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LA
DIFTERITE
DIFTERITE:
CARATTERISTICHE
DEL PATOGENO
E SUO
MECCANISMO
D'AZIONE
La difterite è una malattia infettiva grave ed estrema-
mente contagiosa, causata dal bacillo Corynebacterium
diphtheriae.
Il Corynebacterium diphtheriae,è un batterio Gram
positivo scoperto da Edwin Klebs nel 1883.
Comprende 4 diversi biotipi:
il biotipo Gravis,
il biotipo Mitis,
il biotipo Intermedius
e il biotipo Belfanti.
Eccetto il biotipo Belfanti, tutti gli altri biotipi producono
una tossina, per la precisione un'esotossina,
chiamata tossina difterica .
Si localizza in prossimità delle mucose della faringe e delle
primissime vie respiratorie dando luogo anche alla
formazione della esotossina.
DIFTERITE:
CARATTERISTICHE
DEL PATOGENO
E SUO
MECCANISMO
D'AZIONE
Responsabile della formazione di una massa grigio-nera
nella gola del paziente, la difterite provoca problemi
respiratori, febbre, tosse,ingrossamento dei linfonodi della
gola, debolezza deglutizione dolorosa, maldi gola,
raucedine,ecc.
Inoltre,se non trattata adeguatamente può produrre serie
di complicanze, quali:
insufficienza respiratoria, danni cardiaci, danni neurologici
e/o danni renali.
DIFTERITE-
CENNI
STORICI,
INCIDENZA
• 4^ secolo d.C.: prima descrizione ad opera di
Ippocrate;
• 17^ secolo: epidemia di difterite in Europa;
• 18^ secolo: l'epidemia raggiunge i coloni
americani, intere famiglie vengono cancellate nel
giro di un mese;
• 1883: Klebs descrive la morfologia del batterio;
• 1884: Loeffler coltiva , isola il C. diphtheriae e
descrive per la prima volta una esotossina
batterica;
• 1929: Ramon inattiva con formaldeide la tossina e
fornisce all’umanità il più sicuro e usato vaccino
contro la difterite.
DIFTERITE-
CENNI
STORICI,
INCIDENZA
Per quanto possa colpire a qualsiasi età,
la difterite riguarda essenzialmente i bambini
non vaccinati.
L'incidenza di casi di difterite aumenta anche in
presenza di malattie che compromettono la
funzione del sistema immunitario, come per esempio
l'AIDS; o per le scarse misure igienico-sanitarie,
tipiche dei Paesi del Mondo sottosviluppati.
MODALITA' DI TRASMISSIONE E SINTOMI
Nei Paesi con clima temperato, la difterite si diffonde durante i mesi invernali.
Si trasmette per via aerea, contatto diretto con di la pelle una persona infetta
o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un
paziente.
In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di
infezione.
MODALITA' DI TRASMISSIONE E SINTOMI
Il periodo di incubazione dura da due a cinque giorni. Quando l’infezione riguarda
l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre
leggera. L'insorgenza delle varie manifestazioni è graduale.
Entro due o tre giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una caratteristica
membrana grigiastra, dai margini infiammati. Talvolta queste lesioni possono sanguinare e
assumere un colore verdastro o nero.
Altri sintomi associati all’infezione possono essere gonfiore del collo e ostruzione delle vie
respiratorie.
La difterite cutanea invece, non intacca le vie respiratorie, ma si rilevano delle ulcere – cioè
delle lesioni – in alcune aree della cute. Si presentano come zone escavate, ricoperte da
patina grigiastra (come quella che copre la gola nella difterite classica) ; inoltre, comportano
arrossamento attorno all'area d'interesse, dolore e/gonfiore.
.
DIAGNOSI, TRATTAMENTO
Per diagnosticare la difterite, è spesso sufficiente l'analisi dei sintomi e dei
segni, in occasione dell'esame obiettivo (o esame fisico) e dell'anamnesi.
La difterite infatti è responsabile di manifestazioni distintive, in primis la
patina grigio-nera con sede in gola e a seguire l'ingrossamento dei linfonodi,
il mal di gola, l'infiammazione della laringe, le difficoltà di deglutizione e di
respirazione ecc.
Se dopo l'esame obiettivo e l'anamnesi permangono dei dubbi, il medico è
tenuto a ricorrere al prelievo di un frammento di tessuto infetto dalla gola e
alla successiva analisi in laboratorio, allo scopo di accertare che l'agente
patogeno responsabile sia il Corynebacterium diphtheriae.
DIAGNOSI, TRATTAMENTO
La difterite è una malattia molto grave e contagiosa, che richiede una terapia
immediata.
Gli individui che sviluppano la malattia vanno trattati con l’antitossina e antibiotici
(eritromicina o penicillina), quindi messi in isolamento per evitare che contagino
altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non si è più contagiosi,
ma il soggetto infetto potrebbe diffondere la malattia infettiva in questione fino a
6 settimane dopo il contagio.
La somministrazione di antibiotici è fondamentale per uccidere il batterio
infettante. L'uso degli antibiotici serve anche a ridurre la contagiosità del paziente.
Il trattamento della difterite cutanea prevede il lavaggio accurato delle ferite
con acqua e sapone, ed eventualmente una cura antibiotica a base di eritromicina.
PREVENZIONE E VACCINI
La strategia più efficace contro la difterite resta la vaccinazione preventiva. Disponibile fin dal
1920, il vaccino antidifterico contiene la tossina batterica, trattata in modo da non essere più
tossica per l’organismo, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi protettivi dal sistema
immunitario.
Il vaccino è consigliato a:
• tutti i bambini nel primo anno di vita
• tutti gli adulti non vaccinati
• i viaggiatori che si recano nelle zone dove la malattia è endemica.
A ciclo ultimato, la vaccinazione antidifterica conferisce una protezione pressoché totale.
Per conservare una buona immunità, si possono fare ulteriori richiami ogni dieci anni.
POWER POINT FATTO DA
STEFANO DELL'ELCE

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  • 3. DIFTERITE: CARATTERISTICHE DEL PATOGENO E SUO MECCANISMO D'AZIONE Responsabile della formazione di una massa grigio-nera nella gola del paziente, la difterite provoca problemi respiratori, febbre, tosse,ingrossamento dei linfonodi della gola, debolezza deglutizione dolorosa, maldi gola, raucedine,ecc. Inoltre,se non trattata adeguatamente può produrre serie di complicanze, quali: insufficienza respiratoria, danni cardiaci, danni neurologici e/o danni renali.
  • 4. DIFTERITE- CENNI STORICI, INCIDENZA • 4^ secolo d.C.: prima descrizione ad opera di Ippocrate; • 17^ secolo: epidemia di difterite in Europa; • 18^ secolo: l'epidemia raggiunge i coloni americani, intere famiglie vengono cancellate nel giro di un mese; • 1883: Klebs descrive la morfologia del batterio; • 1884: Loeffler coltiva , isola il C. diphtheriae e descrive per la prima volta una esotossina batterica; • 1929: Ramon inattiva con formaldeide la tossina e fornisce all’umanità il più sicuro e usato vaccino contro la difterite.
  • 5. DIFTERITE- CENNI STORICI, INCIDENZA Per quanto possa colpire a qualsiasi età, la difterite riguarda essenzialmente i bambini non vaccinati. L'incidenza di casi di difterite aumenta anche in presenza di malattie che compromettono la funzione del sistema immunitario, come per esempio l'AIDS; o per le scarse misure igienico-sanitarie, tipiche dei Paesi del Mondo sottosviluppati.
  • 6. MODALITA' DI TRASMISSIONE E SINTOMI Nei Paesi con clima temperato, la difterite si diffonde durante i mesi invernali. Si trasmette per via aerea, contatto diretto con di la pelle una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente. In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezione.
  • 7. MODALITA' DI TRASMISSIONE E SINTOMI Il periodo di incubazione dura da due a cinque giorni. Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera. L'insorgenza delle varie manifestazioni è graduale. Entro due o tre giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una caratteristica membrana grigiastra, dai margini infiammati. Talvolta queste lesioni possono sanguinare e assumere un colore verdastro o nero. Altri sintomi associati all’infezione possono essere gonfiore del collo e ostruzione delle vie respiratorie. La difterite cutanea invece, non intacca le vie respiratorie, ma si rilevano delle ulcere – cioè delle lesioni – in alcune aree della cute. Si presentano come zone escavate, ricoperte da patina grigiastra (come quella che copre la gola nella difterite classica) ; inoltre, comportano arrossamento attorno all'area d'interesse, dolore e/gonfiore. .
  • 8. DIAGNOSI, TRATTAMENTO Per diagnosticare la difterite, è spesso sufficiente l'analisi dei sintomi e dei segni, in occasione dell'esame obiettivo (o esame fisico) e dell'anamnesi. La difterite infatti è responsabile di manifestazioni distintive, in primis la patina grigio-nera con sede in gola e a seguire l'ingrossamento dei linfonodi, il mal di gola, l'infiammazione della laringe, le difficoltà di deglutizione e di respirazione ecc. Se dopo l'esame obiettivo e l'anamnesi permangono dei dubbi, il medico è tenuto a ricorrere al prelievo di un frammento di tessuto infetto dalla gola e alla successiva analisi in laboratorio, allo scopo di accertare che l'agente patogeno responsabile sia il Corynebacterium diphtheriae.
  • 9. DIAGNOSI, TRATTAMENTO La difterite è una malattia molto grave e contagiosa, che richiede una terapia immediata. Gli individui che sviluppano la malattia vanno trattati con l’antitossina e antibiotici (eritromicina o penicillina), quindi messi in isolamento per evitare che contagino altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non si è più contagiosi, ma il soggetto infetto potrebbe diffondere la malattia infettiva in questione fino a 6 settimane dopo il contagio. La somministrazione di antibiotici è fondamentale per uccidere il batterio infettante. L'uso degli antibiotici serve anche a ridurre la contagiosità del paziente. Il trattamento della difterite cutanea prevede il lavaggio accurato delle ferite con acqua e sapone, ed eventualmente una cura antibiotica a base di eritromicina.
  • 10. PREVENZIONE E VACCINI La strategia più efficace contro la difterite resta la vaccinazione preventiva. Disponibile fin dal 1920, il vaccino antidifterico contiene la tossina batterica, trattata in modo da non essere più tossica per l’organismo, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi protettivi dal sistema immunitario. Il vaccino è consigliato a: • tutti i bambini nel primo anno di vita • tutti gli adulti non vaccinati • i viaggiatori che si recano nelle zone dove la malattia è endemica. A ciclo ultimato, la vaccinazione antidifterica conferisce una protezione pressoché totale. Per conservare una buona immunità, si possono fare ulteriori richiami ogni dieci anni.
  • 11. POWER POINT FATTO DA STEFANO DELL'ELCE