Mauro Alovisio bullismo e cyberbullismo odg milano
1. Bullismo, cyberbullismo, definizioni e
responsabilità
Avv.Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
333/3597588
Associazione Centro Studi di informatica Giuridica di Ivrea
Torino
Milano, 8 luglio 2016
2. Il Centro Nexa su Internet & Società
● Centro di ricerca del Politecnico di Torino (Dipartimento di
Automatica e Informatica), fondato nel 2006.
● Studia Internet e il suo impatto sulla società in ottica
multidisciplinare (tecnologica, giuridica ed economica).
● Svolge supporto alla policy in ambito europeo (e.g., sugli aspetti
giuridici dell'informazione del settore pubblico) e nazionale.
● Collaborazioni internazionali:
●partner del Network of Excellence on Internet Science (EINS)
http://www.internet-science.eu/
●membro fondatore della Rete globale di centri su Internet &
Società http://cyber.law.harvard.edu/research/network_of_centers
3. Csig di Ivrea-Torino
Il Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino è un’ associazione
indipendente senza finalità di lucro interdisciplinare attiva dal 2005
(rivolta a giuristi, informatici, psicologi, professori, studenti, giornalisti, etc.)
Mission: aggiornamento professionale, informazione, approfondimento
dell’evoluzione dell’ICT e dell’innovazione e dell’impatto sui diritti, trasparenza on
line e partecipazione
Aderisce alla Coalizione per le competenze digitali promossa da Agid , ha
un blog http://csigivreatorino.it ed un Comitato Scientifico di magistrati,
professori e professionisti
Ha partecipato alle consultazioni on line in materia di privacy, diritto di autore
cyberbullismo, open data, crowdfunding, open data e trasparenza, videosorveglianza
e droni, wi-fi e software libero, violenza on line e pari opportunità
4. 18 settembre 2016, salone dei droni, Modena
24 settembre 2016, seminario su regolamento europeo protezione dati
personali Ordine Ing.Torino
1 Ottobre 2016, festival di Jaamola, Milano
9 Ottobre 2016 Festival di Internet di Pisa (droni e cinema)
21- 23 Ottobre Smau Milano (tre laboratori: )
Novembre 2016 Dronitaly a Milano e Festival ICT
Prossime Tappe associazione
5. - consultazione su codice di autoregolamentazione in materia di cyberbullismo
(gennaio 2014 )
- convegno sul cyberbullismo presso università degli Studi di Torino (febbraio 2014)
- consultazione sulla Buona Scuola con contributo su pari opportunità e bullismo
-contributo sul nuovo disegno di legge in materia di cyberbullismo
- organizzazione convegni, seminari con istituto Avogadro, Cesedi, tavolaValdese,
Centro Sereno Regis, corsi di formazione per docenti e forze di polizia
- progetto social media e cyberbullismo e adesione alle competenze digitali Agid
- pubblicazione di articoli su riviste specializzate ed ebook in materia di competenze
digitali
- partnership con altre associazioni, audizioni, partecipazioni a bandi
Csig, bullismo e cyberbullismo
7. Le forme del bullismo
Flaming:l’invio di messaggi elettronici violenti e volgari finalizzati a suscitare
discussioni on line
Harassment:molestie ripetute attraverso l’invio di messaggi elettronici offensivi
Denigration: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria
la sua reputazione o le sue amicizie,.
Impersonation “sostituzione di persona”
Outing and trickery: “rivelazioni ed inganno”
Esclusione
Cyberstalking
Avv. Mauro Alovisio
9. Social Media e Cyberbullismo
Periodo: da gennaio 2015 a
dicembre 2016
Obiettivo: fare conoscere e comprendere
il fenomeno del bullismo e cyberbullismo
Strumenti:
ciclo di conferenze ed incontri informativi e formativi in materia di sensibilizzazione,
prevenzione e contrasto sul cyberbullismo, identità digitale, aggressività on line,
sicurezza informatica rivolti a studenti, docenti, genitori e dirigenti,
condivisione di materiali attraverso blog e spazi social
Tappe del progetto:
seminari per insegnanti in materia di cyberbullismo in partnership con il Centro Cesedi della Città
Metropolitana di Torino
partecipazione a presentazione del Progetto di contrasto del bullismo della Diaconia Valdese a Pinerolo
prima presentazione delle linee guida del Miur su cyberbullismo nel Nord Italia in sinergia con Istituto
salesiano Rebaudengo di Torino e corso formazione docenti
partecipazione al Festival di innovazione Supernova e al festiva Internet di Pisa
incontro con i genitori su cyberbullismo all’interno del Festival Ada
8 500
Dati: 8 eventi con una partecipazione complessiva di 500 (studenti, giovani, cittadini)
gennaio dicembre
2015
10. Punti di forza
Interdisciplinarietà dei contributi (professori, ricercatori, avvocati, informatici, esperti
di privacy, e social media education)
Coinvolgimento e partnership di altre associazioni, istituzioni ed enti (Istituto
Avogadro, Centro Sereno Regis) e forze di polizia (Nucleo di prossimità urbana)
Informazione e coinvolgimento dei decisori politici nazionali e locali
Invio contributo sul disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo e richiesta
di audizione alla Camera dei Deputati
Aspetti da consolidare e migliorare
Maggiore coinvolgimento di Tribunale dei Minorenni, ASL
Partnership con Ordine dei giornalisti
Partecipazione a bandi europei e nazionali in partnership con università, enti e centri
di ricerca (novembre 2015- adesione a tre bandi Miur)
Pubblicazione di libro (contratto di edizione)
Organizzazione di convegni e seminari per anziani
Seminari presso biblioteche e informagiovani
http://competenzedigitali.agid.gov.it/progetto/social-media-e-cyberbullismo
11. Principali evidenze da replicare
- Utilizzo per finalità didattiche di video, film, libri , canzoni
- Rovesciamento della classe
- Coinvolgimento dei ragazzi come testimonial
- Utilizzo dei materiali e quiz predisposti dal Garante privacy
- Indicazione di siti e libri per approfondire e istruzioni come segnalare episodi di bullismo
- Informazione, formazione e sperimentazione di peer education
- Condivisione dei materiali sui social e utilizzo di licenze creative commons
- Cosa migliorare come Coalizione?
- Organizzazione di laboratori per il Safer Internet Day
Buone prassi
13. Agenda
-Nativi e Immigrati digitali
-Cyberbullismo : definizioni, scenari e strumenti
-Linee guida del Miur: Pari Opportunità e hate speech
-Responsabilità
14. Agenda
-Nativi e Immigrati digitali
-Cyberbullismo : definizioni, scenari e strumenti
-Linee guida del Miur: Pari Opportunità e hate speech
-Responsabilità
15. Agenda
-Nativi e Immigrati digitali
-Cyberbullismo : definizioni, scenari e strumenti
-Linee guida del Miur: Pari Opportunità e hate speech
-Responsabilità
16. Gli albori di un nuovo mondo
Avv. Mauro Alovisio
- nessuna distinzione fra off line e on line
●- nuova concezione del tempo e dello spazio
●- sviluppo dell’ internet degli oggetti; (ottobre 2014: i dispositivi mobili superano il
numero della popolazione mondiale: 7,2 miliardi)
●- conseguenze modifiche antropologiche, cognitive, sociali, culturali, organizzative
●-impatto sul mondo educativo, della scuola, del lavoro, sull’organizzazione della
società
»Nel 2010 è stata creata una quantità di dati superiore a quella prodotta dall’uomo
complessivamente negli ultimi 30.000 anni»
Eric Shmidt amministratore delegato di Google
https://www.youtube.com/watch?v=qYnmfBiomlo
●- presenza digital divide fra nativi digitali e immigrati digitali: siamo di fronte ad un’
emergenza educativa?
19. I nostri figli sono diversi da noi?
Occorre comprendere la diversità dei nostri figli rispetto alle generazioni
precedenti
I nativi digitali sono in simbiosi con la tecnologia
-conoscono
-comunicano
-apprendono
-collaborano
in autonomia, indipendenza, con curiosità e in modo completamente
diverso dagli adulti con frequenza di uso e appropriazione mediale di
internet diversa (cosa fanno on line e la loro rappresentazione)
Avv. Mauro Alovisio
21. I nuovi mondi
La conoscenza è potere – F. BACONE
Oggi anche i dati e le informazioni sono potere
Più l’informazione è personale più ha potere chi la detiene
Oggetto delle informazioni: hobby, gusti, desideri, età, capacità economica,
orientamento politico e sessuale
Dai dati all’identità delle persone
(in 60 secondi su facebook sono caricati 2 milioni di contenuti!)
22. Internet e privacy
I social network un rischio per un giovane su quattro
"Cyberbullismo in aumento" allarme del Garante della privacy.
"I giovani non hanno la reale percezione del potere della rete. Di come la vita
privata, nell'era dei social network, acquisti un altro peso e i rapporti tutta un'altra
platea: sempre più vasta, sempre più sconosciuta".
Quello che mettete in rete resta. Per sempre. E tra chi lo guarda oggi e chi lo vedrà
fra anni, c'è anche chi non vi conosce e potrebbe usarlo contro di voi".
Antonello Soro, presidente dell'Ufficio del Garante della privacy, valuta la
situazione italiana nella Giornata europea della protezione dei dati personali.
23. Privacy e fiducia
. la fiducia è l’elemento fondamentale per creare il Mercato Unico Digitale.
Eurostat 2016
Il 25% degli utenti Ue ha avuto problemi con questioni riguardanti la
sicurezza online (virus violazione della privacy)
Il19% degli italiani evita di usare il wi-fi fuori casa sempre per timore di subire
un attacco informatico o una violazione dei propri dati personali.
Se i cittadini hanno paura non si sviluppano i servizi e non decolla l’e-
commerce
Soluzioni framework cybersecurity presentato a Roma il 2 febbraio 2016
25. Internet e privacy
Il primo strumento per tutelare la privacy è la consapevolezza
Etica del digitale
Video su app. e privacy
http://www.garanteprivacy.it/app
Video su social network: Connetti la testa
http://www.garanteprivacy.it/connettilatesta
Video su smartphone e tablet
Fatti Smart
https://www.youtube.com/watch?v=6eF-mwKhrVo
26. - Right to be let alone “Diritto ad essere lasciati soli”
(Warren e Brandeis, Right to Privacy, Harvard Law Review,
1890) diritto alla riservatezza della propria sfera privata, a
non subire intrusioni indesiderate nella propria vita intima
privacy statica
- Pretesa dell’individuo di essere il solo a determinare in che
misura egli desidera condividere parte di sé con altri
- Diritto al controllo sulla circolazione dei dati ed
informazioni che ci riguardono
privacy dinamica
Definizione ed origine della privacy
28. Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali o CEDU (Roma 4 novembre 1950)
Direttiva 95/46/CEE “Tutela delle persone fisiche con riguardo al
trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati” e
direttiva 2002/58/Ce privacy nel settore delle comunicazioni
elettroniche
- Legislatore comunitario -“sistema Schengen” per favorire la
circolazione dei lavoratori - l’Italia approva la legge n. 675 del 1996 in
materia di privacy
-Codice in materia di protezione dei dati personali (D L.vo n. 196 del
2003)
-La carta dei diritti fondamentali dell’unione europea (art.8)
Il valore della protezione dei dati
29. la sicurezza informatica consiste nella protezione dei requisiti:
- di integrità
- di disponibilità
- di confidenzialità di un sistema informativo
- verificabilità
-reattività
rapporto dell’associazione Clusit 2015 gli attacchi informatici: 9 miliardi di danni
solo in Italia
Sicurezza informatica
31. Aprile 2016 approvazione del nuovo regolamento europeo che sostituirà
la direttiva 46/95/CE del 2003
-rafforzamento dei diritti dei cittadini digitali nell’utilizzo di internet e nei
socialnetwork , portabilità dei dati, informativa, consenso, diritto
all’oblio
- introduzione del privacy by design e by default, privacy impact
assessment (valutazione dell'impatto-privacy )
-obbligo di costituire un "data protection officer“
- rafforzamento dei poteri delle autorità nazionali (sanzioni)
- inasprimento delle sanzioni (multe che possono arrivare al 2% del
fatturato o a una cifra massima di 10-20 milioni di euro)
Il nuovo regolamento Europeo
32. Qualora si applichi l'articolo 6, paragrafo 1, lettera a), per
quanto riguarda l'offerta diretta di servizi della società
dell’informazione ai minori, il trattamento di dati
personali del minore è lecito ove il minore abbia
almeno 16 anni.
Ove il minore abbia un'età inferiore ai 16 anni, tale trattamento
è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è
prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità
genitoriale.
Gli Stati membri possono stabilire per legge un'età inferiore a
tali fini purché non inferiore ai 13 anni.
(art.8)
Il nuovo regolamento Europeo e minori (a)
33. 2. Il titolare del trattamento si adopera in ogni modo
ragionevole per verificare in tali casi che il consenso sia
espresso o autorizzato dal titolare della responsabilità
genitoriale sul minore, in considerazione delle
tecnologie disponibili.
3. Il paragrafo 1 non pregiudica le disposizioni generali del
diritto dei contratti degli Stati membri, quali le norme sulla
validità, la formazione o l’efficacia di un contratto rispetto a un
minore.
Il nuovo regolamento Europeo e minori (b)
34. Internet e privacy
Il primo strumento per tutelare la privacy è la consapevolezza
Etica del digitale
Video su app. e privacy
http://www.garanteprivacy.it/app
Video su social network: Connetti la testa
http://www.garanteprivacy.it/connettilatesta
Video su smartphone e tablet
Fatti Smart
https://www.youtube.com/watch?v=6eF-mwKhrVo
35. Internet e privacy
primo strumento per tutelare la privacy è la consapevolezza.
http://www.garanteprivacy.it/app
36. Scenari attuali
«Nel 2010 è stata creata una quantità di dati superiore a quella
prodotta dall’uomo complessivamente negli ultimi 30.000 anni»
Eric Shmidt, amministratore delegato di Google
Non vi è più alcun confine fra l’on line e l’off line, vita reale e vita
digitale
SPOT BELGA sull'ingenuità delle persone riguardo i propri dati
personali in pasto ai social network
https://www.youtube.com/watch?v=qYnmfBiomlo
37. Quando ti connetti ai social network, connetti anche la testa"! Con i social network
entri in contatto con gli altri, condividi idee ed emozioni, cerchi e trovi
informazioni.
Queste nuove forme di comunicazione offrono enormi opportunità, ma presentano
anche dei rischi che è bene conoscere.
Per aiutarti, il Garante per la protezione dei dati personali mette a tua disposizione
tre strumenti: un video tutorial per riflettere su come usare i social network in
modo sicuro e consapevole, un breve questionario per testare quanto conosci i
principali pericoli che si possono correre in Rete e un vademecum con i consigli
dell'Autorità
http://www.garanteprivacy.it/connettilatesta
Test connetti la testa
38. Hai spiegato a tuo figlio che non deve toccare il fornello acceso, lo hai educato ad
attraversare la strada, a “non prendere caramelle dagli sconosciuti”... ma gli hai
insegnato a riconoscere i segnali di pericolo della rete?
Gli hai insegnato a difendersi dalle aggressioni di potenziali provocatori o
molestatori on-line?
A non raccontare a tutti, anche a sconosciuti, particolari della sua vita privata e
di quella degli amici?
Hai mai provato a navigare insieme a tuo figlio? Gli hai chiesto di mostrarti come
si usa Internet e le reti sociali alle quali è iscritto?
(linguaggio tra generazioni)
http://www.youtube.com/watch?v=Zkd3hcEhYjA
Genitori e social media (a)
39. Se vedi tua figlia turbata, le chiedi come è andata la giornata con i suoi gruppi sui
social network?
Provi mai a farti spiegare dai tuoi figli quali sono gli argomenti di discussione più
interessanti sui social network in quel momento?
Ti informi se i tuoi figli hanno conosciuto nuovi amici in chat?
Pericoli di Internet - reale e virtuale - Dov'è Klaus?
http://www.youtube.com/watch?v=KoFUr3h0Yxc
Genitori e social media (b)
40. In tutto questo qual è l’atteggiamento della famiglia?
Secondo l’indagine di Telefono Azzurro:
- il 56% dei genitori parla in famiglia dei rischi che si possono correre online
-il 12% opta per il controllo sui contenuti fruiti dal figlio
- il 10% ritiene che il figlio possa cavarsela da solo, in quanto già esperto delle
nuove tecnologie.
SempreTelefono Azzurro, nell’ambito del progetto PlayTech realizzato con
Google, evidenzia che un genitore su cinque conosce poco o niente delle attività
dei figli nel’mondo virtuale’
Indagine genitori e web
42. In tutto questo qual è l’atteggiamento della famiglia?
Secondo l’indagine di Telefono Azzurro:
- il 56% dei genitori parla in famiglia dei rischi che si possono correre online
-il 12% opta per il controllo sui contenuti fruiti dal figlio
- il 10% ritiene che il figlio possa cavarsela da solo, in quanto già esperto delle
nuove tecnologie.
SempreTelefono Azzurro, nell’ambito del progetto PlayTech realizzato con
Google, evidenzia che un genitore su cinque conosce poco o niente delle attività
dei figli nel’mondo virtuale’
Indagine genitori e web
44. Verso un uso consapevole dei media digitali
Era della comunicazione digitale
-il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social
network
l'87% usa uno smartphone connesso a internet
-Cyberbullismo
ll 52% dei presidi italiani ha dovuto gestire episodi di bullismo digitale,
il 10% di sexting e il 3% di adescamento online.
-Genitori
i genitori hanno poca consapevolezza e tendono a sminuire il
fenomeno, dice l'81% dei dirigenti scolastici
● Indagine Censi sui dirigenti scolastici marzo 2016
http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121051
46. A che punto siamo?
Indagine Censis «Verso un uso consapevole dei
media digitali» marzo 2016- dirigenti scolastici
Indagine Censis sui dirigenti scolastici marzo 2016 http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121051
Indagine Il tempo del web. Adolescenti e genitori
online a cura di Doxa Kids e Telefono azzurro
Febbraio 2016
Indagine Istat sul bullismo e cyberbullismo
Dicembre 2015
http://www.istat.it/it/archivio/176335
47. Verso un uso consapevole dei media digitali
Era della comunicazione digitale
-il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social
network
l'87% usa uno smartphone connesso a internet
-Cyberbullismo
ll 52% dei presidi italiani ha dovuto gestire episodi di bullismo digitale,
il 10% di sexting e il 3% di adescamento online.
-Genitori
i genitori hanno poca consapevolezza e tendono a sminuire il
fenomeno, dice l'81% dei dirigenti scolastici
● Indagine Censi sui dirigenti scolastici marzo 2016
http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121051
48. A che punto siamo?
Indagine Censis sui dirigenti scolastici marzo
2016 Verso un uso consapevole dei media digitali
Indagine Censi sui dirigenti scolastici marzo 2016 http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121051
Indagine Il tempo del web. Adolescenti e genitori
online a cura di Doxa Kisd e Telefono azzurro
49. Il tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata
da SOS Il Telefono Azzurro Onlus (c)
● Acquisti online.Altro dato sorprendente della ricerca riguarda
l’uso del denaro che gli adolescenti fanno sulla rete. Un
intervistato su 10 confessa di aver proceduto a un acquisto senza
accorgersene, ma quello che salta all’occhio è che più di 2 su 3
(38%) compra regolarmente con carta dei genitori (63%) o con
propria (22%).
● Una serie di allarmi lanciati dagli adolescenti italiani a cui spesso
i genitori non sono in grado da soli di dare risposta: il 71% degli
intervistati dichiara di non aver mai sentito parlare di sexting, il 12%
di non saper cos’è il cyberbullismo.
50. Rapporto Istat giovani e bullismo
● Comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi:Bullismo
● Nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso
e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di
una delle "tipiche" azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di
prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.
● Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-
13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%).
Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti
professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).
● Le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Considerando
anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell'anno), sono oltre il 57% i giovanissimi
oggetto di prepotenze residenti al Nord.
● Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente
azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente
vittime di Cyber bullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).
● Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%),
derisione per l'aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le
proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni,botte, calci e pugni (3,8%).
● Il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, caratterizzato da una relazione
vis a vis tra la vittima e bullo e il 10,8% di azioni indirette, prive di contatti fisici.Tra le ragazze è
minima la differenza tra prepotenze di tipo "diretto" e "indiretto" (rispettivamente 16,7% e 14%).Al
contrario, tra i maschi le forme dirette (17%) sono più del doppio di quelle indirette (7,7%).
● http://www.istat.it/it/archivio/176335
51. Il tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata
da SOS Il Telefono Azzurro Onlus (a)
● Dipendenza. Il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire
a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online,
quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è
afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i
messaggi arrivati sul proprio cellulare. Quasi 4 su 5 (78%)
chattano continuamente suWhatsApp.
● Troppo presto. Uno degli allarmi lanciati dalla ricerca è quello
dell’età in cui gli adolescenti italiani accedono alla rete. Uno su 2
(48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età
minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote
uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa
che arrivano a 12.
52. Il tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata
da SOS Il Telefono Azzurro Onlus (b)
● Genitori. Se i ragazzi palesano una dipendenza evidente, non sono
da meno mamme e papà. Quattro intervistati su 5 dichiarano di
usare i social per comunicare quotidianamente con i propri figli
– 68%WhatsApp, 18% altre chat – 1 su 4 (22%) di soffrire di
vamping.
● Cyberbullismo.Tra le esperienze peggiori vissute dai ragazzi in
rete quella di essere deriso da amici o conoscenti. Più di 1 su 10
(12%) dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo, il 32%
ha paura di subirlo, mentre il 30% teme il contrario: postare
qualcosa che offenda qualcuno senza accorgersene.
53. Il tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata
da SOS Il Telefono Azzurro Onlus (c)
● Acquisti online.Altro dato sorprendente della ricerca riguarda
l’uso del denaro che gli adolescenti fanno sulla rete. Un
intervistato su 10 confessa di aver proceduto a un acquisto senza
accorgersene, ma quello che salta all’occhio è che più di 2 su 3
(38%) compra regolarmente con carta dei genitori (63%) o con
propria (22%).
● Una serie di allarmi lanciati dagli adolescenti italiani a cui spesso
i genitori non sono in grado da soli di dare risposta: il 71% degli
intervistati dichiara di non aver mai sentito parlare di sexting, il 12%
di non saper cos’è il cyberbullismo.
54. Verso un uso consapevole dei media digitali
Era della comunicazione digitale
-il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social
network
l'87% usa uno smartphone connesso a internet
-Cyberbullismo
ll 52% dei presidi italiani ha dovuto gestire episodi di bullismo digitale,
il 10% di sexting e il 3% di adescamento online.
-Genitori
i genitori hanno poca consapevolezza e tendono a sminuire il
fenomeno, dice l'81% dei dirigenti scolastici
● Indagine Censi sui dirigenti scolastici marzo 2016
http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121051
55. Generazioni Connesse- ricerca 2016
●Generazione Z, i nati tra il 1996 e il 2010,
●un’indagine affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all’Università degli
Studi di Firenze.
Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati rimane connesso tra le 5 e le 10 ore
al giorno (considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una
percentuale analoga di ragazzi si dichiara sempre connessa.
Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone:Whatsapp è la piattaforma
preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai
social network come Facebook (64%), Instagram (61%) eYoutube (58%). Quasi la
totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat.
Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli
a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni
volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa).
I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti
alla loro privacy.Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il
cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un
coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.
56. I Bulli
● «Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e
canoscenza»
●Dante (Inferno XXVI)
● «Franti è alto e forte, la sua faccia è tosta, triste, brutta, di
bronzo, la fronte è bassa, gli occhi torbi. Porta un berretino con
visiera, di tela cerata, schiacciato su un orecchio. Ha un coltello.
Fu già espulso da un’altra sezione»
● «Cuore» di Edmondo De Amicis
●Franti non ha un nome!!
●Episodio di bullismo contro l’allievo Crossi
57. Grazie per attenzione !
Avv. Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
https://www.linkedin.com/pub/mauro-alovisio/7/511/b31
http://www.serviziweb.unito.it/blog/?area=Blog&action=ReadForm&id=40524
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3.0
Avv. Mauro Alovisio
58. Grazie per attenzione !
Avv. Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
https://www.linkedin.com/pub/mauro-alovisio/7/511/b31
http://www.serviziweb.unito.it/blog/?area=Blog&action=ReadForm&id=40524
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Avv. Mauro Alovisio
59. Grazie per attenzione !
Avv. Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
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3.0
Avv. Mauro Alovisio
60. Bullismo
Che cos’ il bullismo ?
●“uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o
● vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo,
alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”.
●Dan Olweus
● Tre elementi costitutivi e contestuali :
●a) un’aggressione, fisica o verbale
●b) la ripetizione dei comportamenti nel tempo
●c) uno squilibrio di potere o di forza
●
61. Cyberbullismo
Che cos’è il cyberbullismo ?
- bullismo on line
si intende un tipo di attacco continuo, ripetuto e sistematico
attuato mediante internet attraverso e-mail, messaggistica
istantanea, chat, gruppi su social networks sms, mms
si distingue in :
- cyberbullismo diretto (invio di messaggi alla vittima)
- cyberbullismo indiretto (diffusione on line )
Avv. Mauro Alovisio
62. Differenze fra cyberbullismo e bullismo
- il cyberbullismo come ogni fenomeno connesso ad internet non ha limiti di
spazio di tempo
- ha pertanto un potenziale offensivo più persistente e pericoloso
- il cyberbullo non ha il contatto visivo con la vittima e pertanto non ha l’esatta
percezione delle conseguenze delle proprie azioni (impatto su empatia e
remore etiche; meccanismo psicologico del disimpegno morale)
- il cyberbullo crede di essere anonimo e di non potere essere rintracciato (in
realtà non è così) e tale finta convinzione rafforza il potenziale offensivo
- non c’è più la possibilità di controllo fisico di educatori, genitori e adulti
Avv. Mauro Alovisio
63. Grazie per attenzione !
Avv. Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
https://www.linkedin.com/pub/mauro-alovisio/7/511/b31
http://www.serviziweb.unito.it/blog/?area=Blog&action=ReadForm&id=40524
slide edite con licenze creative commons per uso non commerciale
3.0
Avv. Mauro Alovisio
64. Grazie per attenzione !
Avv. Mauro Alovisio
mauro.alovisio@gmail.com
https://www.linkedin.com/pub/mauro-alovisio/7/511/b31
http://www.serviziweb.unito.it/blog/?area=Blog&action=ReadForm&id=40524
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3.0
Avv. Mauro Alovisio
65. Rapporto Istat giovani e bullismo
● Comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi:Bullismo
● Nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso
e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di
una delle "tipiche" azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di
prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.
● Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-
13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%).
Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti
professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).
● Le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Considerando
anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell'anno), sono oltre il 57% i giovanissimi
oggetto di prepotenze residenti al Nord.
● Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente
azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente
vittime di Cyber bullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).
● Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%),
derisione per l'aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le
proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni,botte, calci e pugni (3,8%).
● Il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, caratterizzato da una relazione
vis a vis tra la vittima e bullo e il 10,8% di azioni indirette, prive di contatti fisici.Tra le ragazze è
minima la differenza tra prepotenze di tipo "diretto" e "indiretto" (rispettivamente 16,7% e 14%).Al
contrario, tra i maschi le forme dirette (17%) sono più del doppio di quelle indirette (7,7%).
● http://www.istat.it/it/archivio/176335
66. Agenda
● definizione di bullismo e cyberbullismo
● I nuovi scenari normativi, linee guida Miur e social
media
● Le responsabilità
●. Casi concreti
●- Nativi digitali
67. Contesto nazionale
Gli atti di cyberbullismo possono integrare a livello penale le seguenti fattispecie:
-ingiuria e diffamazione on line (art. 594 e 595 c.p.)
- molestie (660 c.p)
- minaccia (612 c.p)
- violenza privata; (art. 610 c.p)
- sostituzione di persona (art. 494 c.p: v, cass. Pen. 12479 del 2011)
-stalking telematico (“cyberstalking”) (612 bis c.p)
- violazione della privacy (art. 167 del Codice della Privacy)
presenza di diversi disegni di legge in materia ma in ottica repressiva e non di
prevenzione (sul modello della legislazione francese )
Avv. Mauro Alovisio
68. Effetti del bullismo
- rendimento scolastico
- assenze da scuola
- perdita di appettito
- ansia
- depressione
- bassa stima di se stessi
- suicidio
Danni alla salute fisica e psichica
Avv. Mauro Alovisio
69. Le forme del bullismo
Flaming:l’invio di messaggi elettronici violenti e volgari finalizzati a suscitare
discussioni on line
Harassment:molestie ripetute attraverso l’invio di messaggi elettronici offensivi
Denigration: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria
la sua reputazione o le sue amicizie,.
Impersonation “sostituzione di persona”
Outing and trickery: “rivelazioni ed inganno”
Esclusione
Cyberstalking
Avv. Mauro Alovisio
70. ●Contributo del Centro Studi di Informatica Giuridica di IvreaTorino:
http://csig-ivrea-torino.blogspot.it/ ha riguardato i profili del
bullismo/cyberbullismo e le pari opportunità
In materia di bullismo , si è proposto : «la previsione di momenti di
informazione, confronto e prevenzione rivolti a genitori, allievi,
docenti, dei fenomeni complessi del bullismo, drama e cyberbullismo; si
evidenzia come il fenomeno del bullismo sia citato nel corpo del
documento "La Buona Scuola" solo una volta ( a p. 82) e sia individuato,
come strumento di contrasto dello stesso: lo sport a scuola, (su quali
basi di ricerca?);
si propone la previsione nelle scuole della giornata obbligatoria della
legalità, trasparenza e pari opportunità aperta alle famiglie, enti,
università,centri di ricerca, forze dell'Ordine»
(https://labuonascuola.gov.it/area/m/20008/
Consultazione La Buona Scuola (a)
71. Contributo del Centro Studi di Informatica
in materia di pari opportunità, si è proposto di inserire nel documento:
- «il reintegro dell'obbligo di educazione civica intesa come formazione
alla cittadinanza attiva declinata sotto il profilo della cittadinanza digitale
e della social education;
- la previsione del richiamo ai principi delle pari opportunità (intesa
come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e
sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione
e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età,
orientamento sessuale) e di non discriminazione e l'adozione nel
documento del linguaggio di genere»
https://labuonascuola.gov.it/area/m/5804/
come è finita?
Consultazione La Buona Scuola (b)
72. ●Con Legge 13 luglio 2015 , n. 107
art.1 , comma 7
Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali
disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per
la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia,
in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del
monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei
curricoli e degli spazi di flessibilità nonché in riferimento a iniziative di
potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il
raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti:
-prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di
discriminazione e del bullismo, anche informatico;
potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con
bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati
anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi
del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di
indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014;
Riforma Buona Scuola (a)
73. - Legge 13 luglio 2015 , n. 107
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva democratica attraverso
la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e
il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della
solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei
doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-
finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialita';
e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto
della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle
attività culturali;
h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare
riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei
social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo
del lavoro;
.
Riforma Buona Scuola (b)
74. contributo Csig di IvreaTorino alla consultazione
«l’articolo sull’educazione va inserito tra i primi articoli della
dichiarazione (all’ art.2) e non all’art.13 della bozza di dichiarazione in
quanto si tratta di un aspetto strategico per lo sviluppo del nostro paese (uno di
più arretrati in Europa v. ritardi di carattere culturale, politico e tecnico v.
criticità del digital divide) e rientra nel dovere costituzionale del diritto
all’istruzione
-Educazione come fattore di cittadinanza e sviluppo delle società
-conoscere ed imparare ad utilizzare internet
-conoscere i propri diritti e i propri doveri su internet
come è finita? L’articolo sull’educazione è il terzo della dichiarazione!
http://www.camera.it/leg17/1179
Dichiarazione dei diritti su internet
75. contributo Csig di IvreaTorino alla consultazione
«l’articolo sull’educazione va inserito tra i primi articoli della
dichiarazione (all’ art.2) e non all’art.13 della bozza di dichiarazione in
quanto si tratta di un aspetto strategico per lo sviluppo del nostro paese (uno di
più arretrati in Europa v. ritardi di carattere culturale, politico e tecnico v.
criticità del digital divide) e rientra nel dovere costituzionale del diritto
all’istruzione
-Educazione come fattore di cittadinanza e sviluppo delle società
-conoscere ed imparare ad utilizzare internet
-conoscere i propri diritti e i propri doveri su internet
come è finita? L’articolo sull’educazione è il terzo della dichiarazione!
http://www.camera.it/leg17/1179
Dichiarazione dei diritti su internet
76. Art. 3.
(Diritto alla conoscenza e all’educazione in rete).
1. Le istituzioni pubbliche assicurano la creazione, l'uso e la diffusione della
conoscenza in rete intesa come bene accessibile e fruibile da parte di ogni
soggetto.
2. Debbono essere presi in considerazione i diritti derivanti dal riconoscimento
degli interessi morali e materiali legati alla produzione di conoscenze.
3. Ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di
aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo
consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà
fondamentali.
4. Le Istituzioni pubbliche promuovono, in particolare attraverso il sistema
dell’istruzione e della formazione, l’educazione all’uso consapevole di Internet e
intervengono per rimuovere ogni forma di ritardo culturale che precluda o limiti
l’utilizzo di Internet da parte delle persone.
5. L'uso consapevole di Internet è fondamentale garanzia per lo sviluppo di uguali
possibilità di crescita individuale e collettiva, il riequilibrio democratico delle
differenze di potere sulla Rete tra attori economici, Istituzioni e cittadini, la
prevenzione delle discriminazioni e dei comportamenti a rischio e di quelli
lesivi delle libertà altrui.
Dichiarazione dei diritti su internet
77. ●
In materia di bullismo , il testo in consultazione riportava : «la previsione
di momenti di informazione, confronto e prevenzione rivolti a genitori,
allievi, docenti, dei fenomeni complessi del bullismo, drama e
cyberbullismo; si evidenzia come il fenomeno del bullismo sia citato nel
corpo del documento "La Buona Scuola" solo una volta (a p. 82) e sia
individuato, come strumento di contrasto dello stesso: lo sport a
scuola, (su quali basi di ricerca?); si è proposto la previsione nelle
scuole della giornata obbligatoria della legalità, trasparenza e pari
opportunità aperta alle famiglie, enti, università,centri di ricerca, forze
dell'Ordine» (https://labuonascuola.gov.it/area/m/20008/
in materia di pari opportunità, si è proposto di inserire nel documento:
- «il reintegro dell'obbligo di educazione civica intesa come formazione
alla cittadinanza attiva declinata sotto il profilo della cittadinanza digitale e
della social education;
- la previsione del richiamo ai principi delle pari opportunità (intesa
come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e
sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione
e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento
sessuale) e di non discriminazione e l'adozione nel documento del
linguaggio di genere»
Consultazione La Buona Scuola
78. Le Linee guida del Miur su bullismo e
cyberbullismo
• Aprile del 2015
«Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e
cyberbullismo»
consultabili al link:
http://www.istruzione.it/dg_studente/allegati/Linee_di_orientamento.pdf
-sostituiscono le precedenti linee guida del Miur del 1997 e colmano un vuoto
di indirizzo
-si rivolgono a tutte le scuole, famiglie e studenti
Avv. Mauro Alovisio
79. Punti di forza (a)
internet come «ambiente di vita» che non
-internet come «ambiente di vita» che non deve essere demonizzato (nativi e
migranti digitali) approccio pragmatico
-bullismo e cyberbullismo fenomeni che comprendono bullo, vittime e
gruppi, famiglie (visione prospettica)
-il ruolo dell’informazione ed educazione ai media e nei media
- richiamo forte alle pari opportunità (diversità come ricchezza, accettazione
e consapevolezza dell’altro, genere e identità di genere)
- responsabilità collettiva, prevenzione, informazione, ascolto
- rafforzare e valorizzare il patto di corresponsabilità previsto dallo Statuto
delle studentesse e studenti educa
zione alla responsabilità e alla legalità, cultura (vittima, aggressore,
gruppo) e valorizzazione del ruolo del docenteAvv. Mauro Alovisio
80. Punti di forza (b)
internet come «ambiente di vita» che non
-salvaguardia delle esperienze precedenti antibullismo e contestuale revisione dei
processi
-una nuova mission della scuola: guidare gli studenti verso la
consapevolezza dei propri diritti e doveri di “cittadini digitali”.
-confermano la centralità della scuola che nel rispetto delle indicazioni
ministeriali si assumeranno la responsabilità delle proprie scelte
didattiche o organizzative
-valorizzazione della formazione dei docenti
- riorganizzazione della governance amministrativa trasferimento delle
funzioni dagli osservatori ai CentriTerritoriali di Supporto (CTS)
un punto di arrivo o un punto di partenza
ma le risorse in campo? del ruolo del doc
Avv. Mauro Alovisio
81. - un buon testo da cui partire !
- ma con quali risorse (umane, tecnologiche e finanziarie)?
- come illustrare meglio i concetti di anonimato?
- come le scuole possono tradurre gli indirizzi strategici indicate dalle linee
guida?
- come rendere attivo il ruolo degli studenti nell’informazione, prevenzione e
contrasto del cyberbullismo? Come favorire il dialogo? e l’educazione alla
responsabilità?
- quali sono le responsabilità degli studenti, genitori e operatori?
- come possono i docenti e i dirigenti diventare il motore della svolta? antenne
di rivelazione di un disagio dei ragazzi? Come aiutare i docenti e i ragazzi?
Punti da migliorare? (a)
82. - a che punto siamo con la ridefinizione dei compiti e ruoli dei Centri
territoriali di supporto (Cts)? a quando gli specifici atti direttoriali?
- come creare un rapporto con i centri di ricerca, università, forze dell’Ordine?
Occorre creare un raccordo con i servizi sociali e con il tribunale dei Minori ?
- come offrire strumenti tecnologici efficaci di segnalazione di episodi di
bullismo?
- come aprirsi a bandi e finanziamenti e crowdfunding ?
- come sviluppare strumenti e scenari di peer education?
- cosa possiamo fare nell’attuale scenario della riforma la Buona scuola?
Punti da migliorare? (b)
83. Scuole e bullismo (a)
Le Linee di orientamento invitano le scuole a:
- realizzare interventi mirati alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo;
- offrire lezioni di web sicuro all’interno di specifici moduli didattici da inserire nel
piano dell’offerta formativa;
-ad aggiornare il regolamento scolastico con una sezione dedicata all’uso
degli smartphone e di altri dispositivi elettronici;
-comunicare agli studenti e alle loro famiglie le sanzioni previste dal regolamento
di istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on line;
-prevedere dei percorsi di formazione tenuti dagli esperti rivolti a genitori
sulle problematiche del bullismo e cyber bullismo impostati anche sull’analisi
dei bisogni;
- ideare e realizzare campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e
locandine informative; Avv. Mauro Alovisio
84. Scuole e bullismo (b)
-ideare e realizzare campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e
locandine informative;
- creare sul sito web della scuola una sezione dedicata ai temi del bullismo
e/o cyber bullismo in cui inserire uno spazio riservato alle comunicazioni
scuola-famiglia e una chat dedicata gestita dagli studenti eventualmente
attraverso i loro rappresentanti;
- aprire uno sportello di ascolto on line e/o face to face presso ciascuna
scuola sede di CTS;
- utilizzare procedure codificate per segnalare alle famiglie, enti e/o
organismi competenti i comportamenti a rischio;
- valorizzare il ruolo del personale scolastico ed in particolare, degli assistenti
tecnici al fine di un utilizzo sicuro di Internet e scuola.
- informative;
Avv. Mauro Alovisio
85. i Genitori e le Linee guida del Miur (a)
- La scuola è chiamata ad adottare misure finalizzate a prevenire e
contrastare ogni forma di violenza e di prevaricazione
- La famiglia è chiamata a collaborare con la scuola non solo
educando i figli ma anche vigilando sui loro comportamenti
- Rafforzare e valorizzare il patto di corresponsabilità educativa previsto
dallo Statuto delle studentesse e studenti strumento pattizio innovativo
attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, diritti e i doveri che
intercorrono fra l’istituzione scolastica, la famiglia e gli studenti
- dei bisogni;
Avv. Mauro Alovisio
86. i Genitori e le Linee guida del Miur (b)
- I genitori hanno il diritto e dovere di informarsi sull’offerta formativa e
programmi erogati dalle scuole v. Piano Offerta Formativa (POF), sono
previsti moduli sull’utilizzo sicuro di internet?
- Quali delle misure organizzative previste dalle Linee guida del Miur contro il
bullismo e cyberbullismo sono state adottate?
- Sono state comunicate alle famiglie i regolamenti e le sanzioni previste nel caso
di ceyberbullismo?
- Sono state comunicate alle famiglie le procedure codificate per segnalare alle
famiglie ed enti i comportamenti a rischio?
- Sono stati pianificati momenti informativi per ragazzi e genitori?
- È stato creato uno sportello o sezione web in materia?
- Sono previste iniziative per il Safer Internet Day 2016 di febbraio?
- Come sono coinvolti i ragazzi nelle attività di prevenzione e contrasto del
cyberbullismo?
87. - visione pragmatica dei social media: il ruolo positivo degli strumenti
social che nell’ambito scolastico possono essere adottati come
-strumenti di comunicazione, validi ed efficaci
sia per la divulgazione di materiali didattici
sia per la rilevazione del grado di soddisfazione degli
studenti rispetto alle attività scolastiche
sia per la sensibilizzazione all’uso corretto della rete (pag.9)
I Social media!!!
88. i Genitori e le Linee guida del Miur (a)
- La scuola è chiamata ad adottare misure finalizzate a prevenire e
contrastare ogni forma di violenza e di prevaricazione
- La famiglia è chiamata a collaborare con la scuola non solo
educando i figli ma anche vigilando sui loro comportamenti
- Rafforzare e valorizzare il patto di corresponsabilità educativa previsto
dallo Statuto delle studentesse e studenti strumento pattizio innovativo
attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, diritti e i doveri che
intercorrono fra l’istituzione scolastica, la famiglia e gli studenti
- dei bisogni;
Avv. Mauro Alovisio
89. i Genitori e le Linee guida del Miur (b)
- I genitori hanno il diritto e dovere di informarsi sull’offerta formativa e
programmi erogati dalle scuole v. Piano Offerta Formativa (POF), sono
previsti moduli sull’utilizzo sicuro di internet?
- Quali delle misure organizzative previste dalle Linee guida del Miur contro il
bullismo e cyberbullismo sono state adottate?
- Sono state comunicate alle famiglie i regolamenti e le sanzioni previste nel caso
di ceyberbullismo?
- Sono state comunicate alle famiglie le procedure codificate per segnalare alle
famiglie ed enti i comportamenti a rischio?
- Sono stati pianificati momenti informativi per ragazzi e genitori?
- È stato creato uno sportello o sezione web in materia?
- Sono previste iniziative per il Safer Internet Day 2016 di febbraio?
- Come sono coinvolti i ragazzi nelle attività di prevenzione e contrasto del
cyberbullismo?
90. Informarsi ma come?
www. garanteprivacy.it
http://www.poliziadistato.it/articolo/37189/
http://www.generazioniconnesse.it/
http://www.garanteinfanzia.org/
http://smontailbullo.it/webi/index.php?s=1
www.csigivreatorino.it
Come non informarsi:
http://www.repubblica.it/tecnologia/2015/05/06/news/igloss_1_0_-
_l_abc_dei_comportamenti_devianti_on_line-113680440/?refresh_ce
Avv. Mauro Alovisio
91. A chi segnalare casi di bullismo?
- al Dirigente scolastico, (le linee guida Miur di aprile 2015 prevedono alcune
misure organizzative, informative in materia di bullismo)
- al rappresentanti dei genitori
- al Nucleo di prossimità di Torino
(appuntamento http://www.comune.torino.it/vigiliurbani/poliziamunicipale/struttu
ra/nuclei/n-prossimita.shtml
Via Bologna, 74 tel. 011.01134300
- alla Polizia Postale
CompartimentoTorino CorsoTazzoli, 235 – Tel. 011/3014611
- Telefono Azzurro
- www.azzurro.it
- 19696
http://www.telefonoamico.it
- 199 284 284
Avv. Mauro Alovisio
92. Responsabilità
- genitori
art. 30 costituzione: è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i
figli anche se nati fuori dal matrimonio, art. 147 cc
- docenti
«I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte (maestri di arte) sono
responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel
tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.
Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità
soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto»
- dirigenti
compiti di organizzazione degli operatori scolastici : un'attività di custodia (ex
art. 2043 e 2051 c.c.) e non vigilanza!
ragazzi (art. 2046 e 2043 c.v.)
- ragazzi (art. 2046 e 2043 c.c.)
Avv. Mauro Alovisio
93. Blocca i bulli
È possibile bloccare, almeno parzialmente, l’azione dei cyberbulli. Salvando il testo
di una chat e inviando una segnalazione al moderatore. Così come contattando il
provider del servizio (Facebook, ad esempio) o nel caso del cellulare, il gestore
della telefonia mobile.A volte può essere necessario contattare la polizia postale,
se non sei sicuro puoi prima chiamare la nostra helpline.
Ascolta i tuoi figli
Se vieni a sapere che tuo figlio è preso di mira, chiedigli cosa vuole da te, non
agire senza avere condiviso con lui o lei.A volte non raccontano come se la
passano per paura che il genitore reagisca in modo eccessivo, rendendo la sua
situazione peggiore. Per capire come sta, esci dai tuoi panni e mettiti nei suoi.
Comunica con i tuoi figli
Fai loro sentire che possono chiedere consiglio sempre. Ricordati che se temono
punizioni o conseguenze negative sarà più difficile che si confrontino o chiedano
consiglio.
Cosa fare? (c)
94. Dalle ricerche, emerge che il 56% dei genitori di minori che hanno subito
atti di cyberbullismo, non ne è consapevole o lo esclude (EU Kids Online,
ANNO). Per accorgersene lo strumento più importante è il rapporto
che hai costruito con loro. La comunicazione, il dialogo che avete. Se è
buono, è più probabile che siano loro a dirti cosa sta accadendo.
Altrimenti ecco alcuni segnali:
Cambiano improvvisamente il comportamento con gli amici, a scuola, o
in altri luoghi dove socializzano.
Sono restii a frequentare luoghi o eventi che coinvolgono altre persone.
Evitano l’uso di computer, telefonini e altre tecnologie per comunicare
con gli altri.
Sono particolarmente stressati ogni volta che si riceve un messaggio.
Mostrano scarsa autostima, depressione, disturbi alimentari o del sonno.
Fonte: generazioni connesse
Cogliere i segnali
95. Comunica con i tuoi figli
Fai loro sentire che possono chiedere consiglio sempre. Ricordati che se temono
punizioni o conseguenze negative sarà più difficile che si confrontino o chiedano
consiglio.
Educali alla moderazione
Fai in modo che Internet e smartphones/telefonini non si sostituiscano alla vita
“reale”.
Assicurati sulla privacy
Devono saperla gestire anche online e devono seguire delle regole che avete
stabilito insieme. Non dovrebbero pubblicare mai dati personali né troppe
informazioni, foto, video su se stessi, soprattutto di certi tipi (vai su sexting).
Responsabilizzali
Trasmetti un sistema di valori basato su democrazia e rispetto, contro la violenza
(fisica e psicologia) e l’omertà. Il cyberbullismo approfitta di un pubblico che a
volte è spaventato e incapace di prendere posizione, altre affascinato e collusivo.
Dovresti far capire che senza questo atteggiamento intorno a lui, il cyberbullo
non potrebbe agire.
Cosa fare? (a)
96. Cosa fare se accade
Aiutali a farsi aiutare
Fatti raccontare come è andata. Fagli capire che, anche se potrebbero aver
commesso degli errori, quello che sta accadendo non è colpa loro.
Se provocati online, consiglia loro di non reagire allo stesso livello
Se si viene provocati da un cyberbullo, è importante non reagire allo stesso
livello. Non rispondere alle email, agli SMS, ai post, ecc.. Il cyberbullo (o la
cyberbulla) cerca una reazione: se non la ottiene potrebbe smettere.
Spiegagli che è importante conservare le tracce di ciò che accade
online
A differenza del bullismo tradizionale, nel cyberbullismo si lasciano molte tracce.
Spiega loro che, per poter intervenire in modo efficace, occorre che tengano
sempre traccia dei messaggi e delle provocazioni ricevute: possono costituire una
prova del reato. Ricordati che molte azioni presenti nel cyberbullismo sono
perseguibili dalla legge.
Cosa fare? (b)
97. Blocca i bulli
È possibile bloccare, almeno parzialmente, l’azione dei cyberbulli. Salvando il testo
di una chat e inviando una segnalazione al moderatore. Così come contattando il
provider del servizio (Facebook, ad esempio) o nel caso del cellulare, il gestore
della telefonia mobile.A volte può essere necessario contattare la polizia postale,
se non sei sicuro puoi prima chiamare la nostra helpline.
Ascolta i tuoi figli
Se vieni a sapere che tuo figlio è preso di mira, chiedigli cosa vuole da te, non
agire senza avere condiviso con lui o lei.A volte non raccontano come se la
passano per paura che il genitore reagisca in modo eccessivo, rendendo la sua
situazione peggiore. Per capire come sta, esci dai tuoi panni e mettiti nei suoi.
Comunica con i tuoi figli
Fai loro sentire che possono chiedere consiglio sempre. Ricordati che se temono
punizioni o conseguenze negative sarà più difficile che si confrontino o chiedano
consiglio.
Cosa fare? (c)
98. I Bulli
● «Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e
canoscenza»
●Dante (Inferno XXVI)
● «Franti è alto e forte, la sua faccia è tosta, triste, brutta, di
bronzo, la fronte è bassa, gli occhi torbi. Porta un berretino con
visiera, di tela cerata, schiacciato su un orecchio. Ha un coltello.
Fu già espulso da un’altra sezione»
● «Cuore» di Edmondo De Amicis
●Franti non ha un nome!!
●Episodio di bullismo contro l’allievo Crossi
99. Blocca i bulli
È possibile bloccare, almeno parzialmente, l’azione dei cyberbulli. Salvando il testo
di una chat e inviando una segnalazione al moderatore. Così come contattando il
provider del servizio (Facebook, ad esempio) o nel caso del cellulare, il gestore
della telefonia mobile.A volte può essere necessario contattare la polizia postale,
se non sei sicuro puoi prima chiamare la nostra helpline.
Ascolta i tuoi figli
Se vieni a sapere che tuo figlio è preso di mira, chiedigli cosa vuole da te, non
agire senza avere condiviso con lui o lei.A volte non raccontano come se la
passano per paura che il genitore reagisca in modo eccessivo, rendendo la sua
situazione peggiore. Per capire come sta, esci dai tuoi panni e mettiti nei suoi.
Comunica con i tuoi figli
Fai loro sentire che possono chiedere consiglio sempre. Ricordati che se temono
punizioni o conseguenze negative sarà più difficile che si confrontino o chiedano
consiglio.
Cosa fare? (c)
100. E la nostra scuola?
- I ragazzi
- egli operatori scolastici : un'attività di custodia (ex art. 2043 e 2051 c.c.) e no
ragazzi (art. 2046 e 2043 c.v.)
- ragazzi (art. 2046 e 2043 c.c.)
per la rilevazione del grado di soddisfazione degli studenti
e sull’analisi dei bisogni;
Avv. Mauro Alovisio
101. La responsabilità nel bullismo
- Responsabilità del bullo
- Responsabilità dei genitori
- - responsabilità degli insegnanti
- - responsabilità della scuola
Avv. Mauro Alovisio
102. La responsabilità penale del cyberbullo
- il minorenne bullo che nel momento della commissione del fatto, non ha
ancora compiuto i 14 anni (art. 97 c.p):
il minore non è imputabile (presunzione di non colpevolezza: prevista solo la
possibilità del giudice di adottare misure di sicurezza tenendo conto della gravità
del fatto e delle condizioni morali della famiglia in cui il minore è vissuto v.art.
224 c.p)
-il minorenne bullo che nel momento di commissione del fatto ha un’età fra i 14
e i 18 anni
(il minore è imputabile solo se viene provata la capacità di intendere e volere
dello stesso ma la pena è diminuita)
Avv. Mauro Alovisio
103. Processo penale minorile
Snellezza e rapidità
Divieto di costituzione di parte civile
Focus: valutazione psicologica del minore e individuazione degli strumenti di
recupero più adatti al minore anche alla luce del contesto sociale e famigliare
Poche sentenze penali di condanna
Strumenti:
istituto della messa alla prova (artt. 28 e 29 disp. Proc. Pen. Min..- DOR 22
settembre 1988, n. 448
finalità: evitare la recidiva dei comportamenti violenti
sospensione del processo
responsabilizzazione del minore
adozione di un piano di recupero commisurato alla gravità della condotta
prescrizioni di comportamenti e regole al ragazzo
Avv. Mauro Alovisio
104. Percorso di mediazione
Costituisce la vera sfida dell’ordinamento: il diamante della giustizia riparativa
(base giuridica: art. 28 dpr. 448 del 1988)
“il giudice può impartire prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato
e/a promuovere la conciliazione del minorenne con la persona offesa del reato
Vantaggi del percorso di mediazione
coinvolge in prima linea anche la vittima del bullismo che è una pietra angolare del
progetto
Pacificazione concreta fra i ragazzi attraverso la remissione della querela
Uscita dal processo penale
Elementi : la partecipazione libera e volontaria
L’attività del mediatore (agevolatore)
Percorso attivato su richiesta del P.M.
Rete degli uffici di mediazione, Procure dei minori ed enti locali
Avv. Mauro Alovisio
105. Responsabilità per fatto illecito
Art. 2043
Risarcimento per fatto illecito
Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto,
obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
Quale danno?
Danni patrimoniali e non patrimoniali
Avv. Mauro Alovisio
106. Responsabilità civile del cyberbullo
art. 2046 del codice civile
«Non risponde delle conseguenze del fatto dannoso chi non aveva la capacità di
intendere e volere al momento in cui lo ha commesso, a meno che lo stato
d’incapacità derivi da sua colpa »
Nel caso in cui il minore autore degli episodi di cyberbullismo sia ritenuto capace
di intendere e volere lo stesso sarà obbligato al risarcire il danno prodotto ai
sensi dell’art. 2043 c.c..
Il codice prevede anche in questo caso la responsabilità indiretta dei genitori e
precettori ai sensi dell’art. 2048 del codice civile
Avv. Mauro Alovisio
107. “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono
direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e
amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi
la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici".
Rapporto organico
Art. 28 della Costituzione
108. L’amministrazione scolastica (nel nostro caso il Miur) è
direttamente responsabile in considerazione del rapporto
organico (dipendente-pa) del danno cagionato agli allievi nel
tempo in cui sono sottoposti alla vigilanza
Nel caso di evento dannoso, commesso dal minore ai danni di terzi
o di se stessi, l’ente pubblico si surroga al personale
docente nella responsabilità civile
(Cass. civ, Sez.III, 2389 del 2005, Cass. Sez.III,8390 del 1995; Cass.
Sez. Unite , 6331 del 1998 )
Normativa di settore: ambito scolastico
109. -Responsabilità degli insegnanti per fatto illecito degli allievi connessa alla culpa in
vigilando
-Danni commessi con colpa lieve in vigilando degli insegnanti
Risponde solo la pa
(no azione di regresso contro i docenti )
-Danni commessi con colpa grave o con dolo : risponde la pa ma che ha
possibilità di azione di regresso contro insegnante colpevole
- Responsabilità al di fuori della culpa in vigilando
Dolo e colpa grave: risponde l’insegnante in solido con la pa, che si rivarrà
contro lo stesso
Colpa lieve risponde solo la pa senza possibilità di regresso
Il Mosaico della responsabilità
110. I genitori degli alunni che hanno subito un danno, al fine di
ottenere il risarcimento dei danni, devono citare in giudizio,
davanti al Tribunale, il Ministero dell’istruzione, quale unico
legittimato passivo.
(Cass. Sez. Un. 9346 del 2002)
Difetto di legittimazione passiva dei docenti (estranei al
rapporto processuale): ma siamo sicuri che è un vantaggio per i
docenti?
Il diritto di informazione e di difesa?
Chi citare in giudizio?
111. Non proprio, in quanto possono essere chiamati a
risponderne nel caso azione di rivalsa di fronte alla Corte
dei Conti promossa dall’amministrazione scolastica che sia
stata condannata con sentenza al risarcimento dei danni
nei soli casi di dolo o colpa grave (elementi psicologici
essenziali del fatto illecito)
(Cass. civ. Sez. Un. n. 9346 del 2002; Cass. civ., Sez. III n. 2939
del 2005)
dolo? evento dannoso o pericoloso è voluto dall’agente
colpa grave? mancata adozione delle minime regole di
prudenza, diligenza e perizia
I docenti sono salvi?
112. - Il danneggiato deve dimostrare che l’evento lesivo si è
verificato a scuola, durante il periodo di affidamento
dell’allievo alla scuola (dall’ingresso all’uscita)
- il danneggiato non deve dimostrare il dolo o la colpa grave
dei docenti o dirigenti
- l’amministrazione scolastica deve dimostrare, al fine di
liberarsi della responsabilità che « è stata esercitata la
sorveglianza sugli allievi con una diligenza idonea ad impedire il
fatto e cioè quel grado di sorveglianza correlato alla
prevedibilità di quanto può accadere»
Cosa deve dimostrare il danneggiato?
113. «Il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto
illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che
abitano con essi . La stessa disposizione si applica all'affiliante.
I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte (maestri di arte) sono
responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel
tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.
Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla
responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto» .
Prova liberatoria
Art. 2048 codice civile
precettore: nozione ampia secondo la giurisprudenza: ogni adulto che svolga
funzioni di vigilanza connesse all’insegnamento (docenti, assistenti attività ludiche o
extrascolatische, allenatori) non comprende il dirigente che ha compiti
amministrativi (Mantovani)
La responsabilità del precettore
114. Compiti di organizzazione e controllo sulle attività degli operatori
scolastici : un'attività di custodia (ex art. 2043 e 2051 c.c.) e non
vigilanza!
Il Dirigente è responsabile, ex art. 2043 c.c. (dovere di neminen laedere) nel
caso in cui non abbia posto in essere tutte le misure organizzative per garantire
la sicurezza nell'ambiente scolastico
la "culpa in organizzando".
Il dirigente deve organizzare la sorveglianza!
Confronto buone prassi
La responsabilità dei dirigenti scolastici
115. Le misure organizzative adottate dal dirigente scolastico sono oggetto di analisi,
vaglio e sindacato da parte del giudice: sono state rispettate le regole di
diligenza e prudenza?
N.B. è irrilevante invocare vincoli di bilancio o economie di spese !
(Cass. 6635 del 1998)
Il danneggiato ha un onere probatorio più gravoso rispetto all’art. 2048:
deve dimostrare
a) il danno subito
b) il nesso di causalità tra condotta dirigente ed evento lesivo
c) colpa del danneggiante
P.v. probatorio: la responsabilità dei
dirigenti scolastici
116. Non è responsabile il docente nel caso di ritardo anche ingiustificato e senza
comunicazione a cui avrebbe dovuto essere affidata la classe, perché è "compito
della direzione scolastica provvedere comunque ad affidare gli alunni ad altro
personale, anche ausiliario, nei momenti di precaria e temporanea assenza
dell'insegnante (Corte dei Conti, Sez. I, n. 86/92)
Caso concreto: responsabilità dei dirigenti
117. SentenzaTribunale di Milano
Sez. X civ., 7 giugno 2013, n. 8081
-Il Ministero della Pubblica Istruzione è responsabile per culpa in vigilando per le
lesioni patite da un allievo vittima di bullismo
condotta omissiva dei docenti e del Ministero
-non sono state adottate le misure organizzative e disciplinari atte ad evitare che tali
situazioni pericolose possano concretizzarsi
“ non è sufficiente la dimostrazione di non essere stati in grado di spiegare un intervento
correttivo o repressivo, ma è necessario anche dimostrare di avere adottato, in via preventiva,
tutte le misure disciplinari e organizzative idonee ad evitare il sorgere di situazioni pericolose»
Caso concreto la responsabilità della scuola
per atti di bullismo
118. « la sindrome insorta in capo all’attore, causata dagli eventi di causa, è composta da
molteplici rappresentazioni sintomatiche e segniche, descrivibili come” disturbo
dell’adattamento con ansia ed umore misti e sua progressione verso un disturbo
depressivo minore, cronico, poco più che moderato; fobia sociale; disturbo del ritmo
circadiano del sonno tipo fase del sonno ritardata, in soggetto con caratteristiche
dipendenti ed evitanti di personalità
Dalla malattia sopra descritta è derivato un danno biologico permanente subito
dall’attore nella misura del 20%, già personalizzata dal CTU in considerazione della
particolarità del caso, ed un danno biologico temporaneo protrattosi per mesi diciotto:
mesi due al 75%, mesi dodici al 50% e mesi quattro al 30%.»
–
Danno e impatto
119. Il danno subito dall’attore (la famiglia della vittima del bullismo a scuola) , è stato
liquidato nella complessiva somma rivalutata di Euro 125.000,00.
Euro 85.000,00 per danno non patrimoniale, complessivamente valutato, in conseguenza della
lesione permanente del bene salute;
- Euro 30.000,00 quale danno non patrimoniale complessivo, per lesione temporanea
del bene salute
Euro 10.000,00, per un ciclo di sostegno terapeutico necessario della durata di anni
due, con un ritmo settimanale di sedute.
« il costo per ogni seduta settimanale, in Milano e presso studi professionali qualificati
, si aggira intorno ad Euro 100,00»
Risarcimento del danno subito
120. -v. linee guida del Miur di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto
al bullismo e cyberbullismo del maggio 2015
- valori di compartecipazione, trasparenza e comunicazione
Le Linee di orientamento del Miur in materia di bullismo del 2015 invitano le
scuole a:
- realizzare interventi mirati alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo;
- offrire lezioni di web sicuro all’interno di specifici moduli didattici da inserire nel
piano dell’offerta formativa
-ad aggiornare il regolamento scolastico con una sezione dedicata all’uso degli
smartphone e di altri dispositivi elettronici
Cosa fare? (a)
121. -comunicare agli studenti e alle loro famiglie le sanzioni previste dal regolamento
di istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on line
- prevedere dei percorsi di formazione tenuti dagli esperti rivolti a genitori sulle
problematiche del bullismo e cyber bullismo impostati anche sull’analisi dei
bisogni;
- ideare e realizzare campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e
locandine informative
- creare sul sito web della scuola una sezione dedicata ai temi del bullismo e/o
cyber bullismo in cui inserire uno spazio riservato alle comunicazioni scuola-
famiglia e una chat dedicata gestita dagli studenti eventualmente attraverso i loro
rappresentanti;
- aprire uno sportello di ascolto on line e/o face to face presso ciascuna scuola
sede di CTS (Centri territoriali di supporto)
-
Cosa fare ? (b)
122. -utilizzare procedure codificate per segnalare alle famiglie, enti e/o
organismi competenti i comportamenti a rischio;
-valorizzare il ruolo del personale scolastico e, in particolare, degli
assistenti tecnici al fine di un utilizzo sicuro di Internet e scuola
Cosa fare ? (c)
123. Spunti di riflessione
la risposta dell’ordinamento non può essere solo repressiva e di
carattere giuridico; - non si può solo intervenire solo sugli effetti
patologici del cyberbullismo, senza esaminare le cause
-adozione di strumenti di giustizia riparatoria con momenti di interazione e
dialogo fra vittima e cyberbullo
-approccio multidisciplinare e sistemico di analisi dell’origine della
violenza, creazione di reti (scuola, famiglia,università)
- investire risorse nella ricerca: sviluppare sinergia con università e centri di
ricerca, progettare e adottare azioni e policy condivise con l’ottica di protezione
e responsabilizzazione dei minori
-condividere le buone prassi: Protocollo di Intesa interculturale tra la Procura
della Repubblica presso ilTribunale dei minorenni del Piemonte e dellaValle di
Aosta, l’ASAI (Associazione Animazione Interculturale) e la Polizia Municipale del
29 marzo 2012
Le linee guida Miur di prevenzione del cyberbullismo possono essere un’ottima
occasione per lavorare insime nella stessa direzione!
La responsabilità civile della pa non è la soluzione per prevenire e contrastare il
fenomeno del bullismo
125. Buone prassi
Mettere i ragazzi al centro
I ragazzi sono i motori di ogni azione di contrasto e prevenzione
Le ragazze e i ragazzi devono entrare nei processi, sentirsi parte di un
tutto ed esercitare un ruolo attivo
Linee guida Miur di prevenzione e contrasto del cyberbullismo
Scuola come comunità di dialogo, ricerca, esperienza sociale, informata ai
valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue
dimensioni.
Nella scuola ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per
garantire la formazione della cittadinanza, la realizzazione del diritto allo
studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
posizioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione
126. Come difendersi dal cyberbullismo
• Dare regole semplici e chiare ai nostri figli, informarsi e aggiornarsi in
modo continuo e avvertire i propri figli dei fenomeni del cyberbullismo
• Osservare i ragazzi e monitorare i loro cambiamenti , disagi e malesseri,
rendimenti scolastici e sportivi
• Dialogare con i ragazzi; condividere il proprio tempo, offrire ascolto e
comprensione, evitare l’isolamento
• Verificare con tempestività la presenza degli episodi di cyberbullismo
• Precostituirsi delle prove e documentazione degli episodi critici (stampe,
file, fotografie; testimonianze)
• Segnalare gli episodi di cyberbullismo alle piattaforme on line , nei casi di
persistenza del fenomeno, alla polizia postale
• Informarsi se all’interno del proprio comune esistono Nuclei di prossimità
della polizia municipale
• Sensibilizzare i propri figli sul valore della propria privacy e sulle misure di
sicurezza a protezione dei propri dati
Avv. Mauro Alovisio
127. Buone prassi
... e poi?
queste campagne arrivano a destinazione?
SI
NO
FORSE
128. Buone prassi
Mettere i ragazzi al centro
I ragazzi sono i motori di ogni azione di contrasto e prevenzione
Le ragazze e i ragazzi devono entrare nei processi, sentirsi parte di un
tutto ed esercitare un ruolo attivo
Linee guida Miur di prevenzione e contrasto del cyberbullismo
Scuola come comunità di dialogo, ricerca, esperienza sociale, informata ai
valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue
dimensioni.
Nella scuola ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per
garantire la formazione della cittadinanza, la realizzazione del diritto allo
studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
posizioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione
129. Alovisio M., I nostri dati personali e la rete, in “Educare ai tempi di Internet”, Edizione Elledici,Torino, 2010
Alovisio M., Il Cyberbullismo:scenari e profili giuridici ed il tentativo di codice di autoregolamentazione in
«La rete ed il fattore conoscenza » a cura di Marzano F.
Montegione S. , Pietrafresa E., EdizioneWister, 2014
Alovisio M., Le Linee guida su bullismo e cyberbullismo , Quotidiano giuridico, Ipsoa, 2015
Bruschi B. Iannacone A, Quaglia R. , Crescere Digitali,Aracne, 2011
Genta M.L. Brighi A e Guarini A, Cyberbullismo, Ricerche e strategie di intervento, Franco Angeli, 2013
Ozenda M., Bissolati L., Sicuri in rete, Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di Internet e dei
socialnetwork, Hoepli, 2013
Pennetta,A.L, La responsabilità giuridica per atti di bullismo, Giappichelli, 2014
Rossetti A., Educazione digitale, 40k Unofficial, 2014
Senor M., Cyber bullismo: poco cyber, molto drama, Medialaws, 2014, http://www.medialaws.eu/cyber-
bullismo-poco-cyber-molto-drama
Tirocchi S., Sociologie della Media Education. Giovani e media al tempo dei nativi digitali, Franco Angeli,
2012
Per approfondire
130. Alovisio M., I nostri dati personali e la rete, in “Educare ai tempi di Internet”, Edizione Elledici,Torino, 2010
Alovisio M., Il Cyberbullismo:scenari e profili giuridici ed il tentativo di codice di autoregolamentazione in
«La rete ed il fattore conoscenza » a cura di Marzano F.
Montegione S. , Pietrafresa E., EdizioneWister, 2014
Alovisio M., Le Linee guida su bullismo e cyberbullismo , Quotidiano giuridico, Ipsoa, 2015
Bruschi B. Iannacone A, Quaglia R. , Crescere Digitali,Aracne, 2011
Genta M.L. Brighi A e Guarini A, Cyberbullismo, Ricerche e strategie di intervento, Franco Angeli, 2013
Ozenda M., Bissolati L., Sicuri in rete, Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di Internet e dei
socialnetwork, Hoepli, 2013
Pennetta,A.L, La responsabilità giuridica per atti di bullismo, Giappichelli, 2014
Rossetti A., Educazione digitale, 40k Unofficial, 2014
Senor M., Cyber bullismo: poco cyber, molto drama, Medialaws, 2014, http://www.medialaws.eu/cyber-
bullismo-poco-cyber-molto-drama
Tirocchi S., Sociologie della Media Education. Giovani e media al tempo dei nativi digitali, Franco Angeli,
2012
Per approfondire
133. Approccio
”Demonizzare Ask, Facebook o altro serve solo ad allontanare i
nostri ragazzi che ci riterranno dei brontosauri del web”
Alex Cordazzoli
” Non succedeva niente a Barbiana all’insaputa del maestro. E
questo derivava dal fatto che il maestro conosceva molto bene i
suoi ragazzi. Si viveva nell’attenzione. Ma il rapporto rimaneva
sereno, il maestro così attento semmai facilitava la vita, non ci si
sentiva vigilati”.
Don Milani, Lettera ad una professoressa
«Tutti gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata e una
segreta» Gabriel Garcia Marquez
Avv. Mauro Alovisio
134. Alovisio M., I nostri dati personali e la rete, in “Educare ai tempi di Internet”, Edizione Elledici,Torino, 2010
Alovisio M., Il Cyberbullismo:scenari e profili giuridici ed il tentativo di codice di autoregolamentazione in
«La rete ed il fattore conoscenza » a cura di Marzano F.
Montegione S. , Pietrafresa E., EdizioneWister, 2014
Alovisio M., Le Linee guida su bullismo e cyberbullismo , Quotidiano giuridico, Ipsoa, 2015
Bruschi B. Iannacone A, Quaglia R. , Crescere Digitali,Aracne, 2011
Genta M.L. Brighi A e Guarini A, Cyberbullismo, Ricerche e strategie di intervento, Franco Angeli, 2013
Ozenda M., Bissolati L., Sicuri in rete, Guida per genitori e insegnanti all’uso consapevole di Internet e dei
socialnetwork, Hoepli, 2013
Pennetta,A.L, La responsabilità giuridica per atti di bullismo, Giappichelli, 2014
Rossetti A., Educazione digitale, 40k Unofficial, 2014
Senor M., Cyber bullismo: poco cyber, molto drama, Medialaws, 2014, http://www.medialaws.eu/cyber-bullismo-
poco-cyber-molto-drama
Sposini. C. , Il medodo anticyberbullismo per un uso consapevole di internet e dei social networks, San Paolo
Edizioni, 2014
Tirocchi S., Sociologie della Media Education. Giovani e media al tempo dei nativi digitali, Franco Angeli, 2012
Ziccardi. G. . L' odio online.Violenza verbale e ossessioni in rete, Cortina, 2016
Per approfondire
135. slide edite in creative commons attribuzione non commerciale
Avv. Mauro Alovisio
Presidente Csig Ivrea Torino www.csigivreatorino.it
Fellow Nexa
3333597588
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per approfondimenti:
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