1. IL POTERE
La capacità di ottenere degli effetti,
produrre dei cambiamenti o esercitare
un'influenza.
la capacità, posseduta da singoli o
gruppi, di modificare il comportamento
di
altri.
coglie una relazione tra:
• 2 singoli
• 2 gruppi
• 1 singolo ed 1 gruppo
2. IL POTERE
Concetto Duplice
PASSIVO: comando
impartito da una persona
ad un’altra.
ATTIVO: poter fare o
essere in grado di fare
qualcosa.
Lo sviluppo psicofisico del bambino comprende una progressiva acquisizione di
potere, sia nei confronti del mondo esterno ed interno, sia attraverso l'esperienza
dei rapporti di potere di cui è intessuta tutta la vita umana.
3. IL POTERE
Michel Foucault: concetto
di PERVASIVITA’ DEL
POTERE
Max Weber: analisi rapporto
tra POTERE E STATO
4. IL POTERE
PERVASIVITA’ DEL POTERE
Concetto secondo il quale il potere è diffuso in tutti i rapporti e in tutte le
pratiche sociali.
Secondo Foucault esistono due dimensioni del potere
MACRO: concentrazione negli organi
dello Stato preposti a legiferare e
governare. (Parlamento)
MICRO: forza impersonale e anonima che è
presente ovunque (discorsi, rapporti
interpersonali, istituzioni educative o
sanitarie).
5. IL POTERE
PERVASIVITA’ DEL POTERE
“La volontà di potere” (1976)
non è un insieme di istituzioni e apparati che
garantiscono la sottomissione dei
cittadini all’autorità dello Stato, ma piuttosto un
potere con la “p” minuscola visto come un
insieme di rapporti di forza che strutturano la
società.
Lo Stato non ricopre tutto il campo dei
rapporti di
potere realmente esistenti.
Microfisica del potere
6. IL POTERE
PERVASIVITA’ DEL POTERE
Lo Stato non è mai repressivo, ma agisce come
dispositivo di controllo e di
organizzazione della vita sociale in chiave
positiva.
È il Potere che plasma la
società e non lo Stato
Il discorso scientifico sulla sessualità
non nasce per reprimere gli istinti o per
vietare certi comportamenti, ma per
indicare quali sono gli atti
più idonei al raggiungimento del
piacere, in tal modo la sessualità è
posta sotto il controllo di una pratica
discorsiva e le infinte possibilità del
corpo sono condotte nella direzione
giusta, senza proibizioni o moralismi.
7. IL POTERE
POTERE E
STATO
L’analisi di Max Weber si differenzia da quella degli altri studiosi perché si
concentra sull’analisi concreta e descrittiva del fenomeno individuando i
contesti reali in cui esso si manifesta.
E’ quindi opportuno fare una netta distinzione:
PUNTO DI VISTA GIURIDICO PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO
Analizza in astratto la
legittimità del potere
verificare caso per
caso il concreto funzionamento
delle relazioni politiche.
8. IL POTERE
POTERE E
STATO
Individuiamo due tipi diversi di manifestazione di potere
LEGITTIMO: come quello esercitato dallo STATO nei
confronti dei CITTADINI che non ha bisogno di
utilizzare la forza per far rispettare le sue regole
perché vengono seguite dalla maggior parte degli
individui
ILLEGITTIMO: come quello esercitato da un
MALVIVENTE nei confronti della VITTIMA che
necessita dell’uso della forza bruta in quanto non
riesce ad ottenere il consenso
OBBEDIENZA
CONTINUATIVA
OBBEDIENZA
COATTA
9. IL POTERE
POTERE E
STATO
Secondo Weber esistono 3 tipi di potere legittimo che lui chiama IDEALI:
- potere tradizionale
- potere legale-razionale
- potere carismatico
Questi 3 modelli hanno lo scopo di
mettere in luce 3 modi diversi di
motivare l’obbedienza alle proprie
regole e quindi, permettono di
capire le ragioni del loro successo.
10. IL POTERE
POTERE E
STATO
Nel POTERE TRADIZIONALE, la legittimità del potere risiede nel rispetto della tradizione e
nella reverenza verso il SIGNORE, come gli antichi imperi, i regni dei signori feudali del
Medioevo o gli imperi asiatici.
PATRIARCALE: forma più antica di potere dove
l’autorità massima è rappresentata da un
capofamiglia all’interno di una comunità domestica
PATRIMONIALE: Evoluzione del governo
Patriarcale; in questo modello colui che esercita
l’autorità è l’individuo più ricco e potente che
governa sul suo territorio come fosse una casa (Il
Faraone che considera l’Egitto la sua casa).
11. IL POTERE
POTERE E
STATO
Nel POTERE LEGALE-RAZIONALE, l’obbedienza è motivata dalla credenza nella razionalità
del comportamento conforme alla legge, considerata come un insieme di norme generali e astratte che
valgono indipendentemente dalle caratteristiche personali di colui o coloro che le hanno promulgate.
STATO BUROCRATICO: totalmente impersonale, il
ruolo dello stato è rappresentato da un insieme di
individui che svolgono funzioni diverse all’interno
di esso.
12. IL POTERE
POTERE E
STATO
Nel POTERE CARISMATICO, l’obbedienza è motivata dalla credenza nelle doti straordinarie del capo. Il
termine “carisma” nella tradizione ebraico-cristiana indica una dote spiegabile attraverso un rapporto
privilegiato dell’individuo che ne è depositario con la divinità, dove il dono si traduce con una vocazione o
chiamata interiore, a cui non ci si può sottrarre.
Il Leader non ha bisogno di legittimarsi in quanto
l’adesione da parte dei suoi membri è spontanea,
perché spesso legata alla speranza che ripongono
in lui.
A causa della sua precarietà, Il potere carismatico è
destinato ad evolversi nelle altre forme di potere.
13. LO STATO
La parola Stato, compare per la prima volta nel
“Principe” di Niccolò Machiavelli e deriva dal
latino “status” (situazione) un termine usato
per designare una dimensione e sia pubblica e
collettiva che personale ed individuale
Da qui l’espressione “status rei puplicae”
(situazione che riguarda la comunità) da
non confondere con il termine
“Repubblica“.
14. LO STATO
Il termine che utilizziamo oggi per definire lo Stato, corrisponde, secondo Weber, ad
un cambiamento radicale nella
natura del potere politico verificatosi in età moderna, con la comparsa degli Stati
nazionali o
territoriali, caratterizzati da solidi confini territoriali, un efficiente apparato
amministrativo e dal monopolio dell’uso legittimo della forza.
15. LO STATO
Jean Bodin: nell’opera “I sei
libri dello Stato”
Thomas Hobbes: nell’opera
“Il Leviatano”
Entrambi ipotizzarono uno Stato forte e unitario, capace di porre
fine alle guerre interne e di garantire la pace, condizione
necessaria per lo sviluppo economico e sociale
Primi teorici della sovranità
dello stato
ORDINE POLITICO, progetto razionale che
punta alla creazione di rapporti sociali pacifici
ORDINE NATURALE, assenza di regole ed
insicurezza
16. LO STATO
Lo stato moderno ha conosciuto 3
incarnazioni principali
- MONARCHIA ASSOLUTA
- MONARCHIA COSTITUZIONALE
- DEMOCRAZIA LIBERALE
17. LO STATO
MONARCHIA ASSOLUTA
L’esempio più significativo è quello del regno di Luigi XIV di Francia (Il Re Sole), che rafforzò il potere centrale e
monopolizzò i servizi.
Questa forma di Stato è caratterizzata dall’accentramento del potere nella
figura del monarca, che esercita direttamente o indirettamente, TUTTE LE
FUNZIONI DELLA SOVRANITÀ.
Hobbes legittima, almeno nella teoria, questo tipo di stato in quanto lo ritiene l’unico in grado di
portare la pace; gli individui si assoggettano completamente ad un unico individuo, rinunciando
alle loro libertà naturali ma ricevono in cambio pace e sicurezza.
18. LO STATO
MONARCHIA COSTITUZIONALE
Il primo esempio lo abbiamo con il regno di Guglielmo III d’Orange e della moglie Maria che, nel 1689 posero
fine al dominio assolutistico degli Stuart; restituirono al parlamento britannico le sue prerogative e ripristinarono
la libertà di esprimere le proprie idee politiche e di professare la religione protestante che gli Stuart avevano
cercato di estirpare.
13 FEBBRAIO 1689: fu redatto il documento chiamato “Bill Of Rights” (Dichiarazione dei diritti), elaborato dai
membri del parlamento inglese e poi firmato dai due sovrani; questo documento pose le basi per tutte le
successive Monarchie Liberali, quel tipo di monarchie, cioè, che rispettano e garantiscono le libertà individuali
19. LO STATO
MONARCHIA COSTITUZIONALE
E’ il primo passo per sviluppare il liberalismo politico, cioè quella corrente di pensiero politico che si impegnava
per il progressivo riconoscimento a tutti i cittadini dei diritti civili ovvero quei diritti che definiscono uno spazio
in cui il cittadino può agire liberamente fuori dal controllo dello Stato.
STATO ASSOLUTO:
sono in mano ad uno stesso
individuo
LEGISLATIVO = fare leggi
ESECUTIVO = amministrare lo Stato
GIUDIZIARIO = applicare la giustizia
STATO LIBERALE:
divisione equilibrata
20. LO STATO
DEMOCRAZIA LIBERALE
Forma odierna dello Stato, in questa dimensione non sono rappresentati i ceti
sociali o le corporazioni economiche ma i singoli individui considerati uguali di
fronte alla legge.
SOVRANITA’ POPOLARE
principio secondo cui, ogni
individuo ha diritto di eleggere i
rappresentanti del governo
INVIOLABILITA’ DEI DIRITTI
FONDAMENTALI
1) PENSIERO
2) CULTO
3) STAMPA
4) ASSOCIAZIONE
ECONOMICA
21. LO STATO
DEMOCRAZIA LIBERALE
SOVRANITA’ POPOLARE
SUFFRAGIO UNIVERSALE
Chiunque può esprimere il
proprio voto,
indipendentemente dal sesso,
ceto sociale o religione
professata
PARTITI
Sono complesse associazioni
che, attraverso il proprio
programma, guidano il popolo
nella scelta del governo,
mettendo in comunicazione
elettori e candidati.
ALTERNANZA POLITICA
E’ l’indicatore principale del buon funzionamento della
democrazia
22. LO STATO
DEMOCRAZIA LIBERALE
ESPANSIONE DELLO STATO
Condizione che si è palesata tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900
Ovvero una costante e continua espansione dello
stato in quasi tutti gli aspetti della società:
AUMENTO NUMERICO DEI MINISTERI
CRESCITA E PENETRAZIONE CAPILLARE DELLA
BUROCRAZIA
STATALIZZAZIONE DI SERVIZI PUBBLICI
ESSENZIALI (istruzione, sanità,
trasporti)
AUMENTO DEL NUMERO DEI DIPENDENTI
STATALI
Lo Stato diventa quindi una
presenza massiva che incorpora
diversi aspetti della SOCIETA’ CIVILE,
cioè anche di aspetti che con
dovrebbe essere legati alla politica o
allo stato.
La SOCIETA’ CIVILE diventa un intermediario tra la dimensione privata della
famiglia e quella pubblica dello stato, il rischio è che però si abbia una
sovrapposizione delle due dimensioni