L'uso delle lavagne interattive multimediali LIM nella scuola:efficacia didat...
Pocognoni 2016 slide 2
1. III° Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica
Via Bellini ,14 Matelica (MC)
lunedì 25 gennaio 2016
Ore 9,00
L'IPOVISIONE:
dal sociale al clinico
Un esame della situazione marchigiana, lo stato attuale e le
prospettive
L’ipovisione oggi in Italia
Filippo Cruciani
Sapienza Università Roma
IAPB Italia Onlus
Polo Nazionale di servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la
riabilitazione visiva degli ipovedent
2. INTRODUZIONE
In Italia,
la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli
ipovedenti
hanno assunto pregnanza giuridica e sociale
con la legge n. 284 del 1997
1.recepite le istanze sociali della IAPB - Italia e dell’UICI
2.destnate apposite risorse finanziarie per la creazione di
centri di prevenzione e riabilitazione visiva.
3. Legge 284 / 1997
Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione
visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati
Obiettivi:
A. istituire i centri per l'educazione e la riabilitazione visiva
Le Regioni dovevano subito prendere iniziative per:
1. mettere a punto convenzioni con i centri specializzati,
2. creare nuovi centri dove questi non esistevano,
3. potenziare quelli già esistenti.
Al Ministero della sanità spettava, invece, il compito di stabilire i
criteri di ripartizione dei fondi, nonché i requisiti organizzativi,
strutturali e funzionali dei centri stessi
Sanciva infine l’istituzionalizzazione e il finanziamento della
“Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione
della Cecità”
4. Legge 284 / 1997
Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione
visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati
Aspetti positivi:
• Legge all’avanguardia a livello mondiale
• Rivalutazione dell’esistente sia pubblico che
privato
• Rispetto territoriale con richiesta di presenza
capillare
Aspetti negativi:
• Finanziamento inadeguato
5. Legge 284 / 1997
Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e
l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati
A 18 anni di distanza
dall’emanazione della Legge
quale è la situazione in Italia?
6. Legge 284 / 1997
Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione
sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati
• A parte un cronico ritardo – d’altra parte del
tutto prevedibile - ogni Regione, nel rispetto
della propria autonomia, si è mossa per
conto proprio.
• Non c’è stato alcun coordinamento nazionale
e alcun confronto.
• Anche quanto discusso e proposto al tavolo
Stato-Regioni non è stato sempre recepito.
7.
8.
9.
10.
11.
12. Regione Marche attività riabilitativa relazione
ministeriale-Legge 284/1997
anni 2003-2013
• Priorità: interventi mirati alla fascia pediatrica
• Unico Centro “SOS di Oftalmologia Pediatrica” G. Salevi
Ancona
• Attività dichiarata 2013: 172 casi età 0-18 anni, 105 casi 18-92
anni
• Personale: 4 Oculisti, 1 Dottorando, 1 Psicologo, 1 Ortottista, 1
Assistente Sociale, 2 Neuropsichiatri, 2 Fiosioterapisti
• Attività Assistenziale prevalentemente ambulatoriale con
pochi casi di ricovero in Day Hospital o Reparto Degenze.
13. PUNTI DI DEBOLEZZA
concetti di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva
nel nostro paese faticano ad affermarsi
le scarse risorse economiche messe a disposizione per
informazione a sostegno della prevenzione visiva
la scarsa diffusione di centri specializzati nella
riabilitazione visiva
la presenza, presso il pubblico, di confusione circa le
competenze nei ruoli dei diversi soggetti operanti in
oftalmologia: oculisti, ortottisti e ottici.
14. PUNTI DI FORZA
notevoli progressi scientifici che hanno
consentito la riduzione di alcune patologie visive
causa di cecità
maggiore diffusione del concetto di prevenzione
sviluppo della tecnologia affinché offra mezzi
sempre più innovativi ed efficaci per il recupero
del residuo visivo.
15. POLO NAZIONALE DI SERVIZI E RICERCA PER LA PREVENZIONE
DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA DEGLI IPOVEDENTI
E’ stato istituito con la legge n° 291 del 16 ottobre 2003
E’ un progetto dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione
della Cecità (IAPB), divenuto realtà grazie all’intervento ed il
sostegno del Ministero della Salute e dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli
16. “Mission”
Creazione di una rete informatica multicentrica per la
consultazione e la condivisione tra i Centri autonomi
Network tra Centri d’Ipovisione territoriali, Regioni e
organi Ministeriali
Informatizzazione delle procedure di prescrizione
Catalizzazione e diffusione delle esperienze locali acquisite
17. Premessa
Il primo attore della Riabilitazione Visiva è il
paziente
Senza “motivazione” ogni azione fallisce
18. L’oculista esperto di riabilitazione visiva occupa un
ruolo centrale poiché coordina gli altri medici e gli
operatori, controlla e da indicazioni sul progetto
riabilitativo e rimane il punto di riferimento per il
paziente ipovedente
Modello riabilitativo:
1. equipe multidisciplinare
2. presa in carico globale in base alle esigenze e
alle richieste individuate
19. Coordinamento e gestione dell’equipe
Oculista
Il Centro di Riabilitazione visiva
Psicologo
psicoterapeuta
Ortottista/Assistente
in Oftalmologia
Neurologo/Neuropsichiatra
infantile
Ottico
Informatico
Istruttore di
Orientamento
e Mobilità
Pediatra/Geriatr
aAssistente
sociale
Tiflologo
Soggetto
ipovedente
20. Il nostro modello diagnostico - riabilitativo
Psicologo psicoterapeuta
Ortottista riabilitatore
Oftalmologo riabilitatore
21. INQUADRAMENTO PSICOLOGICO
Accogliere la persona
Esplorare lo stato emotivo, le difficoltà, i disagi psicologici che la
persona vive in riferimento alla propria condizione o malattia
Individuare i bisogni, le richieste e le eventuali aspettative non
espresse (analisi della domanda)
Esplorare la motivazione rispetto al percorso riabilitativo
Somministrazione questionario VFQ – 25 (Visual Function
Questionnaire) che accerta l’impatto dell’ipovisione sulla
qualità di vita della persona (in entrata e in uscita)
Ha lo scopo di
22. INQUADRAMENTO FUNZIONALE DEL
PAZIENTE IPOVEDENTE
Diagnosticare e seguire la malattia del paziente
attuando le terapie più idonee
Corretto inquadramento delle disabilità visive e delle
difficoltà funzionali del paziente sia in relazione
all’estensione del residuo visivo e sia in relazione alla
classificazione secondo legge (l’importanza della
corretta terminologia)
Certificazione del residuo visivo e funzionale di
concerto con gli altri specialisti (interdisciplinarietà),
preciso inquadramento complessivo del paziente, del
suo stato di salute psicofisico e della sua condizione
emotiva-sociale
Follow-up periodico del paziente quadro completo
ed aggiornato della patologia e delle sue possibili
evoluzioni
Creazione di un efficiente rapporto medico/paziente
Collegamento tra paziente ed Istituzioni
24. 24
Una buona riabilitazione visiva non
potrà che essere il risultato di un
lavoro di équipe e non la
conseguenza dell’operato del singolo
Psicologo
Ortottista
Consulenti
Oculista
25. Il medico oculista clinico: chi si prende
cura della patologia oculare del paziente
L’oculista riabilitatore: chi progetta e
segue la riabilitazione visiva
Chi sono il clinico ed il riabilitatore?
26. No alla chiusura
La riabilitazione visiva rappresenta oggi un impegno imprescindibile di
ogni medico oculista
Egli non può esimersi dal conoscere:
• Le reali possibilità di recupero del paziente
• Il percorso riabilitativo che deve compiere
• Il centro e il momento in cui iniziarlo
Quando
Dove
Cosa
27. In May 2013, the National Centre for
the Prevention of Blindness and
Rehabilitation of the Visually
Impaired has been officially
designated by the World Health
Organization as a Collaborating
Centre for Visual Rehabilitation and
Blindness Prevention
Overview of the Scientific Process
28. 1. PHASE I: Planning of the International Consensus Conference Project by the:
WHO; Italian Ministry of Health; WHOCC - National Centre (IAPB-Italy)
2. PHASE II: Identification of the different Working Committees:
• Steering Committee
• Managing Committee
• Core Scientific Committee (SP Mariotti; ML Jackson; J Keeffe; FM Amore)
Chairs from the 6 WHO Global
Scientific Committees (SC)
Working Groups (WG)
Every decision was always shared and examined by the WHO
Overview of the Scientific Process
29. Scientific Committee – WHO 6 Geographical Area Coverage
1. WHO African Region
2. WHO Region of the Americas
3. WHO South-East Asia Region
4. WHO European Region
5. WHO Eastern Mediterranean Region
6. WHO Western Pacific Region
30. Tertiary Level
Macro Activities of
Tertiary Level Centres
Assessment of global and
visual function with
multidisciplinary team of ad-
hoc trained professionals
High Profile
specialization
Customised and
multidisciplinary
rehabilitation
Advanced
treatments with a
Complete range of
optical, electronic,
hi-tech devices
Research and
technological innovation
Multiprofessional
figures/profiles (for ex.
engineers, architects or
IT experts...)
Networking with
other national and
international centres
Define a global
database to function
as connecting tool
Planning and
monitoring
Training of
rehabilitation
operators
Ad-hoc and formal
training for rehabilitation
operators
32. Gli aspetti socio-assistenziali
dell’ipovisione
e la legislazione in essere
Angelo Mombelli
Responsabile operativo Commissione Nazionale Ipovisione
dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Componente la Direzione Nazionale della Sezione Italiana
dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità
33. Meno del 30% della popolazione
italiana ha una corretta nozione
dell’ipovisione e definisce con
sufficiente chiarezza il significato
della parola «ipovedente».
34. Ma quanti sono i minorati della vista?
Stime dell’OMS:
285 milioni di persone affette da disabilità visive
nel mondo, di cui 39 milioni non vedenti.
Nel mondo industrializzato:
circa il 4% della popolazione
è minorata della vista.
35. Situazione nella regione Marche:
1,551 milioni di abitanti
(Dati ISTAT al 31 dicembre 2014)
Numero dei minorati della vista residenti nella regione
stimato quindi
fra le 50 e 60mila unità (4%).
Percettori di indennità di accompagnamento o di indennità
speciale nelle Marche:
4.058 unità,
di cui 1.488 ciechi totali e 2.570 ciechi parziali
pari allo 0,26% della popolazione.
36. Definizione di cecità legale:
“è considerato privo della vista colui
che ha un residuo visivo in entrambi gli
occhi non superiore ad un decimo
anche con eventuale correzione”
(secondo comma art. 1 legge 113/85)
37. Legge 138/2001 «Classificazione e
quantificazione delle minorazioni visive»
Novità:
- Viene inserito il campo perimetrico
binoculare come parametro di
valutazione.
- I minorati della vista vengono classificati
in cinque livelli (da cecità assoluta a 3/10
con un campo visivo inferiore al 60%).
38. VISUS 9/10 8/10 7/10 6/10 5/10 4/10 3/10 2/10 1/10 1/20 MENO DI 1/20
9/10 a 8/10 0 2 3 5 7 10 15 20
7/10 a 6/10 2 3 5 7 10 15 20 30
5/10 a 4/10 3 5 7 10 15 20 30 40
3/10 5 7 10 15 20 30 40 60
2/10 7 10 15 20 30 40 60 70
1/10 10 15 20 30 40 60 70 80
1/20 15 20 30 40 60 70 80 100
MENO DI 1/20 20 30 40 60 70 80 100 100
TABELLA PERCENTUALI DI INVALIDITA’ SULLA BASE DELL’ACUITA’ VISIVA
(Decreto del Ministero della Sanità 5 febbraio 1992)
39. Decreto ministeriale 28 dicembre 1992
«Approvazione del nomenclatore tariffario
delle protesi dirette al recupero funzionale
e sociale dei soggetti affetti da
minorazioni».
40. Legge 28 agosto 1997 n. 284
«Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la
riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei
ciechi pluriminorati».
Finanziamento
per la creazione e il potenziamento dei
Centri di Riabilitazione Visiva
per Ipovedenti
41. Criticità attuali:
• Finanziamento dei nuovi L.E.A. (Livelli Essenziali di
Assistenza)
• Riforma della tabella delle percentuali d’invalidità
• Aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle
Protesi
• Standardizzazione delle modalità di accertamento
della minorazione visiva
• Aggiornamento e revisione dell’importo
dell’indennità speciale concessa ai ciechi
ventesimisti
• Individuazione di attività lavorative per i soggetti
di cui agli art. 5 e 6 della Legge 138/2001 e
aggiornamento della Legge 113/1985.
42. UOC OCULISTICA FERMO
Direttore dr C. Sprovieri
UOC OCULISTICA FERMO
Direttore dr C. Sprovieri
Servizio di Riabilitazione Visiva
Referente dr.ssa C. Guerrieri Paleotti
Ortottista F. Sabbatini
43. L’IPOVISIONE DAL SOCIALE AL CLINICO
HOT TOPICS IN IPOVISIONEHOT TOPICS IN IPOVISIONE
Dott.ssa Caterina Guerrieri Paleotti
Matelica 25 gennaio 2016
Considerazioni di un’oculista dopo 18
anni di attività in ipovisione
52. Invito alla Regione Marche di
uniformare il comportamento delle
commissioni per il riconoscimento
della invalidità
53. Per il riconoscimento della cecità
parziale e totale il comportamento è
univoco in tutta la regione
54. La procedura per il riconoscimento
dello status di ipovedente grave è
invece diverso da zona territoriale a
zona territoriale.
In alcune aree la domanda si invia
alla commissione ciechi, in altra alla
commissione invalidi
55. L’errore di invio della domanda
causa un ritardo nella concessione
degli ausili da parte del SSN
56. Non corretto è l’invio della doppia
domanda in quanto crea
intasamento nelle commissioni
esaminatrici
57. 1) E’ corretto prescrivere un videoingranditore e
contemporaneamente la sintesi vocale e sistema
OCR?
2) Quando nei minori di 18 anni con ambliopia le
lenti sono a carico del SSN?
L’ambliopia deve essere mono o bilaterale e
di quale entità?
DUBBI NELL’INTERPRETAZIONE
DEL NOMENCLATORE
DUBBI NELL’INTERPRETAZIONE
DEL NOMENCLATORE
58. La scelta non deve essere lasciata
al medico ma regolamentata dalle
istituzioni regionali
60. Necessità di contatto e colloquio tra
le due figure professionali
OCULISTA-OTTICOOCULISTA-OTTICO
61. Va ricordato che per i filtri (studio
di Abati) a parità di valore nominale
esiste una differenza considerevole
di trasmittanza tra ditta e ditta
62. Va considerato che per i sistemi
ingrandenti per vicino a parità di
ingrandimento le lenti Aplanatiche
consentono una distanza di lavoro
minore ma un campo visivo
maggiore rispetto ad telescopio
Galileiano con CUP per vicino
64. Solamente l’integrazione del lavoro
delle diverse figure professionali
consente al paziente ipovedente,
che è la parte debole della relazione,
il raggiungimento del più alto livello
possibile di autonomia e riabilitazione
66. Invito ad essere al di sopra delle
parti, di vigilare sul corretto
comportamento delle singole
professionalità, di divulgare le
opportunità che lo stato offre,
evitando di essere essa stessa
parte attiva
68. «Prospettive e soluzioni chirurgiche
per il paziente ipovedente»
«Prospettive e soluzioni chirurgiche
per il paziente ipovedente»
UOC OCULISTICA AZIENDA OSPEDALIERA
MARCHE NORD
Dir. Dr. Giacomo Pellegrini
Matelica IPOVISIONE 25 gennaio 2016
DR. G. PELLEGRINI, DR.ssa M. LETTIERI
69. Gli ANTI VEGF attualmente sono il gold standard per la terapia della
WET AMD
Nei paesi industrializzati la DMLE è la principale causa di cecità
legale nelle persone con ˃ 60 aa
« DRY AMD» «WET AMD»
70. INDICAZIONI ALLA CHIRURGIA RETINICA solo in casi
selezionat:
• Rottura dell’epitelio pigmentato retinico (EPR)
• Emorragie estese submaculari
• Pazienti non responder all’ANTI VEGF con sovvertimento della struttura
anatomica retinica e dell’EPR
PRINCIPALI APPROCCI CHIRURGICI:
1. Rimozione chirurgica della membrana neovascolare coroideale e/o della
emorragia sottomaculare
2. Dislocazione di emorragia acuta maculare con gas e attivatore tissutale
del plasminogeno con o senza vitrectomia
3. Traslocazione maculare con retinotomia a 360° (sec. Machemer e sue
varianti )
4. Trapianto autologo di graft di EPR-coroide/trapianto di cellule staminali
71. • CNV larga peripapillare o extrafoveale che non risponde agli ANTI VEGF o
alla PDT, e troppo grande per essere trattata con terapia laser.
• CNV di tipo 2 : subretiniche ( quali quelle associate a istoplasmosi,
idiopatiche, infiammatorie)
2) DISLOCAZIONE DI EMORRAGIA SUBMACULARE ( accumulo di
sangue tre la neuroretina e EPR):
2) DISLOCAZIONE DI EMORRAGIA SUBMACULARE ( accumulo di
sangue tre la neuroretina e EPR):
• CAUSE: • 80% wet AMD
• Macroaneurisma retinico
• Strie angioidi
• Emorragia sottomaculare idiopatica
• Trauma
• Histoplasmosi
NB: molto importante è il tming per l’effetto tossico del sangue sui fotorecettori
1) INDICAZIONI ATTUALI PER RIMOZIONE CHIRURGICA DI CNV:1) INDICAZIONI ATTUALI PER RIMOZIONE CHIRURGICA DI CNV:
72. TECNICA CHIRURGICA:
• Sec Heriot: Dislocazione dell’emorragia con iniezione intravitreale di
attivatore del plasminogeno tissutale TPA ( 50-100μg) e bolla di Gas ( C3F8 o
SF6) in simultanea o iniezione di Gas dopo 24 dalla iniezione di TPA.
Posizione del capo: prono
• Sec Haupert: vitrectomia vpp con iniezione sottoretinica di TPA (25-50μg),
scambio aria/fluido, iniezione SF6 al 20%.
Posizione del capo: prona
73. 3) TRASLOCAZIONE MACULARE:3) TRASLOCAZIONE MACULARE:
• DMLE essudatva con fibrosi sottoretinica, rottura dell’EPR, esiti di estese
emorragie sottoretiniche , no responder alla terapia antiVEGF.
(NB: non indicato per DMLE atrofica in quanto si crea un’atrofia secondaria
nella zona di traslocazione foveale )
• Perdita visiva bilaterale ( per effetto torsionale della traslocazione)
• Si tratta l’occhio con migliore acuità visiva con struttura architettonica
retinica meglio conservata ( importante effettuare indagini pre operatorie
quali OCT, FAG, ICG e AUTOFLUORESCENZA del fondo )
DI COSA SI TRATTA:
Trasferire la fovea da un letto sottoretinico severamente compromesso a una
nuova locazione con tessuto sottoretinico sano .
Molte patologie maculari partono da affezioni che coinvolgono gli strati
sottoretinici (EPR-COROIDE) quali la DMLE e miopia degenerativa.
INDICAZIONI:
76. Dopo la traslocazione la torsione di 35°-40° verso l’alto eccede la massima
ampiezza di ciclofusione ( intorno ai 15°)
Per ridurre la ciclotorsione bisogna rinforzare l’obliquo inferiore e recedere
l’obliquo superiore
ESITI VISIVI DOPO TRASLOCAZIONE:
• Cambiamenti della visione da vicino più che quella da lontano
• Miglioramento della velocità di lettura, di fissazione e sensibilità al
contrasto
• Riduzione della risposta sia scotopica che fotopica all’ERG
COMPLICANZE:
• Distacco di retina e PVR
• Edema maculare cistoide e membrana epiretinica
• Recidiva di CNV
• Cambiamenti dell’RPE sul letto della traslocazione maculare
• Diplopia torsionale
• Foro maculare, ipotonia, cheratopatia ( meno frequenti)
77. 4) TRAPIANTO DI INNESTO AUTOLOGO DI RPE- M. BRUCH e
COROIDE (Peyman 1991)
4) TRAPIANTO DI INNESTO AUTOLOGO DI RPE- M. BRUCH e
COROIDE (Peyman 1991)
78. COMPLICANZE:
• Trauma ischemico e chirurgico del
«graft»
• Ritardo nella vascolarizzazione del
«graft»
• Emorragia intraoperatoria
• Recidiva della CNV, Distacco di
retina, PVR, pucker
79. • Adesioni forti al centro della macula tra retina e
coroide che comporta maggior rischio di danno
chirurgico ai fotorecettori rispetto alla DMLE
essudativa
• Atrofia del neuroepitelio che non regredisce dopo
trapianto di «graft» RPE-COROIDE sani
• NB: a differenza della traslocazione non si osserva
un atrofia dell’RPE del «graft» nel postoperatorio
NELLA DMLE SECCA « Outcome visivi peggiori»:
80. 1
3
LA PROMESSA DELLE CELLULE
STAMINALI
TRIAL CLINICO Fase 1-2 : NCT01344993(pz Stargardt e dry AMD
SEDE: Unites States (multi centrico)
SPONSOR: Advanced Cell Technology
Iniezione sub-retinica di cellule di EPR(50000-100000-150000-
200000) derivate da cellule staminali embrionarie (ESCs)
81. 1
4
• RIKEN INSTITUTE KOBE, JAPAN
• Trapianto di foglietti di RPE derivati da
cellule staminali adulte pluripotenti
autologhe( hiPSC) (settembre 2015)
Università di Montreal e del Maisonneuve-
Rosemont Hospital (prof Bernier)
IN VITRO: hanno ottenuto fotorecettori (coni)
derivati da cellule staminali embrionali
82. PROTESI RETINICA (OCCHIO BIONICO):PROTESI RETINICA (OCCHIO BIONICO):
Dispositivo elettronico retinico che consente a chi non è vedente a causa di
retnite pigmentosa allo stadio avanzato o di una coroideremia di recuperare
parzialmente la visione centrale.
INDICAZIONI:
• Retinite pigmentosa avanzata o coroideremia
• Integrità del nervo ottico
• Minimo di vitalità delle cellule retiniche
• Condizioni oculari che consentono l’impianto della protesi retinica
83. IN CHE COSA CONSISTE QUESTO SISTEMA ?
• DISPOSITIVI EPIRETINICI : con chip collocato sopra alla retina
( ARGUS II : approvato da CE e FDA)
• DISPOSITIVI SOTTORETINICI : con chip impiantato sotto la retina per via
transcoroideale ( Alpha- IMS : approvato da CE )
EPIRETINICO SOTTORETINICO
con telecamera senza telecamera
60 elettrodi 1500 elettrodi
Segue i movimenti della testa Segue i movimenti dei bulbi
VA 20/1262 VA 20/546
CV 20° CV 15°
86. VISIONE DOPO IMPIANTO DI ARGUS II:
• Nel migliore dei casi si ottiene solo una parte della visione centrale (20°)
• Visione «pixelizzata» composta da tanti quadratini bianco-nero
• La visione si presenta in diverse tonalità di grigio
• Le immagini si presentano per flash successivi ( 5-7 fotogrammi al
secondo)
• Alcuni pazienti sono in grado di distinguere le forme, identificare caratteri
di grandi dimensioni e individuare sorgenti luminose, altri non sono in
grado di interpretare le informazioni spaziali sulla scena visiva
Nel 2011 è stato effettuato il primo impianto in ITALIA a Pisa
Attualmente vengono impiantati al Careggi di Firenze e a Camposampiero
in Veneto
88. Prospettive:
• Aumentare la risoluzione delle immagini
• Migliorare la fluidità delle immagini (non a «fotogrammi»)
• Ottenere una visione a colori
In progettazione:
• ARGUS III: 240 elettrodi
• Prototipi: • EPI RET 3 ( totalmente intraoculare)
• INTELLIGENT MEDICAL IMPLANTS ( videocamera esterna)
• PROTESI CORTICALE ORION : impianto sulla
superficie della corteccia visiva che bypassa le vie
ottiche con l’indicazione per patologie che
coinvolgono il N.O ( glaucoma e altre
neurotticopatie ) e pazienti con disfunzione della
retina interna ( esiti di OACR, DR, esiti di traumi e
infezioni)
89. IOL VIP
Impianto intraoculare di un sistema telescopico di tpo Galileiano composto
da due cristallini artficiali
Impianto intraoculare di un sistema telescopico di tpo Galileiano composto
da due cristallini artficiali
Permette un ingrandimento (×1,3) dell’immagine con deviazione (grazie
all’effetto prismatico) verso una parte sana della retina precedentemente
individuata con un simulatore esterno
Un software (SAVA plus) permette:
• selezione pazienti idonei (cheratometria,
lunghezza assiale, stato del cristallino) ;
• posizionamento corretto delle IOL e il loro
potere
• elaborare programma riabilitativo pre e
post operatorio digitalizzato e
personalizzato
Simulatore IOL VIP permette di effettuare le prove pre-chirurgiche
INDICATO in patologie che determinano uno scotoma centrale stabile
( DMLE atrofica, fori maculari , Stargart, miopia degeneratva)
90. IOL VIP CLASSIC
Doppia lente artificiale: una inserita (biconcava/negativa) nel
sacco e l’altra( biconvessa/positiva) in camera anteriore in
modo da formare un sistema telescopico
91. IOL VIP REVOLUTION ACRYLIC
Sistema costituito da due lenti unite da un anello equatoriale in
materiale acrilico che va inserita totalmente nel sacco utilizzando
le moderne tecniche chirurgiche per le IOL pieghevoli
92. IOL K:
Sistema realizzato per quei pazienti non idonei all’impianto di IOL VIP, per
migliorare le prestazioni visive quali: la TV, la lettura, il PC.
Al centro della lente vi è una piccola parte negativa che funge da oculare di
telescopio quando il paziente indossa gli occhiali per vicino