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Strategie di Social Selling ed
Employer Branding su Linkedin
per il Marketing aziendale
Le nuove strategie di Marketing per le aziende attuabili
con Linkedin
Maria Letizia Russo
Consulente, trainer e coach su Linkedin e Sales
Navigator, a supporto di professionisti e
aziende.
Lavoro in team con Sales, HR e Marketing
manager di aziende B2B relativamente a
strategie di Social Selling, Employer Branding,
Professional Branding.
Inbound Marketing specialist e Team Coach.
2
Il Marketing è troppo
importante per
essere lasciato al
reparto marketing
[ David Packard ]
Il Marketing B2B oggi è
troppo complesso per
lasciare da solo
l’ufficio marketing
[ Maria Letizia Russo ]
4
Due rami emergenti del Marketing
SOCIAL SELLING
“Gli addetti alle vendite usano i Social Media
per interagire direttamente con i loro prospect,
offrono valore rispondendo alle loro domande e
pubblicano contenuti sino a quando il potenziale
cliente è pronto all’acquisto.
In questo modo, l’utilizzo dei social media nel
processo di vendita, permette ai Sales di
“intrattenere” i propri prospect piuttosto che
interrompere le loro attività con chiamate a
freddo e vendite d’impatto, convertendoli pian
piano in clienti fidelizzati”. [Hubspot]
5
EMPLOYER BRANDING
Letteralmente “ Gestione della marca
come datore di lavoro”.
È la disciplina che si propone di
promuovere l’immagine aziendale come
luogo di lavoro per ottenere vantaggi
competitivi sia per le attività proprie delle
risorse umane (abbattere i costi di
recruiting grazie a candidature spontanee,
aumentare la % di retention) sia per quelle
strettamente commerciali.
È un’attività di branding e come tale
rientra nelle attività di marketing strategico.
EMPLOYER BRANDING
è una strategia che coinvolge i comparti
aziendali che si occupano di marketing,
comunicazione aziendale e risorse umane.
Si ha la necessità di adottare tecniche proprie
del marketing per pianificare campagne che
comunichino a pubblici differenti (dipendenti,
aspiranti dipendenti, potenziali dipendenti e in
cascata anche ai consumatori)
6
SOCIAL SELLING
è una strategia di marketing che si attua
grazie a chi ricopre in azienda ruoli
commerciali.
I Sales, nel social selling, assumono un
ruolo operativo almeno tanto quanto il
comparto Marketing aziendale.
il Social Selling è cambiamento!
SALES ed HR scendono in campo a fianco al Marketing
SOCIAL SELLING
Ai Commerciali B2B si richiede di
1. cercare (su Linkedin) nuovi lead tra i buyer
2. interagire con il proprio buyer e supportarlo
3. generare valore, pubblicando post di
interesse per il buyer, prima di passare alla
vendita vera e propria
Quindi devono preparare terreno fertile per una
eventuale e futura vendita evidenziando la loro
USP (Unique Selling Proposition) rispetto ai
competitor.
7
EMPLOYER BRANDING
Agli HR si richiede di
2. effettuare indagini di clima interne
3. valutare la percezione all’esterno
dell’azienda quale luogo di lavoro
4. definire tono di voce e archetipo
aziendale (immagine / modello)
5. formare i dipendenti, gli Ambassador
interni, a sostegno della
comunicazione su Linkedin
Quindi devono definire l’EVP (Employee
Value Proposition) aziendale.
Una foto vale più di
mille parole.
Alcuni numeri di Linkedin
57 mln
aziende
Giugno 2018 – 19 mln
Gennaio 2020 – 30 mln
Giugno 2020 – 50 mln
45 mln
persone
utilizzano Linkedin
ogni settimana per
cercare lavoro
200 mln
offerte lavoro
pubblicate ogni mese
77 offerte di lavoro / sec
4 persone assunte / min
9
https://news.linkedin.com/about-us#Statistics
Social Selling
perché sceglierlo?
I buyer hanno modificato il processo di
acquisto.
Avete mai sentito parlare di ZMOT?
ZERO MOMENT OF TRUTH
L’inizio del viaggio
del consumatore tra ONLINE e OFFLINE
10
ZMOT Vs FMOT
2011 - Jim Lecinski di Google teorizzò
il MOMENTO ZERO DELLA VERITA’
ossia quello in cui il consumatore, a
seguito di uno stimolo esterno, va su
Internet, cerca informazioni e decide se
acquistare un prodotto.
Anche nel B2B è applicabile il concetto
di ZMOT
11
Buyer’s Journey
I numeri del Social Selling
Buyer
Nel B2B, 3 Buyers su 4
usano i Social Media,
il 45%utilizza Linkedin,
il 20% Twitter
Contro
[fonte Linkedin]
Sales
Solo 1 venditore su
4 sa come utilizzare
al meglio i canali
social [fonte Hubspot]
Aziende
Il 74% delle aziende che
adottano il Social Selling
ottiene un incremento
delle vendite nei
successivi 12 mesi.
[fonte SalesForLife]
12
I numeri del Social Selling
Decisioni
acquisto
Il 57% delle decisioni di
acquisto vengono prese
prima di parlare con un
addetto alle vendite
Sales
Il 79% dei
commerciali che
utilizzano i social
attivamente, ottiene
risultati superiori ai
colleghi
Buyer
Il 77% dei buyer afferma
di non voler parlare con
un venditore prima di
aver effettuato ricerche
online
13
Hubspot e Sales for Life
I numeri del Social Selling
Cold Call
Il tasso di risposta alle
richieste telefoniche di
appuntamento è del
2,5%
Sales
Il 90% dei sales top
performer usa i
social media come
parte della propria
strategia di vendita
Buyer
Il 75% dei buyer prende
la decisione finale grazie
ai social media
14
Hubspot e Sales for Life
LINKEDIN è il social del
Social Buyer
È la piattaforma Social in cui
è più semplice mettere in contatto Buyer e
Sales, conoscere nuove aziende e interagire
con i soggetti interessati alla vendita / acquisto
grazie alla possibilità che LinkedIn offre
di raccontare se stessi
dal punto di vista professionale
15
U S P
È la proposta unica di vendita e di valore
del commerciale nel Social Selling.
Qual è l’elemento unico differenziante del
Social Seller rispetto ai competitor?
Perché il buyer si rivolgerà a lui?
Come trasmettere la propria USP su
Linkedin?
16
GENERAZIONE Z – Nativi digitali
Chi sono
Sono i nati tra il
1997 e il 2010,
tecnologicamente
evoluti e dotati di
immediatezza e
naturalità all’utilizzo
di smartphone,
social media e
qualsiasi strumento
digitale
Vantaggi
Rappresentano una
risorsa nuova per le
aziende che li
assumono.
Aiutano a realizzare
la contaminazione
interna tra
competenze junior
ed esperienza dei
senior
Rischi
Sono un rischio per la
forza vendita attuale che
non è concorrenziale
rispetto ai nuovi assunti
(interni o dei competitor)
Se assunti dai buyer
non utilizzeranno
metodologie di ricerca
tradizionale dei fornitori
17
GENERAZIONE Z
Oggi davvero pensiamo di poter ancora
scegliere di avviare un’attività di Social
Selling in azienda davanti ad una
generazione di nativi digitali che sta già
entrando nel mondo del lavoro?
I nativi digitali saranno
• colleghi dei sales attuali
• competitor
• buyer
18
Il social selling richiede
GIOCO DI SQUADRA
tra Marketing e Sales
Su Linkedin NON funziona parlare di prodotto e offerte
Su Linkedin funzionano contenuti che educano /
informano / aiutano il buyer a comprendere
19
ATTENZIONE
I commerciali
NON sono
Social Media Manager e
NON sono
Content Creator
Help don’t sell…
Why Smart Marketing is about Help not Hype.
A very important business principle is
about the difference between
Helping and Selling is just two letters.
But those two letters make all the difference in
modern business.
Because if you sell something you can create a
customer today, but if you help someone you
can create a customer for life”. [Jay Baer]
Youtility: Why Smart Marketing is About Help not Hype 20
Il supporto del Marketing è fondamentale
nella fase di CREAZIONE DEI
CONTENUTI.
Un costante GIOCO DI SQUADRA tra
Marketing e Sales permette al Marketing
di raccogliere le domande che i clienti
pongono ai Sales e sulla base di esse
generare contenuti di valore e interesse
per i buyer secondo lo schema di Jay
Baer – HELP DON’T SELL
Come attivare il Social Seller
su Linkedin
21
Le attività del Social Seller su Linkedin
Profilo
I Sales ottimizzano
il loro profilo
rendendolo
interessante per il
buyer che lo visita e
secondo criteri
Linkedin SEO
friendly
Networking
I Sales svolgono
una costante attività
di lead generation
aggiungendo alla
loro rete Linkedin
profili in linea con la
buyer persona
aziendale
Content Strategy
I Sales pubblicano dai loro
profili i contenuti creati in
autonomia o con il supporto
del Marketing attirando
buyer interessati agli
argomenti trattati
22
● Lead Generation
Possibilità di identificare i lead anche
partendo da aziende Prospect (ABM -
Account Based Marketing)
● Filtro dei lead appartenenti alle aziende
prospect
● Benchmarking competitor
23
Filtri Ricerche Liste InMail
25 filtri lead (profili)
● 14 filtri account (aziende)
● Ricerca avanza con keyword e operatori
Booleani
● Salvataggio ricerche
● Salvataggio liste lead e account
● Messaggi Inmail 20 / 30
Le attività del Marketing su Linkedin
Pagina
Linkedin
Il Marketing
ottimizza la pagina
Linkedin secondo
criteri di
comunicazione
efficace e in ottica
Linkedin SEO
Friendly
Crescita dei
follower
Il Marketing stimola
la crescita dei
follower attraverso i
contenuti ed inviti
mirati effettuati dalla
rete vendita sotto la
guida del Marketing
Content
Strategy
Il Marketing pubblica
sulla pagina post in
formati differenti
Immagini – Video – Pdf
– Eventi – Sondaggi –
Articoli
di interesse per i buyer
24
Nel Social Selling è fondamentale un costante gioco di
squadra tra Marketing e Sales per impostare il piano editoriale
e attraverso le interazioni con i post della pagina Linkedin
Come organizzare il Social Selling in azienda
MARKETING
Il primo step è la formazione del
Marketing alla corretta ottimizzazione
della pagina Linkedin attraverso una
comunicazione diretta, poco artefatta
e pulita da ogni autoreferenzialità.
Niente aziende leader di settore,
basta con le aziende giovani e
dinamiche.
La pagina deve comunicare con i
propri buyer in ottica Social Selling.
26
SALES
Il secondo step è la formazione della
rete vendita in modo graduale e
costante. Formazione relativa a
1. Ottimizzazione del profilo
Linkedin
2. Lead generation (anche con
Sales Navigator)
3. Pubblicazione dei contenuti dai
profili
4. Interazioni con la pagina Linkedin
aziendale
Team coaching
Sales e Marketing
Sessioni di team coachig tra i 2 comparti
Marketing e Sales aiuteranno meglio il
dialogo tra i 2 team.
Attività oggetto del coaching:
fissare gli obiettivi di periodo, valutare
insieme i KPI, fissare i temi da trattare e i
contenuti da sviluppare.
27
Coaching - Sales
Sessioni di coaching post formazione
aiuteranno i Sales in sessioni singole o di
gruppo con i colleghi nelle attività più onerose
a livello time consuming.
Il coaching è importante nello stimolare
l’attività di lead generation, per valutare il
giusto approccio al lead, come supporto alla
content strategy, per la creazione del metodo
di lavoro del social seller.
Vantaggi del Social Selling
ELIMINAZIONE
COSTI INUTILI
Eliminazione di costi
legati a metodologie
sorpassate di
acquisizione lead +
telemarketing
FIDELIZZAZIONE
Aumento della
fidelizzazione dei clienti
grazie alla maggior
visibilità online
dell’azienda e della sua
rete vendita
ABBATIMENTO
COSTI TRASFERTE
Abbattimento dei costi di
trasferta della rete vendita
e generazione diretta dei
lead anche quando
impossibilitati agli
spostamenti
28
Case Study
un esempio virtuoso di
azienda su Linkedin
Ogni elemento della pagina viene
studiato per stimolare l’interesse della
buyer persona
• Nome pagina
• Informazioni
• Pulsante
• Settori di competenza
29
Case Study
esempi virtuosi di profili
Sales su Linkedin
30
Help don’t sell
Content Strategy
in pratica
Il principio di tutto Il Cluetrain Manifesto
95 Tesi sulla comunicazione aziendale online
anno 1999
TESI 1 - 2 - 3 - 4
I mercati sono conversazioni
2- I mercati sono fatti di esseri umani,
non di segmenti demografici
3- Le conversazioni tra esseri umani
suonano umane. E si svolgono con
voce umana
4- Sia che fornisca informazioni,
opinioni, scenari, argomenti contro o
divertenti digressioni, la voce umana
è sostanzialmente aperta, naturale,
non artificiosa
32
TESI 5 - 8 - 9
Le persone si riconoscono l’un
l’altra come tali dal suono di questa
voce
8- Sia nei mercati interconnessi che
tra i dipendenti delle aziende
intraconnessi, le persone si parlano in
un nuovo modo. Molto più efficace
9- Queste conversazioni in rete
stanno facendo nascere nuove forme
di organizzazione sociale e un nuovo
scambio della conoscenza.
… qualche altra tesi
TESI 10 - 11
10- Il risultato è che i mercati stanno
diventando più intelligenti, più
informati, più organizzati. Partecipare
a un mercato in rete cambia
profondamente le persone
11- Le persone nei mercati in rete
sono riuscite a capire che possono
ottenere informazioni e sostegno più
tra di loro, che da chi vende. Lo
stesso vale per la retorica aziendale
circa il valore aggiunto ai loro prodotti
di base.
33
TESI 12 – 13
Non ci sono segreti. Il mercato
online conosce i prodotti meglio
delle aziende che li fanno. E se una
cosa è buona o cattiva, comunque
lo dicono a tutti.
13- Ciò che accade ai mercati
accade anche a chi lavora nelle
aziende. L’entità metafisica
chiamata "L’Azienda" è la sola cosa
che li divide.
I MERCATI SONO
CONVERSAZIONI
I mercati in rete possono cambiare
fornitore dalla sera alla mattina.
I lavoratori che si conoscono in rete
possono cambiare datore di lavoro
nel tempo dell’intervallo del pranzo.
I mercati intelligenti troveranno i
fornitori che parlano il loro stesso
linguaggio.
[Cluetrain Manifesto]
34
SOCIAL SELLING ed
EMPLOYER BRANDING
Sono quindi 2 lati della stessa
medaglia che premia le aziende più
virtuose, evolute ed innovative.
La partita di gioca sul campo della
comunicazione.
I comparti aziendali coinvolti toccano
Marketing, Comunicazione, Risorse
umane e Sales.
35
Il 79,3% dei laureati con un voto superiore a 105/110
hanno identificato Linkedin come il più utile strumento per
informarsi sulle aziende, contro il 18,2% che ritiene più
utile Facebook
[RGS - Recent Graduate Survey - per l’assegnazione del riconoscimento come Best employer of choise]
EMPLOYER BRANDING
EVP
Employee Value Proposition
È la somma complessiva di tutto ciò
che le persone vivono e ricevono
nell’ambito del rapporto di lavoro con
un’azienda: la soddisfazione intrinseca
per il lavoro, l’ambiente, la leadership,
i colleghi, le retribuzione e altro
ancora.
È quello che fa l’azienda per
soddisfare i bisogni e le aspettative e
anche i sogni dei collaboratori.
37
[ The War of Talent – Ed.Michaels - 2002
L’Employer Branding è per molte aziende
ma non per tutte
EVP
La definizione della EVP è
fondamentale per comprendere su
quali elementi si fonda la
soddisfazione del dipendente.
Solo un dipendente soddisfatto avrà
desiderio di raccontare se stesso su
Linkedin e su altri social nel contesto
dell’azienda in cui lavora.
38
Gli ambassador
I dipendenti diventano così
ambassador della comunicazione
aziendale, sono loro i veri protagonisti
della narrazione dell’azienda sui
social.
L’azienda che attua l’Employer
Branding non ha una comunicazione
artificiosa e autoreferenziale, sono i
dipendenti che la raccontano in prima
persona.
Secondo una ricerca del Boston Consulting Group,
un Employer Branding forte
può ridurre del 50% i costi di assunzione e
del 28% il tasso di turn-over interno dei dipendenti.
Attraverso la pagina Linkedin o i profili dei
dipendenti si può creare un racconto su
● come lavorano le persone nella tua azienda
● quali gli orari, la flessibilità
● le iniziative rivolte al welfare
● Eventi che vedono protagonisti i dipendenti, i
manager, ogni collaboratore
● i momenti di aggregazione organizzati
dall’azienda al di fuori dell’orario di lavoro
● fotografie dei dipendenti che sono in azienda
da più anni, con il racconto della loro carriera
● fotografie dei neo-assunti, stagisti o
giovani laureati, soprattutto se si
tratta di talenti universitari che hanno
scelto la tua azienda per avviare la
loro carriera
● immagini degli ambienti, uffici e
stabilimenti raccontando il lavoro che
svolgono le persone ritratte e qual è
il vantaggio di svolgere la propria
attività nella tua azienda rispetto ad
altre
● video, infografiche o articoli che
raccontino la crescita numerica dei
tuoi dipendenti ed eventualmente
l’espansione aziendale sul territorio
cambi o ampliamenti delle sedi
● contenuti pubblicati da altri, ad
esempio da riviste online, psicologi
del lavoro che parlino del mondo del
lavoro secondo i valori condivisi
dall’azienda
Come raccontare l’azienda
40
Il miglior biglietto da visita
per l’azienda su Linkedin
Quale miglior immagine può avere
un’azienda se non i propri dipendenti che
mostrano profili professionali a chi accede
alla pagina Linkedin e clicca il numero dei
dipendenti?
Tutto questo si raggiunge informando e
formando i dipendenti al miglior utilizzo di
Linkedin in ottica WIN-WIN per
Dipendenti-Azienda e richiede un forte senso
di appartenenza
41
Coinvolgere i dipendenti
L’ottica è WIN-WIN
INFORMARE
I dipendenti vanno
informarti sul
perché l’azienda
punta su Linkedin.
Si evitano così
spiacevoli equivoci
FORMARE
La formazione
rende i dipendenti
sicuri dei passi da
compiere.
Diversamente da
altri social, Linkedin
intimorisce
BEST PRACTICE
Fornire linee guida per il
miglior utilizzo di Linkedin,
in relazione a profilo,
networking, contenuti da
pubblicare
42
L’Employer Branding
nasce fuori da Linkedin
È superfluo dire che un’azienda può creare o
rafforzare la propria immagine come luogo di
lavoro ottimale attraverso Linkedin, ma
occorre che innanzi tutto offline ce ne siano i
presupposti.
L’Employer Branding funziona davvero
quando i dipendenti coinvolti manifestano
online ciò che provano realmente in azienda
e lo raccontano spontaneamente.
43
L’Employer Branding
utilizza il racconto
dell’azienda su Linkedin
attraverso
l’Employee Advocacy
Se non ci credono i tuoi dipendenti e colleghi come potranno
mai fidarsi della tua azienda i potenziali clienti?
[Afferma il tuo brand con Linkedin - Luca Maniscalco]
EMPLOYEE CENTRICITY
Employee Advocacy
È la promozione di un'azienda da parte dei
suoi dipendenti i quali svolgono il ruolo di
advocates, vale a dire rappresentanti e
sostenitori della propria azienda, in particolar
modo verso l'esterno (ma non solo).
Con l’employee advocacy l’azienda lascia
che le sue PERSONE parlino al proprio
mercato di riferimento, anzi ai diversi
mercati, realizzando esattamente quanto
sostiene il Cluetrain Manifesto
45
L’Employee Advocacy si sdoppia
Comunicazione
Bottom up
I dipendenti risultano 3 volte più
credibili del proprio amministratore
delegato.
Se prendiamo i contenuti postati su
LinkedIn, ad esempio, il tasso di
engagement arriva addirittura a
raddoppiare quando è un dipendente
che se ne fa portavoce
[Fonte Linkedin]
46
Comunicazione
CEO Branding
Il leader di un’organizzazione
consolida la mission, la vision e il
posizionamento dell’azienda
attraverso la comunicazione e
affermazione della propria identità,
valori e personalità in quanto guida
dell’azienda stessa
Comunicazione
Bottom up e
Nativi digitali
Non servono parole per
comprendere come la
comunicazione Bottom up
diventi positivamente esplosiva
per le aziende che assumono i
nativi digitali, li lasciano
raccontare e così attraggono
clienti e altri giovani talenti
47
Se il Top Manager tace online
"Is Your CEO On Social Media? If
Not, Your Business May Be At Risk"
Forbes settembre 2018
48
Comunicazione
CEO Branding
49
Comunicazione Aziendale
A sua volta la comunicazione CEO branding
quadruplica l’engagement rispetto alla
comunicazione aziendale
L’azienda non ha più il totale controllo sulla
propria narrazione.
Quando si avvia un programma di Employee
Advocacy l’azienda non ha più il controllo totale
sulla propria narrazione e accetta di far
raccontare la propria storia anche attraverso le
parole dei collaboratori sui social network.
Ovviamente i dipendenti devono essere
messi nella miglior condizione per
svolgere il ruolo di advocates, ecco
perché prima di partire occorre una
formazione specifica sulle dinamiche e
sull’utilizzo dei social network che si
intende utilizzare e nel nostro caso di
Linkedin.
Al tempo stesso si sensibilizzano i
dipendenti su tematiche di rischio quali
divulgazione di informazioni riservate, di
immagini coperte da copyright, loghi,
privacy del singolo e si valuta
l’opportunità di introdurre in azienda una
Social Media Policy
Rischi dell’Employee Advocacy
50
Social Media Policy
• Giuridicamente la social media policy è un
regolamento interno ad un’azienda che, dal
momento in cui viene firmato, vale come tutte
le altre regole aziendali. Siamo quindi
nell’ambito della fattispecie del contratto.
• La social media policy stabilisce le regole di
condotta di chi lavora nell’azienda e interagisce
con le piattaforme social.
• Non si può parlare di semplici linee guida: la
mancanza di rispetto della social media policy
deve avere delle conseguenze sul piano
disciplinare.
51
Alessandro Vercellotti Avvocato del digitale
Social Media Policy cos’è, a cosa serve, come redigerla
quindi…
• È un documento legale con natura contrattuale
e obbliga le parti
• Non deve essere interpretabile ma prescrittiva,
bisogna evitare che sia interpretabile e quindi si
tratti di semplici linee guida
• La social media policy stabilisce le regole di
condotta di chi lavora nell’azienda e interagisce
con le piattaforme social
• Deve considerare la normativa italiana più
tutelante per i collaboratori rispetto a quelle di
origine anglosassone.
52
Ad oggi spesso le aziende adottano una social
media policy solo dopo una crisi reputazionale,
ma conosciamo casi in cui si è dimostrato che
non è sufficiente: quando il danno è fatto è fatto,
e gli utenti difficilmente lo dimenticano.
È fondamentale prevenire. E questo nella
maggior parte dei casi permette anche un
risparmio economico evidente rispetto ad una
necessaria azione legale successiva.
Partiamo dal presupposto che l’80%
delle persone comunica sui social,
esprime la sua opinione sui social e
anche le stesse aziende sono presenti
sui social.
La social media policy ha l’obiettivo di
evitare che la comunicazione on-line le
danneggi.
La Social Media Policy come
strumento per prevenire un
danno reputazionale
53
Non ci sono scorciatoie per
il successo, ma ci sono
molte scorciatoie per il
fallimento [ Orrin Woodward ]
Pianificazione – Formazione, Coaching e Follow up
Step 1 - training Marketing / HR / Comunicazione
Step 2 - training Team Sales
Step 3 - training Ambassador
Coaching Sales e Ambassador
Follow up Marketing / HR / Comunicazione
Team Coaching per attività trasversali
○ Marketing + Sales
○ Marketing + HR + Comunicazione
Ricordare costantemente che Linkedin
funziona nel medio / lungo periodo con
costanza, coerenza e attività coordinate.
Fondamentale avere consapevolezza
che si tratta di un perCorso di crescita
della presenza aziendale sul social
(Linkedin) che la vede al centro della
comunicazione con ogni stakeholder e
non semplicemente di un Corso
Linkedin.
Grazie a tutto questo, parafrasando il
Cluetrain Manifesto, l’entità metafisica
chiamata "L’Azienda" smetterà di essere
tale e di dividerli.
Come realizzare tutto questo
in azienda?
55
La reazione dei dipendenti
INATTIVI
non sono interessati ad
attività social
nell’interesse aziendale,
probabilmente già di loro
non amano i social e non
hanno motivazione
all’utilizzo
DETRATTORI
vanno contro le richieste
dell’azienda, sono diffidenti
e poco impegnati
REATTIVI
hanno un livello di
affezione medio
all’azienda, a volte sono
critici a volte attivi
56
IPERATTIVI
usano al massimo i
Social media, vanno
conquistati perché non
sempre la loro iperattività
è positiva
PROATTIVI
sono attivi
positivamente, sono a
favore dell’azienda e
disposti ad utilizzare i
social media per darle
valore
57
Suddivisione tratta da “Afferma il tuo brand con Linkedin” - Luca Maniscalco
La reazione dei dipendenti
Le persone non comprano
prodotti e servizi, ma relazioni,
storie e magia [Seth Godin]
Grazie!
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SMAU NAPOLI 2021 - Strategie di Social Selling ed Employer Branding su Linkedin per il Marketing aziendale

  • 1. Strategie di Social Selling ed Employer Branding su Linkedin per il Marketing aziendale Le nuove strategie di Marketing per le aziende attuabili con Linkedin
  • 2. Maria Letizia Russo Consulente, trainer e coach su Linkedin e Sales Navigator, a supporto di professionisti e aziende. Lavoro in team con Sales, HR e Marketing manager di aziende B2B relativamente a strategie di Social Selling, Employer Branding, Professional Branding. Inbound Marketing specialist e Team Coach. 2
  • 3. Il Marketing è troppo importante per essere lasciato al reparto marketing [ David Packard ]
  • 4. Il Marketing B2B oggi è troppo complesso per lasciare da solo l’ufficio marketing [ Maria Letizia Russo ] 4
  • 5. Due rami emergenti del Marketing SOCIAL SELLING “Gli addetti alle vendite usano i Social Media per interagire direttamente con i loro prospect, offrono valore rispondendo alle loro domande e pubblicano contenuti sino a quando il potenziale cliente è pronto all’acquisto. In questo modo, l’utilizzo dei social media nel processo di vendita, permette ai Sales di “intrattenere” i propri prospect piuttosto che interrompere le loro attività con chiamate a freddo e vendite d’impatto, convertendoli pian piano in clienti fidelizzati”. [Hubspot] 5 EMPLOYER BRANDING Letteralmente “ Gestione della marca come datore di lavoro”. È la disciplina che si propone di promuovere l’immagine aziendale come luogo di lavoro per ottenere vantaggi competitivi sia per le attività proprie delle risorse umane (abbattere i costi di recruiting grazie a candidature spontanee, aumentare la % di retention) sia per quelle strettamente commerciali. È un’attività di branding e come tale rientra nelle attività di marketing strategico.
  • 6. EMPLOYER BRANDING è una strategia che coinvolge i comparti aziendali che si occupano di marketing, comunicazione aziendale e risorse umane. Si ha la necessità di adottare tecniche proprie del marketing per pianificare campagne che comunichino a pubblici differenti (dipendenti, aspiranti dipendenti, potenziali dipendenti e in cascata anche ai consumatori) 6 SOCIAL SELLING è una strategia di marketing che si attua grazie a chi ricopre in azienda ruoli commerciali. I Sales, nel social selling, assumono un ruolo operativo almeno tanto quanto il comparto Marketing aziendale. il Social Selling è cambiamento!
  • 7. SALES ed HR scendono in campo a fianco al Marketing SOCIAL SELLING Ai Commerciali B2B si richiede di 1. cercare (su Linkedin) nuovi lead tra i buyer 2. interagire con il proprio buyer e supportarlo 3. generare valore, pubblicando post di interesse per il buyer, prima di passare alla vendita vera e propria Quindi devono preparare terreno fertile per una eventuale e futura vendita evidenziando la loro USP (Unique Selling Proposition) rispetto ai competitor. 7 EMPLOYER BRANDING Agli HR si richiede di 2. effettuare indagini di clima interne 3. valutare la percezione all’esterno dell’azienda quale luogo di lavoro 4. definire tono di voce e archetipo aziendale (immagine / modello) 5. formare i dipendenti, gli Ambassador interni, a sostegno della comunicazione su Linkedin Quindi devono definire l’EVP (Employee Value Proposition) aziendale.
  • 8. Una foto vale più di mille parole.
  • 9. Alcuni numeri di Linkedin 57 mln aziende Giugno 2018 – 19 mln Gennaio 2020 – 30 mln Giugno 2020 – 50 mln 45 mln persone utilizzano Linkedin ogni settimana per cercare lavoro 200 mln offerte lavoro pubblicate ogni mese 77 offerte di lavoro / sec 4 persone assunte / min 9 https://news.linkedin.com/about-us#Statistics
  • 10. Social Selling perché sceglierlo? I buyer hanno modificato il processo di acquisto. Avete mai sentito parlare di ZMOT? ZERO MOMENT OF TRUTH L’inizio del viaggio del consumatore tra ONLINE e OFFLINE 10
  • 11. ZMOT Vs FMOT 2011 - Jim Lecinski di Google teorizzò il MOMENTO ZERO DELLA VERITA’ ossia quello in cui il consumatore, a seguito di uno stimolo esterno, va su Internet, cerca informazioni e decide se acquistare un prodotto. Anche nel B2B è applicabile il concetto di ZMOT 11 Buyer’s Journey
  • 12. I numeri del Social Selling Buyer Nel B2B, 3 Buyers su 4 usano i Social Media, il 45%utilizza Linkedin, il 20% Twitter Contro [fonte Linkedin] Sales Solo 1 venditore su 4 sa come utilizzare al meglio i canali social [fonte Hubspot] Aziende Il 74% delle aziende che adottano il Social Selling ottiene un incremento delle vendite nei successivi 12 mesi. [fonte SalesForLife] 12
  • 13. I numeri del Social Selling Decisioni acquisto Il 57% delle decisioni di acquisto vengono prese prima di parlare con un addetto alle vendite Sales Il 79% dei commerciali che utilizzano i social attivamente, ottiene risultati superiori ai colleghi Buyer Il 77% dei buyer afferma di non voler parlare con un venditore prima di aver effettuato ricerche online 13 Hubspot e Sales for Life
  • 14. I numeri del Social Selling Cold Call Il tasso di risposta alle richieste telefoniche di appuntamento è del 2,5% Sales Il 90% dei sales top performer usa i social media come parte della propria strategia di vendita Buyer Il 75% dei buyer prende la decisione finale grazie ai social media 14 Hubspot e Sales for Life
  • 15. LINKEDIN è il social del Social Buyer È la piattaforma Social in cui è più semplice mettere in contatto Buyer e Sales, conoscere nuove aziende e interagire con i soggetti interessati alla vendita / acquisto grazie alla possibilità che LinkedIn offre di raccontare se stessi dal punto di vista professionale 15
  • 16. U S P È la proposta unica di vendita e di valore del commerciale nel Social Selling. Qual è l’elemento unico differenziante del Social Seller rispetto ai competitor? Perché il buyer si rivolgerà a lui? Come trasmettere la propria USP su Linkedin? 16
  • 17. GENERAZIONE Z – Nativi digitali Chi sono Sono i nati tra il 1997 e il 2010, tecnologicamente evoluti e dotati di immediatezza e naturalità all’utilizzo di smartphone, social media e qualsiasi strumento digitale Vantaggi Rappresentano una risorsa nuova per le aziende che li assumono. Aiutano a realizzare la contaminazione interna tra competenze junior ed esperienza dei senior Rischi Sono un rischio per la forza vendita attuale che non è concorrenziale rispetto ai nuovi assunti (interni o dei competitor) Se assunti dai buyer non utilizzeranno metodologie di ricerca tradizionale dei fornitori 17
  • 18. GENERAZIONE Z Oggi davvero pensiamo di poter ancora scegliere di avviare un’attività di Social Selling in azienda davanti ad una generazione di nativi digitali che sta già entrando nel mondo del lavoro? I nativi digitali saranno • colleghi dei sales attuali • competitor • buyer 18
  • 19. Il social selling richiede GIOCO DI SQUADRA tra Marketing e Sales Su Linkedin NON funziona parlare di prodotto e offerte Su Linkedin funzionano contenuti che educano / informano / aiutano il buyer a comprendere 19 ATTENZIONE I commerciali NON sono Social Media Manager e NON sono Content Creator
  • 20. Help don’t sell… Why Smart Marketing is about Help not Hype. A very important business principle is about the difference between Helping and Selling is just two letters. But those two letters make all the difference in modern business. Because if you sell something you can create a customer today, but if you help someone you can create a customer for life”. [Jay Baer] Youtility: Why Smart Marketing is About Help not Hype 20
  • 21. Il supporto del Marketing è fondamentale nella fase di CREAZIONE DEI CONTENUTI. Un costante GIOCO DI SQUADRA tra Marketing e Sales permette al Marketing di raccogliere le domande che i clienti pongono ai Sales e sulla base di esse generare contenuti di valore e interesse per i buyer secondo lo schema di Jay Baer – HELP DON’T SELL Come attivare il Social Seller su Linkedin 21
  • 22. Le attività del Social Seller su Linkedin Profilo I Sales ottimizzano il loro profilo rendendolo interessante per il buyer che lo visita e secondo criteri Linkedin SEO friendly Networking I Sales svolgono una costante attività di lead generation aggiungendo alla loro rete Linkedin profili in linea con la buyer persona aziendale Content Strategy I Sales pubblicano dai loro profili i contenuti creati in autonomia o con il supporto del Marketing attirando buyer interessati agli argomenti trattati 22
  • 23. ● Lead Generation Possibilità di identificare i lead anche partendo da aziende Prospect (ABM - Account Based Marketing) ● Filtro dei lead appartenenti alle aziende prospect ● Benchmarking competitor 23 Filtri Ricerche Liste InMail 25 filtri lead (profili) ● 14 filtri account (aziende) ● Ricerca avanza con keyword e operatori Booleani ● Salvataggio ricerche ● Salvataggio liste lead e account ● Messaggi Inmail 20 / 30
  • 24. Le attività del Marketing su Linkedin Pagina Linkedin Il Marketing ottimizza la pagina Linkedin secondo criteri di comunicazione efficace e in ottica Linkedin SEO Friendly Crescita dei follower Il Marketing stimola la crescita dei follower attraverso i contenuti ed inviti mirati effettuati dalla rete vendita sotto la guida del Marketing Content Strategy Il Marketing pubblica sulla pagina post in formati differenti Immagini – Video – Pdf – Eventi – Sondaggi – Articoli di interesse per i buyer 24
  • 25. Nel Social Selling è fondamentale un costante gioco di squadra tra Marketing e Sales per impostare il piano editoriale e attraverso le interazioni con i post della pagina Linkedin
  • 26. Come organizzare il Social Selling in azienda MARKETING Il primo step è la formazione del Marketing alla corretta ottimizzazione della pagina Linkedin attraverso una comunicazione diretta, poco artefatta e pulita da ogni autoreferenzialità. Niente aziende leader di settore, basta con le aziende giovani e dinamiche. La pagina deve comunicare con i propri buyer in ottica Social Selling. 26 SALES Il secondo step è la formazione della rete vendita in modo graduale e costante. Formazione relativa a 1. Ottimizzazione del profilo Linkedin 2. Lead generation (anche con Sales Navigator) 3. Pubblicazione dei contenuti dai profili 4. Interazioni con la pagina Linkedin aziendale
  • 27. Team coaching Sales e Marketing Sessioni di team coachig tra i 2 comparti Marketing e Sales aiuteranno meglio il dialogo tra i 2 team. Attività oggetto del coaching: fissare gli obiettivi di periodo, valutare insieme i KPI, fissare i temi da trattare e i contenuti da sviluppare. 27 Coaching - Sales Sessioni di coaching post formazione aiuteranno i Sales in sessioni singole o di gruppo con i colleghi nelle attività più onerose a livello time consuming. Il coaching è importante nello stimolare l’attività di lead generation, per valutare il giusto approccio al lead, come supporto alla content strategy, per la creazione del metodo di lavoro del social seller.
  • 28. Vantaggi del Social Selling ELIMINAZIONE COSTI INUTILI Eliminazione di costi legati a metodologie sorpassate di acquisizione lead + telemarketing FIDELIZZAZIONE Aumento della fidelizzazione dei clienti grazie alla maggior visibilità online dell’azienda e della sua rete vendita ABBATIMENTO COSTI TRASFERTE Abbattimento dei costi di trasferta della rete vendita e generazione diretta dei lead anche quando impossibilitati agli spostamenti 28
  • 29. Case Study un esempio virtuoso di azienda su Linkedin Ogni elemento della pagina viene studiato per stimolare l’interesse della buyer persona • Nome pagina • Informazioni • Pulsante • Settori di competenza 29
  • 30. Case Study esempi virtuosi di profili Sales su Linkedin 30
  • 31. Help don’t sell Content Strategy in pratica
  • 32. Il principio di tutto Il Cluetrain Manifesto 95 Tesi sulla comunicazione aziendale online anno 1999 TESI 1 - 2 - 3 - 4 I mercati sono conversazioni 2- I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici 3- Le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con voce umana 4- Sia che fornisca informazioni, opinioni, scenari, argomenti contro o divertenti digressioni, la voce umana è sostanzialmente aperta, naturale, non artificiosa 32 TESI 5 - 8 - 9 Le persone si riconoscono l’un l’altra come tali dal suono di questa voce 8- Sia nei mercati interconnessi che tra i dipendenti delle aziende intraconnessi, le persone si parlano in un nuovo modo. Molto più efficace 9- Queste conversazioni in rete stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione sociale e un nuovo scambio della conoscenza.
  • 33. … qualche altra tesi TESI 10 - 11 10- Il risultato è che i mercati stanno diventando più intelligenti, più informati, più organizzati. Partecipare a un mercato in rete cambia profondamente le persone 11- Le persone nei mercati in rete sono riuscite a capire che possono ottenere informazioni e sostegno più tra di loro, che da chi vende. Lo stesso vale per la retorica aziendale circa il valore aggiunto ai loro prodotti di base. 33 TESI 12 – 13 Non ci sono segreti. Il mercato online conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno. E se una cosa è buona o cattiva, comunque lo dicono a tutti. 13- Ciò che accade ai mercati accade anche a chi lavora nelle aziende. L’entità metafisica chiamata "L’Azienda" è la sola cosa che li divide.
  • 34. I MERCATI SONO CONVERSAZIONI I mercati in rete possono cambiare fornitore dalla sera alla mattina. I lavoratori che si conoscono in rete possono cambiare datore di lavoro nel tempo dell’intervallo del pranzo. I mercati intelligenti troveranno i fornitori che parlano il loro stesso linguaggio. [Cluetrain Manifesto] 34
  • 35. SOCIAL SELLING ed EMPLOYER BRANDING Sono quindi 2 lati della stessa medaglia che premia le aziende più virtuose, evolute ed innovative. La partita di gioca sul campo della comunicazione. I comparti aziendali coinvolti toccano Marketing, Comunicazione, Risorse umane e Sales. 35
  • 36. Il 79,3% dei laureati con un voto superiore a 105/110 hanno identificato Linkedin come il più utile strumento per informarsi sulle aziende, contro il 18,2% che ritiene più utile Facebook [RGS - Recent Graduate Survey - per l’assegnazione del riconoscimento come Best employer of choise] EMPLOYER BRANDING
  • 37. EVP Employee Value Proposition È la somma complessiva di tutto ciò che le persone vivono e ricevono nell’ambito del rapporto di lavoro con un’azienda: la soddisfazione intrinseca per il lavoro, l’ambiente, la leadership, i colleghi, le retribuzione e altro ancora. È quello che fa l’azienda per soddisfare i bisogni e le aspettative e anche i sogni dei collaboratori. 37 [ The War of Talent – Ed.Michaels - 2002
  • 38. L’Employer Branding è per molte aziende ma non per tutte EVP La definizione della EVP è fondamentale per comprendere su quali elementi si fonda la soddisfazione del dipendente. Solo un dipendente soddisfatto avrà desiderio di raccontare se stesso su Linkedin e su altri social nel contesto dell’azienda in cui lavora. 38 Gli ambassador I dipendenti diventano così ambassador della comunicazione aziendale, sono loro i veri protagonisti della narrazione dell’azienda sui social. L’azienda che attua l’Employer Branding non ha una comunicazione artificiosa e autoreferenziale, sono i dipendenti che la raccontano in prima persona.
  • 39. Secondo una ricerca del Boston Consulting Group, un Employer Branding forte può ridurre del 50% i costi di assunzione e del 28% il tasso di turn-over interno dei dipendenti.
  • 40. Attraverso la pagina Linkedin o i profili dei dipendenti si può creare un racconto su ● come lavorano le persone nella tua azienda ● quali gli orari, la flessibilità ● le iniziative rivolte al welfare ● Eventi che vedono protagonisti i dipendenti, i manager, ogni collaboratore ● i momenti di aggregazione organizzati dall’azienda al di fuori dell’orario di lavoro ● fotografie dei dipendenti che sono in azienda da più anni, con il racconto della loro carriera ● fotografie dei neo-assunti, stagisti o giovani laureati, soprattutto se si tratta di talenti universitari che hanno scelto la tua azienda per avviare la loro carriera ● immagini degli ambienti, uffici e stabilimenti raccontando il lavoro che svolgono le persone ritratte e qual è il vantaggio di svolgere la propria attività nella tua azienda rispetto ad altre ● video, infografiche o articoli che raccontino la crescita numerica dei tuoi dipendenti ed eventualmente l’espansione aziendale sul territorio cambi o ampliamenti delle sedi ● contenuti pubblicati da altri, ad esempio da riviste online, psicologi del lavoro che parlino del mondo del lavoro secondo i valori condivisi dall’azienda Come raccontare l’azienda 40
  • 41. Il miglior biglietto da visita per l’azienda su Linkedin Quale miglior immagine può avere un’azienda se non i propri dipendenti che mostrano profili professionali a chi accede alla pagina Linkedin e clicca il numero dei dipendenti? Tutto questo si raggiunge informando e formando i dipendenti al miglior utilizzo di Linkedin in ottica WIN-WIN per Dipendenti-Azienda e richiede un forte senso di appartenenza 41
  • 42. Coinvolgere i dipendenti L’ottica è WIN-WIN INFORMARE I dipendenti vanno informarti sul perché l’azienda punta su Linkedin. Si evitano così spiacevoli equivoci FORMARE La formazione rende i dipendenti sicuri dei passi da compiere. Diversamente da altri social, Linkedin intimorisce BEST PRACTICE Fornire linee guida per il miglior utilizzo di Linkedin, in relazione a profilo, networking, contenuti da pubblicare 42
  • 43. L’Employer Branding nasce fuori da Linkedin È superfluo dire che un’azienda può creare o rafforzare la propria immagine come luogo di lavoro ottimale attraverso Linkedin, ma occorre che innanzi tutto offline ce ne siano i presupposti. L’Employer Branding funziona davvero quando i dipendenti coinvolti manifestano online ciò che provano realmente in azienda e lo raccontano spontaneamente. 43 L’Employer Branding utilizza il racconto dell’azienda su Linkedin attraverso l’Employee Advocacy
  • 44. Se non ci credono i tuoi dipendenti e colleghi come potranno mai fidarsi della tua azienda i potenziali clienti? [Afferma il tuo brand con Linkedin - Luca Maniscalco] EMPLOYEE CENTRICITY
  • 45. Employee Advocacy È la promozione di un'azienda da parte dei suoi dipendenti i quali svolgono il ruolo di advocates, vale a dire rappresentanti e sostenitori della propria azienda, in particolar modo verso l'esterno (ma non solo). Con l’employee advocacy l’azienda lascia che le sue PERSONE parlino al proprio mercato di riferimento, anzi ai diversi mercati, realizzando esattamente quanto sostiene il Cluetrain Manifesto 45
  • 46. L’Employee Advocacy si sdoppia Comunicazione Bottom up I dipendenti risultano 3 volte più credibili del proprio amministratore delegato. Se prendiamo i contenuti postati su LinkedIn, ad esempio, il tasso di engagement arriva addirittura a raddoppiare quando è un dipendente che se ne fa portavoce [Fonte Linkedin] 46 Comunicazione CEO Branding Il leader di un’organizzazione consolida la mission, la vision e il posizionamento dell’azienda attraverso la comunicazione e affermazione della propria identità, valori e personalità in quanto guida dell’azienda stessa
  • 47. Comunicazione Bottom up e Nativi digitali Non servono parole per comprendere come la comunicazione Bottom up diventi positivamente esplosiva per le aziende che assumono i nativi digitali, li lasciano raccontare e così attraggono clienti e altri giovani talenti 47
  • 48. Se il Top Manager tace online "Is Your CEO On Social Media? If Not, Your Business May Be At Risk" Forbes settembre 2018 48
  • 49. Comunicazione CEO Branding 49 Comunicazione Aziendale A sua volta la comunicazione CEO branding quadruplica l’engagement rispetto alla comunicazione aziendale
  • 50. L’azienda non ha più il totale controllo sulla propria narrazione. Quando si avvia un programma di Employee Advocacy l’azienda non ha più il controllo totale sulla propria narrazione e accetta di far raccontare la propria storia anche attraverso le parole dei collaboratori sui social network. Ovviamente i dipendenti devono essere messi nella miglior condizione per svolgere il ruolo di advocates, ecco perché prima di partire occorre una formazione specifica sulle dinamiche e sull’utilizzo dei social network che si intende utilizzare e nel nostro caso di Linkedin. Al tempo stesso si sensibilizzano i dipendenti su tematiche di rischio quali divulgazione di informazioni riservate, di immagini coperte da copyright, loghi, privacy del singolo e si valuta l’opportunità di introdurre in azienda una Social Media Policy Rischi dell’Employee Advocacy 50
  • 51. Social Media Policy • Giuridicamente la social media policy è un regolamento interno ad un’azienda che, dal momento in cui viene firmato, vale come tutte le altre regole aziendali. Siamo quindi nell’ambito della fattispecie del contratto. • La social media policy stabilisce le regole di condotta di chi lavora nell’azienda e interagisce con le piattaforme social. • Non si può parlare di semplici linee guida: la mancanza di rispetto della social media policy deve avere delle conseguenze sul piano disciplinare. 51 Alessandro Vercellotti Avvocato del digitale Social Media Policy cos’è, a cosa serve, come redigerla
  • 52. quindi… • È un documento legale con natura contrattuale e obbliga le parti • Non deve essere interpretabile ma prescrittiva, bisogna evitare che sia interpretabile e quindi si tratti di semplici linee guida • La social media policy stabilisce le regole di condotta di chi lavora nell’azienda e interagisce con le piattaforme social • Deve considerare la normativa italiana più tutelante per i collaboratori rispetto a quelle di origine anglosassone. 52
  • 53. Ad oggi spesso le aziende adottano una social media policy solo dopo una crisi reputazionale, ma conosciamo casi in cui si è dimostrato che non è sufficiente: quando il danno è fatto è fatto, e gli utenti difficilmente lo dimenticano. È fondamentale prevenire. E questo nella maggior parte dei casi permette anche un risparmio economico evidente rispetto ad una necessaria azione legale successiva. Partiamo dal presupposto che l’80% delle persone comunica sui social, esprime la sua opinione sui social e anche le stesse aziende sono presenti sui social. La social media policy ha l’obiettivo di evitare che la comunicazione on-line le danneggi. La Social Media Policy come strumento per prevenire un danno reputazionale 53
  • 54. Non ci sono scorciatoie per il successo, ma ci sono molte scorciatoie per il fallimento [ Orrin Woodward ]
  • 55. Pianificazione – Formazione, Coaching e Follow up Step 1 - training Marketing / HR / Comunicazione Step 2 - training Team Sales Step 3 - training Ambassador Coaching Sales e Ambassador Follow up Marketing / HR / Comunicazione Team Coaching per attività trasversali ○ Marketing + Sales ○ Marketing + HR + Comunicazione Ricordare costantemente che Linkedin funziona nel medio / lungo periodo con costanza, coerenza e attività coordinate. Fondamentale avere consapevolezza che si tratta di un perCorso di crescita della presenza aziendale sul social (Linkedin) che la vede al centro della comunicazione con ogni stakeholder e non semplicemente di un Corso Linkedin. Grazie a tutto questo, parafrasando il Cluetrain Manifesto, l’entità metafisica chiamata "L’Azienda" smetterà di essere tale e di dividerli. Come realizzare tutto questo in azienda? 55
  • 56. La reazione dei dipendenti INATTIVI non sono interessati ad attività social nell’interesse aziendale, probabilmente già di loro non amano i social e non hanno motivazione all’utilizzo DETRATTORI vanno contro le richieste dell’azienda, sono diffidenti e poco impegnati REATTIVI hanno un livello di affezione medio all’azienda, a volte sono critici a volte attivi 56
  • 57. IPERATTIVI usano al massimo i Social media, vanno conquistati perché non sempre la loro iperattività è positiva PROATTIVI sono attivi positivamente, sono a favore dell’azienda e disposti ad utilizzare i social media per darle valore 57 Suddivisione tratta da “Afferma il tuo brand con Linkedin” - Luca Maniscalco La reazione dei dipendenti
  • 58. Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia [Seth Godin]
  • 59. Grazie! Se desiderate seguirmi Sito www.marialetiziarusso.com Linkedin Marialetiziarusso Canale Telegram @SocialSellerGram Mail consulenza@marialetiziarusso.com 59