Negli ultimi anni, la disoccupazione giovanile è aumentata in modo drammatico nella maggioranza dei paesi europei. Gli interventi, dovranno concentrarsi su una di queste priorità:
• Far si che i giovani posseggano le competenze accademiche, professionali e personali necessarie nel mercato del lavoro di oggigiorno.
• Armare i giovani con gli strumenti per pianificare la loro transizione dalla scuola al lavoro e prendere le decisioni più adatte alle loro capacità e ambizioni. Allo stesso tempo, i
Governi devono intervenire per ridurre la dualità del mercato del lavoro, permettendo ai giovani di ambire ad un lavoro alla pari degli altri.
• Favorire la crescita di tutto il sistema economico, aiutando ad aumentare le opportunità di lavoro anche nelle regioni UE più svantaggiate.
3. Qual È' l´entitÀ'
della sfida?
Negli ultimi anni, la discoccupazione giovanile è aumentata in modo drammatico nella
maggioranza dei paesi Europei.
In Grecia e Spagna, più della metà dei giovani che cercano lavoro non lo trovano.
4.
5. La recessione ha avuto
un forte impatto sui
giovani in particolare...
La crisi economica e del debito hanno avuto conseguenze più gravi sulla disoccupazione
giovanile che su quella degli adulti. Nella maggior parte dei paesi UE, l’aumento nella
percentuale di giovani che sono rimasti senza lavoro è stato il doppio di quello per gli adulti.
6.
7. ... e alcuni hanno
semplicemente
abbandonato
la ricerca di lavoro
La disoccupazione è solo parte della storia. Anche il numero di chi non lavora, non studia
e non è su un corso di formazione (i cosiddetti NEET, Not in Employment Education or
Training) ha raggiunto livelli drammatici.
10. Non puntiamo il dito
solo verso la crisi
La crisi e la recessione che ne ha seguito hanno solo fatto emergere e aggravato problemi che
già esistevano. Anche quando tornerà la crescita economica, la sfida della disoccupazione
giovanile non verrà risolta a meno che non si interverrà sulle cause sociali e strutturali del
fenomeno.
11.
12. CAUSA N.1
Formazione e competenze
I giovani che sono più a rischio di disoccupazione sono spesso quelli con scarsi titoli di
studio e livelli di formazione.
Inoltre, spesso si tratta di giovani che devono affrontare barriere molteplici, come l’essere
immigrato o disabile, o essere cresciuto in un contesto famliare disagiato.
13.
14. CAUSA N.2
Il mercato
del lavoro duale
In molti paesi, semplicemente trovare un lavoro non basta.
Spesso, il lavori a cui possono ambire i giovani sono quelli con una retribuzione scarsa
o scarse prospettive di avanzamento. Questo fenomeno è accentuato in mercati del lavoro
duali. Questi mercati sono caratterizzati da segmenti distinti: uno con lavori stabili
e a lungo termine, e l’altro con lavori ‘precari’ con una scarsa protezione sociale.
L’incidenza di lavori ‘precari’, che non offrono certezze finanziarie e prospettive di
avanzamento sufficienti, è particolarmente alta tra i giovani. Inoltre, questi lavori sono i primi
ad essere colpiti dalle recessioni.
15. Notiamo che sono i paesi con una disoccupazione giovanile maggiore ad essere anche quelli con un’incidenza maggiore di giovani insoddisfatti con il loro lavoro.
16. CAUSA N.3
Scarsa
crescita economica
La disoccupazione giovanile si concentra in alcune regioni dell’UE a causa della scarsa
performance economica.
Chi vive in regioni svantaggiate spesso ha difficoltà a spostarsi verso aree con opportunità
economiche maggiori, e può; rimanere intrappolato dopo ci sono poche prospettive di lavoro.
19. Prima si interviene,
meglio.
La letterature parla del fenomeno di ‘scarring’ - lasciare una cicatrice. Un momento di
disoccupazione riduce l’accumulazione di esperienze lavorative, e quindi le prospettive di un
lavoro migliore nel futuro. Si mette in moto un circolo vizioso, in cui alcuni posso rimanere
esclusi dal mercato del lavoro.
20. Gli interventi,
piccoli o grandi
che siano, dovranno
concentrarsi su almeno
una di queste prioritÀ':
• Far si che i giovani posseggano le competenze accademiche, professionali e personali
necessarie nel mercato del lavoro di oggigiorno.
• Armare i giovani con gli strumenti per pianificare la loro transizione dalla scuola al
lavoro e prendere le decisioni più adatte alle loro capacità e ambizioni. Allo stesso tempo, i
Governi devono intervenire per ridurre la dualità del mercato del lavoro, permettendo ai
giovani di ambire ad un lavoro alla pari degli altri.
• Favorire la crescita di tutto il sistema economico, aiutando ad aumentare le opportunità
di lavoro anche nelle regioni UE più svantaggiate.