Giuliano Mignini “Lezione di legalità” agli studenti del Convitto “Principe di Napoli” Assisi
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RASSEGNA MEDIA
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Assisi – “Lezione” di Giuliano Mignini agli studenti del Convitto “Principe di Napoli”
Mer,05/03/2014–09:40
Il sostituto Procuratore della Repubblica ha parlato di “Etica legale” e di perché si fanno le leggi.
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Donato Vallescura – Il sostituto procuratore della Repubblica Generale di
Perugia, Giuliano Mignini, ha tenuto, nell’Auditorium della scuola media del
Convitto Nazionale di Assisi, la programmata lezione speciale sul tema “Etica
legale: perché si fanno le leggi e perché bisogna rispettarle”.
La prof.ssa Annalisa Boni, Rettore del Convitto, ha fatto gli onori di casa sia
quando, all'inizio, ha salutato e ringraziato l’illustre relatore e gli organizzatori,
accolti dagli studenti con un calorosissimo applauso, sia alla fine della lezione,
che al termine della colazione, alla quale li ha intrattenuti con grande cortesia.
Il cav. rag. Vittorio Pulcinelli, presidente del Kiwanis Club Assisi “Pax et Libertas”
ha rivolto i suoi cordiali saluti e ringraziamenti al Rettore Boni, al dr. Mignini, agli
insegnanti e agli studenti, e ha presentato il Kiwanis, mentre l’avv. Ezio Onori,
dopo aver portato i saluti dell’avv. Massimiliano Romagnoli, v. presidente del KC
Assisi
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“Pax et Libertas” e responsabile del progetto, ha parlato del service
mondiale del Kiwanis Internazionale, “The Eliminate” per l’eliminazione
globale del tetano materno neonatale, una malattia che toglie la vita a un
neonato ogni 9 minuti.
La parola è passata quindi al dr. Mignini. Egli, dopo aver premesso che i
fenomeni più complessi della vita umana, come le origini e lo sviluppo dei
principi etici e delle norme di comportamento, sono il risultato di
innumerevoli individui e delle loro azioni e interazioni spontanee nel corso
del tempo, ha spiegato come gli elementi fondamentali del sistema giuridico
dei Romani, origine di tutti i sistemi giuridici europei, derivino dagli antichi
mores maiorum, i precetti normativi accettati da tutta la comunità.
Il fondamento dei mores maiorum era basato su cinque virtù fondamentali:
1.Fides: la fedeltà, la lealtà, la fede, la fiducia e la reciprocità tra i cittadini
(concetto di buona fede); 2.Pietas: la pietà, la devozione, il patriottismo, il
dazio (onore di patria); 3.Majestas: sensazione di superiorità, di
appartenenza a un popolo eletto, Majestys; 4.Virtus: qualità peculiari dei
cittadini romani: il coraggio, l'attività politica e militare; 5.Gravitas: rispetto
per la tradizione, serietà, dignità, autorità (imperturbabilità verso le
avversità).
Da queste norme consuetudinarie derivano le leggi scritte, i cui principi, che
ancora oggi ispirano i nostri ordinamenti giuridici, sono: 1. Vivere
onestamente, 2. Non danneggiare gli altri, 3. Dare a ciascuno il suo.
Il dr. Mignini ha accennando alla riflessione filosofica dei Greci intorno alle
norme, ha parlato del sistema romano-germanico di civil law continentale
(ordinamento fondato sulle leggi) e di quello anglosassone o anglo-normanno
di common law, basato sull’ esperienza e sulle sentenze precedenti, esistente
nelle isole britanniche e in Nord America. Ha fatto riferimento all’influenza
del cristianesimo, col suo modello etico, e a quella esercitata dal diritto
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canonico, e ha ricordato il giurista romano Domizio Ulpiano, per il quale “la
giustizia è l'arte della bontà e dell'equità”.
L'uomo per sua natura è portato a dare libero sfogo ai suoi egoismi e alle sue
pulsioni appropriative, anche attraverso comportamenti aggressivi e
predatori. Perciò solo attraverso una civile organizzazione sociale, educativa
e quindi statale l'uomo può rendersi, nel divenire, buono. Nasce così la
necessità di stabilire il principio di legalità (tutti gli organi dello Stato sono
tenuti ad agire secondo la legge) e quindi la necessità di formulare leggi.
La società ha bisogno della garanzia dello Stato per vivere pacificamente.
Da qui la necessità di condividere il concetto di legalità come accettazione di
regole e di norme.
In caso di mancato rispetto delle leggi, per far valere le proprie ragioni, si
ricorre
alla giustizia.
Lo stato garantisce il diritto di accesso alla giustizia, in virtù del quale ci si
può rivolgere a un tribunale per chiedere che siano rispettati i propri diritti o
per reclamare la riparazione di un danno subito.
Il dr. Mignini, dopo aver illustrato il percorso giudiziario, segnato da
istruttorie, da compiere per arrivare al processo, ha spiegato la differenza fra
processo civile e penale e i diversi gradi di giudizio.
Egli ha poi fatto cenno alla riservatezza come obbligo di condotta,
permeante dei magistrati del pubblico ministero e come i giornalisti, bravi e
in perfetta buona fede ma non specialisti, raccontino sui loro giornali,
ciascuno a modo suo, i fatti processuali.
Moltissime le domande fatte dagli studenti e anche da qualche insegnante,
alle quali il dr. Mignini ha risposto puntualmente ed esaurientemente
ampliando ed arricchendo così la propria lezione speciale.
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Gli è stato chiesto, tra l’altro, che cos’è il tribunale per i minori e se le pene
da esso inflitte sono uguali a quelle degli altri tribunali; se i minori vanno in
galera dopo che sono stati cacciati dalle scuole di recupero; se è reato dire
parolacce o bestemmiare nei luoghi pubblici; perché non ci sono abbastanza
leggi relative alla violenza sulle donne; perché l’uomo della strada non ha
fiducia nella giustizia; perché tanta gente non rispetta le regole e non ha
paura delle conseguenze; da cosa dipendono i tempi lunghi della giustizia;
cosa si può fare per avvicinare i giovani alla legalità; come si può reagire
quando si viene insultati su Facebook; se viene punito il consumo di droghe;
perché gli spacciatori arrestati vengono subito liberati; perché i figli delle
famiglie agiate hanno trattamenti diversi da quelli delle famiglie povere, ecc.
La formulazione di diverse domande è stata accompagnata da applausi
scroscianti.
Gli argomenti di alcuni interrogativi sono stati sviluppati anche in forme
dialogiche partecipate e molto suggestive.
L’evento rientra nel progetto educativo “Lezioni di legalità” del Kiwanis Club
Assisi “Pax et Libertas” rivolto alle scuole medie di Assisi.
Il Kiwanis Club Assisi “Pax et Libertas” fa parte del Kiwanis Internazionale,
la più grande organizzazione mondiale che si occupa della protezione dei
minori, il cui motto è “Serving the children of the world” ossia “Al servizio dei
bambini del mondo”.
Un plauso agli studenti, ammirevoli per il loro comportamento e la loro
attenta partecipazione, agli insegnati e alla Rettore, prof.ssa Boni, per
l’accurata organizzazione, e al dr. Mignini per la sua capacità di sviluppare gli
argomenti in maniera discorsiva, con un linguaggio semplice ma preciso ed
appropriato.
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