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News 08/SA/2016
Lunedì, 22 Febbraio 2016
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Nella settimana n.8 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 58 ( 16 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
Tra i casi di allerta l'Italia segnala : due casi di elevato numero di Escherichia coli
nei mitili refrigerati (Mytilus galloprovincialis) provenienti dalla Spagna; e mercurio in
lombi di pesce spada congelato (Xiphias gladius) dalla Spagna;
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala:
aflatossine in arachidi in guscio provenienti dall'Egitto; Prochloraz in melograni da
Turchia ; aflatossine in nocciole sgusciate dalla Turchia;
aflatossine in granella di nocciole provenienti da Azerbaijan ;mercurio nel cibo per
gatti in scatola dalla Thailandia ;
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: virus dell'epatite A di vongole refrigerate ( Ruditapes
decussatus ) dalla Tunisia; Salmonella e troppo alto conteggio di Escherichia coli a
vongole refrigerate ( Ruditapes decussatus ) dalla Tunisia;Salmonella infantis e
salmonella newport in filetti di petto di pollo congelato dalla Polonia;
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal
mercato, Ia Francia segnala migrazione di melamina dalla ciotola melamina dalla
Cina , via Italia e aflatossine in farina di castagne.
Fonte: rasff.eu
Secondo la Commissione europea il pomodoro San Marzano si può coltivare
ovunque! Basta che venga indicato in etichetta come Dop.
Il «Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino» gode della Denominazione di
origine protetta (Dop) dal 1996 e quindi è tutelata nei casi di imitazione, usurpazione
o evocazione o nei confronti di pratiche che potrebbero indurre in errore i
consumatori per quanto riguarda la vera origine del prodotto. Tuttavia, la varietà di
Pomodoro San Marzano “può essere coltivata fuori della zona geografica delimitata
e non costituisce pertanto una prerogativa dei produttori italiani in questione”. È
quanto sostiene il commissario europeo per l’Agricoltura, Phil Hogan, in risposta a
due interrogazioni presentate dagli eurodeputati Paolo De Castro, presidente della
commissione agricoltura del Parlamento europeo, e Mara Bizzotto, che chiedevano
alla Commissione Ue di attivarsi per far cessare l’utilizzo del termine “San Marzano”
nell’etichetta di pomodori prodotti e commercializzati in Belgio dall’azienda LAVA,
con sede a Leuven. Secondo De Castro, si tratta di un utilizzo “chiaramente
evocativo“ dei pomodori a denominazione di origine protetta, che “può trarre in
inganno i consumatori”.
Nell’interrogazione, il presidente della commissione agricoltura del Parlamento
europeo ricordava che il disciplinare di produzione del “Pomodoro San Marzano
dell’Agro Sarnese-Nocerino” (tutelato anche da un Consorzio), che gode della
denominazione di origine protetta, prevede che il pomodoro ottenuto dalle varietà
S. Marzano 2 e KIROS, o di linee migliorate, per avvalersi della DOP debba essere
prodotto da aziende agricole e trasformato da aziende industriali ricadenti nelle
aree territoriali delle province di Avellino, Napoli e Salerno. Nella sua risposta, il
commissario Hogan aggiunge che, “in base alle informazioni di cui dispone, la
Commissione non può stabilire se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia,
commercializzate in Belgio ed etichettate con il termine «San Marzano»,
costituiscano un’evocazione illecita della denominazione in oggetto o un utilizzo
legittimo del nome della varietà in questione. Spetta principalmente alle autorità
competenti degli Stati membri rilevare eventuali mancanze in occasione dei
controlli effettuati”.
Lo scorso agosto, il sito del New York Times ha pubblicato un “giallo”, con immagini
del disegnatore Nicholas Blechman, intitolato “Il mistero di San Marzano”, in cui si
descrive come ormai, in America, San Marzano sia diventato sinonimo di “tomato” e
come si trovino confezioni che nell’etichetta riportano in italiano le parole “San
Marzano Pomodori Pelati”, mentre solo in piccoli caratteri viene indicato che si
tratta di pomodori coltivati negli Usa. (Articolo di Beniamino Bonardi)
Fonte:ilfattoalimentare.it
Rapporto Agromafie: ristorazione, carne e pane i settori più colpiti
In cima alla black list dei settori più colpiti dalla frodi salgono la ristorazione, la carne
e farine, pane e pasta sulla base del valore dei sequestri effettuati nel 2015 dai
Carabinieri dei Nuclei Anti Sofisticazione (Nas). E’ quanto è emerso alla
presentazione del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e
Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il valore
totale dei sequestri nel 2015 è stato di 436 milioni di euro con il 24% nella ristorazione,
il 18% nel settore della carne e salumi, l’11% in quello delle farine, del pane e della
pasta, ma settori sensibili sono, a seguire, quelli del vino, del latte e formaggi e dei
grassi e oli come quello di oliva.
Nel solo 2015 sono stati chiuse dai Nas 1.035 strutture operanti nel sistema
agroalimentare con il sequestro di 25,2 milioni di prodotti alimentari adulterati,
contraffatti, senza le adeguate garanzie qualitative o sanitarie o carenze
nell’etichettatura e nella rintracciabilità. Dai 38.786 controlli effettuati dai Nas
nell’ultimo anno sono emerse non conformità in ben un caso su tre (32%). Il primato
negativo della ristorazione va letto anche nel contesto dell’accresciuto interesse
delle organizzazioni criminali nelle diverse forme del settore, dai franchising ai locali
esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.
Dal finto extravergine italiano alla mozzarella con cagliate straniere, dal pane al
carbone vegetale alle conserve di pomodoro cinesi fino al pesce avariato sono
alcune delle frodi smascherate nel tempo, ma gli ottimi risultati dell'attività di
contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie
ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare.
L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali
rendono ancora piu’ pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno
perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto
dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al
Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di
proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da
Giancarlo Caselli.
E’ importante la volontà di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali,
risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli
strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da
forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le
imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone. Per chiudere le
porte alle frodi è necessario anche lavorare sulla tracciabilità e sulla trasparenza dal
campo alla tavola con l’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti
come ha chiesto il 96,5 per cento degli italiani sulla base della consultazione
pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero
delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal
novembre 2014 a marzo 2015.
Secondo una analisi della Coldiretti quasi la metà della spesa è anonima per colpa
della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza
nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca,
ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma
non per il latte. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali
riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali
allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro
che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle
mozzarelle.
Fonte: ilpuntocoldiretti.it
Giovani agricoltori in concorso con gli Oscar Green 2016.
Giovani e agricoltura, è il connubio su cui punta il concorso Oscar Green giunto alla
sua decima edizione
ISCRIVITI SUBITO A OSCAR GREEN 2016
In tutti questi anni, il premio Oscar Green ha cercato di dare visibilità a tutti quei
ragazzi che hanno costruito con spirito di sacrificio realtà imprenditoriali diventate
parte dell’eccellenza italiana.
Sporcarsi le mani e investire nella Terra per realizzarsi professionalmente: l’agricoltura
è anche questo, continue opportunità sulle quali puntare tra tradizioni passate,
esperienze presenti e innovazioni future.
5 le categorie in gara a cui potersi candidare come giovani agricoltori sono:
Fare Rete
Campagna Amica
We Green
Impresa 2.Terra
Paese Amico
Attraverso questo concorso, tanti giovani imprenditori agricoli avranno la possibilità
di far conoscere le loro idee innovative.
L’agricoltura promossa attraverso gli Oscar Green è sempre più vicina alla
tecnologia, ecosostenibile e sinonimo di quel Made in Italy, noto in tutto il mondo.
Il concorso Oscar Green rappresenta un importante momento di promozione delle
nuove idee e di condivisione, offrendo l’opportunità di mostrare cosa i nostri giovani
imprenditori siano in grado di realizzare. Infatti durante gli eventi regionali e alla
finale nazionale, la premiazione da sempre è occasione di confronto tra i tanti
giovani che come ogni anno partecipano alle selezioni.
Fonte: giovanimpresa.coldiretti.it
L’agricoltura promossa attraverso gli Oscar Green è sempre più vicina alla
tecnologia, ecosostenibile e sinonimo di quel Made in Italy, noto in tutto il mondo.
Il concorso Oscar Green rappresenta un importante momento di promozione delle
nuove idee e di condivisione, offrendo l’opportunità di mostrare cosa i nostri giovani
imprenditori siano in grado di realizzare. Infatti durante gli eventi regionali e alla
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News SA 08 2016

  • 1. News 08/SA/2016 Lunedì, 22 Febbraio 2016 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi Nella settimana n.8 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 58 ( 16 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Tra i casi di allerta l'Italia segnala : due casi di elevato numero di Escherichia coli nei mitili refrigerati (Mytilus galloprovincialis) provenienti dalla Spagna; e mercurio in lombi di pesce spada congelato (Xiphias gladius) dalla Spagna; Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: aflatossine in arachidi in guscio provenienti dall'Egitto; Prochloraz in melograni da Turchia ; aflatossine in nocciole sgusciate dalla Turchia; aflatossine in granella di nocciole provenienti da Azerbaijan ;mercurio nel cibo per gatti in scatola dalla Thailandia ; Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: virus dell'epatite A di vongole refrigerate ( Ruditapes decussatus ) dalla Tunisia; Salmonella e troppo alto conteggio di Escherichia coli a vongole refrigerate ( Ruditapes decussatus ) dalla Tunisia;Salmonella infantis e salmonella newport in filetti di petto di pollo congelato dalla Polonia; Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, Ia Francia segnala migrazione di melamina dalla ciotola melamina dalla Cina , via Italia e aflatossine in farina di castagne. Fonte: rasff.eu
  • 2. Secondo la Commissione europea il pomodoro San Marzano si può coltivare ovunque! Basta che venga indicato in etichetta come Dop. Il «Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino» gode della Denominazione di origine protetta (Dop) dal 1996 e quindi è tutelata nei casi di imitazione, usurpazione o evocazione o nei confronti di pratiche che potrebbero indurre in errore i consumatori per quanto riguarda la vera origine del prodotto. Tuttavia, la varietà di Pomodoro San Marzano “può essere coltivata fuori della zona geografica delimitata e non costituisce pertanto una prerogativa dei produttori italiani in questione”. È quanto sostiene il commissario europeo per l’Agricoltura, Phil Hogan, in risposta a due interrogazioni presentate dagli eurodeputati Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, e Mara Bizzotto, che chiedevano alla Commissione Ue di attivarsi per far cessare l’utilizzo del termine “San Marzano” nell’etichetta di pomodori prodotti e commercializzati in Belgio dall’azienda LAVA, con sede a Leuven. Secondo De Castro, si tratta di un utilizzo “chiaramente evocativo“ dei pomodori a denominazione di origine protetta, che “può trarre in inganno i consumatori”. Nell’interrogazione, il presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo ricordava che il disciplinare di produzione del “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” (tutelato anche da un Consorzio), che gode della denominazione di origine protetta, prevede che il pomodoro ottenuto dalle varietà S. Marzano 2 e KIROS, o di linee migliorate, per avvalersi della DOP debba essere prodotto da aziende agricole e trasformato da aziende industriali ricadenti nelle aree territoriali delle province di Avellino, Napoli e Salerno. Nella sua risposta, il commissario Hogan aggiunge che, “in base alle informazioni di cui dispone, la Commissione non può stabilire se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia, commercializzate in Belgio ed etichettate con il termine «San Marzano», costituiscano un’evocazione illecita della denominazione in oggetto o un utilizzo legittimo del nome della varietà in questione. Spetta principalmente alle autorità competenti degli Stati membri rilevare eventuali mancanze in occasione dei controlli effettuati”. Lo scorso agosto, il sito del New York Times ha pubblicato un “giallo”, con immagini del disegnatore Nicholas Blechman, intitolato “Il mistero di San Marzano”, in cui si descrive come ormai, in America, San Marzano sia diventato sinonimo di “tomato” e come si trovino confezioni che nell’etichetta riportano in italiano le parole “San Marzano Pomodori Pelati”, mentre solo in piccoli caratteri viene indicato che si tratta di pomodori coltivati negli Usa. (Articolo di Beniamino Bonardi) Fonte:ilfattoalimentare.it
  • 3. Rapporto Agromafie: ristorazione, carne e pane i settori più colpiti In cima alla black list dei settori più colpiti dalla frodi salgono la ristorazione, la carne e farine, pane e pasta sulla base del valore dei sequestri effettuati nel 2015 dai Carabinieri dei Nuclei Anti Sofisticazione (Nas). E’ quanto è emerso alla presentazione del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il valore totale dei sequestri nel 2015 è stato di 436 milioni di euro con il 24% nella ristorazione, il 18% nel settore della carne e salumi, l’11% in quello delle farine, del pane e della pasta, ma settori sensibili sono, a seguire, quelli del vino, del latte e formaggi e dei grassi e oli come quello di oliva. Nel solo 2015 sono stati chiuse dai Nas 1.035 strutture operanti nel sistema agroalimentare con il sequestro di 25,2 milioni di prodotti alimentari adulterati, contraffatti, senza le adeguate garanzie qualitative o sanitarie o carenze nell’etichettatura e nella rintracciabilità. Dai 38.786 controlli effettuati dai Nas nell’ultimo anno sono emerse non conformità in ben un caso su tre (32%). Il primato negativo della ristorazione va letto anche nel contesto dell’accresciuto interesse delle organizzazioni criminali nelle diverse forme del settore, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda. Dal finto extravergine italiano alla mozzarella con cagliate straniere, dal pane al carbone vegetale alle conserve di pomodoro cinesi fino al pesce avariato sono alcune delle frodi smascherate nel tempo, ma gli ottimi risultati dell'attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare. L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora piu’ pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da Giancarlo Caselli. E’ importante la volontà di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone. Per chiudere le porte alle frodi è necessario anche lavorare sulla tracciabilità e sulla trasparenza dal
  • 4. campo alla tavola con l’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti come ha chiesto il 96,5 per cento degli italiani sulla base della consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015. Secondo una analisi della Coldiretti quasi la metà della spesa è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma non per il latte. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle. Fonte: ilpuntocoldiretti.it Giovani agricoltori in concorso con gli Oscar Green 2016. Giovani e agricoltura, è il connubio su cui punta il concorso Oscar Green giunto alla sua decima edizione ISCRIVITI SUBITO A OSCAR GREEN 2016 In tutti questi anni, il premio Oscar Green ha cercato di dare visibilità a tutti quei ragazzi che hanno costruito con spirito di sacrificio realtà imprenditoriali diventate parte dell’eccellenza italiana. Sporcarsi le mani e investire nella Terra per realizzarsi professionalmente: l’agricoltura è anche questo, continue opportunità sulle quali puntare tra tradizioni passate, esperienze presenti e innovazioni future. 5 le categorie in gara a cui potersi candidare come giovani agricoltori sono: Fare Rete Campagna Amica We Green Impresa 2.Terra Paese Amico Attraverso questo concorso, tanti giovani imprenditori agricoli avranno la possibilità di far conoscere le loro idee innovative.
  • 5. L’agricoltura promossa attraverso gli Oscar Green è sempre più vicina alla tecnologia, ecosostenibile e sinonimo di quel Made in Italy, noto in tutto il mondo. Il concorso Oscar Green rappresenta un importante momento di promozione delle nuove idee e di condivisione, offrendo l’opportunità di mostrare cosa i nostri giovani imprenditori siano in grado di realizzare. Infatti durante gli eventi regionali e alla finale nazionale, la premiazione da sempre è occasione di confronto tra i tanti giovani che come ogni anno partecipano alle selezioni. Fonte: giovanimpresa.coldiretti.it
  • 6. L’agricoltura promossa attraverso gli Oscar Green è sempre più vicina alla tecnologia, ecosostenibile e sinonimo di quel Made in Italy, noto in tutto il mondo. Il concorso Oscar Green rappresenta un importante momento di promozione delle nuove idee e di condivisione, offrendo l’opportunità di mostrare cosa i nostri giovani imprenditori siano in grado di realizzare. Infatti durante gli eventi regionali e alla finale nazionale, la premiazione da sempre è occasione di confronto tra i tanti giovani che come ogni anno partecipano alle selezioni. Fonte: giovanimpresa.coldiretti.it