Giuseppe Ciccarone e Massimiliano Tancioni analizzano il lavoro portato avanti in questi tre anni dalla Regione Lazio con stime degli effetti futuri sul Pil.
1. Incontro MEF-Regione Lazio
Giuseppe Ciccarone e Massimiliano Tancioni
Dipartimento di Economia e Diritto, Facoltà di Economia
Roma, 4 aprile 2016
2. Disavanzo finanziario di 13,4 miliardi al 31 dicembre 2012:
sintesi numerica di obbligazioni dovute e non corrisposte ai
fornitori, che generavano difficoltà finanziarie e incertezza.
Primo documento di programmazione economico-finanziaria
della nuova Giunta: non influenzare negativamente la salute
finanziaria degli operatori che hanno relazioni contrattuali con la
Regione.
Anticipazione di liquidità. Percorso per il riconoscimento delle
anticipazioni previste dai DL n. 35/2013 e n. 66/2014: assicurare
alla Regione l’attribuzione, nel periodo 2013-2015, di un
ammontare di liquidità pari a 8,3 miliardi per pagamento dei debiti
commerciali, per evitare un ulteriore ampliamento dei tempi medi
di pagamento dei fornitori.
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DPEFR Lazio 2014, dicembre 2013
3. Decisioni difficili, in fase recessiva, per garantire il rimborso
delle anticipazioni di liquidità e il riequilibrio dei conti regionali.
Addizionale regionale IRPEF: +0,6% nel 2014 e +1% dal 2015,
incidendo però soltanto su 500mila contribuenti su 2,5 milioni e
soprattutto sui redditi elevati (nulla fino a 15.000 euro; 39 euro
l’anno tra 15.000 e 28.000 euro).
Altre misure per contenere il ricorso alla leva fiscale:
I. riduzione dei costi di politica, personale e consumi intermedi;
II. riordino di enti e società regionali; riduzione dei compensi di
manager e amministratori;
III. sviluppo della centrale acquisti;
IV. dismissione del patrimonio regionale;
V. ristrutturazione del debito;
VI. misure di contrasto all’evasione fiscale in materia di IVA.
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DPEFR Lazio 2014, dicembre 2013
4. Modello reddito-spesa (Armstrong-Taylor, Regional Economics and Policy,
London, Blackwell, 2000), con moltiplicatore/acceleratore.
Pagamento dei debiti arretrati: trasferimento operato dal
settore pubblico.
Utilizzo delle serie storiche delle principali variabili
macroeconomiche del Lazio, per stimare i moltiplicatori
fiscali e ipotizzare uno scenario di base rispetto al quale
stimare l’impatto aggiuntivo della manovra.
Addizionale IRPEF aggiunta al livello medio delle imposte (rispetto al PIL)
in proporzione al suo peso sul gettito totale (circa ¼).
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Pagamento dei debiti commerciali: valutazione
ex ante degli effetti sul PIL (2013)
5. Assunzioni sui fondi:
I. quota più elevata destinata a pagamento di salari e stipendi
e remunerazione dei fornitori di input intermedi;
II. altra quota trasferita al sistema bancario per la chiusura di
posizioni pregresse, con effetto positivo sul nuovo accesso
al credito;
III. anche grazie a (II), altra quota destinata a investimenti.
In ogni caso, i pagamenti contribuiscono a mantenere in
occupazione lavoratori a rischio di licenziamento.
Ipotesi sui pagamenti:
2,7 miliardi nel 2013; 4,5 miliardi nel 2014; 1,1 miliardi nel
2015.
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Valutazione ex ante degli effetti sul PIL (2013)
6. Stima del moltiplicatore dipende fortemente dalle ipotesi
sulla quota di fatture scontate presso il sistema bancario
Stime ottimiste: moltiplicatore = 0,55 (la manovra genera
un punto percentuale di PIL in ogni anno della simulazione).
Nel Documento di economia e finanza regionale si è
utilizzata una stima molto più prudente del moltiplicatore:
0,22
PIL Tendenziale (scenario di base): 148,5 mld nel 2013 e
150 mld nel 2014
Impatto stimato sul PIL pari a 594 ml (+0,4%) nel 2013 e a
1,05 mld (+0,7%) nel 2014.
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Risultati della simulazione ex ante
7. Strategia (simile a quella di Blanchard e Leigh, 2013).
1. Si effettua una previsione (condizionata all’informazione
disponibile al 2012) di quello che sarebbe stato il PIL
regionale per settore nel 2013 e nel 2014 in assenza di
pagamenti
2. Si calcola la differenza tra valori effettivi e valori previsti
(errore di previsione).
3. Si regredisce l’errore di previsione sulla crescita del PIL
settoriale, sui pagamenti, e una serie di controlli. Il
coefficiente della regressione misura il moltiplicatore fiscale.
4. Se il modello fosse corretto, gli errori sarebbero indipendenti dai pagamenti.
Lo stesso se questi non avessero avuto effetto.
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Prima valutazione ex post: stima degli effetti
8. • Pagamenti effettivi: 4,3 mld 2013 e 3,3 mld 2014,
per un totale di 7,6 mld (su 9,4 complessivamente pagati)
• Metodo per la previsione del VA settoriale 2013-14: ARDL
(autoregressive distributed lag), usando come componente DL
(variabile esplicativa) il VA settoriale a livello nazionale.
Campione utilizzato: 1980-2012
• Metodo per il calcolo del moltiplicatore: panel, con effetti fissi e
random; dimensione sezionale: settori.
• Controlli: tasso di interesse a breve e a lungo
termine, esportazioni nette, tasso di cambio,
variazione della domanda privata e della popolazione
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Prima valutazione ex post: stima degli effetti
9. Stima del moltiplicatore di impatto (significatività al 5%): 0,33
Se i pagamenti fossero stati quelli previsti:
1. PIL: +891 ml nel 2013 e +1,485 mld nel 2014;
2. corrispondenti impatti sul PIL tendenziale del DEFR 2014-
2016: 0,6% nel 2013 e 0,99% nel 2014 (rispetto a 0,4% e
0,7% previsti ex ante).
Considerando i pagamenti effettivi (4,3 mld nel 2103 e 3,3
mld nel 2014):
1. PIL: +1,4 mld nel 2013 e 1,1 mld nel 2014;
2. corrispondenti impatti sul PIL effettivo (182,3 mld nel 2013 e
186,2 mld nel 2014): 0,8% nel 2013 e 0,6% nel 2014 (+1,4%
complessivo; -0,4% media nazionale)
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Prima valutazione ex post (2016)
10. • Per verificare la robustezza della stima:
– si stima lo stesso modello di previsione ARDL su tutto il
periodo campionario, inclusi 2013-14, si calcola l’errore di
previsione, e lo si regredisce sui pagamenti effettuati e
sui controlli.
– il coefficiente sui pagamenti risulta nullo: il modello di
previsione è in media corretto
– si ripete la procedura utilizzando schemi di previsione
ARMA (autoregressive moving average): i risultati non
differiscono in modo statisticamente significativo
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Prima valutazione ex post: stima degli effetti
11. • Uso di micro-dati aziendali.
– L’informazione sui pagamenti è disponibile per
fattura. L’impresa è dunque identificata
– Si calcola l’ammontare dei pagamenti per impresa e
lo si aggancia all’informazione presente nell’archivio
Bureau Van Dijk (società di capitali)
– Si analizza la relazione tra pagamenti e: (i)
grandezze del conto economico (attivo e passivo);
(ii) alcuni indicatori economici e finanziari
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Ulteriori analisi realizzabili in futuro (1)
12. • Calibrazione della policy.
– La calibrazione della policy è problematica perché i
pagamenti sono trasferimenti alle imprese per crediti
potenzialmente già portati allo sconto, per i quali non
valgono i meccanismi di trasmissione tipici.
– Relazione tra pagamenti e grandezze economico-
finanziarie di impresa utilizzabile per calibrare la policy in
un modello dinamico microfondato dell’economia regionale.
– Possibile approssimare, per simulazione, i moltiplicatori di
impatto, dinamici e cumulati della manovra
– Effettuare le simulazioni in diversi scenari rilevanti (come
quantitative easing e forward guidance)
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Ulteriori analisi realizzabili in futuro (2)