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I n f e l i c i t à :
t r a   n o i a     e
depressione
Punti di contatto e di contrasto tra due romanzi.
Madame         Bovary       (1857),      Flaubert
La Donazione (2009), FlorenceNoiville
psicologica.

Straordinario e

sconvolgente”

(Le Parisien)

Spesso piccoli libri nascondono
molto di più di quello che la loro
apparenza        può       lasciare
trasparire. È il caso di questo
libricino, un romanzo dal titolo
curioso, LaDonazione, che non ci
rivela nulla del contenuto delle
sue pagine; è una parola che
vuole dir molto e che tende così
ad aprire troppe strade e a
lasciare tutto tacito, a lasciare il
lettore smarrito e a spingerlo, per
sua curiosità, ad affrontare la
lettura.
“La copertina scelta per                 La scrittrice si chiama FlorenceNoivile
l’edizione italiana Garzanti pare            ed è un’affermata giornalista
molto significativa: una donna
di spalle che si affaccia alla
                                             francese       che,     con    questo
finestra… Cosa significa?                    romanzetto,            per        altro
                                             pluripremiato, ha raggiunto grande
Questa finestra aperta sui ricordi           fama. Ha scritto questo libro che
è in realtà una finestra aperta              ha come tematica di fondo la
anche sulla tragedia, nonostante
                                             depressione intesa come vera e
si scorga un bellissimo
giardino, quello che                         propria malattia, nel 2009. Ha
collettivamente è identificabile             saputo        ricreare      tematiche
come una strada verso la felicità.           diversificate tra loro ed è riuscita a
La nonna lo dice apertamente nel             svilupparle      in     modo     tanto
libro: “Hai tutto per essere felice”;
                                             profondo e internato che in
ma l’infelcità è un brutto
coinquilino del proprio                      qualche modo sembra che tra
animo, una malattia che non                  quelle righe abbia voluto inserire
risparmia nessuno, in qualsiasi              parte della sua esperienza
condizione si trovi.”                        personale, come lei stessa
                                             ammette in un’intervista. Secondo
          (Intervista alla scrittrice)
                                             alcune            critiche         del
                                             libro, l’alternarsi di momenti
                                             poetici e commoventi, ben curati
                                             sotto              il           profilo
                                             psicologico,         rendono questo
Due vicende diverse
 La               donazione        Madame                 Bovary
 Il romanzo inizia con la          Emma Roualt, figlia di un
 convocazione                dal   agiato              proprietario
 notaio, durante la quale la       terriero, animo romantico e
 protagonista -non ché voce        desiderosa di sogni e di
 narrante del libro- riceve in     avventure, sposa Charles
 donazione da parte dei            Bovary, modesto medico di
 genitori la vecchia casa          campagna, vedovo di una
 d’infanzia a Tours. È proprio     donna              benestante.
 in questo momento, mentre         Emma, dopo i primi tempi di
 il notaio legge a tutti i         matrimonio, resta delusa
 presenti i vari documenti         dalla mediocrità del marito e
 legali, che la sua mente, al      della vita che le offre. La
 suono della parola Tourse         fanciulla si lascia andare alla
 alla vista dei genitori, che da   tristezza e il marito decide di
 tempo non incontrava, viene       trasferirsi a Yonville, con la
 sommersa dai ricordi.             speranza           che         il
                                   cambiamento             migliori
Ricordi che forse aveva           Nella nuova città, Emma, si
voluto cancellare per poter       lascia corteggiare prima da
esistere, per riuscire a          un praticante notaio, Léon; e
sposarsi e avere lei stessa       inseguito      dal      giovane
dei figli. In un attimo torna     Rodolphe che, dopo qualche
però tutto alla memoria: i        tempo,           l’abbandona.
duri rapporti con la madre        Sconvolta                  dalla
che soffriva di crisi maniaco-    delusione, cerca di stordirsi
depressiva, la solitudine, il     in ogni modo; si riavvicina a
vedersi la realtà crollare        Léon,                  ma      il
addosso, sgretolarsi sotto i      giovane, spaventato dagli
suoi piedi e così il ritrovarsi   eccessi                    della
inerme di fronte a difficoltà     fanciulla,           preferisce
troppo         dure        per    allontanarsi. Emma si lascia
un’adolescente. Ecco, d’un        andare sempre di più ad un
tratto tutto questo le ricade     destino       di       degrado:
addosso e noi abbiamo la          indebitatasi       con       un
possibilità di indagare il suo    usuraio, non sapendo come
animo mentre lei ripercorre       pagare i debiti, si rivolge
e rivaluta, da adulta, tutte      inutilmente a Rodolphe e a
queste vicende con una            Léon, da cui crede di essere
maturità          e        una    stata amata. Alla fine
consapevolezza                    disperata si uccide, mentre il
diversa, dopo averle, da          marito che ha perdonato i
tempo, dimenticate.               suoi     errori,    si    lascia
Donne a confronto
Entrambi i romanzi hanno al centro figure femminili. Bovary emerge
attraverso tutto il romanzo, Flaubert preferisce utilizzare particolari
sparsi che il lettore dovrà saper cogliere piuttosto che concentrare la
descrizione in una volta. Questo vale pure per il romanzo di
Florence, nel quale percepiamo il pensiero della protagonista
attraverso monologhi e conversazioni tra sé e sé , mentre il carattere
della madre viene delineato, come per Emma, durante tutta la durata
del romanzo.
Emma è un’inguaribile romantica e vivrà tutta la vita nella speranza
 di trovare quell’avventura, quel attimo che la porterà al di fuori
 della noia, che le permetterà di distaccarsi da quell’incredibile
 infelicità e solitudine in cui si ritrova. I rapporti col marito sono
 incredibilmente instabili, infatti in lui non farà altro che ritrovare la
 stessa noia da cui già è afflitta, per questo motivo commetterà
 adulterio e durante i tradimenti vivrà la sensazione di aver trovato
 quel piacere insostituibile, ma terminati quegli attimi tutto ricadrà
 nel buio e nella monotonia precedente. Capisce quindi che il
 destino la obbliga ad essere ciò che lei è e che solo attraverso il
 suo fascino riesce a ricavarsi piccoli sprazzi in cui vede un futuro
 positivo e migliore. L’insoddisfazione viene aggravata dall’arrivo
 di una figlia femmina, invece del maschio sperato che avrebbe
 potuto cambiare la situazione; si rende conto infatti che la sua
 condizione si sarebbe strasmessa a sua figlia in quanto donna e
 in quanto impotente e non padrona del proprio destino. La sua
 infelicità culminerà con il suicidio, anche se in realtà possiamo
 vedere questa morte come un ultimo gesto di questa povera
 donna di poter raggiungere un attimo di libertà e di controllo sugli
 altri, infatti sappiamo che è solo grazie al suo fascino che riuscirà
 ad ottenere il veleno che utilizzerà per uccidersi.
 La madre della protagonista presenta numerosi punti in comune
 con Emma. Infatti, essendo una depressa maniacale vive
 nell’infelicità più e nell’insoddisfazione di non poter creare
 relazioni stabili con i familiari.
Come Emma però riesce a trovare dei momenti di              Quando penso a mia
felicità, di gioia; se per Emma questi attimi attimi sono   madre, bellezza e
dati dall’adulterio, per la donna sono invece derivati      affanno               sono
dal vedere ordine, dal trovare il bello in un oggetto, in   inseparabili. Erano il
                                                            tormento,       il    caos
un abito, in una persona. Si viene così a creare una        interiore a portarla a
donna con due facce. Al contrario della nostra Bovary       quell’ossessione
però lei è cosciente della            sua infelicità e      dell’ordine      che     la
contemporaneamente del fatto che gli attimi di calma        acquieta,             della
ed estasi siano derivati da oggetti materiali, da cose      bellezza che calma?
reali, concrete; non si perde quindi a fantasticare, nei    […] Sapeva fare tutto
sogni, o alla ricerca di avventura. Al contrario sarà la    per creare indipendenti
                                                              Le volevo il bello.
figlia, ovvero la protagonista, che mostrerà questo          e forti. Avevo la
lato di Emma. La giovane infatti, prima di andare dal        tentazione –crudele?-
notaio e rivivere quindi tutta la sua esperienza vive        di passare loro il
                                                             messaggio che si
nell’illusione e quindi nel sogno che tutto ciò che la
                                                             viaggiava da soli per
madre aveva vissuto era recuperabile, che tutto non          tutta la vita? E che è
fosse perso. Dimostra inoltre di possedere la paura di       meglio rendersene
Emma di consegnare alle sue figlie il patrimonio, che        conto fin dalla tenera
da generazioni colpiva il ramo femminile della sua           età?
famiglia, della depressione e quindi anche di tutte le
fasi maniacali che ne derivano. Per questo vuole che                  (La Donazione)
le sue figlie crescano pronte ad affrontare la vita e
che non si rifugino dietro le illusioni come lei stessa
aveva fatto.
Spazio e tempo a
c o n f r o n t o
Gli ambienti giocano, in Madame Bovary, un ruolo fondamentale e
Flaubert si destreggia facilmente nella descrizione di ogni paesaggio
col quale i personaggi vengono a contatto. Anche nel libro La
Donazione l’autrice dona volutamente, in alcuni passaggi, un
maggiore importanza ai luoghi, non tanto per la descrizione, ma
quanto più per l’effetto che hanno sulla memoria della
protagonista, infatti dal ricordo della casa d’infanzia prende avvio la
Entrambe le vicende sono ambientate in Francia.
Ciò accadeva a           Madame Bovary, o meglio, Emma, nasce da un
qualche chilometro       agricoltore nella campagna francese, più
di    distanza     da    precisamente nella città di Rouen; allo stesso
Tours, un posto
                         modo anche la protagonista di LaDonazione nasce
minuscol: il paesino
dove             sono
                         nella campagna francese a Tours, cittadina nella
cresciuta, in un         quale troviamo la casa lasciata in eredità dalla
immensa casa con                                  madre.
un’alta torretta, un     Per quanto riguarda gli ambienti interni, se nel
parco […] e come         classico, ritroviamo un’attenzione maggiore per
se non bastasse un       questi, nel romanzo di Florence, essi assumono un
fiume. [….] È uno        importanza più marginale e l’attenzione è rivolta
dei ricordi d’infanzia   alla natura a cui la madre della protagonista e la
più dolorosi.            nonna            sono         tanto         affezionate.
                         I romanzi sono ambientati in epoche differenti:
     (La Donazione)      entrambe però contemporanee al periodo sono
                         stati scritti. Analizzando l’uso del tempo all’interno
                         delle opere, notiamo che non viene scandito
                         sistematicamente, ma è ad ogni modo fortemente
                         percepibile e influenza tutte e due le vicende. In La
                         Donazione la protagonista affida alla sua mente il
                         compito di andare indietro nel tempo a ripescare
                         quei ricordi che il tempo stesso e la volontà della
                         donna avevano sepolto. Emma invece si sente
                         schiava del tempo, sa che la sua infelicità, la noia
                         che proverà sarà eterna e che al contrario sono
                         solo brevi, i piccoli istanti in cui riesce a ritagliarsi
Te m i a c o n f r o n t o
Parte delle tematiche comuni ai due testi sono già emerse a seguito
del confronto dei personaggi, rilevandone per ognuno quella che era
la maggior caratteristica psicologica. In realtà quello che ho fatto è
stato mettere a paragone la tematica del Bovarismo, che deriva
direttamente dalla figura di Emma Bovary, e da altre tematiche ad
esso connesse, quali la solitudine, l’incapacità di creare relazioni
stabili e il sogno come illusione, la libertà.
Il tema del Bovarismo -come vita vissuta nell’infelicità e nella
   noia, nell’illusione di poter vivere avventure fantastiche che
   facciano si che questa infelicità scompaia- è presente all’intero
   del libro La Donazione, anche se le sua caratteristiche sono
   smistate tra i personaggi. La madre infatti abbiamo constato che
   vive nella più totale infelicità, anche se è bene sottolineare una
   differenza sostanziale: l’infelicità di Emma è derivata dal non
   vivere una vita eccitante, come invece la dipingevano i libri
   romantici di cui tanto si era infatuata e in cui tanto (troppo) si era
   immedesimata; al contrario la madre vive nell’infelicità perché
   costretta da una malattia reale. Entrambe però riescono ad
   ottenere attimi di gioia: Emma commettendo adulterio ed
   ottenendo quell’avventura tanto decantata e sognata, mentre la
   donna trovando e creando il bello e l’ordine in ciò che la circonda.
   È da sottolineare invece una differenza tra i due suicidi. La donna
   arriverà al suicidio, scaraventandosi dalla finestra, per il semplice
   fatto di essere arrivata ad un limite massimo di sopportazione
   della sua malattia, al contrario Bovary non si ucciderà solo per il
   circolo di eterna infelicità in cui si trovava, ma per determinare per
   una volta, una scelta nel suo destino. Destino che non voleva di
   ripercuotesse sulla figlia. Per quanto riguarda questo fatto
   possiamo trovare analogie con La Donazione, in quanto la
   protagonista non voleva che la depressione si trasmettesse alla
   figlia.
Questo      infatti     avrebbe      significato    una
                                                            E       che       avevo
continuazione del destino del ramo femminile                accettato, come una
della famiglia. Parlando della figlia possiamo              necessità
ritornare            alla          tematica           del   vitale,    l’idea     di
Bovarisimo, analizzando quello che è il sogno               famiglia,             di
                                                            passato,              di
come illusione. La protagonista infatti vive per
                                                            discendenza,          di
anni nell’illusione che sua madre si sarebbe                eredità,       insomma
potuta riprendere, nell’illusione che la sensazione         l’idea    di      quella
di sgretolamento della terra sotto i piedi che              grande       donazione
provava da piccola e anche da adolescente                   che, nel suo senso
                                                            più      ampio,       ci
quando la madre cadeva in una delle sue crisi
                                                            disorienta tutti.
maniaco-depressive, potesse essere cancellata.
Quest’illusione,          questo       sogno       viene           (La Donazione)
improvvisamente             cancellato       in      una
giornata, quando da adulta ripercorre tutte queste
vicende. In una attimo si trova catapultata nella
cruda realtà che quello che è successo non può
essere abbandonato, fa parte di lei e deve
accettarlo.       Un’altra       tematica       riguarda
l’incomunicabilità e la difficoltà ad instaurare
rapporti familiari. Questa tematica è facilmente
visibile nel caso di Emma, la quale trova il marito
estremamente noioso e con il quale non riesce a
Nel romanzo La Donazione invece l’incapacità di
                                                          S’insediavano
costruire relazioni riguarda il rapporto tra la madre e   in          me
la protagonista. Le figlia infatti si è sempre            disperazione e
considerata i qualche modo colpevole per lo stato di      senso         di
salute della madre, senza avere della ragioni             solitudine.
precise, ma da bambina quel’era, vedendosi più
                                                          (La Donazione)
volte allontanata da lei, aveva matura l’idea che
fosse sua la colpa di tutto. La madre d’altro canto
non faceva niente per sistemare questo rapporto, un
po’ a causa della sua malattia, ma non solo, sembra
infatti che le figlie le siano di peso e che non le
diano mai una soddisfazione; per questo motivo
evitava di accontentarle, di crescerle addirittura così
che i rapporti venivano tagliati in partenza.
In relazione a questo tema otteniamo quindi quello
dalla solitudine: come Emma si trovava da
sola, come unica compagna la noia, così anche la
nostra protagonista, abbandonata dalla madre si
sente inerme, sola, senza nessuno su cui fare
affidamento.
Epoche a confronto
Se, per volontà di Flaubert, in Madame Bovary ritroviamo un contesto
culturale ben delineato, quello della Borghesia, materialista e priva di
valori alla quale Emma tanto aspira e dalla quale trae parte della sua
insoddisfazione; al contrario in La Donazione, possediamo un campo
di vista limitato e la protagonista non dipinge alcun contesto
preciso, ma si sofferma su un’analisi psicologica che esclude quella
sociale che avvolge i personaggi.
Stili                   a         confronto
I due romanzi, pur sfruttando stili nettamente distinti hanno
interessanti punti comuni. Il romanzo di Flaubert mostra un tipico
esempio di scrittura realista, che mira alla verosimiglianza. Abile nello
sfruttare uno stile raffinatissimo, ricco dei più piccoli e particolari, che
sembrano diventare privi di importanza, riesce a descrivere i suoi
personaggi in tutti i gesti e movimenti.
.    Grazie alle lunghe descrizioni             E s e m p i         d i
    in cui si cimenta le sensazioni       Le    d sue c r unghiei o n erano
                                                  e s      i z         i
    dei personaggi affiorano da             brillanti, appuntite, più polite degli
    tutti i dettagli: dal portamento e      avori di Dieppe, e tagliate a
                                            mandorla. Tuttavia la mano non era
    perfino dalle caratteristiche del       bella,        non          abbastanza
    paesaggio circostante. Anche            pallida, forse, e un po’ secca alle
    Florence in realtà si districa tra      falangi. Quello ch’essa aveva di
                                            veramente bello erano gli occhi;
    le      descrizioni,    rievocando      benché fossero bruni, sembravano
    colori e immagini vivide, ma lo         neri per via delle ciglia.
    stile è molto più fluido, i periodi
    più concisi e rapidi, così che                                   (Madame
                                           Le bacche di uva spina si offrono a
                                                                       Bovary)
    vengano colti dal lettore in           noi con la loro spessa sfumatura di
    modo immediato e assimilati            madreperla e la tenera peluria
                                           tutt’intorno.  Hanno     colori  di
    ancor                           più    sfumature digradanti, come una
    rapidamente, permettendogli            collana di perle fini, dai bianchi
    un più diretto delineamento            cremosi ai rosa delicati. Ci sono
                                           anche le grosse bacche color
    della         psicologia        dei
                                           carminio che scrocchiano sotto i
                personaggi.                denti.
    Curioso è stato aver notato
    come l’autrice usasse spesso                                  (La Donazione)
    parole straniere (derivate da
    dialetti o spesso inglesi).
Per me, in ogni caso, care è         Il suo intento, come si può notare dagli
 una delle parole più dolci in       esempi qui a fianco, è quello di ricreare
 questa lingua: Take care
 ofyourselfs…Meglio
                                     nella sua mente, e quindi anche in quella
 ancora: Bear in mind                del lettore stesso -dato che il suo compito
 howmuch I care…senza                in questo romanzo è di scoprire la
 parlare del mitico: My Baby         psicologia di questa donna- un’immagine
 just caresfor me.                   più chiara, concreta, di ciò che vuole dire.
                                     In un certo senso anche Flaubert utilizza il
 […]           tutto           può
  vacillare, sgretolarsi, roves      linguaggio, da buon naturalista, con il fine
  ciarsi,         andare         a   di creare persone vive e contesti e
  pezzi,          crollare       e   paesaggi reali. Ma i due lavorano in modo
  polverizzarsi da un minuto         diverso, l’uno attraverso la mera
  all’altro. Non riesco a
                                     descrizione, l’altra attraverso un’analisi più
  trovare la parola giusta. La
  più         adatta          pare   accurata della parola e del suo significato
  l’espressione            inglese   e      sfruttando      il    fonosimbolismo.
  fallapart, fallintopieces.         Cercando, ovvero, di percepire ciò che la
                                     parola stessa, in combinazione con la
Ho    pensato:     sono    un        melodia       essa    che      produce     nel
 garbuglio di nodi, chilometri
 di corda utta piena di nodi
                                     pronunciarla, rievoca.
 encramillés (è una parola di
 mia nonna ardennese. Non
 si    trova    in    nessun
 dizionario, ma basta il
Tiriamo le fila del discorso
 Il confronto tra questi due romanzi non è stato affatto facile, perché
   in apparenza le due vicenda sembravano non avere punti in
   comune ed in effetti è così: dal punto di vista dello svolgimento
   della trama non esistono analogie. Leggendo però per intero La
   Donazione ho scoperto quanti punti in comune vi fossero per
   quanto riguardava le tematiche e la caratterizzazione dei
   personaggi; oltre che sono riuscito a trovare spunti linguistici
   curiosi tra i due romanzi. In conclusione devo ammettere che i
   punti di contatto esistevano, solo che era meno diretta la strada
   per                          cui                            arrivarci.

  Riguardo all’argomento trattato posso dire che, nonostante
  apparisse inizialmente noioso, si è dimostrato, lavorandoci, ma
  soprattutto ragionandoci sopra, abbastanza affascinante.
  Quindi, nonostante la fatica che mi ha fatto sudare, è stato un
  progetto produttivo ed alternativo di cui vado fiero.
T   h   e         E        n       d
            Becchetti Pieralberto III B
            Liceo Scientifico Luzzago

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  • 1. I n f e l i c i t à : t r a n o i a e depressione Punti di contatto e di contrasto tra due romanzi. Madame Bovary (1857), Flaubert La Donazione (2009), FlorenceNoiville
  • 2. psicologica. Straordinario e sconvolgente” (Le Parisien) Spesso piccoli libri nascondono molto di più di quello che la loro apparenza può lasciare trasparire. È il caso di questo libricino, un romanzo dal titolo curioso, LaDonazione, che non ci rivela nulla del contenuto delle sue pagine; è una parola che vuole dir molto e che tende così ad aprire troppe strade e a lasciare tutto tacito, a lasciare il lettore smarrito e a spingerlo, per sua curiosità, ad affrontare la lettura.
  • 3. “La copertina scelta per La scrittrice si chiama FlorenceNoivile l’edizione italiana Garzanti pare ed è un’affermata giornalista molto significativa: una donna di spalle che si affaccia alla francese che, con questo finestra… Cosa significa? romanzetto, per altro pluripremiato, ha raggiunto grande Questa finestra aperta sui ricordi fama. Ha scritto questo libro che è in realtà una finestra aperta ha come tematica di fondo la anche sulla tragedia, nonostante depressione intesa come vera e si scorga un bellissimo giardino, quello che propria malattia, nel 2009. Ha collettivamente è identificabile saputo ricreare tematiche come una strada verso la felicità. diversificate tra loro ed è riuscita a La nonna lo dice apertamente nel svilupparle in modo tanto libro: “Hai tutto per essere felice”; profondo e internato che in ma l’infelcità è un brutto coinquilino del proprio qualche modo sembra che tra animo, una malattia che non quelle righe abbia voluto inserire risparmia nessuno, in qualsiasi parte della sua esperienza condizione si trovi.” personale, come lei stessa ammette in un’intervista. Secondo (Intervista alla scrittrice) alcune critiche del libro, l’alternarsi di momenti poetici e commoventi, ben curati sotto il profilo psicologico, rendono questo
  • 4. Due vicende diverse La donazione Madame Bovary Il romanzo inizia con la Emma Roualt, figlia di un convocazione dal agiato proprietario notaio, durante la quale la terriero, animo romantico e protagonista -non ché voce desiderosa di sogni e di narrante del libro- riceve in avventure, sposa Charles donazione da parte dei Bovary, modesto medico di genitori la vecchia casa campagna, vedovo di una d’infanzia a Tours. È proprio donna benestante. in questo momento, mentre Emma, dopo i primi tempi di il notaio legge a tutti i matrimonio, resta delusa presenti i vari documenti dalla mediocrità del marito e legali, che la sua mente, al della vita che le offre. La suono della parola Tourse fanciulla si lascia andare alla alla vista dei genitori, che da tristezza e il marito decide di tempo non incontrava, viene trasferirsi a Yonville, con la sommersa dai ricordi. speranza che il cambiamento migliori
  • 5. Ricordi che forse aveva Nella nuova città, Emma, si voluto cancellare per poter lascia corteggiare prima da esistere, per riuscire a un praticante notaio, Léon; e sposarsi e avere lei stessa inseguito dal giovane dei figli. In un attimo torna Rodolphe che, dopo qualche però tutto alla memoria: i tempo, l’abbandona. duri rapporti con la madre Sconvolta dalla che soffriva di crisi maniaco- delusione, cerca di stordirsi depressiva, la solitudine, il in ogni modo; si riavvicina a vedersi la realtà crollare Léon, ma il addosso, sgretolarsi sotto i giovane, spaventato dagli suoi piedi e così il ritrovarsi eccessi della inerme di fronte a difficoltà fanciulla, preferisce troppo dure per allontanarsi. Emma si lascia un’adolescente. Ecco, d’un andare sempre di più ad un tratto tutto questo le ricade destino di degrado: addosso e noi abbiamo la indebitatasi con un possibilità di indagare il suo usuraio, non sapendo come animo mentre lei ripercorre pagare i debiti, si rivolge e rivaluta, da adulta, tutte inutilmente a Rodolphe e a queste vicende con una Léon, da cui crede di essere maturità e una stata amata. Alla fine consapevolezza disperata si uccide, mentre il diversa, dopo averle, da marito che ha perdonato i tempo, dimenticate. suoi errori, si lascia
  • 6. Donne a confronto Entrambi i romanzi hanno al centro figure femminili. Bovary emerge attraverso tutto il romanzo, Flaubert preferisce utilizzare particolari sparsi che il lettore dovrà saper cogliere piuttosto che concentrare la descrizione in una volta. Questo vale pure per il romanzo di Florence, nel quale percepiamo il pensiero della protagonista attraverso monologhi e conversazioni tra sé e sé , mentre il carattere della madre viene delineato, come per Emma, durante tutta la durata del romanzo.
  • 7. Emma è un’inguaribile romantica e vivrà tutta la vita nella speranza di trovare quell’avventura, quel attimo che la porterà al di fuori della noia, che le permetterà di distaccarsi da quell’incredibile infelicità e solitudine in cui si ritrova. I rapporti col marito sono incredibilmente instabili, infatti in lui non farà altro che ritrovare la stessa noia da cui già è afflitta, per questo motivo commetterà adulterio e durante i tradimenti vivrà la sensazione di aver trovato quel piacere insostituibile, ma terminati quegli attimi tutto ricadrà nel buio e nella monotonia precedente. Capisce quindi che il destino la obbliga ad essere ciò che lei è e che solo attraverso il suo fascino riesce a ricavarsi piccoli sprazzi in cui vede un futuro positivo e migliore. L’insoddisfazione viene aggravata dall’arrivo di una figlia femmina, invece del maschio sperato che avrebbe potuto cambiare la situazione; si rende conto infatti che la sua condizione si sarebbe strasmessa a sua figlia in quanto donna e in quanto impotente e non padrona del proprio destino. La sua infelicità culminerà con il suicidio, anche se in realtà possiamo vedere questa morte come un ultimo gesto di questa povera donna di poter raggiungere un attimo di libertà e di controllo sugli altri, infatti sappiamo che è solo grazie al suo fascino che riuscirà ad ottenere il veleno che utilizzerà per uccidersi. La madre della protagonista presenta numerosi punti in comune con Emma. Infatti, essendo una depressa maniacale vive nell’infelicità più e nell’insoddisfazione di non poter creare relazioni stabili con i familiari.
  • 8. Come Emma però riesce a trovare dei momenti di Quando penso a mia felicità, di gioia; se per Emma questi attimi attimi sono madre, bellezza e dati dall’adulterio, per la donna sono invece derivati affanno sono dal vedere ordine, dal trovare il bello in un oggetto, in inseparabili. Erano il tormento, il caos un abito, in una persona. Si viene così a creare una interiore a portarla a donna con due facce. Al contrario della nostra Bovary quell’ossessione però lei è cosciente della sua infelicità e dell’ordine che la contemporaneamente del fatto che gli attimi di calma acquieta, della ed estasi siano derivati da oggetti materiali, da cose bellezza che calma? reali, concrete; non si perde quindi a fantasticare, nei […] Sapeva fare tutto sogni, o alla ricerca di avventura. Al contrario sarà la per creare indipendenti Le volevo il bello. figlia, ovvero la protagonista, che mostrerà questo e forti. Avevo la lato di Emma. La giovane infatti, prima di andare dal tentazione –crudele?- notaio e rivivere quindi tutta la sua esperienza vive di passare loro il messaggio che si nell’illusione e quindi nel sogno che tutto ciò che la viaggiava da soli per madre aveva vissuto era recuperabile, che tutto non tutta la vita? E che è fosse perso. Dimostra inoltre di possedere la paura di meglio rendersene Emma di consegnare alle sue figlie il patrimonio, che conto fin dalla tenera da generazioni colpiva il ramo femminile della sua età? famiglia, della depressione e quindi anche di tutte le fasi maniacali che ne derivano. Per questo vuole che (La Donazione) le sue figlie crescano pronte ad affrontare la vita e che non si rifugino dietro le illusioni come lei stessa aveva fatto.
  • 9. Spazio e tempo a c o n f r o n t o Gli ambienti giocano, in Madame Bovary, un ruolo fondamentale e Flaubert si destreggia facilmente nella descrizione di ogni paesaggio col quale i personaggi vengono a contatto. Anche nel libro La Donazione l’autrice dona volutamente, in alcuni passaggi, un maggiore importanza ai luoghi, non tanto per la descrizione, ma quanto più per l’effetto che hanno sulla memoria della protagonista, infatti dal ricordo della casa d’infanzia prende avvio la
  • 10. Entrambe le vicende sono ambientate in Francia. Ciò accadeva a Madame Bovary, o meglio, Emma, nasce da un qualche chilometro agricoltore nella campagna francese, più di distanza da precisamente nella città di Rouen; allo stesso Tours, un posto modo anche la protagonista di LaDonazione nasce minuscol: il paesino dove sono nella campagna francese a Tours, cittadina nella cresciuta, in un quale troviamo la casa lasciata in eredità dalla immensa casa con madre. un’alta torretta, un Per quanto riguarda gli ambienti interni, se nel parco […] e come classico, ritroviamo un’attenzione maggiore per se non bastasse un questi, nel romanzo di Florence, essi assumono un fiume. [….] È uno importanza più marginale e l’attenzione è rivolta dei ricordi d’infanzia alla natura a cui la madre della protagonista e la più dolorosi. nonna sono tanto affezionate. I romanzi sono ambientati in epoche differenti: (La Donazione) entrambe però contemporanee al periodo sono stati scritti. Analizzando l’uso del tempo all’interno delle opere, notiamo che non viene scandito sistematicamente, ma è ad ogni modo fortemente percepibile e influenza tutte e due le vicende. In La Donazione la protagonista affida alla sua mente il compito di andare indietro nel tempo a ripescare quei ricordi che il tempo stesso e la volontà della donna avevano sepolto. Emma invece si sente schiava del tempo, sa che la sua infelicità, la noia che proverà sarà eterna e che al contrario sono solo brevi, i piccoli istanti in cui riesce a ritagliarsi
  • 11. Te m i a c o n f r o n t o Parte delle tematiche comuni ai due testi sono già emerse a seguito del confronto dei personaggi, rilevandone per ognuno quella che era la maggior caratteristica psicologica. In realtà quello che ho fatto è stato mettere a paragone la tematica del Bovarismo, che deriva direttamente dalla figura di Emma Bovary, e da altre tematiche ad esso connesse, quali la solitudine, l’incapacità di creare relazioni stabili e il sogno come illusione, la libertà.
  • 12. Il tema del Bovarismo -come vita vissuta nell’infelicità e nella noia, nell’illusione di poter vivere avventure fantastiche che facciano si che questa infelicità scompaia- è presente all’intero del libro La Donazione, anche se le sua caratteristiche sono smistate tra i personaggi. La madre infatti abbiamo constato che vive nella più totale infelicità, anche se è bene sottolineare una differenza sostanziale: l’infelicità di Emma è derivata dal non vivere una vita eccitante, come invece la dipingevano i libri romantici di cui tanto si era infatuata e in cui tanto (troppo) si era immedesimata; al contrario la madre vive nell’infelicità perché costretta da una malattia reale. Entrambe però riescono ad ottenere attimi di gioia: Emma commettendo adulterio ed ottenendo quell’avventura tanto decantata e sognata, mentre la donna trovando e creando il bello e l’ordine in ciò che la circonda. È da sottolineare invece una differenza tra i due suicidi. La donna arriverà al suicidio, scaraventandosi dalla finestra, per il semplice fatto di essere arrivata ad un limite massimo di sopportazione della sua malattia, al contrario Bovary non si ucciderà solo per il circolo di eterna infelicità in cui si trovava, ma per determinare per una volta, una scelta nel suo destino. Destino che non voleva di ripercuotesse sulla figlia. Per quanto riguarda questo fatto possiamo trovare analogie con La Donazione, in quanto la protagonista non voleva che la depressione si trasmettesse alla figlia.
  • 13. Questo infatti avrebbe significato una E che avevo continuazione del destino del ramo femminile accettato, come una della famiglia. Parlando della figlia possiamo necessità ritornare alla tematica del vitale, l’idea di Bovarisimo, analizzando quello che è il sogno famiglia, di passato, di come illusione. La protagonista infatti vive per discendenza, di anni nell’illusione che sua madre si sarebbe eredità, insomma potuta riprendere, nell’illusione che la sensazione l’idea di quella di sgretolamento della terra sotto i piedi che grande donazione provava da piccola e anche da adolescente che, nel suo senso più ampio, ci quando la madre cadeva in una delle sue crisi disorienta tutti. maniaco-depressive, potesse essere cancellata. Quest’illusione, questo sogno viene (La Donazione) improvvisamente cancellato in una giornata, quando da adulta ripercorre tutte queste vicende. In una attimo si trova catapultata nella cruda realtà che quello che è successo non può essere abbandonato, fa parte di lei e deve accettarlo. Un’altra tematica riguarda l’incomunicabilità e la difficoltà ad instaurare rapporti familiari. Questa tematica è facilmente visibile nel caso di Emma, la quale trova il marito estremamente noioso e con il quale non riesce a
  • 14. Nel romanzo La Donazione invece l’incapacità di S’insediavano costruire relazioni riguarda il rapporto tra la madre e in me la protagonista. Le figlia infatti si è sempre disperazione e considerata i qualche modo colpevole per lo stato di senso di salute della madre, senza avere della ragioni solitudine. precise, ma da bambina quel’era, vedendosi più (La Donazione) volte allontanata da lei, aveva matura l’idea che fosse sua la colpa di tutto. La madre d’altro canto non faceva niente per sistemare questo rapporto, un po’ a causa della sua malattia, ma non solo, sembra infatti che le figlie le siano di peso e che non le diano mai una soddisfazione; per questo motivo evitava di accontentarle, di crescerle addirittura così che i rapporti venivano tagliati in partenza. In relazione a questo tema otteniamo quindi quello dalla solitudine: come Emma si trovava da sola, come unica compagna la noia, così anche la nostra protagonista, abbandonata dalla madre si sente inerme, sola, senza nessuno su cui fare affidamento.
  • 15. Epoche a confronto Se, per volontà di Flaubert, in Madame Bovary ritroviamo un contesto culturale ben delineato, quello della Borghesia, materialista e priva di valori alla quale Emma tanto aspira e dalla quale trae parte della sua insoddisfazione; al contrario in La Donazione, possediamo un campo di vista limitato e la protagonista non dipinge alcun contesto preciso, ma si sofferma su un’analisi psicologica che esclude quella sociale che avvolge i personaggi.
  • 16. Stili a confronto I due romanzi, pur sfruttando stili nettamente distinti hanno interessanti punti comuni. Il romanzo di Flaubert mostra un tipico esempio di scrittura realista, che mira alla verosimiglianza. Abile nello sfruttare uno stile raffinatissimo, ricco dei più piccoli e particolari, che sembrano diventare privi di importanza, riesce a descrivere i suoi personaggi in tutti i gesti e movimenti.
  • 17. . Grazie alle lunghe descrizioni E s e m p i d i in cui si cimenta le sensazioni Le d sue c r unghiei o n erano e s i z i dei personaggi affiorano da brillanti, appuntite, più polite degli tutti i dettagli: dal portamento e avori di Dieppe, e tagliate a mandorla. Tuttavia la mano non era perfino dalle caratteristiche del bella, non abbastanza paesaggio circostante. Anche pallida, forse, e un po’ secca alle Florence in realtà si districa tra falangi. Quello ch’essa aveva di veramente bello erano gli occhi; le descrizioni, rievocando benché fossero bruni, sembravano colori e immagini vivide, ma lo neri per via delle ciglia. stile è molto più fluido, i periodi più concisi e rapidi, così che (Madame Le bacche di uva spina si offrono a Bovary) vengano colti dal lettore in noi con la loro spessa sfumatura di modo immediato e assimilati madreperla e la tenera peluria tutt’intorno. Hanno colori di ancor più sfumature digradanti, come una rapidamente, permettendogli collana di perle fini, dai bianchi un più diretto delineamento cremosi ai rosa delicati. Ci sono anche le grosse bacche color della psicologia dei carminio che scrocchiano sotto i personaggi. denti. Curioso è stato aver notato come l’autrice usasse spesso (La Donazione) parole straniere (derivate da dialetti o spesso inglesi).
  • 18. Per me, in ogni caso, care è Il suo intento, come si può notare dagli una delle parole più dolci in esempi qui a fianco, è quello di ricreare questa lingua: Take care ofyourselfs…Meglio nella sua mente, e quindi anche in quella ancora: Bear in mind del lettore stesso -dato che il suo compito howmuch I care…senza in questo romanzo è di scoprire la parlare del mitico: My Baby psicologia di questa donna- un’immagine just caresfor me. più chiara, concreta, di ciò che vuole dire. In un certo senso anche Flaubert utilizza il […] tutto può vacillare, sgretolarsi, roves linguaggio, da buon naturalista, con il fine ciarsi, andare a di creare persone vive e contesti e pezzi, crollare e paesaggi reali. Ma i due lavorano in modo polverizzarsi da un minuto diverso, l’uno attraverso la mera all’altro. Non riesco a descrizione, l’altra attraverso un’analisi più trovare la parola giusta. La più adatta pare accurata della parola e del suo significato l’espressione inglese e sfruttando il fonosimbolismo. fallapart, fallintopieces. Cercando, ovvero, di percepire ciò che la parola stessa, in combinazione con la Ho pensato: sono un melodia essa che produce nel garbuglio di nodi, chilometri di corda utta piena di nodi pronunciarla, rievoca. encramillés (è una parola di mia nonna ardennese. Non si trova in nessun dizionario, ma basta il
  • 19. Tiriamo le fila del discorso Il confronto tra questi due romanzi non è stato affatto facile, perché in apparenza le due vicenda sembravano non avere punti in comune ed in effetti è così: dal punto di vista dello svolgimento della trama non esistono analogie. Leggendo però per intero La Donazione ho scoperto quanti punti in comune vi fossero per quanto riguardava le tematiche e la caratterizzazione dei personaggi; oltre che sono riuscito a trovare spunti linguistici curiosi tra i due romanzi. In conclusione devo ammettere che i punti di contatto esistevano, solo che era meno diretta la strada per cui arrivarci. Riguardo all’argomento trattato posso dire che, nonostante apparisse inizialmente noioso, si è dimostrato, lavorandoci, ma soprattutto ragionandoci sopra, abbastanza affascinante. Quindi, nonostante la fatica che mi ha fatto sudare, è stato un progetto produttivo ed alternativo di cui vado fiero.
  • 20. T h e E n d Becchetti Pieralberto III B Liceo Scientifico Luzzago