Negli ultimi decenni, in tutte le discipline scientifiche sono stati introdotti concetti assolutamente nuovi e dirompenti rispetto alle concezioni e ai paradigmi della scienza quale noi la conosciamo. Tali concetti che vedono la realtà composta da una rete invisibile di elementi interconnessi, hanno dato origine all’approccio sistemico, a un nuovo modo di spiegare i fenomeni fisici, quelli biologici e gli avvenimenti riguardanti la vita sociale e le organizzazioni. La conoscenza di tali principi può aiutarci a cogliere le infinite sfaccettature di una realtà in perenne divenire.
9. Fino al 1600, l’armonia e la bellezza del mondo erano lo specchio della potenza e
della perfezione del creatore e il suo funzionamento era coerente con le leggi
divine.
Nel 1610 Galileo Galilei
sostiene che non ci sia la
terra ma il sole al centro
del sistema planetario,
negando uno dei dogmi
inconfutabili della chiesa.
La terra, infatti, quale
sede assegnata da Dio
all'uomo, non poteva che
collocarsi al centro
dell'universo.
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10. Nel 1686 Isaac Newton pubblica i
“Principia” in cui dimostra che l’universo
non è “solo” la manifestazione di un
disegno “divino” ma è governato da
precise leggi fisiche.
Tutto ciò che accade, nel macro come
nel microcosmo, può essere spiegato
da leggi meccaniche.
Il mondo è un grande orologio e ogni
cosa può essere spiegata attraverso lo
studio analitico di elementi della materia
sempre più piccoli (cellule, molecole,
atomi, elettroni …).
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11. L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del lavoro, la
specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti.
Ogni singola parte del lavoro deve essere specificata e pianificata.
• Pianificazione
• Budget
• Gestione per obiettivi
• Definizione di procedure
• Controllo dei risultati
• Premi e punizioni
Frederick W Taylor 1856-1950
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12. • Spazio, tempo e materia non sono più
assoluti.
• I confini tra particelle di materia e forze
che le tengono unite tendono ad
assottigliarsi e a confondersi.
• Le leggi della meccanica non sono in
grado di spiegare alcuni fenomeni fisici,
come la trasmissione della luce o la
posizione e la velocità di un elettrone.
L’essere
umano
è
parte
di
un
tu1o
chiamato
universo.
Albert
Einstein
1879-‐1955 Il
nostro
compito
è
quello
di
liberarci
dall’illusione
della
separazione.
Albert
Einstein
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13. Attorno agli ’60 alcuni importanti ricercatori, partendo da campi di studio
completamente diversi, si rendono conto che per spiegare i fenomeni naturali
(fisici, biologici e sociali) non sono sufficienti i tradizionali metodi di indagine,
basati sullo studio analitico delle parti (riduzionismo).
Essi, per vie diverse e indipendenti,
scoprono alcuni nuovi principi
capaci di spiegare i fatti più
disparati: i fenomeni atmosferici,
l’evoluzione degli ecosistemi, il
funzionamento degli organismi
viventi, del cervello, delle
organizzazioni sociali, dei mercati
finanziari, di internet, ecc.
Apprendere attraverso le metafore.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 13
14. Luidwing Von Bertalanffy, fu il primo ad elaborare il
concetto di sistema, oggi ampiamente utilizzato in
molti campi del sapere scientifico: matematica,
fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali.
Nel libro “Teoria generale dei sistemi” del 1969, egli
dirige l’attenzione sulle relazioni tra gli elementi del
sistema.
Osserva che le proprietà di un sistema sono diverse
e non deducibili da quelle possedute dai singoli
elementi che lo costituiscono.
Biologo e matematico (1901-1972)
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 14
15. Nel 1961, mentre elabora un nuovo modello per le previsioni
del tempo, Lorenz osserva un fenomeno del tutto inaspettato.
A partire da condizioni molto simili si possono ottenere
risultati via via divergenti, fino a far scomparire ogni traccia di
somiglianza tra i due fenomeni. Basta, cioè, introdurre una
piccolissima variazione in una delle variabili di partenza per
giungere a conclusioni completamente diverse.
Scopre così che le previsioni del tempo a lunga scadenza
sono impossibili. Nei sistemi complessi, infatti, piccole
fluttuazioni possono generare fenomeni imponenti e
imprevisti.
Un battito d’ala in Brasile
Metereologo (1917-2008) può generare un uragano
nel Texas.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 15
16. Prigogine è considerato uno dei padri della
complessità. Egli studia le strutture dissipative, quali
sistemi aperti che conservano la loro identità
attraverso lo scambio di energia con l’esterno.
Le cellule e il corpo umano sono entrambi sistemi
dissipativi perché si mantengono vitali, importando
dall’esterno un flusso costante di energia: cibo,
acqua, aria e informazioni.
"Gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di
certezze. Un tempo credevano di averle nella
religione. Poi le hanno avute nella fisica di Newton.
Oggi non è più così e non accettare questa realtà
(1917-2003) non rappresenta un fatto negativo, al contrario.
Premio Nobel per la chimica 1977
Siamo all'inizio di una nuova storia dell'Universo”.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 16
17. Gell-mann, insignito del premio Nobel per la
scoperta dei quark, è tra i fondatori del Santa Fè
Institute, dove è stata elaborata la teoria dei sistemi
complessi.
È l’autore di uno dei testi classici della complessità “Il
quark e il giaguaro: avventura nel semplice e nel
complesso”.
Uomo di grande cultura, studia ciò che induce le
particelle elementari (tutte uguali e governate da
moti caotici), ad interagire, adattarsi e integrarsi in
Premio nobel per la fisica nel
sistemi sempre più ordinati, differenziati e complessi.
1969
Gell-Mann ci conduce dal quark, al giaguaro,
all’umanità, attraverso l’interazione tra le leggi
fondamentali della fisica e del caso.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 17
18. Nella storia della complessità Mandelbrot (1924-2010),
può essere considerato lo sceneggiatore. Attraverso i
frattali, ha reso visibile ciò che si cela dentro le formule
matematiche.
L’insieme di Mandelbrot, una delle figure più complesse
che si possano immaginare, scaturisce da una formula
molto semplice, reiterata milioni di volte, con il computer.
Formule altrettanto semplici
generano figure straordinarie,
rintracciabili ovunque in natura: un
fiocco di neve, le linee frastagliate
di una costa, il guscio di una
conchiglia, le foglie di una felce,
l’albero bronchiale.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 18
19. Edgar Moren è una delle menti più
vivaci e creative del panorama
culturale internazionale.
Profondo conoscitore dei principi
della complessità ne studia i risvolti
nello sviluppo della conoscenza,
nella vita individuale e nella
tumultuosa espansione dei rapporti
tra persone con culture diverse.
Sociologo
“Mentre progredisce la conoscenza delle
parti, si aggrava la nostra ignoranza del tutto”
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 19
20. Fritjof Capra, direttore del Center for Ecolitercy di
Berkeley, è uno degli esponenti più conosciuti tra gli
scienziati che si richiamano ai principi della complessità.
È l’autore di alcune opere molto note quali: Il Tao della
fisica, Il punto di svolta, La rete della vita, in cui si
approfondiscono, tra l’atro, le grandi similitudini tra le più
recenti scoperte della fisica moderna, i principi della
complessità e le filosofie orientali.
Capra ci aiuta a comprendere come i sistemi complessi
permeano ogni aspetto della nostra vita individuale e
sociale e ci richiama al rispetto dell’ecosistema e della
biosostenibilità delle nostre scelte.
Fisico e saggista
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22. Tipo
di
componen8
Inanima8
Dota8
di
autonomia
decisionale
N.
di
componen8
Basso
Al8ssimo
Tipo
di
connessioni
Lineari
-‐
fisse
Dinamiche
-‐
variabili
N.
di
connessioni
Limitate
Molto
numerose
Comportamen8
Programmabili
Capaci
di
apprendere,
di
adaIarsi
e
prevedibili
al
contesto
e
imprevedibili
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24. I confini di un sistema sono sempre sfumati in un sistema più ampio e più
complesso.
Siamo immersi nella complessità.
Molecola
Cellula
Tessuto
Organo
Individuo
Società
Atomo
Contemporaneamente si può essere un sistema (corpo umano) e un elemento di un
sistema più grande (città).
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25. Le proprietà di un sistema sono il risultato dell’interazione di molti elementi
appartenenti contemporaneamente a diversi sistemi collegati.
Il senso di benessere che ci pervade guardando un bel paesaggio:
non può essere ricondotto a nessuno dei singoli elementi.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 25
26. ? ?
?
? Agente
?
?
Relazione
?
? ? Regola
?
?
Il termitaio rappresenta la più alta
struttura della terra in relazione
all’altezza dei suoi costruttori.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 26
27. Il
cervello
umano
è
la
struIura
più
complessa
che
conosciamo.
Con8ene
oltre
100
miliardi
di
neuroni
(pari
al
numero
di
stelle
della
Via
laIea).
Ciascun
neurone
può
ricevere
fino
a
100.000
impulsi.
La
corteccia
possiede
oltre
un
milione
di
miliardi
di
sinapsi.
Non
esistono
due
cervelli
uguali.
Fino
al
70%
dei
neuroni
muore
nel
primo
anno
di
vita,
quelli
che
sopravvivono
formano
una
rete
sempre
più
complessa.
Certe
connessioni
si
rafforzano
con
l'uso,
mentre
altre
si
affievoliscono
con
lo
sviluppo.
J.O’connor,
I.
McDermo1,
il
pensiero
sistemico,
Cellule cerebrali a microscopio
elettronico Sperling
&
Kupfer
2003.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 27
28. L’organizzazione è composta da molte persone, riunite in microsistemi formali o
spontanei (unità operative, servizi, uffici, gruppi di lavoro), che condividono,
risorse, obiettivi, principi e che interagiscono, attraverso regole e procedure
predefinite e informali.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 28
30. Gli elementi dei sistemi complessi sono tutti interconnessi, per cui il cambiamento
di un singolo elemento agisce su gran parte degli altri, anche a grandi distanze.
Questo è ciò che aveva
ipotizzato l’industria ittica
senza tener conto della
incredibile complessità
della catena alimentare
(oltre 225 milioni di
percorsi causa-effetto).
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 30
31. Dato il grande numero di agenti
coinvolti e la non linearità delle
risposte il comportamento dei
SCA è imprevedibile.
Un battito d’ala in Brasile può generare un uragano nel Texas. Edward Lorenz
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 31
32. Concetti considerati opposti possono risultare ugualmente veri.
Nei sistemi complessi vale la regola:
• Flessibilità e rispetto delle regole
• Collaborazione e competizione
• Spirito di iniziativa e scarsità di risorse
• Autonomia e gerarchia
• Innovazione e assunzione di rischi
l’uno e l’altro l’uno o l’altro • Imprevedibilità e pianificazione
• Specializzazione e integrazione
Ci
sono
due
Kpi
di
verità.
Le
verità
superficiali,
il
cui
opposto
è
chiaramente
sbagliato
e
le
verità
profonde,
il
cui
opposto
è
ugualmente
vero.
Niels Bohr - Nobel per la fisica, 1922
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 32
34. I sistemi complessi mostrano una tendenza
spontanea degli elementi ad auto-
organizzarsi in strutture via via più ordinate,
differenziate e complesse.
I SCA sono reagiscono agli stimoli esterni
modificando i comportamenti, in modo da
ottimizzare l’efficienza del sistema.
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35. Nei sistemi complessi sorgono, in modo spontaneo, nuove proprietà non
prevedibili attraverso lo studio analitico dei singoli componenti.
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36. Le proprietà emergenti non sono il
risultato di un disegno preordinato,
nascono dall’interazione dei singoli
agenti.
Le proprietà emergenti favoriscono
la conservazione, la riproduzione e
l’evoluzione del sistema verso livelli
organizzativi più specializzati e più
competitivi rispetto all’ambiente
circostante.
Il
profumo
e
i
colori
dei
fiori
favoriscono
il
richiamo
degli
inse]
per
l’impollinazione.
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37. L’emergenza è un fenomeno che riguarda tutti i sistemi: fisici, chimici, biologici,
sociali.
• fluidità dell’acqua
• elasticità di un polimero
• lucentezza di un cristallo
• profumo di un fiore
• disegni sulla sabbia
• pattern degli automi cellulari
• Bellezza
• Apprendimento
• Coscienza
• vita
Stone Circles, Spitsbergen
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39. Relazioni e comunicazioni sono l’essenza dei sistemi complessi adattativi.
I due tipi di relazioni (di ruolo e sociali), interagiscono e contribuiscono a creare la
cultura organizzativa o sociale.
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40. I sistemi complessi evolvono attraverso gli scambi che si verificano sull’orlo del
caos: nella zona di confine tra ordine e disordine.
Procedure troppo rigide inibiscono la fantasia, ingessano il sistema e ne
impediscono lo sviluppo.
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41. È opportuno definire le strategie per convogliare
creatività ed energie verso mete comuni, ma
pianificare con precisione ogni minimo dettaglio
può essere pericoloso.
È meglio essere aperti per affrontare le situazioni
impreviste con maggiori possibilità di scelta:
osservare l’evolvere della situazione e sfruttare la
situazione più favorevole.
Al tacchino viene dato da mangiare tutti i giorni.
Ad ogni pasto si consolida così la sua
convinzione della bontà del genere
umano … fino al pomeriggio che
precede il giorno del ringraziamento …
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 41
42. Favorire l’emergere spontaneo di nuove proprietà sfruttando la creatività collettiva
propria dei Sistemi Complessi Adattativi.
• Piani strategici di lungo periodo in ambienti instabili
limitano le capacità del sistema di rispondere alle
opportunità di crescita e alle situazioni di pericolo.
• Intuire i cambiamenti, essere flessibili, aperti
all’innovazione, pronti ad aggiornare i programmi
adattandoli al contesto esterno ed interno, agli ostacoli
e alle congiunture favorevoli.
Senso
di
direzione
Interazioni
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 42
43. La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali, carichi di valori,
ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per sempre.
Occorre imparare a riconoscere le
opposte dimensioni che coesistono nei
sistemi complessi per coglierne limiti e
potenzialità.
Il rispetto delle competenze degli altri
crea un legame potente ed è parte
integrante di un efficace coordinamento
dei lavori altamente interdipendenti.
Diversità significa libertà e la libertà richiede un certo grado di disordine.
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44. La capacità di un sistema di svilupparsi è in gran parte legata alle diversità e alle
specializzazioni presenti nel sistema.
Nel 1200, l’università di Parigi aveva 4 facoltà: teologia, medicina, diritto canonico
e arte. Negli anni ’90 sono state classificate oltre 4.000 discipline scientifiche.
La realtà è una rete di fenomeni interconnessi
Una persona è simultaneamente un “oggetto”:
fisico, chimico, biologico, fisiologico, mentale,
sociale e culturale. Klein E:CO 2004
J. Bollen: Map of science 2009
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45. Lavorare insieme consente di fare cose che non si potrebbero fare da soli.
Occorre essere una squadra.
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47. Un sistema complesso adattativo per evolvere richiede tre condizioni.
• un certo grado di pressione
selettiva: possibilità di acquisire
vantaggi per chi agisce in sintonia
con il sistema (incentivi, attrattori).
• Un ambiente abbastanza stabile per
consentire alla selezione di maturare
i suoi frutti.
• Il tempo necessario per consolidare
le relazioni.
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