14. A fine marzo 2009 risultavano aperte in Italia 8,8 milioni di partite Iva . Poco meno dell’intera popolazione della Lombardia, anziani e bambini inclusi. Un esercito che non si è fatto mettere in fuga nemmeno dalla Grande Crisi. Le ultime stime provenienti dall’Agenzia delle Entrate ci dicono infatti che nei soli primi quattro mesi del 2009 c’è stato un ulteriore saldo positivo, le aperture hanno nettamente superato le cessazioni d’attività: più 177 mila. Il ministro Giulio Tremonti parlandone nei giorni scorsi a Milano l’ha catalogato come un indice di vitalità, un altro segno della capacità di reazione dimostrata dal sistema Italia. Una curiosità: La Rai è tra i principali datori di lavoro delle partite Iva. Ogni anno regola pagamenti a 380 mila partite IVA , si va dall’impresa terzista che fornisce telecamere o arredi alla tv di Stato fino ai coreografi e persino alle comparse che se vogliono apparire in una fiction devono tenere il loro registro.
20. Le imprese senza lavoratori dipendenti Vista la struttura del sistema produttivo italiano, caratterizzato dalla presenza preponderante di microimprese, un segmento di particolare importanza da analizzare è quello delle imprese senza lavoratori dipendenti, il cui input di lavoro è costituito esclusivamente da lavoratori indipendenti. Le imprese senza lavoratori dipendenti in Italia ammontano a circa 2 mln e 923 mila
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22. Andamento delle imprese attive nel settore “attività ricreative, culturali e sportive” secondo la forma societaria in Italia (valori assoluti, giugno 2004) Elaborazione AASTER su dati MOVIMPRESE
46. Le imprese si attrezzano per utilizzare il “capitale sociale” in rete
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50. Il lavoro assume caratteristiche nettamente diverse Lavoro autonomo (imprese e collaboratori organizzati in rete) Lavoro dipendente Lavoro intelligente (competente nella gestione del proprio problema e del proprio rischio) Lavoro ripetitivo (capace di eseguire solo prestazioni e procedure prestabilite) Lavoro auto-organizzato Lavoro esecutivo (privo di autonomia) Lavoro a rischio (richiede investimenti e assunzione di rischio) Lavoro (relativamente) privo di rischio Enterprise 2.0 Enterprise 1.0
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55. Differenti tecnologie La rete formata da molti specialisti autonomi (imprese professionisti) che si coordinano tra loro La grande fabbrica programmata dall’alto e strandardizzata il TELEFONINO, il lavoro MOBILE, il consumo AUTO-ORGANIZZATORE I MASS MEDIA che portano al consumo prodotti standard in grandi volumi Il personal computer in rete (internet) collegato ad un insieme potenzialmente infinito di altri Il MAINFRAME che alimenta il centro EDP della grande impresa e della grande banca Enterprise 2.0 Enterprise 1.0
56. La rete coinvolge i consumatori I consumatori dimostrano una crescente attenzione per gli elementi di natura immateriale del prodotto (Rullani, 2004). Il consumatore ha accesso a conoscenze rilevanti ( comunità virtuali,o di scopo) Il consumatore non possiede conoscenze rilevanti per il suo consumo Il consumatore è attivo, autonomo, curioso Il consumatore è passivo, eterodiretto, fedele Il consumatore può essere creativo contribuendo a creare stili di vita che indirizzano la produzione Il consumatore ha una finta sovranità (viene previsto dalle indagini di marketing) Il consumatore è in rete con altri consumatori Il consumatore è isolato decidendo individualmente Enterprise 2.0 Enterprise 1.0
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62. Secondo la classificazione Isco (International Standard Classification of Occupation) Non manuali qualificate: Dirigenti e imprenditori, professioni intellettuali, professioni tecniche Non manuali non qualidicate: Impiegati esecutivi, Addetti vendite e addetti ai servizi personali Attività manuali qualificate: operai specializzati Attività manuali: operai non specializzati
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67. Il fordismo CAPITALISMO DELLE PIRAMIDI La conoscenza è solida : si accumula entro il perimetro proprietario della piramide. La crescita orizzontale serve ad aumentare in verticale l’altezza della piramide Il postfordismo CAPITALISMO DELLE RETI La conoscenza è liquida : si propaga da un nodo all’altro della rete, sviluppandosi in orizzontale più di quanto faccia in verticale 1970
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69. Knowledge workers Disponibilità al cambiamento, creatività Innovative Prendere decisioni, intraprendenza, orientamento allo scopo, analiticità, pianificazione organizzata, gestione del rischio Di problem solving Negoziazione, persuasione, attitudine al confronto, flessibilità decisionale Relazionali Comunicazione diretta, comunicazione interattiva, trasferimento delle informazioni Comunicative Capacità comprese Categorie
72. Incidenza degli addetti al design ogni 100 imprese del made in Italy Sul piano nazionale tra 1991 e 2001 gli addetti al design e styling aumentano da 6860 a 9721 con un incremento del 41,7 % In termini percentuali, nel 1991 in Italia ogni cento imprese del made in Italy vi erano 1,80 addetti al design; dieci anni dopo (nel 2001) questa percentuale era salita a 2,77. Accanto al permanere del ruolo delle capitali della grande industria Milano e Torino, tende a profilarsi una fascia di province corrispondenti ai territori di radicamento delle economie di distretto in cui prevalgono storicamente le produzioni del made in Italy .