori sono il modello per i figli;
•  le preferenze possono essere
indirizzate attraverso l’offerta ripetuta.
Agostoni, Carlo. Nutrirsi bene mangiando
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I genitori rappresentano un modello
di comportamento alimentare per il
bambino e devono essere d’esempio,
rendendo i pasti momenti piacevoli da
trascorrere in famiglia ed eliminando fonti di
distrazione diseducative.
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RIAPPROPRIATI DELLA TUA VITA
E FANNE UN CAPOLAVORO
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• A tavola senza ansia e stress;
• Dare l’esempio di sana alimentazione;
• Dare l’esempio di “come” si mangia;
• mangiare a tavola insieme almeno un pasto
principale al giorno
• sensibilizzare i figli sull’importanza della
comunicazione a tavola. Renderli consapevoli che lo
stare insieme a tavola è un momento di riunione
oltre che di condivisione del pasto. ricordare che
mangiare insieme a tavola permette al genitore di
seguire meglio il figlio nell’alimentazione;
• Evitare cellulare;
• spegnere la televisione durante i pasti;
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L’eccesso di peso e l’obesità
colpiscono i bambini e gli adolescenti
sia sul piano somatico che psichico
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EPIDEMIA GLOBALE DI OBESITA’
(GL)OBESITA’
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
2000 2005
BMI>30
BMI>25
1.1 MILIARDI
300 MILIONI
414 MILIONI
1.5 MILIARDI
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1985
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1986
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1987
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1988
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1989
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1990
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1991
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1992
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1993
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1994
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1995
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1996
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1997
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1998
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 1999
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2000
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2001
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%
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(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2002
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2003
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2004
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2005
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2006
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2007
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2008
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2009
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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Obesity Trends* Among U.S. Adults
BRFSS, 2010
(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)
No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%
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•Anoressia
•Bulimia
•BED (Binge Eating disorder)
•Arfid (Avoidant/Rescrictive Food Intake Disorder)
•Altri:
•Chewing and spitting
•Dieta cronica
•Ortoressia
•Bigoressia
•Drunkoressia
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BIGORESSIA O VIGORESSIA
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-trascorrere ore e ore in palestra,
sottoponendosi ad esercizi di potenziamento 
muscolare,
-scrutarsi continuamente allo specchio per
valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,
- sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in
continuazione e utilizzare   integratori e, nei
casi più gravi, farmaci anabolizzanti.
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QUALI SONO I PROBLEMI DEI BAMBIN I E DELLE
FAMIGLIE??
In base a:
- Mortalità
-Giorni di vita sana persi
-Salute mentale
Quanto dipendono da comportamenti
individuali modificabili, quali incidenti dieta e
cibo, o da fattori esterni non modificabili se
non sul lungo tempo?
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PREVENZIONE:
•Insegnare al bambino a mangiare correttamente (con l’esempio),
seduto con il busto, in posizione eretta a tavola, masticando
adeguatamente.
•Dare cibo tagliato in modo adeguato all’età: tagliare
adeguatamente gli alimenti più “pericolosi”, quali wurstel e hot dog
(alimenti che non dovrebbero far parte della dieta di un bambino
ma che sono molto diffusi), uva, prosciutto crudo, mozzarella
(facendo attenzione che con il caldo si fonde), pomodorini piccoli,
ciliegie, carote.
•Far giocare i bambini con giocattoli adatti all’età.
•Acquistare giocattoli a norma, facendo attenzione che non si
possano rompere o smontare in parti troppo piccole: le dimensioni
dell’oggetto devono essere superiori a 4,5 cm.
•Imparare e far imparare la manovra antisoffocamento a tutti
coloro che verranno a contatto con il bambino (nonni, baby sitter
ecc.).
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La salute in generale e soprattutto in
età pediatrica richiederebbe una lunga
valutazione, da parte di tutti,
a partire dai primi 1000 giorni di
vita.
Stili di vita e comportamenti
alimentari vanno valutati anche in
questa ottica in considerazione
dell’aumento dei disturbi del
comportamento alimentare
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Dovrà comunque essere sottoposta a una serie di terapie per recuperare i danni anche
neurologici causati dall’assenza di alcune vitamine fondamentali, testimoniati
dai valori bassissimi dell’emoglobina.
Sul dramma della bambina, è intervenuto anche Alberto Ferrando, presidente
dei medici pediatri liguri, il quale ha dichiarato che «la dieta vegana non è
incompatibile con la crescita del bambino, ma deve essere
accompagnata da un’attenzione particolare e costante per evitare
carenze di sostanze fondamentali per la crescita del bambino e per la stessa
vita».
«Del resto - ha proseguito Ferrando - l’attenzione alla dieta va estesa a tutti i
bambini, anche non vegani o vegetariani perché quotidianamente assisto a
problemi derivanti da un’alimentazione sbagliata».
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eta-vegetariana-vegana-onnivora-o.html?m=1
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Pesava poco più di quattro chili. Il suo stomaco - è emerso dall’autopsia - era
completamente vuoto e il suo fisico gravemente disidratato. I genitori , che vivono in
Belgio, a Beveren, vicino ad Anversa, dove gestiscono un negozio di alimenti naturali,
avevano scelto per lui una dieta senza glutine e senza lattosio, diagnosticando in modo
autonomo e senza il consulto di medici, un’allergia a queste sostanze.
La storia
Lucas è morto il 6 giugno del 2014, nutrendolo con alimenti totalmente inadatti alla sua
età come una formula a base di quinoa, latte di avena, latte di riso, latte di grano
saraceno, latte di semola. «Non siamo mai andati da un medico perché non abbiamo
mani notato nulla di strano».
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Dieta vegetariana (vegana + LOV) ben pianificata: definizione
78
Criterio inclusivo
Dieta vegana
•Dieta che include tutti i cibi vegetali di tutti i gruppi, consumati
indifferentemente in forma cotta o in forma cruda;
•non limita l’assunzione di integratori: attenzione particolare all’assunzione
di vitamina B12, omega 3 e vitamina D
Dieta latto-ovo-vegetariana (LOV)
Differenza da quella vegana: sostituzione, con frequenza ridotta, di alcuni cibi
proteici vegetali con cibi animali indiretti (latticini e/o uova)
IVU International Council, 2011
dott.ssa Luciana Baroni, Presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, Convegno Alimentazione ecosostenibile: alimentazione a base vegetale e
recupero del “mangiare” della tradizione, Giovedì 4 maggio 2017, Palazzo Doria Spinola - Sala Consiglio della Città Metropolitana Largo E. Lanfranco 1, Genova
http://www.veggiechannel.com/video/scienze-medicina-salute-alimentazione/dieta-vegana-luciana-baroni
Criterio esclusivo
Dieta composta da cibi di derivazione vegetale, con o senza cibi animali indiretti (uova, derivati del latte
e/o miele) e con esclusione dei cibi animali diretti (carne o pesce)
Un aspetto da ricordare. Nessun tipo di dieta, pur correttamente pianificata e integrata, fornisce la garanzia
dell’immunità da qualsiasi problema. E' pertanto fondamentale effettuare controlli regolari presso un professionista
di fiducia per confermare l'assenza di problemi o per individuarli precocemente
Da Mario Berveglieri
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Diete vegetariane ben pianificate: sono escluse…
79
Luciana Baroni, Workshop sull’alimentazione vegetariana: dall’evidenza alla pratica, Milano, 20maggio 2017
Crudismo. Si basa prevalentemente o esclusivamente su cibi crudi e non trasformati. Include frutta,
verdura, frutta secca, semi oleaginosi, cereali e legumi germogliati.La percentuale di alimenti
consumati crudi può variare dal 75% al 100% Può includere latticini pastorizzati e perfino carne o
pesce crudi
Macrobiotica. Si basa prevalentemente su cereali integrali, legumi e verdura. Utilizza proporzioni
ridotte di frutta, frutta secca e semi. Può contemplare limitate quantità di pesce. Latticini e carni
sono solitamente esclusi
Igienismo. Si basa prevalentemente su frutta e verdura cruda. Può includere tutti i gruppi alimentari
vegetali ad eccezione di quelli trasformati (innanzitutto zucchero e farine bianche). Può includere le
uova / esclude i latticini. .Associa al cibo pratiche di purificazione come clisteri e digiuni. Non sono
previste integrazioni, in particolare con vitamina B12
Fruttarismo. Si basa solo su frutta, frutta secca e semi. Le verdure classificate botanicamente come
frutta come peperoni, pomodori, etc, sono abitualmente incluse. Esclude tutti gli altri tipi di
verdure, cereali e legumi
….e comunque tutte le diete non correttamente pianificate (es. per mancanza di
gruppi alimentari fondamentali e/o di integrazioni obbligatorie)
Da Mario Berveglieri
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80
Una dieta veg è ben pianificata quando…
Una dieta è ben pianificata quando:
•Sono presenti tutti i gruppi alimentari (verdura,
frutta, cereali integrali, legumi o derivati, semi
oleaginosi e frutta secca, olio EVO)
•Sono effettuate le corrette «integrazioni»:
• Vit B12 (!!!)
• Omega 3 (olio di lino e DHA)
• Vit D
• Jodio (sale jodato o alghe marine)
Da Mario Berveglieri
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famiglia in un periodo importante della vita del
salute futuri.
occasione per educare tutta la famiglia a una
sana alimentazione.
Sarebbe auspicabile che il pediatra investisse in
tale fase, fornendo alla famiglia poche ma chiare
indicazioni, evitando schematismi eccessivi,
proponendo una dieta varia e rispettosa dei vari
contesti socio- culturali.
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FETO - TOPI
B
A
A B
A) non esposto all'alcol – B) microcefalia con ipoplasia del muso
C e D ) Esencefalia ed Anencefalia (feti di topo esposti all'alcol )
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Il pediatra è fortemente coinvolto
nelle problematiche legate all’uso
dell’alcool:
1)Danni al feto
2)Ritardo psicomotorio e altre problematiche
neuropsichiatriche (ADHD)
3)Uso in età adolescenziale e giovane
adulto
-Mortalità da incidenti
-Disabilità da incidenti
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Fetal Alcohol Syndrome
La sindrome feto alcolica
rappresenta una delle cause
più frequenti di ritardo
mentale e rappresenta uno dei
principali problemi di salute
pubblica.
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•  i genitori sono il modello per i figli;
•  le preferenze possono essere
indirizzate attraverso l’offerta ripetuta.
Agostoni, Carlo. Nutrirsi bene mangiando
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I genitori rappresentano un modello
di comportamento alimentare per il
bambino e devono essere d’esempio,
rendendo i pasti momenti piacevoli da
trascorrere in famiglia ed eliminando fonti di
distrazione diseducative.
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• A tavola senza ansia e stress;
• Dare l’esempio di sana alimentazione;
• Dare l’esempio di “come” si mangia;
• mangiare a tavola insieme almeno un pasto
principale al giorno
• sensibilizzare i figli sull’importanza della
comunicazione a tavola. Renderli consapevoli che
lo stare insieme a tavola è un momento di riunione
oltre che di condivisione del pasto. ricordare che
mangiare insieme a tavola permette al genitore di
seguire meglio il figlio nell’alimentazione;
• Evitare cellulare;
• spegnere la televisione durante i pasti;
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Modelli educativi delle famiglie:
-Autoritario
-Democratico permissivo
-Delegante
-Sacrificante (maggiordomo)
-Iperprotettivo (elicottero o spazzaneve)
(vedere Nardone – Watzalavic: Aiutare i genitori ad aiutare i figli)
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Max 2 anni
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Dottore il biberon soprattutto la
mattina è tanta manna!!!! In 10
secondi colazione e finita olè... non
le dico quanti anni ha mia figlia (�)
però la più grande ha smesso di
bere latte sia dal biberon che in
tazza da quando ha 2 anni e la
colazione è un incubo
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La mamma che allatta: cosa deve
sapere
• Nei primi sei mesi, preferire l’allattamento al seno
esclusivo, senza aggiunta di altri liquidi, inclusa
l’acqua.
• Evitare diete speciali, in quanto non vi sono alimenti
controindicati.
• Non bere alcolici, fumare o assumere droghe di
qualsiasi tipo.
•
cacao amaro o cioccolato fondente (minimo 60%),
bevande con Cola, energy drink.
• Farmaci solo su indicazione medica.
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La crescita minima settimanale del bambino
1.nei primi 3 mesi di vita, di 150-200 gr/settimana;
2.dai 4 ai 6 mesi, di 100-150 gr/settimana.
L’età per avviare lo svezzamento (o alimentazione
complementare), nel caso dell’alimentazione al
seno, dipende da vari fattori, tra cui lo sviluppo
psicomotorio
del bambino (si veda il capitolo sullo svezzamento).
L’alimentazione complementare, infatti, presuppone
un bambino competente, che stia seduto, pronto
alla manipolazione, masticazione e deglutizione del
6 mesi.
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alimenti allergizzanti nella dieta oltre il 6° mese di vita.
Anche il bambino a “rischio allergico” deve essere
svezzato, dal 6° mese, in modo simile al bambino “non
a rischio”.
Nel corso del primo anno di vita, si possono introdurre
del bambino integrando l’allattamento al seno o
artificiale.
In ogni modo, ogni bambino richiede approcci
personalizzati e indicazioni da parte del pediatra
curante, che valuterà la situazione familiare e
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successive
1.Tenere conto degli usi regionali e locali.
2.Considerare le abitudini familiari e, se errate, cercare di educare la famiglia
a una sana e buona alimentazione: i bambini mangeranno bene, se la
famiglia si nutre in modo adeguato.
3.Non forzare mai il bambino. I cibi vanno “proposti e mai imposti”.
4.
Iniziare con piccole dosi da aumentare gradatamente man mano che il
bambino dimostra interesse per il nuovo cibo.
5.
6.
pezzetti piccoli (si veda il capitolo Come evitare il soffocamento da corpo estraneo).
7.Interrompere gli assaggi se il bambino smette di chiederli o se il pasto della
8.
scelta.
9.Non cambiare ritmi e durata dei pasti dei genitori. Il bambino deve,
10.
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Alimenti da evitare fino a 1 anno di vita
•
troppo ricco di proteine (circa tre volte quelle contenute nel
latte materno), causa microemorragie intestinali e
magri.
•
Costridium botulinum (rischio di intossicazione da tossina
botulinica), che non possono essere distrutte dagli acidi
contenuti nello stomaco e nell’intestino del lattante, perché
insufficienti.
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Alimenti da evitare nelle eta’ successive
Alimenti di piccole dimensioni, di consistenza dura e
tondeggiante per rischio soffocamento.
Alcol o preparati contenenti alcol (alcuni farmaci contengono
alcol).
minerali, riducendone l’assorbimento, oltre a contenere sostanze
eccitanti il sistema nervoso). Lo stesso dicasi per camomille e
tisane, soprattutto se contengono zucchero aggiunto.
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I cereali integrali
I cereali integrali hanno un alto contenuto di fibre di grande importanza nutrizionale.
di disturbi della digestione, di dolori addominali, di inappetenza e di stitichezza paradossa,
inappetenza.
pio, dopo la cottura, i cereali integrali in chicco o in farina possono essere passati con un colino
o un passaverdura per ottenere creme integrali defibrate. Col tempo, monitorando l’eventuale
e progressivamente ridotto. Analogamente, anche i brodi vegetali verranno inizialmente
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• Non avere fretta e seguire i ritmi del bambino.
• Non dimenticare che i genitori propongono e i
bambini decidono.
• Spetta ai genitori decidere per il cibo: cosa,
quando e come. Spetta ai bambini decidere se
e quanto.
•
l’occasione per imparare. Si trovano tanti testi
utili per fare da mangiare ai bambini e a noi
stessi.
• Mai forzare il bambino a mangiare, se non
gradisce un alimento
10–20 volte, a distanza di tempo).
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RICAPITOLANDO: Quando iniziare?
• Quando il bambino è
pronto
– Sta seduto da solo
– Usa bene le mani per
portare il cibo alla bocca
– Deglutisce senza rischi
– Mostra interesse per il
cibo
• Rispettare sia l'interesse
sia il disinteresse del
bambino
(autoregolazione)
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Cosa offrire?
• Le ricette di una sana
alimentazione familiare
– Nessuna sequenza temporale
per i vari alimenti
– Nessuna imposizione
(autoregolazione)
– Nessun supplemento (salvo
prescrizioni del pediatra)
– Offrire cibi solidi a piccoli pezzi,
non solo liquidi o semi-liquidi
– Gli alimenti industriali per
l'infanzia non sono superiori a
quelli fatti in casa
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Alimentazione responsiva
• Saper riconoscere quando il bambino ha fame:
– si eccita alla vista del cibo
– muove la testa verso il cucchiaio e apre la bocca
– spinge con le mani il cibo verso la bocca
– tuba per indicare che ne vuole ancora
– raggiunge e afferra pezzi di cibo
• Saper riconoscere quando è sazio:
– ruota il capo dall’ altra parte
– serra le labbra
– si disinteressa al cibo prestando attenzione
all’ambiente circostante
• Non usare il cibo come strumento consolatorio
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Mangiare assieme a tavola
• Imparare ad interpretare l’un
l’altro i segnali comunicativi
verbali e non verbali
– Base per creare e consolidare
legami affettivi e relazioni
essenziali nel favorire un buon
rapporto con il cibo
• Permettere al bambino di
divertirsi nel manipolare il
cibo
• Offrire all’inizio pezzi
facilmente impugnabili con la
mano
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Promuovere un'alimentazione salutare
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• Se il bambino, sano, ha fame, mangia. Se non mangia, non ha
fame.
• L’inappetenza deriva da un mancato equilibrio tra quanto un
bambino mangia e quanto in famiglia si pensa debba
mangiare. Si risolve, riducendo le aspettative della famiglia e
non facendo mangiare di più il bambino.
• Il cibo va visto, nei primi anni di vita, come nutrimento e non
come affetto, amore. Se il bambino non mangia non vuol dire
che rifiuta affetto o che non vi voglia bene.
•
poco.
• Mangiare insieme a tavola, a orari regolari.
• Nelle “lotte” (inutili) per mangiare, tutti stanno male. Chi soffre
• Le buone maniere a tavola si insegnano da subito.
• Non mangiare con la televisione accesa.
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• Tenere sempre il bambino a tavola con i genitori,
• I genitori servono come esempio di come si mangia
(seduti a tavola, senza TV e giochi).
• L’esempio si fornisce anche mangiando tutti i tipi di
cibo.
• Procedere in modo lento e graduale, introducendo
cibi nuovi, sani e controllati, abituando il bimbo a
distinguere i vari sapori e cercando di non variare
gusto, e consistenza contemporaneamente.
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• Non aggiungere il sale alle pappe.
• Usare con moderazione lo zucchero, meglio non
somministrarlo (neanche nelle bevande).
•
introdurre vari alimenti.
• Se, al contrario, non vuole assaggiare nulla di
nuovo, non bisogna forzarlo e proseguire
un’alimentazione esclusivamente lattea (con
eventuali integrazioni di vitamine e ferro),
continuando a offrire gli alimenti che rifiuta, senza
forzarlo.
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Terapie strategiche brevi. I consigli di base sono:
1.”osservare senza intervenire”;
2.“congiura del silenzio”;
3.“vietare per ottenere”.
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Cosa fare 1
•Cercare di mangiare pasti a orari regolari e seduti a tavola tutti insieme
•
squilibri alimentari, rispettando i ritmi delle stagioni e della natura.
•Non forzare il bambino a mangiare e rispettare il senso di fame.
•Evitare di saltare i pasti per non squilibrare l’assunzione di alimenti al pasto
successivo.
•Evitare alimenti preconfezionati (soprattutto merendine preconfezionate) e
preferire yogurt, frutta o merende casalinghe (pane, preferibilmente integrale,
e... olio, pomodoro ecc.).
•Coinvolgere il bambino nella spesa alimentare e nella preparazione
del cibo.
•Evitare zuccheri semplici o ad alto indice glicemico e preferire i carboidrati
complessi.
•Variare il tipo di cereali (grano, orzo, avena, farro, orzo), consumando anche
quelli integrali (dopo i 2 anni).
•Per le proteine, alternare carne, pesce, uova, latte e derivati e legumi e cereali
durante la setti- mana seguendo la piramide alimentare.
•Evitare sovraccarichi di proteine.
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Cosa fare 2
•Favorire i grassi di origine vegetale, soprattutto olio
extravergine di oliva, e limitare quelli di origine animale (burro, strutto,
panna e simili) e alimenti con grassi saturi soprattutto i “trans” (spesso presenti in
merendine e prodotti in sacchettini tipo patatine).
•Aumentare il consumo di frutta e verdura, soprattutto
di stagione e a chilometro “0”:
•Limitare il consumo di sale e zucchero.
•Usare, poco, sale iodato. Utilizzare, per insaporire i cibi, erbe
aromatiche (salvia, rosmarino, timo e simili).
•Abituare il bambino, e se stessi, a bere acqua ed evitare
bevande zuccherate: preferire acqua del rubinetto.
•
porzioni ridotte.
•Offrire sempre cibi di stagione
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Oppure la dieta per immagini
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ADOLESCENZA
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Consigli per evitare bevande zuccherate
• Non tenere in casa bevande di alcun tipo, oltre all’acqua.
• A tavola servire solo acqua per tutti.
• I succhi di frutta non sostituiscono la frutta (consentiti
estratti, spremute e succhi di frutta, senza zuccheri aggiunti,
base all’età del bambino).
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Le tisane per neonati
-Nei primi sei mesi di vita il bambino, salvo situazioni particolari e
altri liquidi oltre al latte!
-Le tisane per neonati e lattanti contengono il 95-97% di zuccheri
(lattosio, maltodestrine, destro- sio, saccarosio, sciroppo di
glucosio), che non devono essere utilizzati nel bambino per motivi
-Somministrare regolarmente bevande zuccherate significa
abituare al gusto del dolce artificiale alterando il senso del gusto.
Sconsigliate bevande a base di semi di finocchio per i bambini fino ai 4 anni a causa
dell’estragolo, contenuto nei semi, in quanto potenzialmente cancerogeno. Lo stesso
discorso vale per le donne incinte e che allattano.
perchè contiene tannino e altre sostanze che legano il ferro e altri minerali riducendone
agitazione e insonnia.
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Energy drink
una lattina ne contiene in media 80 milligrammi di caffeina, quanto una tazzina
provocare tachicardia, ansia, tremori, insonnia e dipendenza.
contiene caffeina) e il ginseng; l’aminoacido taurina, considerato uno stimolante
cardiaco che, se assunto in eccesso, può causare ipertensione; il
glucuronolattone, che dovrebbe aiutare memoria e concentrazione; l’inositolo,
che migliora l’umore e anche l’utilizzo della serotonina; e, in ogni lattina, in
media circa nove zollette di zucchero (abbastanza, quindi, per considerarli
assai poco consigliabili ai ragazzi).
ricoveri in Pronto soccorso, dovuti, in primo luogo, a incidenti stradali e risse. Il
consumo degli Energy drink (a base di caffeina), oltre a causare ipertensione,
ascesa ed esiste il rischio di morte improvvisa aritmica.
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La dieta vegetariana
La migliore definizione di dieta vegetariana deriva da un doppio criterio (esclusivo e
inclusivo).
Criterio esclusivo
Dieta composta da cibi di derivazione vegetale, con o senza cibi animali indiretti (uova,
derivati del latte e/o miele) e con esclusione dei cibi animali diretti (carne, pesce e
derivati).
Criterio inclusivo
Si distinguono i seguenti tipi principali di alimentazione vegetariana:
Dieta vegana:
•–  dieta che include l’assunzione quotidiana in modo variato di cibi vegetali appartenenti
a tutti
•i gruppi fondamentali (*) consumati indifferentemente in forma cotta o in forma cruda;
•–  non limita, al contrario di altre diete, l’assunzione di integratori: attenzione particolare
all’as-
•sunzione di vitamina B12, vitamina D e DHA (acido docosaesaonoico).
Dieta latto-ovo-vegetariana (LOV): si differenzia da quella vegana, per la
sostituzione, con frequenza ridotta, dei legumi con cibi animali indiretti (latticini e/o
uova).
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Gruppi fondamentali della dieta
vegetariana ben pianificata sono:
1.Verdura.
2.Frutta.
3.Cereali integrali o semintegrali (nel primo periodo dello
svezzamento, si utilizzano cereali integrali defibrati oppure a
ridotto contenuto di fibre, oppure anche raffinati).
4.Alimenti proteici vegetali: legumi e derivati. Nella dieta LOV, sono
alternati, con frequenza ridotta, alimenti proteici animali indiretti:
latte e derivati (per esempio, yogurt e formaggi), uova, miele.
5.Semi oleaginosi e frutta secca: da notare che, anche se si tratta di
nell’alimentazione quotidiana tanto quanto gli alimenti degli altri
gruppi.
6.Grassi vegetali: in pratica rappresentati dall’olio extravergine di
oliva, dai semi oleaginosi e dalla frutta secca.
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Attenzione ai latti vegetali non formulati
confondano il concetto di latte vegetale formulato
con le bevande vegetali in commercio (di riso,
soia, mandorle, avena ecc.).
Queste ultime vanno considerate come alimenti
che possono avere un uso occasionale durante
lo svezzamento, ma non sostituiscono una
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Sport e luoghi comuni errati
• . Si deve
acqua ogni 15-20 minuti, per non sovraccaricare lo stomaco. La
alla richiesta del singolo bambino.
•Sono da “sorvegliare” i bambini che bevono poco e occorre
stimolarli a bere. Salvo casi particolari (sforzi eccessivi e
prolungati, clima molto caldo), offrire da bere solo acqua e non
integratori.
•Il bambino consuma e può, quindi, mangiare “quanto
vuole”. Si possono aumentare le calorie giornaliere
percentualmente all’attività svolta, lasciando invariato, in generale,
l’equilibrio tra macronutrienti.
•Lo sport fa venire appetito. Dopo uno sforzo intenso o
può comparire un senso di nausea.
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Assicuratevi che dove i bambini/ragazzi
praticano sport, il personale sia adeguatamente
formato per le manovre di rianimazione
cardiopolmonare e sia disponibile il DAE
(Defibrillatore semiautomatico).
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Cosa fare: Consigli alimentari per il bambino neofobico
•L’accettazione di un nuovo alimento nei bambini fino ai 5 anni, e oltre,
avviene spesso solo dopo un’esposizione ripetuta, anche oltre le dieci
volte.
•Evitare di proporre il piatto preferito tutti i giorni, in quanto, offrendo
sempre gli alimenti preferiti pur di farlo mangiare, il bambino si abitua
a una dieta monotona, spesso non adeguata da un punto di vista
nutrizionale.
•Evitare stress e ansie al momento del pasto.
•Creare un ambiente positivo e piacevole. Deve esserci il piacere per
tutta la famiglia di unirsi attorno alla tavola, oltre che per mangiare,
•Coinvolgere il bambino nella preparazione dei pasti e nell’acquisto del
cibo.
•Non stressarsi e non stressarlo se rifiuta un alimento.
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• in quel momento, non ha fame;
•
voglia di dormire;
•
•
•
di tensione, ansia o il bambino lo avverte come ostile;
•
• un cambiamento in famiglia come l’arrivo di un fratellino o di
una sorellina, un trasloco o situazioni di ansia in famiglia (lutto,
separazione) o a scuola o nello sport;
• un cambiamento nella routine quotidiana o la partenza per una
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Ci sono situazioni al limite, in cui i disturbi
alimentari riflettono situazioni di stress o
incomprensioni:
•
familiare, manifestato davanti al bambino,
sull’alimentazione: tipo, quantità ecc.;
•fattori stressanti in casa (lutto, trasloco, arrivo di
fratellino o sorellina, tensioni tra i coniugi o con i nonni)
o a scuola (per esempio, bullismo o disagio scolastico).
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Terapie strategiche brevi. I consigli di base sono:
1.”osservare senza intervenire”;
2.“congiura del silenzio”;
3.“vietare per ottenere”.
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Per quale motivo un bambino fa i capricci?
A volte esplodono improvvisamente per una cosa banalissima, ma
e/o da un pedagogista, capirlo.
I capricci si svolgono sempre su due piani:
•esplicito, con motivazioni a volte veramente di poco conto come:
voglio questo o voglio vestirmi in quel modo;
•implicito.
aspetti affettivi, psicologici e relazionali del bambino, con il genitore
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FABBISOGNI IMPLICITI:
1.l’amore;
2.il potere del bambino;
3.il potere del genitore;
4.
genitore (non genitore marionetta);
5.l’autonomia;
6.sentirsi riconosciuto (con i suoi voleri,
sentimenti e desideri).
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1. un segno di amore,
come un inserimento all’asilo, un lutto, un trasloco, l’arrivo di un fratellino);
2. sapere quanto potere ha nella relazione con gli adulti. Percepire di non
averne o, al contrario, averne troppo (bambino tiranno) aumenta il disagio e, di
conseguenza, reagisce con i “capricci”;
3. regole, ovvero quanto potere ha il genitore: attraverso il capriccio il bambino
bambino. Il bambino ha bisogno che l’adulto lo eserciti adeguatamente, in modo
chiaro, coerente ed esplicito, per dare un preci- so orientamento e fornire sicurezza.
Ha bisogno che l’adulto gli dica “No”, con fermezza e con chiarezza, al fine di
porre le regole fanno parte dell’amorevolezza. E il bambino lo sente;
4.
atteggiamenti dispotici, dittatoriali, c heintimidiscono ulteriormente un adulto debole,
5. autonomia: sentire riconosciuto un certo grado (all’inizio piccolissimo) di
autonomia (da subi- to, per esempio nel ritmo e nella durata della suzione). Se non
tutto, cerchi di “forzare” l’adulto con dei capricci;
6. percepirsi come soggetto della propria vita. Il bambino ha bisogno che sia
sistematicamente riconosciuto, dagli adulti che si occupano di lui, il valore del
suo sentire, del suo pensare, del suo desiderare e del suo volere.
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Che cosa fare quando il bambino fa i capricci?
-interrompere il contatto, per un breve tempo.
-mai mettersi al livello del bambino.
educativi.
• imparare a mangiare senza farsi imboccare;
•
non eccessive);
• non giocare con il cibo o giocattoli;
• mangiare tutti i cibi proposti dal genitore, anche quelli meno desiderabili
ma importanti per differenziare l’alimentazione;
•
permesso di alzarsi.
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Sintesi
•
sensazione di aver imparato a gestirsi e di aver accontentato i propri genitori e ciò fa
del genitore).
•Esprimere il vostro consenso e gradimento, quando il bambino si comporta bene: far
sentire il bambino riconosciuto, rispettarne l’autonomia.
•Non impartire ordini rigidi e autorevoli (“Mangia e zitto!”).
•Non arrivare a contrattazione con il ricatto emotivo (“Fallo per la mamma, ti prego”).
•
addirittura saltare il pasto crea angoscia e genera fantasie catastrofiche.
•
mettere il bambino a disagio.
•Non infliggere punizioni, perché non sono un mezzo educativo efficace.
•Non ascoltare i consigli di parenti e amici: voi soli conoscete vostro figlio come nessun
altro.
•Non fare confronti con fratelli, sorelle o amici.
•Non usare le minacce.
•Non tormentatevi chiedendovi se state facendo le cose giuste e se siete dei bravi genitori.
•
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Terapie strategiche brevi. I consigli di base sono:
1.”osservare senza intervenire”;
2.“congiura del silenzio”;
3.“vietare per ottenere”.
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mettere in pratica alcuni stratagemmi:
•fare porzioni minime nel piatto;
•gustare il cibo con piacere;
•dichiarare che certi cibi non sono per i bambini, vietandone
l’assaggio;
•proibire di sedersi a tavola e mangiare o non apparecchiare per
chi non ha appetito (trattamento da riservare solo ai bambini che
iniziano a lamentarsi, prima di essersi seduti a tavola);
•osservare senza intervenire, ovvero rimandare al figlio la
responsabilità delle sue azioni;
•chiedere espressamente ai famigliari di evitare di intervenire in
qualunque modo nei confronti del problema (CONGIURA DEL
SILENZIO) o anche solo di parlarne, ma di limitarsi a osservarlo.
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essere molto utile leggere ai bambini una
storia
che tratti qualche aspetto dell’argomento,
per aiutarli ad affrontare meglio le situazioni
legate ai capricci. La condivisione
dell’atmosfera fiabesca crea un legame di
solidarietà,
grande tensione.
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Consigli del professor Franco Panizon, nel 2003.
«Tanta verdura all’inizio del pasto. Esistono alimenti in grado
(appena, appena) di moderare l’appetito, e nello stesso tempo
di ridurre l’assorbimento: sono le fibre; in altre parole i vegetali.
verdure e la frutta (perfino i succhi di frutta non zuccherati e
“interi”, cioè non trasparenti) contengono poche calorie e molte
fibre; inoltre, “ingombrano” lo stomaco perché contengono
molta acqua.
Ebbene, un buon piatto di verdure (o una zuppa, o la verdura
passata), poco condito, in apertura del pasto, ha l’effetto di
sedare l’appetito e poi di ridurre e graduare l’assorbimento dello
zucchero e del grasso. Inoltre, fare più pasti (gli obesi a volte
mangiano una sola volta nella giornata) aumenta il consumo di
un lavoro) e riduce la voracità”.
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•Anoressia
•Bulimia
•BED (Binge Eating disorder)
•Arfid (Avoidant/Rescrictive Food Intake Disorder)
•Altri:
•Chewing and spitting
•Dieta cronica
•Ortoressia
•Bigoressia
•Drunkoressia
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BIGORESSIA O VIGORESSIA
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-trascorrere ore e ore in palestra,
sottoponendosi ad esercizi di potenziamento 
muscolare,
-scrutarsi continuamente allo specchio per
valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,
- sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in
continuazione e utilizzare   integratori e, nei
casi più gravi, farmaci anabolizzanti.
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Si possono prevenire i DCA?
•
di rischio quale l’accettazione o meno del proprio corpo fin
dalle fasi più precoci dello sviluppo.
•
con il cibo fin da piccoli.
•Alcuni bambini, nei primi anni di vita, presentano
comportamenti negativi o di rifiuto del cibo.
•In alcune famiglie, si crea preoccupazione, notevoli stati di
ansia, sensi di colpa, liti tra genitori e con i nonni, con accuse
•In queste situazioni, ci possono essere le basi per lo
sviluppo, negli anni successivi, di DCA.
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PREVENIRE:
Consigli generali (validi per tutti i bambini)
•Allattamento al seno e dieta della mamma, senza restrizioni di alcun tipo.
•Evitare il fumo di sigaretta prima, durante la gravidanza e l’allattamento (evitare anche il
•Evitare inquinanti ambientali casalinghi (gas della cucina, deodoranti, profumi, detersivi
“forti”) e arieggiare la casa.
•
l’acaro, presente in casa.
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Indicazioni pratiche per ridurre l’impatto ambientale
dell’alimentazione
•Ridurre il consumo di carne. (utilizzare proteine vegetali come quelle provenienti
dai legumi).
•Acquistare prodotti locali di stagione.
•Scegliere il pesce giusto: specie locali, diversificando le scelte. Prediligere pesci di
piccola taglia e poveri di grasso.
•Ridurre gli sprechi: acquistare quello che serve e mangiare quanto acquistato.
•
necessario. In Italia, quasi 1/3 del cibo acquistato finisce nella spazzatura.
•Privilegiare i prodotti biologici.
•Cercare di non acquistare prodotti con troppi imballaggi: gli imballaggi sono rifiuti
•Bere l’acqua di rubinetto.
Modificato da Toffol G., Reali L., “Cambiamento climatico: cambiare alimentazione per ridurre il riscaldamento globale”, Gruppo ACP Pediatri per Un Mondo Possibile,
Quaderni ACP 2017; 24(2):a&s.1 pag. 1 di 2: http://www.acp.it/wp-content/uploads/Quaderni-acp-2017_242-PE_as1.pdf.
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“To buy or not to buy: that is the question...”
Ho capito di essermi trasformata in un nuovo tipo di consumatore – il genitore – molto piùvulnerabile,
insicuro e bisognoso di consigli. Ho capito che ero disposta a comprare qualsiasi cosa mi dicessero, se era
necessaria per mio figlio, e a qualsiasi prezzo.
Ma, soprattutto, ho capito che la pubblicitàera in grado di raggiungermi sempre e ovunque, anche in un
modo che non avrei immaginato possibile: a poche ore dal parto, avevo giàricevuto una pubblicitàdi latte
artificiale mascherata da consiglio del dottore. La scelta del cibo per i nostri figli – che siano neonati,
bambini o ragazzi – èsottoposta a influenze di cui non sempre siamo consapevoli: i consigli dei medici,
l’informazione che crediamo indipendente, la fiducia che riponiamo in una marca o l’idea che un certo
alimento sia adatto ai bambini e salutare”.
Laura Bruzzaniti, Non aprite quella pappa
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“TO BUY OR NON TO BUY: THAT IS THE QUESTION….”
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Juliet B. Schor “Nati per comprare.
Salviamo i nostri figli, ostaggio della
pubblicità”,
Le società di produzione, commercializzazione e
pubblicizzazione di prodotti di consumo
“hanno messo gli occhi sui bambini”.
Il marketing si rivolge loro:
- come consumatori da blandire ed “educare”,
- come canale tra il mercato del consumo e la
famiglia:
secondo alcune ricerche USA già nel 2004 i
bambini da quattro a dodici anni avevano
determinato 330 miliardi di dollari di spese adulte e
ne hanno “influenzato” altri 340.
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Alcuni validi motivi per non scegliere o limitare i cibi industriali
•
prodotto venga nuovamente acquistato. Il bambino diventa “dipendente” di quel prodotto e
lo richiede grazie all’alto contenuto di molti sali, zuccheri e aromi per esaltarne il gusto.
Alcuni alimenti hanno tutti la stessa consistenza e impediscono al bambino di provare altre
esperienze, come il morbido, il solubile, il croccante e il granuloso.
•Sono preparati in modo che il consumatore si affezioni a quel gusto e lo spingono a scegliere
sempre le stesse merendine, gli stessi cereali, creando una “monotonia nella dieta”, mentre
un’alimentazione sana ed equilibrata prevede che si varino i gusti, in modo da assaggiare un
po’ di tutto.
•Comprendono alimenti poco salutari, come bibite gassate e dolcificate, patatine fritte,
nettari di frutta, ricchi di zuccheri e sale.
forse anche degli anni.
•
maggiori informazioni sul prodotto e ci forniscono informazioni sugli additivi presenti e la
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Hinweis der Redaktion

  1. Non solo MCNT ma anche altri grandi problemi che vanno affrontati
  2. Background Fetal alcohol syndrome is among the most common known causes of mental retardation and as such, it is a major public health problem. The purpose of this lecture is to provide a basic overview of what we know about the effects of prenatal alcohol exposure. It is certainly not meant to be comprehensive. For more detailed overview, the following references might be helpful. It is important to remember that as the mother consumes alcohol and her blood alcohol level rises, that alcohol is freely crossing the placenta and the embryo or fetus is being exposed to the same blood alcohol levels. References Stratton, K., Howe, C., &amp; Battaglia, F. (1996). Fetal alcohol syndrome: Diagnosis, epidemiology, prevention, and treatment. Washington, DC: National Academy Press. Streissguth, A. P. (1997). Fetal Alcohol Syndrome: A Guide for Families and Communities. Baltimore: Paul H. Brookes Publishing Co.