7. PROCESSO EDILIZIO PRE-INDUSTRIALE
(FASI, OPERAZIONI e OPERATORI)
MATERIALI e TECNICHE PRE-INDUSTRIALI
ELEMENTI TECNICI PRE-INDUSTRIALI
EDILIZIA PRE-INDUSTRIALE
SISTEMA AGGREGATO
ISOLATO URBANO o PARTE DI ESSO CARATTERIZZATO DAL MEDESIMO
TIPO DI TESSUTO (PROCESSO)
8. DB TOPOGRAFICO:
Basato sulle specifiche nazionali (NC)
Classi: edificio, unità volumetrica
Attributi minimi: epoca, tipologia, altezza, categoria d’uso, stato
10. Istruzioni
per il rilievo
Gli attributi
fondamentali
(obbligatori) sono:
- epoca di
costruzione (years
of construction);
- altezza (height);
- usi dell’edificio
(multi use).
DB TOPOGRAFICO:
Basato sulle specifiche nazionali (NC)
Classi: edificio, unità volumetrica
Attributi minimi: tipologia, altezza, categoria d’uso, stato
11. Ferrara:
Le informazioni di base per gli
edifici sono quelle del DB
TOPOGRAFICO della regione
Emilia-Romagna, ma alcune
informazioni non sono previste.
Esempio:
- epoca di costruzione,
- altezza,
- usi dell’edificio.
È stato coinvolto il Dipartimento
di Architettura di Ferrara per un
rilievo sul campo.
Obiettivo principale è stata la
verifica sul campo della
completezza / correttezza delle
informazioni di tutti gli edifici
entro mura.
12. Mancano alcuni dati
obbligatori: verifica da fare!
Alcuni dati mancanti,
ma verifica già fatta
Dati obbligatori presenti,
ma verifica da fare
Dati obbligatori presenti e
verifica già effettuata.
13. La base geografica di
supporto è OpenStreetMap
Per ingrandire o
rimpicciolire sono
disponibili le normali
funzioni di zoom in/out
touchscreen.
Per ingrandire è anche
possibile un doppio clic
veloce sulla mappa.
Infine, per selezionare un
edificio e necessario
cliccare una sola volta
15. EDIFICIO e UNITÀ CATASTALE
«si intende per edificio una unità strutturale cielo terra,
individuabile per omogeneità delle
caratteristiche strutturali e quindi distinguibile dagli
edifici adiacenti per tali caratteristiche, nonché per
differenza di altezza, piani sfalsati e così via»
Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE), STANDARD DI
RAPPRESENTAZIONE E ARCHIVIAZIONE INFORMATICA, Versione 1.0beta-II
CRITICITÀ E PRIME VALUTAZIONI DI PROCESSO
16. Difficoltà da parte del tecnico rilevatore
nell’individuazione dell’unità catastale con l’ausilio
della sola osservazione delle facciate.
1 | Riconoscimento dell’unità catastale
fronti stradali
CRITICITÀ E PRIME VALUTAZIONI DI PROCESSO
17. Difficoltà da parte del tecnico rilevatore
nell’individuazione dell’unità catastale con l’ausilio
della sola osservazione delle facciate.
1 | Riconoscimento dell’unità
catastale
fronti stradali
CRITICITÀ E PRIME VALUTAZIONI DI PROCESSO
19. Apertura delle proprietà
(2°click)
Inserimento
delle info
Al secondo clic si apre la form
con i dati associati.
I tre dati fondamentali sono i
primi della lista.
In realtà le etichette sono in
rosso.
Per modificare i valori numerici
(altezza, numero di unità
immobiliari, piani…) è
sufficiente cliccare nel box.
Comparirà la tastiera numerica
per l’inserimento del valore e,
a seguire, sarà necessario
cliccare sul tasto “back” del
telefono o del tablet.
Per gli altri campi (anno di
costruzione, uso dell’edificio…
20. Inserimento
delle info
… livello di refurbishment,
eventuale classe energetica
ed eventuale tipologia di
impianto, sarà necessario
cliccare sulla tendina e
selezionare semplicemente
l’opzione desiderata.
Per salvare i dati inseriti
cliccare Submit.
IMPORTANTE:
cliccare Submit anche se i
dati verificati erano completi
e corretti e non sono state
effettuate modifiche.
Solo in questo modo
l’edificio da AZZURRO
diventerà VERDE.
29. quadro sinottico delle principali fasi evolutive dell’organismo urbano,
materiale documentario (cartografie storiche, immagini fotografiche
storiche…)
RICADUTA SUI RISULTATI ATTESI
PROPAGAZIONE E COMPENSAZIONE DELL’ERRORE
INFORMAZIONE INDIRETTA
informazioni generalizzate sulle tecniche costruttive anche
in relazione alla singola zona
FORMAZIONE DEL TECNICO
INFORMAZIONE DIRETTA
37. Cliccando si aprirà l’elenco
delle voci disponibili,
In questo caso i possibili usi
dell’edificio (INSPIRE)
Per confermare è necessario
cliccare «OK».
41. • Non è possibile inserire immagini associate alle unità catastali
• Non è possibile distinguere i dati validati col rilievo rispetto ai dati preimpostati (potrebbe essere
utile inserire la fonte in maniera semplificata e la data dell’ultimo aggiornamento)
• È difficile, a volte, individuare le unità catastali, potrebbe essere utile la visualizzazione di un
layer civici
• Non sono evidenziati i numeri di piani utili (es. gli interrati, abitati o no, sono considerati?
I sottotetti? Il dato «altezza complessiva», ai fini del calcolo volumetrico del numero dei piani,
potrebbe essere considerato come effettivo per il calcolo della porzione utlizzata
• L’indicazione del refurbishment è molto ampia (legenda non esplicitata);
potrebbe essere utile inserire delle info di dettaglio più specifiche quali periodo di ristrutturazione
e caratteristiche (ad esempio distinte per categoria di intervento: sostituzione chiusure verticali
opache – trasparenti – chiusure orizzontali ecc..)
• Non c’è l’indicazione dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile
• Non c’è l’indicazione delle tipologie di impianto e produzione di ACS
• Non c’è indicazione di dettagli e tipologie costruttive (sia delle componenti verticali che
orizzontali)
• Non c’è l’indicazione della presenza di vuoti (es. portici o lastrici solari)
• Non c’è l’indicazione di eventuali ampliamenti o interventi di demolizione e ricostruzione
OSSERVAZIONI PRELIMINARI SULL’APP SUNSHINE (Map4Data)
42. Modelli di valutazione speditiva della prestazione energetica
e strutturale volti alla conservazione dei centri storici
MARCO ZUPPIROLI, Università degli Studi di Ferrara, Referente scientifico del protocollo GBC HB
FRANCESCO GUIDI, Università degli Studi di Ferrara
I SESSIONE
Progetto SUNSHINE e pianificazione energetica
Moderatore: MARCO ZUPPIROLI, Unife
43. «Proposte di efficientamento energetico e di integrazione delle fonti energetiche tradizionali. [...] In particolare verranno valutate
positivamente le soluzioni migliorative a favore di materiali tradizionali, reversibili, distinguibili, compatibili e sostenibili.»
ex Palazzo del Littorio, L’Aquila
«Azioni volte alla diffusione di buone pratiche per la valorizzazione del patrimonio locale, da attuare con una particolare attenzione
agli aspetti della sostenibilità ambientale»
Edificio centro storico, Buggheru (CI)
«Caratteristiche delle soluzioni impiantistiche adottate con particolare riferimento, compatibilmente con i criteri di conservazione
dell’edificio:
alla prestazione energetica globale,
alla classe energetica dell’edificio»
Palazzo del Governo, L’Aquila
«Valore tecnico delle soluzioni tese al miglioramento della prestazione energetica delle opere
previste nell’edificio oggetto di intervento»
San Benedetto, Ferrara
«Sviluppo di soluzioni tecniche atte a garantire maggior risparmio energetico»
Sant’Agostino, L’Aquila
«Aspetti qualitativi e funzionali degli impianti elettrici, con particolare attenzione a tecnologie innovative finalizzate al risparmio
energetico […]. Sostenibilità ambientale mediante l’adozione di tecniche di bioedilizia e utilizzazione di materiali bio-ecocompatibili»
Palazzo Centi, L’Aquila
Controllo della prestazione energetica nell’intervento sul costruito storico
44. Art. 3
Principi generali della ricostruzione
6. Al fine di favorire il miglioramento del rendimento energetico degli edifici, nell'ambito degli interventi di riparazione, ripristino
con miglioramento sismico e di ricostruzione trovano applicazione le seguenti misure di incentivazione, in coerenza con quanto
disposto dall'articolo 11, commi 1 e 2, del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 (Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa
all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE):
a) i maggiori spessori delle murature, dei solai e delle coperture, necessari ad ottenere una riduzione minima del 10 per cento
dell'indice di prestazione energetica previsto dalla normativa vigente, non costituiscono nuovi volumi e nuova superficie nei seguenti
casi: […].
b) è permesso derogare a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti comunali, in merito alle distanze
minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà e alle distanze minime di protezione del nastro stradale, […].»
Art. 5
Interventi nei centri storici e nei nuclei storici non urbani
1. Nei centri storici e nei nuclei storici non urbani, la ricostruzione assicura l'unitarietà degli interventi e persegue i seguenti obiettivi:
a) la tutela e valorizzazione dei tessuti urbani di antica formazione, per assicurare la riconoscibilità della struttura insediativa e della
stratificazione dei processi di loro formazione, sia nella rete stradale e negli spazi inedificati, sia nel patrimonio edilizio e negli altri
elementi dello spazio costruito;
b) il recupero degli edifici e dei manufatti che costituiscono i principali elementi identitari delle comunità locali, perseguendo
comunque il miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici;
c) il rapido rientro dei residenti nelle proprie abitazioni e la ripresa delle attività economiche, culturali e sociali;
d) il miglioramento della sicurezza e della qualità del tessuto edilizio e la riduzione della vulnerabilità urbana.
LEGGE REGIONALE 21 dicembre 2012, n. 16
NORME PER LA RICOSTRUZIONE NEI TERRITORI INTERESSATI DAL SISMA DEL 20 E 29 MAGGIO 2012
Controllo della prestazione energetica nell’intervento sul costruito storico
45. Art. 7
Individuazione e attuazione delle Unità minime di intervento – UMI
1. Sulla base della rilevazione dei danni prodotti dal sisma, delle caratteristiche tipologiche, architettoniche e paesaggistiche del
tessuto edilizio, e tenendo conto degli elementi conoscitivi presenti negli strumenti urbanistici vigenti e adottati, i comuni, con
apposita deliberazione del Consiglio comunale assunta entro il termine di centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge
e pubblicata sul sito istituzionale del comune, possono individuare gli aggregati edilizi da recuperare attraverso interventi unitari.
Negli aggregati edilizi la progettazione deve tener conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli
edifici adiacenti, secondo quanto previsto dalla normativa tecnica per le costruzioni vigente. Con il medesimo provvedimento sono
altresì perimetrati, per ogni aggregato edilizio, le UMI costituite dagli insiemi di edifici subordinati a progettazione unitaria, in
ragione della necessaria integrazione del complessivo processo edilizio finalizzato al loro recupero, nonché in ragione della
necessità di soddisfare esigenze di sicurezza sismica, contenimento energetico e qualificazione dell'assetto urbanistico.
LEGGE REGIONALE 21 dicembre 2012, n. 16
NORME PER LA RICOSTRUZIONE NEI TERRITORI INTERESSATI DAL SISMA DEL 20 E 29 MAGGIO 2012
Controllo della prestazione energetica nell’intervento sul costruito storico
46. PROCESSO EDILIZIO PRE-INDUSTRIALE
(FASI, OPERAZIONI e OPERATORI)
MATERIALI e TECNICHE PRE-INDUSTRIALI
ELEMENTI TECNICI PRE-INDUSTRIALI
ARCHITETTURA ed EDILIZIA PRE-INDUSTRIALE
ISOLATO URBANO o PARTE DI ESSO CARATTERIZZATO DAL MEDESIMO
TIPO DI TESSUTO (PROCESSO)
Controllo della prestazione energetica nell’intervento sul costruito storico
SISTEMA AGGREGATO
49. 31%
32%
30%
7%
Before 1945 From 1946 to 1971 From 1972 to 1991 After 1991
2,5 M
2,0 M
1,5 M
1,0 M
0,5 M
PRIMA del 1945
DAL 1946 AL 1971
DAL 1972 AL 1991
DOPO il 1991
EDIFICI ISOLATI
EDIFICI BINATI
EDIFICI AGGREGATI
ETÀ degli EDIFICI in ITALIA TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE
ETÀ degli EDIFICI in EUROPA
Controllo della prestazione energetica nell’intervento sul costruito storico
50. OTTIMO BUONO MEDIOCRE PESSIMO TOTALE
Numero % Numero % Numero % Numero % Numero %
Prima del 1919 316.700 14,7 1.049.615 48,8 680.381 31,6 103.563 4,8 2.150.259 100,0
Dal 1919 al 1945 193.696 14,0 691.480 50,0 436.613 31,6 62.026 4,5 1.383.815 100,0
Dal 1946 al 1961 279.450 16,8 913.295 55,0 425.106 25,6 41.978 2,5 1.659.829 100,0
Dal 1962 al 1971 444.051 22,6 1.142.554 58,1 357.587 18,2 23.765 1,2 1.967.957 100,0
Dal 1972 al 1981 619.516 31,2 1.114.754 56,2 237.164 12,0 11.772 0,6 1.983.206 100,0
Dal 1982 al 1991 450.912 34,9 709.981 55,0 123.812 9,6 5.797 0,4 1.290.502 100,0
Dal 1992 al 2001 367.438 47,6 346.595 44,9 54.807 7,1 3.087 0,4 771.927 100,0
Dopo il 2001 382.931 71,9 133.147 25,0 15.445 2,9 1.065 0,2 532.588 100,0
Totale 3.054.694 25,9 6.101.421 52,0 2.330.915 19,9 253.053 2,2 11.740.083 100,0
Stato di fatto del costruito storico
51. FATTORI TIPOLOGICO-COSTRUTTIVI
sistema aggregato-edificio
sistema costruttivo
FATTORI TECNICO-IMPIANTISTICI
opere finite
proto-impianti
impianti industrializzati
FATTORI D’USO
destinazioni d’uso
gestione dell’edificio
Descrizione
(UNI/TS 11300:2008 (1 e 2)
Gradi integrazione/alterazione
Patologie energetiche
Tipologie di intervento
Caratteri costruttivi che influenzano la prestazione energetica
53. Involucro:
Pareti perimetrali verticali
Alterazione dell’assetto figurativo;
Alterazione del carattere materico
degli intonaci;
Eliminazione delle irregolarità
delle superfici di facciata.
Integrazioni impiantistiche esterne:
Fornitura energia rinnovabile
Sostituzioni dei manti di copertura.
Involucro:
Coperture
Alterazione dei rapporti dimensionali .
Involucro:
Infissi esterni verticali
Alterazione dei rapporti dimensionali.
1
4
3
2
CRITICITÀ
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60. PRINCIPIO di
EFFICIENZA
(energetica, ma non solo)
(risparmio come fine)
natura economica
del processo
BREVE PERIODO
SVILUPPO
SOSTENIBILE
(risparmio come mezzo)
natura conservativa
del processo
LUNGO PERIODO
Limiti nell’approccio all’intervento di riqualificazione del costruito storico
Efficienza energetica e sostenibilità dell’intervento
61. SOSTENIBILITÀ
“Lo sviluppo sostenibile è uno
sviluppo che soddisfa i bisogni del
presente senza compromettere la
possibilità delle generazioni future
di soddisfare i propri bisogni”
[WCED,1987]
COSTI QUALITÀ
TEMPO
EMISSIONI BIODIVERSITÀ
RISORSE
Il termine sostenibilità
ha origine nel campo
dell’economia forestale:
“il facile profitto avrebbe finito per
compromettere il benessere”
[Capitano Von Carlowitz,
inizi del XVIII secolo]
Limiti nell’approccio all’intervento di riqualificazione del costruito storico
Restauro e sostenibilità
62. EQUITÀ SOCIALE e
ASPETTI CULTURALI
VINCOLI
ECONOMICI
QUALITÀ
AMBIENTALE
RESTAURO
Il restauro è quindi un’azione
“sostenibile” in quanto consente
alle generazioni future di fruire
degli stessi valori riscontrabili nelle
testimonianze del passato di cui
possiamo fruire noi oggi.
COSTI QUALITÀ
TEMPO
EMISSIONI BIODIVERSITÀ
RISORSE
SOSTENIBILITÀ
Limiti nell’approccio all’intervento di riqualificazione del costruito storico
Restauro e sostenibilità
63. In entrambe i casi, il concetto modernamente inteso, nasce dalla attribuzione critica di valore e dalla conseguente
necessità di consentire alle generazioni - nel futuro - di poter godere di ciò a cui - nel presente - è stato riconosciuto
un valore e di cui - sempre nel presente - si è potuto godere.
In questo senso, perché il concetto possa emanciparsi in termini moderni, è necessario l’abbandono condivisodi una
visione economicistadi breveperiododi ciò a cui si attribuisce un valore.
ISTANZE
ENERGETICO-AMBIENTALI
Il concetto di sostenibilitàambientale
qualifica un azione di mantenimento (quindi di
salvaguardia)di frontead un potenziale già esistente
(ovveroad un equilibriotra potenziali già esistenti)
cui è stato riconosciutoun valore ambientale.
ISTANZE
ESTETICO-TESTIMONIALI
Il concetto di sostenibilità culturale
qualifica un azione di mantenimento (quindi di
salvaguardia) di fronte ad una preesistenza
(ovvero ad un equilibrio tra preesistenze) cui è
stato riconosciuto un valore storico-testimoniale.
POSSIAMO QUINDI ASSERIRE CHE IL RESTAURO MODERNAMENTE INTESO IDENTIFICA
COMUNQUE UN’AZIONE SOSTENIBILE, SOTTO IL PROFILO CULTURALE, DI FRONTE AD UNA PREESISTENZA
CUI È STATO RICONOSCIUTO UN VALORE STORICO-TESTIMONIALE.
Limiti nell’approccio all’intervento di riqualificazione del costruito storico
Restauro e sostenibilità
64. STRUMENTI DI CONTROLLO PER L’ELABORAZIONE DI POLITICHE ENERGETICHE
Metodo speditivo per la valutazione
del fabbisogno di energia termica utile1
Metodo «bottom- up»
su base dati ACE (banca dati certificazioni RER)3
Metodo «top down»
su base dati HERA (multiutility RER)2
Banca dati relazionale
su piattaforma GIS1.1
Influenza di modalità aggregative,
tipologia e caratteri costruttivi1.2
Possibili scenari di intervento1.3
70. MODELLI DI VALUTAZIONE
Energy and Environmental Prediction (EEP) - Neath Port Talbot, Galles - Regno Unito - 2001
Edificato di Neath Port Talbot, Galles – Regno Unito dopo l’applicazione delle misure di risparmio energetico.
Fonte: P.J. JONES, S. LANNON, J. WILLIAMS, p. 1834.
FINALITÀ
Il modello di calcolo Energy and Environmental Prediction (EEP)
proposto quattordici anni fa da Jones, Lannon, e Williams della
Welsh School of Architecture (Cardiff University), integra una serie
di sub-modelli con lo scopo di quantificare il fabbisogno energetico
relativo ad aree territoriali e ad attività urbane diversificate.
Il modello va a costituire un nuovo strumento urbanistico per lo
sviluppo sostenibile della città.
METODO
Per quel che riguarda il fabbisogno energetico legato al comparto
residenziale, il modello fornisce valutazioni basandosi sulla
metodologia ufficiale Standard Assessment Procedure (SAP) che
utilizza un sistema di calcolo a punteggio (0 - 100) adottato nel
Regno Unito per la valutazione della prestazione energetica degli
edifici e per la redazione della certificazione energetica.
Il sub - modello di calcolo relativo al fabbisogno residenziale
sviluppa una procedura di raccolta delle informazioni basata su
un’indagine speditiva (non richiede accesso diretto alla proprietà) e
sul raggruppamento di edifici con caratteristiche simili (100 cluster
individuati da 5 classi di età per 20 tipologie edilizie).
DATI IN INGRESSO
posizione, dimensioni, età e tipologia. Sono inoltre indicati, per
ogni edificio, il numero di piani, il numero di comignoli, l’altezza
interpiano, il rapporto tra pieni e vuoti e la superficie della facciata
(indagine speditiva); Sono infine ipotizzati, sulla base della classe
anagrafica, le caratteristiche fisiche delle chiusure e, su base
statistica, il consumo di ACS.
DATI IN USCITA
Sulla base del fabbisogno di energia attribuito a ciascun cluster e
sul conseguente livello di emissione di CO2, il metodo di analisi
permette la valutazione del fabbisogno energetico a diverse scale,
dall’unità immobiliare all’intera area urbana. Consente inoltre alla
stessa scala la valutazione degli effetti delle differenti misure volte
al risparmio energetico.
71. - destinazione d’uso: direttamente sul sistema
informativo territoriale (GIS) viene individuata
per ciascun edificio la destinazione d’uso
(unifamiliare, plurifamiliare, casa per le vacanze,
negozio, ospedale, scuola, fabbricato industriale,
fabbricato rurale), nella consapevolezza che
edifici con la stessa destinazione d’uso hanno
forti similarità anche in termini di fabbisogno
energetico.
DATI IN USCITA
Il modello consente la visualizzazione e
l’eventuale interrogazione su base GIS delle
banche dati acquisite. Edificato di Goteborg - Svezia. Individuazione delle classi di consumo sulla base delle informazioni fornite dalle società di gestione
immobiliare e su base statistica. Fonte: J. TORNBERG, L. THUVANDER, pp. 10-11.
FINALITÀ
L’ Environmental Building Stock Information System for Sustainable Development (EBSISSD) consente di poter costruire, analizzare e visualizzare i dati ambientali
legati al patrimonio edilizio svedese esistente. Il modello in esame ha come obiettivo l’integrazione del fabbisogno energetico all’interno di questo sistema
informativo. La disponibilità dell’informazione sul fabbisogno energetico del patrimonio edilizio esistente consente, da una parte, di sostenere politiche volte al
risparmio e, dall’altra, si configura come strumento di benchmarking per l’intero comparto residenziale.
METODO
Il sistema informativo territoriale che consente l’archiviazione e la gestione delle diverse banche dati è costruito su architettura ArcGIS.
DATI IN INGRESSO
- informazioni di carattere catastale: la banca dati del registro immobiliare individua un record per ogni unità e contiene alcune informazioni fondamentali sia di
carattere amministrativo (codice, proprietà, ecc.) sia di carattere tecnico (anno di costruzione, destinazione d’uso, ecc.).
- consumi: la banca dati fornita dalla principale compagnia di distribuzione dell’energia (teleriscaldamento, gas ed elettricità) copre completamente la città. Il dato,
aggregato per sezioni, distretti e stazioni di misurazione, non consente alcuna relazione diretta con l’unità immobiliare o con l’intero edificio cui essa appartiene. Alla
scala dell’isolato e dell’organismo urbano costituisce comunque un eccellente indicatore che può essere messo in relazione con i valori determinati attraverso
complessi modelli di calcolo.
- consumi ed informazioni di gestione: la banca dati fornita da tre società di gestione immobiliare individua il reale consumo energetico per elettricità, riscaldamento
ed acqua calda sanitaria relativo ad ogni unità immobiliare posseduta. In questo caso l’informazione risulta parziale (680 unità immobiliari) e disomogenea alla fonte.
Non può pertanto essere utilizzata se non per considerazioni e valutazioni sufficientemente circoscritte.
- consumi statisticamente determinati: sulla base del dato anagrafico, il modello individua statisticamente il consumo per il riscaldamento di ciascuna unità
immobiliare.
MODELLI DI VALUTAZIONE
GIS energy model - Goteborg - Svezia - 2006
72. Quadro metodologico. Fonte: C. MORRISON, N. SHORTT, p. 707.
FINALITÀ
Lo strumento proposto da Morrison e Shortt dell’Institute of Geography
(University of Edinburgh), consente di integrare una molteplicità di indicatori di
rischio al fine di migliorare il riconoscimento delle aree caratterizzate da
precarietà energetica (fuel poverty), nell’intento del governo scozzese di
sradicare il fenomeno entro il 2016. Nello specifico, la metodologia proposta,
operando su piattaforma GIS ed integrando i dati del censimento con le
informazioni legate all’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente,
punta a migliorare l’identificazione delle aree, finanche delle abitazioni,
maggiormente colpite da precarietà.
METODO
La precarietà energetica risente quindi dell’interazione reciproca tra fattori
sociali e fattori fisici legati all’efficienza energetica del patrimonio edilizio
esistente. Entrambi gli aspetti devono essere correttamente rappresentati e
integrati nell’indicatore di precarietà, che deve prendere in considerazione tutte
le informazioni disponibili a livello locale. L’utilizzo della piattaforma GIS
garantisce al modello dati una relativa flessibilità che consente di integrare, nel
tempo, le nuove informazioni a disposizione, anche a scale molto diverse fra loro.
Uno degli aspetti più innovativi è legato all’utilizzo del modello statistico di
Analisi delle Componenti Principali (PCA), finalizzato alla riduzione delle
informazioni nella costruzione di indicatori compositi operanti a molteplici scale
di riferimento.
DATI IN INGRESSO
- informazioni di carattere catastale: la banca dati dello Stirling Council, costruita
su piattaforma GIS, messa a disposizione dall’Housing Services, consente la
mappatura dell’85 % delle unità immobiliari (30.000), sia pubbliche che private;
- informazioni di carattere locale;
- informazioni di carattere socio – economico.
DATI IN USCITA
Il modello consente dapprima la mappatura della componente sociale dell’indice di
precarietà energetica sia a livello di circoscrizione sia a livello di settore urbano. La
sovrapposizione con la componente di rischio determinata dall’efficienza energetica
degli edifici esistenti consente di evidenziare, soprattutto in alcune aree, un forte
scostamento in termini di rischio tra le due componenti.
MODELLI DI VALUTAZIONE
Fuel poverty in Scotland: a GIS-based multiple risk index - Scotland - Regno Unito - 2007
73. Dati in input per la determinazione del fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento
invernale.
Fonte: G. V. FRACASTORO, M. SERRAINO, p. 847.
METODO
L’esperienza condotta, a più livelli di approssimazione, sull’intero Piemonte,
rimane sempre all’interno della grande famiglia top-down.
La procedura sintetica si basa su dati di consumo aggregati a livello nazionale e su
indicazioni molto approssimative della superficie utile totale. Il risultato, in
termini di consumo globale di energia primaria, espresso in kWh/m2*anno, è
verificato attraverso la procedura analitica che, sulla base della norma UNI EN ISO
13790:2008, determina in modo speditivo il fabbisogno di energia termica utile e
il fabbisogno di energia primaria per il solo riscaldamento. La validazione è quindi
reciproca. Anche l’approccio analitico trae concretezza poiché confermato dal
dato reale di consumo.
DATI IN INGRESSO
- La procedura sintetica utilizza il dato di consumo di energia primaria fornito da
ENEA accettando che esso sia sostanzialmente indipendente e dalla regione
considerata e dalla fonte energetica utilizzata. Il dato è successivamente
interpolato con la superficie utile della totalità degli edifici piemontesi e
ulteriormente lavorato tenendo conto che quota parte della superficie occupata
non è effettivamente riscaldata.
- la procedura analitica elabora invece informazioni disponibili a partire dai dati
del Censimento Nazionale 2001, integrati con analisi ed osservazioni in situ.
Delle cinque categorie di dati in entrata (fattori geometrici, caratteristiche
costruttive, dati meteorologici, condizioni interne, rendimento dell’impianto
termico) sono individuati obiettivi, fonti ed incertezza. Per qualificare ciascuna di
queste variabili sono individuate differenti categorie (tipologizzazione).
DATI IN USCITA
Il primo risultato mira alla definizione precisa della scala prestazionale di
riferimento per la certificazione energetica secondo la norma UNI EN ISO
15217:2007. Il consumo medio dell’intero parco edilizio, ricavabile attraverso la
procedura sintetica illustrata poco sopra, rappresenta il confine fra le classi D e E.
Il secondo risultato è la convalida della procedura analitica sulla base dei risultati
del metodo sintetico. L’analisi dell’incertezza che grava su alcuni dati in entrata
consente, per il metodo analitico, la valutazione degli effetti sulla determinazione
del fabbisogno di energia primaria e l’individuazione di un range di valori entro
cui il risultato può muoversi. A questo livello il confronto tra le due procedure.
MODELLI DI VALUTAZIONE
Energy performance of large scale building stocks - Piemonte - Italia - 2010
74. Acquisizioni con tecnologia Lidar (dal cielo) e con tecnologia Laser Scanner (da terra). Fonte: FONDAZIONE PER
L’UNIVERSITÀ E L’ALTA CULTURA IN PROVINCIA DI BELLUNO, illustrazioni inserite tra le pp. 29-30.
DATI IN USCITA
Per la comprensione delle complesse relazioni tra
i diversi aspetti legati alla distribuzione dei
consumi ed ai caratteri tipologico - costruttivi
dell’edilizia storica del centro di Feltre, gli autori
elaborano alcuni indicatori :
- caratteristiche del patrimonio edilizio e dei
quartieri;
- caratteristiche della popolazione;
- caratteristiche delle attività;
- classificazione degli edifici e dei quartieri per
dispersione termica;
- classificazione delle unità immobiliari suddivise
per classi di consumo (Firma);
- politiche, piani, incentivi e correlazioni con
dispersione e consumi.
FINALITÀ
Il progetto di ricerca “Energy Web Feltre” ha lo scopo di sviluppare una iniziativa di ricerca e formazione sul tema del contenimento dei consumi energetici a scala
urbana, con l'obiettivo di realizzare un sistema di conoscenze socialmente condivise sullo stato di fatto relativo ai consumi e alle emissioni e alla prospettiva di
miglior uso dell'energia, integrando le risorse tradizionali con quelle rinnovabili. L’oggetto di indagine comprende tutti gli edifici situati in una porzione di territorio
comunale di circa 2 Km2, parzialmente coincidente con il centro urbano di Feltre.
METODO
Ad un modello digitale ad altissima definizione della città storica di Feltre, realizzato mediante l’integrazione di tecnologia Lidar (dal cielo) e di tecnologia Laser
Scanner (da terra), sono state associate alcune informazioni mirate alla quantificazione dei consumi di energia, ottenute anche attraverso l’integrazione del rilievo
delle dispersioni termiche effettuato a tappeto mediante l’uso di macchina termografica.
DATI IN INGRESSO
I dati in ingresso sono strettamente connessi alla significativa disponibilità di mezzi per il rilevamento urbano:
- restituzione tridimensionale ad altissima risoluzione dell’intero ambito di indagine, ottenuta mediante l’integrazione della tecnologia Lidar (dal cielo) e della
tecnologia Laser Scanner (da terra);
- restituzione ortofotografica estesa all’intero ambito di indagine;
- rilievo termografico esteso all’intero ambito di indagine;
- monitoraggio dei consumi in tempo reale esteso ad un campione statistico di edifici;
- sistema informativo territoriale finalizzato alla georeferenziazione, per ciascun edificio compreso nell’ambito di indagine, di alcune informazioni sulla composizione
delle famiglie e dei dati di consumo, entrambe legati alla numerazione civica.
MODELLI DI VALUTAZIONE
Energy Web Feltre per il contenimento dei consumi energetici a scala urbana - Feltre (BL) - Italia - 2010
75. Esempi di isolati-tipo individuati. Fonte: S. REITER, V. WALLEMACQ, p. 9.
MODELLI DI VALUTAZIONE
City Energy Management - Liège - Belgio - 2011
DATI IN INGRESSO
- qualificazione degli isolati-tipo e delle diverse
tipologie edilizie presenti al loro interno, sulla
base dei tre criteri precedentemente illustrati.
Tutte le informazioni necessarie sono reperibili
sul catasto urbano;
- valutazione empirica del consumo energetico
per ogni tipologia edilizia.
DATI IN USCITA
- consumo totale di energia dell’intero ambito di
indagine (espresso in GWh*anno);
- consumo totale di energia nei diversi scenari
evolutivi proposti dal gruppo di ricerca.
FINALITÀ
Il modello proposto da Reiter e Wallemacq del laboratorio di ricerca LEMA - Local Environment Management and Analysis - (University of Liège), mira ad incentivare
l’introduzione dello strumento GIS nei processi decisionali e gestionali della città. Nel caso presentato l’obiettivo è strettamente connesso alla gestione delle risorse,
alla programmazione di politiche energetiche ed alla pianificazione di interventi per la riqualificazione del parco edilizio anche alla grande scala. Lo studio si muove
su un doppio binario, da una parte, mira alla quantificazione dell’energia consumata nel solo settore residenziale, dall’altra, alla valutazione del consumo energetico
connesso con l’uso dei mezzi di trasporto. La scheda concentra l’attenzione solo sul primo argomento di indagine.
METODO
Così come in alcune ricerche in precedenza illustrate, in particolare nello studio condotto dal gruppo piemontese facente capo al prof. Fracastoro e nel lavoro
seguito dal prof. De Santoli sulla città di Roma, la metodologia proposta dalle studiose dell’Università di Liegi individua un numero definito di tipologie di isolati nelle
quali viene fatta rientrare la quasi totalità del costruito della città (97%). Per la valutazione dei consumi energetici del parco edilizio residenziale sono definiti
quattordici isolati-tipo in relazione a specifici caratteri che influenzano in modo determinante la prestazione energetica dei singoli aggregati.
I tre criteri per l’individuazione degli isolati-tipo sono: periodo di costruzione inteso come valore aggregato medio dell’intero isolato (prima del 1930, 1931-1969, dal
1970 al 1985, da 1985 al 1996, dal 1996 ad oggi), tipo di edificio (isolato, con tre facciate esterne, con due sole facciate esterne) ed tipo di alloggio (collettivo o
individuale). I consumi di energia, comprensivi di riscaldamento, raffrescamento, ACS ed illuminazione, sono determinati per ogni tipologia edilizia sulla base di valori
empirici e di simulazioni dinamiche. La modellazione, sensibilmente semplificata, consente un’agevole elaborazione di svariati scenari di sviluppo. Il confronto tra
essi è finalizzato alla programmazione di politiche energetiche e di interventi di riqualificazione del parco edilizio alla grande scala.
civica.
76.
77. DB
CATASTO
25000 ca.
U.I.
DB HERA
25000 ca.
U.I.
QH,DB HERA
P.C. - GIS
Access + SQL+ ArcGIS
Metodo «top down»: fabbisogno su base dati HERA (multiutility RER)
78. DB ER (ACE)
2900 ca.
U.I.
DB
CATASTO
2900 ca.
U.I.
QH,DB ER
EPi,INV,DB ER
P.C. - GIS
Access + SQL+ ArcGIS
Metodo «bottom up»: su base dati ACE (banca dati certificazioni RER)
80. FASE 1:
selezione ragionata degli edifici campione
FASE 2:
calcolo QH, (EPiINV) sulla base UNI/TS 11300
FASE 3:
calcolo incertezza modello speditivo
INCERTEZZA STATISTICA:
fascia di valori entro i quali
probabilmente si colloca la percentuale
di errore.
DISCOSTAMENTO MEDIO
% 8,25
DISCOSTAMENTO
MASSIMO % 25,75
DEVIAZIONE MEDIA
DISCOSTAMENTI % 5,12
INCERTEZZA
STATISTICA % ± 13,36
Limite 1: VALUTAZIONE DELL’INCERTEZZA DEL MODELLO SPEDITIVO
valutazione incertezza su base statistica
81. FATTORI DI ANALISI
Indice EPiINV (kWh/m2
*anno)
Fattori determinanti il
comportamento energetico
dell’edilizia preindustriale
di base ferrarese
7.1. Fattori geometrici
7.1.1. sistema aggregato
- Orientamento solare
- Compattezza volumetrica
- Androne
- Corpo scala (condominiale)
- Loggia/portico
- Vano sottotetto
- Cortile
- Pozzo luce
7.2. Fattori tecnici
7.2.1. opere finite
- Portone e Porta esterna
- Serramento e infisso
- Persiana
- Tenda (interna/esterna)
7.3. Fattori d’uso
7.3.1. destinazioni d’uso
- Residenziale
- Commerciale
- Terziario
- Usi saltuari
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2
indicediprestazioneenergeticaperilsoloriscaldamentoinvernale
[EPi,INV,XLS](espressoinkWh/m2
*anno)
S/V (m-1)
Indice di prestazione energetica per il solo riscaldamento invernale / rapporto S/V. Il punto individua l’edificio, il colore
individua l’aggregato di appartenenza.
INDICI CARATTERISTICI SUL QH, (EpiINV) – scala edificio
AGG.1
AGG.2
AGG.1
AGG.2
82. 124kWh/m2
*anno
FATTORI DI ANALISI
Indice EPiINV (kWh/m2
*anno)
Fattori determinanti il
comportamento energetico
dell’edilizia preindustriale
di base ferrarese
7.1. Fattori geometrici
7.1.1. sistema aggregato
- Orientamento solare
- Compattezza volumetrica
- Androne
- Corpo scala (condominiale)
- Loggia/portico
- Vano sottotetto
- Cortile
- Pozzo luce
7.2. Fattori tecnici
7.2.1. opere finite
- Portone e Porta esterna
- Serramento e infisso
- Persiana
- Tenda (interna/esterna)
7.3. Fattori d’uso
7.3.1. destinazioni d’uso
- Residenziale
- Commerciale
- Terziario
- Usi saltuari
INDICI CARATTERISTICI SUL QH, (EpiINV) – scala edificio
452kWh/m2
*anno
88. Amministrazioni locali (regioni e comuni);
Imprese del mercato immobiliare;
Imprese del mercato produttivo;
Imprese di servizi (multiutulities);
Mibac.
DESTINATARI POSSIBILI SVILUPPI
Simulazione di scenari di
intervento articolati e mirati alle
concrete esigenze locali
1
Valutazione speditiva del
fabbisogno su scenari del
passato
3
Validazione dei diversi modelli di
valutazione e del differente
grado di approssimazione
2
Isolamento delle
coperture1.1
Isolamento esterno
delle chiusure verticali
opache
1.2
Riqualificazione
dell’assetto
distributivo/funzionale
1.3
89. Marco Zuppiroli
Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Architettura - LaboRA
marco.zuppiroli@unife.it
Referente scientifico del CStdP 'Historic Building'
Coordinatore del CStdP Gruppo Tematico 'Valenza Storica‘
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
90. www.sunshineproject.eu
SUNSHINE - Smart UrbaN ServIces for Higher eNergy Efficiency (GA no: 325161)
Credits
For more training material and courses visit http://www.sunshineproject.eu/solutions/training
or contact us directly at training@sunshineproject.eu
Source:www.unionegeometri.com
Grazie!
Marco Zuppiroli
Universita' degli Studi di Ferrara
marco.zuppiroli@unife.it