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La mentalità da adottare per
impostare strategie di successo
DI COSA PARLEREMO
1. Scenario: Social Media nella PMI italiane
2. Qualche definizione
3. SMM per le aziende: opportunità e rischi
4. Da dove iniziare: indicazioni preliminari
5. Come organizzarsi per la DigitalTransformation
6. Panoramica sui SN - diffusione, date importanti, consigli base, come
scrivere
7. Quali canali social attivare e strategia di presidio
8. Customer Care e Social Media
9. Crisis Management e Social Media
PREMESSA
Digital Marketing
Branding Social Media
Content Marketing
Email marketing
Video production
SEO
Web Design
App development
SEM
PERCHÈ SIAMO QUI?
?
IL NOSTRO OBIETTIVO
https://www.facebook.com/montemagno/
BREVE INTRODUZIONE
6
SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA
Solo una minoranza delle Piccole Medie Imprese italiane usa i social network
per fare business.
“ad attivarsi maggiormente sui social media sono soprattutto le aziende grandi: se
nel 2011 il 57,3% di esse gestiva almeno un social media, nel 2015 tale
percentuale è salita all’87%. Si allarga così il divario con le piccole e medie imprese,
per cui la crescita dal 2011 al 2015 è stata solo del 19%”
fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - www.osservatoriosocialmedia.com/cresce-rilento-il-socialmediability-delle-
aziende-italiane
SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA
fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - http://www.osservatoriosocialmedia.com/ricerca-social-media/
SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA
fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - http://www.osservatoriosocialmedia.com/ricerca-social-media/
USO EFFICACE DEI SOCIAL
Le aziende che adoperano i social lo fanno spesso in modo approssimativo
e questo spesso comporta inefficacia e a volte problemi alla reputation.
“aprire uno spazio social non significa necessariamente saperlo gestire in
maniera ottimale. Lo dimostra l’indice di ‘SocialMediAbility che, su una
scala da 1 a 10, nel 2011 si attestava a una media di 1,16 e nel 2013 è
arrivato soltanto a 1,91. Mediamente, al crescere delle dimensioni aziendali
aumenta anche la ‘qualità’ dell’uso dei canali social.”
fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2013 - www.osservatoriosocialmedia.com/cresce-rilento-il-socialmediability-
delle-aziende-italiane
OPPORTUNITÀ
Il social media marketing può dare grandi vantaggi a tutte le aziende,
indipendentemente dalle loro dimensioni, dal settore in cui operano,
dalle particolarità del mercato di riferimento, dalle abitudini di
acquisto dei loro clienti, dalla diffusione del brand aziendale ecc.
Per questo i social network, se usati bene, possono essere un
canale di comunicazione privilegiato che permetterebbe alle PMI di
intercettare i bisogni del proprio target di consumatori in modo
immediato e veloce.
PARTIAMO DA QUALCHE
ASSUNTO
12
I SOCIAL
NETWORK
I “social network” non sono degli “strumenti”, meglio pensarli
come LUOGHI, in cui è necessario muoversi rispettando gli
spazi, le regole, le convenzioni e le sensibilità degli altri utenti.
SOCIAL MEDIA
MARKETING
“Il social media marketing è quella branca
del marketing che si occupa di generare
visibilità sui social media, sulle comunità
virtuali e sugli aggregatori 2.0 (…) Il fine
del social media marketing è quello di
creare conversazioni* con utenti-
consumatori. L'azienda, attraverso il
proprio blog aziendale o siti di social
networking, è infatti abilitata ad una
relazione 1:1 che avvicina mittente e
destinatario.”
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Social_media_marketing
IL POTENZIALE
Consentire alle aziende di parlare
direttamente con gli utenti/clienti e
potenziali clienti.
Attraverso la creazione di una
Community
Engagement - Condivisione
Partecipazione-Relazione
È IMPORTANTE SAPERE…
L’Azienda che decide di esporsi Sui SN dovrà
sapere:
• ispirare i propri utenti per favorire il loro
diretto coinvolgimento
• interagire con i propri utenti
• fornire loro spiegazioni esaustive su se
stessa, sui propri prodotti o servizi, su
alcune scelte che ha deciso
• gestire opportunamente ed efficacemente
eventuali critiche e commenti negativi
SOCIAL MEDIA PER LE AZIENDE
17
Cosa implica scegliere di essere presenti su queste piattaforme
OPPORTUNITÀ
• Raggiungere il target immediatamente
• Aumentare i momenti di contatto con
gli utenti per approfondire la
conoscenza dell’azienda (staff, valori,
prodotti/servizi)
• Migliorare prodotti e servizi grazie
all’ascolto e all’analisi dei feedback degli
utenti
• Aumentare la visibilità del brand/
prodotto
• Fidelizzare: offerte e contenuti special
dedicate alla community
RISCHI
• Maggiore esposizione alle critiche
• Sottovalutare i social può esser
un pericolo
• Non essere constanti e attenti nel
monitoraggio, primo strumento
per la prevenzione di crisi
• Ignorare e non rispondere a
commenti negativi e lamentele
DA DOVE INIZIARE?
Indicazioni preliminari per fare marketing sui social network
20
– SunTzu
“La tattica senza la strategia è il rumore che
precede la sconfitta”
1. La strategia è tutto: conoscere i risultati
che si vogliono raggiungere
2. Creare valore per il target: contenuti
utili, che qualificano il brand come
autorevole e di riferimento (risolvere
problemi degli utenti o guidarli nella
ricerca di info, ispirarli)
3. Creare relazioni con le persone, il SN
sono bidirezionali e devono essere
utilizzati in quanto tali; importate è
l’ascolto attivo per creare un rapporto di
fiducia
4. Integrare i SN utilizzati con tutti gli
altri strumenti aziendali
5. Mantenere ritmo e costanza: un calendario editoriale per
essere pronti ed efficaci
6. Scegliere i social network giusti, quelli dove si trova il target
di riferimento
7. Scrivere in italiano: no a errori di distrazione e a forme
linguistiche non corrette
8. Monitorare e analizzare le attività compiute, i feedback
ricevuti, le aree di miglioramento e le criticità
COME ORGANIZZARSI?
Il percorso che porta alla Digital Trasformation
24
– Brian Solis
“Digital Tranformation doesn’t mean digital
investment alone. It does mean thinking
Digital First”
Cambiare la cultura aziendale
Oltrepassare l’autoreferenzialità
Mettere in comunicazione tutti i titolari e i collaboratori
all’insegna del principio della collaborazione.
Destinare un budget specifico al digitale, così come opportune
risorse
Captare le reazioni e i comportamenti degli utenti online
CONSAPEVOLEZZA DEL
CAMBIAMENTO
Aumento del 75%
dell’engagement
Un incremento del 63% della
Customer Satisfaction
Maggiore traffico (+53%) al sito
web
Crescita del 49% delle
conversioni, specialmente lead
generation
BENEFICI DELLA
TRASFORMAZIONE
PANORAMICA SUI SOCIAL
MEDIA PIÙ DIFFUSI
28
Un po’ di storia, consigli generali, come scrivere per i diversi SN
fonte: VincosBlog
fonte: VincosBlog
Gli italiani attivi su Internet sono
37.67 milioni (63% della popolazione).
Gli account Social Media attivi sono
28 milioni (47% della popolazione
complessiva)
La percentuale di utenti che
accedono ai SN da Mobile è pari al
40% della popolazione italiana
IN ITALIA
Fonte: Report Social, Digital & Mobile in Europa di WeAreSocial - gennaio 2016
Facebook
Twitter
Google Plus
Instagram
LinkedIn
Pinterest
PIATTAFORME PIÙ UTILIZZATE IN
ITALIA
Fonte: Report Social, Digital & Mobile in Europa di WeAreSocial - gennaio 2015
FACEBOOK
È il social network più popolare del mondo.
Offre alle aziende la capacità di creare un filo diretto con un vasto numero
di utenti, conoscendone il profilo anagrafico, demografico e altri elementi
quali lo stile di vita, le preferenze, gli interessi e le abitudini di consumo.
• Nasce il 4 febbraio 2004
• Nel 2008 è tra i primi 10 siti più
visitati al mondo
• Nel 2010 conta oltre 500 milioni di
utenti (17 in Italia)
• Del 2012 l’acquisizione Instagram
• Nel 2014 l’acquisizione di WhatsApp
• 2016 ca 1,7 miliardi di utenti, ca 29
milioni di utenti attivi al mese
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Creare una Pagina e non un
Profilo personale
• Costanza e frequenza nei post
• Conoscere e individuare il target
• Curare dialogo e interazione
• Creare contenuti sintetici e visivi
• Evitare la ripetitività
• Coltivare la community e
prediligere lo storytelling
CONSIGLI BASE
• Usare un linguaggio naturale, non troppo
formale
• Pertinenza: postare argomenti che
incontrano il favore del target
• Usare le immagini scegliendo quelle
giuste (evitare repertorio)
• Coinvolgere emotivamente il target
• Fare domande ai fan
• Trovare e postare citazioni pertinenti
agli argomenti trattati
• Hashtag? No grazie
SCRIVERE POST PER FACEBOOK
CASE FACEBOOK
Nescafé
questa pagina ha un alto tasso
di interazione grazie ad una
produzione contenuti
creativa, che sa sfruttare le
ricorrenze, che mette in
primo piano lo staff, che parla
il linguaggio dell’utente
TWITTER
Una piattaforma sociale (“asimmetrica”) di microblogging e scambio
di messaggi di 140 caratteri.
Fondandosi su brevità e istantaneità, per le aziende diventa un ottimo
mezzo per informare in real-time (eventi live, customer care, ecc.).
• Nel 2006 il primo tweet della storia:
“Just setting up my twttr”
• Nel 2007 viene aggiunta la funzione
“Retweet”
• 2010 viene creata l’APP per dispositivi
mobile
• Nel 2011 la piattaforma apre
all’advertising
• 2012 Obama fa ampio uso di Twitter
per la sua campagna elettorale
• 2016 320 Milioni utenti attivi
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Curare la presentazione (informazioni e
immagini)
• Twittare quotidianamente
• Stimolare l’interazione e il dialogo
evitando l’autoreferenzialità
• Avere un alto livello di accuratezza (senza
dimenticare la brevità)
• Scegliere accuratamente i Following (i
vostri concorrenti e i loro follower, chi
interagisce con voi)
• Saper usare gli hashtag (saper cavalcare le
tendenze ma evitare sciacallaggio e
hashjack)
CONSIGLI BASE
SCRIVERE PERTWITTER
• Twittare più volte a giorno e quando il
nostro pubblico è presente
• Creare tweet di non più di 100 caratteri
e meno di 60 caratteri
• Includere Hashtag, link e immagini
• Correttezza linguistica, non usare
abbreviazioni arbitrarie
• Ringraziare chi fa retweet
CASETWITTER
Ford per #SanValentino: gli auguri su
Twitter
Ford Italia ha scelto la festa degli
innamorati per rivolgere su Twitter un
pensiero buono alle altre case che
hanno accettato il gioco e risposto a
tono favorendo ulteriormente il
successo della campagna
http://www.autoblog.it/post/398078/
pronto-san-valentino-ai-tempi-di-
twitter-secondo-ford
GOOGLE+
Non solo un social network, ma anche un “inforamtion network”:
condivisione di interessi e passioni.
Le aziende che scelgono di stare su Google+ possono beneficiare della
sinergia con tutti gli strumenti di Google, basti pensare che è un social
network altamente “SEO friendly”: contenuti realmente pubblici e reperibili
• Nel 2011 viene lanciata la piattaforma con
accesso ad invito
• Nel 2012 Google Places (oggi Google My
Business) sostituisce Google Local, e
vengono introdotti gli Eventi e le
Community
• Nel 2013 avviene la sincronizzazione
Goolge+/Youtube, e i suoi post sono tra i
primi risultati di ricerca
• Nel 2014 gli utenti iscritti superano il
miliardo.
• Nel 2016 343 Milioni utenti attivi
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Collegare la pagina e il sito
web
• Sfruttare al meglio le cerchie
• Inserire il pulsante +1 sul sito
web
• Evitare l’abuso delle hashtag
• Preferire la qualità alla quantità:
veicolare contenuti di “valore”
CONSIGLI BASE
SCRIVERE UN POST PER GOOGLE+
• Dare sempre un titolo al post (tra * o in
grassetto), scegliendo formule che attirino
l’attenzione e anticipino il contenuto
• Usare il metodo giornalistico della
“piramide rovesciata”: le prime righe
riportano il centro del tema
• Arricchire sempre le argomentazioni con il
punto di vista dell’azienda
• Arricchire gli interventi di immagini e
hashtag che qualificano l’argomento del
post
CASE GOOGLE+
Mashable
Con la pubblicazione di
contenuti originali e
l'organizzazione di Hangout in
diretta a cadenza regolare, i
livelli di interazione registrati
da Mashable sono
significativamente superiori a
quelli ottenuti su altri
network.
LINKEDIN
Business social network per la valorizzazione e l’incontro di domanda e
offerta di professionalità e aziende.
Per le aziende non solo adatto alla ricerca delle risorse umane, ma per la
sua verticalità (è tematico) anche alla brand image e alla brand reputation
• Nel 2003 un gruppo di imprenditori
statunitensi lancia la piattaforma
• Nel 2008 viene rilasciata la versione mobile
del sito
• Nel 2010 viene introdotta la funzione che
permette alle aziende di presentare prodotti
e servizi
• Nel 2011 le iscrizioni al portale aumentano
con una media di 2 al secondo
• Nel 2014 super i 300 milioni di iscritti (circa 7
in Italia)
• Nel 2016 Microsoft acquisisce LinkedIn
• Nel 2016 433 milioni utenti attivi
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Tutte le sezioni del profilo devono
essere compilate
• Alimentare la pagina con contenuti di
interesse
• Partecipare ed essere attivi nei Gruppi
Tematici, e aprirne di vostri
• Stabilire dei criteri per invio di inviti
alla propria rete
• Stimolare i dipendenti a partecipare
attivamente alla gestione di questa
piattaforma (è importante che la
presenza sia coordinata).
• Sfruttare le Showcase Pages
CONSIGLI BASE
IBM
Dalla presentazione aziendale,
all’uso corretto di gruppi e
showcase, fino ad arrivare al
coinvolgimento attivo dei
dipendenti.
CASE LINKEDIN
INSTAGRAM
Piattaforma di “photo sharing” per eccellenza.
Si tratta del social network con il maggior tasso di interazione tra gli utenti.
Per le aziende diventa un luogo per instaurare connessioni e dialoghi anche
attraverso meccanismi “ludici” (foto contest) e storytelling.
• Nel 2010 su l’iTunes Store è possibile
scaricare l’applicazione
• Nel 2011 le foto caricate sono già 150
milioni
• Nel 2012 viene lanciata l’app per i
dispositivi Android, ma soprattutto viene
formalizzata l’acquisizione da parte di
Facebook
• Nel 2013 vengono introdotte le funzioni
“tag” e “video”
• Nel 2014 oltre 200 milioni di iscritti
• Nel 2016 siamo a 500 milioni utenti attivi
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Collegare l’account Instagram con gli
altri account disponibili (Facebook,
Twitter), questo anche in ottica SEO
• Definire una strategia editoriale che
sappia coinvolgere il target mostrando
prodotti e servizi
• Qualità fotografica e non grafica
• Selezionare meticolosamente hashtag,
quelli giusti, che rappresentano
l’azienda e lanciare contest
sull’argomento
• Usare lo strumento per mostrare il
“dietro le quinte”
CONSIGLI BASE
Burberry
Non solo foto di sfilate e
backstage, ma anche foto di
Londra.
Burberry si definisce “iconic
British luxury brand”
INSTAGRAM CASE
#ComodoMenu, il menù è su
Instagram
Il ristorante Comodo di NYC ha
scelto di utilizzare le foto scattate dagli
utenti nel locale per realizzare il menù.
Apponendo l’ hashtag
#ComodoMenu sul menù, gli utenti
sono stati spinti a scattare e
condividere altre foto.
Engagement e condivisione a costo
zero
INSTAGRAM CASE
PINTEREST
È una vera e propria piattaforma di nicchia, si tratta si un social “ispirazionale”
volto a stimolare la creatività.
Pinterest svolge quasi la funzione di motore di ricerca di ispirazioni, per le
aziende (soprattutto dei settori di moda, design ma anche food&beverage), è
un luogo strategico per la presentazione dei propri prodotti.
• Nel 2010 dopo alcuni tentativi fallimentari,
viene rilasciata la prima versione
• Nel 2011 il servizio “spicca il volo”
• Nel 2012 Pinterest si trova al 42° posto
tra i 500 siti più visitati
• Nel 2013 si afferma come social network
di nicchia, è utilizzato dal 7% della
popolazione mondiale
• Nel 2014 l’80% degli utenti è donna, età
compresa tra i 25 e i 54 anni
• Nel 2016 100 milioni di utenti, il 66% dei
quali risulta attivo regolarmente.
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Aprire un account business che ha
delle funzionalità specifiche rivolte alle
organizzazioni (ad esempio analytics).
• Creare board dedicate a prodotti e
servizi
• Istallare i widget sul proprio sito e
utilizzare i “promoted pin”.
• Non eccedere in autoreferenzialità,
parlando sempre e solo dei propri
prodotti e servizi
• Instaurare relazioni con gli influencer
e i vari opinion leader e misurare i
risultati di tutte le attività
CONSIGLI BASE
Starbucks
Una profonda conoscenza del
target porta questo brand a
creare board che riportano
tutto ciò che i clienti Starbucks
amano:
cibo, bevande, ricette, immagini
accattivanti, spunti creativi.
Tutte le board hanno nel
complesso cromie aziendali
CASE PINTEREST
Snapchat
Foresquare
Yelp
PIATTAFORME IN CRESCITA E CHE
NON POSSONO ESSERE ESCLUSE
SNAPCHAT
Un’applicazione che permette di scambiarsi foto e brevi video (della durata
massima di 10 secondi) che vengono cancellati automaticamente al termine
della visualizzazione. Permette inoltre di chattare con i propri amici in tempo
reale e di condividere album pubblici di foto e video accessibili da tutti i
propri contatti per un periodo di 24 ore.
• Nel 2011 fa il suo debutto
• In Italia si afferma per lo più alla fine del
2015
• Nel 2016 (giugno) conta 150 milioni di
utenti e 700 milioni di foto/video, in gergo
“Snaps”
• Nel 2016 in Italia gli utenti sono ca 700mila.
• 42,6% degli utenti ha meno di 18 anni, il
30,9% ha tra i 18 e i 24 anni
• Il 48% dei giovanissimi (fino a 24 anni) usa
Snapchat tutti i giorni; ma il suo utilizzo
giornaliero è continuamente in crescita
rispetto altri social più noti
ALCUNE DATE( E DATI) IMPORTANTI
• Le interazioni che contano davvero su
Snapchat sono le visualizzazioni e gli
screenshot. I primi sono rappresentati da
quanti utenti effettivamente vedono i tuoi
snap, i secondi da quanti interagiscono con
questi.
• Le visualizzazioni e gli screenshot, sono i
nuovi follower e like
• Includere contenuti condivisi in “la mia
storia” e creare contenuti brandizzati che
saranno disponibili nella sezione “esplora”.
• Le storie in discover devono offrire mini-
pillole,
• Sfruttare i filtri geolocalizzati sponsorizzati
CONSIGLI BASE
Kraft
Il brand ha creato una Sponsored Lens Campaign
creando un filtro per la fotocamera brandizzato che
permetteva agli utenti di simulare l’azione di mordere
dei maccheroni al formaggio, oggetto della
promozione.
In 24 ore Kraft Macaroni & Cheese Lens ha raggiunto
20 milioni di Snapchatter coinvolgendoli per ben 40
milioni di partite di gioco, con un tempo di
permanenza medio di 20 secondi ed uno totale in
termini di visualizzazioni di 28 milioni.
Fox
Ancora l’uso dei Lenses sulla fotocamera per la
campagna di Fox lanciata per la premiere di Empire.
Una volta sbloccata, la Lens permetteva di immergersi
in uno studio di registrazione con tanto di cuffie,
microfono e musica di sottofondo al fine di creare
mini video in cui metter in luce la propria
performance canora.
CASE SNAPCHAT
FOURESQUARE
Foursquare è una rete sociale basata sulla geolocalizzazione
disponibile tramite web e applicazioni per dispositivi mobili.
L’applicazione aiuta gli utenti a trovare, scoprire e memorizzare
i luoghi perfetti dove andare con gli amici.
• Nasce a marzo 2009
• Nell'agosto del 2010 i responsabili del social
network hanno comunicato di aver raggiunto i 5
milioni di utenti registrati
• Nel 2011 riceve diversi riconoscimenti della rivista
TechCrunch come miglior applicazione per la
geolocalizzazione
• Nel gennaio 2013 Foursquare ha comunicato di aver
raggiunto i 30 milioni di utenti registrati e 3 miliardi
di "check-in"
• Nel febbraio 2014 Microsoft ha investito in
Foursquare oltre 162 milioni di dollari
• Nel maggio 2014 Foursquare lancia l'app Swarm
(spin-off dedicato ai check-in e alla competizione) e
perde la funzione di check-in e mantiene quella
esplorativa
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Inserisci la tua attività in Foursquare, è
gratuito, e si può fare sia come clienti che
come gestori dell’attività, attraverso un
account personale.
• Per gestire la tua scheda come amministratori
è necessario pagare una cifra una tantum di $
20
• Una volta rivendicata la nostra attività e
diventati amministratori, è importante animare
la nostra pagina:
• pubblicare gli eventi
• gestire tutti i contenuti (vedere il materiale
caricato dagli utenti, moderare le
recensioni)
• creare campagne pubblicitarie a pagamento
(presenza e recensioni prese in considerazione da Google per
algoritmo locale)
CONSIGLI BASE
YELP
In Americano è diventato un verbo, to yelp – ovvero cercare e controllare su
Yelp.
Yelp è un social network in cui le persone si scambiano pareri, opinioni e “dritte”
sui posti migliori del luogo in cui abitano e di quelli in cui vanno per lavoro,
viaggio o altri motivi. Si può dire che è una piattaforma di recensioni locali.
• Nasce su iniziativa di Max Levchin nell'ottobre
2004
• Levchin e gli altri pensavano che il sito potesse
somigliare a un servizio di pagine gialle (Yellow
Page in inglese) online e la scelta del nome
ricadde quindi suYelp.
• Nel febbraio 2005 venne rilasciata la seconda
versione del sito web, interamente incentrata
sulle recensioni degli utenti e nel corso
dell’anno il sito raggiunge 10.000 recensioni.
• A fine 2006 le recensioni erano già diventate
oltre 100.000.
• A fine 2015 conta 80 milioni di utenti mese (per
lo più USA).
ALCUNE DATE IMPORTANTI
• Non fermarti a essere un destinatario passivo
delle recensioni!
• SuYelp non ci si può autorecensire, però è
possibile interagire con la comunitàYelp in vari
modi:
• esponendo l’adesivoYelp sulla vetrina della
propria attività
• aspettando che gli utenti diYelp la
recensiscano e quindi rivendicando la
proprietà della pagina aziendale
• È importante condividere le informazioni con la
comunità e rispondere alle recensioni ricevute
dagli utenti
• Puoi completare la descrizione della tua azienda,
aggiungere foto, modificare gli orari, inviare
messaggi ai clienti, creare offerte per chi fa check-
in
(Essere suYelp significa comparire anche nei risultati delle ricerche di Apple
Maps, Bing e Siri e dei navigatori BMW, Mercedes, Lexus, Honda e altri.)
CONSIGLI BASE
QUALI CANALI ATTIVARE E
COME UTILIZZARLI
72
Breve guida alla selezione dei canali social e metodologia di
utilizzo
Mark Cuban
“Make your product easier to buy (find*)
than your competition,
or you will find your customers
buying from them, not you.”
#1: SOCIAL È SEMPRE DI PIÙ IL
MIGLIOR MODO PER
RAGGIUNGERE IL NOSTRO
TARGET REGOLARMENTE.
Altri canali possono raggiungere
anche più audience, ma non di
certo con la stessa frequenza
Non fermiamoci alle
conversazioni, usiamo i social
per creare relazione e
interazione
TRE PILLOLE DA RICORDARE
#2: LE ABITUDINI DELLE
PERSONE STANNO CAMBIANDO,
SI STANNO MUOVENDO VERSO
NUOVE PIATTAFORME
Il mobile messagging supererà
presto Facebook in termini di
utenza e frequenza di utilizzo
Questo significa che le
‘interazioni social’ saranno
sempre più personali e private
TRE PILLOLE DA RICORDARE
#3: NON POSSIAMO PUNTARE
TUTTO SU UN UNICO CANALE
SOCIAL
Tuttavia questo non significa
che bisogna necessariamente
essere presenti su tutte le
piattaforme
Una strategia social è vincente
quanto porta le persone a
raccontare e condividere la
nostra storia per nostro conto
TRE PILLOLE DA RICORDARE
COME POSSIAMO INGAGGIARE IN
MODO ATTIVO IL NOSTRO TARGET?
COME POSSIAMO POPOLARE IL
NOSTRO CALENDARIO EDITORIALE?
NON
LA STRATEGIA
È importante iniziare con quella giusta
78
Analisi della realtà: chi sei, quali sono i tuoi valori, qual è la tua caratteristica e il
tuo punto di forza.
Studio dei competitor: cosa succede intorno a te? Cosa fanno i competitor?
Target: quali sono le persone che vuoi raggiungere? > QUAL È IL LORO
PROCESSO DI ACQUISTO
Obiettivi: cosa vuoi/puoi ottenere dalla tua azione di social media marketing?
Contenuti: cosa vuoi/puoi pubblicare sui canali? > STRUMENTI DA UTILIZZARE
KPI: quali sono le key performance indicator da osservare per definire il successo
di una strategia? > MONITORAGGIO EVERIFICA
COME PREPARARE LA PROPRIA
STRATEGIA
PIANO EDITORIALE
obiettivi specifici
Analisi della domanda e dell’offerta
Processo di acquisto / Customer journey map
DOBBIAMO CONOSCERE IL NOSTRO
TARGET PER POTERLO COINVOLGERE
TIMELINE OFFER STRATEGY
Le offerte da promo-commercializzare e periodi dell’anno da presidiare
SanValentino
Capodanno Saldi
Pasqua
Comunioni
Matrimoni
– Google
“These days, the customer journey has grown more
complex. Before making an online purchase decision, a
customer may engage with your brand through many
different media channels over several days”.
IDENTITA’ PERSONAS
Informazioni personali
Nome:
Cognome:
Età:
Sesso:
Dove vive:
Famiglia:
Formazione:
Lavoro:
Potere d’acquisto:
Profilo
Com’è una sua giornata tipo:
Quali device usa:
Quali sono le sue esigenze:
Quali sono i suoi obiettivi:
Quali sono i suoi timori:
Obiettivi e sfide
Cosa sta cercando:
Come è arrivata a noi:
Come possiamo aiutarla:
Come possiamo fidelizzarla:
Quale tone of voice utilizzare:
CUSTOMER JURNAEY - 1
Conoscenza
Approfondimento
Esperienza
Feedback
Fidelizzazione
CUSTOMER JURNAEY -1
Conoscenza
Approfondimento
Esperienza
Feedback
Fidelizzazione
Notorietà
Acquisizione
Attivazione
Referenze
Mantenimento
CUSTOMER JURNAEY - 1
Conoscenza
Approfondimento
Esperienza
Feedback
Fidelizzazione
Notorietà
Acquisizione
Attivazione
Referenze
Mantenimento
Sogno
CUSTOMER JURNAEY -2
Attivazione
Ricerca
Pianificazione
Prenotazione
Esperienza
Ricordo
CUSTOMER CARE E SOCIAL
MEDIA MARKETING
87
I social come canale privilegiato per la cura e la gestione dei
clienti
Gestire una community aziendale significa essere in contatto
diretto con gli utenti ogni giorno, significa rispondere a quesiti,
risolvere problemi, gestire le critiche, soddisfare curiosità.
Insomma gestire la Cura e la Relazione con il cliente.
NUOVI STRUMENTI PER IL
CUSTOMER CARE
• La vita media di un contenuto
su Twitter è risultata di 4 ore e 4 minuti
su Facebook di 14 ore e 42 minuti
su Instagram di 21 ore e 36 minuti.
fonte: OverGraph
PERCHÈ ILTEMPISMO PRIMA
DITUTTO
• Attenzione agli orari per la
pubblicazione di contenuti sui
propri profili social.
• Dare priorità ai tempi di
risposta
Ringraziare l’utente, menzionandolo (con il
tag)
Rispondere il prima possibile ai commenti
degli utenti: su Facebook entro le 24 ore,
su Twitter e Instagram entro qualche
minuto (o al massimo un paio d’ore)
Interagire con la Community in orari
“aziendali”
Essere empatico, disponibile e gentile:
utilizzare espressioni come “Buona
giornata”
Ricordare sempre che è l’azienda a parlare
Curare la community: ad esempio fornire
help sul sito e chiedere come è andata
COSA FARE
Non rispondere
Cancellare o ignorare i post degli utenti
Rispondere d’impulso e/o in modo
arrogante
Essere frettolosi nel fornire risposte o
delucidazioni
Non ringraziare gli utenti
Secondo un recente studio firmato Forrester,
oltre il 90% degli utenti abbandonerebbero
un’azienda o un brand con un customer
service scadente
COSA NON FARE
CRISIS MANAGEMENT E SOCIAL
MEDIA
92
Scenario, gestione e prevenzione
UN FLUSSO DA CONTROLLARE
Dalla gestione della Community
dipende l’ottima o pessima
Brand Reputation, poiché
proprio critiche o commenti
negativi nati all’interno della
Community influiscono sulla
reputazione del brand e
dell’azienda.
Ecco allora che bisogna aver
pronto un piano efficace di
Crisis Management.
fonte: advmedialab.com
LA CRISI ALTEMPO DEI SOCIAL
I social hanno aumentato le
possibilità di situazioni critiche per le
aziende.
Ma anche le opportunità che da
queste situazioni possono nascere.
La regola in questi casi è
COMUNICARE SEMPRE E
COMUNQUE prima che lo facciano
altri.
Nulla farà più rumore del silenzio
COSA PROVOCA UNA CRISI
1. Errata gestione delle risposte:
registro comunicativo
inadeguato
COSA PROVOCA UNA CRISI
2. Campagne pubblicitarie “flop”
COSA PROVOCA UNA CRISI
3. Hashtag dirottati
COSA PROVOCA UNA CRISI
4. Hashtag inopportuni
COSA PROVOCA UNA CRISI
5. Assenza di presidio
L’unico intervento ufficiale è
commento del direttore, che
tra le altre cose scrive:
“è una normale taglia 38 come
tante altre”
“Vi invito inoltre a guardare la
copertina del numero di ottobre
che ha come protagonista una
modella più adulta e più
formosa….“
CHI PROVOCA LA CRISI
1. Clienti scontenti, che possono essere divisi in:
passivi (non si lamentano in modo costante)
critici (si lamentano ma sono aperti ad una seconda
possibilità
attivisti (capaci di ampliare la crisi)
2. Fake account - troll, non ammetteranno mai di aver sbagliato,
non rimedieranno mai all'accaduto o si ricrederanno sul
proprio comportamento.
3. Brand, con autogol comunicativi
AZIONI PREVENTIVE
1. Definire e pubblicare Policy & Procedure (qualche esempio: Intel, Coca Cola)
2. Ascoltare il proprio pubblico per captare insofferenze e insoddisfazioni (listening)
3. Scegliere i momenti giusti per lanciare una campagna (evitare se ci sono problemi irrisolti)
4. Piano di gestione dei rischi per affrontare a mente fredda gli scenari da dover fronteggiare e i
processi da adottare in ciascuna situazione
5. Regolare l’accesso dei dipendenti ai SN aziendali
6. Condividere con le figure che ruotano attorno all’azienda (agenti, franchisee, dipendenti, utenti) le
linee guida per la pubblicazione di post e commenti all’interno degli spazi social
7. Redigere e condividere il “piano editoriale” e le forme con cui sulle piattaforme in uso è sviluppata
l’attività di customer care
8. Istituire una Task Force (team virtuale) da attivare in caso di crisi e definire le procedure di
interfacciamento e coinvolgimento di tutte le professionalità (ufficio legale, IT, logistica, ecc.)
9. Prevedere programmi ciclici (annuali) in cui si “addestra” il proprio team a ridurre i potenziali rischi,
incrementare la preparazione in fatto di crisi, diventando sempre più flessibili ed agili nella gestione
attraverso un consistente brand experience design.
APPENDICI
102
Piano di gestione della crisi, listening manuale, Piano editoriale
PIANO DI GESTIONE DELLA CRISI
1. Un documento legittimato all’interno dell’azienda e condiviso per rendere ogni passaggio
operativo ed efficace
2. Deve prevedere gli strumenti di ascolto per monitorare le conversazioni in rete, dalla attenta
lettura dei customer feedback interni alle “rassegne stampa” prodotte da tool quali Google
Alert, Mention, Facebook Insights e Buzzsumo fino ad avvalersi di “radar” professionali come
Radian6 o l’italiana Blogmeter
3. Descrive il metodo di lavoro e aspetti operativi (password disponibili per tutto il team),
determinare anche il livello di assessment crescente delle crisi (a partire da uno stato di
“ignorare” eventuali troll, fino allo stato di emergenza totale, dove è utile aggregare i
responsabili o i dirigenti dell’organizzazione)
4. Contiene Toolkit da utilizzare in caso di crisi: comunicati stampa tradizionali, post pre-
approvati
5. Istruisce dove e come rispondere in caso di crisi, e i diversi ordini di priorità
6. Stabilisce il tono corretto
Definire un set di parole chiave su cui attivare il monitoraggio
Digitare su Google una alla volta tutte le keyword, considerare solo i risultati che
emergono all’interno di forum e blog, che non abbiano una durata superiore ad 1
anno, fermandosi alla terza/quarta pagina
Stessa procedura sui social, soffermandosi su: risultati principali, persone, pagine,
gruppi
Selezionare i risultati interessanti, sia su blog e forum sia sui social, considerando:
Data
Autore: da quanto tempo è iscritto, quanti messaggi ha pubblicato, quanto è
attivo quotidianamente sul canale
Influence dell’autore del commento del blog/forum/pagina social dove è
pubblicato grazie a siti come Alexa, Open Site Explorer
Sentiment, sono commenti negativi o positivi? Procedere con l’assegnazione di
un punteggio
LISTENING MANUALE
Si tratta di un calendario in cui scrivere per i giorni di pubblicazione
prefissati, il testo del post e relativa immagine o video.
Darsi un metodo:
selezionare parole chiave che identificano gli argomenti da
trattare
definire la periodicità di ciascun argomento
assegnare un argomento a un determinato giorno della settimana
procedere con la stesura per blocchi bisettimanali
Lo scopo del piano editoriale è fare in modo che tutti (il Social
Media Manager, il titolare d’impresa, i dipendenti) conoscano a
priori tutto ciò che verrà pubblicato
PIANO EDITORIALE
GRAZIE!
TERESA SALVIA
CONSULENTE DI SOCIAL MEDIA MARKETING & WEB PROJECT MANAGER
106
teresa.salvia@gmail.com
skype: teresa.salvia
Social Media Marketing: Strategie per costruire e gestire efficacemente la tua
comunicazione sui Social Media diValentina Turchetti
I social network per le PMI: Come fare social media marketing efficace di Alessandro
Scuratti, Luca Andrea Trombetta
http://www.briansolis.com/
www.altimetergroup.com/digitaltransformation
www.vincos.it
http://wearesocial.it/
http://www.blogmeter.it/
http://www.ninjamarketing.it/
http://sociallearning.it/
http://mashable.com/
http://www.advmedialab.com/news//crisis-management-e-social-media
http://www.myweb20.it/
http://www.thevortex.it/
BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA

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  • 1. La mentalità da adottare per impostare strategie di successo
  • 2. DI COSA PARLEREMO 1. Scenario: Social Media nella PMI italiane 2. Qualche definizione 3. SMM per le aziende: opportunità e rischi 4. Da dove iniziare: indicazioni preliminari 5. Come organizzarsi per la DigitalTransformation 6. Panoramica sui SN - diffusione, date importanti, consigli base, come scrivere 7. Quali canali social attivare e strategia di presidio 8. Customer Care e Social Media 9. Crisis Management e Social Media
  • 3. PREMESSA Digital Marketing Branding Social Media Content Marketing Email marketing Video production SEO Web Design App development SEM
  • 7. SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA Solo una minoranza delle Piccole Medie Imprese italiane usa i social network per fare business. “ad attivarsi maggiormente sui social media sono soprattutto le aziende grandi: se nel 2011 il 57,3% di esse gestiva almeno un social media, nel 2015 tale percentuale è salita all’87%. Si allarga così il divario con le piccole e medie imprese, per cui la crescita dal 2011 al 2015 è stata solo del 19%” fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - www.osservatoriosocialmedia.com/cresce-rilento-il-socialmediability-delle- aziende-italiane
  • 8. SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - http://www.osservatoriosocialmedia.com/ricerca-social-media/
  • 9. SOCIAL MEDIA E PMI IN ITALIA fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2015 - http://www.osservatoriosocialmedia.com/ricerca-social-media/
  • 10. USO EFFICACE DEI SOCIAL Le aziende che adoperano i social lo fanno spesso in modo approssimativo e questo spesso comporta inefficacia e a volte problemi alla reputation. “aprire uno spazio social non significa necessariamente saperlo gestire in maniera ottimale. Lo dimostra l’indice di ‘SocialMediAbility che, su una scala da 1 a 10, nel 2011 si attestava a una media di 1,16 e nel 2013 è arrivato soltanto a 1,91. Mediamente, al crescere delle dimensioni aziendali aumenta anche la ‘qualità’ dell’uso dei canali social.” fonte: ricerca pubblicata dall’Osservatorio Social Media - fine 2013 - www.osservatoriosocialmedia.com/cresce-rilento-il-socialmediability- delle-aziende-italiane
  • 11. OPPORTUNITÀ Il social media marketing può dare grandi vantaggi a tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, dal settore in cui operano, dalle particolarità del mercato di riferimento, dalle abitudini di acquisto dei loro clienti, dalla diffusione del brand aziendale ecc. Per questo i social network, se usati bene, possono essere un canale di comunicazione privilegiato che permetterebbe alle PMI di intercettare i bisogni del proprio target di consumatori in modo immediato e veloce.
  • 13. I SOCIAL NETWORK I “social network” non sono degli “strumenti”, meglio pensarli come LUOGHI, in cui è necessario muoversi rispettando gli spazi, le regole, le convenzioni e le sensibilità degli altri utenti.
  • 14. SOCIAL MEDIA MARKETING “Il social media marketing è quella branca del marketing che si occupa di generare visibilità sui social media, sulle comunità virtuali e sugli aggregatori 2.0 (…) Il fine del social media marketing è quello di creare conversazioni* con utenti- consumatori. L'azienda, attraverso il proprio blog aziendale o siti di social networking, è infatti abilitata ad una relazione 1:1 che avvicina mittente e destinatario.” fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Social_media_marketing
  • 15. IL POTENZIALE Consentire alle aziende di parlare direttamente con gli utenti/clienti e potenziali clienti. Attraverso la creazione di una Community Engagement - Condivisione Partecipazione-Relazione
  • 16. È IMPORTANTE SAPERE… L’Azienda che decide di esporsi Sui SN dovrà sapere: • ispirare i propri utenti per favorire il loro diretto coinvolgimento • interagire con i propri utenti • fornire loro spiegazioni esaustive su se stessa, sui propri prodotti o servizi, su alcune scelte che ha deciso • gestire opportunamente ed efficacemente eventuali critiche e commenti negativi
  • 17. SOCIAL MEDIA PER LE AZIENDE 17 Cosa implica scegliere di essere presenti su queste piattaforme
  • 18. OPPORTUNITÀ • Raggiungere il target immediatamente • Aumentare i momenti di contatto con gli utenti per approfondire la conoscenza dell’azienda (staff, valori, prodotti/servizi) • Migliorare prodotti e servizi grazie all’ascolto e all’analisi dei feedback degli utenti • Aumentare la visibilità del brand/ prodotto • Fidelizzare: offerte e contenuti special dedicate alla community
  • 19. RISCHI • Maggiore esposizione alle critiche • Sottovalutare i social può esser un pericolo • Non essere constanti e attenti nel monitoraggio, primo strumento per la prevenzione di crisi • Ignorare e non rispondere a commenti negativi e lamentele
  • 20. DA DOVE INIZIARE? Indicazioni preliminari per fare marketing sui social network 20
  • 21. – SunTzu “La tattica senza la strategia è il rumore che precede la sconfitta”
  • 22. 1. La strategia è tutto: conoscere i risultati che si vogliono raggiungere 2. Creare valore per il target: contenuti utili, che qualificano il brand come autorevole e di riferimento (risolvere problemi degli utenti o guidarli nella ricerca di info, ispirarli) 3. Creare relazioni con le persone, il SN sono bidirezionali e devono essere utilizzati in quanto tali; importate è l’ascolto attivo per creare un rapporto di fiducia 4. Integrare i SN utilizzati con tutti gli altri strumenti aziendali
  • 23. 5. Mantenere ritmo e costanza: un calendario editoriale per essere pronti ed efficaci 6. Scegliere i social network giusti, quelli dove si trova il target di riferimento 7. Scrivere in italiano: no a errori di distrazione e a forme linguistiche non corrette 8. Monitorare e analizzare le attività compiute, i feedback ricevuti, le aree di miglioramento e le criticità
  • 24. COME ORGANIZZARSI? Il percorso che porta alla Digital Trasformation 24
  • 25. – Brian Solis “Digital Tranformation doesn’t mean digital investment alone. It does mean thinking Digital First”
  • 26. Cambiare la cultura aziendale Oltrepassare l’autoreferenzialità Mettere in comunicazione tutti i titolari e i collaboratori all’insegna del principio della collaborazione. Destinare un budget specifico al digitale, così come opportune risorse Captare le reazioni e i comportamenti degli utenti online CONSAPEVOLEZZA DEL CAMBIAMENTO
  • 27. Aumento del 75% dell’engagement Un incremento del 63% della Customer Satisfaction Maggiore traffico (+53%) al sito web Crescita del 49% delle conversioni, specialmente lead generation BENEFICI DELLA TRASFORMAZIONE
  • 28. PANORAMICA SUI SOCIAL MEDIA PIÙ DIFFUSI 28 Un po’ di storia, consigli generali, come scrivere per i diversi SN
  • 31. Gli italiani attivi su Internet sono 37.67 milioni (63% della popolazione). Gli account Social Media attivi sono 28 milioni (47% della popolazione complessiva) La percentuale di utenti che accedono ai SN da Mobile è pari al 40% della popolazione italiana IN ITALIA Fonte: Report Social, Digital & Mobile in Europa di WeAreSocial - gennaio 2016
  • 32. Facebook Twitter Google Plus Instagram LinkedIn Pinterest PIATTAFORME PIÙ UTILIZZATE IN ITALIA Fonte: Report Social, Digital & Mobile in Europa di WeAreSocial - gennaio 2015
  • 33. FACEBOOK È il social network più popolare del mondo. Offre alle aziende la capacità di creare un filo diretto con un vasto numero di utenti, conoscendone il profilo anagrafico, demografico e altri elementi quali lo stile di vita, le preferenze, gli interessi e le abitudini di consumo.
  • 34. • Nasce il 4 febbraio 2004 • Nel 2008 è tra i primi 10 siti più visitati al mondo • Nel 2010 conta oltre 500 milioni di utenti (17 in Italia) • Del 2012 l’acquisizione Instagram • Nel 2014 l’acquisizione di WhatsApp • 2016 ca 1,7 miliardi di utenti, ca 29 milioni di utenti attivi al mese ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 35. • Creare una Pagina e non un Profilo personale • Costanza e frequenza nei post • Conoscere e individuare il target • Curare dialogo e interazione • Creare contenuti sintetici e visivi • Evitare la ripetitività • Coltivare la community e prediligere lo storytelling CONSIGLI BASE
  • 36. • Usare un linguaggio naturale, non troppo formale • Pertinenza: postare argomenti che incontrano il favore del target • Usare le immagini scegliendo quelle giuste (evitare repertorio) • Coinvolgere emotivamente il target • Fare domande ai fan • Trovare e postare citazioni pertinenti agli argomenti trattati • Hashtag? No grazie SCRIVERE POST PER FACEBOOK
  • 37. CASE FACEBOOK Nescafé questa pagina ha un alto tasso di interazione grazie ad una produzione contenuti creativa, che sa sfruttare le ricorrenze, che mette in primo piano lo staff, che parla il linguaggio dell’utente
  • 38. TWITTER Una piattaforma sociale (“asimmetrica”) di microblogging e scambio di messaggi di 140 caratteri. Fondandosi su brevità e istantaneità, per le aziende diventa un ottimo mezzo per informare in real-time (eventi live, customer care, ecc.).
  • 39. • Nel 2006 il primo tweet della storia: “Just setting up my twttr” • Nel 2007 viene aggiunta la funzione “Retweet” • 2010 viene creata l’APP per dispositivi mobile • Nel 2011 la piattaforma apre all’advertising • 2012 Obama fa ampio uso di Twitter per la sua campagna elettorale • 2016 320 Milioni utenti attivi ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 40. • Curare la presentazione (informazioni e immagini) • Twittare quotidianamente • Stimolare l’interazione e il dialogo evitando l’autoreferenzialità • Avere un alto livello di accuratezza (senza dimenticare la brevità) • Scegliere accuratamente i Following (i vostri concorrenti e i loro follower, chi interagisce con voi) • Saper usare gli hashtag (saper cavalcare le tendenze ma evitare sciacallaggio e hashjack) CONSIGLI BASE
  • 41. SCRIVERE PERTWITTER • Twittare più volte a giorno e quando il nostro pubblico è presente • Creare tweet di non più di 100 caratteri e meno di 60 caratteri • Includere Hashtag, link e immagini • Correttezza linguistica, non usare abbreviazioni arbitrarie • Ringraziare chi fa retweet
  • 42. CASETWITTER Ford per #SanValentino: gli auguri su Twitter Ford Italia ha scelto la festa degli innamorati per rivolgere su Twitter un pensiero buono alle altre case che hanno accettato il gioco e risposto a tono favorendo ulteriormente il successo della campagna http://www.autoblog.it/post/398078/ pronto-san-valentino-ai-tempi-di- twitter-secondo-ford
  • 43. GOOGLE+ Non solo un social network, ma anche un “inforamtion network”: condivisione di interessi e passioni. Le aziende che scelgono di stare su Google+ possono beneficiare della sinergia con tutti gli strumenti di Google, basti pensare che è un social network altamente “SEO friendly”: contenuti realmente pubblici e reperibili
  • 44. • Nel 2011 viene lanciata la piattaforma con accesso ad invito • Nel 2012 Google Places (oggi Google My Business) sostituisce Google Local, e vengono introdotti gli Eventi e le Community • Nel 2013 avviene la sincronizzazione Goolge+/Youtube, e i suoi post sono tra i primi risultati di ricerca • Nel 2014 gli utenti iscritti superano il miliardo. • Nel 2016 343 Milioni utenti attivi ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 45. • Collegare la pagina e il sito web • Sfruttare al meglio le cerchie • Inserire il pulsante +1 sul sito web • Evitare l’abuso delle hashtag • Preferire la qualità alla quantità: veicolare contenuti di “valore” CONSIGLI BASE
  • 46. SCRIVERE UN POST PER GOOGLE+ • Dare sempre un titolo al post (tra * o in grassetto), scegliendo formule che attirino l’attenzione e anticipino il contenuto • Usare il metodo giornalistico della “piramide rovesciata”: le prime righe riportano il centro del tema • Arricchire sempre le argomentazioni con il punto di vista dell’azienda • Arricchire gli interventi di immagini e hashtag che qualificano l’argomento del post
  • 47. CASE GOOGLE+ Mashable Con la pubblicazione di contenuti originali e l'organizzazione di Hangout in diretta a cadenza regolare, i livelli di interazione registrati da Mashable sono significativamente superiori a quelli ottenuti su altri network.
  • 48. LINKEDIN Business social network per la valorizzazione e l’incontro di domanda e offerta di professionalità e aziende. Per le aziende non solo adatto alla ricerca delle risorse umane, ma per la sua verticalità (è tematico) anche alla brand image e alla brand reputation
  • 49. • Nel 2003 un gruppo di imprenditori statunitensi lancia la piattaforma • Nel 2008 viene rilasciata la versione mobile del sito • Nel 2010 viene introdotta la funzione che permette alle aziende di presentare prodotti e servizi • Nel 2011 le iscrizioni al portale aumentano con una media di 2 al secondo • Nel 2014 super i 300 milioni di iscritti (circa 7 in Italia) • Nel 2016 Microsoft acquisisce LinkedIn • Nel 2016 433 milioni utenti attivi ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 50. • Tutte le sezioni del profilo devono essere compilate • Alimentare la pagina con contenuti di interesse • Partecipare ed essere attivi nei Gruppi Tematici, e aprirne di vostri • Stabilire dei criteri per invio di inviti alla propria rete • Stimolare i dipendenti a partecipare attivamente alla gestione di questa piattaforma (è importante che la presenza sia coordinata). • Sfruttare le Showcase Pages CONSIGLI BASE
  • 51. IBM Dalla presentazione aziendale, all’uso corretto di gruppi e showcase, fino ad arrivare al coinvolgimento attivo dei dipendenti. CASE LINKEDIN
  • 52. INSTAGRAM Piattaforma di “photo sharing” per eccellenza. Si tratta del social network con il maggior tasso di interazione tra gli utenti. Per le aziende diventa un luogo per instaurare connessioni e dialoghi anche attraverso meccanismi “ludici” (foto contest) e storytelling.
  • 53. • Nel 2010 su l’iTunes Store è possibile scaricare l’applicazione • Nel 2011 le foto caricate sono già 150 milioni • Nel 2012 viene lanciata l’app per i dispositivi Android, ma soprattutto viene formalizzata l’acquisizione da parte di Facebook • Nel 2013 vengono introdotte le funzioni “tag” e “video” • Nel 2014 oltre 200 milioni di iscritti • Nel 2016 siamo a 500 milioni utenti attivi ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 54. • Collegare l’account Instagram con gli altri account disponibili (Facebook, Twitter), questo anche in ottica SEO • Definire una strategia editoriale che sappia coinvolgere il target mostrando prodotti e servizi • Qualità fotografica e non grafica • Selezionare meticolosamente hashtag, quelli giusti, che rappresentano l’azienda e lanciare contest sull’argomento • Usare lo strumento per mostrare il “dietro le quinte” CONSIGLI BASE
  • 55. Burberry Non solo foto di sfilate e backstage, ma anche foto di Londra. Burberry si definisce “iconic British luxury brand” INSTAGRAM CASE
  • 56. #ComodoMenu, il menù è su Instagram Il ristorante Comodo di NYC ha scelto di utilizzare le foto scattate dagli utenti nel locale per realizzare il menù. Apponendo l’ hashtag #ComodoMenu sul menù, gli utenti sono stati spinti a scattare e condividere altre foto. Engagement e condivisione a costo zero INSTAGRAM CASE
  • 57. PINTEREST È una vera e propria piattaforma di nicchia, si tratta si un social “ispirazionale” volto a stimolare la creatività. Pinterest svolge quasi la funzione di motore di ricerca di ispirazioni, per le aziende (soprattutto dei settori di moda, design ma anche food&beverage), è un luogo strategico per la presentazione dei propri prodotti.
  • 58. • Nel 2010 dopo alcuni tentativi fallimentari, viene rilasciata la prima versione • Nel 2011 il servizio “spicca il volo” • Nel 2012 Pinterest si trova al 42° posto tra i 500 siti più visitati • Nel 2013 si afferma come social network di nicchia, è utilizzato dal 7% della popolazione mondiale • Nel 2014 l’80% degli utenti è donna, età compresa tra i 25 e i 54 anni • Nel 2016 100 milioni di utenti, il 66% dei quali risulta attivo regolarmente. ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 59. • Aprire un account business che ha delle funzionalità specifiche rivolte alle organizzazioni (ad esempio analytics). • Creare board dedicate a prodotti e servizi • Istallare i widget sul proprio sito e utilizzare i “promoted pin”. • Non eccedere in autoreferenzialità, parlando sempre e solo dei propri prodotti e servizi • Instaurare relazioni con gli influencer e i vari opinion leader e misurare i risultati di tutte le attività CONSIGLI BASE
  • 60. Starbucks Una profonda conoscenza del target porta questo brand a creare board che riportano tutto ciò che i clienti Starbucks amano: cibo, bevande, ricette, immagini accattivanti, spunti creativi. Tutte le board hanno nel complesso cromie aziendali CASE PINTEREST
  • 61. Snapchat Foresquare Yelp PIATTAFORME IN CRESCITA E CHE NON POSSONO ESSERE ESCLUSE
  • 62. SNAPCHAT Un’applicazione che permette di scambiarsi foto e brevi video (della durata massima di 10 secondi) che vengono cancellati automaticamente al termine della visualizzazione. Permette inoltre di chattare con i propri amici in tempo reale e di condividere album pubblici di foto e video accessibili da tutti i propri contatti per un periodo di 24 ore.
  • 63. • Nel 2011 fa il suo debutto • In Italia si afferma per lo più alla fine del 2015 • Nel 2016 (giugno) conta 150 milioni di utenti e 700 milioni di foto/video, in gergo “Snaps” • Nel 2016 in Italia gli utenti sono ca 700mila. • 42,6% degli utenti ha meno di 18 anni, il 30,9% ha tra i 18 e i 24 anni • Il 48% dei giovanissimi (fino a 24 anni) usa Snapchat tutti i giorni; ma il suo utilizzo giornaliero è continuamente in crescita rispetto altri social più noti ALCUNE DATE( E DATI) IMPORTANTI
  • 64. • Le interazioni che contano davvero su Snapchat sono le visualizzazioni e gli screenshot. I primi sono rappresentati da quanti utenti effettivamente vedono i tuoi snap, i secondi da quanti interagiscono con questi. • Le visualizzazioni e gli screenshot, sono i nuovi follower e like • Includere contenuti condivisi in “la mia storia” e creare contenuti brandizzati che saranno disponibili nella sezione “esplora”. • Le storie in discover devono offrire mini- pillole, • Sfruttare i filtri geolocalizzati sponsorizzati CONSIGLI BASE
  • 65. Kraft Il brand ha creato una Sponsored Lens Campaign creando un filtro per la fotocamera brandizzato che permetteva agli utenti di simulare l’azione di mordere dei maccheroni al formaggio, oggetto della promozione. In 24 ore Kraft Macaroni & Cheese Lens ha raggiunto 20 milioni di Snapchatter coinvolgendoli per ben 40 milioni di partite di gioco, con un tempo di permanenza medio di 20 secondi ed uno totale in termini di visualizzazioni di 28 milioni. Fox Ancora l’uso dei Lenses sulla fotocamera per la campagna di Fox lanciata per la premiere di Empire. Una volta sbloccata, la Lens permetteva di immergersi in uno studio di registrazione con tanto di cuffie, microfono e musica di sottofondo al fine di creare mini video in cui metter in luce la propria performance canora. CASE SNAPCHAT
  • 66. FOURESQUARE Foursquare è una rete sociale basata sulla geolocalizzazione disponibile tramite web e applicazioni per dispositivi mobili. L’applicazione aiuta gli utenti a trovare, scoprire e memorizzare i luoghi perfetti dove andare con gli amici.
  • 67. • Nasce a marzo 2009 • Nell'agosto del 2010 i responsabili del social network hanno comunicato di aver raggiunto i 5 milioni di utenti registrati • Nel 2011 riceve diversi riconoscimenti della rivista TechCrunch come miglior applicazione per la geolocalizzazione • Nel gennaio 2013 Foursquare ha comunicato di aver raggiunto i 30 milioni di utenti registrati e 3 miliardi di "check-in" • Nel febbraio 2014 Microsoft ha investito in Foursquare oltre 162 milioni di dollari • Nel maggio 2014 Foursquare lancia l'app Swarm (spin-off dedicato ai check-in e alla competizione) e perde la funzione di check-in e mantiene quella esplorativa ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 68. • Inserisci la tua attività in Foursquare, è gratuito, e si può fare sia come clienti che come gestori dell’attività, attraverso un account personale. • Per gestire la tua scheda come amministratori è necessario pagare una cifra una tantum di $ 20 • Una volta rivendicata la nostra attività e diventati amministratori, è importante animare la nostra pagina: • pubblicare gli eventi • gestire tutti i contenuti (vedere il materiale caricato dagli utenti, moderare le recensioni) • creare campagne pubblicitarie a pagamento (presenza e recensioni prese in considerazione da Google per algoritmo locale) CONSIGLI BASE
  • 69. YELP In Americano è diventato un verbo, to yelp – ovvero cercare e controllare su Yelp. Yelp è un social network in cui le persone si scambiano pareri, opinioni e “dritte” sui posti migliori del luogo in cui abitano e di quelli in cui vanno per lavoro, viaggio o altri motivi. Si può dire che è una piattaforma di recensioni locali.
  • 70. • Nasce su iniziativa di Max Levchin nell'ottobre 2004 • Levchin e gli altri pensavano che il sito potesse somigliare a un servizio di pagine gialle (Yellow Page in inglese) online e la scelta del nome ricadde quindi suYelp. • Nel febbraio 2005 venne rilasciata la seconda versione del sito web, interamente incentrata sulle recensioni degli utenti e nel corso dell’anno il sito raggiunge 10.000 recensioni. • A fine 2006 le recensioni erano già diventate oltre 100.000. • A fine 2015 conta 80 milioni di utenti mese (per lo più USA). ALCUNE DATE IMPORTANTI
  • 71. • Non fermarti a essere un destinatario passivo delle recensioni! • SuYelp non ci si può autorecensire, però è possibile interagire con la comunitàYelp in vari modi: • esponendo l’adesivoYelp sulla vetrina della propria attività • aspettando che gli utenti diYelp la recensiscano e quindi rivendicando la proprietà della pagina aziendale • È importante condividere le informazioni con la comunità e rispondere alle recensioni ricevute dagli utenti • Puoi completare la descrizione della tua azienda, aggiungere foto, modificare gli orari, inviare messaggi ai clienti, creare offerte per chi fa check- in (Essere suYelp significa comparire anche nei risultati delle ricerche di Apple Maps, Bing e Siri e dei navigatori BMW, Mercedes, Lexus, Honda e altri.) CONSIGLI BASE
  • 72. QUALI CANALI ATTIVARE E COME UTILIZZARLI 72 Breve guida alla selezione dei canali social e metodologia di utilizzo
  • 73. Mark Cuban “Make your product easier to buy (find*) than your competition, or you will find your customers buying from them, not you.”
  • 74. #1: SOCIAL È SEMPRE DI PIÙ IL MIGLIOR MODO PER RAGGIUNGERE IL NOSTRO TARGET REGOLARMENTE. Altri canali possono raggiungere anche più audience, ma non di certo con la stessa frequenza Non fermiamoci alle conversazioni, usiamo i social per creare relazione e interazione TRE PILLOLE DA RICORDARE
  • 75. #2: LE ABITUDINI DELLE PERSONE STANNO CAMBIANDO, SI STANNO MUOVENDO VERSO NUOVE PIATTAFORME Il mobile messagging supererà presto Facebook in termini di utenza e frequenza di utilizzo Questo significa che le ‘interazioni social’ saranno sempre più personali e private TRE PILLOLE DA RICORDARE
  • 76. #3: NON POSSIAMO PUNTARE TUTTO SU UN UNICO CANALE SOCIAL Tuttavia questo non significa che bisogna necessariamente essere presenti su tutte le piattaforme Una strategia social è vincente quanto porta le persone a raccontare e condividere la nostra storia per nostro conto TRE PILLOLE DA RICORDARE
  • 77. COME POSSIAMO INGAGGIARE IN MODO ATTIVO IL NOSTRO TARGET? COME POSSIAMO POPOLARE IL NOSTRO CALENDARIO EDITORIALE? NON
  • 78. LA STRATEGIA È importante iniziare con quella giusta 78
  • 79. Analisi della realtà: chi sei, quali sono i tuoi valori, qual è la tua caratteristica e il tuo punto di forza. Studio dei competitor: cosa succede intorno a te? Cosa fanno i competitor? Target: quali sono le persone che vuoi raggiungere? > QUAL È IL LORO PROCESSO DI ACQUISTO Obiettivi: cosa vuoi/puoi ottenere dalla tua azione di social media marketing? Contenuti: cosa vuoi/puoi pubblicare sui canali? > STRUMENTI DA UTILIZZARE KPI: quali sono le key performance indicator da osservare per definire il successo di una strategia? > MONITORAGGIO EVERIFICA COME PREPARARE LA PROPRIA STRATEGIA PIANO EDITORIALE
  • 80. obiettivi specifici Analisi della domanda e dell’offerta Processo di acquisto / Customer journey map DOBBIAMO CONOSCERE IL NOSTRO TARGET PER POTERLO COINVOLGERE TIMELINE OFFER STRATEGY Le offerte da promo-commercializzare e periodi dell’anno da presidiare SanValentino Capodanno Saldi Pasqua Comunioni Matrimoni
  • 81. – Google “These days, the customer journey has grown more complex. Before making an online purchase decision, a customer may engage with your brand through many different media channels over several days”.
  • 82. IDENTITA’ PERSONAS Informazioni personali Nome: Cognome: Età: Sesso: Dove vive: Famiglia: Formazione: Lavoro: Potere d’acquisto: Profilo Com’è una sua giornata tipo: Quali device usa: Quali sono le sue esigenze: Quali sono i suoi obiettivi: Quali sono i suoi timori: Obiettivi e sfide Cosa sta cercando: Come è arrivata a noi: Come possiamo aiutarla: Come possiamo fidelizzarla: Quale tone of voice utilizzare:
  • 83. CUSTOMER JURNAEY - 1 Conoscenza Approfondimento Esperienza Feedback Fidelizzazione
  • 85. CUSTOMER JURNAEY - 1 Conoscenza Approfondimento Esperienza Feedback Fidelizzazione Notorietà Acquisizione Attivazione Referenze Mantenimento
  • 87. CUSTOMER CARE E SOCIAL MEDIA MARKETING 87 I social come canale privilegiato per la cura e la gestione dei clienti
  • 88. Gestire una community aziendale significa essere in contatto diretto con gli utenti ogni giorno, significa rispondere a quesiti, risolvere problemi, gestire le critiche, soddisfare curiosità. Insomma gestire la Cura e la Relazione con il cliente. NUOVI STRUMENTI PER IL CUSTOMER CARE
  • 89. • La vita media di un contenuto su Twitter è risultata di 4 ore e 4 minuti su Facebook di 14 ore e 42 minuti su Instagram di 21 ore e 36 minuti. fonte: OverGraph PERCHÈ ILTEMPISMO PRIMA DITUTTO • Attenzione agli orari per la pubblicazione di contenuti sui propri profili social. • Dare priorità ai tempi di risposta
  • 90. Ringraziare l’utente, menzionandolo (con il tag) Rispondere il prima possibile ai commenti degli utenti: su Facebook entro le 24 ore, su Twitter e Instagram entro qualche minuto (o al massimo un paio d’ore) Interagire con la Community in orari “aziendali” Essere empatico, disponibile e gentile: utilizzare espressioni come “Buona giornata” Ricordare sempre che è l’azienda a parlare Curare la community: ad esempio fornire help sul sito e chiedere come è andata COSA FARE
  • 91. Non rispondere Cancellare o ignorare i post degli utenti Rispondere d’impulso e/o in modo arrogante Essere frettolosi nel fornire risposte o delucidazioni Non ringraziare gli utenti Secondo un recente studio firmato Forrester, oltre il 90% degli utenti abbandonerebbero un’azienda o un brand con un customer service scadente COSA NON FARE
  • 92. CRISIS MANAGEMENT E SOCIAL MEDIA 92 Scenario, gestione e prevenzione
  • 93. UN FLUSSO DA CONTROLLARE Dalla gestione della Community dipende l’ottima o pessima Brand Reputation, poiché proprio critiche o commenti negativi nati all’interno della Community influiscono sulla reputazione del brand e dell’azienda. Ecco allora che bisogna aver pronto un piano efficace di Crisis Management. fonte: advmedialab.com
  • 94. LA CRISI ALTEMPO DEI SOCIAL I social hanno aumentato le possibilità di situazioni critiche per le aziende. Ma anche le opportunità che da queste situazioni possono nascere. La regola in questi casi è COMUNICARE SEMPRE E COMUNQUE prima che lo facciano altri. Nulla farà più rumore del silenzio
  • 95. COSA PROVOCA UNA CRISI 1. Errata gestione delle risposte: registro comunicativo inadeguato
  • 96. COSA PROVOCA UNA CRISI 2. Campagne pubblicitarie “flop”
  • 97. COSA PROVOCA UNA CRISI 3. Hashtag dirottati
  • 98. COSA PROVOCA UNA CRISI 4. Hashtag inopportuni
  • 99. COSA PROVOCA UNA CRISI 5. Assenza di presidio L’unico intervento ufficiale è commento del direttore, che tra le altre cose scrive: “è una normale taglia 38 come tante altre” “Vi invito inoltre a guardare la copertina del numero di ottobre che ha come protagonista una modella più adulta e più formosa….“
  • 100. CHI PROVOCA LA CRISI 1. Clienti scontenti, che possono essere divisi in: passivi (non si lamentano in modo costante) critici (si lamentano ma sono aperti ad una seconda possibilità attivisti (capaci di ampliare la crisi) 2. Fake account - troll, non ammetteranno mai di aver sbagliato, non rimedieranno mai all'accaduto o si ricrederanno sul proprio comportamento. 3. Brand, con autogol comunicativi
  • 101. AZIONI PREVENTIVE 1. Definire e pubblicare Policy & Procedure (qualche esempio: Intel, Coca Cola) 2. Ascoltare il proprio pubblico per captare insofferenze e insoddisfazioni (listening) 3. Scegliere i momenti giusti per lanciare una campagna (evitare se ci sono problemi irrisolti) 4. Piano di gestione dei rischi per affrontare a mente fredda gli scenari da dover fronteggiare e i processi da adottare in ciascuna situazione 5. Regolare l’accesso dei dipendenti ai SN aziendali 6. Condividere con le figure che ruotano attorno all’azienda (agenti, franchisee, dipendenti, utenti) le linee guida per la pubblicazione di post e commenti all’interno degli spazi social 7. Redigere e condividere il “piano editoriale” e le forme con cui sulle piattaforme in uso è sviluppata l’attività di customer care 8. Istituire una Task Force (team virtuale) da attivare in caso di crisi e definire le procedure di interfacciamento e coinvolgimento di tutte le professionalità (ufficio legale, IT, logistica, ecc.) 9. Prevedere programmi ciclici (annuali) in cui si “addestra” il proprio team a ridurre i potenziali rischi, incrementare la preparazione in fatto di crisi, diventando sempre più flessibili ed agili nella gestione attraverso un consistente brand experience design.
  • 102. APPENDICI 102 Piano di gestione della crisi, listening manuale, Piano editoriale
  • 103. PIANO DI GESTIONE DELLA CRISI 1. Un documento legittimato all’interno dell’azienda e condiviso per rendere ogni passaggio operativo ed efficace 2. Deve prevedere gli strumenti di ascolto per monitorare le conversazioni in rete, dalla attenta lettura dei customer feedback interni alle “rassegne stampa” prodotte da tool quali Google Alert, Mention, Facebook Insights e Buzzsumo fino ad avvalersi di “radar” professionali come Radian6 o l’italiana Blogmeter 3. Descrive il metodo di lavoro e aspetti operativi (password disponibili per tutto il team), determinare anche il livello di assessment crescente delle crisi (a partire da uno stato di “ignorare” eventuali troll, fino allo stato di emergenza totale, dove è utile aggregare i responsabili o i dirigenti dell’organizzazione) 4. Contiene Toolkit da utilizzare in caso di crisi: comunicati stampa tradizionali, post pre- approvati 5. Istruisce dove e come rispondere in caso di crisi, e i diversi ordini di priorità 6. Stabilisce il tono corretto
  • 104. Definire un set di parole chiave su cui attivare il monitoraggio Digitare su Google una alla volta tutte le keyword, considerare solo i risultati che emergono all’interno di forum e blog, che non abbiano una durata superiore ad 1 anno, fermandosi alla terza/quarta pagina Stessa procedura sui social, soffermandosi su: risultati principali, persone, pagine, gruppi Selezionare i risultati interessanti, sia su blog e forum sia sui social, considerando: Data Autore: da quanto tempo è iscritto, quanti messaggi ha pubblicato, quanto è attivo quotidianamente sul canale Influence dell’autore del commento del blog/forum/pagina social dove è pubblicato grazie a siti come Alexa, Open Site Explorer Sentiment, sono commenti negativi o positivi? Procedere con l’assegnazione di un punteggio LISTENING MANUALE
  • 105. Si tratta di un calendario in cui scrivere per i giorni di pubblicazione prefissati, il testo del post e relativa immagine o video. Darsi un metodo: selezionare parole chiave che identificano gli argomenti da trattare definire la periodicità di ciascun argomento assegnare un argomento a un determinato giorno della settimana procedere con la stesura per blocchi bisettimanali Lo scopo del piano editoriale è fare in modo che tutti (il Social Media Manager, il titolare d’impresa, i dipendenti) conoscano a priori tutto ciò che verrà pubblicato PIANO EDITORIALE
  • 106. GRAZIE! TERESA SALVIA CONSULENTE DI SOCIAL MEDIA MARKETING & WEB PROJECT MANAGER 106 teresa.salvia@gmail.com skype: teresa.salvia
  • 107. Social Media Marketing: Strategie per costruire e gestire efficacemente la tua comunicazione sui Social Media diValentina Turchetti I social network per le PMI: Come fare social media marketing efficace di Alessandro Scuratti, Luca Andrea Trombetta http://www.briansolis.com/ www.altimetergroup.com/digitaltransformation www.vincos.it http://wearesocial.it/ http://www.blogmeter.it/ http://www.ninjamarketing.it/ http://sociallearning.it/ http://mashable.com/ http://www.advmedialab.com/news//crisis-management-e-social-media http://www.myweb20.it/ http://www.thevortex.it/ BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA