3. Le città del Canada
Le aree metropolitane - Canada
Posizio Provin Posizio
Città Pop. Città Provincia Pop.
ne cia ne
6 500 Kitchene 451,2
1 Toronto Ontario 11 Ontario
000 r 35
St.
4 000
Montre Cathari 390,3
2 Quebec 000 12 Ontario
al nes - 17
circa
Toronto Niagara
British
Vancou 2,116,5 Nova 372,8 Montreal
3 Colum 13 Halifax
ver 81 Scotia 58
bia
1,130,7 330,5
4 Ottawa Ontario 14 Oshawa Ontario Ottawa
Vancouver 61 94
1,079,3 British 330,0
5 Calgary Alberta 15 Victoria
10 Columbia 88
Edmont 1,034,9 323,3 Edmonton
6 Alberta 16 Windsor Ontario
on 45 42
Calgary 715,51 Saskatoo Saskatche 233,9
7 Quebec Quebec 17
5 n wan 23
Winnip Manito 694,66 Saskatche 194,9
8 18 Regina
eg ba 8 wan 71
Hamilto 692,91 Sherbro 186,9 Winnipeg
9 Ontario 19 Quebec
Quebec n 1 oke 52
457,72 St. Terranova 181,1
10 London Ontario 20
0 John's e Labrador 13
Censimento canadese del 2006[12]
4. Il mercato canadese per l’agroalimentare
italiano
La diffusione sul mercato canadese di prodotti agroalimentari italiani
presenta taluni aspetti particolari, direttamente riconducibili alla
consistente presenza di una comunità di origine italiana in
Canada, ed analoghi a quelli riscontrabili in altri Paesi ove da tempo
sono stanziate importanti comunità italiane. Gli italiani emigrati in
Canada specialmente nella seconda metà del XX secolo, hanno
contribuito ad introdurre in questo mercato una intera gamma di
prodotti dapprima completamente ignoti ai residenti locali.
Conseguentemente, sono state avviate e sviluppate numerose
produzioni ispirate alla tradizione agricola italiana, le quali spaziano
oggi dai pomodori in scatola ad intere categorie di carni lavorate e
formaggi.
5. Le comunità italo-canadesi
Le comunità italo-canadesi nelle maggiori aree metropolitane del
Paese, sia pure con grandezze diverse (dagli oltre 500.000 di
Toronto ai 250.00 di Montreal, fino ai circa 50.000 di Vancouver)
hanno fornito un’importante base per l'avvio e lo sviluppo di
entrambi i processi, che sono stati sostenuti da una parallela
diffusione della ristorazione italiana anche nei centri minori del
Paese. La presenza dell'agroalimentare italiano in Canada, in
ragione delle considerazioni summenzionate, riveste una particolare
importanza. I dati relativi alle esportazioni nel primo semestre 2011
mostrano un incremento (+13,7%) nel comparto agro-alimentare,
seguendo una tendenza già presente da alcuni anni che rende tale
settore una costante affidabile delle nostre esportazioni.
6. Strategia aziendale per
internazionalizzazione
• Strategie di • Introduzione
ingresso nel del prodotto e
mercato del marchio
I per il
regolatori successo
in un
di una
nuovo
impresa
mercato
• Un serio • Analisi di
contratto mercato,
internazionale adattamento e
controllo
7. Strategie di ingresso nel mercato canadese
Come realizzare la conformità di prodotto e di
etichetta sotto il profilo legale, scientifico e di
marketing
Le responsabilità legali delle
imprese alimentari che intendono operare sui
mercati esteri.
8. SINTESI DEL QUADRO GIURIDICO CHE REGOLA LA
CONFORMITA’ DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI IN ITALIA, IN
EUROPA E NEL MONDO
Il mercato italiano è dotato di una normativa alimentare fra le più
complesse e corpose del mondo
L’Unione Europea ha una propria normativa unitaria, ma molti Stati
Membri mantengono in vigore le proprie norme nazionali non
armonizzate
L’esportazione nei paesi extra – UE, come USA, Canada e
Giappone, Cina, Brasile, Russia e Australia, necessita il
superamento delle barriere doganali e, quindi, richiede un’analisi
molto attenta del quadro normativo locale
9. LE RESPONSABILITA’ LEGALI DELLE IMPRESE
AGROALIMENTARI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Tipo di Principali Principali conseguenze
responsabilità violazioni
Conformità di Imballi non o Sanzioni amministrative di bassa gravità
prodotto conformi alle
gamme richieste
Parametri chimico o Sanzioni amministrative di media gravità
– fisici o o Blocco dei prodotti in dogana
ingredientistici o Controversie con i distributori locali
difformi da quelli o Denunce da parte delle associazioni dei
richiesti consumatori
Presenze di additivi o Consistenti sanzioni amministrative
e aromi non o Blocco dei prodotti in dogana
ammessi o Controversie con i distributori locali
o Conseguenze penali
o Ritiro dal commercio dei prodotti
o Denunce da parte delle associazioni dei
consumatori
10. LE RESPONSABILITA’ LEGALI DELLE IMPRESE
AGROALIMENTARI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Tipo di Principali Principali conseguenze
responsabilità violazioni
Conformità di Diciture obbligatorie di o Sanzioni amministrative di bassa gravità
etichetta echitettatura riportate o Controversia con i distributori locali
in modo errato o Cattivo impatto del prodotto sul pubblico
Diciture obbligatorie di o Sanzioni amministrative di media gravità
echitettatura assenti o Controversie con i distributori locali
o Cattivo impatto del prodotto sul pubblico
Denominazione di o Consistenti sanzioni amministrative
vendita errata o Controversie con i distributori locali
o Cattivo impatto del prodotto sul pubblico
o Conseguenze penali
o Denunce da parte delle associazioni dei
consumatori
11. LE RESPONSABILITA’ LEGALI DELLE IMPRESE
AGROALIMENTARI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Tipo di Principali violazioni Principali conseguenze
responsabilità
Lealtà e correttezza Imitazione servile dei o Azioni da parte di concorrenti
nella pubblicità prodotti concorrenti o Pesanti sanzioni amministrative da
parte degli organismi di controllo
Presenza di affermazioni o Consistenti sanzioni amministrative
non rispondenti alle o Azioni da parte di concorrenti
caratteristiche dei prodotti o o Denunce da parte delle associazioni
di testi descrittivi non dei consumatori
ammessi
12. ANALISI COMPARATA DEL QUADRO NORMATIVO DEI
PRINCIPALI MERCATI INTERNAZIONALI
Mercato destinatario Comparto soggetto a normativa specifica
Italia Recentemente in Italia sono state emanate normative su
vari prodotti alimentari
Unione Europea E’ stato pubblicato il Regolamento CE n°1924 sui claims
nutrizionali e salutistici, che ha un’influenza considerevole
in tutti i comparti merceologici.
Russia Presenza di forti barriere d’ingresso, come rigorosi
parametri igienico – sanitari per varie tipologie di prodotto
e obbligo di ottenere una certificazione (GOST-R)
Cina L’ingresso nel paese di prodotti a base di carne prevede
l’apposita autorizzazione dello stabilimento di produzione
italiano
13. ANALISI COMPARATA DEL QUADRO NORMATIVO DEI
PRINCIPALI MERCATI INTERNAZIONALI
Mercato destinatario Comparto soggetto a normativa specifica
Stati Uniti o In molti Stati federati, la pasta può essere commercializzata solo
se è stata arricchita di vitamine e minerali
d’America o Il latte, lo yogurt ed i latticini in generale presentano normative
molto dettagliate
o E’ stata recentemente approvata una nuova normativa
sull’indicazione degli allergeni
Canada o Sono previste rigorose limitazioni per la vitaminizzazione
degli alimenti e delle bevande, come nettari, succhi di frutta e
prodotti lattiero - caseari.
Brasile o Sono presenti normative particolarmente rigorose in certi comparti
merceologici, come le acque minerali naturali
14. Le problematiche di etichettatura dei
prodotti alimentari in Italia e nel mondo.
L’etichetta è come un biglietto da visita dell’azienda
verso il consumatore:
oltre ad essere una “scheda obbligatoria” di indicazioni
legali
un’etichetta fatta bene viene associata ad una
MAGGIORE QUALITÀ DEI PRODOTTI
15. L’etichettatura
La realizzazione di un’etichetta conforme prevede:
La ricerca e l’interpretazione delle normative
La definizione linguistico-legale delle diciture obbligatorie
e facoltative per ogni paese
16. L’etichettatura
Per poter disporre di un quadro giuridico esatto e
completo, è anzitutto necessario individuare sia le
disposizioni in materia di etichettatura che si applicano a
tutti i prodotti alimentari, indistintamente dalla categoria
merceologica di appartenenza (c.d. norme “orizzontali”),
sia quelle che invece si applicano soltanto a certi
comparti merceologici, e che si definiscono “verticali”.
17. Definizione della denominazione legale di vendita:
una volta definite le caratteristiche del prodotto, la denominazione
legale di vendita sarà quella individuata da:
Norme
comunitarie
Norme nazionali del
paese destinatario
Tradizioni, usi e consuetudini
Idonea descrizione del prodotto
18. Definizione della denominazione legale di vendita:
L’idonea descrizione del prodotto deve essere tale da
poterlo distinguere da quelli similari.
Per esempio, nel denominare un “prodotto da forno”, è
necessario stabilire che tipo di prodotto esso sia, a
mezzo di diciture che ne descrivano gli ingredienti
caratterizzanti (es. “prodotto da forno con farcitura alla
nocciola”), la forma tipica (es. “Cracker”) ecc. ecc.
19. Elenco delle diciture obbligatorie e loro corretta
indicazione.
A seconda del paese destinatario di un alimento e della sua
categoria merceologica, si individuano le diciture obbligatorie di
etichettatura.
E’ una ricerca complessa, in quanto:
a) In molti Stati, per tutti gli alimenti, vi sono diciture obbligatorie che
in Italia sono facoltative,
b) Per molti prodotti alimentari, le normative straniere stabiliscono
ulteriori informazioni di carattere cogente
20. Elenco delle diciture obbligatorie e loro corretta
indicazione
A) esempi di diciture obbligatorie per tutti gli alimenti
che invece in Italia sono facoltative:
Negli USA, Canada, Australia, Brasile e altri Stati dell’America
Latina è obbligatoria la tabella nutrizionale, anche se non vengono
fatti claims in etichetta
Negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e in altri Stati del Golfo
Persico, è obbligatoria la data di produzione,
Nella maggioranza dei paesi extracomunitari, è obbligatoria
l’indicazione dell’importatore locale
21. Elenco delle diciture obbligatorie e loro corretta
indicazione
B) esempi di ulteriori diciture obbligatorie a seconda del
prodotto alimentare:
- In Slovenia, per tutti i prodotti da forno contenenti alcool etilico in
misura superiore allo 0,5%, è obbligatorio indicare la percentuale di
tale sostanza ed un’avvertenza che ne sconsiglia il consumo ai
bambini,
- In Finlandia, per molti prodotti alimentari (pane, preparazioni
gastronomiche, prodotti a base di carne ecc.) è necessario indicare
la percentuale di sale,
- Molti paesi extracomunitari (es. USA) hanno norme
sull’indicazione degli allergeni diverse e più rigorose delle nostre
22. Individuazione di procedure o registrazioni necessarie
alla commercializzazione
Per esportare prodotti alimentari all’esterno dell’Unione Europea, è
spesso necessario il compimento di particolari procedure e/o
l’ottenimento di specifiche autorizzazioni.
Per esempio:
certificazione GOST-R
- Tutti i prodotti destinati agli USA devono essere segnalati secondo
le norme contenute nel “Bioterrorism Act”,
- Tutti i prodotti esportati in Russia devono ottenere la certificazione
GOST-R
23. Il rischio di tradurre le etichette
Una semplice traduzione linguistica non risolve molti dei problemi
fondamentali di etichettatura quali ad esempio:
. la definizione di una denominazione corretta;
l’esatta indicazione degli ingredienti;
diciture obbligatorie di legge diverse per ogni paese
24. L’importanza delle fonti
Nella formulazione di un’etichettatura in lingua si ricorre
a diverse fonti, ad esempio:
Normative
Linee guida
Codex Alimentarius
Standard di settore
Dizionari tecnici
Studi di mercato
25. ALCUNE DIFFICOLTA’ NELLA PREPARAZIONE
DI UN’ETICHETTA MULTILINGUA
Non capire il significato del testo
Caratteri e accenti particolari; font non occidentali
Rispetto dei campi visivi e delle dimensioni
Informazioni obbligatorie completamente diverse
27. ERRORI ORTOGRAFICI
Possono cambiare il significato della parola
Risultato non-professionale -> collegamento alla qualità
del prodotto
Pelze = peli
Pilze = funghi
naula = chiodi
nauta = carne bovina
mice flour = farina di topi
rice flour = farina di riso
28. ERRORI INFORMATICI
Caratteri sbagliati
Problemi con la direzione del testo (da destra a sinistra)
Problemi con alfabeti non occidentali
29. Le barriere tariffarie in Canada
Oltre agli accordi di libero scambio con gli USA e il
Messico (NAFTA), il Canada ha da tempo sottoscritto
accordi laterali con vari paesi.
L’Italia , assieme alla maggior parte degli altri Paesi, è
elencata fra le nazioni favorite Most Favoured Nations
(MFN). Le aliquote MFN oscillano tra il 9,2 % e il 12,5 %
Permangono però tuttora delle barriere tariffarie significative in
alcuni specifici settori tra cui quello agroalimentare (prodotti
caseari dove può arrivare fino al 300 % per le esportazione fuori
quota)
30. Le barriere non tariffarie
Requisiti sanitari e tecnici.
L’ingresso di nuovi prodotti alimentari in Canada è soggetto
ad apposita autorizzazione da parte dell’Ente Canadese
di sanità pubblica alimentare, la Canadian Food
Inspection Agency (CFIA).
31. BREVI CENNI SULLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI
VINI IN CANADA
I MONOPOLI
La commercializzazione dei vini e degli alcolici in Canada è
riservata ai Liquor Control Boards che in ogni provincia e territorio,
ad eccezione dell’Alberta, detengono il monopolio dell’importazione
e della distribuzione. Sono totalmente indipendenti, ragione per cui
procedure e misure da loro adottate variano da provincia in
provincia. In Alberta, il commercio e la distribuzione sono state
liberalizzati nel 1993 e lo Stato conserva unicamente il monopolio
dell’importazione. I monopoli di tutte le province del Canada
acquistano in proprio i vari vini e liquori compresi nei loro repertori di
vendita (listing), provvedendo anche allo stoccaggio ed alla
distribuzione fisica dei prodotti.
La legge federale impone che tutti i liquor board provinciali agiscano
come primi importatori di vino e bevande alcoliche.
32. La figura dell’agente per il vino
Per entrare sul mercato e mantenere una propria quota dello stesso, è
di fondamentale importanza la figura dell’agente, le cui funzioni
possono riassumersi come segue:
• presentare nuovi prodotti al monopolio provinciale per conto del
produttore estero;
• promuovere la collocazione dei prodotti rappresentati nei vari punti
vendita gestiti dal monopolio provinciale, poiché in alcune province i
direttori dei negozi hanno competenza nel decidere quali prodotti
inserire nell’assortimento del loro punto vendita;
• promuovere i prodotti rappresentati presso ristoranti, alberghi, club
privati, anche organizzando degustazioni di vini per sommeliers e
ristoratori od altre attività promozionali;
mantenere costanti rapporti con i funzionari del monopolio, quale
rappresentante del produttore estero;
33. La provvigione per l’agente
Abitualmente, la commissione percepita dall’agente è
pari al 15% del valore fatturato FOB Italia.
Tuttavia, nel caso in cui l’agente assuma anche le spese
di pubblicità, tale commissione può raggiungere il 20%.
34. IMPORTAZIONI PUBBLICHE ED IMPORTAZIONI
PRIVATE
I monopoli provinciali operano, per i vini importati, in due modi
differenti:
• importazione “pubblica”, attraverso cui i vini vengono, dopo
essere stati sottoposti ad una serie di controlli qualitativi e
organolettici, inseriti nei loro listini di vendita e commercializzati
attraverso le reti da loro controllate.
• importazione “privata”, consentita per vini che non sono inclusi
nei listini di cui sopra; essa è sempre controllata dal monopolio, ma
viene dallo stesso effettuata per conto di consumatori di
diverse categorie (ristoranti di lusso, sommeliers, ecc). Anche questi
prodotti debbono sottostare ai medesimi controlli, prima di essere
resi disponibili ai “consumatori-importatori”.
35. FORME DI PAGAMENTO
Trattandosi, come si è detto in precedenza, d’importazioni effettuate
in regime di monopolio dai vari enti provinciali, i pagamenti vengono
in genere effettuati solo dopo la consegna della merce e con termini
che variano da provincia a provincia.
La Société des alcools du Québec, per esempio, effettua
normalmente i pagamenti entro 30-45 giorni dalla consegna dei
prodotti,
mentre il Liquor Control Board of Ontario entro i 45-60 giorni.
36. NORMATIVA RELATIVA ALL’ETICHETTATURA DEI VINI
Le norme di riferimento sono quelle contenute nel Food and Drugs
Act and Regulations e nel Consumer Packaging and Labelling Act
and Regulations. In particolare:
• il nome comune del prodotto ed il peso netto in misure metriche
devono apparire, in inglese e francese, sulla superficie esposta;
• le informazioni obbligatorie devono essere bilingue (inglese e
francese) all’eccezione del nome ed indirizzo dell’entità
responsabile;
• i dati sulle etichette devono figurare in modo da essere facilmente
letti dal consumatore nelle normali o abituali condizioni di vendita
o utilizzazione e in caratteri di almeno 1,6 mm di altezza (misurata a
partire dalla lettera “o” minuscola) e di 3,2 mm per il valore del
contenuto netto.
37. Etichettatura vini
Allergeni
Dal 4 agosto 2012 è obbligatorio il riferimento bilingue inglese e
francese in etichetta della presenza di allergeni come i solfiti, il
lattosio, l’albumina e le proteine di pesce. La menzione contiene
solfiti è obbligatoria non appena la concentrazione di anidride
solforica è superiore a 10 ppm.
L’utilizzo di chiarificanti a base di latte (caseina), uova (albumina) e
pesce (ittiocolla) o altre sostanze comporta la dichiarazione
unicamente se presenti nel prodotto finito.
Prodottti biologici
I prodotti importati e identificati come biologici devono soddisfare i
requisiti del Canada’s Organic Products Regulations (norme NOP o
COS) o essere conformi alle norme europee riconosciute in virtù
dell’accordoUE – Canada. L’indicazione “Vin biologique / Organic
wine” potrà essere riportata sul prodotto congiuntamente al nome
dell’organismo di certificazione accreditato
38. ESEMPIO DI ETICHETTA
Produit Product of
d’Italie Italy
Nome commerciale del prodotto
2012
Denominazione….. controllata
uva
Vin Wine
Cantina ABC
12% Via del vino, 12 – Roma Italia 750
alc ml
Contient (allergène) /Contains (allergen)
denominazione del prodotto bilingue (Vin-Wine)
• paese di origine bilingue
• tenore in alcol % (tolleranza alcolica ±1 se <16% - ±0,5 se 16%)
• contenuto netto in ml o litri
• le denominazioni di origine possono essere nella lingua originale Obbligatorie, ma
non è necessario che siano sull’etichetta principale:
• nome e indirizzo del fornitore
• codice universale del prodotto (UCP – EAN) (non necessario per l’importazione
privata) ottenuto da GS1 (Indicod-Ecr) a Milano
39. Gli altri settori: I salumi
Recentemente, proprio in ambito enogastronomico si
sono registrate novità importanti. In particolare, a partire
dal 2010, è entrata in vigore una legislazione agevolata
per l’esportazione dei salumi italiani in territorio
canadese - prodotti come culatello, coppa e pancetta,
prevedendo una stagionatura di soli 30 giorni, non
rispettavano fino a quel momento le regolamentazioni
canadesi, che permettevano l’acquisto esclusivo di
prodotti stagionati per un periodo di 90 giorni. Simili
misure rappresentano un’ulteriore opportunità di crescita
per le aziende italiane nello specifico comparto.
.
40. Adempimenti necessari per l’esportazione dei
salumi in Canada
1) Approvazione dello stabilimento: I laboratori italiani
devono risultare conformi ai vincoli definiti dall’Accordo
veterinario che prevede il mutuo riconoscimento delle
misure sanitarie al fine di facilitare il commercio
bilaterale di animali vivi e di prodotti di origine animale;
in seguito il nostro Ministero della Salute invia alla CFIA
(Canadian Food Inspection Agency) la richiesta di
inserimento del laboratorio tra quelli autorizzati ad
esportare in Canada,
2) Approvazione della ricetta e dell’etichetta secondo
la normativa vigente;
41. Adempimenti necessari per l’esportazione dei
salumi in Canada
3) Certificato ufficiale di ispezione: della carne (ogni
spedizione deve essere accompagnata da questo
certificato)
4) Approvazione dei documenti: l’importatore o
l’agente doganale ha l’obbligo di presentare i documenti
relativi all’importazione alla Canadian Food Inspection
Agency per l’approvazione;
5) Ispezione in Canada da parte della CFIA
42. Il mercato dell’olio d’oliva in Canada
L’olio extra-vergine d’oliva rappresenta uno dei prodotti
più caratteristici della dieta mediterranea e gode di una
considerazione sempre maggiore presso il consumatore
canadese che, nel corso degli anni, ha imparato ad
apprezzarne le qualità organoelettiche.
Sebbene negli ultimi anni gli olii italiani si siano dovuti
confrontare con una molteplicità di prodotti sempre più
competitivi provenienti da altri paesi (Turchia e Albania),
conservano ancora oggi una posizione di assoluto
primato rispetto ai concorrenti (60 % del mercato
canadese).
43. Il mercato dell’olio d’oliva in Canada
Non trattandosi di una produzione tipica canadese ed
essendo come tale, sottratta alla competizione
internazionale con i prodotti esteri importati, l’olio d’oliva
non è sottoposto ad alcun dazio doganale
all’importazione né ad altre misure di protezione non
tariffaria (contingentamenti).
La commercializzazione del prodotto avviene attraverso i
canali tipici della grande distribuzione canadese,
supermarket, retail store, gourmet store.
In linea generale i supermercati richiedono, per il
posizionamento della merce sui propri scaffali, un
listing-fee di 1.200-1.600 dollari canadesi.
44. Il settore dei formaggi in Canada
Allo stesso modo, anche l’industria casearia italiana
presenta ottime prospettive di crescita in territorio
canadese, laddove le preferenze-medie dei consumatori
si indirizzano verso una gamma di prodotti sempre più di
qualità, reperibili in store specializzati, che ne
garantiscano la provenienza Made in Italy.
Vi è però una forte concorrenza dei produttori locali,
localizzati soprattutto nella Provincia francofona del
Quebec e dove sono presenti misure di protezione
commerciali tese a favorire la produzione lattiero-
casearia canadese.
45. Il settore dei formaggi in Canada
In riferimento alle misure non tariffarie di protezione
commerciale, si segnala l’Accordo tra il Canada e la UE
in base al quale ai paesi UE (Italia compresa) è riservata
una quota di importazione di formaggi e di prodotti
lattiero caseario pari al 66 % del contingente tariffario.
Il regime di quota prevede la concessione alle singole
aziende di permessi annuali di importazione per
quantitativi fissi.
I diritti d’importazione riconosciuti ad una azienda,
limitatamente alle quote assegnate annualmente,
possono essere cedute dall’azienda stessa a terzi.
46. Il settore dei formaggi in Canada
Le quote stabilite per l’importazione sono state concesse
ad un numero assai circoscritto di importatori
(identificabili molto spesso negli stessi produttori locali).
A rendere tale sistema ancora più chiuso nei confronti
dei produttori europei vi è la circostanza che, a seguito
dell’allargamento della UE, non vi è stato un
conseguente aumento delle quote complessivamente
assegnate alla UE. I 27 paesi europei si trovano a
suddividersi un sistema di quote calibrato su 15 membri
(66 % della quota totale di importazione lattiero-casearia
del settore).
47. La pasta italiana
La pasta ha da tempo superato i confini della comunità
italiana immigrata in Canada ed è diventato uno dei
principali alimenti della dieta locale.
Marchi storici come “Primo”, “Catelli” e “Lancia” fondati
dai primi immigrati italiani in Canada sono ora di
proprietà di multinazionali statunitensi ed hanno dato un
forte impulso alla diffusione di questo alimento in
Canada.
48. Le conserve ed i derivati del pomodoro
Il pomodoro in scatola è un alimento di cui il Canada è
anch’esso produttore ed esportatore.
Le principali aziende di trasformazione di pomodori sono
localizzate nella Provincia dell’Ontario, dove sono
prodotti ingenti quantità di pomodori pelati e passate.
La commercializzazione dei prodotti a base di pomodoro è
soggetta a normative fitosanitarie e di confezionamento
diverse dagli standard posti dalla normativa italiana.
I controlli sui prodotti importati sono molto frequenti ai porti
d’ingresso del Paese e quindi agli importatori è richiesta
la conoscenza degli standard di importazione locali.
49. Gli intermediari del commercio in Canada
L’esportatore italiano può vendere in Canada i propri
prodotti attraverso intermediari di commercio che
abbiano una stabile organizzazione per la distribuzione.
A) Il Contratto di distribuzione: è caratterizzato dalla
presenza di un importatore responsabile di un determinato territorio,
di solito con diritto di esclusiva, che acquista i prodotti e li rivende
sul mercato canadese in nome e per conto proprio, assumendosi il
rischio d’impresa
B) Il Contratto di Agenzia: l’agente promuove per conto
dell’azienda , ma in nome proprio, la conclusione di contratti in
modo continuativo con la potenziale clientela (provvigione S.B.F)
50. La predisposizione di un contratto
Il Canada appartiene a un sistema giuridico di Common
Law, ad eccezione del Quebec, e non ha una
regolamentazione specifica per la predisposizione dei
contratti ; è necessario quindi che i contratti siano
dettagliati, con una regolamentazione completa, che
disciplini tutti gli aspetti del rapporto contrattuale.
51. CONCLUSIONI
Il quadro giuridico delle normative alimentari italiane, europee e
mondiali si presenta come estremamente complesso e variabile;
le responsabilità dell’azienda agroalimentare italiana che intende
operare in Italia e all’estero possono comportare anche il ritiro dal
commercio dei prodotti e l’applicazione di sanzioni penali che, oltre
alle conseguenze personali ed immediate, possono determinare la
distruzione dell’immagine di un’azienda presso la clientela,
E’ sempre necessario monitorare le numerose evoluzioni normative
in Italia, Europa e nel mondo, dal momento che le novità sono
frequenti ed importanti
52. CONTATTI
«SI SEDES NON IS»
Dr. Andrea Aguiari
Via Nazionale 243 – Roma
Telefono: 06 48900941
Mobile: 335 370490
Mail: andrea63aguiari@gmail.com