Il consumatore scelto si trova in una tabaccheria (il solo locale in cui riesce ad acquistare il prodotto; in orario di chiusura, può comprare il medesimo bene allo stesso prezzo),sta acquistando un pacchetto di sigarette . Ha un’età compresa tra i 20 e i 25 anni; come si evince dall’analisi demografica la maggior parte dei fumatori appartiene a questa fascia d’età. Nonostante non sia un bisogno primario il consumatore inizialmente è spinto a fumare dal contesto sociale in cui vive: amicizie, ambiente familiare, culturale ed economico. Soprattutto nell’ambiente giovanile c’è la propensione a cominciare a fumare dovuta alle influenze extra-familiari Successivamente il bisogno diventa una dipendenza psico-fisica che spinge il consumatore ad acquistare le sigarette regolarmente indipendentemente dal prezzo e dal regolamento legislativo. Il bisogno di fumare è diffuso in tutto il mondo indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza. Sebbene l’Italia sia uno dei paesi in Europa in cui il consumo è meno diffuso( circa 24% della popolazione), le politiche volte a limitarne l’utilizzo sono state introdotte soltanto recentemente, a differenza di altri stati in cui con l’aumento dei prezzi e la limitazione nei luoghi pubblici si è riuscito a ridurne i consumi, con lo scopo di diminuire i costi della sanità (dove essa è pubblica). Difatti in Italia fin dal XVIII secolo è stato introdotto il monopolio sul tabacco. Grazie a questa scelta lo stato italiano può contare su ingenti entrate utili a compensare il costo della sanità dovuta alle cure per le malattie provocate dal fumo. Non vi è molta differenza di prezzo tra le varie aziende produttrici di sigarette, ciò che influenza la scelta del consumatore è il potere d’acquisto. Ultimamente anche in questo settore la tecnologia ha fatto progressi introducendo sul mercato la sigaretta elettronica, dai costi a lungo termine inferiori rispetto alla sigaretta “classica” e un minore impatto sulla salute del fumatore.