Progetto per il recupero architettonico e urbano dell'area delle ex officine della dismessa linea ferroviaria Piacenza - Bettola, operata dalla Società Italiana Ferrovie e Trasporti (SIFT).
Giornata Tecnica da Piave Servizi, 11 aprile 2024 | DI DOMENICO Simone
Piacenza recupero officine e magazzini ex area sift
1. RecuperomagazzinieofficineexareaSIFT_PiacenzaTAV.01_Analisideiluoghi
SUPERFETAZIONI
A - OFFICINA MECCANICA
B - LOCALE RIPARAZIONE LOCOMOTORI
C - RIMESSA RIPARAZIONI
D - RIMESSA AUTOMOTRICI E LOCOMOTORI
MAGAZZINI MATERIALE DI RIPARAZIONE E
DEPOSITO ATTREZZATURE
COSTRUITO ESISTENTE
Percorso linea ferroviaria Piacenza - Bettola Magazzini e officine ex area SIFT _ Stato dei luoghi
A
B
C
D
Interno rimessa riparazioni Interno locale di riparazione locomotori Facciata locale di riparazione locomotori
La ferrovia elettrica e le officine SIFT
Dalla città di Piacenza, procedendo verso sud oltre il fiume
Po, si apre il panorama delle valli piacentine, luoghi che
ancora oggi a causa della conformazione morfologica e
orografica, hanno mantenuto pressochè inalterata la propria
identità territoriale; Tra la val Trebbia e la val di Chero, si
inserisce il bellissimo territorio della val Nure, ed è sulle
tracce dell’archeologia industriale che la valle custodisce
maggiormente la propria identità. Valle mineraria per eccel-
lenza della provincia di Piacenza, in Val Nure l'attività estrat-
tiva è molto antica e ha lasciato tracce notevoli. Ad Albarola
sorgeva un’importante cartiera, fondata dalla famiglia Barat-
tieri. Anche la lavorazione del metallo attraverso i magli è
un’attività molto antica in questo territorio, ed è legata allo
sfruttamento delle miniere di ferro avvenuto fin dal periodo
di dominazione dei Visconti. Un’ultima traccia di archeolo-
gia industriale si trova infine nella città di Piacenza, nei
pressi della vecchia Porta san Lazzaro, ed è costituita dalle
officine, oggi abbandonate, di una ferrovia elettrica che
collegava tutta la bassa val Nure da Piacenza a Bettola, e
gestita dalla Società Italiana Ferrovie e Tranvie (SIFT). La
ferrovia fu inaugurata nel 1933 in sostituzione della preesi-
stente tranvia a vapore con i più moderni criteri dell'epoca.
Simbolo e maggiore opera d'arte della ferrovia era il ponte in
curva sul torrente Nure realizzato presso Ponte dell'Olio,
costruito in cemento armato, tra i primi in Italia. Fu chiusa il
30 aprile 1967, dopo la diffusione del trasporto di passeg-
geri e mezzi su gomma. Permane ancora oggi un tratto di
tracciato internamente alla città di Piacenza e le officine ed i
magazzini per la riparazione dei locomotori .
2. RecuperomagazzinieofficineexareaSIFT_PiacenzaTAV.02_Progettoplanivolumetrico
RESIDENZE TEMPORANEE
A - LABORATORI E SALE RIUNIONI
B - AUDITORIUM, LA “CATTEDRALE”
C - GIARDINI TEMATICI DELLA VAL NURE
D - MUSEO DELLA FERROVIA ELETTRICA
CAFFE’, RISTORANTE E BOOKSHOP
COSTRUITO ESISTENTE
Progetto parco ferroviario Magazzini e officine ex area SIFT _ Progetto planivolumetrico
A
B
C
D
Riferimenti _ High park, New York Riferimenti _ Railroad park, Seattle Riferimenti _ Railway park, Singang
Progetto per un parco ferroviario
Il progetto alla scala urbana prevede, oltre al recupero delle
officine e dei magazzini SIFT dismessi, la valorizzazione di
una lingua verde, già sede della vecchia ferrovia elettrica,
oggi in stato di abbandono. Tale sedime possiede potenzia-
lità immediatamente ben riconoscibili, dal momento che
congiunge, all’interno del tessuto urbano, due estremità del
parco delle mura, ponendosi pertanto l’obiettivo di poten-
ziare e dare continuità alla cintura verde perimetrale della
città emiliana. Ciò che rimane dei binari ferroviari, non sarà
rimosso, bensì mantenuto e valorizzato, in quanto chiara e
tangibile testimonianza dell’antica ferrovia elettrica, nonchè
espressione inequivocabile dell’identità dei luoghi. Per
quanto riguarda l’area di progetto, saranno rimosse le super-
fetazioni risalenti agli anni ‘80-’90, costruite in adiacenza ai
magazzini della SIFT, privi di qualunque pregio architettoni-
co ed forte stato di degrado. Vere protagoniste del program-
ma di recupero saranno invece i magazzini e le officine,
costruiti nei primi anni ‘30 con tecniche tradizionali e che
saranno restituiti alla città contemporanea. L’ intero com-
plesso punterà a ricucire la città storica con l’area oggetto di
intervento, attraverso la riconversione della quattro costru-
zioni principali in luoghi di aggregazione e di rappresenta-
zione dello storico dialogo che la città ha mantenuto con la
Val Nure, attraverso la ferrovia elettrica. Completano il
programma di recupero i depositi per le attrezzature, ricon-
vertiti in servizi e residenze temporanee, nonchè il tratto
interrato delle mura cinquecentesche che sarà riportato alla
luce, e andrà a definire i limiti di una piazza.
3. RecuperomagazzinieofficineexareaSIFT_PiacenzaTAV.03_Progettoarchitettonico
X - X’ _ 1 : 500
L’ auditorium, i laboratori, i giardini tematici e il
museo della ferrovia elettrica
Il progetto approfondito alla scala architettonica prevede il
recupero, mediante ristrutturazione e cambio delle destina-
zioni d’uso, delle ex officine SIFT, nonchè dei magazzini, dei
depositi del materiale ferroviario e della rimessa locomotori.
Il recupero di questi fabbricati, risalenti agli anni’30, è volto
ad offrire un polo culturale portavoce del dialogo ritrovato tra
la città e la Val Nure. Il primo comparto comprende un lotto
di fabbricati costruiti in aderenza tra loro, con murature in
mattoni pieni; la grande officina (A) sarà riconvertita in
spazio destinato ai laboratori e alle sale riunioni, ricavando
all’interno i servizi, e sfruttando la piccola corte sul fronte
ovest per le attività all’aperto. Il locale riparazioni (B) può
essere invece considerato il protagonista dell’intero inter-
vento; con le sue poderose murature e pilastri in mattoni
pieni, le capriate in ferro alla Polonceau e il suo volume
ampio e maestoso, rievoca la tipologia delle architetture
religiose, e per questo ribattezzata “la cattedrale”; sono
pertanto previsti, per questa fabbrica, soli interventi di
risanamento conservativo e la conversione funzionale in
auditorium cittadino. La rimessa riparazioni (C), con le sue
grandi vetrate e gli sheds in copertura, viene convertito in
una grande serra per la coltivazione delle specie vegetali
tipiche della Val Nure, un microclima che porta un fram-
mento di territorio nel perimetro della città. Completa
l’opera il recupero della rimessa locomotori (D), un edificio
“a stecca” con facciata a capanna, costruito anch’esso con
tecnologie tradizionali, che ospiterà un piccolo museo della
vecchia ferrovia, con i locomotori conservati, e una piccola
raccolta di documenti e fotografie della Piacenza-Bettola.
Piante _ 1 : 500
RESIDENZE TEMPORANEE
A - LABORATORI E SALE RIUNIONI
B - AUDITORIUM, LA “CATTEDRALE”
C - GIARDINI TEMATICI DELLA VAL NURE
D - MUSEO DELLA FERROVIA ELETTRICA
CAFFE’, RISTORANTE E BOOKSHOP
Z - Z’ _ 1 : 500
Y - Y’ _ 1 : 500
Z Z’
X X’
Y
Y’
ABC
D
4. RecuperomagazzinieofficineexareaSIFT_PiacenzaTAV.04_Progettoesecutivo
Soluzioni costruttive per l’ auditorium
L’ auditorium ricavato all’interno dell’ex locale di riparazione
per i locomotori è senz’altro il fabbricato che meglio simbo-
leggia l’intero progetto di recupero dell’area SIFT. Si è
pensato di mantere inalterata la struttura aperta del corpo di
fabbrica, intervenendo unicamente alla sostituzione degli
elementi edilizi ammalorati ed al rifacimento della copertura
e del solaio. Per quanto riguarda la copertura, si procederà
in primo luogo alla bonifica delle lastre di amianto che
sostengono i coppi, andando poi a recuperare le capriate in
ferro e tutti gli elementi tubolari di secondo ordine, creando
infine un plancito in tavole di legno maschiate, ed un doppio
strato isolante. La pavimentazione esistente, fortemente
deteriorata, viene completamente rimossa, procedendo ad
uno scavo sino alla quota di imposta delle fondazioni per
loro consolidamento; il nuovo solaio sarà costituito da una
nuova soletta in calcestruzzo con sottostante vespaio areato,
riscaldamento radiante a pavimento, e piano di calpestio in
parquet industriale. La scelta del sistema di riscaldamento a
pavimento nasce dall’esigenza di ottenere un ottimale com-
fort ambientale uniforme, minimizzando le dispersioni di
calore. Saranno infine scrostati i muri esistenti al fine di
apporre gli intonaci come da stato originario, con mirati
interventi di restauro delle murature a vista e dei portali di
ingresso in legno.
J - J’ _ 1 : 500
J J’
A MANTO DI COPERTURA IN COPPI DI COTTO DI RECUPE
RO; LAMIERA IN FIBRO-CEMENTO; DOPPIO STRATO SOLAN
TE IN POLISTIRENE cm. 4+4; BARRIERA AL VAPORE;
PLANCITO IN TAVOLE DI ABETE sp. cm. 2; TRAVE IN LEGNO
CON TRATTAMENTO ANTI-MUFFA E ANTI-TARLO sp. cm. 20;
PROFILO TUBOLARE SALDATO ALLA CAPRIATA.
B CAPRIATA IN FERRO TIPO POLONCEAU.
C MURO IN MATTONI PIENI CON STRUTTURA AD OPUS
RETUCU LATUM E GIACITURA A 2 TESTE; INTONACO
RINZAFFATO CON FINITURA AL CIVILE.
D PILASTRO IN MATTONI PIENI CON STRUTTURA AD OPUS
RETI CULATUM E GIACITURA A 5 TESTE.
E PAVIMENTO IN PARQUET INDUSTRIALE sp. cm. 2; SOTTO
FONDO IN SABBIA E CEMENTO CON SISTEMA DI RISCALDA
MENTO RADIANTE A PAVIMENTO sp. cm. 6; MASSETTO
ALLEGGERITO sp. cm. 6,50; PANNELLO ISOLANTE IN POLI
STIRENE ESTRUSO sp. cm. 5; BARRIERA AL VAPORE;
SOLETTA IN CALCESTRUZZO sp. cm. 5 CON RETE ELETTRO
SALDATA; ELEMENTI PLASTICI PER AREAZIONE VESPAIO;
CIOTTOLI CON INTASAMENTO DI GHIAIA MINUTA.
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