023 - La Reincarnazione fà parte della Legge dell'Evoluzione
1. La reincarnazione fà parte della Legge dell’Evoluzione
La reincarnazione fà parte della Legge dell’Evoluzione: << Processo per il quale la vita,
attraverso a forme sempre più organizzate, esprime gradi sempre maggiori di mente e di Spirito 1
>>; (nostra nota: per Spirito si intenda Coscienza perché la Scintilla Divina è completa e perfetta e
perciò non è soggetta ad evoluzione 2
).
Il Signore Gesù ha detto della Reincarnazione al Suo scrivano Austriaco Jakob Lorber
nel 19mo secolo:
<< Nessuno vorrà affermare di poter raggiungere il perfezionamento nel corso di questa
breve vita terrena. Ma questa verità ben nota agli antichi padri della terra (Greci e Indiani) è stata
modificata e poi completamente traviata, prima dagli avidi maestri dei popoli e poi dai preti, che
sono pieni di egoismo e di desiderio di dominio; dato che la vera dottrina di trasmigrazione delle
anime non avrebbe fruttato loro offerte e interessi, essi permisero che si credesse che l’anima
umana può regredire agli animali e quivi molto soffrire, e da questa sofferenza solo i preti sono in
grado di liberarla in cambio di grandi offerte.
In questo modo sono sorti il politeismo, il paganesimo, la fede completamente distorta della
trasmigrazione delle anime in corpi anche di animali e moltissime altre grossolane stupidaggini. Se
anche Dio ha sempre inviato veri Maestri tra il popolo reso ormai cieco, essi hanno ottenuto poco,
poiché qui sulla terra deve essere lasciata intatta all’anima umana la libera volontà, senza la
quale, un uomo diverrebbe un vero e proprio animale, e così occorre avere pazienza con l’umanità
per farla pervenire ad una luce migliore in un altro mondo.
Ma guai a tutti i veri maestri, preti e profeti, che per sé conoscono bene l’antica e pura
dottrina, ma che per la loro bramosia e avidità si ostinano a celarla al popolo; essi non sfuggiranno
alla Mia ira !
Voi avete sentito parlare di una trasmigrazione delle anime. Il lontano Oriente vi crede
ancor oggi con certezza. Ma presso di loro questa fede è molto contaminata, perché essi
ritengono che le anime umane ritornino in un corpo animale. Ma è ben lungi dall’essere così. Che
l’anima dell’uomo di questo mondo si sia formata dal regno minerale, vegetale e animale
raggiungendo infine l’anima umana, è cosa che vi è stata in grandissima parte già mostrata; come
anche vi è stato mostrato in che ordine ciò avvenga.
Ma indietro non torna neppure l’anima umana meno perfetta, all’infuori – ma solo in
apparenza – che nel regno spirituale per sua umiliazione e per il possibile conseguente
miglioramento (1)3
. Quando questo è avvenuto, l’anima può passare in un qualunque altro corpo
celeste, cioè nell’elemento spirituale di questo, in una beatitudine creativa: oppure, se vuole, può
1
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione) e pagina 210 (Legge di evoluzione),
Mediterranee
2
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 207 (Goccia o Scintilla Divina – Spirito – Sé), Mediterranee
3
(1) Si veda a questo proposito il capitolo << L’anima nell’Aldilà >> del presente volume (nostra nota: Jakob Lorber,
Il Signore parla, pagine 170-178, Armenia )
1
2. assumere ancora una volta la carne umana sulla terra, via per la quale può raggiungere attitudini
superiori con l’aiuto delle quali può conseguire persino la filiazione di Dio.
Allo stesso modo anche anime di altri mondi vengono su questa terra a rivestirsi della
carne dell’uomo per raggiungere con essa quelle innumerevoli qualità spirituali che sono
necessarie per ottenere la vera filiazione divina. Proprio perché questa terra è una simile ottima
scuola, IO in essa agisco con tanta pazienza, indulgenza e longanimità. Chi di voi può capire
questo, lo capisca, ma lo tenga per sé, poiché di voi non a tutti deve essere dato di capire a fondo
tutti i misteri della creazione, e del Regno di Dio.
Un’anima può lavorare anche molto a lungo per il suo perfezionamento; tuttavia il suo più
intimo e personale “ Io originario “ rimane immutabile e in eterno si riconoscerà come tale (.).
Ora Io con la Mia incarnazione ho spalancato le porte per l’eterna vita non solo per coloro
che vivono sulla terra, ma anche per tutti coloro che da lungo tempo sono passati oltre. E molti dei
vecchi peccatori dovranno sostenere un’altra volta una breve prova della carne (.). Io ho mostrato
queste cose soltanto a voi, che siete Miei apostoli, perché voi possedete la forza di comprensione
necessaria; al resto dell’umanità voi però non dovete rivelare tutto ciò, ma solo dire che creda nel
Mio nome e si attenga ai comandamenti di Dio, che sono i veri comandamenti dell’amore 4
>>.
Io spero che le altre Chiese Cristiane recepiscano queste parole del Signore Gesù, perché i
loro fedeli si spiegherebbero meglio le ragioni del dolore e delle tante differenze che esistono tra gli
uomini che vivono nelle diverse regioni della Terra; e delle differenze che esistono tra gli uomini
all’interno di ognuna delle stesse regioni.
Le Religioni Cristiane dovrebbero insegnare oltre alla legge della Reincarnazione, anche la
legge di Evoluzione che comprende la Reincarnazione e la legge del Karma o legge di causa e di
effetto: tali leggi sono state così definite:
a. Legge di evoluzione: << Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più
organizzate, esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito 5
>>. ( mia nota: per Spirito si
intenda Coscienza) ;
b. La reincarnazione: << Trasmigrazione della individualità in un corpo atto ad esprimere
l’evoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione 6
>>;
c. Legge di causa e di effetto: << Fondamentale legge cosmica per la quale ad ogni causa
mossa succede un effetto; ad ogni azione corrisponde una reazione 7
>>;
d. La legge Karmica: << La legge di causa e di effetto applicantesi nella sfera individuale o
umana 8
>>. Tale legge tiene conto – in arcane memorie – dei comportamenti buoni o cattivi degli
4
Jakob Lorber, pagina, Il Signore parla, pagine 184 – 186 (La reincarnazione), Armenia
5
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 206 (Evoluzione), Mediterranee
6
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 214 (Reincarnazione), Mediterranee
7
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 209 (Legge di causa e di effetto) e pagina 210 (Legge Karmica),
Mediterranee
8
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagina 210 (Legge Karmica), Mediterranee
2
3. uomini per premiarli successivamente con pace e tranquillità o per correggerli con pene e angosce
9
, insegnandogli così a comportarsi bene, per mezzo del dolore.
Il dolore quindi non è imputabile a Dio, ma all’egoismo e alla crudeltà degli uomini, quando
ignorano i Comandamenti del Decalogo 10
e i Comandamenti dell’amore 11
.
Molte correzioni karmiche non sono immediate, ma vengono decise dai Signori o Maestri
del Karma 12
nell’incarnazione in cui saremo pronti a comprendere l’insegnamento delle pene e
delle angosce 13
. << Gli errori commessi a danno degli altri saranno sì pagati da noi, ma quando
saremo pronti a capire. Questa è la grande misericordia di Dio: il castigo non è fine a se stesso ma
è una correzione, un modo di far comprendere alle creature che cosa si deve fare e che cosa non
si deve fare, un modo per sanare una deficienza della coscienza individuale… 14
.
I Signori o Maestri del Karma sono coloro che decidono quali dovranno essere i premi per
il Bene che facemmo nel passato e quali le pene e angosce per il Male che facemmo 15
.
I Maestri disincarnati del Cerchio Firenze 77 hanno detto della Reincarnazione: <<
150a. Come nasce l’errore in certe entità di credere che ciascuno sceglie la propria successiva
incarnazione? È molto semplice: quando voi avete sete e decidete di bere, vi recate là dove avete
la possibilità di togliervi la sete nel modo più rapido. Se qualcuno vi domanda chi ha deciso per voi
di bere, voi rispondete che nessuno l’ha fatto e che voi stessi avete deciso così non tenendo conto
che questa decisione è il risultato di due fattori: da una parte la necessità d’acqua del vostro corpo,
dall’altra la possibilità di togliervi la sete nel modo più rapido possibile. Così l’entità che dice di
scegliere la sua prossima incarnazione, non si rende conto che al di là di ciò che le appare, sta la
necessita evolutiva e la possibilità che ha l’ambiente che essa crede di aver scelto – quello e
quello solo – di soddisfare la sua necessità, 112b.
Chi ha <<sentito>> un ambiente adatto alla sua evoluzione e capace di condurlo un
gradino più innanzi, ed ha completato quell’esperienza – cioè ha chiuso una vita sul piano fisico,
tirate le somme nel piano astrale e nel piano mentale – ( vedi <<Dopomorte>> ed <<Evoluzione
dopo il trapasso>> (mia nota: si veda il Dizionario del Cerchio Firenze 77 ) – non ha più bisogno di
attendere che le lancette degli anni trascorrano ed anche dei secoli. A volte, prima di potersi
reincarnare trova il suo ambiente favorevole più innanzi, più avanti secondo il senso del tempo
fisico; e trova quell’ambiente pronto (vedi <<Epoca>>) fino da allora ad accoglierlo per dargli le
necessarie esperienze, per aggiungere ulteriore evoluzione. Per fare sfociare il <<sentire>> (vedi)
da lui raggiunto di grado A, ad un <<sentire>> successivo di grado A+1, 222b, (vedi <<Legge
dell’oblio>>), 53c, 30d.
9
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee
10
Deuteronomio 5, 6- 22
11
Levitico 19, 18 ; Deuteronomio 6, 4-9 ; Vangelo di Matteo 22, 34-40
12
Cerchio Firenze, Dizionario del Cerchio, pagina 266 (Signori del karma), Mediterranee
13
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 46 (N°4, 5, 6 e 7), Mediterranee
14
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 158, Mediterranee
15
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49 (Mantra del Karma), Mediterranee
3
4. Quando il sentire non è sufficientemente ampio, la coscienza di esistere è legata agli
stimoli che vengono dall’ambiente e che si ripercuotono sull’individuo per mezzo dei corpi
grossolani. Cioè l’individuo sente di esistere perché ha, quanto meno, sensazioni; cosicché, dopo
la morte del corpo fisico, siccome la coscienza di esistere non può mai venire meno né avere una
soluzione di continuità, accade che l’essere ha, a breve termine, una nuova incarnazione proprio
per avere gli stimoli necessari a far manifestare la sua coscienza d’essere, 123d, 184d.
Il fatto che una ipotetica incarnazione al tempo della Rivoluzione francese sia successiva,
nella cronologia, ad una avvenuta nel Rinascimento, non ha alcuna importanza. A rigore, ai fini
dell’evoluzione individuale, è importante che le due incarnazioni siano avvenute, non altro, 269d.
Un essere non può essere completo privo dei suoi sentire più semplici, ed i sentire più semplici
sono propri dei mondi della percezione (deve necessariamente incarnarsi – n.d.r.), 222f. Non è
possibile per un essere, raggiungere in una sola incarnazione una coscienza tale da
rispecchiare i più alti ideali morali e religiosi, 45g.
Quanto al vedere quella che sarà la prossima incarnazione, la cosa riguarda solo coloro
che sono ad un certo punto di evoluzione. Perché, naturalmente, coloro che sono solo all’inizio
dell’evoluzione in forma umana non hanno questa possibilità di vedere. Essa è invece data ad
esseri di media evoluzione, e da qui deriva l’errore, diffuso da una certo spiritismo, dell’entità che
sceglie, fa un programma e via dicendo. Non è che sceglie. Lasciandosi, abbandonandosi a quel
desiderio di tornare ( Vedi <<Caravaggio>>), vede quella che sarà la sua prossima incarnazione;
la vede in linea generale, naturalmente, non nei dettagli. È una cosa automatica direi. Come
avviene il contatto con la nuova incarnazione? Da quel momento in cui ha avuto queste visioni che
riguardano la sua prossima incarnazione, e che servono a sintonizzarlo con quella che sarà la sua
condizione futura, nell’essere subentra uno stato di totale benessere ed abbandono, proprio una
beatitudine immensa, perché ha raggiunto la certezza che tornerà a vivere, che quel suo desiderio
impellente sarà soddisfatto. E vi è quindi un senso di totale appagamento, quasi proprio un
addormentarsi, un cullarsi in questo pensiero, un totale rilassamento. Ecco è quello il momento in
cui si comincia a tornare. Perché comincia tutto il lavoro di presa di contatto con quelli che saranno
i nuovi corpi: il nuovo corpo mentale, il nuovo corpo astrale, il nuovo corpo fisico, (vedi
<<Nascita>>, 58g.
Nelle varie fasi dell’evoluzione individuale vi sono dei periodi in cui l’intervallo tra
un’incarnazione e un’altra è misurabile umanamente in centinaia di anni; e vi è un periodo, invece,
in cui l’intervallo è solo di uno o due anni, 61g. Si sono avuti dei casi di esseri all’ultima
reincarnazione, i quali non sapevano neppure che esistesse o che cosa fosse la legge di
reincarnazione – almeno a livello consapevole – e quindi non potevano supporre di essere
appunto all’ultima incarnazione; eppure dentro loro stessi, sentivano che quella era la volta nella
quale la loro esistenza avrebbe subìto un mutamento totale. Quando si è all’ultima incarnazione,
veramente, c’è un atteggiamento diverso nei confronti degli altri e del mondo in cui si vive. Cade
l’interesse umano ad arrivare, a farsi una posizione, ad avere la supremazia sugli altri. L’individuo
4
5. diventa una sorte di madre che manda avanti i suoi figli, li manda nella vita dicendo loro:<<Adesso
tocca a voi vivere, avere le vostre esperienze. Io vi ho portati fino a questo punto>>; lascia il posto
agli altri, lascia che gli altri conversino, brillino, si mostrino; questo per un senso di amore, perché
sente, anche se non chiaramente, che quelle cose sono loro utili (vedi <<Evoluto>>), 225g 16
.
16
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 238-240 (Reincarnazione), Mediterranee
5