Slides del prof. Wael Farouq per il corso del 10 settembre 2019 a Pistoia per Ordine dei Giornalisti della Toscana.
Fonte: Wael Farouq, "Conflicting Arab Identities. Language, Tradition and Modernity", Muta 2018.
La fatwa: punto di incontro tra islam e società civile
1. La fatwa:
punto d’incontro fra
islam e società civile
WAEL FAROUQ
Scuola fiorentina di alta formazione per l’educazione interreligiosa e
interculturale
Pistoia, 10 settembre 2019
2. Islam e società civile
Società civile intesa come contrapposta a
istituzioni religiose e Stato
Dibattito in ambito islamico: la società islamica e
civile o religiosa?
Guardando alla realtà, andando oltre questi
dibattiti, l’unico punto d’incontro di questi tre poli
(società civile, istituzioni religiose e Stato) è la
fatwa
4. La fatwā nella lingua
araba
Radice trilittera che significa: novità,
chiarimento, giovinezza, perfezione,
ricorso in giudizio, spiegazione,
freschezza, vitalità.
Da aftā-hu fī-l-amr, “consigliare qualcuno
su una questione”, e istaftā, “richiedere
una spiegazione e un chiarimento”
La parola fatwā compare 11 volte nel
Corano, in 5 sure diverse.
5. La fatwā nella lingua
araba
La fatwā è il risultato di due azioni: l’istiftā’
(il domandare) e l’iftā’ (la risposta e la
spiegazione)
La fatwā non esiste se non come risposta
a una domanda
istiftā’ iftā’ fatwā
6. La fatwā nella
giurisprudenza islamica
La definizione di fatwā nei libri antichi e moderni
non si discosta mai da:
“informare il richiedente sul giudizio
della sharia riguardo al suo
problema, per mezzo della
trasmissione (naql) oppure del
personale sforzo di interpretazione
(ijtihād), senza vincolo di
accettazione”
7. La fatwā nella
giurisprudenza islamica
“informare il richiedente sul giudizio della sharia”
obiettivo della fatwā: indirizzare sulla via
religiosa
“riguardo al suo problema” contestualizzare un
giudizio generale, formulando un giudizio particolare
su un caso specifico
“per mezzo della trasmissione (naql) oppure del
personale sforzo di interpretazione (ijtihād)”
fatwā presa da testo precedente o risultato di
personale sforzo di interpretazione
“senza vincolo di accettazione” non vincolante,
diversa dalla sentenza del giudice e dal decreto del
governante
8. Storia della fatwā
Il primo muftī è stato Dio
“Ti chiederanno di decidere. Rispondi: è Dio che decide
per voi sull’eredità di chi non ha ascendenti né
discendenti” (Corano 4,176)
Il secondo muftī è stato il profeta Muhammad
“[…] e abbiamo fatto discendere il monito su di te perché
tu spiegassi agli uomini quel che è stato loro rivelato,
perché potessero riflettere” (Corano 16,44)
9. Storia della fatwā
La fatwā è un meccanismo per produrre la sharia,
garantendone l’adesione alla realtà.
È una risposta alle necessità delle persone che vivono
nella realtà.
La rivelazione coranica è un rispondere alle domande
dei credenti e agli eventi contingenti presenza
diffusa nel Corano della forma interrogativa.
Le domande abbracciano tutti gli aspetti della vita
della prima comunità islamica.
Dopo il profeta Muhammad, a incaricarsi dell’iftā’ sono
stati i Compagni e i Successori, fino ai muftī di oggi.
Sono stati stabiliti criteri molto stretti per la funzione di
muftī e anche per chi richiede una fatwā.
10. Storia della fatwā
In tutte le prime fasi di evoluzione della fatwā, la sua
caratteristica principale era la libertà di coscienza.
“Istafti qalbak”, consulta il tuo cuore!
Poi, le cose sono cambiate…
«La scienza stava nei petti degli uomini – cioè nelle loro
coscienze – poi si è trasferita nelle pance dei libri,
impossibile da trovare, se non da chi la rumina senza
aggiungervi nulla di nuovo con il suo ijtihâd; e la volontà e
la capacità di praticare l’ijtihâd continuano a ridursi,
finché si è giunti ai peggiori di tutti i discendenti; e la
scienza è morta»
(Ibn al-Jawzī, Ta ‘ẓīm al-futyā, XII sec.)
12. Fatwā e modernità
L’esperienza della modernità nelle società islamiche
ha complicato le cose.
Compenetrazione e adattamento reciproco di
tradizione e modernità svuotate di significato, fuse in
un unico discorso, ridotte a strumenti per giustificare
il potere.
La tecnologia ha fornito i mezzi per districare
religiosità e razionalità: non è più necessario
pensare, si può richiedere una fatwā per il proprio
caso specifico in qualsiasi luogo e qualsiasi
momento con un click.
I moderni muftī si fanno carico del pensare per
l’intera società, contro il principio islamico del
“consulta il tuo cuore” e dell’assenza di clero
mediatore fra uomo e Dio.
13. Una fatwā emblematica
Maggio 2007, Egitto…
Un’impiegata di banca telefona a una
trasmissione religiosa e chiede se, per
l’islam, è lecito lavorare da sola con un
collega maschio in un ufficio chiuso.
Lo sheykh ‘Izzat Attiya dell’Università di al-
Azhar risponde di no.
Cosa può fare la donna, visto che è
costretta a lavorare in quelle condizioni?
Lo sheykh Attiya promulga una fatwā per
risolvere il problema: Allattare il collega
maschio per cinque volte fino a sazietà!
14. Una fatwā emblematica
Sheykh Attiya: fatwā basata sui giudizi emessi
in casi simili da alcuni antichi fuqaha’ (giuristi
islamici), che si basarono a loro volta su una
tradizione orale (hadith) risalente al Profeta
Muhammad.
Questo hadith narra che, in seguito alla
rivelazione di alcuni versetti coranici che
proibivano l’adozione, il Profeta avrebbe
suggerito a una donna di Medina di allattare
il proprio figlio adottivo, cosicché restare sola
con lui, dopo l’allattamento, sarebbe
diventato lecito.
15. Un’accesa polemica
Scoppia la polemica. Per mesi, talk show, giornali
e vignette satiriche non parlano d’altro.
Il Parlamento egiziano viene trascinato nella
polemica dalle interrogazioni di alcuni deputati
dei Fratelli Musulmani (che allora avevano il 25%
dei seggi).
Sentendo minacciato il proprio programma
politico, riassunto dallo slogan “l’islam è la
soluzione”, i Fratelli Musulmani attaccano la fatwā
con gli stessi argomenti dei loro avversari liberali.
Il deputato Sayyed ‘Askar dice che non tutte le
disposizioni contenute nei libri di giurisprudenza
islamica sono ancora valide. Il hadith
sull’allattamento degli adulti vale solo per la
donna di Medina e le mogli del Profeta.
16. Un’accesa polemica
Lo sheykh Attiya ribatte che chi è contro la fatwā
è contro il Profeta, poiché è lui che ha reso lecito
l’allattamento degli adulti.
Inoltre, il sé umano non è cambiato nei secoli,
dunque nemmeno le disposizioni della
giurisprudenza islamica (che si occupano del sé
umano) cambiano con il tempo e il luogo.
Il deputato Māhir al-ʿAql risponde che il giurista
del XIV sec. Ibn al-Qayyim ha già chiarito che
quella fatwā è valida solo per il figlio adottivo
della donna di Medina.
Inoltre, secondo il Corano, l’allattamento dura al
massimo due anni e può aver luogo solo quando
“fa crescere la carne e rafforza le ossa”.
17. Un’accesa polemica
Lo sheiykh ‘Attiya chiede agli avversari della
fatwā di spiegare come mai, allora, la moglie del
Profeta ‘Aisha era solita domandare alle sue
parenti donne di allattare gli uomini che voleva la
visitassero, come narrato da un altro hadith.
Anche gli intervengono nel dibattito:intellettuali
laici
• I “moderati” dicono che la fatwā è lontana dallo
spirito moderno e dagli strumenti moderni a
nostra disposizione:. il problema si potrebbe
risolvere con una webcam o l’uso di pareti e
porte trasparenti
• Gli “estremisti” pensano che la fatwā sia il
frutto di scienze religiose ormai sorpassate.
18. Fine della polemica in Egitto…
Dopo mesi di discussioni che hanno coinvolto istituzioni
religiose e statali, mass media e intellettuali di tutte le
correnti, al-Azhar decide di prepensionare lo sheykh
‘Attiya.
Il governo egiziano emana una legge che limita la
facoltà di emettere fatwā solo a coloro che hanno
ottenuto regolare licenza dalla Dar al-Ifta’, l’istituzione
religiosa ufficiale dello Stato.
Due anni dopo, la Corte Suprema Amministrativa
decreta che lo sheykh ‘Attiya venga reintegrato nella
sua funzione e punito con una semplice ammenda.
19. … e ricomparsa della
fatwā in Arabia Saudita
Qualche tempo dopo, in Arabia Saudita,
il consulente del Ministro della Giustizia
promulga di nuovo la fatwa
sull’allattamento degli adulti, ma con una
piccola variante:
Allattare l’uomo mettendo il latte della
donna in un contenitore!
20. Osservazioni
Quattro anni spesi a parlare di allattamento degli
adulti!
Questa fatwā non è un’eccezione, ma un
esempio significativo del tipo di fatwā che oggi si
promulgano nell’intero mondo islamico.
Una fatwā emessa da rappresentanti di istituzioni
religiose ufficiali e dibattuta dai rappresentanti di
tutti gli apparati dello Stato moderno.
Un numero enorme di fatwā è prodotto ogni
giorno dall’India al Marocco (la Dar al-Ifta’
egiziana produce da sola 50.000 fatwa al mese),
in forma scritta e orale, attraverso telefonate,
email, fax e lettere.
Fatwā promulgate in società molto diverse fra
loro si somigliano nel contenuto e nella procedura
per formularle.
22. La fatwā in Europa
Il fenomeno della fatwā si è spostato in Europa
con milioni di immigrati musulmani, dopo la
seconda guerra mondiale.
Nuova sfida per le società europee, ma anche
per la giurisprudenza islamica nascita della
giurisprudenza delle minoranze (fiqh al-aqalliyyāt)
Oggetto del nuovo fiqh: “i pronunciamenti
giuridico-religiosi riguardanti il musulmano che
vive al di fuori dei Paesi islamici” (‘Abd Allāh b.
Bayyah, Ṣinā‘t al-fatwā wa-fiqh al-aqalliyyāt,
2007)
23. Il fiqh al-aqalliyyāt
Non si tratta di un nuovo fiqh, al di fuori del fiqh
tradizionale, ma di
“concentrarsi, nella ricerca, su regole già esistenti nel
patrimonio giurisprudenziale islamico che meglio
aderiscano e più strettamente si leghino alla realtà
delle minoranze”
(‘Abd Allāh b. Bayyah, Ṣinā‘t al-fatwā wa-fiqh al-
aqalliyyāt, 2007)
“un fiqh particolare entro il fiqh generale”
(Yūsuf al-Qaraḍāwī, Fiqh al-aqalliyyāt al-muslima,
2001)
24. Il fiqh al-aqalliyyāt
Obiettivo principale: proteggere la minoranza
musulmana dal dissolvimento nella cultura
ospitante e, al tempo stesso, diffondere l’islam fra
la maggioranza.
Il linguaggio dei testi sul fiqh al-aqalliyyāt rivela
una visione della vita nelle società occidentali
come necessità e male inevitabile.
Espressioni frequenti: “rifiuto dell’immoralità”,
“commettere il male minore”, “dār al-kufr”, ecc.
Per i giuristi “estremisti”, invece, l’Occidente è la
dār al-ḥarb, dalla quale bisogna emigrare per
trasferirsi in un Paese islamico.
25. Dall’islam ai musulmani
La maggior parte degli studi sull’islam ruota attorno
a dicotomie quali “islam e democrazia”, “islam e
modernità”, “islam e laicità”, “l’islam e la donna”,
ecc.
Queste ricerche non prendono in considerazione il
musulmano comune.
La sfera personale del musulmano comune è il primo
“spazio” in cui si gioca il tentativo di armonizzare
islam e occidente.
Il musulmano comune è ora alla portata della
ricerca scientifica: le domande che si pone sul
rapporto fra la sua fede e la sua vita quotidiana
sono ora disponibili su tanti siti web che offrono il
servizio di richiesta di fatwa online.
26. Cosa cercano i
musulmani?
Impossibile sapere cosa accadrebbe se questi
giuristi e chi li finanzia vedessero invece, nelle
minoranze islamiche, l’opportunità per rinnovare
la giurisprudenza islamica e il discorso religioso.
È possibile, tuttavia, studiare cosa cercano e cosa
vogliono veramente i musulmani in Europa, grazie
alla tecnologia.
L’enorme numero e la varietà delle fatāwā
pubblicate sui siti web islamici aiuta a capire le
caratteristiche della presenza islamica in Europa,
facendoci uscire dal regno dell’astratto.
27. Il campione di domande
1. Selezione dei tre siti web islamici, con servizio di
richiesta di fatāwā online, più rilevanti in Europa.
• IslamQA: sito privato attivo dal 1997, fondato dallo
sheykh saudita Muhammad Sāliḥ al-Munājid,
salafita (autore della fatwā su Topolino).
• Islamweb: network gestito dal Ministero degli
Awqāf del Qatar e attivo dal 1998.
• European Council for Fatwā and Research (ECFR):
fondato nel 1997 su iniziativa della Federazione
delle Organizzazioni Islamiche in Europa, diretto da
Yūsuf al-Qaraḍāwī, ha sede a Dublino.
28. Il campione di domande
2. Selezione delle domande dei musulmani in
Europa e Occidente 999 domande
3. Classificazione delle domande in base a dieci
categorie generali, secondo il tema coinvolto.
4. Contrassegno delle domande che coinvolgono
temi “mediatici”, cioè che rispecchiano lo
stereotipo del musulmano diffuso nelle società
occidentali.
31. Risultati 2– Peso dei temi mediatici in ciascuna
categoria
Spazio pubblico: 14/38 domande
Lavoro e finanza: 30/113 domande
Cibo e medicine: 19/41 domande
Relazioni sociali: 88/277 domande
Relazioni con non-musulmani: 62/173 domande
Relazione con lo Stato: 1/34 domanda
Atti di culto: 17/181 domande
Islam e tecnologia: 1/30 domanda
Organizzazione della comunità ed educazione religiosa:
18/50 domande
Animali e oggetti vari: 0 domande
Abbigliamento e cosmetici: 11/24 domande
Attività varie: 3/31 domande
32. Risultati - 3
• Impossibilità di pregare a causa del lavoro o della scuola/università
• Mostrare la propria nudità in ospedale, carcere, negozi
• Mostrare/nascondere il proprio islam sul lavoro
• Uso di bandiere dei paesi non islamici
• Festeggiamenti di feste varie (es. festa della mamma)
• …
33. Risultati 3 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “spazio pubblico”
Velo e barba: 11%
Separazione dei sessi: 8%
Coesistenza/separazione: 5%
Costruzione di moschee: 5%
Simboli e luoghi cristiani: 5%
Verginità: 3%
34. Risultati - 4
• Liceità delle varie professioni
• Liceità di prestiti bancari, assicurazioni, azioni e investimenti, programmi
pensionistici
• Problemi di etica professionale
• …
35. Risultati 4 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “lavoro e finanza”
Carne di maiale e alcol: 17%
Separazione dei sessi: 3%
Simboli e luoghi cristiani: 3%
Applicazione della sharia: 2%
Radicalizzazione: 1%
Costruzione di moschee: 1%
36. Risultati - 5
• Mangiare animali non uccisi secondo il rito islamico
• …
37. Risultati - 6
• Matrimonio, mahr e relazioni coniugali
• Talaq, khul’, ‘idda e custodia dei figli
• Relazioni di amicizia
• relazioni genitori-figli
• lutto ed eredità
• aborto, parto e gravidanza
• sessualità
• da‘wa ai musulmani
(figli-genitori, fratelli, amici)
38. Risultati 6 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “relazioni sociali”
Sottomissione della donna: 13%
Poligamia: 7%
Separazione dei sessi: 6%
Verginità: 2%
Sciiti e sunniti: 2%
Carne di maiale e alcol: 1%
Velo e barba: 1%
39. Risultati - 7
• matrimoni misti
• rapporti con familiari non musulmani
• …
40. Risultati 7 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “relazioni con i non-musulmani”
Coesistenza/separazione: 17%
Simboli e luoghi cristiani: 6%
Radicalizzazione: 5%
Poligamia: 2%
Separazione dei sessi: 1%
Verginità: 1%
Costruzione di moschee: 1%
Ruolo dell’imam: 1%
Carne di maiale e alcol: 1%
Apostasia: 1%
41. Risultati - 8
• Finti divorzi e finti matrimoni
• Aggirare le leggi dello stato a proprio vantaggio o rispettarle
• Religione e lealtà allo stato ospitante (servizio militare, prendere la
nazionalità)
• …
42. Risultati - 9
• Zakāt e ṣadaqa
• Preghiera e wuḍu’/tayammum
• Digiuno
• Pellegrinaggio
• Purificarsi dalle impurità
• Sacrificio degli animali
• Khuṭba e aḏān
43. Risultati 9 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “atti di culto”
Carne di maiale e alcol: 2%
Ruolo dell’imam: 2%
Ruolo delle donne nella comunità: 2%
Simboli e luoghi cristiani: 1%
Separazione dei sessi: 1%
Sottomissione della donna: 1%
44. Risultati - 10
• Internet, social network,
• Uso dei cellulari
• Fotografie
• Misure anticoncezionali e contro l’infertilità, utero in affitto
• Pregare in aereo, automobile, ecc.
45. Risultati - 11
• Domande su Corano e Hadith
• Gestione di moschee e centri islamici (donazioni, organizzazione del culto)
• Conflitti interni
46. Risultati 11 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “organizzazione della comunità ed
educazione religiosa”
Costruzione di moschee: 10%
Ruolo dell’imam: 8%
Ruolo delle donne nella comunità: 8%
Poligamia: 4%
Apostasia: 4%
Velo e barba: 2%
47. Risultati - 12
• Trucco e gioielli
• Tingersi i capelli
• Uso di creme o smalto e wudu’
• Indossare vestiti occidentali o islamici
48. Risultati 12 – Peso dei temi mediatici nella
categoria “abbigliamento e trucco”
Velo e barba: 34%
Carne di maiale e alcol: 8%
Simboli e luoghi cristiani: 4%
50. Risultati - 14
• Giochi dei bambini
• Nomi non musulmani
• Musica
• Marijuana
• Sortilegi
• Raccolta di figurine
• Urinare e defecare
51. Analisi del linguaggio 1
Scambio di ruoli fra muftī e mustaftī
(richiedente)
Fatwa tradizionali Fatwa moderne
• Assenza del mustaftī
• Assenza della domanda
• Presenza del muftī
• Generalizzazione delle fatwa
• Presenza del mustaftī
• Presenza della domanda
• Assenza o marginalizzazione del muftī
• Possibilità limitata di generalizzare le fatwa
Le fatwa «appartengono» ai muftī Le fatwa «appartengono» ai mustaftī
52. Analisi del linguaggio 2
Fig. 15 - The pronouns used by the mustaftīs in their questions to online muftīs.
53. Analisi del linguaggio 2
Dal pronome di terza persona della formulazione
tradizionale delle domande:
«Qual è il giudizio della sharia su una persona che
accetta l’aiuto delle chiese?»
Al pronome di prima persona della moderna
formulazione delle domande:
“Sono una ragazza che vive in un paese
occidentale …”
“Vivo in un paese europeo con mia moglie e due
bambini…”
54. Analisi del linguaggio 3
Dai casi ipotetici (‘se…’) della formulazione
tradizionale delle domande:
“Se una persona lavora in un ospedale
occidentale…”
Alle domande concrete su casi reali della
moderna formulazione delle domande:
“Mio marito e io viviamo in Europa, Albania.
Abbiamo un problema e vogliamo conoscere
l’opinione di uno studioso su questo…”
55. Riassunto dei risultati
ANALISI DEI CONTENUTI:
Domande molto personali su qualsiasi possibile argomento
La maggior parte delle domande non rispecchiano i diffusi
stereotipi sui musulmani
La massima preoccupazione dei musulmani in Europa sono le
loro relazioni personali con gli altri e con Dio
ANALISI DEL LINGUAGGIO:
Contrariamente alle fatwa tradizionali, domande e richiedenti
sono ora al centro dell’attenzione, mentre i muftī restano ia
margini emerge la ‘persona’ e la difficoltà di
generalizzare le fatwās
56. Conclusioni
I musulmani in occidente (almeno i più religiosi fra
loro) soffrono delle stesse contraddizioni dei
musulmani nel contesto arabo-islamico
Contrariamente agli stereotipi, le domande che
chiedono ai muftīs online rivelano lo sforzo di
armonizzarsi con le società occidentali non di
opporvisi
Tuttavia, i siti web più popolari che offrono fatwā
online sono di orientamento salafita e tendono a
orientare il loro (cospicuo) publicco verso
posizioni estremiste
57. Riassumendo
Le fatwā moderne rivelano il costante tentativo della mente
arabo-islamica di costringere la realtà entro lo stampo dei
testi
Questo atteggiamento può essere spiegato nei termini della
coesistenza di contraddizioni sia nella tradizione islamica sia
nella modernità araba
Le contraddizioni della tradizione nascono dall’irrisolto
dualismo fra la Umma e la tribù, che ha sempre caratterizzato
la storia islamica
Le contraddizioni della modernità araba sono il risultato di una
modernizzazione imposta dei paesi arabo-islamici e si
manifestano nel fenomeno dei ‘discorsi sovrapposti’
La mentalità dei musulmani in Occidente è soggetta alle
stesse contraddizioni, ,ma le domande dei musulmani in
occidente rivelano principalmente uno sforzo di armonizzarsi
con le società occidentali, non di opporvisi o isolarsi da esse
Tuttavia, la ricerca di identità dei musulmani di occidente
rischia di essere orientata verso posizioni estremiste dai
discorsi salafiti-wahhabiti dei siti islamici più popolari che
fungono da guida spirituale in Occidente.
59. Discorsi sovrapposti
Fenomeno dei “discorsi sovrapposti”:
Coesistenza di elementi (distorti) della
tradizione con elementi (distorti) della
modernità, che si fondono in una nuova
miscela di entrambe.
60. Discorsi sovrapposti
Caratteristiche
1. Supremazia dei mezzi sugli obiettivi. Per esempio:
Sharia
Obiettivi Mezzi
Preservare:
1. Vita
2. Onore
3. Religione
4. Ragione
5. Benessere
Punizioni per:
1. Rappresaglia
2. Adulterio e
falsa accusa
3. Apostasia
4. Alcol
5. Furto
61. Discorsi sovrapposti
Caratteristiche
2. Ricerca nel passato di una legittimità nel
presente:
Tradizionalista Modernista
Santificazione
dei fuqahāʾ
(giuristi islamici)
dei secoli
medievali
Ricorso ad Averroè e
all’eredità
razionalista dei
Mutaziliti
63. Discorsi sovrapposti
Caratteristiche
4. Giustificazione invece che critica dei
giudizi religiosi medievali. Per esempio, la
sharia è valida in ogni tempo e luogo,
perché:
Tradizionalista Modernista
Il sé umano non
cambia con il
tempo e il luogo
La sharia è flessibile
e le sue disposizioni
legali cambiano con
il tempo e il luogo
64. Discorsi sovrapposti
Caratteristiche
5. Rifiuto dei principi positivi condivisi da
islam e modernità:
Tradizionalista Modernista
Rifiuto del principio di
non-interferenza delle
istituzioni religiose nella
vita degli individui
Rifiuto di usare la ragione
critica per mettere in
discussione le strutture
tiranniche dello Stato
moderno
65. Discorsi sovrapposti
Caratteristiche
6. Rinuncia della società alla facoltà di
pensare, delegata all’élite:
Tradizionalista Modernista
Mediazione fra il
passato
(gli antenati) e il
presente (i figli)
Mediazione fra “qui”
(Oriente) e “là”
(Occidente)
68. Bibliografia
Wael FAROUQ, «Conflicting Arab Identities:
Language, Tradition and Modernity» (Muta, 2018)
«Il Dio dei migranti. Pluralismo, conflitto,
integrazione», a cura di M. Ambrosini, P. Naso, C.
Paravati (Il Mulino, 2019)