1. DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
UNITA’ FUNZIONALE SALUTE MENTALE INFANZIA
ADOLESCENZA FIRENZE
Organizzazione dell’Unità Funzionale di Salute
Mentale Infanzia Adolescenza di Firenze e
presentazione del Percorso Adolescenza
nell’Area Fiorentina
1 giugno 2012
Sala D’Arme Palazzo Vecchio
Roberto Leonetti
Resp. Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia Adolescenza Zona Firenze
Direttore S.C. UO NPI ,
Coord. Centri Consulenza Giovani ASL 10
2.
3. PROCESSI DI CAMBIAMENTO CHE
SONO STATI AVVIATI
• Rispetto per le persone e per la società.
• Migliorare l’assistenza dei pazienti, con le
risorse esistenti.
• Utilizzo delle persone e delle risorse creando
maggiore valore.
• Lo scopo di assicurare un servizio sanitario
migliore
4. • maggiore qualità, minori errori e quindi una
migliore assistenza del paziente,
• le attività sono svolte con migliori risultati,
• Creare le basi per un miglioramento costante.
5. Le criticità del vecchio modello
Disomogeneità di modalità di presa in carico e di
interventi e di risposte nei 5 quartieri
soprattutto riguardo a patologie emergenti gravi
e complesse
• Maggiore difficoltà nel sopperire alla carenza di
personale, maggiore rigidità
• Utenza che “gira”all’interno della città, maggiore
drop out ed a volte duplicazione degli interventi
• Disomogeneità nei carichi di lavoro
• Numero eccessivo di sedi, non sempre adeguate,
che favorisce la frammentazione
6.
7. Nuova Organizzazione UFSMIA
UFSMIA
Front Office Unico
Cittadino
055/6964438
SOS 1 PERCORSI ZONALI
SOS 2
(Quartiere 1, 4) (Quartiere 2,
3, 5)
8. FRONT OFFICE
• E’ attivo il nuovo front office cittadino
dell’UFSMIA zona Firenze
• compito di raccogliere tutte le richieste di
prime visite della città
• Assegnazione casi in base alla nuova
organizzazione in SOS, Percorsi ed ai carichi di
lavoro
• Si ricorda che il front office è attivo il lunedì,
mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 11.30 al
numero 055/6934438
9. FRONT OFFICE: SPERIMENTAZIONE
Rilevanza del front office:
• Unico punto di accettazione richieste
• Omogeneità a livello cittadino nell’accogliere
le richieste
10. Punti di forza del nuovo modello
organizzativo
• Migliore orientamento dell’utenza
• Omogeneità nelle risposte a livello zonale
• Migliore utilizzo delle competenze e
dell’esperienza degli operatori
• Minore drop out
• Equità nei carichi di lavoro
• Possibilità di una migliore organizzazione
nell’emergenza organizzativa
• Sedi adeguate
11. PRESENTAZIONE
L’UFSMIA zona Firenze è una struttura
organizzativa territoriale, afferente al
Dipartimento Salute Mentale, che produce ed
eroga prestazioni sanitarie di Neuropsichiatria
Infantile, Psicologia e Riabilitazione Funzionale
con lo scopo di prevenire, diagnosticare,
curare e riabilitare la popolazione in età 0-17
anni.
12. L’UFSMIA di Firenze è costituita da èquipes
multidisclinari integrate (SOS) che agisce in
collegamento con i medici di medicina
generale e i pediatri di libera scelta, gli
operatori dei servizi sociali, il personale
docente di asili nido, scuole materne, scuole
elementari, medie inferiori e superiori,
Comune di Firenze (Direzione 18, U.O.Minori e
Famiglia), Tribunale per i Minorenni e
Tribunale Ordinario
13. MODELLO OPERATIVO
Il modello operativo è fondato sul lavoro di gruppo
multiprofessionale, sulla collaborazione e interazione
interdisciplinare con gli operatori sanitari dell’età
evolutiva, degli adulti e con i servizi sociali ed
educativi, ed ha come presupposto il coinvolgimento
delle famiglie in tutti gli aspetti del percorso di presa
in carico.
14. PRINCIPI AI QUALI CI SI ATTIENE
– Flessibilità degli interventi
– Modello partecipativo
– Lavoro di gruppo multiprofessionale
– Radicamento nel territorio e
lavoro di rete
– Universalismo ed equità
15. RISORSE IMPEGNATE
Attualmente l’organico è costituito da 11
Neuropsichiatri Infantili, 9 Psicologi. Per quanto
riguarda la riabilitazione i terapisti si suddividono in
circa: 10 logopedisti,6 fisioterapisti, 10 educatori
professionali e 3 psicomotricisti.
16. ATTIVITA’
• Le principali attività cliniche svolte all’interno
dell’UFSMIA e per le quali vengono erogate
giornalmente prestazioni sono:
• Diagnosi, cura e riabilitazione (attività ambulatoriale)
con presa in carico di tutte le situazioni cliniche che
lo richiedono.
• Controllo e trattamento di patologie già
diagnosticate presso centri di 3° livello
• Interventi nelle scuole di ogni ordine e grado ai sensi
della L. 104/90
18. APPRENDIMEN RISCHIO CLINICO
NEUROMOTO AUTISMO ACCREDITAMENTO
RIO TO
TUTELA ADOZIONE E PSICOTERAPIA
MINORILE ETNOPSICHIATRIA POST IND E PSICO
ADOZIONE EDUCAZ.
GENITORIALITà E
RELAZIONI PSICOTERAPIA NEUROPSICOL
PRECOCI MADRE- ADOLESCENTI ADOLESCENTI OGIA NEL RM E
BAMBINO E CBT AUTISMO
ADHD E DIST. EPIDEMIOLOGIA,
MONITORAGGI, EMERGENZA-
PERSONALITà SISTEMA
DCA URGENZA IN
IN Età EV. INFORMATIVO ADOLESCENZA
19. ULTERIORI ATTIVITA’
• All’interno dell’UFSMIA di Firenze i vari operatori
partecipano a numerose attività e progetti
dedicandovi diverse ore settimanali e/o mensili. Tali
prestazioni non vengono registrate nella cartella
informatizzata. Vengono dunque effettuate attività
di:
20. • Preparazione alla nascita: vengono effettuati dei
corsi di preparazione alla nascita rivolti a coppie in
attesa.
• Salute mentale perinatale.
• Follow-up neonatale, svolte all’interno di due
importanti ospedali della zona.
• Corsi di informazione-formazione all’adozione: sono
corsi di preparazione rivolti alle coppie che hanno
deciso di adottare un bambino. A Firenze vengono
effettuati circa 10 corsi all’anno
• Sostegno post-adottivo, si svolgono gruppi di
sostegno alle coppie che hanno adottato bambini.
21. • Attività all’interno dei Centri Consulenza Giovani:
in città sono ubicati due centri di consulenza per
adolescenti
• Commissioni , Comitati Pari Opportunità,
Commissione per la trattazione delle molestie
morali, Commissione tecnica per la Vigilanza
Strutture per minori,
• Commissione handicap,
• Centro di Giustizia Minorile.
• Attività di prevenzione e promozione del
benessere nei progetti con le scuole di ogni
ordine e grado.
• Attività di formazione operatori asili nido e
scuola materna del Comune di Firenze.
22. IL RISCHIO PSICHIATRICO…
DALL’ ETA’ EVOLUTIVA ALL’ETA’ ADULTA
■ da 8 a 12 volte > media per pop. con dist. neuropsichici in età
evol.
■ Prevalenza in età adulta di disturbi insorti in e.e. = 49% per
un disturbo (Reinherz 1993)
■ 3 su 4 dei 21enni con disturbi mentali presentava già problemi
in età evolutiva (Offord 2000)
■ Effetto protettivo dell’avvenuta presa in carico da parte dei
Servizi per l’infanzia e l’adolescenza, rispetto a emergenza e
gravità dei disturbi psichiatrici in età adulta (Levi 2002)
23. LE PREMESSE EPIDEMIOLOGICHE
• Prevalenza disturbi neuropsichici = 16-18%
pop. gen. 0-17 anni (Fonagy 1997, OMS 1997,
Nardocci 1998, Missiuna et al. 2001)
• Contatti con i Servizi di NPI in Italia: 3-8% pop.
età evolutiva
• Disabilità a scuola (Ministero Istruzione
2006/7)2,0 % in Toscana 2,3 % media
nazionale
24. INDICATORI PER LA
VALUTAZIONE DI EFFICACIA
NEL TERRITORIO
Dati di popolazione
Attività generale
Indicatori di processo
* elaborazione dati a cura di Elena Cabras, psicologa
29. Si riferiscono a tutta la popolazione che
durante il 2011 si è rivolta ai Servizi di Salute
Mentale Infanzia Adolescenza di Firenze
30. UTENTI TRATTATI NELL’ANNO
• Nel 2011 gli utenti che hanno ricevuto
almeno una prestazione sono stati
2873. Di questi 1204 sono stati visti dagli
operatori del SOS1, mentre 1669 dagli
operatori del SOS2.
• Indice di prevalenza: 5.51%*
*n.utenti nell’anno*/ residente a Fix100 standard nazionale e standard
regionale per UF : 4%
31. FASCE D’ETA’ UTENTI TRATTATI
Utenti trattati Ind. Prev. Per età*
0 - 2 94 0.99 %
3 - 5 332 3.74 %
6 - 8 541 6.1 %
9 - 11 601 6.89 %
12-14 493 5.98 %
15-17 424 5.34 %
* n.utenti nell’anno per fascia d’età /pop. per fascia d’età
residente a Fix100
32. NUOVI UTENTI
• Nel 2011 i nuovi utenti (prime visite con apertura
nuova cartella clinica) dell’UFSMIA zona Firenze sono
stati 1037.
• 166 nuovi utenti sono maggiorenni (valutazione per
idoneità all’adozione, adolescenti consultori giovani,
• Di questi 429 sono stati visti dagli operatori del SOS1,
mentre 608 dagli operatori del SOS2.
• Incidenza: 1.99%*
• *Numero totale nuovi utenti/pop.rif.x100 standard nazionale: >1%
33. CASI NUOVI
FASCE D’ETA’
Utenti trattati Ind. Incid. per età*
0 - 2 63 0.66%
3 - 5 166 1.87%
6 - 8 216 2.43%
9 - 11 176 2.02%
12-14 109 1.32%
15- 17 141 1.78%
•* n.nuovi utenti nell’anno per fascia d’età /pop. per fascia d’età residente
a Fix100
34. TOTALE ACCESSI NELL’ANNO
•Nel 2011 sono state erogate prestazioni per un totale
di 18.804 accessi (contatti avuti con l’utenza)
•ALTI UTILIZZATORI
•200 utenti hanno ricevuto più di 18 accessi e pertanto
vengono considerati Alti Utilizzatori. Il dato è
sottostimato in quanto, a causa di un diverso sistema di
registrazione delle prestazioni, non tiene conto degli
accessi effettuati dal personale della riabilitazione sullo
stesso progetto di intervento.
35. INSEGNANTE DI SOSTEGNO
• Circa 840 minori residenti nel Comune di Firenze
hanno un insegnante di sostegno scolastico.
• Per 490 di loro nel 2011, è stato assegnato anche
un assistente scolastico
30% dell’utenza
37. • L’accoglienza degli adolescenti, dei loro bisogni
e delle loro famiglie presso i servizi pubblici
costituisce un punto nodale di tutto il sistema
sociale, sanitario ed educativo. L’area
comprende circa il 20% della popolazione tra
zero ed diciassette anni, includendo in essa il
disagio psicosociale, le situazioni di rischio per
la salute mentale e i minori affetti da una
malattia grave o che convivono con genitori che
ne sono affetti.
38. • L’ area del bisogno è molto vasta e di conseguenza sono
molteplici le strutture che possono essere coinvolte
nell’intervento: salute mentale, consultori, pediatria,
ospedali, pronto soccorso per emergenza urgenza, scuola,
giustizia.
• A tutte sono richieste competenze specifiche, ma anche un
elevato livello di integrazione, un’articolazione dei servizi
offerti e un modello organizzativo che permetta di coniugare
l’unitarietà di programmazione e l’omogeneità delle
prestazioni. Si tratta perciò di individuare modelli
organizzativi dove tali prerogative si possano esprimere al
meglio, nell’interesse prioritario degli utenti.
39. Diritti degli adolescenti da tutelare:
-Diritto ad essere curato nel proprio ambiente
-Diritto ad essere ricoverato in un ambiente idoneo
-Diritto ad avere un genitore o una figura di riferimento stabile
(madre,padre,educatore…)
-Diritto ad avere operatori formati e competenti
-Diritto alla salute:benessere psicofisico
-Diritto alla sicurezza
-Diritto all’intimità
-Diritto al rapporto con i coetanei
-Diritto al rapporto con l’ambiente di provenienza
-Diritto alla studio
-Diritto ad essere coinvolto nelle decisioni che lo riguardano
-Diritto all’autodeterminazione
-Diritto alla propria individualità
-Diritto alla propria diversità
40. Contesto con il quale ci confrontiamo
Adolescenti portatori di disagi multipli e spesso
silenti, da individuare
aumento di adolescenti immigrati portatori di altri
modi di vivere il momento adolescenziale,
multiproblematicità della famiglia: spesso presenza
di adulti scarsamente significativi sul piano genitoriale
nei confronti dei figli in fase adolescenziale.
limite del nostro modello culturale
43. E’ una crisi transitoria?
• Fondamentale distinguere e
differenziare, le situazioni patologiche
dalle crisi transitorie “fisiologiche”
44. L’adolescente si trova ad affrontare alcune
categorie universali di compiti a livello
ambientale ed interiore:
Cambiamento sociale e familiare
Sviluppo psicofisicosessuale
Sviluppo cognitivo e acquisizione del
pensiero ipotetico-deduttivo
Evoluzione identitaria e riorganizzazione
del sé
45.
46. Mente e Corpo
Secondo i Laufer (1986), la principale funzione
evolutiva dell’adolescenza risiede nell’instaurarsi
dell’organizzazione sessuale definitiva della
personalità, che deve includere, nella rappresentazione
del corpo, le modificazioni apportate dalla pubertà.
Tutti gli altri compiti evolutivi, come il cambiamento
delle relazioni con gli oggetti edipici, con i coetanei,
con il proprio corpo, andrebbero inquadrati in questa
funzione evolutiva fondamentale (Laufer M., Laufer
M.E., 1986).
47. • L’ambiente che si propone deve avere
operatori che funzionino come adulti
competenti, validi punti di riferimento, con cui
poter fare esperienze utili e costruttive e che
possono favorire l’integrazione del Sé
dell’adolescente e
• Sostenere il processo di responsabilizzazione
del minore
48. • Se l’ambiente riesce ad assicurare delle cure
abbastanza buone ed a rimanere nel tempo
“sufficientemente stabile ed indistruttibile”, funzione
di holding, il bambino prima e l’adolescente poi,
saranno capaci di assumersi la responsabilità del
proprio potenziale distruttivo e di utilizzare queste
forze, in piena libertà,come un patrimonio personale,
nelle proprie esperienze della vita.
49.
50. Fattori di rischio
• Sfavorevoli condizioni socio-ambientali e
familiari
• carenza di adeguate competenze
educative e di coping genitoriale
• monogenitorialità
• caratteristiche temperamentali
51. Fattori di rischio e fattori protettivi entrano in gioco
nei contesti educativi e di accudimento e, di
conseguenza, nei processi di crescita e di sviluppo:
• Per quanto riguarda i fattori di rischio individuali e di contesto: famiglie
multiproblematiche, carenza di adulti significativi di riferimento, società
connotate da adulti “non sufficientemente adulti”, carenza di occasioni
sociali/educative, istituzione scolastica a volte frammentante, selettiva,
competitiva, forte condizionamento rispetto ai modelli ed ai messaggi
veicolati dai mass media spesso confusivi e con pseudo-valori
• Tra i fattori protettivi si possono comunque elencare componenti
individuali, familiari, educative e sociali
52. Fattori protettivi (Masten 2001):
•Presenza di genitori competenti e protettivi
•Buone abilità cognitive
•Senso di autoefficacia ed
elevata autostima
•Positiva visione del mondo
•Presenza di abilità
riconosciute a livello sociale
•Adattabilità e personalità pro-sociale
•Presenza di relazioni profonde con
coetanei pro-sociali e rispettosi delle regole
•Buone condizioni socio-economiche
•Presenza di un buon ambiente scolastico
•Legame con organizzazioni pro-sociali
•Buone relazioni di vicinato e presenza di risorse nella comunità
54. Dati sull’Adolescenza
•Dal sistema informatizzato Caribel è
possibile risalire anche alle diagnosi
dell’utenza afferente all’UFSMIA zona
Firenze.
•Per i 917 minori appartenenti alla fascia
adolescenziale 11-17 anni è stato
possibile evidenziare come 593 soffrano
di disturbi della sfera psicopatologica
55. Diagnosi adolescenti (12/17 anni)
Fasce Disturbi Disturbi Sindromi Disturbi della Dist. di
d’età psicotici affettivi nevrotiche condotta personalità
F20-F29 F30-F39 legate a alimentare F60-F69
stress. F40- F50-F50.9
F48
12-14 1 9 45 6 6
15-17 3 16 45 9 13
Tot utenza 4 38 180 20 34
UFSMIA
56. Diagnosi adolescenti (12/17 anni)
Fasce Sindromi Dist della Dist. misti Sindromi e Sindromi e
d’età ipercintiche Condotta condotta e dist. della dist. della
F90-F90.9 F91-F91.9 sfera emoz. sfera emoz sfera sociale
F92-F92.9 con esordio F94-F94.9
inf.
F93-F93.9
12-14 15 14 7 15 8
15-17 3 28 21 17 3
Tot 55 99 56 77 30
utenza
UFSMIA
57. MINORI INSERITI IN COMUNITA’
• Nel 2011, 12 minori residenti nel Comune di Firenze
erano inseriti presso comunità fuori comune (2 sono
diventati maggiorenni nell’anno):
• 7 presso la Comunità educativa di Assisi “Piccolo
Carro”
• 4 presso la Comunità educativa di Vinci “Paolo e
Francesca”
• 1 presso la Comunità educativa di Chieti “Nostos”
• La previsione per la fine del 2012, è che i minori
inseriti presso Comunità fuori comune saranno: 1
presso il Piccolo Carro di Assisi ed 1 presso la
Comunità di Vinci, questo grazie anche all’utilizzo
del “modulo rinforzato”.
58. DATI MINORI RICOVERATI
• Per quanto riguarda i minori ricoverati con residenza
sanitaria nell’ASL10:
• Nel 2011 sono stati ricoverati 108 minori (239 ricoveri) di età
compresa dagli 11 ai 17 anni con DRG psichiatrici presso gli
ospedali dell’azienda e di altre aziende.
• Rispetto al 2010 sono stati fatti 45 ricoveri in meno
• Per quanto riguarda i minori residenti a Firenze:
• Nel 2011 sono stati ricoverati 47 minori per un totale di 91
ricoveri. Di questi 42 ragazzi sono italiani mentre 5 sono
stranieri
59. Percorsi ospedalieri
• Per 5 minori residenti a Firenze il percorso ha
previsto un passaggio tra Meyer e NPI
Careggi,
• Per 1 Meyer e Ist. Stella Maris
• Per 1 NPI e Stella Maris
60. I DRG di ricovero per i minori
ricoverati residenti a Firenze sono:
• COD 523:Abuso e dipendenza
• COD 432: Altre diagnosi relative a disturbi mentali
• COD 428 Dist. di personalità e del controllo degli
impulsi
• COD 431:Dist. mentali dell’infanzia
• COD 426: Nevrosi depressive
• COD 427: Nevrosi eccetto nevrosi depressive
• COD 430: Psicosi
61. MINORI RICOVERATI IN ALTRE
AZIENDE: NPI AO CAREGGI
• 2011: 33 minori ricoverati (65 ricoveri con una media di
degenza di 13 giorni)
• I DRG di dimissione sono stati:
– 28 ricoveri con DRG di Dist. di personalità e del controllo degli impulsi
con una media di 15 giorni di degenza (anoressia nervosa, dist. di pers.
Istrionico, dis. Pers. Ossessivo)
due ragazzi di 11 anni
tre ragazzi di 13 anni
tre ragazzi di 14 anni
un ragazzo di 15 anni
un ragazzo di 16 anni
quattro ragazzi di 17 anni
62. MINORI RICOVERATI IN ALTRE AZIENDE:
NPI AO CAREGGI
– 9 ricoveri con DRG di Dist. mentali dell’infanzia con una media di 5
giorni di degenza (dist. della condotta e delle emozioni)
un ragazzo di 11 anni
due ragazzi di 12 anni
due ragazzi di 14 anni
due ragazzi di 15 anni
un ragazzo di 16 anni
un ragazzo di 17 anni
– 3 ricoveri con DRG di Nevrosi depressive con una media di 5 giorni di
degenza
Un ragazzo di 12 anni
Un ragazzo di 16 anni
Un ragazzo di 17 anni
63. MINORI RICOVERATI IN ALTRE AZIENDE: NPI
AO CAREGGI
– 25 ricoveri con DRG di Psicosi con una media di 18
giorni di degenza (episodio schizofrenico, dist.
bipolare tipo I, depressione maggiore, dist.
dell’umore)
due ragazzi di 14 anni
quattro ragazzi i di 15 anni
cinque ragazzi di 16 anni
quattro ragazzi di 17 anni
64. MINORI RICOVERATI IN ALTRE AZIENDE:
AO MEYER
13 minori ricoverati (15 ricoveri con una media di 3 giorni di degenza). DRG di
dimissione:
• Abuso e dipendenza: 1 ricovero per un ragazzo di 14 anni
• Altre diagnosi relative a disturbi mentali (dist alimentazione) 6 ricoveri:
quattro ragazzi di 15 anni
• Dist. di personalità e del controllo degli impulsi (Borderline): 1 ricovero
Un ragazzo di 16 anni
• Nevrosi eccetto nevrosi depressive: 2 ricoveri
Due ragazzi di 17 anni
• Psicosi: 5 ricoveri
Un ragazzo di 12 anni
Un ragazzo di 13 anni
Un ragazzo di 14 anni
Due ragazzi di 15 anni
• Rispetto al 2010 sono stati fatti 7 ricoveri in meno
65. MINORI RICOVERATI IN ALTRE AZIENDE:
ISTITUTO STELLA MARIS
• 4 minori ricoverati (5 ricoveri per una media di 19 giorni di degenza). I DRG di
dimissione sono stati:
• Dist. di personalità e del contr. degli impulsi: 1 ricovero
Un ragazzo di 15 anni
• Nevrosi depressive: 1 ricovero
Un ragazzo di 16 anni
• Psicosi: 3 ricovero
Un ragazzo di 16 anni
Due ragazzi di 12 anni
• Rispetto al 2010 sono stati effettuati 5 ricoveri in meno
66. DATI MINORI RICOVERATI IN AZIENDA: SPDC
• Ospedale di Santa Maria Nuova: nel 2011 è stato
ricoverato un minore di 17 anni. DRG di dimissione:
dist. di personalità e del controllo degli impulsi (1
giorno di degenza).
• Oblate: nel 2011 è stato ricoverato un minore di 17
anni. DRG di dimissione: dist. di personalità e del
controllo degli impulsi (2 giorni di degenza).
• Rispetto al 2010 ci sono stati 4 ricoveri in meno
67. Considerazioni
• Il ricovero ospedaliero: non sempre può risultare
efficace, per cui risulta importante che ci siano
indicazioni precise dettate dall’appropriatezza.
• Così , come va valutato caso per caso l’inserimento in
comunità (educativa o terapeutica)
• Altrettanto utile risulta l’inserimento presso centri
diurni con programmi appositamente costituiti.
69. I SERVIZI PER GLI ADOLESCENTI
Salute Mentale Infanzia Adolescenza Firenze
Front Office tel.0556934438
Presso l’UFSMIA Firenze è attivo un ambulatorio per
situazioni acute adolescenziali dove il lavoro
integrato di neuropsichiatri infantili, educatori,
psicologi ed infermieri ha permesso di seguire casi di
grave scompenso lavorando in stretto raccordo con gli
Ospedali,i DEU, il Pronto Soccorso del Meyer e
l’Ospedale Meyer, la NPI Careggi, IPM e Centro di
Giustizia Minorile, i Servizi Sociali del comune, i Centri
Consulenza Giovani.
70. AMBULATORIO PER ADOLESCENTI
Da dicembre 2011 ad aprile 2012
n° richieste: 88 (M 42 e F 46)
n° prime visite: 86 (M 42 e F 44)
età alla prima visita: min 11a 2m
max 17 aa 10m
n° pz presi in carico: 77 (M 41 e F
36)
71. STRUTTURE PER MINORI
• Centri diurni
• Comunità educative
• Modulo rinforzato
• Comunità ad alta intensità assistenziale
72. Tavolo per il disagio psichico
Formazione degli operatori
73. • Modello Operativo di un servizio per
adolescenti integrato: Centri Consulenza
Giovani- Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia
Adolescenza-Servizio Sociale
Approccio globale, dove non vi sia scissione tra corpo e mente.
Impegno di tutte le professionalità coinvolte nell’equìpe a
mantenere questa integrazione
Integrazione tra servizi
NPI
Pediatra
OSPEDALE
Ass.
SCUOLA sociale
Educatore
prof
Terapisti Psicologo/a
Ginecologo/a
Riabilita
zione.
Dietista
Ostetrica Ass.
San/Inf.
74. Terzo
Pronto settore Strutture
soccorso per minori
Percorso
Ospedale: Adolescente e
NPI ; Meyer ; Scuola
Famiglia
SPDC
Comune PLS, MMG, TM-IPM
Servizi Sociali SMIA…,SMA…, Giustizia Minorile
Ser.t,CCG
75. SMIA
Ambulatorio Acuti
Scuola in
Percorso Verde ospedale
Centro di
Io Ausiliario
Centro Terapia Familiare
Consulenza Giovani
77. E’ importante:
• Superare la confusione
• Interdisciplinarietà come risorsa e non
come ostacolo
• Raccordo tra le varie istituzioni
• Reggere la complessità e le difficoltà
78.
79.
80. Criticità, strumenti e strategie
• Riguardo all’organizzazione in percorsi permangono alcune
criticità che riguardano le aree problematiche di confine.
Esse concernono soprattutto:
• il mantenere la continuità della presa in carico per gli
adolescenti che raggiungono la maggiore età, attraverso il
passaggio ai servizi per gli adulti (esiste una netta
separazione tra servizi per età e per problematica);
• adolescenti seguiti dai servizi i cui genitori presentano
problematiche psichiatriche; in questi casi si assiste spesso
ad una sottovalutazione dei bisogni del minore da parte dei
servizi che si occupano dei genitori, prevalendo lo stereotipo
che “il figlio è utile ai genitori”,
81. • l’abuso di sostanze e la cosiddetta “doppia
diagnosi”(coesistenza di tossicodipendenza e problemi
psichiatrici nello stesso individuo) e la complessità di una
presa in carico che prevede una forte integrazione tra i
servizi per le tossicodipendenze ed i servizi di salute
mentale.
• Un’ulteriore criticità è riferibile alle situazioni di scompenso
adolescenziale psichiatrico che richiedono luoghi ad hoc per
il ricovero e la fase post dimissione ospedaliera. Nell’area
fiorentina è in corso un progetto che prevede l’utilizzo delle
comunità educative esistenti, di comunità con “modulo
rinforzato” (strutture che accolgono situazioni con disagio
psichico conclamato e che usufruiscono di risorse educative
e terapeutiche appropriate). E’ prevista inoltre la
realizzazione di una comunità terapeutica ad alta intensità
assistenziale.
82. E’ fondamentale tenere insieme gli aspetti
socio-sanitari ed educativi, nelle attività di
prevenzione, promozione della salute
mentale, presa in carico e riabilitazione,
tenendo conto anche dei provvedimenti della
giustizia, nelle situazioni dove quest’ultima
risulta coinvolta.
83. Finalità complessiva dell’organizzazione prospettata, è
quella di evidenziare i servizi per l’adolescenza non
solo in termini di risorse, ma anche all’interno di una
cornice che salvaguardi una filosofia di interventi
globali ed integrati, sociali-sanitari-educativi, in un
percorso trasversale, dove il lavoro di promozione
della salute, prevenzione e presa in carico permetta
di costituire un sistema integrato di sostegno alle
competenze degli adolescenti e degli adulti di
riferimento (famiglie, insegnanti, educatori) e di
individuare precocemente le situazioni di disagio,
orientando ed accompagnando l’utenza verso i
servizi preposti.
84. Integrare gli interventi socio-sanitari
con quelli educativi
- Fare uno sforzo unitario individuando i punti vulnerabili e
mettere in atto interventi specificamente utili, ma non
frammentare la popolazione dei bambini e degli
adolescenti in tante piccole casistiche,
- A livello di prevenzione primaria e di prevenzione attiva
della salute è necessario lavorare prima di tutto con metodi
educativi pertinenti ed efficaci,
- Gli interventi di prima diagnosi e di presa in carico debbono
essere costruiti rispetto a popolazioni a rischio clinico
piuttosto che rispetto a singoli casi tipo; questo criterio
costituisce l’unica garanzia per non psichiatrizzare la salute
mentale (Levi, 2010)
85. E’ fondamentale che :
- Gli Interventi siano integrati e
coordinati
- Ambiti: sociale,
sanitario,educativo,giudiziario, che
devono comunicare
- Integrazione: come realizzarla
86. • RETE vera, concreta, operativa che
includa tutti i soggetti pubblici e privati
in stretto contatto e che si integrino
costantemente sia a livello progettuale-
operativo che formativo.
• Gli adolescenti e le loro famiglie sono
parte integrante di tutto ciò.