“Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse” scriveva George Orwell nei suoi diari di guerra. Aveva infatti capito che parte della popolazione prova fastidio verso l'imposizione fiscale ed è portata ad evadere la tasse. Dopo più di sessant'anni il mondo non è molto cambiato. In questa presentazione spiegheremo come l'evasione danneggia lo Stato, le imprese e la collettività in generale. Perchè per combattere l'evasione, bisogna soprattutto capire il fenomeno.

1. Aprile 2012
Evasione fiscale ed economia
sommersa: perché vanno sconfitte
di Fabio Cassanelli
Stefano Gurciullo e
Salvatore Morelli
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2. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Che cos’è l'economia sommersa?
L'ECONOMIA SOMMERSA racchiude tutte le operazioni economiche che non
sono direttamente "osservabili" dallo Stato e dalle statistiche ufficiali. Queste
attività sfuggono alla tassazione e sono legate all’evasione fiscale e/o alla
violazione della normativa sul lavoro.
.
©Time
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3. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Alcuni esempi sono...
La vendita di un bene o servizio senza fattura (da parte di un produttore, un
grossista o un dettagliante).
La prestazione lavorativa effettuata senza contratto, evadendo i contributi
sociali e previdenziali – ovvero il lavoro in nero.
©leo photophile
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4. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Quanto vale l'economia sommersa in Italia?
Ogni Paese dell'Unione Europea deve, secondo il
sistema europeo dei Conti, tener conto del
sommerso in relazione al Prodotto Interno Lordo.
Tuttavia è molto difficile, se non impossibile in
alcuni casi, pervenire a stime del tutto esatte, senza
contare che diverse metodologie producono risultati
diversi tra loro.
Il messaggio di fondo però non cambia: si tratta di
una montagna di denaro! Secondo l’ ISTAT, nel
2008 l’economia sommersa italiana valeva circa il
16,3%-17,5% del Prodotto Interno Lordo (circa
255-275 miliardi di euro)
Approfondimento: Per osservare l’andamento dell’economia
sommersa dal 2000 al 2008 clicca qui e vai a pag. 68.
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5. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
E quanto vale negli altri Paesi?
Secondo altre fonti, la stima del sommerso in Italia sale addirittura al 27% del PIL nel 2002.
Queste stime, calcolate con una metodologia unica a partire da alcuni dati della Banca
Mondiale, permettono di confrontare il valore dell’economia sommersa italiana (in percentuale
rispetto al PIL) con quella degli altri Paesi.
Il grafico sotto (relativo al 2002) mostra che siamo ben lontani dai canadesi e dagli altri Stati
anglosassoni, che negli ultimi anni hanno puntato molto sulla lotta al sommerso.
Economia sommersa
rispetto al PIL
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6. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Economia sommersa ed evasione fiscale
Che differenza c'è tra economia sommersa ed evasione
fiscale? Facciamo un esempio (molto semplificato):
Immaginate che il vostro idraulico vi chieda 121 euro (100 euro +
21% iva) per una consulenza sui vostri lavori di ristrutturazione.
Se l’idraulico non emettesse la regolare fattura e non facesse
nessuno sconto:
La cifra che alimenterà l'economia sommersa sarà di 121 euro
(non verranno registrati).
La cifra che è stata evasa dall’idraulico ammonta invece a 21
euro.
Ma non dimentichiamo che l'Iva non sarà l'unica tassa evasa
dall'idraulico. Infatti, non emettendo le fatture, l'idraulico
potrebbe nascondere anche parte dei suoi redditi allo Stato,
evitando così di pagare l'Irpef, i contributi previdenziali e gli
oneri sociali.
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7. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Economia sommersa ed evasione fiscale
Ma non si ferma qui. L’evasione è ben più corposa
in relazione al lavoro. Ecco un esempio:
Laura viene assunta come segretaria in una piccola
azienda e guadagna 1000 euro in nero (12000 in un
©lipmag
anno).
Volendo pagare lo stesso salario netto in regola, il costo
totale del lavoro aumenterebbe di circa 10000 euro. Di
questi, circa 2500 sono costi in più per il datore di lavoro
(contributi sociali d’impresa). Il resto sono tecnicamente a Nota: Le percentuali sono state calcolate
carico del lavoratore (contributi sociali INPS e INAIL e in base alle elaborazioni del
trattenute IRPEF) . Servizio Politiche Economiche e Finanziarie
su dati OCSE.
In altre parole, assumere Laura in nero costa molto meno,
ma lo Stato viene truffato: entrano meno soldi nelle
sue casse e in quelle della previdenza pubblica.
Inoltre Laura, non essendo in regola, non ha alcuna
garanzia in caso di malattia e di maternità e poiché non
versa alcun contributo, mette a rischio la sua pensione.
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8. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Economia sommersa ed evasione fiscale
È possibile quindi stimare l’evasione fiscale in Italia?
In parte SÌ e le stime meno controverse riguardano i calcoli dell’evasione
dell’IVA, dell’IRAP e dell’IRPEF.
Secondo i dati della banca dati dell’Agenzia delle Entrate, Database Geomarket, nel
2010 in Italia si sono evasi circa 72 miliardi di euro.
Sempre l'Agenzia delle Entrate, per voce del direttore Attilio Befera, ha stimato
l'evasione potenziale per il 2012 a circa 120 miliardi di euro, ma le tecniche di
stima sono molto complesse ed decisamente incerte...
Sarebbe importante avere stime sempre più precise ed affidabili del fenomeno
dell’evasione. Pertanto il nuovo Esecutivo sembra voler colmare questo vuoto,
come ha indicato nell’art. 3 della bozza del nuovo disegno di legge delega di
revisione del sistema fiscale.
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9. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Quali sono le tasse evase?
Il grafico sotto mostra che nel 2011 l'evasione più corposa è identificata in
relazione all'Irpef (la tassa sul reddito) e all'IVA (la tassa sui consumi).
60
50
40
30
20
10
0
IRPEF IVA IRES IRAP Imposta di registro Canone Rai Bollo auto
* (in miliardi di euro)- Elaborazione apparsa sul quotidiano La Repubblica, giovedì 19 gennaio 2012 utilizzando
le fonti della Corte dei Conti
Questo vuol dire che dal contrasto all'evasione di Irpef e IVA si recupererebbero
cifre maggiori.
Ad esempio l‘Irpef rappresenta circa un terzo di tutte le entrate fiscali italiane...
Ma dove si evade di più questa imposta? Chi la evade maggiormente?
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10. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Dove si evade l’Irpef in Italia? (1)*
Reddito non dichiarato (%)
Secondo il senso comune, il Sud Italia evade di
più del Centro e del Nord.
In realtà, almeno secondo uno studio di
Bankitalia, ciò non corrisponde sempre al
vero.
La ricerca ha stimato la quantità di reddito che
gli italiani non dichiarano così da evadere
almeno una parte dell’Irpef (l'imposta, appunto,
sul reddito).
Il grafico a destra mostra le percentuali del reddito non dichiarato a seconda
dell’area geografica. Il Centro-Nord nasconde circa l’8% in più del Sud.
L’Irpef, quindi, è maggiormente evasa in queste macro-aree.
Ovviamente si tratta di stime ma andiamo a vedere quali potrebbero essere i motivi...
*Risultati dello Studio della Banca d'Italia
The personal income tax evasion in Italy: an estimate by taxpayer’s type www.quattrogatti.info

11. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Dove si evade l’Irpef in Italia? (2)*
L’evasione è più elevata soprattutto per i redditi da
lavoro autonomo, perchè in questo caso è più facile
evadere.
Siccome al Nord ci sono più liberi professionisti,
imprenditori e proprietari d'immobili, le somme che
potrebbero nascondere alle casse dello Stato sono
maggiori rispetto alle altre aree del paese.
Lo studio infatti conferma che, una volta tenuto conto
di queste variabili, le differenze geografiche tendono a
sparire.
In altre parole, non è importante la geografia ma
il tipo di reddito che viene percepito.
Importante:
Queste conclusioni sono valide principalmente in relazione all’evasione dell’Irpef.
Ad esempio i dati sull’evasione IRAP indicano che il Mezzogiorno ha tassi di
evasione molto più alti delle aree centrali e del Nord Italia.
*Risultati dello Studio della Banca d'Italia
The personal income tax evasion in Italy:an estimate by taxpayer’s type www.quattrogatti.info

12. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Chi evade in Italia? Le categorie principali(1)*
Lo studio di Bankitalia misura anche il
reddito totale non dichiarato a seconda del
tipo di lavoro.
In linea con quanto detto, i lavoratori
dipendenti nascondono poco o nulla del
proprio reddito allo stato, a meno che essi
non abbiano una seconda attività come
libero professionista.
In tal caso, il 44,6% del loro reddito totale
viene nascosto. Ad esempio, il medico che
riceve uno stipendio nell'ospedale in cui
lavora ma evade quando visita nel suo
studio privato fa parte di questa categoria.
*Risultati dello Studio della Banca d'Italia
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The personal income tax evasion in Italy:an estimate by taxpayer’s type

13. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Chi evade in Italia? Le categorie principali (2)*
Sempre dalle stime dello studio, i lavoratori
autonomi sembrano nascondere circa il 56% circa
del reddito totale guadagnato.
©Clker.com
Ad esempio, contribuiscono alla crescita di questa
cifra l'avvocato, il notaio, l'idraulico o il meccanico
che non emettono fattura dopo aver erogato un
servizio, o gli imprenditori che omettono di
dichiarare (o dichiarano parzialmente) il proprio
reddito.
La categoria dei «rentier» pare essere
quella con il maggior reddito occultato.
Secondo lo studio, circa il 83,7% del
guadagnato verrebbe nascosto al fisco.
E' considerato "rentier" chiunque incassi
periodicamente un flusso di denaro
ottenuto dall'investimento del proprio
patrimonio o chi affitti parte del proprio
©opportunistmagazine
patrimonio immobiliare.
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14. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Perchè è importante la lotta al
sommerso e all'evasione fiscale?
1) Per risanare i conti dello Stato (aiutando quindi i
processo di riduzione del debito pubblico).
2) Per far pagare meno tasse a tutti e stimolare quindi la
crescita economica.
3) Per ristabilire un sano clima di concorrenza
economica e di equità tra i cittadini e tra le imprese.
4) Per aumentare la tracciabilità dei processi economici
ed ostacolare quindi i traffici della criminalità
organizzata.
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15. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
1) Risana i conti dello Stato e riduce il debito pubblico
Nell'estate del 2011 la crisi del debito in
Europa si è notevolmente aggravata,
mettendo in grave pericolo l'economia
italiana.
Questa prospettiva ha spinto l'Italia a varare
numerose manovre, con la speranza di
raggiungere il pareggio di bilancio nel
2013.
Come abbiamo visto nel nostro
speciale sulla crisi, queste manovre
finanziarie dei governi Berlusconi e Monti
ammontavano insieme a circa 90
miliardi.
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16. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
1) Risana i conti dello Stato e riduce il debito pubblico
Come abbiamo detto in precendenza, il totale dell’evasione stimato in Italia
potrebbe aggirarsi intorno ai 70-100 miliardi (anche se è bene ricordare
l’incertezza di queste stime)
Al di là del numero preciso, se avessimo cominciato in precedenza ad incassare buona
parte dei soldi evasi al fisco, forse non avremmo avuto bisogno di manovre così
incisive e avremmo probabilmente da tempo dei conti pubblici migliori.
©Panorama
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17. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
2) Abbassa la pressione fiscale e stimola la crescita
economica
Ma se ogni anno il Governo recuperasse almeno
una parte delle tasse ed imposte evase potrebbe
anche stimolare la crescita economica...
In particolare il Governo avrebbe la possibilità di:
•diminuire le imposte ("pagare tutti per
pagare meno")
•varare considerevoli investimenti pubblici
Tutte queste misure stimolerebbero la crescita
economica che a sua volta aumenterebbe le
entrate fiscali.
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18. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
3) Più concorrenza ed equità tra i cittadini
Inoltre combattere l’evasione ristabilirebbe un clima di concorrenza leale.
Continuando l’esempio precedente:
A) L'idraulico Mario Bianchi, fattura sempre con
©Presentermedia
regolarità i suoi interventi di ristrutturazione. Il cliente
paga 121 euro (100 euro + Iva 21%) ed il buon idraulico
tiene per sé 100 euro e ne versa 21 allo stato. Inoltre
pagherebbe Irpef e contributi.
B) L'idraulico Dario Rossi, che evade regolarmente le
©Presentermedia
tasse, potrebbe far pagare i suoi lavori 100 euro. Il
cliente è ben soddisfatto di aver risparmiato e
l'idraulico Rossi ha guadagnato più soldi e popolarità
dell'idraulico Bianchi. Inoltre non dichiarando i propri
redditi , anche l’’Irpef sarebbe evasa.
L'evasore, oltre a truffare lo Stato, è più competitivo del contribuente onesto.
E la collaborazione del cliente non fa altro che peggiorare le cose.
Per questo motivo, la normativa di alcuni stati (vedi Brasile) punta anche a
disincentivare i vantaggi dei clienti nelle transazioni sommerse. www.quattrogatti.info

19. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
4) Ostacola i traffici della criminalità organizzata
Se tutti pagassero le tasse, lo Stato avrebbe più risorse per combattere l'economia
criminale, il cui valore si stima intorno al 7% del PIL secondo il rapporto
SOS IMPRESA.
Le zone attanagliate dall'economia criminale hanno performance economiche peggiori
ed un'importante quota di denaro viene dirottata verso attività illecite.
Esiste il rischio che le associazioni mafiose si
impadroniscano di imprese che operano in settori "legali"
dell'economia.
Capita anche che alcune aziende vessate dalla mafia siano costrette
a scegliere se pagare il pizzo oppure le tasse.
E se nelle stesse zone la gente percepisce lo Stato lontano e
impotente, rischia di diffondersi il messaggio:"Se evadono tutti,
perché non devo farlo anche io?".
È un atteggiamento che va contrastato poiché alimenta ©Pensierieparole
ulteriormente l'evasione fiscale.
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20. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Conclusioni
Il quadro generale delineato fin qui ha descritto il fenomeno dell’economia
sommersa e dell’evasione fiscale ed analizzato i principali benefici per
l’Italia derivanti da una seria ed efficace lotta all'evasione fiscale.
La prossima puntata si occuperà dei mezzi di contrasto all'evasione fiscale
(incluse quelle previste e attuate di recente)
©Clker.com
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21. Evasione fiscale ed economia sommersa – Aprile 2012
Bibliografia
• STUDIO DEL GRUPPO DI LAVORO SULL'EVASIONE FISCALE, istituito nel 2011 dal Ministero del Tesoro.
• Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica (Corte dei Conti, 2011)
• The personal income tax evasion in Italy:an estimate by taxpayer’s type (M. Rosaria Marino e Roberta Zizza, 2009,
Banca d'Italia)
• Evasione fiscale e sommerso economico in Italia: fatti stilizzati, differenze tra periodi e puzzle. (Bruno Chiarini e
Elisabetta Marzano, 2007, Agenzia delle Entrate)
• Can we rely upon fiscal policy estimates in coutnries with unreported production of 15 per cent (or more) of GDP?,
Cesifo WP n. 3521. (Basile R., Chiarini B., Marzano E. 2011),
• Le basi imponibili IVA. Aspetti generali e principali risultati per il periodo 1980-2004 (Massimiliano Marigliani e
Stefano Pisani, 2007, Agenzia delle Entrate)
• Evasione fiscale ed evoluzione degli strumenti di controllo (Servizio Politiche Fiscali Uil, 2005)
• Asimmetrie territoriali nella compliance fiscale (Stefano Pisani e Cristiano Polito, 2004, Agenzia delle Entrate)
• Size and Measurement of the informal economy in 110 countries around the world (Friedrich Schneider, 2002, World
Bank)
• L'economia sommersa: dimensioni, cause, possibili rimedi (Liliana Baculo)
• Metodologie di stima nell'economia sommersa: un'applicazione al caso italiano (Roberta Zizza)
• Economia sommersa, evasione fiscale e strumenti di controllo (Salvatore Tutino)
• Il cuneo fiscale e la distribuzione dei cinque punti, Servizio Politiche economiche e finanziarie della UIL.
Per approfondire
EVASORI.INFO, un sito interessante che offre spunti al cittadino per collaborare quotidianamente nella lotta all'evasione
fiscale.
WAR ON CASH, sito di approfondimento sulle tematiche della lotta ai pagamenti in nero con l'utilizzo della moneta
elettronica.
FISCO 2.0, un'idea per semplificare la tassazione in Italia e lottare contro l'evasione fiscale, spiegata in un divertente
dialogo finto tra un evasore ed un contribuente onesto.

22. Grazie!
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Per i suggerimenti ricevuti ringraziamo:
Bruno Chiarini (Università di Napoli - Parthenope), Carlo Vittorio Fiorio (Università di
Milano) e Elisabetta Marzano (Università di Napoli - Parthenope)
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