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LOTTA 
ALLA 
CORRUZIONE. 
La 
legislazione 
italiana 
e 
britannica 
a 
confronto 
e 
le 
conseguenze 
per 
le 
imprese 
Ambasciata 
Inglese 
– 
Villa 
Wolkonsky 
Roma, 
16 
febbraio 
2011 
La corruzione: rischio oggettivo e percezione soggettiva. 
Politiche di sicurezza e politiche di prevenzione in Italia 
Maurizio Bortoletti 
Consigliere del Ministro 
per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
INDICE 
1. La percezione soggettiva. 
• Le “dimensioni” del tema 
• La “dittatura delle immagini influenti” 
• Vere “bugie” e “false verità” 
2. Il “rischio oggettivo”. 
• Le statistiche della delittuosità 
• Le statistiche della criminalità 
• I dati della Corte dei Conti 
3. Le “verità nascoste”. 
4. Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza.
Le dimensioni del “tema”
Le dimensioni del “tema”
La “dittatura delle immagini influenti”. 
Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.
La “dittatura delle immagini influenti”. 
Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.
La “dittatura delle immagini influenti”. 
Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006. 
“… l’analisi delle notizie sulla criminalità proposte dai Tg prime time nel 
periodo 2005-2009, fornisce – secondo il prof. Ilvo DIAMANTI - alcune 
indicazioni interessanti: 
• non esiste correlazione tra l’andamento dei reati denunciati e il numero di 
notizie sulla criminalità; 
• esiste, invece, una forte correlazione tra il numero di notizie di reati e la 
percezione della criminalità, 
con una situazione che in Italia degrada ulteriormente se analizzata in una 
prospettiva comparata con altri Paesi europei …. Il Tg1 – come emerge dalla 
rilevazione dell’Osservatorio di Pavia in relazione alla “notiziabilità” del tema 
allargata ai principali Tg europei - ha il doppio di notizie del Tg spagnolo e venti 
volte in più rispetto al telegiornale tedesco;la pagina della criminalità in Italia è 
costante, l’agenda dei telegiornali francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli non 
rileva la presenza quotidiana di notizie criminali …”.
Liberal,15 luglio 2010: 
“Vere bugie” e “false verità” 
“Il nostro è un Paese malato, non un malato terminale, ma certamente un malato 
grave, affetto da una patologia cronica, progressiva e contagiosa, che ne sta 
minando alla radice le energie fisiche e morali. … anche il chirurgo è malato e forse 
è più malato degli altri … preda di una rassegnazione debilitante … un cancro ad 
alta potenzialità distruttiva che stravolge il sistema immunitario del paese … un 
malato che appare ormai inguaribile, perché soffre di un male che ogni giorno ne 
mina la fibra. Sembra che non ci siano terapie …”. 
Senza entrare nel merito, certamente angosciante. 
Ma effettivamente, 
nell’Italia “culla del diritto” il diritto ci stava così bene da essersi addormentato? 
(Enio Flaiano).
“Vere bugie” e “false verità” 
Secondo il prof. Paul Ginsborg (V. FOA, P. GINSBORG, Le virtù della 
Repubblica, Il Saggiatore, Milano, 1997) gli Italiani “… amano follemente il loro 
paese” ma contemporaneamente “… ne dicono tutto il male possibile …”, così 
che l’Italia sembra sempre lì lì per staccarsi dall’Europa e precipitare nel 
Mediterraneo. 
3 delle CERTEZZE che hanno popolato il 2010: 
1. COSTO DELLA CORRUZIONE DI 60 MILIARDI DI EURO, I FAMOSI “1000 
EURO PRO CAPITE, NEONATI COMPRESI”. 
2. AUMENTO DELLE DENUNCE PER CORRUZIONE DEL 226% E PER 
CONCUSSIONE DEL 159%. 
3. L’ITALIA DOPO LA ZAMBIA NELL’INDICE 2010 DELLA CORRUZIONE DI 
TRANSPARENCY.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, 
neonati compresi”. 
…… con qualche autorevole “addetto ai lavori” che si è spinto ancora più in là, sostenendo che il dato va “… 
ben oltre la stima di 50-60 miliardi di euro …” e ottenendo uno spazio ancor più ampio sui mezzi di 
informazione, 
PURTROPPO, 
LA CIFRA È ATECNICA ed ERRATA, ed è reale solo l’EFFETTO ECO che l’ha resa 
verosimile.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, 
neonati compresi”. 
INFATTI: 
• la “stima” deriva da un dato contenuto in una ricerca della World Bank, la cd. “Relazione 
Kauffman” del 2004, che individuava il costo della corruzione nel mondo nel 3% del PIL 
mondiale; 
• da qui i 60 miliardi di euro (!), pari al 3% del PIL italiano, cioè un decimo circa del costo 
della corruzione mondiale stimata - con questo studio dalla World Bank - in $1 Trillion, 700 
miliardi di euro dell’epoca. 
MA 
• L’autore della stima ha, però, dimenticato di proseguire la sua lettura fino a dove la stessa 
World Bank afferma quella che poteva sembrare una banalità. E cioè che "First, as shown 
clearly by the data, the scale of corruption varies significantly from country to country“. 
• Il 2 settembre 2010, il Segretario Generale delle Nazioni Unite BAN KI-MOON a VIienna, 
nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione della IACA, l’Accademia internazionale 
anticorruzione, ha ricordato il dato madre: one trillion dollar quale costo della corruzione 
mondiale, 700 miliardi di euro.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: 
“… come ricordava l’altro giorno il collega De Sena – la notazione è di G. PISANU, 
Comunicazioni, Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle 
altre associazioni criminali, anche straniere, 2 dicembre 2008 - sull’entità di questo 
fatturato si conoscono valutazioni diverse, tutte per la verità impressionanti, ma 
raramente ben documentate….”. 
ATTENZIONE 
Tanto più si enfatizza il numero degli illeciti che non viene “misurato”, la parte 
dell’iceberg che resta sott’acqua, perché sfugge ai diversi sistemi di rilevazione che 
fotografano la cd. “criminalità registrata”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste 
nella quantificazione del “dato reale”, rispetto a quelle che emergono dal dato della 
criminalità registrata.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: 
Le recentissime parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon - 
Remarks to Inaugural Conference of the International Anti-Corruption Academy, Vienna, 2 
settembre 2010 - sembrano, però, ancora più significative, di fronte agli sforzi fatti da molti 
per immaginare e, poi, cosa più importante, per rendere noto a mezzo stampa, il 
“volume” di tangenti, mazzette e scambio di favori: “… One major handicap is that we 
don’t know how to measure corruption …” 
Un profilo di rilevante delicatezza, sul quale ha ritenuto necessario esprimersi 
recentemente lo stesso Consiglio d’Europa - Press Service fact sheet è consultabile 
all’indirizzo www.coe.int/greco - evidenziando come “... It is practically impossible to 
quantify the total cost of corruption because under-the-counter payments are obviously 
unknown (they were to some extent known until the tax deductibility of corruption-linked 
expenses was abolished following anti-corruption efforts by the international community in 
the 1990s)...”.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: 
In merito a questo “budgettare” i business criminali e, poi, i mercati sommersi, 
illegali, grigi o neri, viene rilevato sul piano del metodo, quindi a carattere generale, come 
gli indicatori relativi ai mercati illegali appaiano molto vulnerabili alle analisi approfondite 
sulla qualità dei dati, così da venire fino ad oggi frequentemente utilizzati più a fini 
comunicativi che non a fini analitici veri e propri : … classifiche e stime sono, quindi – ha 
notato L. CELI, Measuring Organised Crime in Italy – Experiences of the Mezzogiorno 
Region, intervento al convegno “UE Forum on the Prevention of Organised Crime”, 
Bruxelles, 7 febbraio 2006 - un’area di analisi che va sicuramente sviluppata, ma che 
oggi non appare ancora sufficientemente consolidata …”.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: 
Le poche voci dissonanti vengono schiacciate da una “questione morale” che, 
costantemente, quasi come un fiume carsico, riemerge nel dibattito politico e sociale e 
“mette all’indice” coloro che resistono “… alla tentazione di avventurarsi sul 
rischioso terreno dei paralleli e dei calcoli … custodendo con caparbietà il 
segreto – come ha ricordato Emanuele Narducci, Processi ai politici nella Roma antica, 
Laterza, Roma-Bari, 1995 - di questi risultati allegati e non dimostrati, facendo 
riferimento a parametri noti solo a lui stesso ed eludendo con allegria una serie di 
evidenti interrogativi….”.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: 
Una informazione corretta sul fenomeno sia ritenuta una necessità prima di tutto 
dagli “addetti ai lavori”, cioè da coloro che sono impegnati nell’azione di repressione 
della corruzione: una necessità equivalente alla stessa azione di contrasto, secondo il 
Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, il Generale dei Carabinieri 
GIRONE, Audizione avanti alle Commissioni I e II Riunite del Senato della Repubblica 
nell’ambito dell’esame del ddl 2156, 6 luglio 2010 - secondo il quale vi è “… la duplice 
necessità di neutralizzare adeguatamente le condotte illecite e di garantire una forte 
trasparenza sul fenomeno, anche per evitare che una amplificazione di dati inesatti 
possa incidere sull’immagine del Paese e, conseguentemente, sul suo rating in 
sede internazionale…”. 
PURTROPPO …..
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
PURTROPPO ….. 
per il paradosso dell’efficienza, 
un sistema repressivo come quello italiano 
che secondo il compianto Franz-Hermann Bruener, già Direttore generale dell’Ufficio anti-frode 
europeo (O.L.A.F), “… dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa 
tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… strumenti di indagine utilizzati tra i più 
avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi 
per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso 
invidiati dai colleghi di altri Paesi…”, 
…. può diventare penalizzante sotto il profilo della percezione
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
INFATTI, ….. 
se il sistema repressivo cattura un ladro o arresta un rapinatore, i cittadini si sentono rassicurati e 
provano fiducia verso le Istituzioni 
se lo stesso sistema repressivo indaga un corruttore o arresta un concussore, i cittadini non provano 
alcuna rassicurazione, piuttosto provano sfiducia verso il sistema 
PARADOSSALMENTE 
un sistema repressivo NON indipendente e meno efficace 
ASSICURA minori livelli di sfiducia verso le Istituzioni e una minore percezione soggettiva negativa 
… come ha ricordato Siim Kallas, già Commissario responsabile per l’amministrazione, 
l’audit e la lotte antifrode: “… un numero crescente di irregolarità comunicate può 
essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati ….”.
“Vere bugie” e “false verità” 
PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati 
compresi”. 
INFATTI, ….. 
L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, non 
ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi 
finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che si 
è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte 
degli Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – … - non utilizzino 
ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – situazione che costituisce un 
problema, in … - non abbiano rispettato i termini per la segnalazione e che alcuni di essi non 
abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”. 
Nella giornata "porte aperte" delle Istituzioni comunitarie svoltasi a Bruxelles sabato 8 
maggio 2010, l’OLAF ha presentato le Forze di Polizia italiane come un "… modello di polizia 
europea per il contrasto alle frodi ai danni del bilancio comunitario. L’Italia per troppo tempo 
all'indice delle statistiche dei paesi a rischio di frode e corruzione, da tempo sta assumendo un 
nuovo ruolo sulla scena internazionale. Non più Paese della frode, ma quello che con maggiore 
vigore, maggiori strumenti normativi, maggior numero di mezzi e più spiccata professionalità 
investigativa e giudiziaria (sia penale che amministrativa) combatte la criminalità finanziaria 
internazionale ….”.
“Vere bugie” e “false verità” 
SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% 
IN REALTA’, 
la Relazione del Procuratore Generale della Corte dei Conti in occasione 
dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a febbraio 2010, dice che una delle 5 Forze 
di Polizia, la Guardia di Finanza, ha segnalato come la propria attività operativa abbia 
registrato nel corso del periodo di interesse una simile aumento delle denunce. 
Il DATO TOTALE delle denunce inoltrate all’Autorità Giudiziaria da parte di tutte le 
Forze di Polizia è, però, restato, di fatto, IMMUTATO 
IN SINTESI, 
La Corte dei Conti ha semplicemente posto in evidenza come nel corso del periodo di 
interesse, INVARIATO IL DATO TOTALE DELLE DENUNCE, la Guardia di Finanza 
abbia registrato migliori risultati rispetto alle altre Forze di Polizia
“Vere bugie” e “false verità” 
SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% 
IN REALTA’, 
2004 2005 2006 2007 2008 
2009 
Delitti 
registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 3230 
Persone 
denunciate 
F M F M F M F M F M 
F 
M 
2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 3.511 9.367 
12.482 13.525 19.976 14.360 13.404 12.878 
Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 
NOTA METODOLOGICA: sono state considerate le fattispecie p. e p. dagli artt. : 414, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis, 
323, 353, 354, 355, 356, 640 bis del codice penale. Pur se evidentemente significativa, la fattispecie p. e p. dall’art. 640, 2°comma, c.p., dedicata a 
punire la fattispecie aggravata prevista nei casi di consumazione a danno dello Stato, non è stata considerata, in quanto il Sistema di Indagine, nella 
registrazione delle denunce per l’art. 640 bis cp, prevede tale specificazione quale voce facoltativa lasciata alla discrezionalità dell’operatore.
“Vere bugie” e “false verità” 
SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% 
IN REALTA’, 
Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 
2004 2005 2006 2007 2008 
2009 
Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171 
Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140 
Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330 
Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099 
Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747 
Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
da REPUBBLICA.IT del 26 ottobre 2010 
L'Ocse: "Classifiche poco attendibili,possono produrre danni" 
L'organizzazione lancia l'allarme sul rapporto di Transparency International: "Metodologia 
poco chiara e viziata da pregiudizi, ma i risultati vengono usati da chi decide gli aiuti 
internazionali" 
di CARLO CLERICETTI 
ROMA - Era stato lanciato addirittura un allarme preventivo: con una mail inviata ieri un 
dipartimento dell'Ocse ha diffuso uno studio, "Measuring governance", in cui avvertiva di 
prendere con le molle la classifica del rapporto di Transparency International. 
Senza entrare nel merito della discussione sull'importanza di questo o altri indicatori internazionali sulla governance 
- si dice nella mail - gli autori dello studio Ocse mettono in guardia i potenziali utenti del rapporto, invitandoli 
caldamente ad essere più attenti nell'esame dei reali contenuti e alla precisione di tutti i sistemi di classifiche della 
governance e di usare più cautela su come utilizzarli". 
I punteggi forniti da questi sistemi, continuano i ricercatori, sono spesso meno accurati di quanto molti utenti 
sembrino pensare, e per di più la loro costruzione risente di pregiudizi dei quali gli utilizzatori sono spesso ignari. 
Lo studio Ocse analizza puntigliosamente le metodologie usate e l'attendibilità di questi studi ne esce a pezzi. 
L'allarme Ocse, dunque, va preso molto sul serio. Queste classifiche possono sembrare una sorta di gioco di 
società, ma in effetti i danni che possono produrre sono reali e, come sempre, pesano sui più deboli.
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che 
L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 
1. NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 
2. NON consente di stilare classifiche e graduatorie: la stessa Transparency afferma – in Transparency 
International, Università di Passau (2008), The Methodology of the Corruption Perceptions Index 
2008 - che “… una graduatoria di Paesi può facilmente essere erroneamente interpretata come una 
misura assolutamente precisa delle performance di un dato paese. Questo non è affatto vero….”; 
3. NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una INTRINSECA IMPRECISIONE del suo 
Indice: “…Sin dalla sua prima pubblicazione nel 1995, TI ha fornito i dati relativi alla deviazione 
standard e al numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. Queste informazioni 
servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre viene fornita l’informazione del 
range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa segnare una deviazione standard tra le più 
elevate, superiore a 1, chiaro indicatore di un sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una 
significativa imprecisione della misurazione; 
4. NESSUNO dice che nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente di ricerca diverso, 
con le 6 (!) rilevazioni sull’Italia che sono state richieste SOLO a 4 enti diversi: Economic 
Intelligence Unit, Global Insights, IMD International, World Economic Forum’s Global 
Competitiveness
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che L’INDICE 
DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 
5. che si evoca il nomen “corruzione”, ma non si fa riferimento alle condotte che in Italia integrano le fattispecie 
penali di corruzione e concussione, bensì a un universo molto più ampio, tenuto conto che per Transparency 
International il CPI misura la percezione del “…misuse of public power for private benefit …” per la nota 
metodologica del CPI 2008, analoga a quella contenuta nello stesso documento relativo al CPI 2006: “…as the 
abuse of public office for private gain …”. Ciò che Transparency definisce corruzione, nell’Ordinamento 
Giuridico italiano corrisponde, in realtà, al risultato della “somma” di corruzione, concussione e abuso 
d’ufficio, di cui all’art. 323 c.p., un universo statistico estremamente più vasto. 
6. che il punteggio medio registrato dall’Italia degrada progressivamente e parallelamente alla graduale riduzione 
del numero di sources utilizzate: dalle 10 surveys utilizzate per il CPI 2004, che aiutano evidentemente a 
raffinare il dato soprattutto in presenza di rilevanti squilibri tra le diverse aree del Paese, si è passati alle 4 del 
CPI 2009, tenuto conto che due delle sei indicate nella Nota Metodologica fanno riferimento alla stessa fonte e a 
due anni successivi. 
La nota metodologia al CPI 2006 precisa, infatti, che “…The reliability of the CPI differs, however, across 
countries. Countries with a high number of sources and small differences in the evaluations provided by the 
sources (indicated by a narrow confidence range) convey greater reliability in terms of their score and ranking; 
the converse is also the case….”.
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency 
International: 
7. comprende tra le sue fonti il Control of Corruption della World Bank che fornisce un risultato 
DIVERSO e POSITIVO per l’Italia.
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE 
(CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 
8. comprende tra le sue fonti l’IMD, l’Institute for 
Management Development, il cui World Competitiveness 
Year Book presenta una Overall Performance Italy 2010 
che fornisce un risultato DIVERSO e POSITIVO per 
l’Italia.
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE 
(CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 
Italy: Indicator scores in the business rankings model 
Italy 
2005-09 2010-14 
Regional 
averagea Italy 
Regional 
averagea 
Political environment 
1. Risk of armed conflict 5 4.4 5 4.5 
2. Risk of social unrest 4 4.3 4 3.7 
3. Constitutional mechanisms for the orderly transfer of power 5 4.8 5 4.8 
4. Government and opposition 4 4.4 3 4.3 
5. Threat of politically motivated violence 4 4.1 4 4.1 
6. International disputes or tensions 5 4.3 5 4.3 
7. Government policy towards business 3 3.9 3 3.8 
8. Effectiveness of political system in policy formulation and execution 3 3.8 2 3.4 
9. Quality of the bureaucracy 3 3.7 3 3.7 
10. Transparency and fairness of legal system 3 4.0 3 4.0 
11. Efficiency of legal system 2 4.2 2 4.2 
12. Corruption 3 4.1 3 4.1 
13. Impact of crime 2 4.1 2 4.1 
a Out of 18 countries: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Netherlands, 
Norway, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, Turkey and the UK. 
Note. A single asterisk (*) denotes scores based on quantitative indicators. Indicators with a double asterisk (**) are partly 
based on data. All other indicators are qualitative in nature. 
Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010 
9. comprende tra le sue fonti l’Economist Intelligenge 
Unit, il cui Country Report sull’Italia segnala una 
sostanziale situazione di stabilità. 
Italy: 
Country Forecast 
July 2010 
Italy 
Editor: Robert O'Daly 
Editorial closing date: 22nd July 2010 
Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE che l’Italia registra un disallineamento estremamente significativo tra percezione 
e realtà, come rilevato dalla GALLUP, nella CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND THE 
FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27 , indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata 
dalla Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ). 
Percezione della estensione della corruzione o di 
altri illeciti nella pubblica amministrazione 
nazionale. 
Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la 
richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.
“Vere bugie” e “false verità” 
TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency 
NESSUNO DICE che una recente ricerca commissionata dalla UE all’Università di Goteborg, in 
tema di Quality of Government , abbia evidenziata per l’Italia una situazione che NON rende 
rappresentativa della situazione la MEDIANA. 
ECCO L’ERRORE: 
La mediana NON è rappresentativa 
della reale situazione del Paese
Le statistiche della delittuosità 
2004 2005 2006 2007 2008 
Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 
Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: 
• nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; 
• nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; 
• nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: 
• nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, 
• nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, 
• nel 2009, 873 sui 2946, il 29,6%. 
2009 
Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171 
Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140 
Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330 
Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099 
Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747 
Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230
Le statistiche della delittuosità
Le statistiche della delittuosità 
Le statistiche della delittuosità rese disponibili dal Ministero dell’Interno sono l’unica fonte 
ufficiale circa i reati e le persone denunciate da tutte le Forze di Polizia, comprese Polizia 
Penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Corpo Forestale dello Stato e, 
indirettamente, Corpi di polizia locali e Capitanerie di Porto. 
Si tratta di una delle due novità estremamente rilevanti introdotte nel 2004, quando il Sistema di 
Indagine, più noto con il suo acronimo SDI, sostituì il cd. modello 165 attraverso il quale dal 
1955 gli organismi periferici di sole 3 Forze di Polizia - Polizia di Stato, Carabinieri e 
Guardia di Finanza - trasmettevano all’Istat le denunce per tutti i delitti previsti dal codice 
penale, compendiate in informative trasmesse all’Autorità Giudiziaria. 
L’altra rilevante innovazione è stata quella della registrazione: 
1. di “fatti”, cioè di tutti gli avvenimenti d’interesse per le Forze di polizia, che a loro volta si 
distinguono in reati ed eventi non sanzionati penalmente, 
2. di “provvedimenti”, cioè atti formali emessi dalle autorità competenti nei confronti di 
soggetti od oggetti coinvolti in uno specifico reato o evento.
Le statistiche della delittuosità 
Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le 
statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire 
“criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse 
ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, 
il cd. numero oscuro: 
• varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; 
• è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), 
• è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore. 
In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del 
dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca 
il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, 
quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la 
rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale. 
E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più 
risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato 
statistico.
Le statistiche della criminalità 
Principali reati contro la P.A. 
Violazioni p. e p. dagli artt. 316 ter e 640 bis cp. 
Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere. 
Periodo “2006 – 2008”. 
2006 
2007 
2008 
M 
F 
Tot 
M 
F 
Tot 
M 
F 
Tot 
indebita 
percezione 
(art. 
316 
ter 
cp) 
• inizio 
azione 
penale 
288 
111 
399 
242 
104 
346 
176 
61 
237 
• condannate 
n.d. 
n.d. 
n.d. 
113 
63 
176 
84 
49 
133 
truffa 
per 
il 
conseguimento 
… 
(art.640 
bis 
cp) 
• inizio 
azione 
penale 
1.764 
398 
2.162 
1.894 
555 
2.449 
1.762 
622 
2.384 
• condannate 
n.d. 
n.d. 
n.d. 
242 
94 
336 
220 
120 
340 
Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. 
Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono 
comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”.
Le statistiche della criminalità 
Principali reati contro la P.A. 
Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere, 
per i reati di concussione e per corruzione. 
Periodo “2006 – 2008”. 
2006 
2007 
2008 
M 
F 
Tot 
M 
F 
Tot 
M 
F 
Tot 
concussione 
(art. 
317 
cp) 
• inizio 
azione 
penale 
267 
16 
283 
327 
20 
347 
365 
22 
387 
• condannate 
n.d. 
n.d. 
n.d. 
99 
2 
101 
72 
6 
78 
Corruzione 
complessivo 
• inizio 
azione 
penale 
1.030 
181 
1.211 
1.246 
157 
1.403 
1.056 
133 
1.189 
• condannate 
n.d. 
n.d. 
n.d. 
212 
28 
240 
191 
28 
217 
Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. 
Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono 
comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”. 
Il dato più ampio reso disponibile dall’Istat, rispetto a quello fin qui esaminato delle 3 fattispecie considerate nella lettura delle statistiche della 
delittuosità (artt. 318, 319, 320 cp): l’utilizzato “corruzione complessivo - artt. 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis cp” ricomprende, infatti, anche 
l’istigazione , la corruzione in atti giudiziari, il peculato di membri delle Comunità Europee.
I dati della Corte dei Conti 
IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO 
DELLE PROCURE REGIONALI, 
PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008. 
€ 1.386.038.981,65 
€ 57.607.164,42 
€ 139.297.932,34 
€ 36.859.370,20 
€ 578.637,80 € 394.505,17 
€ 69.013.083,11 
€ 1.000.000.000.000,00 
€ 100.000.000,00 
€ 10.000,00 
€ 1,00 
PERSONALE 
(Consulenze) 
MALADMINISTRATION 
ALTRE TIPOLOGIE 
EROGAZIONE 
CONTRIBUTI E 
FINANZIAMENTI - 
FRODI COMUNITARIE 
INCIDENTI 
DANNO 
ALL'IMMAGINE 
CORRUZIONE, 
TANGENTI, 
CONCUSSIONE ED 
ALTRI REATI 
Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione 
dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009. 
I l “problema corruzione” , 
seppure considerato insieme ad 
altri reati contro la P.A., pesa il 4% 
del totale degli importi delle 
citazioni in I grado: i 69 Meuro del 
2008 restano stazionari nel 2009 
E’ chiarissima l’importanza del 
d a t o r e l a t i v o a l l a 
maladministration: l’82% degli 
importi fa riferimento a questa 
macroarea. 
Quasi il 10% invece fa riferimento 
a reati che hanno inciso sulla 
corretta allocazione di fondi e 
finanziamenti pubblici, nazionali e 
comuni t a r i commessi da 
CHIUQUE.
Le “verità nascoste” 
Bad news are good news, ma … 
alcuni silenzi sul piano nazionale 
maggio 2010: l’approvazione di disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto 
alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma dei cosiddetti «caroselli» e 
«cartiere», 
luglio 2010, l’approvazione, unico Paese del G20, nella manovra anticrisi estiva di uno 
stanziamento dedicato di 2 Meuro per interventi di prevenzione della corruzione. 
agosto 2010, l’approvazione del Piano straordinario contro le mafie, che contiene pervasive 
misure per il contrasto alla infiltrazione della criminalità nell’economia legale e nella Pubblica 
Amministrazione; 
settembre 2010, in Senato, il Relatore di maggioranza del disegno di legge anticorruzione deposita 
un emendamento per introdurre quelle misure preventive che a livello internazionali sono 
considerate un efficace antidoto alla corruzione: whistleblowing, cioè la tutela del dipendente che 
segnala abusi; conflitti di interesse e controlli su consulenze/incarichi; revolving doors, per limitare 
le riassunzioni “interessate” alla fine del servizio pubblico; 
settembre 2010, in Senato, l’approvazione del disegno di legge di ratifica della Convenzione del 
Consiglio d’Europa contro la corruzione civile firmata nel (!) 1997.
Le “verità nascoste” 
Bad news are good news, ma … 
alcuni silenzi sul piano nazionale 
Infine, la recente Sentenza della Suprema Corte di Cassazione, la n. 42701 del 30 
settembre 2010 (depositata il 1° dicembre 2010), che ha riconosciuto l’operatività, 
in tema di responsabilità da reato degli enti, della applicazione alla persona 
giuridica delle misure cautelari interdittive anche qualora il reato presupposto sia 
quello di corruzione internazionale di cui all’art. 322 bis cod. pen.. 
La Suprema Corte ha evidenziato come si debba, poi, verificare in concreto l’effettiva 
possibilità di applicare tali misure senza che ciò comporti, seppure solo nella fase 
esecutiva, il coinvolgimento degli organismi di uno Stato estero sul quale il giudice 
italiano non ha giurisdizione, va evidenziato come il “sistema italiano di contrasto 
alla corruzione” si sia ulteriormente rafforzato con tale importante decisione.
Le “verità nascoste” 
Bad news are good news, ma … 
alcuni silenzi sul piano internazionale 
Transparency International nel Progress Report on OECD Convention Enforcement, 
in materia di implementazione degli strumenti e Convenzioni 
contro la corruzione 
ha collocato l’Italia tra i Paesi Active Enforcement 
insieme a Denmark, Germany, Norway, Switzerland, 
United Kingdom and United States.
Le “verità nascoste” 
TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption 
1. Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 
2. L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a 
Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.
Le “verità nascoste” 
Secondo il Global Enforcement Report 2010 di Trace Anti Bribery Compliance 
Solutions (consultabile all’indirizzo: AA.VV., Global Enforcement Report 2010, TRACE 
Anti Bribery Compliance Solutions, consultabile all’indirizzo www.secure.trace 
international.org/Default.asp?), l’Italia è al terzo posto nel mondo, dopo Stati Uniti e 
Korea del Sud nei risultati conseguiti dal nostro sistema repressivo nel perseguire – tra 
il 1977 e il giugno 2010 - i tentativi di corruzione di pubblici ufficiali italiani da parte di 
imprese straniere.
Le “verità nascoste” 
Global Integrity Report 2008 
(consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008). 
Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente 
e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per 
l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - 
è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best 
practice dalla World Bank: 
1. il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha 
raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo 
assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al 
confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che 
presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità 
e dell’anticorruzione; 
2. le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, 
sono : 
a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), 
b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very 
weak), 
c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), 
d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).
Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza 
1. Le politiche di sicurezza dovrebbero indirizzarsi alla tutela dei cittadini dalla 
percezione di insicurezza, sia questa collegata o meno alla presenza di fenomeni 
criminali e di inciviltà. 
2. Le politiche di prevenzione sono dirette ad impedire che vengano commessi reati 
e dovrebbero quindi tutelare i cittadini dal rischio oggettivo di essere vittime di 
eventi criminosi o di atti di inciviltà. 
3. Distinzione da ricollegare alla differenza - ormai ampiamente condivisa, tra rischio 
oggettivo e percezione soggettiva, tra bisogno di sicurezza e domanda di tutela 
che ne consegue: 
1. le politiche di prevenzione intervengono su una situazione di oggettiva 
esposizione al rischio, 
2. le politiche di sicurezza si rivolgono soprattutto alla percezione di insicurezza 
non fondata oggettivamente su una minaccia di criminalità: sono una risposta 
più globale rispetto alle strategie preventive.
Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza 
LA NUOVA PREVENZIONE 
Un intervento che ha l'obiettivo di eliminare o ridurre la frequenza di determinati 
comportamenti - siano essi qualificati o meno come criminali - ricorrendo a 
soluzioni diverse da quelle offerte dal sistema penale: non si tratta della 
prevenzione della criminalità intesa come scopo della pena. 
In particolare, appaiono strategiche le azioni di prevenzione situazionale: misure 
indirizzate direttamente agli effetti dei fenomeni criminali e al contesto in cui si 
verificano e intendono soprattutto: 
1. ridurre le opportunità; 
2. rendere più difficile consumare un reato, 
3. rendere inutile averlo perpetrato.
Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza 
1. La scelta del dlgs 150 del 27 ottobre 2009 
• Meritocrazia 
• Integrità 
• Efficienza 
• Responsabilità dirigenziale 
2. La class action pubblica 
3. La semplificazione amministrativa per ridurre gli spazi di discrezionalità 
cattiva 
4. L’innovazione e la digitalizaizone della PA. In particolare: 
• Il Codice della Amministrazione digitale 
• La Giustizia digitale 
• Il certificato medico on line 
• La ricetta on line 
• Il concorso per le assunzioni “Vinca il migliore”: assunti 534 
selezionati su 112mila domande in 10 mesi (febbraio – dicembre 
2010)
Grazie per l’attenzione 
Maurizio Bortoletti 
telefono : 0668997552 
m.bortoletti@governo.it

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  • 1. LOTTA ALLA CORRUZIONE. La legislazione italiana e britannica a confronto e le conseguenze per le imprese Ambasciata Inglese – Villa Wolkonsky Roma, 16 febbraio 2011 La corruzione: rischio oggettivo e percezione soggettiva. Politiche di sicurezza e politiche di prevenzione in Italia Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
  • 2. INDICE 1. La percezione soggettiva. • Le “dimensioni” del tema • La “dittatura delle immagini influenti” • Vere “bugie” e “false verità” 2. Il “rischio oggettivo”. • Le statistiche della delittuosità • Le statistiche della criminalità • I dati della Corte dei Conti 3. Le “verità nascoste”. 4. Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza.
  • 3. Le dimensioni del “tema”
  • 4. Le dimensioni del “tema”
  • 5. La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.
  • 6. La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.
  • 7. La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006. “… l’analisi delle notizie sulla criminalità proposte dai Tg prime time nel periodo 2005-2009, fornisce – secondo il prof. Ilvo DIAMANTI - alcune indicazioni interessanti: • non esiste correlazione tra l’andamento dei reati denunciati e il numero di notizie sulla criminalità; • esiste, invece, una forte correlazione tra il numero di notizie di reati e la percezione della criminalità, con una situazione che in Italia degrada ulteriormente se analizzata in una prospettiva comparata con altri Paesi europei …. Il Tg1 – come emerge dalla rilevazione dell’Osservatorio di Pavia in relazione alla “notiziabilità” del tema allargata ai principali Tg europei - ha il doppio di notizie del Tg spagnolo e venti volte in più rispetto al telegiornale tedesco;la pagina della criminalità in Italia è costante, l’agenda dei telegiornali francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli non rileva la presenza quotidiana di notizie criminali …”.
  • 8. Liberal,15 luglio 2010: “Vere bugie” e “false verità” “Il nostro è un Paese malato, non un malato terminale, ma certamente un malato grave, affetto da una patologia cronica, progressiva e contagiosa, che ne sta minando alla radice le energie fisiche e morali. … anche il chirurgo è malato e forse è più malato degli altri … preda di una rassegnazione debilitante … un cancro ad alta potenzialità distruttiva che stravolge il sistema immunitario del paese … un malato che appare ormai inguaribile, perché soffre di un male che ogni giorno ne mina la fibra. Sembra che non ci siano terapie …”. Senza entrare nel merito, certamente angosciante. Ma effettivamente, nell’Italia “culla del diritto” il diritto ci stava così bene da essersi addormentato? (Enio Flaiano).
  • 9. “Vere bugie” e “false verità” Secondo il prof. Paul Ginsborg (V. FOA, P. GINSBORG, Le virtù della Repubblica, Il Saggiatore, Milano, 1997) gli Italiani “… amano follemente il loro paese” ma contemporaneamente “… ne dicono tutto il male possibile …”, così che l’Italia sembra sempre lì lì per staccarsi dall’Europa e precipitare nel Mediterraneo. 3 delle CERTEZZE che hanno popolato il 2010: 1. COSTO DELLA CORRUZIONE DI 60 MILIARDI DI EURO, I FAMOSI “1000 EURO PRO CAPITE, NEONATI COMPRESI”. 2. AUMENTO DELLE DENUNCE PER CORRUZIONE DEL 226% E PER CONCUSSIONE DEL 159%. 3. L’ITALIA DOPO LA ZAMBIA NELL’INDICE 2010 DELLA CORRUZIONE DI TRANSPARENCY.
  • 10. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. …… con qualche autorevole “addetto ai lavori” che si è spinto ancora più in là, sostenendo che il dato va “… ben oltre la stima di 50-60 miliardi di euro …” e ottenendo uno spazio ancor più ampio sui mezzi di informazione, PURTROPPO, LA CIFRA È ATECNICA ed ERRATA, ed è reale solo l’EFFETTO ECO che l’ha resa verosimile.
  • 11. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. INFATTI: • la “stima” deriva da un dato contenuto in una ricerca della World Bank, la cd. “Relazione Kauffman” del 2004, che individuava il costo della corruzione nel mondo nel 3% del PIL mondiale; • da qui i 60 miliardi di euro (!), pari al 3% del PIL italiano, cioè un decimo circa del costo della corruzione mondiale stimata - con questo studio dalla World Bank - in $1 Trillion, 700 miliardi di euro dell’epoca. MA • L’autore della stima ha, però, dimenticato di proseguire la sua lettura fino a dove la stessa World Bank afferma quella che poteva sembrare una banalità. E cioè che "First, as shown clearly by the data, the scale of corruption varies significantly from country to country“. • Il 2 settembre 2010, il Segretario Generale delle Nazioni Unite BAN KI-MOON a VIienna, nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione della IACA, l’Accademia internazionale anticorruzione, ha ricordato il dato madre: one trillion dollar quale costo della corruzione mondiale, 700 miliardi di euro.
  • 12. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: “… come ricordava l’altro giorno il collega De Sena – la notazione è di G. PISANU, Comunicazioni, Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, 2 dicembre 2008 - sull’entità di questo fatturato si conoscono valutazioni diverse, tutte per la verità impressionanti, ma raramente ben documentate….”. ATTENZIONE Tanto più si enfatizza il numero degli illeciti che non viene “misurato”, la parte dell’iceberg che resta sott’acqua, perché sfugge ai diversi sistemi di rilevazione che fotografano la cd. “criminalità registrata”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste nella quantificazione del “dato reale”, rispetto a quelle che emergono dal dato della criminalità registrata.
  • 13. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: Le recentissime parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon - Remarks to Inaugural Conference of the International Anti-Corruption Academy, Vienna, 2 settembre 2010 - sembrano, però, ancora più significative, di fronte agli sforzi fatti da molti per immaginare e, poi, cosa più importante, per rendere noto a mezzo stampa, il “volume” di tangenti, mazzette e scambio di favori: “… One major handicap is that we don’t know how to measure corruption …” Un profilo di rilevante delicatezza, sul quale ha ritenuto necessario esprimersi recentemente lo stesso Consiglio d’Europa - Press Service fact sheet è consultabile all’indirizzo www.coe.int/greco - evidenziando come “... It is practically impossible to quantify the total cost of corruption because under-the-counter payments are obviously unknown (they were to some extent known until the tax deductibility of corruption-linked expenses was abolished following anti-corruption efforts by the international community in the 1990s)...”.
  • 14. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: In merito a questo “budgettare” i business criminali e, poi, i mercati sommersi, illegali, grigi o neri, viene rilevato sul piano del metodo, quindi a carattere generale, come gli indicatori relativi ai mercati illegali appaiano molto vulnerabili alle analisi approfondite sulla qualità dei dati, così da venire fino ad oggi frequentemente utilizzati più a fini comunicativi che non a fini analitici veri e propri : … classifiche e stime sono, quindi – ha notato L. CELI, Measuring Organised Crime in Italy – Experiences of the Mezzogiorno Region, intervento al convegno “UE Forum on the Prevention of Organised Crime”, Bruxelles, 7 febbraio 2006 - un’area di analisi che va sicuramente sviluppata, ma che oggi non appare ancora sufficientemente consolidata …”.
  • 15. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: Le poche voci dissonanti vengono schiacciate da una “questione morale” che, costantemente, quasi come un fiume carsico, riemerge nel dibattito politico e sociale e “mette all’indice” coloro che resistono “… alla tentazione di avventurarsi sul rischioso terreno dei paralleli e dei calcoli … custodendo con caparbietà il segreto – come ha ricordato Emanuele Narducci, Processi ai politici nella Roma antica, Laterza, Roma-Bari, 1995 - di questi risultati allegati e non dimostrati, facendo riferimento a parametri noti solo a lui stesso ed eludendo con allegria una serie di evidenti interrogativi….”.
  • 16. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI: Una informazione corretta sul fenomeno sia ritenuta una necessità prima di tutto dagli “addetti ai lavori”, cioè da coloro che sono impegnati nell’azione di repressione della corruzione: una necessità equivalente alla stessa azione di contrasto, secondo il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, il Generale dei Carabinieri GIRONE, Audizione avanti alle Commissioni I e II Riunite del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame del ddl 2156, 6 luglio 2010 - secondo il quale vi è “… la duplice necessità di neutralizzare adeguatamente le condotte illecite e di garantire una forte trasparenza sul fenomeno, anche per evitare che una amplificazione di dati inesatti possa incidere sull’immagine del Paese e, conseguentemente, sul suo rating in sede internazionale…”. PURTROPPO …..
  • 17. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. PURTROPPO ….. per il paradosso dell’efficienza, un sistema repressivo come quello italiano che secondo il compianto Franz-Hermann Bruener, già Direttore generale dell’Ufficio anti-frode europeo (O.L.A.F), “… dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso invidiati dai colleghi di altri Paesi…”, …. può diventare penalizzante sotto il profilo della percezione
  • 18. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. INFATTI, ….. se il sistema repressivo cattura un ladro o arresta un rapinatore, i cittadini si sentono rassicurati e provano fiducia verso le Istituzioni se lo stesso sistema repressivo indaga un corruttore o arresta un concussore, i cittadini non provano alcuna rassicurazione, piuttosto provano sfiducia verso il sistema PARADOSSALMENTE un sistema repressivo NON indipendente e meno efficace ASSICURA minori livelli di sfiducia verso le Istituzioni e una minore percezione soggettiva negativa … come ha ricordato Siim Kallas, già Commissario responsabile per l’amministrazione, l’audit e la lotte antifrode: “… un numero crescente di irregolarità comunicate può essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati ….”.
  • 19. “Vere bugie” e “false verità” PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. INFATTI, ….. L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, non ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che si è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte degli Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – … - non utilizzino ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – situazione che costituisce un problema, in … - non abbiano rispettato i termini per la segnalazione e che alcuni di essi non abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”. Nella giornata "porte aperte" delle Istituzioni comunitarie svoltasi a Bruxelles sabato 8 maggio 2010, l’OLAF ha presentato le Forze di Polizia italiane come un "… modello di polizia europea per il contrasto alle frodi ai danni del bilancio comunitario. L’Italia per troppo tempo all'indice delle statistiche dei paesi a rischio di frode e corruzione, da tempo sta assumendo un nuovo ruolo sulla scena internazionale. Non più Paese della frode, ma quello che con maggiore vigore, maggiori strumenti normativi, maggior numero di mezzi e più spiccata professionalità investigativa e giudiziaria (sia penale che amministrativa) combatte la criminalità finanziaria internazionale ….”.
  • 20. “Vere bugie” e “false verità” SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% IN REALTA’, la Relazione del Procuratore Generale della Corte dei Conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a febbraio 2010, dice che una delle 5 Forze di Polizia, la Guardia di Finanza, ha segnalato come la propria attività operativa abbia registrato nel corso del periodo di interesse una simile aumento delle denunce. Il DATO TOTALE delle denunce inoltrate all’Autorità Giudiziaria da parte di tutte le Forze di Polizia è, però, restato, di fatto, IMMUTATO IN SINTESI, La Corte dei Conti ha semplicemente posto in evidenza come nel corso del periodo di interesse, INVARIATO IL DATO TOTALE DELLE DENUNCE, la Guardia di Finanza abbia registrato migliori risultati rispetto alle altre Forze di Polizia
  • 21. “Vere bugie” e “false verità” SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% IN REALTA’, 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Delitti registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 3230 Persone denunciate F M F M F M F M F M F M 2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 3.511 9.367 12.482 13.525 19.976 14.360 13.404 12.878 Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. NOTA METODOLOGICA: sono state considerate le fattispecie p. e p. dagli artt. : 414, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis, 323, 353, 354, 355, 356, 640 bis del codice penale. Pur se evidentemente significativa, la fattispecie p. e p. dall’art. 640, 2°comma, c.p., dedicata a punire la fattispecie aggravata prevista nei casi di consumazione a danno dello Stato, non è stata considerata, in quanto il Sistema di Indagine, nella registrazione delle denunce per l’art. 640 bis cp, prevede tale specificazione quale voce facoltativa lasciata alla discrezionalità dell’operatore.
  • 22. “Vere bugie” e “false verità” SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159% IN REALTA’, Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171 Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140 Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330 Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099 Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747 Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230
  • 23. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency da REPUBBLICA.IT del 26 ottobre 2010 L'Ocse: "Classifiche poco attendibili,possono produrre danni" L'organizzazione lancia l'allarme sul rapporto di Transparency International: "Metodologia poco chiara e viziata da pregiudizi, ma i risultati vengono usati da chi decide gli aiuti internazionali" di CARLO CLERICETTI ROMA - Era stato lanciato addirittura un allarme preventivo: con una mail inviata ieri un dipartimento dell'Ocse ha diffuso uno studio, "Measuring governance", in cui avvertiva di prendere con le molle la classifica del rapporto di Transparency International. Senza entrare nel merito della discussione sull'importanza di questo o altri indicatori internazionali sulla governance - si dice nella mail - gli autori dello studio Ocse mettono in guardia i potenziali utenti del rapporto, invitandoli caldamente ad essere più attenti nell'esame dei reali contenuti e alla precisione di tutti i sistemi di classifiche della governance e di usare più cautela su come utilizzarli". I punteggi forniti da questi sistemi, continuano i ricercatori, sono spesso meno accurati di quanto molti utenti sembrino pensare, e per di più la loro costruzione risente di pregiudizi dei quali gli utilizzatori sono spesso ignari. Lo studio Ocse analizza puntigliosamente le metodologie usate e l'attendibilità di questi studi ne esce a pezzi. L'allarme Ocse, dunque, va preso molto sul serio. Queste classifiche possono sembrare una sorta di gioco di società, ma in effetti i danni che possono produrre sono reali e, come sempre, pesano sui più deboli.
  • 24. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 1. NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 2. NON consente di stilare classifiche e graduatorie: la stessa Transparency afferma – in Transparency International, Università di Passau (2008), The Methodology of the Corruption Perceptions Index 2008 - che “… una graduatoria di Paesi può facilmente essere erroneamente interpretata come una misura assolutamente precisa delle performance di un dato paese. Questo non è affatto vero….”; 3. NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una INTRINSECA IMPRECISIONE del suo Indice: “…Sin dalla sua prima pubblicazione nel 1995, TI ha fornito i dati relativi alla deviazione standard e al numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. Queste informazioni servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre viene fornita l’informazione del range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa segnare una deviazione standard tra le più elevate, superiore a 1, chiaro indicatore di un sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una significativa imprecisione della misurazione; 4. NESSUNO dice che nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente di ricerca diverso, con le 6 (!) rilevazioni sull’Italia che sono state richieste SOLO a 4 enti diversi: Economic Intelligence Unit, Global Insights, IMD International, World Economic Forum’s Global Competitiveness
  • 25. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 5. che si evoca il nomen “corruzione”, ma non si fa riferimento alle condotte che in Italia integrano le fattispecie penali di corruzione e concussione, bensì a un universo molto più ampio, tenuto conto che per Transparency International il CPI misura la percezione del “…misuse of public power for private benefit …” per la nota metodologica del CPI 2008, analoga a quella contenuta nello stesso documento relativo al CPI 2006: “…as the abuse of public office for private gain …”. Ciò che Transparency definisce corruzione, nell’Ordinamento Giuridico italiano corrisponde, in realtà, al risultato della “somma” di corruzione, concussione e abuso d’ufficio, di cui all’art. 323 c.p., un universo statistico estremamente più vasto. 6. che il punteggio medio registrato dall’Italia degrada progressivamente e parallelamente alla graduale riduzione del numero di sources utilizzate: dalle 10 surveys utilizzate per il CPI 2004, che aiutano evidentemente a raffinare il dato soprattutto in presenza di rilevanti squilibri tra le diverse aree del Paese, si è passati alle 4 del CPI 2009, tenuto conto che due delle sei indicate nella Nota Metodologica fanno riferimento alla stessa fonte e a due anni successivi. La nota metodologia al CPI 2006 precisa, infatti, che “…The reliability of the CPI differs, however, across countries. Countries with a high number of sources and small differences in the evaluations provided by the sources (indicated by a narrow confidence range) convey greater reliability in terms of their score and ranking; the converse is also the case….”.
  • 26. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 7. comprende tra le sue fonti il Control of Corruption della World Bank che fornisce un risultato DIVERSO e POSITIVO per l’Italia.
  • 27. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 8. comprende tra le sue fonti l’IMD, l’Institute for Management Development, il cui World Competitiveness Year Book presenta una Overall Performance Italy 2010 che fornisce un risultato DIVERSO e POSITIVO per l’Italia.
  • 28. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: Italy: Indicator scores in the business rankings model Italy 2005-09 2010-14 Regional averagea Italy Regional averagea Political environment 1. Risk of armed conflict 5 4.4 5 4.5 2. Risk of social unrest 4 4.3 4 3.7 3. Constitutional mechanisms for the orderly transfer of power 5 4.8 5 4.8 4. Government and opposition 4 4.4 3 4.3 5. Threat of politically motivated violence 4 4.1 4 4.1 6. International disputes or tensions 5 4.3 5 4.3 7. Government policy towards business 3 3.9 3 3.8 8. Effectiveness of political system in policy formulation and execution 3 3.8 2 3.4 9. Quality of the bureaucracy 3 3.7 3 3.7 10. Transparency and fairness of legal system 3 4.0 3 4.0 11. Efficiency of legal system 2 4.2 2 4.2 12. Corruption 3 4.1 3 4.1 13. Impact of crime 2 4.1 2 4.1 a Out of 18 countries: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Netherlands, Norway, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, Turkey and the UK. Note. A single asterisk (*) denotes scores based on quantitative indicators. Indicators with a double asterisk (**) are partly based on data. All other indicators are qualitative in nature. Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010 9. comprende tra le sue fonti l’Economist Intelligenge Unit, il cui Country Report sull’Italia segnala una sostanziale situazione di stabilità. Italy: Country Forecast July 2010 Italy Editor: Robert O'Daly Editorial closing date: 22nd July 2010 Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010
  • 29. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE che l’Italia registra un disallineamento estremamente significativo tra percezione e realtà, come rilevato dalla GALLUP, nella CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND THE FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27 , indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata dalla Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ). Percezione della estensione della corruzione o di altri illeciti nella pubblica amministrazione nazionale. Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.
  • 30. “Vere bugie” e “false verità” TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency NESSUNO DICE che una recente ricerca commissionata dalla UE all’Università di Goteborg, in tema di Quality of Government , abbia evidenziata per l’Italia una situazione che NON rende rappresentativa della situazione la MEDIANA. ECCO L’ERRORE: La mediana NON è rappresentativa della reale situazione del Paese
  • 31. Le statistiche della delittuosità 2004 2005 2006 2007 2008 Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: • nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; • nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; • nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: • nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, • nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, • nel 2009, 873 sui 2946, il 29,6%. 2009 Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171 Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140 Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330 Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099 Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747 Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230
  • 32. Le statistiche della delittuosità
  • 33. Le statistiche della delittuosità Le statistiche della delittuosità rese disponibili dal Ministero dell’Interno sono l’unica fonte ufficiale circa i reati e le persone denunciate da tutte le Forze di Polizia, comprese Polizia Penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Corpo Forestale dello Stato e, indirettamente, Corpi di polizia locali e Capitanerie di Porto. Si tratta di una delle due novità estremamente rilevanti introdotte nel 2004, quando il Sistema di Indagine, più noto con il suo acronimo SDI, sostituì il cd. modello 165 attraverso il quale dal 1955 gli organismi periferici di sole 3 Forze di Polizia - Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza - trasmettevano all’Istat le denunce per tutti i delitti previsti dal codice penale, compendiate in informative trasmesse all’Autorità Giudiziaria. L’altra rilevante innovazione è stata quella della registrazione: 1. di “fatti”, cioè di tutti gli avvenimenti d’interesse per le Forze di polizia, che a loro volta si distinguono in reati ed eventi non sanzionati penalmente, 2. di “provvedimenti”, cioè atti formali emessi dalle autorità competenti nei confronti di soggetti od oggetti coinvolti in uno specifico reato o evento.
  • 34. Le statistiche della delittuosità Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire “criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, il cd. numero oscuro: • varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; • è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), • è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore. In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale. E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato statistico.
  • 35. Le statistiche della criminalità Principali reati contro la P.A. Violazioni p. e p. dagli artt. 316 ter e 640 bis cp. Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere. Periodo “2006 – 2008”. 2006 2007 2008 M F Tot M F Tot M F Tot indebita percezione (art. 316 ter cp) • inizio azione penale 288 111 399 242 104 346 176 61 237 • condannate n.d. n.d. n.d. 113 63 176 84 49 133 truffa per il conseguimento … (art.640 bis cp) • inizio azione penale 1.764 398 2.162 1.894 555 2.449 1.762 622 2.384 • condannate n.d. n.d. n.d. 242 94 336 220 120 340 Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”.
  • 36. Le statistiche della criminalità Principali reati contro la P.A. Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere, per i reati di concussione e per corruzione. Periodo “2006 – 2008”. 2006 2007 2008 M F Tot M F Tot M F Tot concussione (art. 317 cp) • inizio azione penale 267 16 283 327 20 347 365 22 387 • condannate n.d. n.d. n.d. 99 2 101 72 6 78 Corruzione complessivo • inizio azione penale 1.030 181 1.211 1.246 157 1.403 1.056 133 1.189 • condannate n.d. n.d. n.d. 212 28 240 191 28 217 Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”. Il dato più ampio reso disponibile dall’Istat, rispetto a quello fin qui esaminato delle 3 fattispecie considerate nella lettura delle statistiche della delittuosità (artt. 318, 319, 320 cp): l’utilizzato “corruzione complessivo - artt. 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis cp” ricomprende, infatti, anche l’istigazione , la corruzione in atti giudiziari, il peculato di membri delle Comunità Europee.
  • 37. I dati della Corte dei Conti IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO DELLE PROCURE REGIONALI, PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008. € 1.386.038.981,65 € 57.607.164,42 € 139.297.932,34 € 36.859.370,20 € 578.637,80 € 394.505,17 € 69.013.083,11 € 1.000.000.000.000,00 € 100.000.000,00 € 10.000,00 € 1,00 PERSONALE (Consulenze) MALADMINISTRATION ALTRE TIPOLOGIE EROGAZIONE CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI - FRODI COMUNITARIE INCIDENTI DANNO ALL'IMMAGINE CORRUZIONE, TANGENTI, CONCUSSIONE ED ALTRI REATI Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009. I l “problema corruzione” , seppure considerato insieme ad altri reati contro la P.A., pesa il 4% del totale degli importi delle citazioni in I grado: i 69 Meuro del 2008 restano stazionari nel 2009 E’ chiarissima l’importanza del d a t o r e l a t i v o a l l a maladministration: l’82% degli importi fa riferimento a questa macroarea. Quasi il 10% invece fa riferimento a reati che hanno inciso sulla corretta allocazione di fondi e finanziamenti pubblici, nazionali e comuni t a r i commessi da CHIUQUE.
  • 38. Le “verità nascoste” Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano nazionale maggio 2010: l’approvazione di disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», luglio 2010, l’approvazione, unico Paese del G20, nella manovra anticrisi estiva di uno stanziamento dedicato di 2 Meuro per interventi di prevenzione della corruzione. agosto 2010, l’approvazione del Piano straordinario contro le mafie, che contiene pervasive misure per il contrasto alla infiltrazione della criminalità nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione; settembre 2010, in Senato, il Relatore di maggioranza del disegno di legge anticorruzione deposita un emendamento per introdurre quelle misure preventive che a livello internazionali sono considerate un efficace antidoto alla corruzione: whistleblowing, cioè la tutela del dipendente che segnala abusi; conflitti di interesse e controlli su consulenze/incarichi; revolving doors, per limitare le riassunzioni “interessate” alla fine del servizio pubblico; settembre 2010, in Senato, l’approvazione del disegno di legge di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la corruzione civile firmata nel (!) 1997.
  • 39. Le “verità nascoste” Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano nazionale Infine, la recente Sentenza della Suprema Corte di Cassazione, la n. 42701 del 30 settembre 2010 (depositata il 1° dicembre 2010), che ha riconosciuto l’operatività, in tema di responsabilità da reato degli enti, della applicazione alla persona giuridica delle misure cautelari interdittive anche qualora il reato presupposto sia quello di corruzione internazionale di cui all’art. 322 bis cod. pen.. La Suprema Corte ha evidenziato come si debba, poi, verificare in concreto l’effettiva possibilità di applicare tali misure senza che ciò comporti, seppure solo nella fase esecutiva, il coinvolgimento degli organismi di uno Stato estero sul quale il giudice italiano non ha giurisdizione, va evidenziato come il “sistema italiano di contrasto alla corruzione” si sia ulteriormente rafforzato con tale importante decisione.
  • 40. Le “verità nascoste” Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano internazionale Transparency International nel Progress Report on OECD Convention Enforcement, in materia di implementazione degli strumenti e Convenzioni contro la corruzione ha collocato l’Italia tra i Paesi Active Enforcement insieme a Denmark, Germany, Norway, Switzerland, United Kingdom and United States.
  • 41. Le “verità nascoste” TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption 1. Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 2. L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.
  • 42. Le “verità nascoste” Secondo il Global Enforcement Report 2010 di Trace Anti Bribery Compliance Solutions (consultabile all’indirizzo: AA.VV., Global Enforcement Report 2010, TRACE Anti Bribery Compliance Solutions, consultabile all’indirizzo www.secure.trace international.org/Default.asp?), l’Italia è al terzo posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Korea del Sud nei risultati conseguiti dal nostro sistema repressivo nel perseguire – tra il 1977 e il giugno 2010 - i tentativi di corruzione di pubblici ufficiali italiani da parte di imprese straniere.
  • 43. Le “verità nascoste” Global Integrity Report 2008 (consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008). Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best practice dalla World Bank: 1. il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità e dell’anticorruzione; 2. le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, sono : a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very weak), c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).
  • 44. Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza 1. Le politiche di sicurezza dovrebbero indirizzarsi alla tutela dei cittadini dalla percezione di insicurezza, sia questa collegata o meno alla presenza di fenomeni criminali e di inciviltà. 2. Le politiche di prevenzione sono dirette ad impedire che vengano commessi reati e dovrebbero quindi tutelare i cittadini dal rischio oggettivo di essere vittime di eventi criminosi o di atti di inciviltà. 3. Distinzione da ricollegare alla differenza - ormai ampiamente condivisa, tra rischio oggettivo e percezione soggettiva, tra bisogno di sicurezza e domanda di tutela che ne consegue: 1. le politiche di prevenzione intervengono su una situazione di oggettiva esposizione al rischio, 2. le politiche di sicurezza si rivolgono soprattutto alla percezione di insicurezza non fondata oggettivamente su una minaccia di criminalità: sono una risposta più globale rispetto alle strategie preventive.
  • 45. Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza LA NUOVA PREVENZIONE Un intervento che ha l'obiettivo di eliminare o ridurre la frequenza di determinati comportamenti - siano essi qualificati o meno come criminali - ricorrendo a soluzioni diverse da quelle offerte dal sistema penale: non si tratta della prevenzione della criminalità intesa come scopo della pena. In particolare, appaiono strategiche le azioni di prevenzione situazionale: misure indirizzate direttamente agli effetti dei fenomeni criminali e al contesto in cui si verificano e intendono soprattutto: 1. ridurre le opportunità; 2. rendere più difficile consumare un reato, 3. rendere inutile averlo perpetrato.
  • 46. Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza 1. La scelta del dlgs 150 del 27 ottobre 2009 • Meritocrazia • Integrità • Efficienza • Responsabilità dirigenziale 2. La class action pubblica 3. La semplificazione amministrativa per ridurre gli spazi di discrezionalità cattiva 4. L’innovazione e la digitalizaizone della PA. In particolare: • Il Codice della Amministrazione digitale • La Giustizia digitale • Il certificato medico on line • La ricetta on line • Il concorso per le assunzioni “Vinca il migliore”: assunti 534 selezionati su 112mila domande in 10 mesi (febbraio – dicembre 2010)
  • 47. Grazie per l’attenzione Maurizio Bortoletti telefono : 0668997552 m.bortoletti@governo.it