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Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011
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Fino al 1600, l’armonia e la bellezza del mondo erano lo specchio della potenza e
della perfezione del creatore e il suo funzionamento era coerente con le leggi
divine.

Nel 1610 Galileo Galilei
sostiene che non ci sia la
terra ma il sole al centro
del sistema planetario,
negando uno dei dogmi
inconfutabili della chiesa.
La terra, infatti, quale
sede assegnata da Dio
all'uomo, non poteva che
collocarsi     al  centro
dell'universo.



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Nel 1686 Isaac Newton pubblica i
“Principia” in cui dimostra che l’universo
non è “solo” la manifestazione di un
disegno “divino” ma è governato da
precise leggi fisiche.
Tutto ciò che accade, nel macro come
nel microcosmo, può essere spiegato
da leggi meccaniche.
Il mondo è un grande orologio e ogni
cosa può essere spiegata attraverso lo
studio analitico di elementi della materia
sempre più piccoli (cellule, molecole,
atomi, elettroni …).



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L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del lavoro, la
specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti.
Ogni singola parte del lavoro deve essere specificata e pianificata.


                                     •  Pianificazione
                                     •  Budget
                                     •  Gestione per obiettivi
                                     •  Definizione di procedure
                                     •  Controllo dei risultati
                                     •  Premi e punizioni

                                                                                      Frederick W Taylor 1856-1950



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•  Spazio, tempo e materia non sono più
                                                     assoluti.
                                                  •  I confini tra particelle di materia e forze
                                                     che le tengono unite tendono ad
                                                     assottigliarsi e a confondersi.
                                                  •  Le leggi della meccanica non sono in
                                                     grado di spiegare alcuni fenomeni fisici,
                                                     come la trasmissione della luce o la
                                                     posizione e la velocità di un elettrone.


                                                                   L’essere	
  umano	
  è	
  parte	
  di	
  un	
  tu1o	
  
                                                                                      chiamato	
  universo.           	
  
                                	
  
Albert	
  Einstein	
  1879-­‐1955                           Il	
  nostro	
  compito	
  è	
  quello	
  di	
  liberarci
                                                                      dall’illusione	
  della	
  separazione.
                                                                                                                      	
  
                                                                                                                      	
  
                                                                                                 Albert	
  Einstein	
  
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Attorno agli ’60 alcuni importanti ricercatori, partendo da campi di studio
completamente diversi, si rendono conto che per spiegare i fenomeni naturali
(fisici, biologici e sociali) non sono sufficienti i tradizionali metodi di indagine,
basati sullo studio analitico delle parti (riduzionismo).

Essi, per vie diverse e indipendenti,
scoprono alcuni nuovi principi
capaci di spiegare i fatti più
disparati: i fenomeni atmosferici,
l’evoluzione degli ecosistemi, il
funzionamento        degli    organismi
viventi,     del     cervello,    delle
organizzazioni sociali, dei mercati
finanziari, di internet, ecc.

Apprendere attraverso le metafore.


                      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   13
Luidwing Von Bertalanffy, fu il primo ad elaborare il
                                           concetto di sistema, oggi ampiamente utilizzato in
                                           molti campi del sapere scientifico: matematica,
                                           fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali.
                                           Nel libro “Teoria generale dei sistemi” del 1969, egli
                                           dirige l’attenzione sulle relazioni tra gli elementi del
                                           sistema.
                                           Osserva che le proprietà di un sistema sono diverse
                                           e non deducibili da quelle possedute dai singoli
                                           elementi che lo costituiscono.

Biologo e matematico (1901-1972)




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Nel 1961, mentre elabora un nuovo modello per le previsioni
                               del tempo, Lorenz osserva un fenomeno del tutto inaspettato.
                               A partire da condizioni molto simili si possono ottenere
                               risultati via via divergenti, fino a far scomparire ogni traccia di
                               somiglianza tra i due fenomeni. Basta, cioè, introdurre una
                               piccolissima variazione in una delle variabili di partenza per
                               giungere a conclusioni completamente diverse.
                               Scopre così che le previsioni del tempo a lunga scadenza
                               sono impossibili. Nei sistemi complessi, infatti, piccole
                               fluttuazioni possono generare fenomeni imponenti e
                               imprevisti.

                               Un battito d’ala in Brasile
Metereologo (1917-2008)        può generare un uragano
                               nel Texas.



                    Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011          15
Prigogine è considerato uno dei padri della
                                          complessità. Egli studia le strutture dissipative, quali
                                          sistemi aperti che conservano la loro identità
                                          attraverso lo scambio di energia con l’esterno.
                                          Le cellule e il corpo umano sono entrambi sistemi
                                          dissipativi perché si mantengono vitali, importando
                                          dall’esterno un flusso costante di energia: cibo,
                                          acqua, aria e informazioni.


                                                "Gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di
                                                     certezze. Un tempo credevano di averle nella
                                              religione. Poi le hanno avute nella fisica di Newton.
                                                Oggi non è più così e non accettare questa realtà
         (1917-2003)                               non rappresenta un fatto negativo, al contrario.
Premio Nobel per la chimica 1977
                                                Siamo all'inizio di una nuova storia dell'Universo”.



                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011             16
Gell-mann, insignito del premio Nobel per la
                                           scoperta dei quark, è tra i fondatori del Santa Fè
                                           Institute, dove è stata elaborata la teoria dei sistemi
                                           complessi.
                                           È l’autore di uno dei testi classici della complessità “Il
                                           quark e il giaguaro: avventura nel semplice e nel
                                           complesso”.

                                           Uomo di grande cultura, studia ciò che induce le
                                           particelle elementari (tutte uguali e governate da
                                           moti caotici), ad interagire, adattarsi e integrarsi in
Premio nobel per la fisica nel
                                           sistemi sempre più ordinati, differenziati e complessi.
          1969
                                           Gell-Mann ci conduce dal quark, al giaguaro,
                                           all’umanità, attraverso l’interazione tra le leggi
                                           fondamentali della fisica e del caso.



                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011             17
Nella storia della complessità Mandelbrot (1924-2010),
può essere considerato lo sceneggiatore. Attraverso i
frattali, ha reso visibile ciò che si cela dentro le formule
matematiche.
L’insieme di Mandelbrot, una delle figure più complesse
che si possano immaginare, scaturisce da una formula
molto semplice, reiterata milioni di volte, con il computer.



Formule        altrettanto  semplici
generano figure straordinarie,
rintracciabili ovunque in natura: un
fiocco di neve, le linee frastagliate
di una costa, il guscio di una
conchiglia, le foglie di una felce,
l’albero bronchiale.



                       Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   18
Edgar Moren è una delle menti più
                                              vivaci e creative del panorama
                                              culturale internazionale.
                                              Profondo conoscitore dei principi
                                              della complessità ne studia i risvolti
                                              nello sviluppo della conoscenza,
                                              nella vita individuale e nella
                                              tumultuosa espansione dei rapporti
                                              tra persone con culture diverse.
Sociologo
                                    “Mentre progredisce la conoscenza delle
                               parti, si aggrava la nostra ignoranza del tutto”




      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011            19
Fritjof Capra, direttore del Center for Ecolitercy di
                                 Berkeley, è uno degli esponenti più conosciuti tra gli
                                 scienziati che si richiamano ai principi della complessità.
                                 È l’autore di alcune opere molto note quali: Il Tao della
                                 fisica, Il punto di svolta, La rete della vita, in cui si
                                 approfondiscono, tra l’atro, le grandi similitudini tra le più
                                 recenti scoperte della fisica moderna, i principi della
                                 complessità e le filosofie orientali.
                                 Capra ci aiuta a comprendere come i sistemi complessi
                                 permeano ogni aspetto della nostra vita individuale e
                                 sociale e ci richiama al rispetto dell’ecosistema e della
                                 biosostenibilità delle nostre scelte.




Fisico e saggista



               Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011            20
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   21
Tipo	
  di	
  componen8	
        Inanima8	
                                      Dota8	
  di	
  autonomia	
  decisionale	
  
N.	
  di	
  componen8	
          Basso	
                                         Al8ssimo	
  
Tipo	
  di	
  connessioni	
      Lineari	
  -­‐	
  fisse	
                        Dinamiche	
  -­‐	
  variabili	
  
N.	
  di	
  connessioni	
        Limitate	
  	
                                  Molto	
  numerose	
  
Comportamen8	
                   Programmabili	
                                 Capaci	
  di	
  apprendere,	
  di	
  adaIarsi	
  
                                 e	
  prevedibili	
                              al	
  contesto	
  e	
  imprevedibili	
  

                                Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                               22
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   23
I confini di un sistema sono sempre sfumati in un sistema più ampio e più
complesso.
Siamo immersi nella complessità.




                  Molecola	
   Cellula	
       Tessuto	
        Organo	
          Individuo	
     Società	
  
      Atomo	
  




Contemporaneamente si può essere un sistema (corpo umano) e un elemento di un
sistema più grande (città).

                         Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                       24
Le proprietà di un sistema sono il risultato dell’interazione di molti elementi
appartenenti contemporaneamente a diversi sistemi collegati.




                                   Il senso di benessere che ci pervade guardando un bel paesaggio:
                                   non può essere ricondotto a nessuno dei singoli elementi.

                    Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011           25
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                      ?                                     Agente	
  
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                                                             Relazione	
  
                                       ?

    ?                                               ?        Regola	
  
                ?
                               ?
                                                                                   Il termitaio rappresenta la più alta
                                                                                   struttura della terra in relazione
                                                                                   all’altezza dei suoi costruttori.

                    Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                                26
Il	
   cervello	
   umano	
   è	
   la	
   struIura	
   più	
   complessa	
  
                                               che	
   conosciamo.	
   Con8ene	
   oltre	
   100	
   miliardi	
   di	
  
                                               neuroni	
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  laIea).	
  
                                               Ciascun	
   neurone	
   può	
   ricevere	
   fino	
   a	
   100.000	
  
                                               impulsi.	
  La	
  corteccia	
  possiede	
  oltre	
  un	
  milione	
  di	
  
                                               miliardi	
   di	
   sinapsi.	
   Non	
   esistono	
   due	
   cervelli	
  
                                               uguali.	
  Fino	
  al	
  70%	
  dei	
  neuroni	
  muore	
  nel	
  primo	
  
                                               anno	
   di	
   vita,	
   quelli	
   che	
   sopravvivono	
   formano	
  
                                               una	
   rete	
   sempre	
   più	
   complessa.	
   Certe	
  
                                               connessioni	
  si	
  rafforzano	
  con	
  l'uso,	
  mentre	
  altre	
  
                                               si	
  affievoliscono	
  con	
  lo	
  sviluppo.	
  	
  
                                               J.O’connor,	
  I.	
  McDermo1,	
  il	
  pensiero	
  sistemico,	
  
Cellule cerebrali a microscopio
elettronico                                    Sperling	
  &	
  Kupfer	
  2003.	
  




                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                                     27
L’organizzazione è composta da molte persone, riunite in microsistemi formali o
spontanei (unità operative, servizi, uffici, gruppi di lavoro), che condividono,
risorse, obiettivi, principi e che interagiscono, attraverso regole e procedure
predefinite e informali.

                   Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   28
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   29
Gli elementi dei sistemi complessi sono tutti interconnessi, per cui il cambiamento
di un singolo elemento agisce su gran parte degli altri, anche a grandi distanze.




Questo è ciò che aveva
ipotizzato l’industria ittica
senza tener conto della
incredibile    complessità
della catena alimentare
(oltre 225 milioni di
percorsi causa-effetto).




                          Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   30
Dato il grande numero di agenti
coinvolti e la non linearità delle
risposte il comportamento dei
SCA è imprevedibile.




 Un battito d’ala in Brasile può generare un uragano nel Texas. Edward Lorenz


                      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   31
Concetti considerati opposti possono risultare ugualmente veri.

  Nei sistemi complessi vale la regola:
                                                                    •  Flessibilità e rispetto delle regole
                                                                    •  Collaborazione e competizione
                                                                    •  Spirito di iniziativa e scarsità di risorse
                                                                    •  Autonomia e gerarchia
                                                                    •  Innovazione e assunzione di rischi
  l’uno e l’altro                l’uno o l’altro                    •  Imprevedibilità e pianificazione
                                                                    •  Specializzazione e integrazione

Ci	
  sono	
  due	
  Kpi	
  di	
  verità.	
  	
  
Le	
  verità	
  superficiali,	
  il	
  cui	
  opposto	
  è	
  chiaramente	
  sbagliato	
  
e	
  le	
  verità	
  profonde,	
  il	
  cui	
  opposto	
  è	
  ugualmente	
  vero.	
  	
  
Niels Bohr - Nobel per la fisica, 1922

                             Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                 32
Risultati straordinariamente complessi possono emergere da regole semplici.




                  Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   33
I sistemi complessi mostrano una tendenza
spontanea degli elementi ad auto-
organizzarsi in strutture via via più ordinate,
differenziate e complesse.

I SCA sono reagiscono agli stimoli esterni
modificando i comportamenti, in modo da
ottimizzare l’efficienza del sistema.




                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   34
Nei sistemi complessi sorgono, in modo spontaneo, nuove proprietà non
prevedibili attraverso lo studio analitico dei singoli componenti.




                Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   35
Le proprietà emergenti non sono il
risultato di un disegno preordinato,
nascono dall’interazione dei singoli
agenti.

Le proprietà emergenti favoriscono
la conservazione, la riproduzione e
l’evoluzione del sistema verso livelli
organizzativi più specializzati e più
competitivi rispetto all’ambiente
circostante.

                                                   Il	
   profumo	
   e	
   i	
   colori	
   dei	
   fiori	
   favoriscono	
   il	
   richiamo	
  
                                                   degli	
  inse]	
  per	
  l’impollinazione.	
  	
  



                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                                                    36
L’emergenza è un fenomeno che riguarda tutti i sistemi: fisici, chimici, biologici,
  sociali.


•  fluidità dell’acqua
•  elasticità di un polimero
•  lucentezza di un cristallo
•  profumo di un fiore
•  disegni sulla sabbia
•  pattern degli automi cellulari
•  Bellezza
•  Apprendimento
•  Coscienza
•  vita
                                                                               Stone Circles, Spitsbergen




                       Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                     37
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   38
Relazioni e comunicazioni sono l’essenza dei sistemi complessi adattativi.




I due tipi di relazioni (di ruolo e sociali), interagiscono e contribuiscono a creare la
cultura organizzativa o sociale.


                     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   39
I sistemi complessi evolvono attraverso gli scambi che si verificano sull’orlo del
caos: nella zona di confine tra ordine e disordine.




Procedure troppo rigide inibiscono la fantasia, ingessano il sistema e ne
impediscono lo sviluppo.
                   Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   40
È opportuno definire le strategie per convogliare
creatività ed energie verso mete comuni, ma
pianificare con precisione ogni minimo dettaglio
può essere pericoloso.

È meglio essere aperti per affrontare le situazioni
impreviste con maggiori possibilità di scelta:
osservare l’evolvere della situazione e sfruttare la
situazione più favorevole.

Al tacchino viene dato da mangiare tutti i giorni.
Ad ogni pasto si consolida così la sua
convinzione della bontà del genere
umano … fino al pomeriggio che
precede il giorno del ringraziamento …




                         Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   41
Favorire l’emergere spontaneo di nuove proprietà sfruttando la creatività collettiva
propria dei Sistemi Complessi Adattativi.

•  Piani strategici di lungo periodo in ambienti instabili
   limitano le capacità del sistema di rispondere alle
   opportunità di crescita e alle situazioni di pericolo.
•  Intuire i cambiamenti, essere flessibili, aperti
   all’innovazione, pronti ad aggiornare i programmi
   adattandoli al contesto esterno ed interno, agli ostacoli
   e alle congiunture favorevoli.

              Senso	
  di	
  direzione




                     Interazioni
                      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   42
La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali, carichi di valori,
ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per sempre.


Occorre imparare a riconoscere le
opposte dimensioni che coesistono nei
sistemi complessi per coglierne limiti e
potenzialità.
Il rispetto delle competenze degli altri
crea un legame potente ed è parte
integrante di un efficace coordinamento
dei lavori altamente interdipendenti.



   Diversità significa libertà e la libertà richiede un certo grado di disordine.


                    Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   43
La capacità di un sistema di svilupparsi è in gran parte legata alle diversità e alle
specializzazioni presenti nel sistema.
Nel 1200, l’università di Parigi aveva 4 facoltà: teologia, medicina, diritto canonico
e arte. Negli anni ’90 sono state classificate oltre 4.000 discipline scientifiche.


La realtà è una rete di fenomeni interconnessi
Una persona è simultaneamente un “oggetto”:
fisico, chimico, biologico, fisiologico, mentale,
sociale e culturale. Klein E:CO 2004




                                                                             J. Bollen: Map of science 2009

                      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011                        44
Lavorare insieme consente di fare cose che non si potrebbero fare da soli.




                   Occorre essere una squadra.
                Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   45
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   46
Un sistema complesso adattativo per evolvere richiede tre condizioni.

•  un certo grado di pressione
   selettiva: possibilità di acquisire
   vantaggi per chi agisce in sintonia
   con il sistema (incentivi, attrattori).

•  Un ambiente abbastanza stabile per
   consentire alla selezione di maturare
   i suoi frutti.

•  Il tempo necessario per consolidare
   le relazioni.




                      Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   47
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011   48

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Tarquinia 2011 - Abc della complessità

  • 1. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011
  • 2. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 2
  • 3. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 3
  • 4. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 4
  • 5. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 5
  • 6. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 6
  • 7. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 7
  • 8. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 8
  • 9. Fino al 1600, l’armonia e la bellezza del mondo erano lo specchio della potenza e della perfezione del creatore e il suo funzionamento era coerente con le leggi divine. Nel 1610 Galileo Galilei sostiene che non ci sia la terra ma il sole al centro del sistema planetario, negando uno dei dogmi inconfutabili della chiesa. La terra, infatti, quale sede assegnata da Dio all'uomo, non poteva che collocarsi al centro dell'universo. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 9
  • 10. Nel 1686 Isaac Newton pubblica i “Principia” in cui dimostra che l’universo non è “solo” la manifestazione di un disegno “divino” ma è governato da precise leggi fisiche. Tutto ciò che accade, nel macro come nel microcosmo, può essere spiegato da leggi meccaniche. Il mondo è un grande orologio e ogni cosa può essere spiegata attraverso lo studio analitico di elementi della materia sempre più piccoli (cellule, molecole, atomi, elettroni …). Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 10
  • 11. L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del lavoro, la specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti. Ogni singola parte del lavoro deve essere specificata e pianificata. •  Pianificazione •  Budget •  Gestione per obiettivi •  Definizione di procedure •  Controllo dei risultati •  Premi e punizioni Frederick W Taylor 1856-1950 Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 11
  • 12. •  Spazio, tempo e materia non sono più assoluti. •  I confini tra particelle di materia e forze che le tengono unite tendono ad assottigliarsi e a confondersi. •  Le leggi della meccanica non sono in grado di spiegare alcuni fenomeni fisici, come la trasmissione della luce o la posizione e la velocità di un elettrone. L’essere  umano  è  parte  di  un  tu1o   chiamato  universo.     Albert  Einstein  1879-­‐1955 Il  nostro  compito  è  quello  di  liberarci dall’illusione  della  separazione.     Albert  Einstein   Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 12
  • 13. Attorno agli ’60 alcuni importanti ricercatori, partendo da campi di studio completamente diversi, si rendono conto che per spiegare i fenomeni naturali (fisici, biologici e sociali) non sono sufficienti i tradizionali metodi di indagine, basati sullo studio analitico delle parti (riduzionismo). Essi, per vie diverse e indipendenti, scoprono alcuni nuovi principi capaci di spiegare i fatti più disparati: i fenomeni atmosferici, l’evoluzione degli ecosistemi, il funzionamento degli organismi viventi, del cervello, delle organizzazioni sociali, dei mercati finanziari, di internet, ecc. Apprendere attraverso le metafore. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 13
  • 14. Luidwing Von Bertalanffy, fu il primo ad elaborare il concetto di sistema, oggi ampiamente utilizzato in molti campi del sapere scientifico: matematica, fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali. Nel libro “Teoria generale dei sistemi” del 1969, egli dirige l’attenzione sulle relazioni tra gli elementi del sistema. Osserva che le proprietà di un sistema sono diverse e non deducibili da quelle possedute dai singoli elementi che lo costituiscono. Biologo e matematico (1901-1972) Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 14
  • 15. Nel 1961, mentre elabora un nuovo modello per le previsioni del tempo, Lorenz osserva un fenomeno del tutto inaspettato. A partire da condizioni molto simili si possono ottenere risultati via via divergenti, fino a far scomparire ogni traccia di somiglianza tra i due fenomeni. Basta, cioè, introdurre una piccolissima variazione in una delle variabili di partenza per giungere a conclusioni completamente diverse. Scopre così che le previsioni del tempo a lunga scadenza sono impossibili. Nei sistemi complessi, infatti, piccole fluttuazioni possono generare fenomeni imponenti e imprevisti. Un battito d’ala in Brasile Metereologo (1917-2008) può generare un uragano nel Texas. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 15
  • 16. Prigogine è considerato uno dei padri della complessità. Egli studia le strutture dissipative, quali sistemi aperti che conservano la loro identità attraverso lo scambio di energia con l’esterno. Le cellule e il corpo umano sono entrambi sistemi dissipativi perché si mantengono vitali, importando dall’esterno un flusso costante di energia: cibo, acqua, aria e informazioni. "Gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di certezze. Un tempo credevano di averle nella religione. Poi le hanno avute nella fisica di Newton. Oggi non è più così e non accettare questa realtà (1917-2003) non rappresenta un fatto negativo, al contrario. Premio Nobel per la chimica 1977 Siamo all'inizio di una nuova storia dell'Universo”. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 16
  • 17. Gell-mann, insignito del premio Nobel per la scoperta dei quark, è tra i fondatori del Santa Fè Institute, dove è stata elaborata la teoria dei sistemi complessi. È l’autore di uno dei testi classici della complessità “Il quark e il giaguaro: avventura nel semplice e nel complesso”. Uomo di grande cultura, studia ciò che induce le particelle elementari (tutte uguali e governate da moti caotici), ad interagire, adattarsi e integrarsi in Premio nobel per la fisica nel sistemi sempre più ordinati, differenziati e complessi. 1969 Gell-Mann ci conduce dal quark, al giaguaro, all’umanità, attraverso l’interazione tra le leggi fondamentali della fisica e del caso. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 17
  • 18. Nella storia della complessità Mandelbrot (1924-2010), può essere considerato lo sceneggiatore. Attraverso i frattali, ha reso visibile ciò che si cela dentro le formule matematiche. L’insieme di Mandelbrot, una delle figure più complesse che si possano immaginare, scaturisce da una formula molto semplice, reiterata milioni di volte, con il computer. Formule altrettanto semplici generano figure straordinarie, rintracciabili ovunque in natura: un fiocco di neve, le linee frastagliate di una costa, il guscio di una conchiglia, le foglie di una felce, l’albero bronchiale. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 18
  • 19. Edgar Moren è una delle menti più vivaci e creative del panorama culturale internazionale. Profondo conoscitore dei principi della complessità ne studia i risvolti nello sviluppo della conoscenza, nella vita individuale e nella tumultuosa espansione dei rapporti tra persone con culture diverse. Sociologo “Mentre progredisce la conoscenza delle parti, si aggrava la nostra ignoranza del tutto” Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 19
  • 20. Fritjof Capra, direttore del Center for Ecolitercy di Berkeley, è uno degli esponenti più conosciuti tra gli scienziati che si richiamano ai principi della complessità. È l’autore di alcune opere molto note quali: Il Tao della fisica, Il punto di svolta, La rete della vita, in cui si approfondiscono, tra l’atro, le grandi similitudini tra le più recenti scoperte della fisica moderna, i principi della complessità e le filosofie orientali. Capra ci aiuta a comprendere come i sistemi complessi permeano ogni aspetto della nostra vita individuale e sociale e ci richiama al rispetto dell’ecosistema e della biosostenibilità delle nostre scelte. Fisico e saggista Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 20
  • 21. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 21
  • 22. Tipo  di  componen8   Inanima8   Dota8  di  autonomia  decisionale   N.  di  componen8   Basso   Al8ssimo   Tipo  di  connessioni   Lineari  -­‐  fisse   Dinamiche  -­‐  variabili   N.  di  connessioni   Limitate     Molto  numerose   Comportamen8   Programmabili   Capaci  di  apprendere,  di  adaIarsi   e  prevedibili   al  contesto  e  imprevedibili   Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 22
  • 23. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 23
  • 24. I confini di un sistema sono sempre sfumati in un sistema più ampio e più complesso. Siamo immersi nella complessità. Molecola   Cellula   Tessuto   Organo   Individuo   Società   Atomo   Contemporaneamente si può essere un sistema (corpo umano) e un elemento di un sistema più grande (città). Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 24
  • 25. Le proprietà di un sistema sono il risultato dell’interazione di molti elementi appartenenti contemporaneamente a diversi sistemi collegati. Il senso di benessere che ci pervade guardando un bel paesaggio: non può essere ricondotto a nessuno dei singoli elementi. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 25
  • 26. ? ? ? ? Agente   ? ? Relazione   ? ? ? Regola   ? ? Il termitaio rappresenta la più alta struttura della terra in relazione all’altezza dei suoi costruttori. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 26
  • 27. Il   cervello   umano   è   la   struIura   più   complessa   che   conosciamo.   Con8ene   oltre   100   miliardi   di   neuroni  (pari  al  numero  di  stelle  della  Via  laIea).   Ciascun   neurone   può   ricevere   fino   a   100.000   impulsi.  La  corteccia  possiede  oltre  un  milione  di   miliardi   di   sinapsi.   Non   esistono   due   cervelli   uguali.  Fino  al  70%  dei  neuroni  muore  nel  primo   anno   di   vita,   quelli   che   sopravvivono   formano   una   rete   sempre   più   complessa.   Certe   connessioni  si  rafforzano  con  l'uso,  mentre  altre   si  affievoliscono  con  lo  sviluppo.     J.O’connor,  I.  McDermo1,  il  pensiero  sistemico,   Cellule cerebrali a microscopio elettronico Sperling  &  Kupfer  2003.   Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 27
  • 28. L’organizzazione è composta da molte persone, riunite in microsistemi formali o spontanei (unità operative, servizi, uffici, gruppi di lavoro), che condividono, risorse, obiettivi, principi e che interagiscono, attraverso regole e procedure predefinite e informali. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 28
  • 29. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 29
  • 30. Gli elementi dei sistemi complessi sono tutti interconnessi, per cui il cambiamento di un singolo elemento agisce su gran parte degli altri, anche a grandi distanze. Questo è ciò che aveva ipotizzato l’industria ittica senza tener conto della incredibile complessità della catena alimentare (oltre 225 milioni di percorsi causa-effetto). Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 30
  • 31. Dato il grande numero di agenti coinvolti e la non linearità delle risposte il comportamento dei SCA è imprevedibile. Un battito d’ala in Brasile può generare un uragano nel Texas. Edward Lorenz Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 31
  • 32. Concetti considerati opposti possono risultare ugualmente veri. Nei sistemi complessi vale la regola: •  Flessibilità e rispetto delle regole •  Collaborazione e competizione •  Spirito di iniziativa e scarsità di risorse •  Autonomia e gerarchia •  Innovazione e assunzione di rischi l’uno e l’altro l’uno o l’altro •  Imprevedibilità e pianificazione •  Specializzazione e integrazione Ci  sono  due  Kpi  di  verità.     Le  verità  superficiali,  il  cui  opposto  è  chiaramente  sbagliato   e  le  verità  profonde,  il  cui  opposto  è  ugualmente  vero.     Niels Bohr - Nobel per la fisica, 1922 Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 32
  • 33. Risultati straordinariamente complessi possono emergere da regole semplici. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 33
  • 34. I sistemi complessi mostrano una tendenza spontanea degli elementi ad auto- organizzarsi in strutture via via più ordinate, differenziate e complesse. I SCA sono reagiscono agli stimoli esterni modificando i comportamenti, in modo da ottimizzare l’efficienza del sistema. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 34
  • 35. Nei sistemi complessi sorgono, in modo spontaneo, nuove proprietà non prevedibili attraverso lo studio analitico dei singoli componenti. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 35
  • 36. Le proprietà emergenti non sono il risultato di un disegno preordinato, nascono dall’interazione dei singoli agenti. Le proprietà emergenti favoriscono la conservazione, la riproduzione e l’evoluzione del sistema verso livelli organizzativi più specializzati e più competitivi rispetto all’ambiente circostante. Il   profumo   e   i   colori   dei   fiori   favoriscono   il   richiamo   degli  inse]  per  l’impollinazione.     Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 36
  • 37. L’emergenza è un fenomeno che riguarda tutti i sistemi: fisici, chimici, biologici, sociali. •  fluidità dell’acqua •  elasticità di un polimero •  lucentezza di un cristallo •  profumo di un fiore •  disegni sulla sabbia •  pattern degli automi cellulari •  Bellezza •  Apprendimento •  Coscienza •  vita Stone Circles, Spitsbergen Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 37
  • 38. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 38
  • 39. Relazioni e comunicazioni sono l’essenza dei sistemi complessi adattativi. I due tipi di relazioni (di ruolo e sociali), interagiscono e contribuiscono a creare la cultura organizzativa o sociale. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 39
  • 40. I sistemi complessi evolvono attraverso gli scambi che si verificano sull’orlo del caos: nella zona di confine tra ordine e disordine. Procedure troppo rigide inibiscono la fantasia, ingessano il sistema e ne impediscono lo sviluppo. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 40
  • 41. È opportuno definire le strategie per convogliare creatività ed energie verso mete comuni, ma pianificare con precisione ogni minimo dettaglio può essere pericoloso. È meglio essere aperti per affrontare le situazioni impreviste con maggiori possibilità di scelta: osservare l’evolvere della situazione e sfruttare la situazione più favorevole. Al tacchino viene dato da mangiare tutti i giorni. Ad ogni pasto si consolida così la sua convinzione della bontà del genere umano … fino al pomeriggio che precede il giorno del ringraziamento … Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 41
  • 42. Favorire l’emergere spontaneo di nuove proprietà sfruttando la creatività collettiva propria dei Sistemi Complessi Adattativi. •  Piani strategici di lungo periodo in ambienti instabili limitano le capacità del sistema di rispondere alle opportunità di crescita e alle situazioni di pericolo. •  Intuire i cambiamenti, essere flessibili, aperti all’innovazione, pronti ad aggiornare i programmi adattandoli al contesto esterno ed interno, agli ostacoli e alle congiunture favorevoli. Senso  di  direzione Interazioni Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 42
  • 43. La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali, carichi di valori, ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per sempre. Occorre imparare a riconoscere le opposte dimensioni che coesistono nei sistemi complessi per coglierne limiti e potenzialità. Il rispetto delle competenze degli altri crea un legame potente ed è parte integrante di un efficace coordinamento dei lavori altamente interdipendenti. Diversità significa libertà e la libertà richiede un certo grado di disordine. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 43
  • 44. La capacità di un sistema di svilupparsi è in gran parte legata alle diversità e alle specializzazioni presenti nel sistema. Nel 1200, l’università di Parigi aveva 4 facoltà: teologia, medicina, diritto canonico e arte. Negli anni ’90 sono state classificate oltre 4.000 discipline scientifiche. La realtà è una rete di fenomeni interconnessi Una persona è simultaneamente un “oggetto”: fisico, chimico, biologico, fisiologico, mentale, sociale e culturale. Klein E:CO 2004 J. Bollen: Map of science 2009 Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 44
  • 45. Lavorare insieme consente di fare cose che non si potrebbero fare da soli. Occorre essere una squadra. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 45
  • 46. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 46
  • 47. Un sistema complesso adattativo per evolvere richiede tre condizioni. •  un certo grado di pressione selettiva: possibilità di acquisire vantaggi per chi agisce in sintonia con il sistema (incentivi, attrattori). •  Un ambiente abbastanza stabile per consentire alla selezione di maturare i suoi frutti. •  Il tempo necessario per consolidare le relazioni. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 47
  • 48. Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 48