discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Bioplastica
1. PLASTICA ? No grazie. Preferiamo la bioplastica !
I.P.S. CABRINI Taranto 22 novembre 2001
IV “Plastica? No, grazie!” Preferiamo la bioplastica
A T.C.B. Prof.ssa Marcella Schirano
Carmen Borrelli, Ketty Bonfrate , Serena BasileI.P.S. Cabrini Taranto
19/11/2011
IV A T.C.B. prof.ssa Marcella Schirano
2. La plastica tradizionale, o sintetica, è normalmente prodotta da
derivati del petrolio .
L'ampio utilizzo delle materie plastiche ha provocato, nel
tempo, seri problemi ecologici
Le bioplastiche sono materie plastiche biodegradabili e
rinnovabili, come il legno , gli olii vegetali, gli zuccheri o amidi
Se si sostituissero tutti i sacchetti della spesa utilizzati
nell'Unione Europea con le bioplastiche si eviterebbe di
disperdere nell'ambiente ogni anno un milione di tonnellate
di plastica , si ridurrebbe la quantità di anidride carbonica
emessa di 1,4 milioni di tonnellate e si risparmierebbero così
700 mila tonnellate di petrolio
3. Gli oggetti in plastica tradizionale sono riassorbiti dalla natura dopo
lunghi periodi di tempo: una busta di plastica lasciata galleggiare nel mare
resiste all’attacco di qualsiasi batterio per secoli, una bottiglia di plastica
necessita di 400 anni per decomporsi. A questo impatto ambientale si
aggiunge il costo sociale del trattamento dei rifiuti in plastica
4. Le borse di plastica abbandonate in mare vengono scambiate per
meduse dalle tartarughe del Mediterraneo, che le ingoiano e muoiono.
Inoltre inquinano non solo l’ acqua ma anche il suolo e l’aria se finiscono
nell’inceneritore
5. La bioplastica, invece, si dissolve senza lasciare residui inquinanti , in un
periodo di tempo variabile da pochi giorni a 4-5 anni ,in base alla
composizione chimica
6. Di fronte alla crescente domanda di sicurezza alimentare e ambientale dei
cittadini, in una moderna società post industriale, le bioplastiche
rappresentano un contributo concreto dell'agricoltura alla riduzione
dell'inquinamento ambientale. Grazie alle nuove tecnologie che
consentono di ottenere materiali biodegradabili d'origine agricola è
sufficiente utilizzare mezzo chilo di mais e un chilo d'olio di girasole per
produrre 100 buste di bioplastica non inquinante con un notevole
vantaggio ambientale
7. La PLASTICA
Chimicamente, le materie plastiche si ottengono
dalla polimerizzazione di molecole base , i monomeri, per formare
catene anche molto lunghe.
La BIOPLASTICA Le molecole di questo materiale sono anch'esse dei
polimeri ma hanno una struttura e una composizione diversa, che consente
agli agenti naturali di spezzare le lunghe catene di atomi per trasformarle
in composti non tossici che possono essere utilizzati da organismi viventi
quali batteri e piante. I biopolimeri o bioplastiche (BP) sono polimeri
derivati da materiali di origine vegetale e quindi rinnovabili come l’amido e
le miscele di amido ( il Mater-Bi® della Novamont di Novara usa mais o il
Solanyl® usa bucce di patate) , il Biolice e l’acido polilattico (PLA) derivato
da zuccheri (come il Natureworks® prodotto da mais).
8. Il polietilene è stato sostituito, nella maggior parte dei casi, dal “Mater-Bi”, una
materia plastica di nuova concezione, inventata e prodotta in Italia. I costituenti
fondamentali ottenuti dal mais sono amilosio e amilopectina, che rappresentano
rispettivamente la fase amorfa e la fase cristallina tipicamente presentate
dalle materie plastiche.
Il Mater-Bi si presta alla realizzazione di molteplici oggetti
9. Il Mater Bi è quindi un materiale completamente biodegradabile, adatto ad
essere utilizzato con i rifiuti organici per produrre compost, ed è certificato
dal marchio "OK compost" che garantisce la conformità alle norme europee
per il packaging biodegradabile emanate nel 2001 .
Per sfruttare correttamente queste qualità è però necessario che il prodotto
in Mater-Bi biodegradabile finisca il suo ciclo di vita nel modo giusto. Usare
ad esempio sacchetti o altri contenitori biodegradabili per poi incenerirli
assieme a tutti gli altri rifiuti sarebbe poco conveniente. Per un buon utilizzo
di questi materiali è quindi essenziale che si diffonda la pratica della
raccolta differenziata.
10. Importante è l’uso dei teli per pacciamatura in Mater-Bi® in quanto
l’agricoltore, anziché sostenere il costo di rimozione del telo, considerato
rifiuto pericoloso a causa della presenza di residui di fertilizzanti e
fitofarmaci ,ed il successivo costo di smaltimento dopo il suo uso , può
interrarlo con una semplice fresatura e beneficiare dell’azione
fertilizzante in seguito alla naturale decomposizione del BP.
11. Biodegradabilità è anche …
• La “plastica vegetale” è a base di acido
polilattico (PLA), il polimero dell’acido
lattico.
• L’acido lattico è una sostanza ottenibile per
fermentazione a partire da biomasse
zuccherine, quindi da fonti rinnovabili.
O CH3 O CH3 O
O O
O O O
• Bottiglia in plastica
CH3 O CH3 O CH3
vegetale Ingeo™
• “L'unica al mondo che
sparisce in soli 80
giorni”
12. Sant'Anna: una bottiglia (quasi) da mangiare:
Zuccheri, coloranti totalmente biodegradabili e un pizzico di
vecchio polietilene. La plastica bio arriva in tavola e di quella figlia
del petrolio rimane solo il tappo
In Italia,come in America, viene
prodotta una bottiglia in
PLA, biodegradabile in 80 giorni, del
marchio S.Anna,realizzata per
fermentazione batterica a partire dal
destrosio, ottenuto dall’amido
vegetale. Anche il colorante usato ,il
verde Tr Remap è biodegradabile.
Bisogna però ricordarsi di smaltire
tale bottiglia conferendola
esclusivamente nella raccolta
differenziata dell’umido e non della
plastica, per evitare di inquinare il
flusso della raccolta differenziata che
consente il riciclo del Polietilene e
non del PLA.
13. • Una peculiarità di questo nuovo
materiale è la sua completa
compostabiltà. Alla fine del ciclo di
vita gli imballaggi in PLA possono
essere smaltiti secondo i canali
tradizionali di smaltimento dei rifiuti
urbani, oppure venire
trattati, insieme ai rifiuti organici
umidi, in impianti di compostaggio
industriale. Questo processo ha una
durata di 47 giorni.
• Grazie ad un’alta traspirabilità al
vapore d’acqua ed
all’ossigeno, questo materiale è
particolarmente indicato
all’imballaggio di frutta e verdura e
prodotti freschi in generale. Alcuni
studi hanno dimostrato che un
imballo in PLA è in grado di
aumentare la durata del prodotto
confezionato.
14. Oltre al Mater-Bi viene prodotto anche il Biolice, un materiale biodegradabile che
si ottiene dalle farine di mais e grano.
Questa caratteristica lo rende ancora più sostenibile del resto delle
bioplastiche, poiché consente di risparmiare una gran quantità di acqua, che
serve, invece, per la produzione dell’amido con cui si lavorano gli altri tipi di
bioplastiche.
La decomposizione del Biolice richiede solo 12 settimane, senza danneggiare
l’ambiente perché viene degradato dai microrganismi che producono humus
, ideale per giardinaggio e agricoltura. Questo materiale viene frequentemente
impiegato in ambito agricolo, come teloni biodegradabili, e in ambito
industriale, come film di protezione delle sostanze.
15. Infine è stato scoperto presso la Westfälische Wilhelms-Universität, in
Germania, come utilizzare alcuni batteri che si trovano normalmente
in natura, Ralstonia eutropha e Bacillus megaterium, per produrre un
poliestere termoplastico , il poli-3-idrossibutirrato, o più
semplicemente PHB. Tale polimero è sintetizzato nei batteri da acetil-CoA
utilizzando gli enzimi beta-ketothiolase, acetoacetyl-CoA reduttasi e PHB-
sintetasi. I geni codificanti per queste proteine sono stati inseriti in una
diatomea (Phaeodactylum tricornutum), un tipo di alga unicellulare al fine
di produrre la sintesi di questo materiale in granuli. Il processo di
lavorazione dura circa 7 giorni, ed il risultato finale è un materiale
facilmente lavorabile e resistente quanto la plastica, ottenuto senza però
ricorrere al petrolio.
16. Con la nostra partecipazione anche quest’anno
alla Settimana Europea per la Riduzione dei
Rifiuti vogliamo ribadire ancora una volta come
ognuno di noi possa prender parte alla lotta ai
cambiamenti climatici in atto, riducendo
l'impatto ambientale determinato dai nostri stili
di vita . Noi consumatori “ecologici”, educati e
formati a scuola, dobbiamo fare in modo che
tutti, familiari e conoscenti, intraprendano scelte
improntate alla sostenibilità ,abbandonando lo
stile di vita del consumo “ usa e getta” ricorrendo
all’uso di borse riutilizzabili e di imballaggi
ecologici .
Attenzione e buona volontà ci consentiranno di
costruire insieme un mondo in cui uomo ed
ambiente possano vivere in simbiosi ed in
armonia.
17. FONTI E RIFERIMENTI
•Wikipedia – http://it.wikipedia.org
•PORTA LA SPORTA – http://www.portalasporta.com/
•www.chimicaverde.net