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Il detenuto :
- non potrà accedere alla chat
- avrà la foto profilo sbarrata da un ashtag
- avrà delle sbarre sulla proprie immagine di copertina
e sui post che pubblicherà.
- non potrà ricevere post in bacheca.

BRIEF:
Creare una campagna integrata che porti i consumatori a percepire i manufatti “Made in carcere”
come prodotti di valore e di valori, alla pari dei brand più glamour.

INSIGHT:

31 Ottobre

Ogni ora l’ applicazione pubblicherà a suo nome un post
per chiedere agli amici di liberarlo su #madeincarcere.

Capisci cos’ è la libertà, solo quando la perdi.

IDEA:
Chiediamo alla fanbase di Made in carcere di mettersi nei panni di un detenuto.
Ma come farlo? Tramite Facebook, il regno della libertà di espressione e luogo ideale di condivisione.
Proprio tutto ciò che manca ai detenuti.

2.

SOLUZIONE:

Quando dieci amici avranno pubblicato un post su
#madeincarcere, il profilo del detenuto tornerà alle sue
normali impostazioni ed ogni amico riceverà un post
generato che rimanda al sito dell’ Associazione.

Abbiamo ideato una dinamica in tre fasi.
1. Un’ applicazione Facebook permette agli advocate di “imprigionarsi”, mostrando come sarebbe
il profilo Facebook di un detenuto.
2. I contatti Facebook degli advocate possono liberare il profilo dell’ amico/a condividendo un
proprio pensiero all’ ashtag #madeincarcere. Quando dieci contatti avranno condiviso un post,
l’ advocate verrà liberato.
3. Le frasi generate dagli utenti verrano selezionate dalle donne di Made in carcere. Le più belle
saranno ricamate a mano sui prodotti Made in carcere ed un video documenterà l’ operazione.

MEDIA:
1. Applicazione Facebook.
2. Sito madeincarcere.it.
3. Prodotti Made in carcere.
4. Video online.

Siamo venti donne, e queste sono le nostre foto segnaletiche.
Passare tutto il giorno in cella è molto noioso, per questo abbiamo deciso di rimboccarci le maniche.
Lavoriamo tessuti di scarto per traformarli in oggetti quotidiani. Creiamo borse, ma non abbiamo il coraggio di usarle perché qua dentro è pieno di ladri; facciamo
sciarpe, anche se abbiamo il riscaldamento; realizziamo piccoli portachiavi, ma chissà perché nessuno ci vuole dare le chiavi. Facciamo tutto questo perché ci aiuta
a sorridere, ma soprattutto perché ci piace pensare che ciò che nasce in carcere possa vivere in libertà.
Aiutando il tuo amico a tornare libero, anche tu sei entrato a far parte del nostro progetto.
Stiamo raccogliendo tutte le frasi su #madeincarcere, le migliori saranno ricamate a mano sui nostri prodotti.
Da noi naturalmente.

RISULTATI:
1. Aumento del valore simbolico e relazionale dei prodotti Made in carcere.
2. Dimostrazione delle capacità artigianali delle detenute, chiamate a ricamare a mano le frasi
da loro scelte.

Atterrato sul sito Made in carcere, l’ amico ha la possibilità
di conoscere l’ Associazione e le donne che ne fanno parte;
scoprire il vero scopo della campagna “Free my profile”
e vedere ed acquistare tutti i prodotti Made in carcere.
Su di essi, qualche settimana dopo, potrebbe trovare anche
una sua frase.
(Leggimi..)

GRAZIE.

3.
“In carcere ci sono dei momenti
terribili e una sola frase può
fare una differenza immensa.”

L’ Associazione ha una fabase
di 8000 utenti.
Si può accedere all’ app da una tab
sulla pagina FB.
Non esiste prigione che possa
rinchiudere la fantasia.
#madeincarcere

Per apprezzare la libertà
a volte bisogna perderla.
#madeincarcere

Fabiana, 35 anni.
Sta scontando tre anni e sei mesi.

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  • 1. Il detenuto : - non potrà accedere alla chat - avrà la foto profilo sbarrata da un ashtag - avrà delle sbarre sulla proprie immagine di copertina e sui post che pubblicherà. - non potrà ricevere post in bacheca. BRIEF: Creare una campagna integrata che porti i consumatori a percepire i manufatti “Made in carcere” come prodotti di valore e di valori, alla pari dei brand più glamour. INSIGHT: 31 Ottobre Ogni ora l’ applicazione pubblicherà a suo nome un post per chiedere agli amici di liberarlo su #madeincarcere. Capisci cos’ è la libertà, solo quando la perdi. IDEA: Chiediamo alla fanbase di Made in carcere di mettersi nei panni di un detenuto. Ma come farlo? Tramite Facebook, il regno della libertà di espressione e luogo ideale di condivisione. Proprio tutto ciò che manca ai detenuti. 2. SOLUZIONE: Quando dieci amici avranno pubblicato un post su #madeincarcere, il profilo del detenuto tornerà alle sue normali impostazioni ed ogni amico riceverà un post generato che rimanda al sito dell’ Associazione. Abbiamo ideato una dinamica in tre fasi. 1. Un’ applicazione Facebook permette agli advocate di “imprigionarsi”, mostrando come sarebbe il profilo Facebook di un detenuto. 2. I contatti Facebook degli advocate possono liberare il profilo dell’ amico/a condividendo un proprio pensiero all’ ashtag #madeincarcere. Quando dieci contatti avranno condiviso un post, l’ advocate verrà liberato. 3. Le frasi generate dagli utenti verrano selezionate dalle donne di Made in carcere. Le più belle saranno ricamate a mano sui prodotti Made in carcere ed un video documenterà l’ operazione. MEDIA: 1. Applicazione Facebook. 2. Sito madeincarcere.it. 3. Prodotti Made in carcere. 4. Video online. Siamo venti donne, e queste sono le nostre foto segnaletiche. Passare tutto il giorno in cella è molto noioso, per questo abbiamo deciso di rimboccarci le maniche. Lavoriamo tessuti di scarto per traformarli in oggetti quotidiani. Creiamo borse, ma non abbiamo il coraggio di usarle perché qua dentro è pieno di ladri; facciamo sciarpe, anche se abbiamo il riscaldamento; realizziamo piccoli portachiavi, ma chissà perché nessuno ci vuole dare le chiavi. Facciamo tutto questo perché ci aiuta a sorridere, ma soprattutto perché ci piace pensare che ciò che nasce in carcere possa vivere in libertà. Aiutando il tuo amico a tornare libero, anche tu sei entrato a far parte del nostro progetto. Stiamo raccogliendo tutte le frasi su #madeincarcere, le migliori saranno ricamate a mano sui nostri prodotti. Da noi naturalmente. RISULTATI: 1. Aumento del valore simbolico e relazionale dei prodotti Made in carcere. 2. Dimostrazione delle capacità artigianali delle detenute, chiamate a ricamare a mano le frasi da loro scelte. Atterrato sul sito Made in carcere, l’ amico ha la possibilità di conoscere l’ Associazione e le donne che ne fanno parte; scoprire il vero scopo della campagna “Free my profile” e vedere ed acquistare tutti i prodotti Made in carcere. Su di essi, qualche settimana dopo, potrebbe trovare anche una sua frase. (Leggimi..) GRAZIE. 3. “In carcere ci sono dei momenti terribili e una sola frase può fare una differenza immensa.” L’ Associazione ha una fabase di 8000 utenti. Si può accedere all’ app da una tab sulla pagina FB. Non esiste prigione che possa rinchiudere la fantasia. #madeincarcere Per apprezzare la libertà a volte bisogna perderla. #madeincarcere Fabiana, 35 anni. Sta scontando tre anni e sei mesi.