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o Liceo Laura Bassi Scienze Sociali Classe 4°F
“ Non esistono persone normali e non, ma donne e uomini con punti di forza e debolezza ed è compito della società fare in modo che ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo.”  F.Basaglia   “ Considerare dunque anzi tutto l’utente psichiatrico come persona,come essere umano a pari dignità di tutti gli altri e non come un soggetto stereotipato a cui applicare definizioni imparate a memoria da un libro è il maggior  insegnamento che i ragazzi della 4f hanno tratto da questo stage. Imparare a conoscere ogni persona per quello che è veramente  andando al di là del pregiudizio è un requisito fondamentale per chi vuole studiare e comprendere il vasto tema del disagio mentale, che costituisce una parte importante del programma di diverse discipline in quarta.  Lo studio sui libri fornisce si strumenti importanti ma se non supportato da esperienze di questo genere rimane  una conoscenza asettica e fredda che non consente di cogliere i risvolti sociali più ampi del problema della riabilitazione sociale di utenti psichiatrici e anzi rischia di diventare fonte di pregiudizio in quanto, per  consentirne lo studio, divide quelle che sono fondamentalmente persone differenti le une dalle altre in categorie a cui assegna determinate definizioni. Gli alunni della 4f hanno invece avuto occasione di sviluppare una sensibilità tale al tema del disagio mentale che gli consentirà forse un giorno di andare, se non a operare direttamente nel settore, per lo meno a costituire  una società dove “ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo”.
 
 
 
 
Gli Incontri a Scuola.... 1° Incontro Presso la sede del liceo Laura Bassi, la Dott.ssa  Erica  Pirazzini, Monica Covini e Ivonne Donegani ci hanno fatto una piccola lezione introduttiva  per spiegarci lo stage e farci una panoramica sull'argomento del disagio mentale . Durante questo incontro ci hanno spiegato le riforme più importanti per quanto riguarda il tema del disagio mentale: le cure usate prima dell'introduzione degli psicofarmaci, la chiusura dei manicomi, la legge Basaglia. Questa prima lezione ci ha portato ad entrare nell'ottica dello stage, lasciandoci tanti  spunti di riflessione , un po' di  paura  ma anche tanta voglia di cominciare e di ampliare le nostre conoscenze limitate a ciò che è scritto nei libri, confrontandoci direttamente con la realtà degli utenti e delle loro storie.
2° Incontro Mercoledì 30 Marzo  la classe ha incontrato il gruppo dell’A.C.A.T.  e i gruppi sportivi “Diavoli Rossi” e “Special Boys”. Nella prima parte della mattinata, i gruppi hanno spiegato i servizi che offrono, e alcuni utenti hanno raccontato in prima persona le loro esperienze, soprattutto in merito all'aiuto ricevuto e alle modalità di approccio ad essi. Nella seconda parte della mattinata abbiamo messo in pratica le nostre grandi abilità sportive, misurandoci con i “Diavoli Rossi” e gli “Special Boys”. Questa mattinata ci ha lasciato dentro tutti i racconti ascoltati, che ci hanno aiutato a capire come questi gruppi aiutino e sostengano le persone credendo in loro. Nonostante la clamorosa sconfitta, questa giornata è stata  divertente, sbalorditiva,  ma anche fisicamente struggente!!!!!!
3° Incontro Mercoledì 6 Aprile la classe ha incontrato la direttrice, gli operatori e gli utenti di Psicoradio. In questo incontro ci hanno spiegato come, quando e perché  Psicoradio  è nata, ma soprattutto come questa abbia aiutato gli utenti a riprendersi e far riemergere la loro creatività, spingendoli verso nuove esperienze. Questo incontro ci ha lasciato un grande  spunto di riflessione , forti  emozioni  e tante idee. Gli utenti si sono aperti con noi, facendoci conoscere la loro storia, e noi, pronti all'ascolto, abbiamo provato a capire cosa questa radio sia riuscita a fare per loro.
4° Incontro L’8 Aprile la classe ha incontrato l'associazione Fare insieme Ama.   Sono venuti a portare le loro testimonianze, parenti e genitori di persone soggette a disagio mentale.  Questo incontro, molto  toccante,  ci ha aiutato a capire come i genitori affrontino la situazione in cui sono coinvolti. Appoggiandosi a questi gruppi, essi trovano sostegno, consolazione e aiuto, per intervenire nel miglior modo possibile e così aiutare i propri figli.  Questa giornata è stata emotivamente coinvolgente per noi, poiché abbiamo ascoltato i racconti e le storie di persone comuni, che si sono trovate a rapportarsi con un disagio sul quale non conoscevano nulla e che hanno dovuto intraprendere un percorso duro e difficile per trovare un punto di incontro, e alcune volte di accettazione, con l'utente.  I sentimenti provati durante il racconto ci hanno coinvolto particolarmente, è stato un susseguersi di emozioni: paura, senso di abbandono, forza di reagire e infine felicità per i risultati raggiunti.
 
Centro Diurno San Biagio Aiuta adulti in condizione temporanea di disagio, soprattutto nei casi di dipendenza patologica, con interventi singoli o personalizzati, orientati al reinserimento sociale.   Il centro diurno si trova a San Biagio, in via della Resistenza 40; all'interno della stessa struttura, c’è anche il day hospital. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Gli utenti si approcciano tra loro in maniera amichevole e confidenziale.  Ciò è indubbiamente dovuto allo svolgimento delle attività e al tempo libero trascorso insieme, grazie alla permanenza comune all'interno del centro.
 
Centro Diurno Rondine Il centro è collocato all’interno di un piccolo edificio in via Abba, di fronte ad una scuola elementare. Si svolgono numerose attività, soprattutto sportive, nel periodo primavera-estate. I ragazzi più giovani svolgono quasi tutte le attività all'esterno per dare una parvenza di normalità ala loro vita. Alcuni utenti usufruiscono anche di borse lavoro: principalmente sono collegati alla Coop per il trasporto della spesa a domicilio. Il tipo di disagio assistito in questa cooperativa è di vari livelli; anche l’età degli utenti sono molto diverse, dai 18 ai 65 anni circa. All’interno del centro diurno Rondine il clima è tranquillo, e questo fa si che il rapporto tra utenti e operatori sia caratterizzato da sostegno e rispetto reciproco. I rapporti sono basati sulla fiducia, e gli operatori affiancano gli utenti nelle varie attività.
 
Centro Diurno Tasso è una struttura riabilitativa in cui si realizzano interventi psicoterapeutici e psicoeducativi.  Si cerca di insegnare al paziente come relazionarsi con gli atri.  Si svolgono attività di gruppo,  di animazione, espressive, di costruzione ecc.  Lo scopo del Centro  è quello di togliere il paziente dal suo stato di emarginazione per reinserirlo nella società.  Si cerca di  risvegliare l’autostima nel paziente, di sollecitare la sua socialità e soprattutto si cerca di fargli acquisire autonomia nella dimensione del vivere quotidiano.  Il percorso riabilitativo di ogni paziente è personalizzato e viene concordato valutando: le risorse presenti all’interno del centro, gli interessi del paziente le abilità del soggetto sia le aree di disabilità che sono l’oggetto del percorso riabilitativo  Il rapporto che si instaura tra pazienti e operatori è un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco.  I pazienti riconoscono l’autorità degli operatori ma allo stesso tempo si sentono in un ambiente tranquillo e protetto, non si sentono emarginati per la loro diversità, grazie anche alla comunicazione che è un'importante mezzo per il reinserimento nella società. All’interno del centro, si cerca di facilitare  le capacità comunicative attraverso discussioni di gruppo.
 
L'Arcobaleno La cooperativa ha  voluto dare vita ad un progetto che potesse rendere consapevoli le persone svantaggiate di che cosa fosse il lavoro ed essere protagoniste loro stesse delle attività e delle creazioni. È situato in  V. G.marconi, 66 40010 Bentivoglio (BO)‏ ATTIVITA' SVOLTE: - lavorazione della ceramica - laboratorio tipografico - lavorazione del vetro Tiffany - sartoria - alfabetizzazione al PC - pittura.  E’ inoltre possibile ammirare le creazioni degli utenti nel negozio di Via Pietralata 51  o visitare a Bentivoglio (BO) l’Oasi “La Rizza”: intorno ad un' ostello gestito dai soci si estende un piccolo parco dove vi sono ricostruite la flora e la fauna locali degli anni ormai trascorsi. Vi sono 17 soci lavoratori di cui l’80% sono utenti, alcuni dipendenti a tempo pieno. LE RELAZIONI tra gli utenti e gli operatori rendono un clima accogliente e caldo: si cerca di creare il nido familiare nella quale ognuno possa rilassarsi e sentirsi protetto.
 
Cooperativa Agriverde La Cooperativa Agriverde nasce come cooperativa agricola e si trasforma in cooperativa sociale nel 1994. Si trova in via del Seminario 1, a San Lazzaro di Savena. Nella cooperativa si producono e di vendono prodotti agricoli, e si progettano giardini pubblici. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
 
Cooperativa Martin Pescatore Il Progetto è nato nel 1990 con l’intento di creare un luogo all’interno del quale fosse possibile ricercare, recuperare o acquisire una capacità lavorativa in un contesto protetto. La cooperativa è situata in via Bonfiglioli 13, a Calderino di Monte San Pietro (BO). Una delle attività della cooperativa consiste nella manutenzione e conservazione delle aree verdi sia pubbliche che private. Vengono anche restaurati mobili e assemblate schede podostatiche; inoltre la cooperativa distribuisce i pasti e si occupa del lavaggio delle stoviglie nei plessi scolastici. Durante il lavoro, gli utenti, sono lasciati abbastanza liberi, anche se vengono monitorati da un supervisore, mentre nelle pause utenti e operatori interagiscono tra loro in modo tranquillo.
 
I Gruppi Appartamento I gruppi appartamento che abbiamo visitato sono situati in due sedi:  - in via Mario Bastia  - in via Mattei - in via Bertocchi Nei gruppi appartamento vivono persone a carico del CSM, le quali devono essere in grado di  svolgere alcune attività autonomamente. Tra gli utenti vi è un rapporto di complicità, poiché hanno in comune il loro stato di malattia, e cercano quindi di aiutarsi tra loro. Gli operatori sono per gli utenti una figura di riferimento, essi sono di supporto.  La frequenza delle visite degli operatori variano a seconda dell’utente e in base alle sue autonomie.  Gli operatori del gruppo appartamenti svolgono un compito più marginale poiché gli individui che vivono nell’appartamento possiedono già determinate autonomie.
 
Cooperativa Sociale Il Provvidone Svolge una duplice funzione, quella di cooperativa sociale e quella di gruppo appartamento. È situata poco fuori Bologna. Vi si svolgono attività di falegnameria e di coltivazione di artaggi. Le relazioni tra gli utenti sono molto aperte, la modalità comunicativa prevalente è quella verbale. Tutti parlano liberamente: gli utenti si sono mostrati disponibili a parlare con noi anche di se stessi e della loro condizione in modo accogliente, espansivo e fiducioso; ci tenevano a coinvolgerci nella loro giornata. Gli utenti interagiscono tra di loro in modo sereno, si respira allegria e voglia di lavorare insieme. Nessuno è condizionato dagli operatori né dagli utenti stessi.  Gli utenti e gli operatori prendono decisioni insieme. Il lavoro è svolto prevalentemente dagli utenti, sotto la supervisione degli operatori. Gli educatori decidono cosa proporre in una sala riunione ed insieme agli utenti migliorano il lavoro. Ciò che preme maggiormente è il legame che si instaura tra operatori e utenti, dove ognuno è libero di esprimere la propria idea ed essere ascoltato.
 
Psicoradio È una testata radiofonica con una redazione formata da pazienti psichiatrici e operatori che li seguono. Psicoradio ha sede a Bologna, in via S.Isaia 94A, ed è realizzata in collaborazione con Arte e Salute Onlus e Azienda USL Bologna - Dipartimento di salute mentale. Le puntate vanno in onda ogni giovedì alle 15.00 su Popolare Network, rete locale, e la domenica alle 13.15 su Radio città del Capo, rete nazionale. La redazione di Psicoradio è composta da educatori e utenti, assunti dopo un colloquio con la direttrice, che collaborano per trasmettere le discussioni sui vari temi affrontati dal punto di vista psicologico e da quello degli utenti.  La giornata lavorativa si apre sempre con la riunione, durante la quale vengono decisi i temi da affrontare nei prossimi programmi e il lavoro viene suddiviso. La redazione si incontra per la registrazione e il montaggio il lunedì, il martedì e il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18.
Nel corso delle stage abbiamo avuto la possibilità di osservare le relazioni e le dinamiche presenti all’interno del gruppo di lavoro: la riunione viene guidata dalla direttrice, che siede sempre vicino al foglio sul quale vengono appuntate le varie idee. I redattori, invece, siedono in ordine sparso per la stanza.  Durante lo stage, spesso siamo stati coinvolti nel lavoro perché ci veniva chiesto di esprimere la nostra opinione riguardo i temi affrontati.  Hanno voluto “sfruttare” la nostra presenza intervistandoci, chiedendoci come ci comporteremmo se avessimo un parente con un disturbo mentale; inoltre, ci è stata data l’opportunità di porre domande agli utenti e alle loro situazioni personali, scoprendo vari aspetti della personalità di ciascuno e i cambiamenti avvenuti in esse durante il lavoro a Psicoradio. Durante le interviste abbiamo notato che vi è un clima di grande solidarietà; chi fa fatica ad esprimersi o è in evidente difficoltà viene supportato dagli altri redattori e dalla direttrice. Oltre a ciò, abbiamo potuto ascoltare alcuni programmi mandati in onda nei giorni precedenti e abbiamo assistito al montaggio delle nostre registrazioni.
 
Una Giornata in compagni dell'A.N.P.I.S per condivere il Basket L'associazione nazionale  per l'integrazione delle polisportive ci ha invitato nelle giornata del 7 maggio 2011 a giocare con i gruppi sportivi di basket dell'ANPIS presso il PalaSavena a San Lazzaro di Savena. Il liceo Laura Bassi ha formato una squadra di 4 ragazzi della 4° F e della 5° I, accompagnati dal professore di Scienze Sociali e dall'insegnante specializzata, ed ha giocato contro tre squadre notevolmente forti e piene di energia! È stata una esperienza molto piacevole perché ci ha permesso di confrontarci con altre persone diverse da noi! Con questa esperienza siamo ora completi e pronti ad affrontare un argomento tanto delicato come il disagio mentale...  Grazie a tutti gli operatori e utenti che ci hanno dato la possibilità di analizzare tra paura e ignoranza questo tema e che ci abbiano fornito strumenti base per una maggiore consapevolezza della condizione unica e peculiare dell'uomo...
 
LA FOLLIA INSEGNATA AGLI STUDENTI Quando se ne parla?Quando si ha l’occasione di parlare dei matti? O meglio: quando se ne ha il coraggio? Nessuno è davvero competente sull’argomento; solo i medici e gli assistenti sociali e sanitari hanno la possibilità di stare con queste persone, che il pensiero comune definisce “malate”, imprevedibili, violente. Siamo la classe quarta F del Liceo Laura Bassi di Bologna e solamente ora, a 18 anni (quasi) compiuti, siamo riusciti a distruggere l’etichetta stampata addosso agli utenti psichiatrici, grazie ad un percorso scolastico (sul “disagio mentale”) che ci ha consentito di conoscere realtà prima inesplorate. Il 28 marzo 2011, presso la sede della nostra scuola, abbiamo incontrato la dott.ssa Erica Pirazzini, responsabile Promozione alla Salute D.S.M-D.P dell’Ausl di Bologna, e la dott.ssa Ivonne Donegani, psichiatra, le quali ci hanno illustrato il percorso di stage che si sarebbe svolto nelle due settimane successive. La classe è stata suddivisa in piccoli gruppi, ognuno dei quali avrebbe dovuto recarsi quotidianamente in determinate sedi di Cooperative sociali che si occupano dell’inserimento lavorativo di utenti psichiatrici, o gruppi appartamento. In questo modo, ognuno di noi è riuscito a percepire l’eterogeneità che caratterizza il campo dell’inserimento psichiatrico e, compilando giornalmente una griglia d’osservazione consegnataci dall’insegnante di Scienze Sociali, ha potuto valutarlo sulla base delle proprie conoscenze scolastiche. Oltre a svolgere un lavoro osservativo di tipo oggettivo, abbiamo trascritto le nostre impressioni in un diario di bordo. In quelle pagine abbiamo avuto modo di liberarci dalle nostre tensioni, di esprimere le nostre emozioni, di raccontare le gioie che abbiamo provato e gli incontri che abbiamo fatto: l’interesse, la libertà e la creatività hanno reso il lavoro qualcosa di personale. Durante il periodo di stage, abbiamo anche partecipato ad incontri con alcune associazioni, tra cui possiamo citare l’Anpis, l’ ACAT ed infine il gruppo Fareinsieme AMA. Quest’ultimo ci ha permesso non solo di pubblicare questo articolo all’interno del giornalino “Il Faro”, ma anche di ascoltare profonde testimonianze e di conoscere diversi punti di vista sul disagio mentale (mamme che hanno un figlio in cura psichiatrica e utenti stessi) e sull’Auto Mutuo Aiuto (persone che hanno riportato la loro esperienza). Al termine dello stage, l’8 aprile 2011, ci siamo confrontati sulle esperienze vissute e abbiamo riscontrato una soddisfazione comune, accompagnata anche da un’enorme stanchezza fisica!   Ringraziamo il nostro insegnante e  tutti i referenti ed i vari i responsabili che si sono occupati di questo nostro prezioso percorso di formazione. La classe 4F del Liceo Laura Bassi di Bologna
..Ringraziamenti.. Gabriele, Morena, Elena, Lino, Ginevra, Mario, Lorenzo, Carlo, Dario, Marco, Fabrizio, Stefano, Andrea, Maurizio, Romina, Patrizia, Brenda, Angelo, Giovanni, Giacomo, Pietro, Moses, Laura, Ivano, Paola, Franco, Daniele, Luisa, Davide, Annalisa, Margherita, Alberto, Leonardo, Emanuele, Luca, Giulia, Michela, Enrico e tutti coloro che ci hanno permesso di crescere attraverso questa straordinaria esperienza.  Il nostro pensiero è unanime: questo stage, che inizialmente rivestiva unicamente un carattere scolastico, è diventato per noi un percorso che ci ha permesso di crescere e di accrescere il nostro bagaglio personale, lasciandoci molti spunti di riflessione.
Un pensiero va ai tutors e ai referenti, che con la loro ospitalità hanno reso possibile il nostro stage. Attraverso il loro ruolo e la loro mediazione la nostra classe è riuscita a percepire a fondo l'importanza di svolgere questo lavoro. Ringraziamo quindi: Alberti Rita (Cooperativa Il Martin Pescatore) ‏ Begnozzi Anna (Centro Diurno Tasso) ‏ Cuscini Claudia (Provvidone) ‏ Decerf Raphael (Cooperativa Agriverde) ‏ Fisicaro Maurizio (Centro Diurno Rondine) ‏ Lambertini Marco (Centro Diurno Casalecchio) ‏ Lasagni Cristina (Psicoradio) ‏ Tedde Mariangela (Cooperativa Arcobaleno) ‏ Zinzani Franceschi Elisa (Gruppo Appartamento) ‏
Ringraziamo i gruppi sportivi Anpis, in  particolare i Diavoli Rossi e gli Special Boys, con cui abbiamo disputato alcuni tornei di pallavolo e basket.. in cui abbiamo perso!  Un sincero ringraziamento anche a Psicoradio, a Cristina, Eleonora, Anna, le Associazioni Fare Insieme AMA, Leonardo, Gianfranca, Lucia, Laura, Giusy, Donatella e Marco, i quali sono venuti a scuola riportandoci le loro storie ed esperienze.
Per ultima, ma non per importanza, ringraziamo la Dott.ssa Erica Pirazzini, Responsabile della Promozione alla Salute D.S.M., la quale si è occupata della questione organizzativa e burocratica di questo stage. Ed infine il DSM-D.P. dell'Ausl Bologna.
Poi... il più sentito ringraziamento va al Prof. Michele Fortunato, il quale ci ha “moralmente, psicologicamente e spiritualmente” preparato a questo prezioso percorso di formazione. Grazie a lui la nostra voglia di conoscere e crescere è emersa, permettendoci così di dare il meglio di noi e di impegnarci fino in fondo. GRAZIE PROF.!!!

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CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...Nguyen Thanh Tu Collection
 

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4 f presentazione stage

  • 1. o Liceo Laura Bassi Scienze Sociali Classe 4°F
  • 2. “ Non esistono persone normali e non, ma donne e uomini con punti di forza e debolezza ed è compito della società fare in modo che ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo.” F.Basaglia “ Considerare dunque anzi tutto l’utente psichiatrico come persona,come essere umano a pari dignità di tutti gli altri e non come un soggetto stereotipato a cui applicare definizioni imparate a memoria da un libro è il maggior insegnamento che i ragazzi della 4f hanno tratto da questo stage. Imparare a conoscere ogni persona per quello che è veramente andando al di là del pregiudizio è un requisito fondamentale per chi vuole studiare e comprendere il vasto tema del disagio mentale, che costituisce una parte importante del programma di diverse discipline in quarta. Lo studio sui libri fornisce si strumenti importanti ma se non supportato da esperienze di questo genere rimane una conoscenza asettica e fredda che non consente di cogliere i risvolti sociali più ampi del problema della riabilitazione sociale di utenti psichiatrici e anzi rischia di diventare fonte di pregiudizio in quanto, per consentirne lo studio, divide quelle che sono fondamentalmente persone differenti le une dalle altre in categorie a cui assegna determinate definizioni. Gli alunni della 4f hanno invece avuto occasione di sviluppare una sensibilità tale al tema del disagio mentale che gli consentirà forse un giorno di andare, se non a operare direttamente nel settore, per lo meno a costituire una società dove “ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo”.
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  • 7. Gli Incontri a Scuola.... 1° Incontro Presso la sede del liceo Laura Bassi, la Dott.ssa Erica Pirazzini, Monica Covini e Ivonne Donegani ci hanno fatto una piccola lezione introduttiva per spiegarci lo stage e farci una panoramica sull'argomento del disagio mentale . Durante questo incontro ci hanno spiegato le riforme più importanti per quanto riguarda il tema del disagio mentale: le cure usate prima dell'introduzione degli psicofarmaci, la chiusura dei manicomi, la legge Basaglia. Questa prima lezione ci ha portato ad entrare nell'ottica dello stage, lasciandoci tanti spunti di riflessione , un po' di paura ma anche tanta voglia di cominciare e di ampliare le nostre conoscenze limitate a ciò che è scritto nei libri, confrontandoci direttamente con la realtà degli utenti e delle loro storie.
  • 8. 2° Incontro Mercoledì 30 Marzo la classe ha incontrato il gruppo dell’A.C.A.T. e i gruppi sportivi “Diavoli Rossi” e “Special Boys”. Nella prima parte della mattinata, i gruppi hanno spiegato i servizi che offrono, e alcuni utenti hanno raccontato in prima persona le loro esperienze, soprattutto in merito all'aiuto ricevuto e alle modalità di approccio ad essi. Nella seconda parte della mattinata abbiamo messo in pratica le nostre grandi abilità sportive, misurandoci con i “Diavoli Rossi” e gli “Special Boys”. Questa mattinata ci ha lasciato dentro tutti i racconti ascoltati, che ci hanno aiutato a capire come questi gruppi aiutino e sostengano le persone credendo in loro. Nonostante la clamorosa sconfitta, questa giornata è stata divertente, sbalorditiva, ma anche fisicamente struggente!!!!!!
  • 9. 3° Incontro Mercoledì 6 Aprile la classe ha incontrato la direttrice, gli operatori e gli utenti di Psicoradio. In questo incontro ci hanno spiegato come, quando e perché Psicoradio è nata, ma soprattutto come questa abbia aiutato gli utenti a riprendersi e far riemergere la loro creatività, spingendoli verso nuove esperienze. Questo incontro ci ha lasciato un grande spunto di riflessione , forti emozioni e tante idee. Gli utenti si sono aperti con noi, facendoci conoscere la loro storia, e noi, pronti all'ascolto, abbiamo provato a capire cosa questa radio sia riuscita a fare per loro.
  • 10. 4° Incontro L’8 Aprile la classe ha incontrato l'associazione Fare insieme Ama. Sono venuti a portare le loro testimonianze, parenti e genitori di persone soggette a disagio mentale. Questo incontro, molto toccante, ci ha aiutato a capire come i genitori affrontino la situazione in cui sono coinvolti. Appoggiandosi a questi gruppi, essi trovano sostegno, consolazione e aiuto, per intervenire nel miglior modo possibile e così aiutare i propri figli. Questa giornata è stata emotivamente coinvolgente per noi, poiché abbiamo ascoltato i racconti e le storie di persone comuni, che si sono trovate a rapportarsi con un disagio sul quale non conoscevano nulla e che hanno dovuto intraprendere un percorso duro e difficile per trovare un punto di incontro, e alcune volte di accettazione, con l'utente. I sentimenti provati durante il racconto ci hanno coinvolto particolarmente, è stato un susseguersi di emozioni: paura, senso di abbandono, forza di reagire e infine felicità per i risultati raggiunti.
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  • 14. Centro Diurno Rondine Il centro è collocato all’interno di un piccolo edificio in via Abba, di fronte ad una scuola elementare. Si svolgono numerose attività, soprattutto sportive, nel periodo primavera-estate. I ragazzi più giovani svolgono quasi tutte le attività all'esterno per dare una parvenza di normalità ala loro vita. Alcuni utenti usufruiscono anche di borse lavoro: principalmente sono collegati alla Coop per il trasporto della spesa a domicilio. Il tipo di disagio assistito in questa cooperativa è di vari livelli; anche l’età degli utenti sono molto diverse, dai 18 ai 65 anni circa. All’interno del centro diurno Rondine il clima è tranquillo, e questo fa si che il rapporto tra utenti e operatori sia caratterizzato da sostegno e rispetto reciproco. I rapporti sono basati sulla fiducia, e gli operatori affiancano gli utenti nelle varie attività.
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  • 16. Centro Diurno Tasso è una struttura riabilitativa in cui si realizzano interventi psicoterapeutici e psicoeducativi. Si cerca di insegnare al paziente come relazionarsi con gli atri. Si svolgono attività di gruppo, di animazione, espressive, di costruzione ecc. Lo scopo del Centro è quello di togliere il paziente dal suo stato di emarginazione per reinserirlo nella società. Si cerca di risvegliare l’autostima nel paziente, di sollecitare la sua socialità e soprattutto si cerca di fargli acquisire autonomia nella dimensione del vivere quotidiano. Il percorso riabilitativo di ogni paziente è personalizzato e viene concordato valutando: le risorse presenti all’interno del centro, gli interessi del paziente le abilità del soggetto sia le aree di disabilità che sono l’oggetto del percorso riabilitativo Il rapporto che si instaura tra pazienti e operatori è un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco. I pazienti riconoscono l’autorità degli operatori ma allo stesso tempo si sentono in un ambiente tranquillo e protetto, non si sentono emarginati per la loro diversità, grazie anche alla comunicazione che è un'importante mezzo per il reinserimento nella società. All’interno del centro, si cerca di facilitare le capacità comunicative attraverso discussioni di gruppo.
  • 17.  
  • 18. L'Arcobaleno La cooperativa ha voluto dare vita ad un progetto che potesse rendere consapevoli le persone svantaggiate di che cosa fosse il lavoro ed essere protagoniste loro stesse delle attività e delle creazioni. È situato in V. G.marconi, 66 40010 Bentivoglio (BO)‏ ATTIVITA' SVOLTE: - lavorazione della ceramica - laboratorio tipografico - lavorazione del vetro Tiffany - sartoria - alfabetizzazione al PC - pittura. E’ inoltre possibile ammirare le creazioni degli utenti nel negozio di Via Pietralata 51 o visitare a Bentivoglio (BO) l’Oasi “La Rizza”: intorno ad un' ostello gestito dai soci si estende un piccolo parco dove vi sono ricostruite la flora e la fauna locali degli anni ormai trascorsi. Vi sono 17 soci lavoratori di cui l’80% sono utenti, alcuni dipendenti a tempo pieno. LE RELAZIONI tra gli utenti e gli operatori rendono un clima accogliente e caldo: si cerca di creare il nido familiare nella quale ognuno possa rilassarsi e sentirsi protetto.
  • 19.  
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  • 22. Cooperativa Martin Pescatore Il Progetto è nato nel 1990 con l’intento di creare un luogo all’interno del quale fosse possibile ricercare, recuperare o acquisire una capacità lavorativa in un contesto protetto. La cooperativa è situata in via Bonfiglioli 13, a Calderino di Monte San Pietro (BO). Una delle attività della cooperativa consiste nella manutenzione e conservazione delle aree verdi sia pubbliche che private. Vengono anche restaurati mobili e assemblate schede podostatiche; inoltre la cooperativa distribuisce i pasti e si occupa del lavaggio delle stoviglie nei plessi scolastici. Durante il lavoro, gli utenti, sono lasciati abbastanza liberi, anche se vengono monitorati da un supervisore, mentre nelle pause utenti e operatori interagiscono tra loro in modo tranquillo.
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  • 24. I Gruppi Appartamento I gruppi appartamento che abbiamo visitato sono situati in due sedi: - in via Mario Bastia - in via Mattei - in via Bertocchi Nei gruppi appartamento vivono persone a carico del CSM, le quali devono essere in grado di svolgere alcune attività autonomamente. Tra gli utenti vi è un rapporto di complicità, poiché hanno in comune il loro stato di malattia, e cercano quindi di aiutarsi tra loro. Gli operatori sono per gli utenti una figura di riferimento, essi sono di supporto. La frequenza delle visite degli operatori variano a seconda dell’utente e in base alle sue autonomie. Gli operatori del gruppo appartamenti svolgono un compito più marginale poiché gli individui che vivono nell’appartamento possiedono già determinate autonomie.
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  • 26. Cooperativa Sociale Il Provvidone Svolge una duplice funzione, quella di cooperativa sociale e quella di gruppo appartamento. È situata poco fuori Bologna. Vi si svolgono attività di falegnameria e di coltivazione di artaggi. Le relazioni tra gli utenti sono molto aperte, la modalità comunicativa prevalente è quella verbale. Tutti parlano liberamente: gli utenti si sono mostrati disponibili a parlare con noi anche di se stessi e della loro condizione in modo accogliente, espansivo e fiducioso; ci tenevano a coinvolgerci nella loro giornata. Gli utenti interagiscono tra di loro in modo sereno, si respira allegria e voglia di lavorare insieme. Nessuno è condizionato dagli operatori né dagli utenti stessi. Gli utenti e gli operatori prendono decisioni insieme. Il lavoro è svolto prevalentemente dagli utenti, sotto la supervisione degli operatori. Gli educatori decidono cosa proporre in una sala riunione ed insieme agli utenti migliorano il lavoro. Ciò che preme maggiormente è il legame che si instaura tra operatori e utenti, dove ognuno è libero di esprimere la propria idea ed essere ascoltato.
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  • 28. Psicoradio È una testata radiofonica con una redazione formata da pazienti psichiatrici e operatori che li seguono. Psicoradio ha sede a Bologna, in via S.Isaia 94A, ed è realizzata in collaborazione con Arte e Salute Onlus e Azienda USL Bologna - Dipartimento di salute mentale. Le puntate vanno in onda ogni giovedì alle 15.00 su Popolare Network, rete locale, e la domenica alle 13.15 su Radio città del Capo, rete nazionale. La redazione di Psicoradio è composta da educatori e utenti, assunti dopo un colloquio con la direttrice, che collaborano per trasmettere le discussioni sui vari temi affrontati dal punto di vista psicologico e da quello degli utenti. La giornata lavorativa si apre sempre con la riunione, durante la quale vengono decisi i temi da affrontare nei prossimi programmi e il lavoro viene suddiviso. La redazione si incontra per la registrazione e il montaggio il lunedì, il martedì e il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18.
  • 29. Nel corso delle stage abbiamo avuto la possibilità di osservare le relazioni e le dinamiche presenti all’interno del gruppo di lavoro: la riunione viene guidata dalla direttrice, che siede sempre vicino al foglio sul quale vengono appuntate le varie idee. I redattori, invece, siedono in ordine sparso per la stanza. Durante lo stage, spesso siamo stati coinvolti nel lavoro perché ci veniva chiesto di esprimere la nostra opinione riguardo i temi affrontati. Hanno voluto “sfruttare” la nostra presenza intervistandoci, chiedendoci come ci comporteremmo se avessimo un parente con un disturbo mentale; inoltre, ci è stata data l’opportunità di porre domande agli utenti e alle loro situazioni personali, scoprendo vari aspetti della personalità di ciascuno e i cambiamenti avvenuti in esse durante il lavoro a Psicoradio. Durante le interviste abbiamo notato che vi è un clima di grande solidarietà; chi fa fatica ad esprimersi o è in evidente difficoltà viene supportato dagli altri redattori e dalla direttrice. Oltre a ciò, abbiamo potuto ascoltare alcuni programmi mandati in onda nei giorni precedenti e abbiamo assistito al montaggio delle nostre registrazioni.
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  • 31. Una Giornata in compagni dell'A.N.P.I.S per condivere il Basket L'associazione nazionale per l'integrazione delle polisportive ci ha invitato nelle giornata del 7 maggio 2011 a giocare con i gruppi sportivi di basket dell'ANPIS presso il PalaSavena a San Lazzaro di Savena. Il liceo Laura Bassi ha formato una squadra di 4 ragazzi della 4° F e della 5° I, accompagnati dal professore di Scienze Sociali e dall'insegnante specializzata, ed ha giocato contro tre squadre notevolmente forti e piene di energia! È stata una esperienza molto piacevole perché ci ha permesso di confrontarci con altre persone diverse da noi! Con questa esperienza siamo ora completi e pronti ad affrontare un argomento tanto delicato come il disagio mentale... Grazie a tutti gli operatori e utenti che ci hanno dato la possibilità di analizzare tra paura e ignoranza questo tema e che ci abbiano fornito strumenti base per una maggiore consapevolezza della condizione unica e peculiare dell'uomo...
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  • 33. LA FOLLIA INSEGNATA AGLI STUDENTI Quando se ne parla?Quando si ha l’occasione di parlare dei matti? O meglio: quando se ne ha il coraggio? Nessuno è davvero competente sull’argomento; solo i medici e gli assistenti sociali e sanitari hanno la possibilità di stare con queste persone, che il pensiero comune definisce “malate”, imprevedibili, violente. Siamo la classe quarta F del Liceo Laura Bassi di Bologna e solamente ora, a 18 anni (quasi) compiuti, siamo riusciti a distruggere l’etichetta stampata addosso agli utenti psichiatrici, grazie ad un percorso scolastico (sul “disagio mentale”) che ci ha consentito di conoscere realtà prima inesplorate. Il 28 marzo 2011, presso la sede della nostra scuola, abbiamo incontrato la dott.ssa Erica Pirazzini, responsabile Promozione alla Salute D.S.M-D.P dell’Ausl di Bologna, e la dott.ssa Ivonne Donegani, psichiatra, le quali ci hanno illustrato il percorso di stage che si sarebbe svolto nelle due settimane successive. La classe è stata suddivisa in piccoli gruppi, ognuno dei quali avrebbe dovuto recarsi quotidianamente in determinate sedi di Cooperative sociali che si occupano dell’inserimento lavorativo di utenti psichiatrici, o gruppi appartamento. In questo modo, ognuno di noi è riuscito a percepire l’eterogeneità che caratterizza il campo dell’inserimento psichiatrico e, compilando giornalmente una griglia d’osservazione consegnataci dall’insegnante di Scienze Sociali, ha potuto valutarlo sulla base delle proprie conoscenze scolastiche. Oltre a svolgere un lavoro osservativo di tipo oggettivo, abbiamo trascritto le nostre impressioni in un diario di bordo. In quelle pagine abbiamo avuto modo di liberarci dalle nostre tensioni, di esprimere le nostre emozioni, di raccontare le gioie che abbiamo provato e gli incontri che abbiamo fatto: l’interesse, la libertà e la creatività hanno reso il lavoro qualcosa di personale. Durante il periodo di stage, abbiamo anche partecipato ad incontri con alcune associazioni, tra cui possiamo citare l’Anpis, l’ ACAT ed infine il gruppo Fareinsieme AMA. Quest’ultimo ci ha permesso non solo di pubblicare questo articolo all’interno del giornalino “Il Faro”, ma anche di ascoltare profonde testimonianze e di conoscere diversi punti di vista sul disagio mentale (mamme che hanno un figlio in cura psichiatrica e utenti stessi) e sull’Auto Mutuo Aiuto (persone che hanno riportato la loro esperienza). Al termine dello stage, l’8 aprile 2011, ci siamo confrontati sulle esperienze vissute e abbiamo riscontrato una soddisfazione comune, accompagnata anche da un’enorme stanchezza fisica!   Ringraziamo il nostro insegnante e  tutti i referenti ed i vari i responsabili che si sono occupati di questo nostro prezioso percorso di formazione. La classe 4F del Liceo Laura Bassi di Bologna
  • 34. ..Ringraziamenti.. Gabriele, Morena, Elena, Lino, Ginevra, Mario, Lorenzo, Carlo, Dario, Marco, Fabrizio, Stefano, Andrea, Maurizio, Romina, Patrizia, Brenda, Angelo, Giovanni, Giacomo, Pietro, Moses, Laura, Ivano, Paola, Franco, Daniele, Luisa, Davide, Annalisa, Margherita, Alberto, Leonardo, Emanuele, Luca, Giulia, Michela, Enrico e tutti coloro che ci hanno permesso di crescere attraverso questa straordinaria esperienza. Il nostro pensiero è unanime: questo stage, che inizialmente rivestiva unicamente un carattere scolastico, è diventato per noi un percorso che ci ha permesso di crescere e di accrescere il nostro bagaglio personale, lasciandoci molti spunti di riflessione.
  • 35. Un pensiero va ai tutors e ai referenti, che con la loro ospitalità hanno reso possibile il nostro stage. Attraverso il loro ruolo e la loro mediazione la nostra classe è riuscita a percepire a fondo l'importanza di svolgere questo lavoro. Ringraziamo quindi: Alberti Rita (Cooperativa Il Martin Pescatore) ‏ Begnozzi Anna (Centro Diurno Tasso) ‏ Cuscini Claudia (Provvidone) ‏ Decerf Raphael (Cooperativa Agriverde) ‏ Fisicaro Maurizio (Centro Diurno Rondine) ‏ Lambertini Marco (Centro Diurno Casalecchio) ‏ Lasagni Cristina (Psicoradio) ‏ Tedde Mariangela (Cooperativa Arcobaleno) ‏ Zinzani Franceschi Elisa (Gruppo Appartamento) ‏
  • 36. Ringraziamo i gruppi sportivi Anpis, in particolare i Diavoli Rossi e gli Special Boys, con cui abbiamo disputato alcuni tornei di pallavolo e basket.. in cui abbiamo perso! Un sincero ringraziamento anche a Psicoradio, a Cristina, Eleonora, Anna, le Associazioni Fare Insieme AMA, Leonardo, Gianfranca, Lucia, Laura, Giusy, Donatella e Marco, i quali sono venuti a scuola riportandoci le loro storie ed esperienze.
  • 37. Per ultima, ma non per importanza, ringraziamo la Dott.ssa Erica Pirazzini, Responsabile della Promozione alla Salute D.S.M., la quale si è occupata della questione organizzativa e burocratica di questo stage. Ed infine il DSM-D.P. dell'Ausl Bologna.
  • 38. Poi... il più sentito ringraziamento va al Prof. Michele Fortunato, il quale ci ha “moralmente, psicologicamente e spiritualmente” preparato a questo prezioso percorso di formazione. Grazie a lui la nostra voglia di conoscere e crescere è emersa, permettendoci così di dare il meglio di noi e di impegnarci fino in fondo. GRAZIE PROF.!!!