L'associazione PSICOLOGIA URBANA E CREATIVA organizza lo sportello di ascolto psicologico e di sostegno all'attaccamento #ProntoSoccorsoEmozionaleNeonatale
1. PRONTO SOCCORSO
EMOZIONALE
NEONATALE
ASS. PSICOLOGIA URBANA E CREATIVA
PRESSO: TIN Terapia Intensiva Neonatale
Ospedale Santa Maria della Croci Ravenna
PSICOLOGHE COINVOLTE NEL PROGETTO ANNO 2014-2015
DR.SSA ELISA MAGNANENSI
DR.SSA LAURA CASANOVA
DR.SSA BEATRICE SIBONI
2. Descrizione sintetica del progetto:
Il progetto “ PRONTO SOCCORSO EMOZIOANALE
NEONATALE” ha come scopo quello di situarsi ad un
livello di prevenzione primaria, ovvero, di intervenire
in situazioni in cui il disagio nella relazione madre-
bambino non si è ancora manifestato ma, si sono
evidenziate condizioni di rischio quali: ricovero
prolungato in terapia intensiva del neonato, scarso
contatto fisico con la madre, disorientamento della
madre rispetto al suo ruolo.
3. Il progetto si sviluppa attraverso due tipologie distinte
di intervento:
1) lavoro in gruppo con la triade madre-bambino-
padre quando si manifestano disagi nella relazione
madre-neonato.
2) lavoro individuale e di gruppo con gli operatori
sanitari della TIN.
4. Il nostro modello prende le sue mosse dei principali studi
sull’attaccamento e sul contatto corporeo nella costruzione
della relazione ed in psicoterapia.
In particolare il concetto della BASE SICURA di Bowlby ispira
il primo passo verso la mamma e verso il papà che, in questo
processo, hanno un ruolo importantissimo.
La mamma che sente il suo bambino piangere a lungo, lo
vede inarcarsi con la schiena e non riesce a calmarlo, oppure
lo nota con poco tono, che piange poco, che non entra in
contato con lei, entra in uno stato di disorientamento e di
ansietà che la porta a farsi domande prima sul bambino e poi
sulle sue stesse capacità.
5. Sovente lo stato di ansia e di preoccupazione induce la
madre ad utilizzare molto la sua parte cognitiva e a perdere
via via il contatto con le proprie emozione e con il proprio
corpo.
Quando il contatto con le emozioni viene meno si può
giungere alla auto denigrazione con frasi che la mamma
riferisce a sé stessa del tipo: “ Non sono una buona madre
perché il mio bambino piange tanto; che cosa avrà che
piange tanto; perché non riesco a calmarlo, gli offro il seno e
lui non lo accetta …”
Siamo in uno stato di ALLAGAMENTO EMOTIVO in cui la
mamma spesso chiede a noi psicologi o ad altri operatori
come ostetriche, ginecologi, “ Cosa devo fare adesso?”
6. Il nostro interveto ha come obiettivo quello di ristabilire per la
mamma un ORIENTAMENTO in termini di bisogni, e di contatto con
la sua parte emotiva e con il suo corpo in modo da poter di nuovo
fungere da base sicura per il bambino ( facilitando una migliore
gestione dello stress).
La madre RITROVA IL CONTATTO CON IL SUO CORPO E CON
LE SUE EMOZIONI attraverso l’ utilizzo della BASE DI
SICUREZZA e del colloquio psicologico.
Il bambino è in grado a sua volta di ritrovare il contatto con le sue
emozioni e di uscire, dallo stato di disagio e di disorientamento solo
quando la mamma ritrova un buon contatto con sé stessa.
7. L’approccio PSE nasce in Germania e
prende le sue mosse da Willehlm Reich ed
Eva Reich ideatrice quest’ultima della
Bioenergetica Dolce; successivamente il
metodo è stato rivisto ed adeguato alle
moderne ricerche sperimentali
sull’attaccamento da Thomas Harms
psicoterapeuta ed esperto nella relazione
precoce madre- bambino.
8. Analisi del contesto
La TIN di Ravenna non ha al suo interno un sostegno psicologico dedicato. Le ricerche
sia in Italia che a livello mondiale evidenziano che la presenza di forti emozioni
collegate al trauma e al lutto rendano necessaria la presenza di una visione non solo
medica ma relazionale e psicologica della vicenda “ricovero in TIN”.
Anche l’operatore sanitario è sottoposto a forti situazioni stressanti, emergenze di tipo
sanitario, e psicologico che potrebbero aumentare lo stress lavorativo.
L’operatore sanitario in TIN ha come utente non solo il neonato ma anche una intere
famiglia, pertanto ha necessità di comprendere la loro situazione e sostenerli anche a
livello emotivo in particolare durante le fasi critiche di ingresso, di dimissione e nelle
varie fasi critiche di sviluppo del neonato.
9. Aspetti innovativi e caratteristiche
sperimentali del progetto:
Il progetto si rifà ad una approccio denominato PSE ( Pronto
Soccorso Emotivo) ideato da Thomas Harms che è anche
coordinatore della prima “Clinica del Pianto” tedesca nel nord
della Germania ; il corso PSE ( Pronto soccorso Emozionale)
è stato introdotto per la prima volta in ITALIA nel 2013 in una
esperienza formativa in Alto Adige (Varna) dalla quale
prenderemo spunto per il nostro intervento che pertanto è
unico a livello nazionale. Recentemente a Bressanone si è
avviata una formazioni in tal senso rivolta a ostetriche
10. DESTINATARI
Destinatari: Famiglie con neonati ricoverati in Terapia
intensiva neonatale, genitori di neonati con età non superiore
al 6 mesi in situazioni di rischio per lo sviluppo di un
attaccamento di tipo insicuro.
Personale sanitario operante in TIN.
Più nello specifico il sostegno psicologico sarà rivolto al tutto il
contesto della Terapia Intensiva Neonatale (TIN): personale
sanitario e famiglie coinvolte.
11. Obiettivo generale :
Ripristinare le condiziono ottimali per lo sviluppo di un
attaccamento sicuro tra neonato e genitore di riferimento ( di
solito la mamma) . Un attaccamento sicuro nella primissima
infanzia è un prerequisito fondamentale per una migliore
gestione dello stress nel bambino e poi nell’adulto, non solo a
livello ormonale ma, anche a livello della struttura cerebrale.
12. Azioni Previste:
Azioni di progettazione e di coordinamento con il Servizio di Terapia Intensiva neonatale
INTERVENTI :
Un intervento di consulenza psicologica rivolto a genitori con i neonati ricoverati nell’Unità di
Terapia Intensiva Neonatale:
Durante il ricovero incontri di sostegno individuali, non più di 3.
Accompagnamento alla dimissione
Consulenza psicologica individuale al personale sanitario della TIN.
Azione di ulteriore coordinamento, invio, approfondimento della problematica famigliare o
individuale con i servizi preposti : pediatra, neuro-psichiatria infantile, Psicologhe Ospedaliere.
Verifica del percorso effettuato attraverso osservazioni e registrazioni audio-video,
somministrazione di test validati sullo stress genitoriale.
13. Descrizione e metodologie impiegate:
Pronto soccorso emotivo in gruppo con attivazione di percorsi psicoterapeutici di
tipo psico-corporeo atte a dare empowerment ai genitori aumentando le loro
competenze cognitive, emotive e relazionali con il neonato.
Consulenza psicologica sulla crisi alla famiglia, o al singolo ( operatore, utente).
Rilevazione dei bisogni formativi degli operatori in TIN tramite questionario.
Attivazione di gruppi di formazione diretti agli operatori.
Competenze di management per l’attivazione dei percorsi di gruppo e
nell’interazione con i servizi potenzialmente coinvolti sopra citati .
14. RISULTATI ATTESI
A breve temine incremento della capacità dei genitori ed in particolare
della madre di contattare sé stessa e le proprie emozioni e di trasmettere
al neonato contatto e di creare relazione. Verifica tramite osservazione
partecipata della triade madre- madre – bambino.
A medio termine diminuzione dello stress genitoriale.
Aumento della consapevolezza negli operatori sanitari del legame
esistente tra gestione delle emozioni, comunicazione e aspetti relazionali
e benessere per il neonato/ famiglia e contesto di gruppo in TIN.
15. La cura del neonato è un
investimento a lungo termine a
livello economico e sociale per la
prevenzione dei conflitti
intrapsichici e sociali “ La pace si
costruisce in utero” Eva Reich.