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L’AZIONE E LE INIZIATIVE DI GESÙ PER REALIZZARE IL PIANO DI SALVEZZA DEGLI
UOMINI
Il Bambin Gesù andò a parlare con gli scribi nel Tempio quando aveva soltanto dodici anni. Dai
Vangeli canonici non risultano le risposte dei dottori di Israele, ma è da ritenere che il divino
Bambino non ne fosse soddisfatto. Infatti, dall’Evangelo di Maria Valtorta risulta che intervenendo
in una discussione tra Hillel e Gamaiele da una parte e Sciammai dall’altra il Bambin Gesù ebbe
un diverbio con quest’ultimo 1
.
Negli anni seguenti egli maturò il convincimento – visto il comportamento/rifiuto degli scribi
e farisei ad accettare il fatto che il Messia era già presente in Israele – che sarebbe stato
necessario parlare direttamente al popolo nelle piazze, nelle sinagoghe e nel Tempio di
Gerusalemme.
Il Piano di Salvezza di Dio presupponeva l’accettazione di Gesù come Messia e quindi
anche l’accettazione delle correzioni e integrazioni che avrebbe fatto alla legge farisaica perché la
parola di Dio era stata sostanzialmente modificata in punti fondamentali dalla dottrina farisaica 2
durante il lungo periodo (molti secoli) della Tradizione Orale fino alla stesura definitiva della Torà
avvenuta circa 400 anni a.C.
Le modifiche 3
apportate alla Legge divina dalla Tradizione Orale furono molte tanto che il
Signore non parlò più di legge mosaica, ma di legge farisaica 4
. Quando il Cristo si riferiva alla
legge intendeva il Decalogo.
Tuttavia, nonostante le modifiche introdotte dai Giudei, la Parola di Dio emerge sempre da
ogni pagina della Bibbia se la si legge attentamente, perché nella Sua saggezza l’Altissimo
previde che gli uomini - a causa dei tanti loro interessi - avrebbero cambiato il significato e le
implicazioni della Sua Legge, il Decalogo.
I farisei cambiarono anche insegnamenti fondamentali della legge mosaica 5
. I Vangeli
canonici riportano il Magistero del Cristo e le cose che fece soltanto parzialmente, ma
1
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. I°, pagina 221, CEV srl, 03036 Isola del Liri, Frosinone
2
Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 19 e 23
3
Guida alla lettura della Bibbia, pagg. 67, 68, 88, 90, 93, 94 ss., 101 e 463 e segg, Ediz. Paoline e Matteo capitoli 5,
15, 16, 19 e 23
4
Giovanni 11, 34
5
Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 19 e 23
1
ciononostante 6
la Dottrina che ne risulta ci apre la strada del Regno dei Cieli perché è pervasa
dalla Carità/Amore e dalla Giustizia/Misericordia. A chi vuole leggere i Vangeli integrali consiglio la
lettura del Grande Vangelo di Giovanni, narrato a Jakob Lorber, austriaco, nel XIX° secolo, ma
disponibile anche in italiano 7
e dell’Evangelo narrato a Maria Valtorta nel XX ° secolo 8
.
Il Messia sapeva che dalla risposta del popolo di Israele dipendeva la sua stessa vita, ma
sapeva anche che i piani di Dio si realizzano sempre, quanto meno nella parte essenziale del Suo
Progetto, che in questo caso riguardava la salvezza di ogni individuo del genere umano. Questi
piani non si realizzano soltanto perché sono sostenuti dall’onnipotenza del Creatore, ma perché i
loro obiettivi sono piani d’Amore, fatti nel nostro stesso interesse, anche quando non si capisce o
non lo si vuol capire.
E che la vittoria, infine, sia sempre di Dio anche i Giudei ben lo sapevano. Lo sapevano
perché glielo aveva detto chiaramente il Profeta Isaia 9
, ma siccome avevano già rifiutato tante
volte la mano tesa che l’Altissimo porgeva loro nei secoli attraverso i suoi profeti, i Giudei ritennero
che anche questa volta avrebbero potuto imporre la loro volontà per continuare a vivere come
piaceva loro.
L’Onnipotente non poteva accettare ancora questo abuso della libertà da parte dei Giudei,
per cui decise di incarnarsi nell’uomo Gesù per realizzare il Suo Piano di Salvezza nello stesso
interesse dell’umanità. L’Altissimo, dando i Suoi Comandamenti ed al contempo la libertà all’uomo,
si è auto costretto ad accettare che l’uomo stesso opponga delle resistenze ai Suoi Piani.
Tali resistenze corrispondono a scelte diverse dal volere del Dio dell’amore e della vita 10
;
queste scelte vengono chiamate Varianti 11
. Il Signore Dio ha posto un limite alla nostra libertà,
che è quindi relativa 12
; quando gli uomini si rifiutano - non soltanto di osservare la Legge del
Sinai, il Decalogo, esplicitata dal Cristo nei Suoi Vangeli e dai Comandamenti dell’amore -
ignorando così il Magistero del Messia, l’Altissimo deve porre fine alle resistenze umane perché ci
6
Giovanni, 21, 24-25
7
Associazione Jakob Lorber, Via Vetrego 148, 30030 Scaltenigo – Venezia ; Del Grande Vangelo di Giovanni ( 11
volumi ) si veda la sintesi pubblicata da Armenia, Jakob Lorber, Il Signore parla a cura di Josef Mahlberg
8
L’Evangelo rivelato a Maria Valtorta è contenuto in dieci volumi di circa 400 pagine cadauno ed è edito da CEV srl,
03036 Isola del Liri, Frosinone
9
Isaia 46, 10-13; Salmo 33, 8-11
10
Eileen Caddy, le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita
11
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 301, Mediterranee
12
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 161/162, Mediterranee
2
impediscono di trovare il nostro vero bene, così come ci disse il Signore Gesù 13
. Allora non c’è
che l’ultimo rimedio da porre in essere con gli insegnamenti del dolore: cataclismi, traversie e
malattie. La Terra in questa epoca ne è piena, tante sono le trasgressioni alle Leggi di Dio fatte
dagli uomini.
I piani di Dio si devono sempre realizzare 14
perché l’unione con Dio nel Cristo è l’unico
scopo della vita terrena, che prevede l’ampliamento della Coscienza individuale, per l’Evoluzione
che consegue agli insegnamenti della legge di causa ad effetto o karmica 15
, impartiti durante
molteplici esistenze terrene 16
. Questa riunione presuppone un combattimento spirituale 17
,
che è un cammino impervio che possiamo fare soltanto pentendoci, convertendoci e poi tenendo
comportamenti evangelici giorno per giorno, per tutta la vita.
Per fare tale retto cammino è necessario conoscere ed osservare la Legge di Dio, il
Decalogo, spiegato dal Cristo nei Vangeli e che si può riassumere nella Dottrina cristiana.
Soltanto così potremo trovare la pace, la quale non dipende tanto dai nostri meriti quanto
dalla grazia divina, che interviene nella nostra ascesi. Tuttavia il tempo della conversione è lasciato
alla nostra scelta perché il Padre Celeste non vuole che si cresca come automi, ma come persone
che ad un certo punto della loro vita - anche per effetto dell’insegnamento del dolore –
contribuiscono, attraverso la conoscenza di se stesse, a diventare consapevoli dei propri difetti e
limiti, e degli errori che commettono. E a pentirsene, adeguandosi all’insegnamento evangelico.
E’ da tale comprensione/autoanalisi dei veri motivi che hanno determinato e determinano i
nostri comportamenti che gradualmente tali difetti vengono eliminati o trasformati dallo Spirito nella
corrispondente virtù. Contemporaneamente la nostra coscienza si amplia e anche questo è un
dono dello Spirito; ma l’uomo contribuisce a tale ampliamento con l’autoanalisi e con
comportamenti evangelici.
E’ in forza di questi ampliamenti della coscienza degli uomini che essi concorrono a
rendere migliore il mondo. Perciò si illudono coloro che credono di migliorarlo in altri modi, anche
13
Matteo 6, 19 - 21
14
Isaia 46, 9 - 13
15
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee
16
Cerchio Firenze 77, Oltre L’Illusione, pagina 185, Mediterranee ; idem, Per un mondo migliore, pagina 214,
Mediterranee; idem, Dizionario del Cerchio, pagina 238, Mediterranee
17
Paolo, Romani 7, 14-25 e S. Agostino, Le Confessioni, pag. 290 e ss. Ediz. Oscar Mondadori
3
perché è solo lo Spirito che può cambiare le persone. Infatti ad ogni persona corrisponde un
progetto divino per la vita di quella persona; l’uomo più bravo può fare solo la sua parte 18
il che è
tutt’altro che facile, poiché si tratta di vivere evangelicamente.
I progetti divini si fondano sulle Leggi eterne e sono allo stesso tempo perfetti progetti
d’Amore paterno e materno 19
; chi li contrasta lo fa perché non sa e quindi agisce per l’ egoismo
e l’egocentrismo che sono innati nell’uomo 20
, che li supera gradualmente con le esperienze della
vita ideata dal Creatore a tale scopo; perciò chi si oppone o resiste al Decalogo si macchia di una
colpa più o meno grave secondo il comandamento violato.
Ogni giorno la vita ci propone delle alternative che possono essere considerate anche
come proposte alle quali ciascuno di noi deve dare una risposta come fece a suo tempo la Beata
Vergine Maria, quando l’Angelo Le annunciò la nascita di un figlio ad opera dello Spirito Santo 21
.
L’ avvento di Gesù ( Dio salva 22
) ebbe inizio con l’Incarnazione, ma fu preceduto dalla
nascita della Madonna, creatura straordinaria in quanto era una grandissima Anima ancor prima di
nascere nel grembo della madre Anna.
Maria non nacque come “… frutto di libidine, ma di dono divino….e sarà ripiena di Spirito
Santo fin dal ventre della madre 23
“.
Il Piano di Dio per la Salvezza degli uomini per mezzo del Signore Gesù 24
cominciò a
svolgersi con le iniziative del Messia, che possono anche essere viste come difese del Piano di
Dio oltre che come progetti. Queste proposte o iniziative divine e le risposte da parte degli uomini,
si possono anche considerare come azioni e reazioni e quindi come energie contrastanti: da una
parte l’energia proposta, alla quale si contrapponeva l’energia risposta degli uomini; tale risposta
può essere di accoglienza o di resistenza o addirittura di rigetto (quest’ultimo è un tipo diverso o
opposto di energia rispetto alla semplice resistenza). Questi diversi tipi di energie, intendo quelle
degli uomini, danno luogo a Varianti che il Signore conosce e prevede nel Suo Piano divino.
18
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita
19
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee
20
Egoismo e egocentrismo dipendono dalla ribellione a Dio da parte degli Angeli ribelli. Si veda Jakob Lorber, Il
Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia
21
Luca 1, 26 - 38
22
Bibbia di Gerusalemme pagina 2086
23
M. Craveri, I Vangeli apocrifi, pagina 218, Einaudi Tascabili
24
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161/162, Armenia
4
Queste Varianti vanno a comporre il Libro della Vita. Ma siccome Dio realizza sempre i suoi Piani,
quanto meno l’obiettivo di tali piani, gli uomini traggono dalle loro resistenze soltanto infelicità e
dolore 25
, perché – al momento opportuno – la volontà di Dio prevale così come accadde a
Gerusalemme duemila anni fa: gli Ebrei e i Romani coalizzati crocefissero Gesù, il Dio che si fece
uomo 26
, ma siccome Lui lo aveva previsto, aveva già istituito la Sua Chiesa e l’Eucaristia, che
avrebbero sopravvissuto alla Sua vita terrena.
Poi, il Cristo risorse il terzo giorno 27
; dopo la Risurrezione lo Spirito Santo scese sugli
Apostoli 28
, così come il Messia aveva promesso 29
. Così furono poste le basi per imporre il
Piano di salvezza in tutta la terra perché gli Apostoli e i successivi discepoli del Cristo
ammaestrarono, ammaestrano e ammaestreranno tutti i popoli della Terra 30
.
Il sacrificio del Cristo non fu voluto da Dio, ma dagli uomini. L’Altissimo si limitò a tener
conto della Variante giudea/romana perché in Lui tutto è presente in un medesimo istante eterno.
Ritengo che il Padre Celeste abbia scritto la Variante omicida nel Libro della Vita non soltanto per il
libero arbitrio che donò agli uomini, ma anche perché imparassero a non uccidere e a non opporsi
alla Sua volontà a seguito delle correzioni karmiche che avrebbero ricevute; i Giudei le stanno
ancora ricevendo come dimostra la guerra in corso in Palestina. Nel caso della Crocifissione di
Gesù da un grandissimo male derivò un grandissimo bene perché il sacrificio del Cristo avrebbe
dato tanti frutti tra i pagani, perché fu un atto d’amore, il più grande, perché Gesù mise in atto uno
dei Suoi insegnamenti più alti “dare la vita per i propri amici 31
”. E’ in forza di questo dono che poi
il Padre lo glorificò, poiché dette tutto e quindi ricevette tutto 32
.
Sotto l’aspetto delle energie non credo che nei rapporti tra la terra ed il cielo ci sia una
legge simile alla terza legge del moto di Newton secondo la quale, per una legge fisica, ad ogni
azione corrisponde una reazione uguale e contraria 33
. Ritengo perciò che la legge di causa ad
effetto tenga conto di altre necessità dell’uomo tra cui quella che ha sempre bisogno della
25
E. Caddy “God spoke to me”, pagine 68, 80, 86 e 88 Ed. Findhorn, Findhorn, Morlay, Scotland
26
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Aprile 1988, MIR
27
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina 171 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR )
28
Atti degli Apostoli, capitolo secondo
29
Giovanni, capitolo 16
30
Matteo 28, 16 - 20
31
Giovanni 15, 13
32
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 27 Agosto e del 22 Dicembre, Amrita
33
P. G. Hewitt, Fisica per concetti, pagina 61, Ediz. Zanichelli
5
misericordia divina. Pertanto, se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione anche nel
piano spirituale a causa della legge di causa ad effetto, che è una legge educativa e formativa per
l’uomo, questa reazione – alla quale in genere corrisponde il dolore fisico o psichico che interviene
per correggerci – non agisce immediatamente, ma soltanto quando l’uomo è capace di intendere la
lezione del dolore e quindi anche alcuni decenni dopo. O addirittura secoli dopo durante una
successiva incarnazione terrena perché “ … il castigo non è fine a se stesso, ma è una correzione
in modo da far comprendere alle creature che cosa si deve fare e che cosa non si deve fare, un
modo per sanare una deficienza della coscienza individuale 34
.
Se la lezione del dolore intervenisse prima non servirebbe a niente e siccome Dio non
vuole che si soffra se il dolore non è strumentale alla crescita della nostra coscienza, la lezione
viene impartita dalla legge di causa ad effetto soltanto al momento opportuno. Questo è uno dei
tanti esempi dell’Amore di Dio.
Tornando ai Suoi Piani: quando giunge il momento opportuno di realizzarli, il Signore si
avvale della Sua creatività e della Sua potenza e anche del concorso dei giusti Suoi servi (ovvero
di coloro che fanno la volontà di Dio e quindi operano con giustizia) per realizzare tali Piani, ovvero
la Sua volontà.
Nel caso del Messia la creatività divina si manifestò specialmente con l’Eucaristia per
mezzo della quale Gesù è sempre presente nelle ostie consacrate e nelle particole delle Chiese di
tutta la Terra. Tale Divina creatività si manifesta anche nell’altro miracolo: quando due o più
persone chiedono “qualunque cosa” al Padre Celeste nel suo nome la preghiera viene esaudita
perché Gesù si unisce a loro. E’ implicito che le richieste fatte dalle persone predette debbono
essere conformi alla Legge morale, il Decalogo.
Le resistenze dei Giudei a Cristo, che vedremo meglio in seguito, dimostrano che essi non
mettevano Dio al primo posto come gli era stato comandato, bensì se stessi e ciò in violazione del
più grande comandamento della legge, quello che emerge dalla risposta che Gesù dette allo scriba
fariseo 35
.
34
Cerchio Firenze 77, Le Grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 158/159, Mediterranee
35
Matteo 22, 34-40
6
L’Altissimo non poteva lasciare impuniti tali comportamenti (la storia dei Giudei di questi
ultimi duemila anni lo dimostra) perché ha dato la vita all’uomo per uno scopo sublime: farlo
crescere in coscienza per farlo diventare un essere che ama di un amore incondizionato il suo
prossimo. Il miracolo della trasformazione di un essere carnale, e quindi egoista ed egocentrico, in
un essere spirituale e quindi altruista e obbediente alle leggi di Dio, avverrà anche per merito di
ciascuno di noi, perché se il Signore non ci avesse dato la libertà di fare la nostra parte 36
, non ci
potremmo realizzare come uomini veri ovvero spirituali.
L’Altissimo sa bene che l’uomo ama soprattutto se stesso, perché i Demoni crearono
l’egoismo dentro di loro con la ribellione al Signore Dio capitanata da Lucifero 37
, ma gradualmente
lo educa in tanti modi diversi – anche attraverso le traversie e le malattie - per dargli la possibilità
di contribuire a trasmutare il suo egoismo in altruismo anche se è la Grazia divina che ha il
maggior merito di questa trasformazione.
Ma difficilmente il peccatore comprende senza qualche ribellione. Perciò quando la
medicina/lezione del dolore può essere assunta/assimilata dall’uomo, deve essere presa/accettata
perché è indispensabile per farci crescere in coscienza, fino al punto in cui l’uomo offrirà il dolore
a Dio stesso, “ quel Dio che atterra, che suscita e consola ” per dirla con il Manzoni.
Però l’Altissimo è anche il Dio che ha creato le piante medicinali perché è misericordioso,
ma non può esserlo fino al punto di far fare a noi stessi un male più grande: lasciarci egoisti nelle
mani di Satana, il principe del mondo.
L’uomo cresce in coscienza e quindi in altruismo tanto più velocemente quanto più
rapidamente comprende i suoi errori, se ne pente, si converte ed offre a Dio il dolore che soffre per
malattie e traversie di tanti tipi e specie. Però la conversione deve essere vera, sentita, provenire
dal cuore e corrispondere ad un effettivo cambiamento di stile di vita, altrimenti ha poco o nessun
valore perché Dio non si può ingannare. La conversione a livello di proposito o promessa non è
efficace.
La trasformazione avviene più velocemente se non si pensa a sé stessi e se si offre il
nostro dolore in remissione dei peccati degli altri. Il dolore fisico e psichico e quindi le sofferenze
36
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita
37
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia
7
che ne derivano sono molto spesso accompagnati dal rimorso che fanno riflettere; da questa
riflessione nasce la comprensione della ragione delle tribolazioni spesso combinate tra di loro.
Nessun uomo può resistere alla combinazione di più traversie che prima o poi lo soverchiano. E’ in
questi casi che qualcosa si spezza dentro di noi, ma è questa rottura che ci aiuta a comprendere le
ragioni del dolore ed a come ci si deve comportare per vivere la vita che il Signore ha pensato per
noi e che il Messia ci ha illustrato nei Vangeli: lo stile di vita evangelico ci consente di trovare la
beatitudine eterna.
Quindi, il Signore non può permettere agli egoismi umani, né dei singoli, né dei popoli, di
impedire la realizzazione dei suoi perfetti Piani, con i quali ci vuole donare la felicità del Paradiso, e
perciò reagisce insistendo nel farci reincarnare sulla Terra che si è rivelata un’ottima scuola 38
fin
quando la nostra coscienza non si sarà ampliata come quella dei santi.
Il Signore Dio deve mettere un limite alle nostre iniquità; ritengo che questo limite sia
costituito dalle troppe ingiustizie che commettiamo a carico dei nostri fratelli; ad esempio, lo stile di
vita dei Giudei di duemila anni fa era troppo difforme dalla Legge di Dio, il Decalogo, permeato di
Carità/Amore; basti pensare all’atto di ripudio dato alle donne per qualsiasi motivo 39
.
I Vangeli dimostrano con chiarezza questa situazione che l’Altissimo non poteva
ulteriormente sopportare perché troppo gravosa per i vecchi, le vedove, gli orfani, le donne, e in
genere per i soggetti deboli della società di allora. La realizzazione del Piano di Salvezza di Dio fu
affidata al Messia.
Il Signore Gesù lo realizzò con una perfetta strategia, imponendo la volontà del Padre,
sostenendo e diffondendo i suoi valori; per conseguire i Suoi scopi il Messia inventò anche il modo
di restare presente sulla Terra per sempre dentro i tabernacoli, nonostante tutte le resistenze e
opposizioni giudee, che culminarono con la crocifissione; sappiamo anche che il Cristo risuscitò
gloriosamente dalla morte così come aveva profetato 40
.
L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI GESÙ
Il Messia ben sapeva dell’enorme difficoltà del compito che lo attendeva: rinnovare sin dalle
fondamenta Israele contro la volontà dei suoi capi e questo contemplava anche la possibilità della
38
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 185, Armenia
39
Matteo 19, 3 - 12
40
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR )
8
sua uccisione come era già accaduto ai Profeti con l’eccezione di Elia, o almeno così mi pare, che
fu rapito in cielo da un cocchio di fuoco 41
. Il Messia iniziò la Sua vita pubblica a Cafarnao
insegnando e guarendo numerosi malati. Da questo villaggio sul lago di Tiberiade ebbe inizio la
sua attività di Salvatore e di Dio con noi (l’Emmanuele 42
).
La sua predicazione iniziò con la frase che ancora oggi risuona nelle menti degli uomini: “
Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino ” 43
. Considerato che le autorità di Israele non
avevano accettato le Sue proposte, decise di parlare direttamente al popolo francamente e senza
timore . A Cafarnao Gesù fece i suoi primi discepoli: Pietro e Andrea, dicendo loro poche parole,
ma di profondo significato spirituale: “ Seguitemi, vi farò pescatori di uomini 44
”. Poi cominciò ad
insegnare nelle sinagoghe ed a guarire ogni tipo di malattia 45
. Grandi folle cominciarono a seguirlo
a partire dalla Galilea.
Lo svolgimento del progetto di Gesù per la realizzazione del Piano di Salvezza fu sinteticamente
questo:
 parlare del Regno dei Cieli vicino nel tempo e nello spazio; anzi Gesù
successivamente disse che se Lui era in terra significava che il Regno dei
Cieli era già arrivato in terra insieme con Lui;
 parlare del vero volto del Padre suo, il Dio onnipresente, buono ma giusto 46
, partecipe della nostra vita 47
e quindi attento ai nostri sentimenti, pensieri e
intenzioni;
 insegnare uno stile di vita improntato al Decalogo e all’amore per Dio e per il
prossimo 48
;
 portare a compimento, ovvero spiegare fin nei dettagli la Legge del Sinai, il
Decalogo, per insegnare agli uomini a vivere secondo le leggi dell’amore 49
che è anche giustizia, svelando i gravissimi errori della Tradizione Orale e
41
“ I Re, 2, 1 - 18
42
Isaia 7, 14 - 17
43
Matteo 4, 17
44
Matteo 5, 18 - 22
45
Matteo 4, 23-25
46
Giovanni 17, 26
47
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e 17 Luglio, Amrita
48
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. VII, pagina 123 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR )
49
Deuteronomio 6, 1- 9 e Levitico 19, 18
9
quelli della stessa Legge mosaica 50
. Questa parte del suo Piano era
fondamentale per liberare i Giudei dalla schiavitù delle formalità, dei riti e
delle purificazioni prive di efficacia e allo stesso tempo per far comprendere
al popolo che la giustizia e la misericordia era ciò che voleva Dio dal
comportamento degli uomini 51
, così come aveva fatto già dire agli Israeliti
da Samuele, Isaia, Osea e Amos, salvo se altri ;
 far intervenire lo Spirito Santo nella vita degli uomini per insegnargli “la verità
tutta intera” 52
.
Il Cristo perfezionò la Legge con il comandamento estremo dell’Amore: amate i vostri
nemici e pregate per i vostri persecutori 53
. Questo per me è l’insegnamento più alto di Gesù ed è
allo stesso tempo insuperabile, come quello di dare la vita per i propri amici 54
. Ma è un
comandamento per uomini già forgiati dallo Spirito Santo, ovvero per cristiani maturi nella fede
come quelli che vivevano a Roma ai tempi degli Apostoli Pietro e Paolo. Questi veri cristiani erano
obbedienti alla “voce” della coscienza che è innata in noi e ci spinge sempre a fare il bene.
Penso che Gesù sperò fortemente che il popolo lo seguisse e inducesse Farisei, Sadducei,
Scribi, Anziani del popolo e Sommi Sacerdoti ad accoglierlo come il Messia . Questa speranza
svanì presto quando si accorse che le popolazioni delle città del lago di Tiberiade non si erano
convertite 55
.
Il Cristo, per convincere il popolo e i capi di Israele, aveva alcuni formidabili strumenti a sua
disposizione:
1. la sua stessa natura mite, umile e buona, ma forte e indomita nella
prova della Passione e Crocefissione;
2. la Sua intelligenza, la Sua cultura e il Suo intuito;
3. il Suo legame con il Padre
4. la Sua Parola, ovvero la Sua divina origine;
50
Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 16, 19, 23
51
1 Samuele 15, 22 – 23 ; Isaia 1 ; Osea 6, 5 – 6 e Amos 5, 21 - 24
52
Giovanni, capitoli 16 e 17
53
Matteo 5, 43 - 48
54
Giovanni 15, 13 - 14
55
Matteo 11, 20-24
10
5. la potenza dello Spirito Santo che agiva in Lui e Gli dava la forza per
fare i miracoli che sbalordirono tutti, incluso i suoi nemici;
6. i frutti della Sua misericordia erano visibili a tutti, perché i ciechi
tornarono a vedere, i sordi ad udire, gli storpi a camminare, i lebbrosi
a guarire e i morti a risuscitare;
7. la capacità di risuscitare dalla morte entro tre giorni, come aveva
profetato facendo riferimento al profeta Giona 56
;
8. rimanere presente in terra tramite l’insegnamento dei Suoi discepoli
anche dopo la Sua morte istituendo la Sua Chiesa 57
, la preghiera
comune 58
e l’Eucarestia59
.
Ma tutto ciò non valse a nulla perché i Giudei scelsero l’opposizione totale a Dio e lo crocifissero.
Per me ancor oggi gli Ebrei, dopo aver subito l’olocausto della seconda grande guerra in Germania
( 1939 – 1944 ) sopportano anche oggi ( guerra contro i Palestinesi e inimicizia con tutto il mondo
islamico ) le conseguenze di quella morte e per aver respinto il Signore come Messia. I Giudei che
lo vollero morto al posto di Barabba conoscevano la legge del taglione o di causa ad effetto,
tantoché risposero consapevolmente a Ponzio Pilato: “ Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri
figli 60
. Accecati dall’odio non tennero conto di quale tremenda responsabilità cosmica avevano
assunto per se stessi e i loro successori.
56
Matteo 12, 38 – 42 e 18, 16 - 20
57
Matteo, 16, 13 - 20
58
Matteo 18, 19 - 20
59
Matteo 26, 26 - 29
60
Matteo 27, 24 - 26
11
La fase finale della Missione del Cristo
Dopo aver mandato i discepoli in missione e aver fatto il discorso apostolico 61
, Gesù si rese
conto che i popoli delle città del lago di Tiberiade non si erano convertiti nonostante i miracoli che
aveva fatto, segno certo che avevano timore dei capi Giudei e che preferivano continuare a vivere
a modo loro; mi riferisco particolarmente agli uomini per la loro posizione dominante nella società
civile. Allora Gesù profetò la loro sventura nel giorno del giudizio 62
. Dopodiché proseguì la Sua
missione insegnando e guarendo e per la prima volta accennò alla Sua resurrezione 63
. Poi
cominciò ad esprimersi in parabole, visitò Nazareth, criticò duramente la Tradizione Orale 64
che
aveva modificato alcuni precetti fondamentali contenuti nella Legge di Dio, il Decalogo che
avrebbero assicurato una convivenza umana all’insegna della Carità/Amore. Il Cristo continuò a
fare miracoli inclusa la seconda moltiplicazione dei pani.
Quando Gesù in cuor suo fu certo che lo avrebbero ucciso prima che fosse riuscito a convincere il
popolo di seguirlo, allora si propose di attuare la fase finale del Suo Progetto Messianico per
la Salvezza dell’umanità per essere sempre presente in Terra nei Tabernacoli e durante i
sacrifici eucaristici.
La grande Svolta nella difesa o realizzazione del Piano di Dio
La strategia vincente del Cristo si sviluppa dal 16.mo capitolo al 28.mo perché la crocifissione era
strumentale alla sua Resurrezione.
Nel capitolo sedici di Matteo si riferisce della svolta nella strategia di Gesù per attuare il Perfetto
Piano di Dio per la salvezza degli uomini:
- raccomanda ai discepoli di diffidare della dottrina dei farisei;
- istituisce la Chiesa cristiana;
- annuncia ai discepoli la Sua passione;
- detta le condizioni per seguirlo: rinnegare se stessi, prendere la nostra croce e seguirlo;
- continua il Suo Magistero esprimendosi con parabole per far capire meglio i piccoli;
61
Matteo 10
62
Matteo 11, 20 - 24
63
Matteo 12, 38-42
64
Matteo 15
12
- fa il Suo ingresso messianico a Gerusalemme, pronuncia le sette ammonizioni contro
scribi e farisei, pur sapendo che avevano deciso di ucciderlo;
- istituisce l’Eucaristia;
- si fa arrestare dai soldati per essere processato, condannato e crocefisso;
- risorge con la potenza del Suo Spirito il terzo giorno come aveva profetato e appare alla
Mamma, a Maria di Magdala, a Lazzaro, ai pastori e a vari atri discepoli; appare poi agli
Apostoli nel Cenacolo; le Sue Apparizioni furono numerose 65
.
Progetto di Salvezza messianico definitivo
E’ probabile che il Progetto Messianico definitivo di Gesù fu definitivamente steso e/o
perfezionato soltanto nell’ultimo mese della Sua vita terrena, quando si rese conto che i capi
religiosi e civili ebraici erano irriducibili e che a tutti i costi avrebbero cercato di impedire che le Sue
correzioni alla Legge mosaica e alla Tradizione orale e la Sua innovatrice Dottrina si diffondessero
tra i Giudei.
I Giudei
In Palestina Gesù ebbe tanti avversari irriducibili, feroci e subdoli. Quelli dichiarati erano i
veri nemici, nemici mortali, ma erano una minoranza, anche se una minoranza molto qualificata:
facevano parte delle classi che detenevano il potere civile e religioso; tra di essi molti erano i capi
religiosi e civili del popolo, più gli scribi, i farisei, i sadducei e gli erodiani, tutte persone interessate
a conservare gli usi e i costumi tradizionali nonché la dottrina dei farisei perché ne traevano
vantaggi.
La maggioranza del popolo era formata da ignavi, tepidi, ignoranti o persone troppo
impegnate a realizzare i loro desideri materiali o carnali e, quindi, molto egoiste. Questa
maggioranza era alleata inconsapevole o più o meno consapevole del Principe delle Tenebre.
Il Messia aveva però contro un’altra parte del popolo: quella delle persone dedite al male,
quelle che fanno parte, più o meno consapevolmente degli amici/alleati di Satana, a loro volta veri
e propri diavoli.
C’era, infine, una minoranza amica: quella dei Suoi discepoli e delle persone devote a Dio
che facevano parte – come gli altri gruppi – di ogni ceto sociale, ma salvo eccezioni, avevano tutte
65
Maria Valtorta, L’ Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina 171 e ss, CEV srl 03036 Isola del Liri ( FR )
13
un difetto: erano persone miti e perciò senza la forza e la capacità di lottare per i propri ideali
senza paura.
Questa scomposizione del popolo di Israele esprime quanto difficile sia stata la Missione di
Gesù in Terrasanta. Anzi più che difficile si può definire impossibile per un uomo solo, circondato
da pochi discepoli. Ma Gesù non era – per nostra fortuna – un uomo qualsiasi: era un’Incarnazione
Divina. E nonostante la passione e la crocifissione, al terzo giorno risorse e così si compirono le
Sacre Scritture che prevedevano le sue sofferenze prima della sua gloria per aver portato a
termine la Missione affidataGli dal Padre Celeste per la salvezza del genere umano e che
continua nei secoli 66
fino alla Salvezza di tutti gli uomini.
Se questa era, come a me pare, la situazione in Palestina duemila anni fa, ciascuno può
riscontrare che oggi niente è ancora cambiato nel mondo in meglio. Anzi, ci sono tanti sintomi che
la situazione sia molto peggiorata; ad esempio: la degradazione dell’ambiente, il possesso di armi
terrificanti, le droghe, il degrado della moralità contemporanea.
E’ per questa ragione che si può dire che Gesù continua ad essere crocefisso ogni giorno.
Il Cristo, prima di iniziare la sua vita pubblica, aveva alle spalle un’esperienza di vita nella Sacra
Famiglia, nella Sinagoga e nel Paese di Nazareth 67
durante i quali penso che avesse provato
tante volte a cambiare mentalità e abitudini ai parenti e agli amici che, però, non avevano saputo o
voluto comprendere i Suoi insegnamenti.
Sono certo che abbia parlato del Padre Celeste come dell’unico Dio del quale non si
doveva aver paura, perché era un babbo e una mamma con il Quale ognuno poteva avere un
rapporto personale e diretto perché non era lontano nei cieli, ma dentro ogni uomo come risulta dal
Deuteronomio ( 30, 11- 14 ); I maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 dissero che Dio è più
vicino a noi “ del nostro respiro, dell’umidità all’acqua e del calore al fuoco 68
”.
Ma, tranne che in casa sua, il Signore non fu profeta neppure tra tutti i Suoi parenti. Con
certezza non fu considerato tale dalla maggioranza dei cittadini di Nazareth.
66
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita
67
Giovanni 2, 1-10
68
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 Gennaio, Amrita ; Il Corano, trad. L Bonelli sura L 15, Ulrico
Hoepli
14
Penso che il Signore Gesù abbia detto anche nella Sinagoga di Nazareth che il Dio del
quale i Giudei avevano paura, non doveva essere blandito con riti, abluzioni offerte e sacrifici,
come avrebbero fatto con un potente qualsiasi della Terra perché a Dio bastava un cuore contrito;
il Dio che si erano immaginati i Giudei era potentissimo, ma troppo simile all’uomo e perciò con
tutti i limiti e i difetti. Eppure il Padre Celeste aveva fatto sapere di non gradire preghiere ipocrite,
sacrifici e offerte inutili e di preferire la giustizia e la misericordia 69
di apprezzare la gratitudine, la
protezione degli orfani, la difesa delle vedove e il fare il bene 70
.
E di Gerusalemme disse: “Come mai è divenuta una prostituta la città fedele? Eri piena di
rettitudine, la giustizia vi dimorava ora invece è piena di assassini” 71
.
Per molti Giudei di allora il Padre 72
era un Dio lontano, sostanzialmente irraggiungibile,
che secondo sacerdoti, scribi e farisei giudicava prevalentemente dall’esteriorità, dalle forme, dai
riti, dalle offerte, dai sacrifici e via e via. Era un Dio del tutto immaginario, fatto a loro immagine e
somiglianza. Uno degli scopi dell’Avvento era quello di parlarci di un Dio Padre, buono e
misericordioso, ma giustamente severo nell’educazione.
Quel Dio che è Amore e che ha il Suo Spirito che parla in noi 73
, pur comprendendo il
linguaggio del “do se mi dai” (che è proprio del genere umano), non può assoggettarsi alla
mentalità dell’uomo. Così come aveva fatto dire ai Giudei dai Profeti che ho citato, l’Altissimo
rifuggiva dai formalismi senza contenuto, dalle preghiere senza devozione, recitate per farsi
vedere dagli altri e dai sacrifici di cuori di pietra.
E’ di quel Dio buono che Gesù voleva e doveva parlare al popolo giudeo, quel Dio che Lui
conosceva come Padre affettuoso, ma onnipotente, onnipresente e trascendente insieme. Un Dio
misericordioso, buono e dolce, ma severo nella formazione spirituale dei figli per la quale ha ideato
una vita colma di vicende quotidiane attraverso le quali ci esamina ogni momento per farci arrivare
alla Meta sublime: la riunificazione con Gesù la Presenze Divina nell’uomo, il Cristo in noi 74
.
69
1 Samuele 15, 22 – 23 ; Isaia 1 ; Osea 6, 6-11 e Amos 5, 21-27
70
Isaia 1
71
Isaia 1, 21
72
Isaia 46, 20
73
Matteo 10, 20
74
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee
15
Come ho già detto sono persuaso, anzi certo, che il Cristo dalla quasi adolescenza alla
maturità, abbia provato in tante occasioni a spiegare ai parenti e agli amici e perfino ai dottori nel
Tempio di Gerusalemme qual’è il rapporto che l’uomo deve instaurare con un Dio onnipresente
Vita - Amore-Giustizia e Carità. Ma come ho già detto quando si rese conto che nessuno avrebbe
potuto persuadere gli Ebrei della Sua epoca a cambiare il loro rapporto con la Divinità interiore e il
loro stesso stile di vita religioso e sociale, il Messia studiò e realizzò il progetto messianico e
aspettò tempi migliori. Come sappiamo questo progetto contemplava un radicale cambiamento
non soltanto della religione, ma anche della società ebraica, fondata sul dominio maschile e sui
soprusi del sesso forte.
Sua Madre, Maria – che per me condivideva il Suo desiderio di realizzare il Piano Divino
per la Salvezza degli uomini - ne conosceva le divine potenzialità tanto che a Cana lo stimolò a
dimostrare la Sua potenza sovrumana. Ciò accadde quando Il Figlio suo e dello Spirito Santo era
ancora titubante sul momento opportuno per iniziare il Magistero pubblico. Ma lo Spirito suscitò in
Maria l’impulso che la spinse a indurre il loro Figlio a fare il miracolo della trasformazione
dell’acqua in vino. Questa è un’altra dimostrazione del rapporto privilegiato che la Madonna aveva
con lo Spirito Santo e l’importanza del ruolo svolto da Lei, la Corredentrice, nell’attività messianica
del Figlio .
Sono persuaso che il rapporto tra madre e figlio, ma anche tra Giuseppe e Gesù, innovò il
tradizionale rapporto figlio/genitori degli ebrei di allora perché è certo che il Messia visse in quegli
anni in famiglia secondo la Sua Coscienza superiore, seppure appena offuscata dal pesante
vestito di carne che indossò a Betlemme dopo la nascita. Allora come oggi, l’agire degli uomini era
motivato dalla propria convenienza e dal complesso istinti/sensi/bisogni/desideri, sebbene l’agire
della Sacra Famiglia, per me, sia stata del tutto diverso da quello comune: lì, a Nazareth,
Giuseppe, Maria e Gesù inaugurarono uno stile di vita familiare all’insegna dell’amore per Dio e
per gli altri, nella semplicità più vera e nel dominio della carnalità.
16

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111 - Azione e le iniziative di gesù per realizzare il piano di salvezza degli uomini

  • 1. L’AZIONE E LE INIZIATIVE DI GESÙ PER REALIZZARE IL PIANO DI SALVEZZA DEGLI UOMINI Il Bambin Gesù andò a parlare con gli scribi nel Tempio quando aveva soltanto dodici anni. Dai Vangeli canonici non risultano le risposte dei dottori di Israele, ma è da ritenere che il divino Bambino non ne fosse soddisfatto. Infatti, dall’Evangelo di Maria Valtorta risulta che intervenendo in una discussione tra Hillel e Gamaiele da una parte e Sciammai dall’altra il Bambin Gesù ebbe un diverbio con quest’ultimo 1 . Negli anni seguenti egli maturò il convincimento – visto il comportamento/rifiuto degli scribi e farisei ad accettare il fatto che il Messia era già presente in Israele – che sarebbe stato necessario parlare direttamente al popolo nelle piazze, nelle sinagoghe e nel Tempio di Gerusalemme. Il Piano di Salvezza di Dio presupponeva l’accettazione di Gesù come Messia e quindi anche l’accettazione delle correzioni e integrazioni che avrebbe fatto alla legge farisaica perché la parola di Dio era stata sostanzialmente modificata in punti fondamentali dalla dottrina farisaica 2 durante il lungo periodo (molti secoli) della Tradizione Orale fino alla stesura definitiva della Torà avvenuta circa 400 anni a.C. Le modifiche 3 apportate alla Legge divina dalla Tradizione Orale furono molte tanto che il Signore non parlò più di legge mosaica, ma di legge farisaica 4 . Quando il Cristo si riferiva alla legge intendeva il Decalogo. Tuttavia, nonostante le modifiche introdotte dai Giudei, la Parola di Dio emerge sempre da ogni pagina della Bibbia se la si legge attentamente, perché nella Sua saggezza l’Altissimo previde che gli uomini - a causa dei tanti loro interessi - avrebbero cambiato il significato e le implicazioni della Sua Legge, il Decalogo. I farisei cambiarono anche insegnamenti fondamentali della legge mosaica 5 . I Vangeli canonici riportano il Magistero del Cristo e le cose che fece soltanto parzialmente, ma 1 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. I°, pagina 221, CEV srl, 03036 Isola del Liri, Frosinone 2 Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 19 e 23 3 Guida alla lettura della Bibbia, pagg. 67, 68, 88, 90, 93, 94 ss., 101 e 463 e segg, Ediz. Paoline e Matteo capitoli 5, 15, 16, 19 e 23 4 Giovanni 11, 34 5 Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 19 e 23 1
  • 2. ciononostante 6 la Dottrina che ne risulta ci apre la strada del Regno dei Cieli perché è pervasa dalla Carità/Amore e dalla Giustizia/Misericordia. A chi vuole leggere i Vangeli integrali consiglio la lettura del Grande Vangelo di Giovanni, narrato a Jakob Lorber, austriaco, nel XIX° secolo, ma disponibile anche in italiano 7 e dell’Evangelo narrato a Maria Valtorta nel XX ° secolo 8 . Il Messia sapeva che dalla risposta del popolo di Israele dipendeva la sua stessa vita, ma sapeva anche che i piani di Dio si realizzano sempre, quanto meno nella parte essenziale del Suo Progetto, che in questo caso riguardava la salvezza di ogni individuo del genere umano. Questi piani non si realizzano soltanto perché sono sostenuti dall’onnipotenza del Creatore, ma perché i loro obiettivi sono piani d’Amore, fatti nel nostro stesso interesse, anche quando non si capisce o non lo si vuol capire. E che la vittoria, infine, sia sempre di Dio anche i Giudei ben lo sapevano. Lo sapevano perché glielo aveva detto chiaramente il Profeta Isaia 9 , ma siccome avevano già rifiutato tante volte la mano tesa che l’Altissimo porgeva loro nei secoli attraverso i suoi profeti, i Giudei ritennero che anche questa volta avrebbero potuto imporre la loro volontà per continuare a vivere come piaceva loro. L’Onnipotente non poteva accettare ancora questo abuso della libertà da parte dei Giudei, per cui decise di incarnarsi nell’uomo Gesù per realizzare il Suo Piano di Salvezza nello stesso interesse dell’umanità. L’Altissimo, dando i Suoi Comandamenti ed al contempo la libertà all’uomo, si è auto costretto ad accettare che l’uomo stesso opponga delle resistenze ai Suoi Piani. Tali resistenze corrispondono a scelte diverse dal volere del Dio dell’amore e della vita 10 ; queste scelte vengono chiamate Varianti 11 . Il Signore Dio ha posto un limite alla nostra libertà, che è quindi relativa 12 ; quando gli uomini si rifiutano - non soltanto di osservare la Legge del Sinai, il Decalogo, esplicitata dal Cristo nei Suoi Vangeli e dai Comandamenti dell’amore - ignorando così il Magistero del Messia, l’Altissimo deve porre fine alle resistenze umane perché ci 6 Giovanni, 21, 24-25 7 Associazione Jakob Lorber, Via Vetrego 148, 30030 Scaltenigo – Venezia ; Del Grande Vangelo di Giovanni ( 11 volumi ) si veda la sintesi pubblicata da Armenia, Jakob Lorber, Il Signore parla a cura di Josef Mahlberg 8 L’Evangelo rivelato a Maria Valtorta è contenuto in dieci volumi di circa 400 pagine cadauno ed è edito da CEV srl, 03036 Isola del Liri, Frosinone 9 Isaia 46, 10-13; Salmo 33, 8-11 10 Eileen Caddy, le porte interiori, Messaggio del 17 Luglio, Amrita 11 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 301, Mediterranee 12 Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 161/162, Mediterranee 2
  • 3. impediscono di trovare il nostro vero bene, così come ci disse il Signore Gesù 13 . Allora non c’è che l’ultimo rimedio da porre in essere con gli insegnamenti del dolore: cataclismi, traversie e malattie. La Terra in questa epoca ne è piena, tante sono le trasgressioni alle Leggi di Dio fatte dagli uomini. I piani di Dio si devono sempre realizzare 14 perché l’unione con Dio nel Cristo è l’unico scopo della vita terrena, che prevede l’ampliamento della Coscienza individuale, per l’Evoluzione che consegue agli insegnamenti della legge di causa ad effetto o karmica 15 , impartiti durante molteplici esistenze terrene 16 . Questa riunione presuppone un combattimento spirituale 17 , che è un cammino impervio che possiamo fare soltanto pentendoci, convertendoci e poi tenendo comportamenti evangelici giorno per giorno, per tutta la vita. Per fare tale retto cammino è necessario conoscere ed osservare la Legge di Dio, il Decalogo, spiegato dal Cristo nei Vangeli e che si può riassumere nella Dottrina cristiana. Soltanto così potremo trovare la pace, la quale non dipende tanto dai nostri meriti quanto dalla grazia divina, che interviene nella nostra ascesi. Tuttavia il tempo della conversione è lasciato alla nostra scelta perché il Padre Celeste non vuole che si cresca come automi, ma come persone che ad un certo punto della loro vita - anche per effetto dell’insegnamento del dolore – contribuiscono, attraverso la conoscenza di se stesse, a diventare consapevoli dei propri difetti e limiti, e degli errori che commettono. E a pentirsene, adeguandosi all’insegnamento evangelico. E’ da tale comprensione/autoanalisi dei veri motivi che hanno determinato e determinano i nostri comportamenti che gradualmente tali difetti vengono eliminati o trasformati dallo Spirito nella corrispondente virtù. Contemporaneamente la nostra coscienza si amplia e anche questo è un dono dello Spirito; ma l’uomo contribuisce a tale ampliamento con l’autoanalisi e con comportamenti evangelici. E’ in forza di questi ampliamenti della coscienza degli uomini che essi concorrono a rendere migliore il mondo. Perciò si illudono coloro che credono di migliorarlo in altri modi, anche 13 Matteo 6, 19 - 21 14 Isaia 46, 9 - 13 15 Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206, Mediterranee 16 Cerchio Firenze 77, Oltre L’Illusione, pagina 185, Mediterranee ; idem, Per un mondo migliore, pagina 214, Mediterranee; idem, Dizionario del Cerchio, pagina 238, Mediterranee 17 Paolo, Romani 7, 14-25 e S. Agostino, Le Confessioni, pag. 290 e ss. Ediz. Oscar Mondadori 3
  • 4. perché è solo lo Spirito che può cambiare le persone. Infatti ad ogni persona corrisponde un progetto divino per la vita di quella persona; l’uomo più bravo può fare solo la sua parte 18 il che è tutt’altro che facile, poiché si tratta di vivere evangelicamente. I progetti divini si fondano sulle Leggi eterne e sono allo stesso tempo perfetti progetti d’Amore paterno e materno 19 ; chi li contrasta lo fa perché non sa e quindi agisce per l’ egoismo e l’egocentrismo che sono innati nell’uomo 20 , che li supera gradualmente con le esperienze della vita ideata dal Creatore a tale scopo; perciò chi si oppone o resiste al Decalogo si macchia di una colpa più o meno grave secondo il comandamento violato. Ogni giorno la vita ci propone delle alternative che possono essere considerate anche come proposte alle quali ciascuno di noi deve dare una risposta come fece a suo tempo la Beata Vergine Maria, quando l’Angelo Le annunciò la nascita di un figlio ad opera dello Spirito Santo 21 . L’ avvento di Gesù ( Dio salva 22 ) ebbe inizio con l’Incarnazione, ma fu preceduto dalla nascita della Madonna, creatura straordinaria in quanto era una grandissima Anima ancor prima di nascere nel grembo della madre Anna. Maria non nacque come “… frutto di libidine, ma di dono divino….e sarà ripiena di Spirito Santo fin dal ventre della madre 23 “. Il Piano di Dio per la Salvezza degli uomini per mezzo del Signore Gesù 24 cominciò a svolgersi con le iniziative del Messia, che possono anche essere viste come difese del Piano di Dio oltre che come progetti. Queste proposte o iniziative divine e le risposte da parte degli uomini, si possono anche considerare come azioni e reazioni e quindi come energie contrastanti: da una parte l’energia proposta, alla quale si contrapponeva l’energia risposta degli uomini; tale risposta può essere di accoglienza o di resistenza o addirittura di rigetto (quest’ultimo è un tipo diverso o opposto di energia rispetto alla semplice resistenza). Questi diversi tipi di energie, intendo quelle degli uomini, danno luogo a Varianti che il Signore conosce e prevede nel Suo Piano divino. 18 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita 19 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee 20 Egoismo e egocentrismo dipendono dalla ribellione a Dio da parte degli Angeli ribelli. Si veda Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia 21 Luca 1, 26 - 38 22 Bibbia di Gerusalemme pagina 2086 23 M. Craveri, I Vangeli apocrifi, pagina 218, Einaudi Tascabili 24 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagine 161/162, Armenia 4
  • 5. Queste Varianti vanno a comporre il Libro della Vita. Ma siccome Dio realizza sempre i suoi Piani, quanto meno l’obiettivo di tali piani, gli uomini traggono dalle loro resistenze soltanto infelicità e dolore 25 , perché – al momento opportuno – la volontà di Dio prevale così come accadde a Gerusalemme duemila anni fa: gli Ebrei e i Romani coalizzati crocefissero Gesù, il Dio che si fece uomo 26 , ma siccome Lui lo aveva previsto, aveva già istituito la Sua Chiesa e l’Eucaristia, che avrebbero sopravvissuto alla Sua vita terrena. Poi, il Cristo risorse il terzo giorno 27 ; dopo la Risurrezione lo Spirito Santo scese sugli Apostoli 28 , così come il Messia aveva promesso 29 . Così furono poste le basi per imporre il Piano di salvezza in tutta la terra perché gli Apostoli e i successivi discepoli del Cristo ammaestrarono, ammaestrano e ammaestreranno tutti i popoli della Terra 30 . Il sacrificio del Cristo non fu voluto da Dio, ma dagli uomini. L’Altissimo si limitò a tener conto della Variante giudea/romana perché in Lui tutto è presente in un medesimo istante eterno. Ritengo che il Padre Celeste abbia scritto la Variante omicida nel Libro della Vita non soltanto per il libero arbitrio che donò agli uomini, ma anche perché imparassero a non uccidere e a non opporsi alla Sua volontà a seguito delle correzioni karmiche che avrebbero ricevute; i Giudei le stanno ancora ricevendo come dimostra la guerra in corso in Palestina. Nel caso della Crocifissione di Gesù da un grandissimo male derivò un grandissimo bene perché il sacrificio del Cristo avrebbe dato tanti frutti tra i pagani, perché fu un atto d’amore, il più grande, perché Gesù mise in atto uno dei Suoi insegnamenti più alti “dare la vita per i propri amici 31 ”. E’ in forza di questo dono che poi il Padre lo glorificò, poiché dette tutto e quindi ricevette tutto 32 . Sotto l’aspetto delle energie non credo che nei rapporti tra la terra ed il cielo ci sia una legge simile alla terza legge del moto di Newton secondo la quale, per una legge fisica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria 33 . Ritengo perciò che la legge di causa ad effetto tenga conto di altre necessità dell’uomo tra cui quella che ha sempre bisogno della 25 E. Caddy “God spoke to me”, pagine 68, 80, 86 e 88 Ed. Findhorn, Findhorn, Morlay, Scotland 26 Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Aprile 1988, MIR 27 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina 171 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR ) 28 Atti degli Apostoli, capitolo secondo 29 Giovanni, capitolo 16 30 Matteo 28, 16 - 20 31 Giovanni 15, 13 32 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 27 Agosto e del 22 Dicembre, Amrita 33 P. G. Hewitt, Fisica per concetti, pagina 61, Ediz. Zanichelli 5
  • 6. misericordia divina. Pertanto, se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione anche nel piano spirituale a causa della legge di causa ad effetto, che è una legge educativa e formativa per l’uomo, questa reazione – alla quale in genere corrisponde il dolore fisico o psichico che interviene per correggerci – non agisce immediatamente, ma soltanto quando l’uomo è capace di intendere la lezione del dolore e quindi anche alcuni decenni dopo. O addirittura secoli dopo durante una successiva incarnazione terrena perché “ … il castigo non è fine a se stesso, ma è una correzione in modo da far comprendere alle creature che cosa si deve fare e che cosa non si deve fare, un modo per sanare una deficienza della coscienza individuale 34 . Se la lezione del dolore intervenisse prima non servirebbe a niente e siccome Dio non vuole che si soffra se il dolore non è strumentale alla crescita della nostra coscienza, la lezione viene impartita dalla legge di causa ad effetto soltanto al momento opportuno. Questo è uno dei tanti esempi dell’Amore di Dio. Tornando ai Suoi Piani: quando giunge il momento opportuno di realizzarli, il Signore si avvale della Sua creatività e della Sua potenza e anche del concorso dei giusti Suoi servi (ovvero di coloro che fanno la volontà di Dio e quindi operano con giustizia) per realizzare tali Piani, ovvero la Sua volontà. Nel caso del Messia la creatività divina si manifestò specialmente con l’Eucaristia per mezzo della quale Gesù è sempre presente nelle ostie consacrate e nelle particole delle Chiese di tutta la Terra. Tale Divina creatività si manifesta anche nell’altro miracolo: quando due o più persone chiedono “qualunque cosa” al Padre Celeste nel suo nome la preghiera viene esaudita perché Gesù si unisce a loro. E’ implicito che le richieste fatte dalle persone predette debbono essere conformi alla Legge morale, il Decalogo. Le resistenze dei Giudei a Cristo, che vedremo meglio in seguito, dimostrano che essi non mettevano Dio al primo posto come gli era stato comandato, bensì se stessi e ciò in violazione del più grande comandamento della legge, quello che emerge dalla risposta che Gesù dette allo scriba fariseo 35 . 34 Cerchio Firenze 77, Le Grandi verità ricercate dall’uomo, pagine 158/159, Mediterranee 35 Matteo 22, 34-40 6
  • 7. L’Altissimo non poteva lasciare impuniti tali comportamenti (la storia dei Giudei di questi ultimi duemila anni lo dimostra) perché ha dato la vita all’uomo per uno scopo sublime: farlo crescere in coscienza per farlo diventare un essere che ama di un amore incondizionato il suo prossimo. Il miracolo della trasformazione di un essere carnale, e quindi egoista ed egocentrico, in un essere spirituale e quindi altruista e obbediente alle leggi di Dio, avverrà anche per merito di ciascuno di noi, perché se il Signore non ci avesse dato la libertà di fare la nostra parte 36 , non ci potremmo realizzare come uomini veri ovvero spirituali. L’Altissimo sa bene che l’uomo ama soprattutto se stesso, perché i Demoni crearono l’egoismo dentro di loro con la ribellione al Signore Dio capitanata da Lucifero 37 , ma gradualmente lo educa in tanti modi diversi – anche attraverso le traversie e le malattie - per dargli la possibilità di contribuire a trasmutare il suo egoismo in altruismo anche se è la Grazia divina che ha il maggior merito di questa trasformazione. Ma difficilmente il peccatore comprende senza qualche ribellione. Perciò quando la medicina/lezione del dolore può essere assunta/assimilata dall’uomo, deve essere presa/accettata perché è indispensabile per farci crescere in coscienza, fino al punto in cui l’uomo offrirà il dolore a Dio stesso, “ quel Dio che atterra, che suscita e consola ” per dirla con il Manzoni. Però l’Altissimo è anche il Dio che ha creato le piante medicinali perché è misericordioso, ma non può esserlo fino al punto di far fare a noi stessi un male più grande: lasciarci egoisti nelle mani di Satana, il principe del mondo. L’uomo cresce in coscienza e quindi in altruismo tanto più velocemente quanto più rapidamente comprende i suoi errori, se ne pente, si converte ed offre a Dio il dolore che soffre per malattie e traversie di tanti tipi e specie. Però la conversione deve essere vera, sentita, provenire dal cuore e corrispondere ad un effettivo cambiamento di stile di vita, altrimenti ha poco o nessun valore perché Dio non si può ingannare. La conversione a livello di proposito o promessa non è efficace. La trasformazione avviene più velocemente se non si pensa a sé stessi e se si offre il nostro dolore in remissione dei peccati degli altri. Il dolore fisico e psichico e quindi le sofferenze 36 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 30 Maggio e del 29 Agosto, Amrita 37 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia 7
  • 8. che ne derivano sono molto spesso accompagnati dal rimorso che fanno riflettere; da questa riflessione nasce la comprensione della ragione delle tribolazioni spesso combinate tra di loro. Nessun uomo può resistere alla combinazione di più traversie che prima o poi lo soverchiano. E’ in questi casi che qualcosa si spezza dentro di noi, ma è questa rottura che ci aiuta a comprendere le ragioni del dolore ed a come ci si deve comportare per vivere la vita che il Signore ha pensato per noi e che il Messia ci ha illustrato nei Vangeli: lo stile di vita evangelico ci consente di trovare la beatitudine eterna. Quindi, il Signore non può permettere agli egoismi umani, né dei singoli, né dei popoli, di impedire la realizzazione dei suoi perfetti Piani, con i quali ci vuole donare la felicità del Paradiso, e perciò reagisce insistendo nel farci reincarnare sulla Terra che si è rivelata un’ottima scuola 38 fin quando la nostra coscienza non si sarà ampliata come quella dei santi. Il Signore Dio deve mettere un limite alle nostre iniquità; ritengo che questo limite sia costituito dalle troppe ingiustizie che commettiamo a carico dei nostri fratelli; ad esempio, lo stile di vita dei Giudei di duemila anni fa era troppo difforme dalla Legge di Dio, il Decalogo, permeato di Carità/Amore; basti pensare all’atto di ripudio dato alle donne per qualsiasi motivo 39 . I Vangeli dimostrano con chiarezza questa situazione che l’Altissimo non poteva ulteriormente sopportare perché troppo gravosa per i vecchi, le vedove, gli orfani, le donne, e in genere per i soggetti deboli della società di allora. La realizzazione del Piano di Salvezza di Dio fu affidata al Messia. Il Signore Gesù lo realizzò con una perfetta strategia, imponendo la volontà del Padre, sostenendo e diffondendo i suoi valori; per conseguire i Suoi scopi il Messia inventò anche il modo di restare presente sulla Terra per sempre dentro i tabernacoli, nonostante tutte le resistenze e opposizioni giudee, che culminarono con la crocifissione; sappiamo anche che il Cristo risuscitò gloriosamente dalla morte così come aveva profetato 40 . L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI GESÙ Il Messia ben sapeva dell’enorme difficoltà del compito che lo attendeva: rinnovare sin dalle fondamenta Israele contro la volontà dei suoi capi e questo contemplava anche la possibilità della 38 Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 185, Armenia 39 Matteo 19, 3 - 12 40 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR ) 8
  • 9. sua uccisione come era già accaduto ai Profeti con l’eccezione di Elia, o almeno così mi pare, che fu rapito in cielo da un cocchio di fuoco 41 . Il Messia iniziò la Sua vita pubblica a Cafarnao insegnando e guarendo numerosi malati. Da questo villaggio sul lago di Tiberiade ebbe inizio la sua attività di Salvatore e di Dio con noi (l’Emmanuele 42 ). La sua predicazione iniziò con la frase che ancora oggi risuona nelle menti degli uomini: “ Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino ” 43 . Considerato che le autorità di Israele non avevano accettato le Sue proposte, decise di parlare direttamente al popolo francamente e senza timore . A Cafarnao Gesù fece i suoi primi discepoli: Pietro e Andrea, dicendo loro poche parole, ma di profondo significato spirituale: “ Seguitemi, vi farò pescatori di uomini 44 ”. Poi cominciò ad insegnare nelle sinagoghe ed a guarire ogni tipo di malattia 45 . Grandi folle cominciarono a seguirlo a partire dalla Galilea. Lo svolgimento del progetto di Gesù per la realizzazione del Piano di Salvezza fu sinteticamente questo:  parlare del Regno dei Cieli vicino nel tempo e nello spazio; anzi Gesù successivamente disse che se Lui era in terra significava che il Regno dei Cieli era già arrivato in terra insieme con Lui;  parlare del vero volto del Padre suo, il Dio onnipresente, buono ma giusto 46 , partecipe della nostra vita 47 e quindi attento ai nostri sentimenti, pensieri e intenzioni;  insegnare uno stile di vita improntato al Decalogo e all’amore per Dio e per il prossimo 48 ;  portare a compimento, ovvero spiegare fin nei dettagli la Legge del Sinai, il Decalogo, per insegnare agli uomini a vivere secondo le leggi dell’amore 49 che è anche giustizia, svelando i gravissimi errori della Tradizione Orale e 41 “ I Re, 2, 1 - 18 42 Isaia 7, 14 - 17 43 Matteo 4, 17 44 Matteo 5, 18 - 22 45 Matteo 4, 23-25 46 Giovanni 17, 26 47 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 29 Maggio e 17 Luglio, Amrita 48 Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. VII, pagina 123 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liri ( FR ) 49 Deuteronomio 6, 1- 9 e Levitico 19, 18 9
  • 10. quelli della stessa Legge mosaica 50 . Questa parte del suo Piano era fondamentale per liberare i Giudei dalla schiavitù delle formalità, dei riti e delle purificazioni prive di efficacia e allo stesso tempo per far comprendere al popolo che la giustizia e la misericordia era ciò che voleva Dio dal comportamento degli uomini 51 , così come aveva fatto già dire agli Israeliti da Samuele, Isaia, Osea e Amos, salvo se altri ;  far intervenire lo Spirito Santo nella vita degli uomini per insegnargli “la verità tutta intera” 52 . Il Cristo perfezionò la Legge con il comandamento estremo dell’Amore: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori 53 . Questo per me è l’insegnamento più alto di Gesù ed è allo stesso tempo insuperabile, come quello di dare la vita per i propri amici 54 . Ma è un comandamento per uomini già forgiati dallo Spirito Santo, ovvero per cristiani maturi nella fede come quelli che vivevano a Roma ai tempi degli Apostoli Pietro e Paolo. Questi veri cristiani erano obbedienti alla “voce” della coscienza che è innata in noi e ci spinge sempre a fare il bene. Penso che Gesù sperò fortemente che il popolo lo seguisse e inducesse Farisei, Sadducei, Scribi, Anziani del popolo e Sommi Sacerdoti ad accoglierlo come il Messia . Questa speranza svanì presto quando si accorse che le popolazioni delle città del lago di Tiberiade non si erano convertite 55 . Il Cristo, per convincere il popolo e i capi di Israele, aveva alcuni formidabili strumenti a sua disposizione: 1. la sua stessa natura mite, umile e buona, ma forte e indomita nella prova della Passione e Crocefissione; 2. la Sua intelligenza, la Sua cultura e il Suo intuito; 3. il Suo legame con il Padre 4. la Sua Parola, ovvero la Sua divina origine; 50 Matteo, capitoli 5, 6, 7, 15, 16, 19, 23 51 1 Samuele 15, 22 – 23 ; Isaia 1 ; Osea 6, 5 – 6 e Amos 5, 21 - 24 52 Giovanni, capitoli 16 e 17 53 Matteo 5, 43 - 48 54 Giovanni 15, 13 - 14 55 Matteo 11, 20-24 10
  • 11. 5. la potenza dello Spirito Santo che agiva in Lui e Gli dava la forza per fare i miracoli che sbalordirono tutti, incluso i suoi nemici; 6. i frutti della Sua misericordia erano visibili a tutti, perché i ciechi tornarono a vedere, i sordi ad udire, gli storpi a camminare, i lebbrosi a guarire e i morti a risuscitare; 7. la capacità di risuscitare dalla morte entro tre giorni, come aveva profetato facendo riferimento al profeta Giona 56 ; 8. rimanere presente in terra tramite l’insegnamento dei Suoi discepoli anche dopo la Sua morte istituendo la Sua Chiesa 57 , la preghiera comune 58 e l’Eucarestia59 . Ma tutto ciò non valse a nulla perché i Giudei scelsero l’opposizione totale a Dio e lo crocifissero. Per me ancor oggi gli Ebrei, dopo aver subito l’olocausto della seconda grande guerra in Germania ( 1939 – 1944 ) sopportano anche oggi ( guerra contro i Palestinesi e inimicizia con tutto il mondo islamico ) le conseguenze di quella morte e per aver respinto il Signore come Messia. I Giudei che lo vollero morto al posto di Barabba conoscevano la legge del taglione o di causa ad effetto, tantoché risposero consapevolmente a Ponzio Pilato: “ Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli 60 . Accecati dall’odio non tennero conto di quale tremenda responsabilità cosmica avevano assunto per se stessi e i loro successori. 56 Matteo 12, 38 – 42 e 18, 16 - 20 57 Matteo, 16, 13 - 20 58 Matteo 18, 19 - 20 59 Matteo 26, 26 - 29 60 Matteo 27, 24 - 26 11
  • 12. La fase finale della Missione del Cristo Dopo aver mandato i discepoli in missione e aver fatto il discorso apostolico 61 , Gesù si rese conto che i popoli delle città del lago di Tiberiade non si erano convertiti nonostante i miracoli che aveva fatto, segno certo che avevano timore dei capi Giudei e che preferivano continuare a vivere a modo loro; mi riferisco particolarmente agli uomini per la loro posizione dominante nella società civile. Allora Gesù profetò la loro sventura nel giorno del giudizio 62 . Dopodiché proseguì la Sua missione insegnando e guarendo e per la prima volta accennò alla Sua resurrezione 63 . Poi cominciò ad esprimersi in parabole, visitò Nazareth, criticò duramente la Tradizione Orale 64 che aveva modificato alcuni precetti fondamentali contenuti nella Legge di Dio, il Decalogo che avrebbero assicurato una convivenza umana all’insegna della Carità/Amore. Il Cristo continuò a fare miracoli inclusa la seconda moltiplicazione dei pani. Quando Gesù in cuor suo fu certo che lo avrebbero ucciso prima che fosse riuscito a convincere il popolo di seguirlo, allora si propose di attuare la fase finale del Suo Progetto Messianico per la Salvezza dell’umanità per essere sempre presente in Terra nei Tabernacoli e durante i sacrifici eucaristici. La grande Svolta nella difesa o realizzazione del Piano di Dio La strategia vincente del Cristo si sviluppa dal 16.mo capitolo al 28.mo perché la crocifissione era strumentale alla sua Resurrezione. Nel capitolo sedici di Matteo si riferisce della svolta nella strategia di Gesù per attuare il Perfetto Piano di Dio per la salvezza degli uomini: - raccomanda ai discepoli di diffidare della dottrina dei farisei; - istituisce la Chiesa cristiana; - annuncia ai discepoli la Sua passione; - detta le condizioni per seguirlo: rinnegare se stessi, prendere la nostra croce e seguirlo; - continua il Suo Magistero esprimendosi con parabole per far capire meglio i piccoli; 61 Matteo 10 62 Matteo 11, 20 - 24 63 Matteo 12, 38-42 64 Matteo 15 12
  • 13. - fa il Suo ingresso messianico a Gerusalemme, pronuncia le sette ammonizioni contro scribi e farisei, pur sapendo che avevano deciso di ucciderlo; - istituisce l’Eucaristia; - si fa arrestare dai soldati per essere processato, condannato e crocefisso; - risorge con la potenza del Suo Spirito il terzo giorno come aveva profetato e appare alla Mamma, a Maria di Magdala, a Lazzaro, ai pastori e a vari atri discepoli; appare poi agli Apostoli nel Cenacolo; le Sue Apparizioni furono numerose 65 . Progetto di Salvezza messianico definitivo E’ probabile che il Progetto Messianico definitivo di Gesù fu definitivamente steso e/o perfezionato soltanto nell’ultimo mese della Sua vita terrena, quando si rese conto che i capi religiosi e civili ebraici erano irriducibili e che a tutti i costi avrebbero cercato di impedire che le Sue correzioni alla Legge mosaica e alla Tradizione orale e la Sua innovatrice Dottrina si diffondessero tra i Giudei. I Giudei In Palestina Gesù ebbe tanti avversari irriducibili, feroci e subdoli. Quelli dichiarati erano i veri nemici, nemici mortali, ma erano una minoranza, anche se una minoranza molto qualificata: facevano parte delle classi che detenevano il potere civile e religioso; tra di essi molti erano i capi religiosi e civili del popolo, più gli scribi, i farisei, i sadducei e gli erodiani, tutte persone interessate a conservare gli usi e i costumi tradizionali nonché la dottrina dei farisei perché ne traevano vantaggi. La maggioranza del popolo era formata da ignavi, tepidi, ignoranti o persone troppo impegnate a realizzare i loro desideri materiali o carnali e, quindi, molto egoiste. Questa maggioranza era alleata inconsapevole o più o meno consapevole del Principe delle Tenebre. Il Messia aveva però contro un’altra parte del popolo: quella delle persone dedite al male, quelle che fanno parte, più o meno consapevolmente degli amici/alleati di Satana, a loro volta veri e propri diavoli. C’era, infine, una minoranza amica: quella dei Suoi discepoli e delle persone devote a Dio che facevano parte – come gli altri gruppi – di ogni ceto sociale, ma salvo eccezioni, avevano tutte 65 Maria Valtorta, L’ Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X°, pagina 171 e ss, CEV srl 03036 Isola del Liri ( FR ) 13
  • 14. un difetto: erano persone miti e perciò senza la forza e la capacità di lottare per i propri ideali senza paura. Questa scomposizione del popolo di Israele esprime quanto difficile sia stata la Missione di Gesù in Terrasanta. Anzi più che difficile si può definire impossibile per un uomo solo, circondato da pochi discepoli. Ma Gesù non era – per nostra fortuna – un uomo qualsiasi: era un’Incarnazione Divina. E nonostante la passione e la crocifissione, al terzo giorno risorse e così si compirono le Sacre Scritture che prevedevano le sue sofferenze prima della sua gloria per aver portato a termine la Missione affidataGli dal Padre Celeste per la salvezza del genere umano e che continua nei secoli 66 fino alla Salvezza di tutti gli uomini. Se questa era, come a me pare, la situazione in Palestina duemila anni fa, ciascuno può riscontrare che oggi niente è ancora cambiato nel mondo in meglio. Anzi, ci sono tanti sintomi che la situazione sia molto peggiorata; ad esempio: la degradazione dell’ambiente, il possesso di armi terrificanti, le droghe, il degrado della moralità contemporanea. E’ per questa ragione che si può dire che Gesù continua ad essere crocefisso ogni giorno. Il Cristo, prima di iniziare la sua vita pubblica, aveva alle spalle un’esperienza di vita nella Sacra Famiglia, nella Sinagoga e nel Paese di Nazareth 67 durante i quali penso che avesse provato tante volte a cambiare mentalità e abitudini ai parenti e agli amici che, però, non avevano saputo o voluto comprendere i Suoi insegnamenti. Sono certo che abbia parlato del Padre Celeste come dell’unico Dio del quale non si doveva aver paura, perché era un babbo e una mamma con il Quale ognuno poteva avere un rapporto personale e diretto perché non era lontano nei cieli, ma dentro ogni uomo come risulta dal Deuteronomio ( 30, 11- 14 ); I maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 dissero che Dio è più vicino a noi “ del nostro respiro, dell’umidità all’acqua e del calore al fuoco 68 ”. Ma, tranne che in casa sua, il Signore non fu profeta neppure tra tutti i Suoi parenti. Con certezza non fu considerato tale dalla maggioranza dei cittadini di Nazareth. 66 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita 67 Giovanni 2, 1-10 68 Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 23 Gennaio, Amrita ; Il Corano, trad. L Bonelli sura L 15, Ulrico Hoepli 14
  • 15. Penso che il Signore Gesù abbia detto anche nella Sinagoga di Nazareth che il Dio del quale i Giudei avevano paura, non doveva essere blandito con riti, abluzioni offerte e sacrifici, come avrebbero fatto con un potente qualsiasi della Terra perché a Dio bastava un cuore contrito; il Dio che si erano immaginati i Giudei era potentissimo, ma troppo simile all’uomo e perciò con tutti i limiti e i difetti. Eppure il Padre Celeste aveva fatto sapere di non gradire preghiere ipocrite, sacrifici e offerte inutili e di preferire la giustizia e la misericordia 69 di apprezzare la gratitudine, la protezione degli orfani, la difesa delle vedove e il fare il bene 70 . E di Gerusalemme disse: “Come mai è divenuta una prostituta la città fedele? Eri piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava ora invece è piena di assassini” 71 . Per molti Giudei di allora il Padre 72 era un Dio lontano, sostanzialmente irraggiungibile, che secondo sacerdoti, scribi e farisei giudicava prevalentemente dall’esteriorità, dalle forme, dai riti, dalle offerte, dai sacrifici e via e via. Era un Dio del tutto immaginario, fatto a loro immagine e somiglianza. Uno degli scopi dell’Avvento era quello di parlarci di un Dio Padre, buono e misericordioso, ma giustamente severo nell’educazione. Quel Dio che è Amore e che ha il Suo Spirito che parla in noi 73 , pur comprendendo il linguaggio del “do se mi dai” (che è proprio del genere umano), non può assoggettarsi alla mentalità dell’uomo. Così come aveva fatto dire ai Giudei dai Profeti che ho citato, l’Altissimo rifuggiva dai formalismi senza contenuto, dalle preghiere senza devozione, recitate per farsi vedere dagli altri e dai sacrifici di cuori di pietra. E’ di quel Dio buono che Gesù voleva e doveva parlare al popolo giudeo, quel Dio che Lui conosceva come Padre affettuoso, ma onnipotente, onnipresente e trascendente insieme. Un Dio misericordioso, buono e dolce, ma severo nella formazione spirituale dei figli per la quale ha ideato una vita colma di vicende quotidiane attraverso le quali ci esamina ogni momento per farci arrivare alla Meta sublime: la riunificazione con Gesù la Presenze Divina nell’uomo, il Cristo in noi 74 . 69 1 Samuele 15, 22 – 23 ; Isaia 1 ; Osea 6, 6-11 e Amos 5, 21-27 70 Isaia 1 71 Isaia 1, 21 72 Isaia 46, 20 73 Matteo 10, 20 74 Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee 15
  • 16. Come ho già detto sono persuaso, anzi certo, che il Cristo dalla quasi adolescenza alla maturità, abbia provato in tante occasioni a spiegare ai parenti e agli amici e perfino ai dottori nel Tempio di Gerusalemme qual’è il rapporto che l’uomo deve instaurare con un Dio onnipresente Vita - Amore-Giustizia e Carità. Ma come ho già detto quando si rese conto che nessuno avrebbe potuto persuadere gli Ebrei della Sua epoca a cambiare il loro rapporto con la Divinità interiore e il loro stesso stile di vita religioso e sociale, il Messia studiò e realizzò il progetto messianico e aspettò tempi migliori. Come sappiamo questo progetto contemplava un radicale cambiamento non soltanto della religione, ma anche della società ebraica, fondata sul dominio maschile e sui soprusi del sesso forte. Sua Madre, Maria – che per me condivideva il Suo desiderio di realizzare il Piano Divino per la Salvezza degli uomini - ne conosceva le divine potenzialità tanto che a Cana lo stimolò a dimostrare la Sua potenza sovrumana. Ciò accadde quando Il Figlio suo e dello Spirito Santo era ancora titubante sul momento opportuno per iniziare il Magistero pubblico. Ma lo Spirito suscitò in Maria l’impulso che la spinse a indurre il loro Figlio a fare il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Questa è un’altra dimostrazione del rapporto privilegiato che la Madonna aveva con lo Spirito Santo e l’importanza del ruolo svolto da Lei, la Corredentrice, nell’attività messianica del Figlio . Sono persuaso che il rapporto tra madre e figlio, ma anche tra Giuseppe e Gesù, innovò il tradizionale rapporto figlio/genitori degli ebrei di allora perché è certo che il Messia visse in quegli anni in famiglia secondo la Sua Coscienza superiore, seppure appena offuscata dal pesante vestito di carne che indossò a Betlemme dopo la nascita. Allora come oggi, l’agire degli uomini era motivato dalla propria convenienza e dal complesso istinti/sensi/bisogni/desideri, sebbene l’agire della Sacra Famiglia, per me, sia stata del tutto diverso da quello comune: lì, a Nazareth, Giuseppe, Maria e Gesù inaugurarono uno stile di vita familiare all’insegna dell’amore per Dio e per gli altri, nella semplicità più vera e nel dominio della carnalità. 16