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Inquadramento psicologico del bullismo
e cyberbullismo
www.ordinepsicologi.piemonte.it
Centro Studi Informatica Giuridica
Ivrea-Torino
Dott.ssa Sonia Bertinat
Psicologa Psicoterapeuta
Webinar, 16 maggio 2017
Sommario
 Net generation
 La costruzione dell'identità in pre-adolescenti e adolescenti: il
ruolo del gruppo e il web
 Definizioni bullismo e cyberbullismo
 Differenze tra bullismo e cyberbullismo
 Profilo psicologico del (cyber)bullo
 Profilo psicologico della vittima
 Conseguenze psicologiche
 Ruolo degli spettatori
Mark Prensky, 2001
Nativi digitali
Chi è nato già
immerso nelle nuove
tecnologie.
I nati dopo il 1985,
detti anche Millennials
(termine coniato da
William Strauss e Neil
Howe)
Immigrati digitali
Chi era già adulto quando è
cominciata la diffusione
delle nuove tecnologie
(1965-1984). E’ la
Generazione X (Douglas
Coupland)
Si possono semplificare in
“ignoranti o tardivi digitali” e
“smanettoni digitali”
vs
Le critiche a Prensky
Essere nativo implica essere competente e
consapevole nell’uso del digitale?
“Cos’è l’acqua”di E. F. Wallace come metafora
Paolo Ferri, 2011
La familiarità dei bambini con una tale varietà di “schermi interattivi”
ha plasmato il loro modo di apprendere, di conoscere e di
comunicare. E, contestualmente, il loro approccio alla realtà: per i
nativi, il “virtuale” è realtà tanto quanto quella che si esperisce con i
sensi, in presenza.
Per Ferri, i Nativi Digitali sono quelli
nati dopo il ’90 con la massiccia
diffusione di pc e internet.
Multitasking: i pro
Sempre per Ferri, l’uso consapevole del multitasking consente infatti
un:
-minor sovraccarico della memoria a favore di una maggiore
attenzione verso ognuno dei task cognitivi (scrivere, parlare, guardare,
ascoltare…)
-il cervello rileva e registra solo i cambiamenti e procede per
"aggiornamenti", demandando il lavoro massiccio di memoria
all'immenso archivio della rete stessa.
Multitasking: i contro
 Sovraccarico e stress
 Diffusione delle informazioni
 Delega a Internet per le informazioni perdita
capacità critica e di risoluzione di problemi
Generazione Z o Silent Generation
Identifica la generazione di ragazzi che va dal 1996 al 2010.
Altresì detta iGeneration (iGen) dalla Dott.ssa Jean Twenge.
Una ricerca di Populus, per la Varkey Foundation su 20.000 ragazzi ha
evidenziato come questa generazione sia:
 Altruista
 Portata alla condivisione
 Predilige il fare
 Attenta ai diritti civili e alle problematiche sociali
 Portata alla condivisione
 Esigente in tema privacy
 Orientata all’imprenditoria
(Fonte: Francesca Ungaro, 2017)
Generazione Alpha
Nascono con la tecnologia touchscreen e per questo già sono stati
battezzati screenager (dal 2010), la generazione delle app.
Accesso alle informazioni già a 3 aa
 Usano i device prima di penna e carta
 Sanno condividere foto prima di parlare
 Sviluppo intellettivo accelerato
Gli studi sono ovviamente in corso
Sono realistiche queste categorizzazioni?
Secondo Danah Boyd e molti altri no, in quanto non corrispondono sempre alla
realtà. E sono una necessità degli adulti di demonizzare ciò che non
conoscono. E succede da sempre!
“Molti erano preoccupati ,
quando fu introdotta la
macchina da cucire , che il
movimento in su e in giù
delle gambe delle donne
avrebbe avuto
conseguenze sulla loro vita
sessuale.”
“Il walkman, il mangianastri
portatile, era considerato un
dispositivo malvagio che avrebbe
incoraggiato a scomparire ognuno
nel suo mondo, separato e
incapace di comunicare con gli
altri.”
Il termine nativo digitale è un parafulmine
per le innumerevoli speranze e paure che
molti adulti appiccicano a questa nuova
generazione.
È PANICO MORALE
“Troppo spesso è più facile concentrarsi sulla
tecnologia piuttosto che sulle questioni di un
sistema più ampio, perché i cambiamenti tecnici
sono più facili da vedere. La nostalgia s’intrufola
nel percorso per capire la relazione fra
adolescenti e tecnologia.”
Sempre secondo la Boyd, le visioni sulla tecnologia e sui suoi rischi
conduce a visioni utopiche (la tecnologia ci salverà) o distopiche (la
tecnologia ci porterà alla deriva). In entrambe le visioni, però, “le tecnologie
sono dotate di poteri intrinseci che influenzano tutte le persone in tutte le
situazioni nello stesso modo.”
Cosa cercano gli adolescenti sul web?
La circolazione delle informazioni fonda ancora di più il gruppo per lo
studio e il tempo libero:
 Gruppi Whatsapp
 Gruppi Facebook
 Videochat
 Youtube
“Gli adolescenti si rivolgono a un
particolare sito perché secondo loro
funziona bene per un certo scopo.”
D. Boyd
“Gli adolescenti utilizzano i public in rete
per gli stessi motivi per cui hanno sempre
apprezzato i public, cioè la volontà di
essere parte di un mondo più ampio
comunicando con altre persone ed
essendo liberi di muoversi.” D. Boyd
Cos’è un public?
“I public in rete creati dalla
tecnologia assolvono più o meno le
stesse funzioni di spazi pubblici ,
come i centri commerciali o il parco
per le generazioni precedenti.” D.
Boyd
 lo spazio creato dalle tecnologie
di rete
 la comunità immaginata che
emerge come risultato
dell’intersezione di persone,
tecnologia e abitudini.
“Gli adolescenti utilizzano i public in rete per gli
stessi motivi per cui hanno sempre apprezzato
i public , cioè la volontà di essere parte di un
mondo più ampio comunicando con altre
persone ed essendo liberi di muoversi .” (D.
Boyd)
“al contrario di me e degli early adopter ( i « pionieri » di
internet ), che evitavamo la nostra comunità locale passando il
tempo in chat e forum , la maggior parte degli adolescenti oggi
va in rete per comunicare con le persone della propria
comunità. La loro partecipazione al web non è eccentrica , ma
completamente normale, anzi è data per scontata.” D. Boyd
Cosa cercano gli adolescenti sul web?
La capacità di capire come contesto ,
pubblico e identità siano legati fra loro è
una delle sfide essenziali per comprendere
come muoversi nei social media.
Il gruppo dei pari
Il gruppo è fondamentale nella crescita e nello sviluppo dell’identità,
soprattutto a partire dalla pre-adolescenza. Gli adolescenti hanno un
forte bisogno del gruppo e del rispecchiamento del gruppo per formare
la propria identità. E il gruppo ora è anche incorporeo, sul web.
“Gli adolescenti vivono un’età intermedia
fra infanzia ed età adulta, fra dipendenza e
indipendenza, e lottano per ritagliarsi
un’identità che non sia definita
esclusivamente dai legami familiari.” D.
Boyd
“Chi partecipa a queste
comunicazioni incorporee può
controllare il modo in cui si
presenta agli altri e foggiare a
proprio piacimento la propria
identità personale” (Bandura,
2012)
Ciò che cattura, che diventa imprescindibile non è
la tecnologia in sé ma la ricerca e il mantenimento
dell’amicizia
“Il dispositivo diventa interessante per
loro soprattutto perché ha un fine
sociale.” D. Boyd
Il gruppo dei pari
E se il gruppo esclude?
Il web ci permette di essere visibili a tutti in ogni momento e di posare lo
sguardo su tutti allo stesso modo.
Si può arrivare al punto per cui l’identità digitale dà senso al nostro
esistere e che se non possiamo essere visibili sentiamo di non essere
visti e quindi non esistiamo. La ricerca della visibilità, dei like, degli
apprezzamenti, diventano quindi strumento che può alimentare la loro
autostima.
Uno studente è oggetto di azioni di bullismo,
ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando
viene esposto, ripetutamente nel corso del
tempo, alle azioni offensive messe in atto da
parte di uno o di più compagni”. (Olweus,
1996).
Bullismo
Il cyberbullismo implica l'uso di tecnologie
dell'informazione e della comunicazione
(…), per sostenere comportamenti
deliberati, ripetuti, e ostili da parte di un
individuo o un gruppo, che è destinato a
danneggiare l’altro/gli altri. (Belsey, 2004)
Cyberbullismo
Modalità
Diretto: messaggi
alla vittima
Indiretto: diffusione
online
Cyberbullismo
vs Bullismo
Bullismo Cyberbullismo
Sono coinvolte persone della scuola o
compagnia, solitamente conosciute.
Possono essere coinvolte persone di tutto il
mondo anche non conosciute.
La conoscenza degli episodi di bullismo
circolano all'interno di un territorio ristretto
(classe, scuola, compagnia, gruppo sportivo).
Il materiale può essere diffuso in tutto il mondo
(effetto moltiplicatore di internet)
Le azioni del fenomeno bullismo possono
accadere in tempi definiti: pausa ricreazione,
tragitto casa-scuola, cambio negli spogliatoii,
etc.
I materiali circolano in qualunque orario:
possono permanere sui siti a lungo (effetto
moltiplicatore di internet)
Contenimento del livello di disibinizione del
“bullo”, che dipende dalla dinamica di gruppo.
Alto livello di disibinizione del “bullo” (si fanno
cose che nella vita reale sarebbero più
contenute).
Bisogno del bullo di rendersi “visibile” Il potere del bullo è accresciuto dall'invisibilità.
Può vedere gli effetti sulla “vittima”. Non vede gli effetti.
Il pubblico è passivo (inazione) Il pubblico può essere passivo o attivo
La forza fisica, o psicologica, denotano i bulli Non è necessaria la forza fisica e anche chi è
bullizzato offline può diventare un cyberbullo
(film Un bacio)
Fonte: Off4aDay
DISIMPEGNO MORALE (Bandura, 2002)
È strettamente connesso alle emozioni morali: la colpa e la vergogna.
Nel BULLISMO il disimpegno morale legittima la condotta aggressiva
del bullo.
Fra i meccanismi del disimpegno morale, quello più utilizzato dal bullo
è la DEUMANIZZAZIONE (Menesini, Fonzi, Vannucci, 1999).
Consiste nell’attribuire alle vittime un’assenza di sentimenti umani che
frena il nascere e lo svilupparsi del senso di colpa di fronte alla loro
sofferenza.
Nel CYBERBULLISMO l’assenza di un contatto reale tra il bullo e la
vittima potrebbe facilitare la deumanizzazione.
Fonte: Off4aDay
Alcuni dati
Alcuni dati
Alcuni dati
Vodafone nel 2015 ha promosso in 11 paesi il progetto #BeStrong per
sensibilizzare i teenagers sul tema del cyberbullismo.
www.adolescienza.it
Osservatorio nazionale adolescenza e
Skuola.net 2017
8.000 studenti di medie e superiori.
14-18 aa
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%
è anche vittima di bullismo
si sente spesso triste e depresso
frequeenti crisi di pianto
abbuffate di cibo
riduzione drastca di cibo
comportamenti autolesionistici
ha pensato al suicidio
80%
82%
71%
60%
49%
52%
59%
75%
54%
57%
43%
32%
46%
bullismo
cyberbyllismo
0% 10% 20% 30%
2017
2016
28%
20%
8,50%
6,50%
vittime di
cyberbullismo
vittime di bullismo
www.adolescienza.it
Osservatorio nazionale adolescenza e
Skuola.net 2017
8.000 studenti di medie e superiori.
11-13 aa
0% 10% 20% 30%
vittime di bullismo
vittime di cyberbullismo
30%
10,00%
0% 20% 40% 60% 80%
si sente spesso triste e
depresso
frequeenti crisi di pianto
comportamenti
autolesionistici
70%
45%
50%
70%
45%
33%
bullismo
cyberbyllismo
Fonte:AndreaBilotto,2016
Alcuni dati
“OFF4aDAY”
Tim e Generazioni connesse
http://www.generazioniconnesse.it/site/it/ho
me-page/
La cronaca
Forme Bullismo
Prepotenza fisica (aggressività fisica)
Prepotenza strumentale (furti,
danneggiamenti, estorsione)
Prepotenza verbale (minacce, prese in
giro)
Prepotenza sociale (diffusione calunnie,
esclusione e isolmento, divulgazione di
segreti)
Forme Cyberbullismo
flaming (battaglie verbali)
molestie (harassement),
denigrazione (minano la reputazione della vittima)
esclusione
cyberstalking
manipolazione delle informazioni
violazioni dei profili social
Messe in atto sia da ragazzi che da ragazze
Cyberbullo
 alta considerazione di sé o senso di insicurezza sociale
 mira ad assumere un ruolo riconosciuto e stimato all’interno del gruppo
 inserito in situazioni sociali e famigliari critiche che fanno sì che il ragazzo sia
lasciato senza una guida.
 totale mancanza di empatia
 difficoltà (se non impossibilità) nell’assumersi la responsabilità per le proprie
azioni.
 rabbia eterodiretta
 famiglie “permissive” (scarso controllo) o “incoerenti” (incongruenza tra azioni e
parole; le azioni sono imprevedibili)
«Il bullo deve quindi imparare da zero
i rudimenti di una grammatica del
vivere civile di cui non conosce il
codice»
(Fonzi, 2012)
Vittima
 Generalmente soffre di scarsa autostima ed ha un'opinione negativa
di sé e della propria situazione. Si considera fallita e stupida, timida
e poco attraente. L'attacco ripetuto da parte dei coetanei aumenta
considerevolmente la sua ansia, la sua insicurezza e la valutazione
negativa di se stessa (Bandura, 2000).
 Viene considerato “diverso” dal gruppo
 profonda vergogna per il materiale che viene divulgato
 senso di colpa se il materiale originario era suo
 paura della proibizione della rete e dei dispositivi digitali
 pervasività dell’attacco
 rabbia autodiretta
 Iperprotezione parentale con poco spazio per l’autonomia
Non si confida
Pubblico
complici spesso inconsapevoli
attori (riprendono e diffondono un atto di
bullismo)
diffondono il materiale caricato online
rendendolo virale
I segnali
Cyberbullo
 Aggressività non mediata
 Impulsività
 Scarsa tolleranza a frustrazioni e/o regole (anche in famiglia)
 Eccessiva considerazione di sé
 Mancanza di empatia
 Mancanza di sensi di colpa
 Ostilità
 Tendenze antisociali
I segnali
Vittima
 abbassamento dell’autostima
 stati ansioso-depressivi,
 problemi scolastici e relazionali (che possono portare al rifugio nell’isolamento sociale
o esclusione sociale)
 suicidio (in questo caso sono presenti spesso fattori concomitanti come disagio
psichico e bullismo tradizionale).
 gli effetti psicologici sulla vittima sono a lungo termine per cui è necessario un
intervento tempestivo per affrontarli.
 Si rifiuta di parlare di ciò che fa online;
 Utilizza Internet fino a tarda notte;
 Fa un uso eccessivo di Internet;
 E’ turbato dopo aver utilizzato Internet.
Elementi comuni
 Rabbia (etero o autodiretta)
 Visibilità legata all’identità
 Importanza del gruppo
Vittime:
Le conseguenze del cyberbullismo si manifestano nella vita
reale delle vittime con cambi di umore improvvisi, disturbi
emotivi, problemi di salute fisica, dolori addominali e disturbi
del sonno, nervosismo, ansia, si chiudono in se stesse e non
comunicano con il resto del mondo.
Cadono in una specie di depressione e la loro autostima e
sicurezza cala.
Nei casi più disperati decidono di togliersi la vita.
Prevaricatori:
La difficoltà empatica e le successive problematiche
relazionali possono portare ad adulti antisociali.
Conseguenze
Fonte: Off4aDay
“Il bullismo ha delle conseguenze gravi, sia per chi lo
commette che per chi lo subisce. I bulli non sono persone
cattive che decidono di tormentare per divertimento: quelli
sono i sociopatici. La maggior parte dei bulli reagisce con
aggressività perché sta lottando con i propri problemi. (…)
molti adolescenti usano le parole come arma quando
stanno cercando di negoziare su gravi questioni di identità
o di salute mentale.”
Danah Boyd
Il ruolo delle emozioni
Le emozioni, il loro riconoscimento e la
possibilità di comunicarle, assume una
particolare importanza.
E’ questo il terreno principe per la
prevenzione già a partire dalla scuola
primaria.
Educazione affettiva, educazione digitale
educazione al rispetto per l’Altro
“Le parole fanno più male delle botte”
Carolina, vittima di cyberbullismo
Bibliografia
• Albert Bandura, Autoefficacia. Teoria e applicazioni, Erickson, 2000
• Albert Bandura, Adolescenti e autoefficacia, Erickson, 2012
• Lucio Barone, Bullismo e cyberbullismo. Riflessioni, percorsi di intervento, prospettive,
Key Editore, 2016
• Andrea Bilotto, Dal cyberbullismo alla dipendenza online, EHB, 2016
• Danah Boyd, It’s complicated: La vita sociale degli adolescenti del web, Castelvecchi,
2014
• Ada Fonzi, Il gioco crudele. Studi e ricerche sui correlati psicologici del bullismo,
Giunti, 1999
• A. Fonzi, C. Fonzi, Abbasso i bulli: come guarire prepotenti e vittime, Ponte alle Grazie,
2012
• L. Garofano, L. Puglisi, La prepotenza invisibile. Bulli e cyberbulli: chi sono, come
difendersi, Infinito, 2016
• P. Ferri, Nativi digitali, Mondadori, 2011
• J. F. Perez, O. Ippoliti, E. Romeo, Bullismo e cyberbullismo. Il disagio relazionale
multiforme, NarrativaePoesia, 2016
• Claudia Sposini, Il metodo anti-cyberbullismo. Per un uso consapevole di internet e dei
social network, San Paolo Edizioni, 2014
• Federico Tonioni, Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori, Mondadori,
2014
Grazie per l’attenzione!
Se avete dubbi o domande scrivetemi:
sonia.bertinat@gmail.com
o visitate il mio sito (dove trovate anche i miei contatti social)
www.identitaingabbia.it
Centro Studi Informatica Giuridica
Ivrea-Torino
http://www.csigivreatorino.it/

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Inquadramento psicologico del bullismo e cyberbullismo

  • 1. Inquadramento psicologico del bullismo e cyberbullismo www.ordinepsicologi.piemonte.it Centro Studi Informatica Giuridica Ivrea-Torino Dott.ssa Sonia Bertinat Psicologa Psicoterapeuta Webinar, 16 maggio 2017
  • 2. Sommario  Net generation  La costruzione dell'identità in pre-adolescenti e adolescenti: il ruolo del gruppo e il web  Definizioni bullismo e cyberbullismo  Differenze tra bullismo e cyberbullismo  Profilo psicologico del (cyber)bullo  Profilo psicologico della vittima  Conseguenze psicologiche  Ruolo degli spettatori
  • 3. Mark Prensky, 2001 Nativi digitali Chi è nato già immerso nelle nuove tecnologie. I nati dopo il 1985, detti anche Millennials (termine coniato da William Strauss e Neil Howe) Immigrati digitali Chi era già adulto quando è cominciata la diffusione delle nuove tecnologie (1965-1984). E’ la Generazione X (Douglas Coupland) Si possono semplificare in “ignoranti o tardivi digitali” e “smanettoni digitali” vs
  • 4. Le critiche a Prensky Essere nativo implica essere competente e consapevole nell’uso del digitale? “Cos’è l’acqua”di E. F. Wallace come metafora
  • 5. Paolo Ferri, 2011 La familiarità dei bambini con una tale varietà di “schermi interattivi” ha plasmato il loro modo di apprendere, di conoscere e di comunicare. E, contestualmente, il loro approccio alla realtà: per i nativi, il “virtuale” è realtà tanto quanto quella che si esperisce con i sensi, in presenza. Per Ferri, i Nativi Digitali sono quelli nati dopo il ’90 con la massiccia diffusione di pc e internet.
  • 6. Multitasking: i pro Sempre per Ferri, l’uso consapevole del multitasking consente infatti un: -minor sovraccarico della memoria a favore di una maggiore attenzione verso ognuno dei task cognitivi (scrivere, parlare, guardare, ascoltare…) -il cervello rileva e registra solo i cambiamenti e procede per "aggiornamenti", demandando il lavoro massiccio di memoria all'immenso archivio della rete stessa.
  • 7. Multitasking: i contro  Sovraccarico e stress  Diffusione delle informazioni  Delega a Internet per le informazioni perdita capacità critica e di risoluzione di problemi
  • 8. Generazione Z o Silent Generation Identifica la generazione di ragazzi che va dal 1996 al 2010. Altresì detta iGeneration (iGen) dalla Dott.ssa Jean Twenge. Una ricerca di Populus, per la Varkey Foundation su 20.000 ragazzi ha evidenziato come questa generazione sia:  Altruista  Portata alla condivisione  Predilige il fare  Attenta ai diritti civili e alle problematiche sociali  Portata alla condivisione  Esigente in tema privacy  Orientata all’imprenditoria (Fonte: Francesca Ungaro, 2017)
  • 9. Generazione Alpha Nascono con la tecnologia touchscreen e per questo già sono stati battezzati screenager (dal 2010), la generazione delle app. Accesso alle informazioni già a 3 aa  Usano i device prima di penna e carta  Sanno condividere foto prima di parlare  Sviluppo intellettivo accelerato Gli studi sono ovviamente in corso
  • 10. Sono realistiche queste categorizzazioni? Secondo Danah Boyd e molti altri no, in quanto non corrispondono sempre alla realtà. E sono una necessità degli adulti di demonizzare ciò che non conoscono. E succede da sempre! “Molti erano preoccupati , quando fu introdotta la macchina da cucire , che il movimento in su e in giù delle gambe delle donne avrebbe avuto conseguenze sulla loro vita sessuale.” “Il walkman, il mangianastri portatile, era considerato un dispositivo malvagio che avrebbe incoraggiato a scomparire ognuno nel suo mondo, separato e incapace di comunicare con gli altri.” Il termine nativo digitale è un parafulmine per le innumerevoli speranze e paure che molti adulti appiccicano a questa nuova generazione.
  • 11. È PANICO MORALE “Troppo spesso è più facile concentrarsi sulla tecnologia piuttosto che sulle questioni di un sistema più ampio, perché i cambiamenti tecnici sono più facili da vedere. La nostalgia s’intrufola nel percorso per capire la relazione fra adolescenti e tecnologia.” Sempre secondo la Boyd, le visioni sulla tecnologia e sui suoi rischi conduce a visioni utopiche (la tecnologia ci salverà) o distopiche (la tecnologia ci porterà alla deriva). In entrambe le visioni, però, “le tecnologie sono dotate di poteri intrinseci che influenzano tutte le persone in tutte le situazioni nello stesso modo.”
  • 12. Cosa cercano gli adolescenti sul web? La circolazione delle informazioni fonda ancora di più il gruppo per lo studio e il tempo libero:  Gruppi Whatsapp  Gruppi Facebook  Videochat  Youtube “Gli adolescenti si rivolgono a un particolare sito perché secondo loro funziona bene per un certo scopo.” D. Boyd “Gli adolescenti utilizzano i public in rete per gli stessi motivi per cui hanno sempre apprezzato i public, cioè la volontà di essere parte di un mondo più ampio comunicando con altre persone ed essendo liberi di muoversi.” D. Boyd
  • 13. Cos’è un public? “I public in rete creati dalla tecnologia assolvono più o meno le stesse funzioni di spazi pubblici , come i centri commerciali o il parco per le generazioni precedenti.” D. Boyd  lo spazio creato dalle tecnologie di rete  la comunità immaginata che emerge come risultato dell’intersezione di persone, tecnologia e abitudini. “Gli adolescenti utilizzano i public in rete per gli stessi motivi per cui hanno sempre apprezzato i public , cioè la volontà di essere parte di un mondo più ampio comunicando con altre persone ed essendo liberi di muoversi .” (D. Boyd)
  • 14. “al contrario di me e degli early adopter ( i « pionieri » di internet ), che evitavamo la nostra comunità locale passando il tempo in chat e forum , la maggior parte degli adolescenti oggi va in rete per comunicare con le persone della propria comunità. La loro partecipazione al web non è eccentrica , ma completamente normale, anzi è data per scontata.” D. Boyd Cosa cercano gli adolescenti sul web? La capacità di capire come contesto , pubblico e identità siano legati fra loro è una delle sfide essenziali per comprendere come muoversi nei social media.
  • 15. Il gruppo dei pari Il gruppo è fondamentale nella crescita e nello sviluppo dell’identità, soprattutto a partire dalla pre-adolescenza. Gli adolescenti hanno un forte bisogno del gruppo e del rispecchiamento del gruppo per formare la propria identità. E il gruppo ora è anche incorporeo, sul web. “Gli adolescenti vivono un’età intermedia fra infanzia ed età adulta, fra dipendenza e indipendenza, e lottano per ritagliarsi un’identità che non sia definita esclusivamente dai legami familiari.” D. Boyd “Chi partecipa a queste comunicazioni incorporee può controllare il modo in cui si presenta agli altri e foggiare a proprio piacimento la propria identità personale” (Bandura, 2012)
  • 16. Ciò che cattura, che diventa imprescindibile non è la tecnologia in sé ma la ricerca e il mantenimento dell’amicizia “Il dispositivo diventa interessante per loro soprattutto perché ha un fine sociale.” D. Boyd
  • 17. Il gruppo dei pari E se il gruppo esclude? Il web ci permette di essere visibili a tutti in ogni momento e di posare lo sguardo su tutti allo stesso modo. Si può arrivare al punto per cui l’identità digitale dà senso al nostro esistere e che se non possiamo essere visibili sentiamo di non essere visti e quindi non esistiamo. La ricerca della visibilità, dei like, degli apprezzamenti, diventano quindi strumento che può alimentare la loro autostima.
  • 18. Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”. (Olweus, 1996). Bullismo
  • 19. Il cyberbullismo implica l'uso di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (…), per sostenere comportamenti deliberati, ripetuti, e ostili da parte di un individuo o un gruppo, che è destinato a danneggiare l’altro/gli altri. (Belsey, 2004) Cyberbullismo
  • 22. Bullismo Cyberbullismo Sono coinvolte persone della scuola o compagnia, solitamente conosciute. Possono essere coinvolte persone di tutto il mondo anche non conosciute. La conoscenza degli episodi di bullismo circolano all'interno di un territorio ristretto (classe, scuola, compagnia, gruppo sportivo). Il materiale può essere diffuso in tutto il mondo (effetto moltiplicatore di internet) Le azioni del fenomeno bullismo possono accadere in tempi definiti: pausa ricreazione, tragitto casa-scuola, cambio negli spogliatoii, etc. I materiali circolano in qualunque orario: possono permanere sui siti a lungo (effetto moltiplicatore di internet) Contenimento del livello di disibinizione del “bullo”, che dipende dalla dinamica di gruppo. Alto livello di disibinizione del “bullo” (si fanno cose che nella vita reale sarebbero più contenute). Bisogno del bullo di rendersi “visibile” Il potere del bullo è accresciuto dall'invisibilità. Può vedere gli effetti sulla “vittima”. Non vede gli effetti. Il pubblico è passivo (inazione) Il pubblico può essere passivo o attivo La forza fisica, o psicologica, denotano i bulli Non è necessaria la forza fisica e anche chi è bullizzato offline può diventare un cyberbullo (film Un bacio) Fonte: Off4aDay
  • 23. DISIMPEGNO MORALE (Bandura, 2002) È strettamente connesso alle emozioni morali: la colpa e la vergogna. Nel BULLISMO il disimpegno morale legittima la condotta aggressiva del bullo. Fra i meccanismi del disimpegno morale, quello più utilizzato dal bullo è la DEUMANIZZAZIONE (Menesini, Fonzi, Vannucci, 1999). Consiste nell’attribuire alle vittime un’assenza di sentimenti umani che frena il nascere e lo svilupparsi del senso di colpa di fronte alla loro sofferenza. Nel CYBERBULLISMO l’assenza di un contatto reale tra il bullo e la vittima potrebbe facilitare la deumanizzazione. Fonte: Off4aDay
  • 26. Alcuni dati Vodafone nel 2015 ha promosso in 11 paesi il progetto #BeStrong per sensibilizzare i teenagers sul tema del cyberbullismo.
  • 27. www.adolescienza.it Osservatorio nazionale adolescenza e Skuola.net 2017 8.000 studenti di medie e superiori. 14-18 aa 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% è anche vittima di bullismo si sente spesso triste e depresso frequeenti crisi di pianto abbuffate di cibo riduzione drastca di cibo comportamenti autolesionistici ha pensato al suicidio 80% 82% 71% 60% 49% 52% 59% 75% 54% 57% 43% 32% 46% bullismo cyberbyllismo 0% 10% 20% 30% 2017 2016 28% 20% 8,50% 6,50% vittime di cyberbullismo vittime di bullismo
  • 28. www.adolescienza.it Osservatorio nazionale adolescenza e Skuola.net 2017 8.000 studenti di medie e superiori. 11-13 aa 0% 10% 20% 30% vittime di bullismo vittime di cyberbullismo 30% 10,00% 0% 20% 40% 60% 80% si sente spesso triste e depresso frequeenti crisi di pianto comportamenti autolesionistici 70% 45% 50% 70% 45% 33% bullismo cyberbyllismo
  • 31. Tim e Generazioni connesse http://www.generazioniconnesse.it/site/it/ho me-page/
  • 33. Forme Bullismo Prepotenza fisica (aggressività fisica) Prepotenza strumentale (furti, danneggiamenti, estorsione) Prepotenza verbale (minacce, prese in giro) Prepotenza sociale (diffusione calunnie, esclusione e isolmento, divulgazione di segreti)
  • 34. Forme Cyberbullismo flaming (battaglie verbali) molestie (harassement), denigrazione (minano la reputazione della vittima) esclusione cyberstalking manipolazione delle informazioni violazioni dei profili social Messe in atto sia da ragazzi che da ragazze
  • 35. Cyberbullo  alta considerazione di sé o senso di insicurezza sociale  mira ad assumere un ruolo riconosciuto e stimato all’interno del gruppo  inserito in situazioni sociali e famigliari critiche che fanno sì che il ragazzo sia lasciato senza una guida.  totale mancanza di empatia  difficoltà (se non impossibilità) nell’assumersi la responsabilità per le proprie azioni.  rabbia eterodiretta  famiglie “permissive” (scarso controllo) o “incoerenti” (incongruenza tra azioni e parole; le azioni sono imprevedibili) «Il bullo deve quindi imparare da zero i rudimenti di una grammatica del vivere civile di cui non conosce il codice» (Fonzi, 2012)
  • 36. Vittima  Generalmente soffre di scarsa autostima ed ha un'opinione negativa di sé e della propria situazione. Si considera fallita e stupida, timida e poco attraente. L'attacco ripetuto da parte dei coetanei aumenta considerevolmente la sua ansia, la sua insicurezza e la valutazione negativa di se stessa (Bandura, 2000).  Viene considerato “diverso” dal gruppo  profonda vergogna per il materiale che viene divulgato  senso di colpa se il materiale originario era suo  paura della proibizione della rete e dei dispositivi digitali  pervasività dell’attacco  rabbia autodiretta  Iperprotezione parentale con poco spazio per l’autonomia Non si confida
  • 37. Pubblico complici spesso inconsapevoli attori (riprendono e diffondono un atto di bullismo) diffondono il materiale caricato online rendendolo virale
  • 38. I segnali Cyberbullo  Aggressività non mediata  Impulsività  Scarsa tolleranza a frustrazioni e/o regole (anche in famiglia)  Eccessiva considerazione di sé  Mancanza di empatia  Mancanza di sensi di colpa  Ostilità  Tendenze antisociali
  • 39. I segnali Vittima  abbassamento dell’autostima  stati ansioso-depressivi,  problemi scolastici e relazionali (che possono portare al rifugio nell’isolamento sociale o esclusione sociale)  suicidio (in questo caso sono presenti spesso fattori concomitanti come disagio psichico e bullismo tradizionale).  gli effetti psicologici sulla vittima sono a lungo termine per cui è necessario un intervento tempestivo per affrontarli.  Si rifiuta di parlare di ciò che fa online;  Utilizza Internet fino a tarda notte;  Fa un uso eccessivo di Internet;  E’ turbato dopo aver utilizzato Internet.
  • 40. Elementi comuni  Rabbia (etero o autodiretta)  Visibilità legata all’identità  Importanza del gruppo
  • 41. Vittime: Le conseguenze del cyberbullismo si manifestano nella vita reale delle vittime con cambi di umore improvvisi, disturbi emotivi, problemi di salute fisica, dolori addominali e disturbi del sonno, nervosismo, ansia, si chiudono in se stesse e non comunicano con il resto del mondo. Cadono in una specie di depressione e la loro autostima e sicurezza cala. Nei casi più disperati decidono di togliersi la vita. Prevaricatori: La difficoltà empatica e le successive problematiche relazionali possono portare ad adulti antisociali. Conseguenze Fonte: Off4aDay
  • 42. “Il bullismo ha delle conseguenze gravi, sia per chi lo commette che per chi lo subisce. I bulli non sono persone cattive che decidono di tormentare per divertimento: quelli sono i sociopatici. La maggior parte dei bulli reagisce con aggressività perché sta lottando con i propri problemi. (…) molti adolescenti usano le parole come arma quando stanno cercando di negoziare su gravi questioni di identità o di salute mentale.” Danah Boyd
  • 43. Il ruolo delle emozioni Le emozioni, il loro riconoscimento e la possibilità di comunicarle, assume una particolare importanza. E’ questo il terreno principe per la prevenzione già a partire dalla scuola primaria. Educazione affettiva, educazione digitale educazione al rispetto per l’Altro
  • 44. “Le parole fanno più male delle botte” Carolina, vittima di cyberbullismo
  • 45. Bibliografia • Albert Bandura, Autoefficacia. Teoria e applicazioni, Erickson, 2000 • Albert Bandura, Adolescenti e autoefficacia, Erickson, 2012 • Lucio Barone, Bullismo e cyberbullismo. Riflessioni, percorsi di intervento, prospettive, Key Editore, 2016 • Andrea Bilotto, Dal cyberbullismo alla dipendenza online, EHB, 2016 • Danah Boyd, It’s complicated: La vita sociale degli adolescenti del web, Castelvecchi, 2014 • Ada Fonzi, Il gioco crudele. Studi e ricerche sui correlati psicologici del bullismo, Giunti, 1999 • A. Fonzi, C. Fonzi, Abbasso i bulli: come guarire prepotenti e vittime, Ponte alle Grazie, 2012 • L. Garofano, L. Puglisi, La prepotenza invisibile. Bulli e cyberbulli: chi sono, come difendersi, Infinito, 2016 • P. Ferri, Nativi digitali, Mondadori, 2011 • J. F. Perez, O. Ippoliti, E. Romeo, Bullismo e cyberbullismo. Il disagio relazionale multiforme, NarrativaePoesia, 2016 • Claudia Sposini, Il metodo anti-cyberbullismo. Per un uso consapevole di internet e dei social network, San Paolo Edizioni, 2014 • Federico Tonioni, Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori, Mondadori, 2014
  • 46. Grazie per l’attenzione! Se avete dubbi o domande scrivetemi: sonia.bertinat@gmail.com o visitate il mio sito (dove trovate anche i miei contatti social) www.identitaingabbia.it Centro Studi Informatica Giuridica Ivrea-Torino http://www.csigivreatorino.it/