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Presentazione del progetto
Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterrano
21 Febbraio 2017
Innescare il cambiamento dal basso, senza
aspettare che sia qualcun altro (il partito, la
Regione, il Governo) a muoversi, partendo dalla
comunità
Obiettivo
comune
 #1. Costituire un Gruppo Guida
 #2. Facilitare la comprensione dello scenario attuale
 #3. Posare le fondamenta
 #4. Organizzare un Grande Lancio
 #5. Formare sottogruppi
 #6. Usare il metodo Open Space
 #7. Sviluppare manifestazioni pratiche e visibili del progetto
 #8. Facilitare l’acquisizione di nuove competenze
 #9. Costruire relazioni con l’amministrazione locale
 #10. Onorate gli anziani della comunità
 #11. Lasciare che il processo vada dove vuole…
 #12. Create un piano di decrescita energetica
 Transition Town dal 2005 in
Inghilterra e dal 2008 in
Italia
 La Transizione è un
movimento culturale che
vuole costruire un nuovo
modello sostenibile non
dipendente dal petrolio e
caratterizzato da un alto
livello di resilienza.
#1. LA PERSONA
#2: LA SCUOLA
#3: LE RELAZIONI UMANE
#4: IL CIBO E LA SALUTE
#5: IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
#6: L’ECONOMIA
#7: LA POLITICA
http://www.italiachecambia.org
Principio di sussidiarietà: art. 118, Costituzione
 Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa
dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla
base del principio della sussidiarietà
Regolamento dell’Amministrazione Condivisa dei Beni
Comuni
Patti di collaborazione
Beni comuni: cosa sono?
Il progetto nasce da un'idea di un gruppo di cittadini che
vivono nel quartiere di San Jacopo e operano da anni nel
volontariato in diverse associazioni
Sono cittadini non legati ad alcun partito o movimento
politico, ma accomunati dal desiderio di migliorare la
qualità della vita della città partendo dalla costruzione di
una rete di quartieri e di condomini;
La portavoce del gruppo di cittadini è Irene Genovese
(irenegen@gmail.com)
 Agosto 2016: Festa dell’Economia Solidale alla Rotonda: prima bozza
del Manifesto dei condomini eco-solidale
 Settembre 2016: dall’idea al progetto  bando dell’Autorità per la
Partecipazione
 Ottobre 2016: approvazione preliminare
 Novembre 2016: progetto definitivo e raccolta firme (oltre 1000)
 Dicembre 2016: approvazione definitiva  contributo di 25 mila
euro
 1 Febbraio 2017: AVVIO
 30 Settembre 2017: FINE PREVISTA
come migliorare la qualità della vita del quartiere e
nelle scuole del quartiere;
come promuovere la solidarietà tra i cittadini;
come tutelare i beni comuni presenti nel quartiere;
come salvaguardare l’ambiente, diminuendo
l’inquinamento e la produzione di rifiuti.
1. un modello e un manifesto dei quartieri e
delle scuole eco-solidali;
2. il regolamento per il funzionamento della
rete di condomini eco-solidali;
3. un piano di azione per il quartiere e per le
scuole;
4. le azioni sperimentali da promuovere.
Partire dai Condomini
Riscoprire i Quartieri
Tutelare i Beni Comuni
Coinvolgere le Scuole
Agire dal basso
Partecipazione!
Fare rete!
1 Corea
1 Fiorentina
1 La Cigna
1 Shangai
1 Sorgenti
1 Torretta
2 Centro
2 Isola di Gorgona
2 Magenta
2 Origine
2 Pontino
2 San Marco
2 Venezia
3 Borgo Cappuccini
3 Fabbricotti
3 San Jacopo in Acquaviva
4 Collinaia
4 Colline
4 Coteto
4 La Leccia
4 La Scopaia
4 Limoncino
4 Salviano
4 Stazione
4 Valle Benedetta
5 Antignano
5 Ardenza
5 Banditella
5 Castellaccio
5 La Rosa
5 Montenero
5 Quercianella
3 Borgo Cappuccini
3 Fabbricotti
3 San Jacopo in Acquaviva
32 Quartieri?
Quali confini?
Quanti abitanti?
Quali servizi?
immobili pubblici abbandonati, inutilizzati, dismessi
aree e spazi pubblici abbandonati, sottoutilizzati
risorse di pregio chiuse e non fruibili
monumenti e manufatti storici degradati
spazi naturali, alberature, spazi verdi da tutelare
immobili e aree private d’interesse pubblico
patrimonio culturale e artistico del quartiere non conosciuto (storia, collezioni, opere
d’arte, manufatti, saperi, mestieri, artigiani, statue, epitaffi, graffiti, etc.)
feste e iniziative, tradizioni da recuperare
percorsi pedonali e ciclabili alternativi (pedibus, scuola-città etc..)
Alberi, giardini e elementi naturalistici
Il progetto dura 6 mesi e prevede due fasi:
FASE A - Attività preparatorie (feb-apr)
FASE B - Incontri partecipativi (apr-set)
A.1 - Formazione della rete degli operatori di quartiere
A.2 - Indagine partecipata di comunità:
 la mappatura dei condomini,
 una indagine/sondaggio sui residenti
 la mappatura delle risorse e dei beni comuni del quartiere
 la mappatura dei quartieri livornesi
A.3 – Comunicazione e sensibilizzazione.
 B.1 - Incontri di cittadini per un quartiere eco-solidale
 2 incontri per definire e approvare il Manifesto dei Condomini e dei Quartieri
Ecosolidali
 3 incontri per elaborare un Regolamento snello per il funzionamento della Rete
dei condomini eco-solidali
 3 incontri per elaborare un Piano di Azione e scegliere alcune azioni da
sostenere
 B.2 – Incontri con le scuole del quartiere
 B.3 – Incontri con gli altri quartieri della città Assemblea dei
Quartieri Uniti
 Selezione di almeno 10 operatori di quartiere
 Cosa faranno?
 Formazione
 Mappatura dei condomini
 Mappatura dei beni comuni
 Sensibilizzazione e informazione
 Facilitazione durante gli incontri
 Previsto un rimborso spese
 Avviso: https://goo.gl/zFgqoO
 Modulo domanda: https://goo.gl/uvUd6M
 Scadenza: 26-2-2017
 Il progetto, anche se nato nel quartiere di San Jacopo, si fonda sulla
partecipazione di tutti i cittadini e aspira a coinvolgere tutti i quartieri della città;
 Partecipando attivamente chiunque può contribuire alle attività e influire sulle
decisioni e sui risultati finali.
 Chi desidera essere coinvolto può innanzitutto manifestare il suo interesse
cliccando qui: https://goo.gl/HMxUrd o scrivendo una email all’indirizzo:
quartieri.ecosolidali@gmail.com, quindi partecipare agli incontri previsti;
 Il primo appuntamento è oggi il 21/2 al Museo di Storia Naturale del
Mediterraneo per la presentazione del progetto e la prima Assemblea dei Quartieri
Uniti;
 Il calendario dei successivi incontri è in fase di elaborazione e sarà pubblicato
sulla pagina facebook e sul sito web del progetto.
 Sito progetto: http://open.toscana.it/web/condomini-eco-solidali/home
 Pagina Facebook: https://www.facebook.com/condominiecosolidali/
 Manifestazione di interesse: https://goo.gl/HMxUrd

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Condomini per quartieri eco-solidali - Presentazione

  • 1. Presentazione del progetto Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterrano 21 Febbraio 2017
  • 2. Innescare il cambiamento dal basso, senza aspettare che sia qualcun altro (il partito, la Regione, il Governo) a muoversi, partendo dalla comunità Obiettivo comune
  • 3.  #1. Costituire un Gruppo Guida  #2. Facilitare la comprensione dello scenario attuale  #3. Posare le fondamenta  #4. Organizzare un Grande Lancio  #5. Formare sottogruppi  #6. Usare il metodo Open Space  #7. Sviluppare manifestazioni pratiche e visibili del progetto  #8. Facilitare l’acquisizione di nuove competenze  #9. Costruire relazioni con l’amministrazione locale  #10. Onorate gli anziani della comunità  #11. Lasciare che il processo vada dove vuole…  #12. Create un piano di decrescita energetica  Transition Town dal 2005 in Inghilterra e dal 2008 in Italia  La Transizione è un movimento culturale che vuole costruire un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza.
  • 4. #1. LA PERSONA #2: LA SCUOLA #3: LE RELAZIONI UMANE #4: IL CIBO E LA SALUTE #5: IL TERRITORIO E L’AMBIENTE #6: L’ECONOMIA #7: LA POLITICA http://www.italiachecambia.org
  • 5. Principio di sussidiarietà: art. 118, Costituzione  Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà Regolamento dell’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni Patti di collaborazione Beni comuni: cosa sono?
  • 6. Il progetto nasce da un'idea di un gruppo di cittadini che vivono nel quartiere di San Jacopo e operano da anni nel volontariato in diverse associazioni Sono cittadini non legati ad alcun partito o movimento politico, ma accomunati dal desiderio di migliorare la qualità della vita della città partendo dalla costruzione di una rete di quartieri e di condomini; La portavoce del gruppo di cittadini è Irene Genovese (irenegen@gmail.com)
  • 7.  Agosto 2016: Festa dell’Economia Solidale alla Rotonda: prima bozza del Manifesto dei condomini eco-solidale  Settembre 2016: dall’idea al progetto  bando dell’Autorità per la Partecipazione  Ottobre 2016: approvazione preliminare  Novembre 2016: progetto definitivo e raccolta firme (oltre 1000)  Dicembre 2016: approvazione definitiva  contributo di 25 mila euro  1 Febbraio 2017: AVVIO  30 Settembre 2017: FINE PREVISTA
  • 8. come migliorare la qualità della vita del quartiere e nelle scuole del quartiere; come promuovere la solidarietà tra i cittadini; come tutelare i beni comuni presenti nel quartiere; come salvaguardare l’ambiente, diminuendo l’inquinamento e la produzione di rifiuti.
  • 9. 1. un modello e un manifesto dei quartieri e delle scuole eco-solidali; 2. il regolamento per il funzionamento della rete di condomini eco-solidali; 3. un piano di azione per il quartiere e per le scuole; 4. le azioni sperimentali da promuovere.
  • 10. Partire dai Condomini Riscoprire i Quartieri Tutelare i Beni Comuni Coinvolgere le Scuole Agire dal basso Partecipazione! Fare rete!
  • 11. 1 Corea 1 Fiorentina 1 La Cigna 1 Shangai 1 Sorgenti 1 Torretta 2 Centro 2 Isola di Gorgona 2 Magenta 2 Origine 2 Pontino 2 San Marco 2 Venezia 3 Borgo Cappuccini 3 Fabbricotti 3 San Jacopo in Acquaviva 4 Collinaia 4 Colline 4 Coteto 4 La Leccia 4 La Scopaia 4 Limoncino 4 Salviano 4 Stazione 4 Valle Benedetta 5 Antignano 5 Ardenza 5 Banditella 5 Castellaccio 5 La Rosa 5 Montenero 5 Quercianella 3 Borgo Cappuccini 3 Fabbricotti 3 San Jacopo in Acquaviva 32 Quartieri? Quali confini? Quanti abitanti? Quali servizi?
  • 12. immobili pubblici abbandonati, inutilizzati, dismessi aree e spazi pubblici abbandonati, sottoutilizzati risorse di pregio chiuse e non fruibili monumenti e manufatti storici degradati spazi naturali, alberature, spazi verdi da tutelare immobili e aree private d’interesse pubblico patrimonio culturale e artistico del quartiere non conosciuto (storia, collezioni, opere d’arte, manufatti, saperi, mestieri, artigiani, statue, epitaffi, graffiti, etc.) feste e iniziative, tradizioni da recuperare percorsi pedonali e ciclabili alternativi (pedibus, scuola-città etc..) Alberi, giardini e elementi naturalistici
  • 13. Il progetto dura 6 mesi e prevede due fasi: FASE A - Attività preparatorie (feb-apr) FASE B - Incontri partecipativi (apr-set)
  • 14. A.1 - Formazione della rete degli operatori di quartiere A.2 - Indagine partecipata di comunità:  la mappatura dei condomini,  una indagine/sondaggio sui residenti  la mappatura delle risorse e dei beni comuni del quartiere  la mappatura dei quartieri livornesi A.3 – Comunicazione e sensibilizzazione.
  • 15.  B.1 - Incontri di cittadini per un quartiere eco-solidale  2 incontri per definire e approvare il Manifesto dei Condomini e dei Quartieri Ecosolidali  3 incontri per elaborare un Regolamento snello per il funzionamento della Rete dei condomini eco-solidali  3 incontri per elaborare un Piano di Azione e scegliere alcune azioni da sostenere  B.2 – Incontri con le scuole del quartiere  B.3 – Incontri con gli altri quartieri della città Assemblea dei Quartieri Uniti
  • 16.  Selezione di almeno 10 operatori di quartiere  Cosa faranno?  Formazione  Mappatura dei condomini  Mappatura dei beni comuni  Sensibilizzazione e informazione  Facilitazione durante gli incontri  Previsto un rimborso spese  Avviso: https://goo.gl/zFgqoO  Modulo domanda: https://goo.gl/uvUd6M  Scadenza: 26-2-2017
  • 17.  Il progetto, anche se nato nel quartiere di San Jacopo, si fonda sulla partecipazione di tutti i cittadini e aspira a coinvolgere tutti i quartieri della città;  Partecipando attivamente chiunque può contribuire alle attività e influire sulle decisioni e sui risultati finali.  Chi desidera essere coinvolto può innanzitutto manifestare il suo interesse cliccando qui: https://goo.gl/HMxUrd o scrivendo una email all’indirizzo: quartieri.ecosolidali@gmail.com, quindi partecipare agli incontri previsti;  Il primo appuntamento è oggi il 21/2 al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo per la presentazione del progetto e la prima Assemblea dei Quartieri Uniti;  Il calendario dei successivi incontri è in fase di elaborazione e sarà pubblicato sulla pagina facebook e sul sito web del progetto.
  • 18.  Sito progetto: http://open.toscana.it/web/condomini-eco-solidali/home  Pagina Facebook: https://www.facebook.com/condominiecosolidali/  Manifestazione di interesse: https://goo.gl/HMxUrd

Hinweis der Redaktion

  1. #1. Costituire un Gruppo Guida e designare la sua successione Questo stadio pone un core team a guidare il progetto attraverso la fasi iniziali. Raccomandiamo che formiate il vostro gruppo guida con lo scopo di condurre il processo dallo stadio 2 al 5, e accordarsi affinché siano formati un minimo di sottogruppi (vedere il punto 5), il gruppo guida sarà smantellato e riformato prendendo una persona da ciascuno di questi gruppi. Ciò richiede un buon grado di umiltà, ma è molto importante al fine di porre il successo del progetto sopra all’individuo. Alla fine il gruppo guida sarà formato da un rappresentante di ogni sottogruppo. #2. Facilitare la comprensione dello scenario attuale Questo stadio identificherà i vostri alleati chiave, costruisce network cruciali e prepara la comunità in genere per il lancio della iniziativa Transition. Affinché un valido piano Energy Descent Action si evolva, i suoi partecipanti devono capire i potenziali effetti sia del Peak Oil che del cambiamento di clima – prima si punta a un aumento dell’elasticità della comunità, più tardi si esauriscono le riserve di combustibile. Proiezioni di film chiave (Inconvenient Truth, End of Suburbia, Crude Awakening, Power of Community) con dibattiti di “esperti” per rispondere alle domande alla fine di essi sono molto valide. (vedere la sezione seguente su tutti i film dove trovarli, trailers, come regolarsi con le licenze) Discorsi di esperti nel campo dei cambiamenti climatici, peak oil e soluzioni per le comunità possono essere di ispirazione. Articoli su giornali locali, interviste su radio locali, presentazioni di gruppi esistenti, incluse le scuole, sono anche parte dei mezzi per risvegliare la gente e prepararla a cominciare a pensare alle soluzioni. #3. Posare le fondamenta Questo stadio riguarda il networking con gruppi e attivisti esistenti, chiarendo loro che l’iniziativa Transition Towns e finalizzata a incorporare i loro precedenti sforzi e futuri input guardando al futuro in un nuovo modo. Riconoscete e onorate il lavoro che fanno, e sforzatevi di far capire che hanno un ruolo vitale da giocare. Date loro una visione d’insieme concisa del peak oil, cosa significa, come si correla al cambiamento di clima, come può centrare con la comunità in questione, e le sfide che pone. Date la vostra idea di come il processo Transition Town possa agire da catalizzatore per portare la comunità a esplorare nuove soluzioni e a pensare strategia di variazione sull’agricoltura. #4. Organizzare un Grande Lancio Questo stadio crea una memorabile pietra miliare per segnare “l’avvento di un era” per il progetto, punta dritto alla comunità al completo, porta avanti la vostra iniziativa per il periodo successivo e celebra il desiderio della vostra comunità ad agire. In termini di tempo, stimiamo che ci vogliano da 6 mesi a un anno dalla proiezione di film all’insorgere della consapevolezza. La liberazione ufficiale di Totnes fu tenuta nel settembre 2006, preceduta da circa 10 mesi di discorsi, proiezioni di film e eventi. Per quello che riguarda i contenuti, sarà necessario condurre la gente a comprendere il peak oil e il cambiamento di clima, ma in uno spirito di “noi possiamo fare qualcosa” piuttosto che di “condanna alle tenebre”. Un contenuto che abbiamo visto essere valido è la presentazione delle barriere pratiche e psicologiche al cambiamento personale – dopo tutto, questo è tutto quello che facciamo come individui. Non è necessario che siano proprio discorsi, possono includere musica, cibo, opera, danze, qualsiasi cosa vi sembri che rifletta l’intenzione della vostra comunità a imbarcarsi in questa avventura collettiva. #5. Formare sottogruppi Parte del processo di sviluppo di un Energy Descent Action Plan è affidarsi al genio collettivo della comunità. Perciò è cruciale formare un numero di sottogruppi più piccoli che si focalizzino su aspetti specifici del processo. Ognuno di questi gruppi svilupperà il proprio metodo di lavoro e le proprie attività, ma saranno tutti sotto l’ombrello del progetto come un tutto unico. Idealmente i sottogruppi sono necessari per tutti gli aspetti di vita che sono richiesti dalla vostra comunità per sostenersi e prosperare. Esempi di questo sono: cibo, rifiuti, energia, educazione, gioventù, economia, trasporti, acqua, governo locale. Ognuno di questi sottogruppi guarda alla sua area e cerca di determinare il modo migliore di rendere più elastico e ridurre l’uso dei carburanti. Le loro soluzioni saranno la spina dorsale del Energy Descent Action Plan. #6. Usare il metodo Open Space Abbiamo trovato la tecnologia open space un approccio altamente efficace per i meeting per le iniziative Transition Town. In teoria non dovrebbe funzionare. Un gran numero di persone viene senza ordine del giorno, senza orario, senza coordinatore evidente e senza nessuno che tenga i tempi. Tuttavia, abbiamo tenuto open space separati per il cibo, l’energia, gli alloggi, economia e psicologia del cambiamento. Alla fine di ogni incontro, ognuno ha detto di cosa aveva bisogno, estese annotazioni sono state prese, ha avuto luogo molto networking e un enorme numero di idee è stato identificato. Lettura essenziale sugli open space è Open Space Tecnology di Harrison Owen, la guida pratica per l’utente, troverete anche utile The Change Handbook di Peggy Holman e Tom Devane: metodi di gruppo per dare forma al futuro, un inestimabile riferimento nell’ampio novero di tali strumenti. #7. Sviluppare manifestazioni pratiche e visibili del progetto E’ essenziale che evitiate di pensare che il vostro progetto sia solo chiacchiere di gente che sta seduta a elencare desideri. Il vostro progetto ha bisogno, fin dai primi stadi, di cominciare a creare manifestazioni concrete nella comunità. Tutto ciò aumenta nelle persone, in modo significativo, la percezione del progetto e la loro volontà a partecipare. C’è un difficile equilibrio da raggiungere durante i primi stadi. Avete bisogno di mostrare un visibile progresso, senza imbarcarsi in progetti che alla fine non avranno luogo nell’ Energy Descent Action Plan. Nella Transition Town Totnes, il gruppo del cibo lanciò un progetto chiamato “Totnes la capitale inglese delle nocciole” con lo scopo di avere quanti più possibili alberi di nocciole in città. Con l’aiuto del sindaco abbiamo recentemente piantato alcuni alberi in centro, e ne abbiamo fatto un evento di grande risonanza. #8. Facilitare l’acquisizione di nuove competenze. Se siamo qui a rispondere al peak oil e al cambiamento di clima muovendoci verso un futuro a basso consumo di energia e rilocalizzando le nostre comunità, allora abbiamo bisogno di competenze che i nostri nonni davano per scontate. Una delle cose più utili che un Transition Town project può fare è ribaltare le “false competenze” degli ultimi 40 anni offrendo corsi in alcune di queste. Ricercare tra i membri più anziani della nostra comunità è istruttivo – dopo tutto, vivevano prima che prendesse piede la società del consumo e comprendono come potrebbe essere una società a basso consumo. Alcuni esempi sono: riparare e non buttare, cucinare, l’uso di biciclette, costruzioni naturali, isolamento dei locali, tinture, raccolta di erbe, giardinaggio, efficienza energetica delle abitazioni, uso della pasta madre per il pane (la lista è senza fine). Il vostro programma di riacquisizione delle competenze darà alle persone una potente realizzazione delle loro abilità nel risolvere i problemi, ad ottenere risultati pratici, a cooperare con le altre persone. Apprezzeranno anche il fatto che imparare può realmente essere divertente. #9. Costruire relazioni con l’amministrazione locale Il ruolo della vostra autorità locale (comune, municipio, ecc.) sarà quello di SUPPORTARE e FACILITARE la vostra iniziativa di Transizione, non quello di GUIDARLA. Qualunque sia l’ampiezza del movimento che la vostra iniziativa Transition Town intende generare, qualunque progetto pratico abbiate iniziato e per quanto magnifico sia il vostro piano di riduzione del consumo, non progredirete mai molto a meno che non abbiate coltivato un positivo e produttivo aggancio con le autorità locali. Contrariamente a quanto potete aspettarvi potrebbe darsi che sfondiate una porta aperta. Alcuni esempi di felice approccio collaborativo con le realtà locali sono quello di Monteveglio, probabilmente l’amministrazione che ha deciso il livello di coinvolgimento più impegnativo nel mondo, e Sommerset (Uk) che ha siglato una risoluzione  diventando la prima Autorità Locale di Transizione. A questo link si possono trovare altri esempi di collaborazione positiva in varie parti del mondo. #10. Onorate gli anziani della comunità Per quelli di noi nati negli anni ’60 quando il petrolio era a buon mercato, è difficile prefigurarsi una vita con meno petrolio. Ogni anno della mia vita (eccetto la crisi petrolifera degli anni ’70) è stato caratterizzato da più energia degli anni precedenti. Al fine di ricostruire quel quadro di una società a bassa energia, dobbiamo confrontarci con chi direttamente ricorda la transizione verso l’era del petrolio a basso costo, specialmente il periodo tra il 1930 e il 1960. Mentre chiaramente volete evitare alcun senso di ritorno a un fioco, lontano passato, c’è molto da imparare da come si facevano le cose, dagli invisibili legami tra i diversi elementi della società e da come si conduceva la vita quotidiana. Ritrovare tutto ciò può essere profondamente illuminante, e può portarci a essere maggiormente connessi al luogo dove stiamo portando avanti il nostro progetto Transition Town. #11. Lasciare che il processo vada dove vuole… Sebbene potreste iniziare a sviluppare il vostro processo di Transition Town con una chiara idea di dove dovrebbe andare, inevitabilmente andrà da un’altra parte. Se cercate di tenervi entro una rigida visione, comincerà a fiaccasi la vostra energia e vi sembrerà di giungere ad uno stallo. Il vostro ruolo non è di avere una risposta ad ogni domanda, ma da agire da catalizzatore affinché la comunità giunga alla propria transizione. Se mantenete a fuoco i punti chiave – costruire una comunità elastica e ridurre l’impronta del carbonio – vedrete come il genio collettivo della comunità farà emergere una soluzione altamente praticabile e ricca di inventiva. #12. Create un piano di decrescita energetica Ogni sottogruppo dovrà avere bene a fuoco azioni pratiche per l’elasticità della comunità e la riduzione del impronta del carbonio.
  2. Provate a immaginare cosa accadrebbe se i mondi legati all’eco-sociale, alle reti di economia etica e solidale, alla decrescita, all’associazionismo, alla difesa del territorio, al cambiamento degli stili di vita decidessero di mettersi insieme. Sono tutte persone e realtà che, spesso senza neppure conoscersi l’un l’altra, ottengono risultati incredibili. Dove potrebbero arrivare insieme? L’Italia che Cambia è un percorso collettivo, fatto di molti sentieri. Tutti vanno nella stessa direzione ma vi arrivano da posizioni e punti di vista differenti seguendo strade e percorsi particolari. Ne abbiamo individuati sette, da percorrere assieme. Sette sentieri di transizione verso una società più equa, giusta e sostenibile. I vari punti non li abbiamo scelti noi dal nulla: ci sono stati segnalati, raccontati, trasmessi dalle realtà che abbiamo incontrato lungo il cammino. Li abbiamo voluti scrivere, raggruppandoli e organizzandoli per rendere espliciti gli obiettivi e gli ideali che ci muovono e che stanno alla base del nostro progetto. Non sono dei punti di partenza ma di arrivo. Le realtà che raccontiamo, che abbiamo incontrato e che potete trovare sulla mappa, pur seguendo ciascuna il suo sentiero particolare, condividono con noi questo percorso e mirano verso la stessa meta. Dunque vi chiediamo, prima di segnalarci una nuova realtà da inserire nella mappa, di leggere questi pochi punti per capire se andiamo nella stessa direzione. Non importa che ogni realtà si occupi di tutti i punti, né che li rispetti tutti. L’importante è comprendere a fondo la visione, l’idea del mondo e della società a cui mirano i vari sentieri e capire di volta in volta se siamo mossi dalle stesse passioni. SENTIERO 1: LA PERSONA Da cosa partire se non da noi stessi? Lo sviluppo della persona e dei suoi talenti naturali è un aspetto fondamentale del cambiamento, l’unico in grado di garantire la consapevolezza necessaria per intraprendere qualsiasi iniziativa. Per questo motivo non possiamo non partire da punti fondamentali come: Il riconoscimento dell’essere umano come valore inestimabile L’armonizzazione fra corpo, mente e spirito Il riconoscimento dell’importanza della cultura, dell’arte, dell’artigianato come un’attività fondamentale per lo sviluppo di una piena consapevolezza personale e sociale. La necessità di una diversa valorizzazione del tempo libero. Un tempo liberato da impegni costantemente prefissati che permetta alle persone di decidere liberamente del proprio agire Lo sviluppo di una consapevolezza individuale che miri ad annullare gli impatti dannosi diretti o indiretti del proprio agire su popolazioni, ecosistemi e culture SENTIERO 2: LA SCUOLA Nell’ottica di uno sviluppo armonico dell’individuo risulta fondamentale la costruzione di un modello educativo differente, non più basato sulla votazione, la competizione forzata, che non tenda ad uniformare le differenze, ma che piuttosto: Metta al centro il bambino nella sua specificità, premiando e valorizzando la diversità e non emarginando soggetti difficilmente omologabili. Proponga, accanto alle discipline “ufficiali”, materie pratiche, artistiche, fisiche, manuali Consideri prioritaria la lotta all’abbandono scolastico Educhi ad un rapporto più sano e armonioso con l’ambiente SENTIERO 3: LE RELAZIONI UMANE La consapevolezza individuale è soltanto un primo passo. Subito dopo è necessario mettersi in relazione con gli altri, lavorare insieme per costruire le alternative. In questo senso è importante: Valorizzare e mettere al centro le relazioni umane e ricercare modalità inclusive e partecipative nel proprio agire; Usare metodi di comunicazione non violenta nella risoluzione dei conflitti Applicare modelli di cooperazione e collaborazione che vadano gradualmente a sostituire quelli basati sulla competizione in ogni aspetto della vita e della propria professione Sperimentare la condivisione degli spazi e delle risorse (co-working, co-housing ecc) Rispettare i diritti civili e considerare le differenze (di genere, razza, religione, cultura) come ricchezza, così come avviene in natura. Riconoscere la questione di genere come presupposto per la costruzione di una società che metta al centro modelli e valori non esclusivamente maschili e miri alla ridiscussione dell’immaginario, del linguaggio e della loro conseguente attuazione. Garantire i diritti di chi lavora tramite contratti e/o altre forme di garanzia dei principi base: maternità, malattia pagata, tempo libero riconosciuto, uguaglianza tra i sessi, integrazioni delle categorie svantaggiate SENTIERO 4: IL CIBO E LA SALUTE “Siamo quello che mangiamo” affermava verso metà Ottocento il filosofo tedesco Feuerbach, aggiungendo persino “un popolo può migliorare migliorando la propria alimentazione”. Oggi si è sviluppata molta attenzione al cibo che mangiamo e al suo rapporto con la salute e la prevenzione, oltre che con l’ambiente. Cibo e salute sono due pilastri di una vita soddisfacente, oltre che due aspetti che necessitano di un cambiamento sostanziale. Perciò riteniamo importanti i seguenti punti: Coltivare cibo sano, in modo sostenibile e rispettoso delle risorse e dell’ambiente. Valorizzare l’autoproduzione come strumento di emancipazione economica e umana. Rispettare e tutelare la natura e tutte le forme di vita animali e vegetali Passare da una cultura della malattia e della sofferenza ad una della salute e della cura del corpo e dello spirito Alimentarsi in maniera sana come prevenzione primaria e lavorare sulla cultura alimentare e l’antica saggezza della alimentazione mediterranea Costruire un sistema sanitario esente da interessi economici, ma che metta al centro il benessere dell’essere umano Garantire una completa libertà di cura del paziente SENTIERO 5: IL TERRITORIO E L’AMBIENTE Ed ecco che in questo percorso che va dall’individuo verso la collettività giungiamo al territorio. L’ambito locale è fondamentale sotto vari aspetti, dalla creazione dei legami comunitari allo sviluppo di economie di piccola scala. Inoltre sui territori spesso si consumano gli scontri fra i grandi potentati economici (nazionali, sovranazionali, globali) e le comunità locali. Ecco alcuni punti che riteniamo importanti su questo aspetto: Gestione oculata e rispettosa del territorio in armonia con la natura ed i suoi ritmi, nel rispetto della stessa e delle forme di vita animali e vegetali. Valorizzazione e tutela del paesaggio, ponendo fine al consumo del territorio e alla conversione di aree agricole in aree edificabili. Gestione il più possibile collettiva e partecipata degli spazi pubblici. Riappropriazione di quegli spazi che svolgano attività dannose alla salute pubblica (basi militari, ecc). Graduale ritorno alla naturale vocazione dei territori (alvei dei fiumi edificati, conversione di miniere-fabbriche in punti di particolare pregio paesaggistico e naturale). Progressiva conversione del patrimonio edilizio esistente di scarsa qualità in edifici ad alta efficienza energetica e bioedilizia. Netta riduzione de consumo energentico attraverso misure di risparmio ed efficientamento e sostituzione delle fonti fossili in favore di energie rinnovabili e pulite Riduzione dei rifiuti fino alla loro progressiva scomparsa, con conseguente scomparsa di discariche e inceneritori. Valorizzazione turistica del patrimonio artistico e paesaggistico con modelli di turismo responsabile e rispettoso di persone, natura e ambiente. Valorizzazione e ricerca della massima integrazione possibile tra i soggetti che insistono in un determinato territorio e quelli limitrofi Costruzione e/o valorizzazione di modelli di mobilità sostenibile per l’ambiente SENTIERO 6: L’ECONOMIA L’economia assume oggi un ruolo preponderante nella nostra vita. La forma economica dominante, chiamata liberismo, è caratterizzata dall’estensione del libero mercato ad ogni aspetto della vita, con un conseguente processo di mercificazione dell’esistenza. Ma un’economia diversa può esistere. Ecco alcune caratteristiche immancabili in una “economia che cambia”: Considerare il denaro come uno strumento al servizio dell’uomo, che non va emesso a fronte di un indebitamento ma distribuito in modo equo per soddisfare le esigenze primarie di ogni essere umano Porre fine al concetto del debito infinito e superare quello di crescita infinita, sostituendo gradualmente il PIL con indici di benessere Proibire la speculazione sui beni primari (terra, acqua, cibo, risorse) e superare la cultura della scarsità apparente indotta dalla carenza del mezzo di scambio Sviluppare le economie di scala locale, basate sull’aiuto reciproco e sul dono oltre che sullo scambio monetario Demercificare l’esistenza, relegando l’economia al suo giusto ruolo. SENTIERO 7: LA POLITICA Eccoci infine all’ambito più generale, la politica, l’arte dell’amministrazione e del governo di un territorio. Che la politica necessiti di un cambiamento è cosa nota al punto che gli stessi politici hanno iniziato a parlarne (seppur con intenzioni che non sempre corrispondono a quelle dichiarate). Ebbene, ecco come dovrebbe essere e cosa dovrebbe prevedere una sana politica secondo noi e le realtà che abbiamo incontrato: Una progressiva riappropriazione della gestione della cosa pubblica da parte della collettività Il rifiuto di qualunque forma di sopraffazione e sopruso e dell’agire e pensare “mafioso” diretto e indiretto La liberazione dell’azione politica da lobbies, centri di potere occulti, mafia e logge massoniche deviate Il riconoscimento dell’esistenza di beni comuni come acqua, cibo, natura (foreste, mari, fiumi), salute, energia, telecomunicazioni, che per loro natura appartengono a tutti e sono un diritto inalienabile di ogni essere umano, dunque non possono essere soggetti a regole di mercato e devono essere garantiti e tutelati. A questo proposito ci teniamo a precisare che Italia che Cambia è e intende rimanere un’associazione del tutto apartitica e fuori dalle competizioni elettorali: la politica, per noi, è quella che si fa dal basso, nelle scelte di tutti i giorni, e non si limita ad un “X” su una scheda in cabina elettorale.
  3. Nel settembre del 2016, questi cittadini hanno chiesto aiuto alla società Simurg Ricerche di Livorno per cercare di trasformare le loro idee in un progetto e per trovare le risorse per poterle attuare; Simurg ha proposto di partecipare al bando dell'Autorità Regionale per la Partecipazione, che, in base alla legge 46/2013, sostiene anche finanziariamente iniziative di partecipazione promosse da associazioni e gruppi informali di cittadini; E' stato quindi elaborato il progetto "Condomini per quartieri eco-solidali" che è stato presentato alla scadenza del bando del 30-9-2016, sostenuto da più di 1000 firme raccolte nei quartieri di San Jacopo, Borgo Cappuccini e Fabbricotti; Il progetto è piaciuto all'Autorità Regionale per la Partecipazione che ha deciso (delibera n. 29 del 28/11/2016) di co-finanziarlo con un contributo di 25 mila euro; facciamo notare che l'Autorità è indipendente dalla Giunta e dal Consiglio regionale, è composta da tre esperti della materia selezionati sulla base di bandi pubblici; Il progetto ha preso avvio ufficialmente il 1 febbraio 2017 e prevede una serie molto articolata di attività che è difficile sintetizzare in poche righe; per avere un'idea più precisa potete consultare il sito http://open.toscana.it/web/condomini-eco-solidali/home;