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STUDIO GIFOR DI LUIGI SANI
Via del Parione 1 - 50123 – Firenze
Tel e Fax 055 292813
Email: gigisani@giforperglialberi.it

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI STABILITÀ DEI PINI
DOMESTICI VEGETANTI IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI A LA SPEZIA,
MEDIANTE VALUTAZIONE VISIVA CON METODO VINA, ANALISI
STRUMENTALI CON TOMOGRAFO SONICO ED ELETTRICO,
PROVA DI TRAZIONE CONTROLLATA E ANALISI MODELLISTICA
CON IL SOFTWARE OREBLA
RELAZIONE TECNICA

Committente: Comune di La Spezia
Tecnico
incaricato: Dottore Forestale Luigi SANI

Collaboratori: Dottore Forestale Vincenzo BLOTTA
Dottore Forestale Gianluca CAPECCHI
Dottoressa Agronoma Luciana SERPE
Firenze, luglio 2013
Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo
Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI STABILITÀ DEI PINI DOMESTICI
VEGETANTI IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI A LA SPEZIA, MEDIANTE
VALUTAZIONE VISIVA CON METODO VINA, ANALISI STRUMENTALI CON
TOMOGRAFO SONICO ED ELETTRICO, PROVA DI TRAZIONE
CONTROLLATA E ANALISI MODELLISTICA CON IL SOFTWARE OREBLA
RELAZIONE TECNICA

1 SCOPO DELL'INDAGINE
Nel mese di luglio del corrente anno, l’Amministrazione comunale di La Spezia, nell’ambito
degli interventi di riqualificazione di piazza Giuseppe Verdi, ritenendo necessario eseguire
una valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità dei pini domestici
vegetanti al centro della piazza, in modo tale da verificare l’opportunità o meno del loro
abbattimento e le eventuali cure necessarie per la loro conservazione, incaricava il Dottore
Forestale Luigi Sani di eseguire tali accertamenti mediante la predisposizione di una
valutazione visiva con metodo Vina, integrata da analisi strumentali quali la tomografia
sonica ed elettrica e la prova di trazione controllata. Tali rilievi diagnostici sono stati eseguiti
nei giorni 7 ed 8 del mese di luglio 2013 e, con il seguente elaborato, si presentano i risultati
conseguiti.
Rilevatore: Dottore Forestale Luigi SANI, iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi e Forestali
della Provincia di Firenze con il n° 659, coadiuvato alla diagnostica dai Dottori Forestali
Vincenzo BLOTTA e Gianluca CAPECCHI e dalla Dottoressa Agronoma Luciana SERPE.
Qualifiche ed esperienza nel settore: questa relazione si basa sui rilievi effettuati di fronte
all’albero. Le conclusioni raggiunte sono comunque il frutto della esperienza e della
professionalità dell’estensore nel campo della Arboricoltura Ornamentale, così come indicate
nella sintesi del curriculum qui riportata.
Luigi Sani, membro della Società Italiana di Arboricoltura e Consigliere nel periodo 2008-2013, membro
dell’International Society of Arboriculture. Direttore della rivista Arbor. Certificato quale European Tree
Technician e ISA Master Arborist, specializzato quale coordinatore per la sicurezza, come addetto ai
sistemi di accesso e posizionamento mediante funi e per l’uso di piattaforme elevabili. Ha svolto incarichi
di formazione in “Biomeccanica e valutazione di stabilità degli alberi” presso le Università di Firenze,
Padova e Pisa, dove è stato nominato Cultore della Materia. Ha pubblicato oltre 40 titoli fra libri,
articoli su riviste specializzate, articoli divulgativi, presentazioni a convegni e traduzioni. Docente in
corsi di specializzazione professionale sul tema della Statica delle strutture arboree. Svolge attività
professionale nel campo dell’Arboricoltura e specificamente della valutazione di stabilità e nella
diagnostica strumentale degli alberi dal 2000.

2 TERMINI DI GARANZIA
Questa relazione si basa sui rilievi visuali effettuati di fronte all’albero e sull’analisi
biomeccanica desunta sulla base di tali informazioni. Le conclusioni raggiunte sono
comunque il frutto della esperienza e della professionalità dell’estensore nell’analisi della
situazione riscontrata al momento del sopralluogo e non tengono quindi conto dei possibili

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effetti derivanti da condizioni climatiche eccezionali, vandalismi o incidenti di varia natura
(danni meccanici, inquinamento chimico, fuoco, ecc.). L’estensore non accetterà quindi
alcuna contestazione derivante da questi fattori, né se i lavori prescritti non saranno realizzati
nei tempi e modi indicati, da personale qualificato e nel rispetto delle buone pratiche in
Arboricoltura. L’attendibilità di questa relazione si esaurisce naturalmente nel tempo, in
relazione ai cambiamenti delle condizioni ambientali del sito di vegetazione, di potature o se
vengono eseguiti lavori o interventi non specificati in relazione.
In qualità di arboricoltore, il tecnico incaricato è specialista del settore ed utilizza le
conoscenze ed esperienze professionali per esaminare gli alberi e prescrivere misure che ne
favoriscano la bellezza, la salute e la sicurezza. Il Committente, proprietario o gestore
dell’albero, può scegliere o meno di accettare queste prescrizioni o richiedere
approfondimenti. Gli alberi, diversamente da manufatti antropici, sono strutture dinamiche e,
nella loro gestione, possono essere applicabili tecniche colturali diverse, che comportano
rischi diversi. Una ragionevole gestione del rischio deve avere tuttavia sempre l’obiettivo di
conservare alberi che appaiono stabili al verificarsi di eventi meteorici non particolarmente
intensi. Con la presente relazione i tecnici incaricati propongono un indirizzo di riferimento
per le decisioni gestionali che deve assumere il proprietario/gestore dell’albero. Qualora la
percezione del rischio del committente fosse diversa, è necessario riconsiderare gli interventi
proposti in relazione a tale diversa impostazione.
Sebbene un ragionevole sistema di gestione del rischio ha generalmente l’obiettivo di
conservare alberi che appaiono stabili in presenza degli eventi meteorici che normalmente
possono verificarsi nel luogo di vegetazione dell’albero, risulta tuttavia necessario precisare
che tutti gli alberi conservano inevitabilmente una certa dose di propensione al cedimento (e
quindi di pericolosità). In Arboricoltura non è infatti possibile individuare ogni e qualsiasi
condizione che potrebbe portare un albero al cedimento totale o parziale. Gli alberi sono
organismi viventi, che possono cadere in molti modi, alcuni dei quali non ancora pienamente
compresi. Inoltre le condizioni degli alberi sono spesso nascoste da altri alberi, dal fogliame o
da manufatti che impediscono l’osservazione e l’analisi. L’apparato radicale poi vegeta al di
sotto del terreno e non è quindi osservabile se non in peculiari situazioni e con tecniche
appropriate e complesse.
Infine, occorre ancora precisare che gli alberi si sono evoluti in modo tale da favorire il
cedimento di loro parti prima dell’intera struttura: rami e branche possono quindi essere
sacrificate al posto dell’albero intero. Normalmente i cedimenti di branca si limitano alla
rottura di rami di modeste dimensioni ed in periodi di condizioni climatiche molto negative.
Tuttavia, come è ovvio in ogni sistema naturale, le eccezioni a questa regola sono possibili,
per cui questo tipo di cedimenti sono molto difficili da prevedere. Anzi è noto che anche
alberi o loro parti perfettamente sane, considerate sicure, possono cadere per eventi peculiari,
o a causa di diversi fattori dipendenti da condizioni relative alla fisiologia del legno, ad aspetti
dinamici od alla interazione fra radici e terreno.
Nella gestione degli alberi l’obiettivo da perseguire è quindi quello di ridurre il rischio in
quanto, sfortunatamente, non è mai possibile eliminare interamente il rischio derivante da un
possibile cedimento, a meno che non si abbatta l’albero. Si rimarca quindi che non è possibile
garantire che un albero sarà sano e strutturalmente sicuro in tutte le circostanze o per un dato
periodo di tempo. Talora infatti gli alberi appaiono sani ma possono essere strutturalmente
instabili. Al tempo stesso anche gli interventi colturali, come ogni medicina, non possono

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essere garantiti. Inoltre, riguardo agli interventi ed alle cure colturali prescritte queste possono
essere condizionate da fatti, persone, vincoli territoriali o pareri formulati
dall’Amministrazione. Il tecnico incaricato declina ogni responsabilità per l’eventuale
mancata autorizzazione di interventi prescritti o per le conseguenze connesse.
In sostanza gli alberi devono essere “gestiti”, ma non possono essere “condizionati” e per
vivere in loro prossimità è necessario accettare un certo livello di rischio. Poiché la salute e la
stabilità degli alberi si modificano nel tempo talora anche repentinamente, questi ultimi
necessitano di un programma di monitoraggio minimo di tale rischio e ciò è specificato nella
scheda di rilevamento la cui adesione è condizione essenziale per la verifica nel tempo delle
condizioni di salute e di stabilità.

3 PIANO DI LAVORO
Il lavoro commissionato si prefigge l’obiettivo di rispondere alle esigenze manifestate dalla
committenza e quindi di valutare l’insieme delle condizioni vegetative e fitosanitarie degli
alberi al fine di determinarne lo stato generale di salute e di stabilità, la presenza di patologie
e le relazioni fra questi e l’ambiente in cui vivono, con particolare riferimento alla opportunità
o meno della loro conservazione e alle possibili cure da somministrare, anche in relazione alla
destinazione d’uso del sito in cui vegetano. In particolare il capitolo 4 chiarisce i principali
aspetti relativi alla metodologia di indagine seguita, il capitolo 5 espone il quadro diagnostico
relativo alle piante esaminate ed il capitolo 6 analizza e commenta i risultati alla luce degli
obiettivi prefissati.

4 METODOLOGIA DI INDAGINE
Per quanto concerne i criteri metodologici adottati nell’elaborazione del quadro conoscitivo,
questi si fondano sulle più recenti acquisizioni scientifiche nel campo dell’Arboricoltura
Ornamentale. La procedura seguita consiste in un’analisi visuale con il metodo della
valutazione integrata, seguita dall’approfondimento strumentale e modellistico.
4.1 VALUTAZIONE INTEGRATA
La metodologia di valutazione integrata dell’albero consiste in una valutazione visuale da
terra di tutte le caratteristiche dell’albero importanti ai fini della determinazione delle
condizioni di salute e stabilità. Il rilievo applica il protocollo PHC (Plant Health Care) che
definisce una metodica attraverso la quale la valutazione delle condizioni di vegetazione di un
esemplare arboreo e la definizione delle possibili cure, scaturiscono dallo studio delle
interazioni fra il trattamento agronomico (fertilizzazioni, interventi fitosanitari, potature,
scelta del sito d’impianto, ecc.), i condizionamenti esterni di carattere biotico (parassiti,
patogeni, ecc.) ed abiotico (fattori fisici dell’ambiente) e le interferenze esercitate dall’uomo
(inquinamento ambientale, urti accidentali, vandalismo, ecc.). Inoltre, specie in contesti
urbani, l’insieme delle variabili sopra esposte possono condizionare non solo la salute della
pianta, ma anche la sua stabilità (cioè il pericolo che l’albero o alcune sue parti possano
rompersi e cadere). Si esegue quindi sempre anche una verifica di stabilità, finalizzata ad

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escludere un pericolo di caduta superiore a quello definibile come “naturale”, in particolare
laddove un ipotetico cedimento può provocare danni a persone o cose. La metodologia seguita
consiste nella descrizione accurata delle condizioni stazionali, delle caratteristiche
dendrostrutturali, delle anomalie morfologiche e delle difettosità dell’albero, dei segni e
sintomi derivanti da patologie di varia natura. Per fare questo si ricorre ad una metodica di
lavoro dichiarata (SANI L., 2008 - Valutazione integrata dell'albero. Manuale ad uso pratico
per il rilevamento delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità degli alberi in ambito
urbano. Nicomp L.E. Firenze), ricorrendo ad una scheda indicante:
il codice identificativo dell’albero e del rilievo;
l’ubicazione della pianta ed il tipo di sito in cui essa vegeta;
la posizione sociale della pianta nel contesto della vegetazione circostante (se presente);
le caratteristiche dimensionali e cioè la circonferenza del fusto misurata a 1.30 m e
l’altezza totale;
l’età ontogenetica (utile per determinare l’eventuale tipo di potatura da eseguire);
le caratteristiche della stazione (cioè del luogo topografico in cui la pianta vive), con
riferimento ai conflitti che la pianta presenta con manufatti, i problemi legati alla natura
del suolo, ecc.;
le condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità delle varie parti della pianta (radici e
colletto, fusto principale, castello, branche e ramificazione, chioma) indicando le
principali problematiche visibili (presenza di carie, ferite non rimarginate, ecc.);
Nelle schede, la presenza del difetto è indicata con una X nella casella a fianco del nome
(nella scheda speditiva) e con il nome del difetto (nella scheda approfondita), una presenza
significativa del difetto è indicata con la sigla XF (nella scheda speditiva) e con il nome del
difetto seguito dalla lettera maiuscola F (nella scheda approfondita), mentre una presenza del
difetto molto forte è indicata con la sigla XMF (nella scheda speditiva) e con il nome del
difetto seguito dalle lettere maiuscole MF (nella scheda approfondita),
Su tali basi vengono quindi fornite alcune valutazioni di sintesi molto importanti al fine di
determinare il giudizio finale e, quindi, le prescrizioni colturali. Si formulano infatti alcuni
giudizi in merito a:
valore ornamentale del soggetto, giudicato euristicamente;
giudizio di “propensione al cedimento”: evidenzia il grado di pericolo associabile alle
condizioni di stabilità della pianta in relazione alle diverse forme di cedimento possibili
(ribaltamento della zolla, rottura del tronco al colletto, rottura del tronco, cedimenti al
castello, cedimento dei rami). La massima propensione al cedimento è attribuita ai
soggetti che manifestano segni imminenti di cedimento strutturale o evidenti patologie;
per i soggetti in condizioni di stabilità progressivamente migliori si attribuisce un valore
di propensione molto probabile, probabile, possibile, e infine improbabile allorquando non
si osservano segni o sintomi di problematiche in atto.
Giudizio sulla “probabilità di colpire il bersaglio”: ci informa sulla possibilità che
l’albero o una sua parte possa, cadendo, colpire un bersaglio. Si definisce quindi in
relazione ai possibili bersagli presenti nell’area di potenziale caduta ed al loro tasso di
occupazione. Tale probabilità può essere molto bassa, se il potenziale bersaglio occupa
l’area di potenziale caduta occasionalmente (un veicolo lungo una strada rurale), oppure
progressivamente bassa, media, alta o molto alta, se il bersaglio è sempre presente
nell’area di potenziale caduta (un piccolo chiostro sotto un albero inclinato).
Giudizio sulla possibile entità delle “conseguenze” del cedimento in relazione al
bersaglio. Queste possono essere trascurabili, se il bersaglio non è importante (cartello

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stradale), quindi minime, significative, importanti o severe, nel caso il cedimento possa
colpire delle persone non proteggibili.
Giudizio di “rischio di instabilità”: è dato dal prodotto logico dei tre indici precedenti e
denota così piante in condizioni di rischio estremo (che dovrebbero essere sicuramente
eliminate perché si trovano in condizioni di elevata propensione al cedimento in quanto
presentano difetti morfologici e strutturali importanti e possono provocare danni ingenti a
persone o cose), elevato (laddove le condizioni di cui sopra si manifestano sempre in
modo consistente ma sembrano non avere carattere di imminenza), moderato (per le cui
piante è necessario adottare specifiche cure colturali ed un programma di monitoraggio),
basso (per quei soggetti che denunciano lievi difetti o sono ubicati in zone meno
problematiche) o trascurabile (per quei soggetti che non presentano difetti o anomalie
significative ed il cui pericolo di caduta è pertanto limitato ad eventi non prevedibili o
comunque avverrebbe in luoghi non pericolosi).
Infine, la scheda riporta le prescrizioni necessarie per la gestione e cioè:
tipo di intervento che si ritiene opportuno adottare;
sua urgenza;
eventuali approfondimenti di indagine (analisi particolari o in quota);
programma di monitoraggio cui la pianta dovrà essere sottoposta.

4.2 ANALISI STRUMENTALE
L’esame visuale, per quanto approfondito, non sempre permette di acquisire un quadro
valutativo completo ed esauriente delle condizioni di salute e di stabilità in cui si trova una
pianta, in particolare laddove sono presenti difetti importanti. In tali casi l’individuazione e la
stima dell’estensione di alcuni difetti strutturali interni può essere verificata, successivamente
all’indagine visuale, mediante l’impiego di strumentazione specifica.
Prova strumentale mediante Tomografo sonico
L’analisi strumentale è stata eseguita ricorrendo ad un tomografo tipo Picus® a 8 sensori,
particolarmente utile per determinare la presenza e l’estensione di eventuali carie e/o cavità
all’interno del fusto. Lo strumento utilizzato determina la velocità con cui un onda sonora,
generata alternativamente sui diversi sensori, si propaga all’interno del fusto. I dati relativi al
tempo che impiegano gli impulsi generati su un sensore a raggiungere gli altri sensori sono
quindi trasferiti ad un computer che elabora una immagine della sezione del fusto,
evidenziando la presenza di alcuni difetti strutturali interni e quantificandone l’estensione.
Infatti, poiché la velocità di propagazione del suono nei solidi (Vs, [m/s]) è data dalla
relazione:
Vs = √ E / ρ
in cui:
ρ è la densità del mezzo [kg/m3]
E è il modulo di Young [N/m2],
tale velocità dipende dall’elasticità del legno (quindi dalla specie) e dalle sue condizioni di
densità e umidità (modificate dalla presenza di processi degradativi come le carie). Tenuto
conto che, con il verificarsi di processi come le carie, l’elasticità tende a ridursi prima e più
rapidamente di quanto non faccia la densità del legno, ne segue che è possibile dedurre la
presenza di fenomeni di degradazione del legno con il ridursi della velocità di propagazione
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dell’onda sonica. In sostanza, la propagazione del suono sarà tanto più lenta quanto più il
legno è “meno solido”, cioè più alterato. In ogni caso, con questa metodologia non si perviene
ad una stima compiuta della resistenza del legno quanto piuttosto della sua rigidità.
Prova strumentale mediante tomografo elettrico
Non tutti i difetti sono chiaramente individuabili mediante il tomografo sonico. In certe
situazioni, quindi, le condizioni interne dei tessuti legnosi devono essere valutate anche
ricorrendo ad un tomografo ad impedenza elettrica elettrico tipo Treetronic® a 24 sensori. Lo
strumento misura, grazie ad un insieme di conduttori, le proprietà elettriche di una
determinata sezione dell’albero, fornendo una rappresentazione planimetrica della
distribuzione dei valori di resistività. Le proprietà elettriche fondamentali (resistività e
conducibilità) sono influenzate da molti fattori, tra cui la concentrazione ionica e l’umidità del
legno, che a loro volta variano in funzione della specie, della stagione, della temperatura e
umidità ambientali, ecc. Poiché la conducibilità aumenta in presenza di carie del legno, in
quanto si determina un rilascio di cationi e un incremento di umidità nei tessuti, per lo meno
fino a quando non si provocano rotture in cui può entrare l’aria, il tomografo elettrico può, in
particolare se utilizzato insieme al tomografo sonico, fornire indicazioni più accurate in
merito alla presenza di tessuti alterati o di cavità all’interno di un albero.
Prova di trazione controllata
La prova di trazione controllata è una procedura di valutazione della stabilità degli alberi
sviluppata in campo forestale da molto tempo per scopi diversi, introdotta in tempi
relativamente recenti nell’ambito dell’Arboricoltura Ornamentale e finalizzata a determinare,
con la minore approssimazione possibile, la potenzialità al ribaltamento della zolla radicale o
la rottura del fusto determinando, al tempo stesso, la velocità critica del vento che potrebbe
determinare tali accadimenti. La prova di trazione controllata (vedi schema allegato) consiste
nel sottoporre l’albero ad una sollecitazione di trazione semistatica per mezzo di un tirfor,
collegato ad un punto di ancoraggio fisso, e nel misurare la relazione che sussiste fra la forza
esercitata e le sollecitazioni indotte sull’albero. Le sollecitazioni studiate sono l’inclinazione
della zolla radicale, misurata mediante il posizionamento di inclinometri in prossimità del
colletto, e l’allungamento delle fibre, misurato attraverso estensimetri posizionati ad una certa
altezza lungo la superficie esterna del tronco. Al fine di non danneggiare la capacità di
resistenza meccanica dell’albero, la sollecitazione esercitata sull’esemplare deve essere
contenuta entro certi limiti prefissati, ma comunque in modo tale da poter determinare, sulla
base del rapporto sforzo–deformazione misurato, il carico critico di rottura o sradicamento
dell’albero. Una volta determinata la forza critica che implica la rottura del tronco o il
ribaltamento della zolla radicale è possibile, mediante l’approntamento di un’analisi
modellistica dell’albero, determinare la velocità critica massima per mezzo della formula
comunemente utilizzata per la stima della forza del vento su un oggetto:
Mrib = Σi (Fwi * Hi)
dove:
Fwi = ½ * ρ * Cd * Ai * vi2
in cui Mrib è il momento ribaltante critico, Hi è l’altezza lungo la chioma, Fw è la spinta del
vento, ρ è la densità dell’aria, A è la superficie di esposizione della chioma e Cd è il
coefficiente aerodinamico, che tiene conto della sollecitazione aeroelastica indotta
dall’interazione fra albero e vento.
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Per quanto concerne il valore del fattore di sicurezza (e quindi anche il valore della velocità
critica dalla quale esso viene desunto) ottenuto dalla prova di trazione controllata, è
necessario precisare che esso è il frutto, oltreché di una relazione fra elasticità della struttura
legnosa e rottura della stessa che non è perfettamente univoca, dell’applicazione con criterio
deterministico di valori univoci alle variabili condizionanti. In realtà alcuni di tali valori
(come la superficie di massima esposizione della chioma o l’altezza del baricentro della
chioma) sono di relativamente facile determinazione mentre altri, (in particolare il
coefficiente aerodinamico o il fattore di turbolenza) sono sostanzialmente inconoscibili. Nella
pratica tali coefficienti sono quindi stimati sulla base dell’esperienza (cercando di mantenersi
in condizioni di maggior sicurezza) e pertanto i risultati desunti dalla loro applicazione non
devono essere considerati come un dato assolutamente preciso, ma piuttosto come una
grandezza di riferimento delle più probabili condizioni in cui l’albero si trova.
Analisi modellistica biomeccanica
Le tecniche di analisi visuale sono finalizzate, con modalità diverse, a individuare la presenza
e l’estensione di difetti strutturali o di patologie degenerative nel tessuto legnoso. Tali
fenomeni determinano modificazioni nella forma e nelle proprietà meccaniche del legno che,
in ultima analisi, provocano una riduzione della capacità del fusto o delle radici di
controbilanciare le tensioni provocate dal peso stesso della pianta e, soprattutto, dalla spinta
esercitata dal vento. Sebbene una valutazione analitica precisa delle sollecitazioni esercitate in
casi concreti non sia possibile, sia a causa dell’anisotropia della struttura legnosa e della
complessità strutturale dell’albero, sia a causa dell’altrettanto complessa interazione di questa
con la dinamica del vento, l’analisi modellistica, permette una stima indicativa del fattore di
sicurezza mediante il rapporto fra variabili significative dal punto di vista biomeccanico.
Nel caso specifico si è utilizzato un software appositamente predisposto (SANI, 2009b) che,
mediante calcoli finalizzati a determinare i reali carichi gravanti sull’albero e sulla zolla
radicale, cerca di individuare la velocità del vento critica (o il carico aggiuntivo della neve)
che potrebbe determinare il cedimento dell’albero. In particolare il fattore di sicurezza al
ribaltamento (FSrib) è dato dal rapporto fra le forze ribaltanti (Frib) e quelle stabilizzanti (Fstab).
Per un albero, le forze ribaltanti sono date dalla spinta del vento e dal peso della porzione di

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pianta che insiste esternamente all’area determinata dalla zolla radicale. Le forze stabilizzanti
sono invece date dal peso della porzione di albero che insiste all’interno dell’area della zolla
radicale, cui si aggiunge il peso della zolla stessa. In termini analitici avremo che:
FSrib = Fstab / Frib
Dove
Fstab = (Ftr+ + Fch+ + Fn+ + Fz) / Arsw
e
Frib = Fw + Ftr- + Fch- + Fnin cui il simbolo + o – all’apice indica se la porzione di fusto ricade internamente o
esternamente al punto esterno della zolla radicale, mentre il coefficiente Arsw [%] rappresenta
la porzione della capacità di ancoraggio totale della zolla radicale che è assicurata dal peso
della zolla stessa. Il fattore di sicurezza nei confronti della rottura del tronco alla base è invece
dato dal rapporto fra il modulo di rottura e lo sforzo flettente dovuto alla spinta del vento,
valutato per diverse velocità del vento sia in condizioni di tronco sano (0% di riduzione del
momento di inerzia) che per sezioni basali danneggiate, dato da:
σ = Mw / W
dove il momento flettente del vento è stimato con metodo cinematico.
Infine, abbiamo provveduto a stimare il possibile peggioramento delle condizioni di stabilità
nei confronti dello sprofondamento del terreno, ipotizzando la presenza di un carico critico
dovuto ad un evento nevoso intenso, ricorrendo ad un modello geomeccanico del terreno e
cioè secondo il metodo delle strisce di Prandtl.
Stima del vento critico
Differentemente dalla valutazione di stabilità visuale e strumentale classica, che individua
sostanzialmente la presenza di difettosità o anomalie morfologiche più o meno direttamente
connesse con la propensione al cedimento degli alberi, la prova di trazione controllata e
l’analisi modellistica studiano l’albero nel suo complesso, cercando di individuare quali siano
le condizioni critiche al contorno che possono determinarne il cedimento. In particolare, per la
rilevanza che riveste nella determinazione dei cedimenti degli alberi, ci si focalizza sulla
stima della velocità del vento critico (e talora del carico di neve), in modo tale da poter
confrontare il dato ottenuto con la ventosità reale presente in zona. In sostanza, se l’analisi
strumentale o il modello di riferimento individua una velocità critica che può facilmente
verificarsi nel luogo dove l’albero vive, si consiglia l’abbattimento o la riduzione delle
dimensioni del soggetto arboreo, mentre altrimenti l’eventuale cedimento è da ascriversi ad un
evento eccezionale e fortuito e quindi non dovuto alla responsabilità del valutatore e del
proprietario dell’albero. Risulterebbe quindi opportuno individuare quale sia la ventosità
tipica della zona di vegetazione dell’albero esaminato. In mancanza di tali dati si fa
riferimento al metodo di stima della velocità di progetto così come descritto nell’Eurocodice
(Sani, 2009) e nell’annesso nazionale italiano.
Nel caso specifico la procedura standardizzata nell’Eurocodice in versione italiana inserisce la
Liguria nella categoria 7, attribuendo una velocità fondamentale di base di 28 m/s. Poiché ci
troviamo inequivocabilmente nella classe A di rugosità del terreno, ciò determina che il sito in
cui si trovano gli alberi è ascrivibile alla categoria IV. Tali attribuzioni comportano una
velocità alla forzante ed una velocità di raffica molto elevate. Ciò è dovuto al fatto che il
metodo determina l’entità delle sollecitazioni che devono essere “sopportate” senza danno da
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manufatti in costruzione. Si tratta quindi di una vera e propria velocità di progetto, da usarsi
come riferimento per la “costruzione” o la “verifica” di manufatti. Occorre altresì sottolineare
che tale velocità si basa, in sostanza, su una velocità di riferimento con una probabilità di
eccedenza di 0,02, quindi con un tempo di ritorno di 50 anni. A questo proposito occorre
segnalare che l’aspettativa di vita degli alberi oggetto di studio non può che essere inferiore,
per cui sarebbe corretto abbassare il relativo coefficiente ottenendo una forzante inferiore.
Un ulteriore elemento di analisi viene dallo studio della “ventosità” reale presente in zona.
Sebbene non sia stato possibile, per ragioni di urgenza, acquisire informazioni e dati meteo di
dettaglio relativi all’area, si è potuto rintracciare la tabella di seguito riprodotta, che illustra i
dati di sintesi per la stazione di La Spezia, relativamente agli ultimi anni. Da essa si deduce
che la media del vento massimo è pari a 33.9 km/h con direzione ESE ed il vento massimo è
stato pari a 59.8 km/h con direzione SW. Come si evince questi valori sono di molto inferiori
alla forzante critica.

Modalità di elaborazione ed analisi dei dati
Le prove di trazione e l’analisi modellistica sono uno strumento di analisi complesso e
articolato, di non facile lettura per i non addetti ai lavori. Al fine di rendere più facilmente
comprensibile i grafici e le tabelle che forniscono i risultati delle prove effettuate, si danno qui
alcune schematiche indicazioni sulle modalità di elaborazione e analisi del dato ottenuto.

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo
Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Per quanto riguarda la prova di trazione controllata, gli strumenti forniscono una serie di
informazioni riprodotte in forma grafica. Nei grafici è rappresentato l’andamento della
relazione forza applicata-inclinazione (a sinistra in alto) e forza applicata-allungamento (a
sinistra in basso) in funzione del tempo, negli specifici punti di misura. Quindi, al centro,
sono rappresentati l’andamento della forza applicata in funzione dell’inclinazione (per la zolla
radicale) e dell’allungamento (per il tronco). Il grafico in alto a destra riporta l’andamento
percentuale delle relazioni forza-deformazione della zolla, confrontandola con il momento
ribaltante critico desunto dall’analisi del vento, effettuata secondo la metodologia Eurocodice
per l’Italia. In pratica, con l’analisi del vento, si individua il momento ribaltante (e quindi la
velocità del vento ricavabile aritmeticamente) associato alla velocità di riferimento
individuata per l’area in esame e tenuto conto delle condizioni in cui si trova l’albero. Tale
velocità è, sostanzialmente, la “velocità di progetto”, e cioè non tanto quella a cui avviene il
cedimento, quanto quella che determina un momento ribaltante che deve essere tollerato, con
sufficiente sicurezza, dalla struttura in esame. Il grafico in basso a destra riporta l’andamento
percentuale delle relazioni forza-allungamento del tronco, confrontandola con il limite
elastico presunto per la specie in esame. In questo modo si individua un fattore di sicurezza
nei confronti del ribaltamento o della rottura. Quanto maggiore sarà il fattore di sicurezza,
tanto maggiore sarà la fiducia nelle condizioni di stabilità dell’albero. Nella pratica, qualora il
fattore di sicurezza sia desunto facendo riferimento al carico di rottura (o ad un suo
surrogato), si considera come limite minimo di sicurezza un valore del fattore pari a 1,5 (linea
verde). Ciò significa che allorquando il fattore di sicurezza scende al di sotto di 1,5, l’oggetto
di studio non può più essere considerato “sicuro” nel senso che la sua propensione al
cedimento è diventata significativa. Allorquando si usa una velocità di progetto, il margine di
sicurezza è già implicito nel calcolo della forzante critica per cui è sufficiente che il fattore di
sicurezza superi l’unità. Il grafico di riepilogo della prova di trazione controllata riporta i dati
in modo diverso e permette quindi di analizzarli secondo un’angolazione diversa, che si
riferisce ad un diverso metodo di calcolo. Si rappresenta la variazione del fattore di sicurezza
al variare della velocità del vento sia per la rottura del tronco alla base (spezzata marrone), sia
per il ribaltamento della zolla al variare della velocità del vento (spezzata blu) e tenendo conto
dell’inclinazione dell’albero (spezzata viola). In questo caso si può verificare quale potrebbe
essere la velocità critica teorica alla quale avviene il cedimento, in quanto sarà prossima a
quella ove il fattore di sicurezza è pari a 1. Qui un certo margine di sicurezza, e cioè un fattore
pari o superiore a 1,5 rispetto alla velocità massima riscontrata nel sito in esame, è
evidentemente opportuno. La rappresentazione della prova termina con un breve commento
ed un diagramma che illustra il posizionamento dei sensori e della linea di tiro. Tale
posizionamento permette di evidenziare la presenza di sollecitazioni torsionali, o meglio una
risposta asimmetrica dell’albero. Tale risposta può essere dovuta a cedimenti localizzati,
come quando viene a mancare una parte dell’apparato radicale.
L’analisi modellistica segue un approccio simile. Nel prospetto relativo, il grafico di sinistra
in basso riporta la variazione del fattore di sicurezza nei confronti del ribaltamento della zolla
al variare della velocità del vento per tre zolle radicali di dimensioni definite. Le zolle 1 e 2 si
basano sulle dimensioni dell’albero (sono cioè funzione del diametro a petto d’uomo e
dell’angolo di natural declivio del terreno); la zolla 3 può invece essere costruita
manualmente e può presupporre una limitazione dovuta a scavi o altre anomalie. Nel caso
specifico, in mancanza di accertate lesioni delle radici dovute a scavi significativi, la zolla 3 è
intermedia fra la 1 e la 2. Anche in questo caso è possibile quindi, avendo in mente la velocità
critica di riferimento indicata nell’analisi del vento, individuare la maggiore o minore

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propensione al cedimento dell’albero, confrontando tale velocità con quella in cui la curva
relativa alla variazione del fattore di sicurezza interseca l’ordinata relativa all’unità per le
dimensioni di zolla prescelta. In pratica si può stimare quale dovrebbe essere la zolla efficace
minima per garantire la stabilità dell’albero. Il grafico di destra del prospetto è più complesso,
in quanto le diverse curve rappresentano diverse velocità del vento. Nel caso l’albero sia
perfettamente sano (non vi sia cioè carie o cavità del legno che riduce la forma della sezione
basale esaminata), lungo l’asse delle ordinate è possibile desumere, per interpolazione fra le
diverse curve di velocità, quale sia la velocità che presuppone la rottura (FS=1) o quale sia la
velocità soglia (FS = 1,5), per poi confrontare tali valori con quello della velocità critica di
riferimento. Nel caso l’albero sia affetto da carie o da degenerazione dei tessuti in misura tale
da ridurre la sezione basale resistente (quella esaminata), conoscendo la percentuale di
riduzione del momento di inerzia è possibile stimare il relativo fattore di sicurezza, sempre al
variare della velocità del vento. Infine è possibile costruire anche il grafico relativo alla
verifica allo sprofondamento della zolla con il metodo di Prandtl. Si ricorre a tale metodo
quando vi è una certa probabilità del verificarsi di eventi nevosi critici, in specie e terreni
soggetti a questa forma di cedimento.
Elaborazione ed analisi dei dati mediante software Arbostat
Al fine di conseguire una maggiore attendibilità nella formulazione del quadro diagnostico, i
dati ottenuti con le diverse prove di trazione controllata effettuate sono stati elaborati anche
ricorrendo al software Arbostat, di fabbricazione tedesca (Arbosafe) e riconosciuto ormai in
tutto il mondo. I risultati conseguiti sono riportati in allegato, suddivisi per albero e sono
classificati con il medesimo criterio seguito in Orebla. Come si può notare, i risultati sono
sostanzialmente congruenti, salvo la normale approssimazione e la diversità nei criteri di
calcolo e di scelta delle variabili esplicative fondamentali.

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5 QUADRO CONOSCITIVO
5.1 UBICAZIONE E ASPETTI TERRITORIALI
Gli alberi oggetto di questo studio vegetano, in filare unico discontinuo, al centro della
allungata piazza Giuseppe Verdi, nella città di La Spezia. La piazza è oggi soggetta ad un
progetto di radicale ristrutturazione, con la previsione di interventi che certamente interessano
la presenza e/o le condizioni di salute e stabilità degli alberi. Si tratta di dieci pini domestici
(Pinus pinea L.), residuo di almeno dodici esemplari, il cui impianto originario è abbastanza
antico, in quanto può esser fatto risalire, secondo la documentazione disponibile, intorno al
1939. Gli alberi avrebbero quindi una età cronologica prossima a 75 anni o poco più (a
seconda del materiale utilizzato per la piantagione). Non si è ritenuto opportuno determinare
con maggiore accuratezza l’età cronologica degli alberi mediante estrazione della cosiddetta
“carota” di legno, in quanto l’età desunta sembra essere plausibile, stante le condizioni di
modesta fertilità del luogo. Tale determinazione, comunque, non contribuisce alla
delineazione del quadro diagnostico richiesto.
5.2 ANAMNESI
Nelle pagine che seguono le diverse piante esaminate sono descritte associando a ciascuna di
esse la relativa scheda di rilevamento delle condizioni di stabilità, le indagini strumentali e
modellistiche e le indicazioni colturali più appropriate. Riguardo alla numerazione si è
arbitrariamente attribuito il numero 1 al pino vegetante sul lato SW della piazza, per poi
proseguire la numerazione fino al n° 10, scorrendo la piazza verso NE. La foto a lato riporta
la posizione e la numerazione degli alberi.
(10
(9
(8
(7
(6
(5
(4

(3
(2
(1

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Pino n° 1

9

87
6 5

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su
un substrato poco profondo. Il colletto è
molto asimmetrico, con evidente legno di
reazione, in fase di sprofondamento. Il sito
di vegetazione è molto esposto. Il fusto è
fortemente inclinato. La ramificazione è
sinuosa. La chioma è molto fuori asse, a
moderata vigoria. Presente un cavo statico
sul fusto in strozzamento.

Cavo statico teso sul tronco al castello

Lieve strozzatura del cavo in tensione

Colletto fortemente asimmetrico e inclinato

Chioma sbilanciata

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Analisi strumentale
Analisi: tomografia sonica ed elettrica ad un’altezza di circa 95 cm dal piano di calpestio.

(6)
(1)

(4)
(3)
(2)

(4)

(3)

(5)
(5)
(6)

Referto tomografia sonica: presenza di
un’area abbastanza estesa a velocità di
diffusione sonica alterata (1), in una
matrice non perfettamente ottimale (2). Le
condizioni di stabilità dell’esemplare sono
non ottimali.

(3)

Referto tomografia elettrica: tomogramma
complesso,
con
nucleo
centrale
presumibilmente
duramificato
(3),
contornato da anello ad alta resistività (4) e
da alburno ben conducibile (5) salvo alcuni
settori sia a trazione che a compressione
(6).

(2)
Commento: la prova di trazione,
non è stata eseguita per la
presenza di un cavo statico in
tensione
che
altera
il
comportamento meccanico della
pianta non permettendo una
sicura interpretazione del dato
strumentale ottenibile. L’analisi
teorica modellistica evidenzia la
mancanza di problematicità per
quanto riguarda la potenzialità
alla rottura del tronco ma una
discreta criticità per la rottura
della zolla, in presenza di zolle
efficaci limitate (grafo di
sinistra qui a fianco). Una
analisi esplorativa del fattore di
sicurezza nei confronti dello
sprofondamento del terreno
evidenzia una chiara criticità in
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presenza di condizioni pedoidrauliche negative
(vedi grafo qui a destra). Tale valutazione
conferma l’osservazione di un certo
sprofondamento in atto su questo esemplare.
La presenza del cavo statico ormai in tensione
costituisce un ulteriore elemento di incertezza
nel quadro diagnostico in quanto irrigidisce il
sistema aumentandone la frequenza di
oscillazione. Si è tenuto conto di ciò nell’analisi
del vento, aumentando il fattore di prossimità e
diminuendo l’effetto damping aerodinamico.
Tenuto conto del “bersaglio” in caso di
cedimento, dell’aspettativa di vita contenuta e
dell’impossibilità di prevedere con sufficiente
attendibilità il comportamento e l’evoluzione
dei difetti riscontrati, accertato che un
intervento di consolidamento, possibile solo mediante puntellamento, è in questo caso
inopportuno, risulta consigliabile provvedere all’abbattimento dell’esemplare per ragioni di
sicurezza pubblica.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero molto esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: discrete.
Condizioni di stabilità: presenza di difetti significativi che evidenziano una riduzione sensibile
del fattore di sicurezza.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita contenuta.
Pericolosità: elevata per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura
del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente elevato.
Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato in via prioritaria.

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Pino n° 2

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è poco
svasato, senza evidente legno di reazione. Il sito
di vegetazione è esposto. Il fusto è cordonato e
spiralato. La ramificazione è equilibrata. La
chioma è espansa un po’ aperta con code di
leone separate. Presente un cavo statico sul
fusto in strozzamento.

Cavo strozzante sul fusto

Chioma espansa con code di leone separate

Colletto con lieve piega su terreno compattato

Fibratura spiralata sul tronco

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Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 10-20 sensori alla base dell’albero.

(3)

(1)

(2)
(3)

(4)
Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
ottimale: zona centrale ad elevata resistività
(2), contornata da un alburno vigoroso ad
elevata conducibilità (3). Zone minime di
riduzione della conducibilità, probabilmente
dovute a sollevamento della corteccia (4).

Commento: la prova di trazione, non è stata eseguita per la presenza di un cavo statico in
tensione
che
altera
il
comportamento
meccanico
della pianta non permettendo
una sicura interpretazione del
dato strumentale ottenibile.
L’analisi teorica modellistica
evidenzia la mancanza di
problematicità per quanto
riguarda la potenzialità alla
rottura del tronco (fattore di
sicurezza intorno a 2) ma una
moderata criticità per la
rottura della zolla, in presenza
di zolle efficaci limitate (grafo
di sinistra qui a fianco) e per
forzanti coerenti con la
velocità di progetto.
La presenza del cavo statico
ormai in tensione costituisce
un elemento di incertezza nel
quadro diagnostico in quanto
irrigidisce
il
sistema
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aumentandone la frequenza di oscillazione. Tuttavia qui il cavo ha avuto la funzione di sostegno
del pino 1. Un quadro diagnostico più accurato sarebbe possibile eseguendo una prova di
trazione controllata successivamente all’eliminazione del cavo statico. Tale valutazione è
prescrittiva nei confronti della eventuale conservazione dell’esemplare che, altrimenti, deve
essere abbattuto.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: discrete.
Condizioni di stabilità: presenza di difetti modesti che non evidenziano una riduzione sensibile
del fattore di sicurezza. Incognito il comportamento meccanico delle radici in seguito
all’irrigidimento del tronco determinato dal cavo.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita contenuta.
Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura
del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio.
Terapia e cure colturali: l’albero dovrebbe essere considerato come un gruppo omogeneo con il
vicino (n° 1) e seguirne quindi la medesima sorte, cioè l’abbattimento per ragioni di sicurezza.
La conservazione dell’albero può essere perseguita solo eseguendo una prova di trazione
controllata successivamente all’eliminazione del cavo. Opportuno in caso di conservazione
anche un intervento di potatura di mantenimento e l’arieggiamento del suolo.
Monitoraggio: in caso di conservazione analisi visiva e strumentale a cadenza annuale (per lo
meno al primo ricontrollo).

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Pino n° 3

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico,
con modesto legno di reazione. Il sito di
vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è
lievemente inclinato. La ramificazione è
sinuosa con rami a coda di leone e inserzione
orizzontale. La chioma è asimmetrica, con
porzioni separate a discreta vigoria.

Colletto cilindrico e curvatura basale accentuata

Chioma compatta su fusto lievemente inclinato

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Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(3)

(5)

(2)

(1)
(4)

(3)

(4)

(5)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone centrali a velocità di diffusione sonica
ridotta (1), salvo aree localizzate (2) in
superficie
nel
quadrante
NW.
Il
tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono buone.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
ottimale: zona centrale ad elevata resistività
(3), contornata da un alburno vigoroso ad
elevata conducibilità (4). Zone modeste
superficiali di riduzione della conducibilità,
probabilmente dovute a sollevamento della
corteccia (5).

Analisi del vento

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Prova di trazione 1

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Prova di trazione 2

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Commento: la prova di
trazione, per quanto riguarda
la propensione al ribaltamento
della zolla, non ha evidenziato
una situazione di criticità,
confermando i risultati teorici
ottenuti
con
l’analisi
modellistica (grafo qui sopra
a sinistra). Il fattore di
sicurezza si colloca in un
campo ottimale, cioè intorno a
1,5, secondo tutte le modalità
di calcolo utilizzate. Occorre
sottolineare che l’albero tende
a
sprofondare,
ancorché
lievemente per il momento,
sul lato di compressione verso
SW. In tale punto si ritiene
che la resistenza meccanica
dell’apparato radicale sia
minore rispetto alla zona in
tensione.
Ciò
appare
evidentemente dovuto alla scadente capacità di tenuta del terreno che, per il pino, si sostanzia in
un cedimento per sprofondamento, piuttosto che per ribaltamento. Poco significativa, come
spesso accade per il pino, è l’analisi nei confronti della propensione alla rottura del tronco. Non
avendo riscontrato difetti sul tronco si ritiene che il fattore di sicurezza di base desunto
dall’analisi modellistica (vedi grafo a destra qui sopra) sia plausibile e quindi tale da non
comportare elementi di pericolosità evidente.
CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: buone.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla
rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso.
Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo.
Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni.

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Pino n° 4

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico,
con modesto legno di reazione. Il sito di
vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è
inclinato. La ramificazione è sinuosa e
scomposta e inserzione spesso orizzontale. La
chioma è densa ma con porzioni separate.

Colletto cilindrico e base del fusto inclinato

Chioma densa ma scomposta lateralmente

Rami mal conformati, sinuosi e cadenti

Castello vigoroso

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Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.
(4)

(1)

(2)

(3)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
ottimale: zona centrale ad elevata resistività
(2), contornata da un alburno vigoroso ad
elevata conducibilità (3). Zone minime di
riduzione della conducibilità, probabilmente
dovute a sollevamento della corteccia in
superficie (4).

Analisi del vento

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Prova di trazione 1

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla,
non ha evidenziato una situazione di criticità significativa, confermando i risultati teorici ottenuti
con l’analisi modellistica
(grafo qui sopra a sinistra). Il
fattore di sicurezza ottenuto
nella prova è di poco
superiore a 1 con riferimento
alla forzante desunta dalla
velocità di progetto. Poco
diversi sono i risultati ottenuti
con il software Arbostat (vedi
allegato). Il comportamento
della zolla risulta poi ben
bilanciato
sul
piano
ortogonale alla inclinazione
dell’albero. Buoni risultati si
sono ottenuti anche nei
confronti della propensione
alla rottura del tronco.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: buone.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento. I valori si posizionano comunque al limite della
criticità.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla
rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di discrete dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio.
Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo.
Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. Abbattimento nel medio periodo.

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Pino n° 5

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è
cilindrico, con una neoplasia basale. Il sito di
vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto
è lievemente inclinato. La ramificazione è
sinuosa con rami a coda di leone e inserzione
orizzontale. La chioma è asimmetrica, con una
grande branca separata a moderata vigoria.

Base del fusto

Veduta dell’albero e particolare della branca separata

Neoplasia basale

Chioma moderatamente vigorosa

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(3)
(4)
(2)
(1)

(4)

(3)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
ottimale: zona centrale ad elevata resistività
(2), contornata da un alburno vigoroso ad
elevata conducibilità (3). Zone minime di
riduzione della conducibilità, probabilmente
dovute a sollevamento della corteccia i
superficie (4).

Analisi del vento

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Prova di trazione 1

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla,
non ha evidenziato una
situazione di chiara criticità in
quanto il fattore di sicurezza
risulta
comunque
essere
superiore a 1,2. L’analisi
modellistica (grafo qui a
sinistra)
evidenzia
un
potenziale
pericolo
di
ribaltamento in caso di forti
limitazioni delle dimensioni
relative alla zolla efficace. Si
osserva
un
trascurabile
sprofondamento laterale della
zolla, dovuto al momento
torcente indotto dalla branca
separata
laterale.
Nei
confronti della propensione
alla rottura del tronco, il dato
ottenuto con la prova di
trazione è coerente con quello
desunto analiticamente.
CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: mediocri.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura
del tronco alla base. Medio-alta per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio.
Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo.
Consigliabile il consolidamento dinamico della branca separata.
Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni.

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Pino n° 6

Le condizioni del sito di radicazione sono
scadenti per la presenza di pavimentazione che
ha alterato la zona del colletto. Il colletto è
moderatamente svasato, con segni di
degradazione. Il sito di vegetazione è esposto. Il
fusto è lievemente inclinato. La ramificazione è
sinuosa con rami a coda di leone e inserzione
orizzontale. La chioma è asimmetrica, con
porzioni separate a moderata vigoria.

Colletto e base del tronco

Chioma del pino

Carie superficiale al colletto

Pavimentazione intorno al colletto

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(3)
(53
)
(4)
(1)

(4)
(2)

(3)
(5)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali. Il
fungo osservabile all’esterno non ha
determinato una riduzione della velocità di
diffusione sonica.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
evidenziante una zona centrale ad elevata
conducibilità (2), quindi ben duramificata,
contornata da un anello resistivo (3) e
dall’alburno conducibile (4). Zone minime
di riduzione della conducibilità (5).

Analisi del vento

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Prova di trazione 1

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Prova di trazione 2

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Commento: la prova di trazione, sia per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della
zolla che per la propensione
alla rottura del tronco ha
evidenziato una situazione
appena sufficiente in quanto il
fattore di sicurezza è, in
entrambe le prove effettuate,
intorno all’unità per valori
della forzante basati sulla
velocità di progetto. Si
osserva
che
la
prova
strumentale ha fornito risultati
un po’ peggiori rispetto a
quelli desumibili dall’analisi
modellistica e ciò a conferma
dell’impressione che l’albero
ha iniziato il suo processo di
lento declino morfostrutturale.
D’altra parte con il software
Arbostat si sono ottenuti
risultati
maggiormente
rassicuranti. Si osserva anche
una lieve rotazione laterale,
verso NW, in coerenza con il punto che sembra essere maggiormente sollecitato.
CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti a livello radicale per la pavimentazione
presente in sollevamento.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero moderatamente esposto, conflitti non
rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: mediocri.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento. Presenti comunque alcuni elementi di criticità.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali discreti; aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura
del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso.
Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo.
Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni.

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Pino n° 7

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico,
con modesto legno di reazione. Il sito di
vegetazione è esposto. Il fusto è biforcato in
quota con inserzione non ottimale. La
ramificazione è sinuosa con rami a coda di
leone e inserzione orizzontale, sensibilmente
destrutturata. La chioma è in parte
asimmetrica, con ampie porzioni separate.

Ramificazione molto scompaginata

Biforcazione con inserzione stretta e sollecitata

Radici affioranti noduliformi

Chioma trasparente con ramificazione anomala

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Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(5)

(1)

(2)

(3)

(4)

(3)
(4)
(5)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
buono: nocciolo centrale a maggiore
conducibilità quindi a probabile lieve
duramificazione (2), contornata da un anello
resistivo (3) e dall’alburno vigoroso ad
elevata conducibilità (4). Zone minime di
riduzione della conducibilità, probabilmente
dovute a sollevamento della corteccia fra i
sensori (5).

Analisi del vento

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Prova di trazione 1

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Prova di trazione 2

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di
trazione non ha evidenziato
situazioni
di
criticità,
confermando i risultati teorici
ottenuti
con
l’analisi
modellistica (grafo qui sopra
a sinistra). Il fattore di
sicurezza si colloca in un
campo ottimale, secondo tutte
le modalità di calcolo
utilizzate.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: buone.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla
rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso.
Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo.
Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni.

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Pino n° 8

Le condizioni del sito di radicazione sono
mediocri per il moderato riporto di terreno su
un substrato poco profondo con vegetazione
arbustiva conflittuale. Il colletto è cilindrico. Il
sito di vegetazione è esposto. Il fusto è
slanciato sinuoso. La ramificazione è aperta e
destrutturata, con una branca deperiente. La
chioma è asimmetrica, con porzioni separate a
scadente vigoria.

Chioa aperta e poco vigorosa

Colletto e base del fusto visti dall’alto

Branca deperiente per strozzamento

Castello anomalo con inserzione scadente delle branche

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50
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51
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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(3)

(1)

(2)

(3)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Lievi anomalie superficiali dovute a
sollevamento localizzato della corteccia. Il
tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto

legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.
Referto tomografia elettrica: tomogramma
un po’ sbilanciato: zona interna non centrale
ad elevata resistività (2), contornata da un
alburno a media ed elevata conducibilità (3).

Analisi del vento

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52
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Prova di trazione 1

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53
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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di
trazione non ha evidenziato
situazioni
di
criticità,
confermando i risultati teorici
ottenuti
con
l’analisi
modellistica (grafi qui a
sinistra). Il fattore di sicurezza
si colloca in un campo
ottimale.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti modesti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: mediocri.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con
una significativa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali scadenti, aspettativa di vita contenuta.
Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla
rottura del tronco alla base. Elevata per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso.
Terapia e cure colturali: necessaria l’eliminazione della branca deperente originatasi per
strozzamento. A causa di tale circostanza risulta consigliabile provvedere all’abbattimento di
tutto l’albero in quanto l’assetto strutturale che ne deriverà non è idoneo per la conservazione.

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Pino n° 9

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è
ovalizzato. Il sito di vegetazione è esposto. Il
fusto è lievemente inclinato. La ramificazione
è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione
orizzontale. La chioma è asimmetrica, con
porzioni separate a discreta vigoria.

Chioma poco vigorosa

Colletto e base del fusto

Branca laterale separata e mal consolidata

Veduta dell’albero

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Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(5)
(3)
(1)

(2)
(4)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
buono: nocciolo centrale a conducibilità
lievemente maggiore quindi a probabile
lieve duramificazione (2), contornata da un
anello resistivo (3) e dall’alburno vigoroso
ad elevata conducibilità (4). Zone minime di
riduzione della conducibilità, probabilmente
dovute a sollevamento della corteccia fra i
sensori (5).

Analisi del vento

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Prova di trazione 1

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Prova di trazione 2

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla,
ha evidenziato una situazione al limite della criticità, confermando i risultati teorici ottenuti con
l’analisi
modellistica.
Il
fattore di sicurezza si colloca
intorno all’unità per valori
coerenti con la forzante
critica. Si nota altresì una
sensibile differenza fra i due
sensori, con la situazione
peggiore
nella
zona
sottoposta a compressione
durante la prova. Ciò sembra
denotare
un
certo
sprofondamento della zolla e
quindi una situazione di
potenziale criticità. Si osserva
altresì anche una certa
sollecitazione
torsionale.
Anche l’analisi nei confronti
della propensione alla rottura
del tronco non fornisce
risultati
soddisfacenti
in
quanto il fattore di sicurezza
risulta
critico
anche
nell’analisi modellistica.
CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: discrete.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una
significativa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali mediocri ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: medio-alta per propensione alla rottura della zolla e media per propensione alla
rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-alto.
Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato.

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Pino n° 10

Le condizioni del sito di radicazione sono
discrete per il moderato riporto di terreno su un
substrato poco profondo. Il colletto è
pavimentato, con modesto legno di reazione. Il
sito di vegetazione è moderatamente esposto. Il
fusto è arcuato. La ramificazione è sinuosa con
rami a coda di leone. La chioma è asimmetrica,
con porzioni separate a discreta vigoria.

Branca separata di grandi dimensioni

Chiomae ramificazione scompaginata

Colletto pavimentato

Curvatura sensibile nel tronco

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero.

(5)
(4)
(3)
(1)
(2)
(4)

Referto tomografia sonica: non segni di
zone a velocità di diffusione sonica ridotta
(1). Il tomogramma non è compatibile con la
presenza di degenerazione del tessuto
legnoso. Le condizioni di stabilità relative
alla sezione esaminata sono ottimali.

Referto tomografia elettrica: tomogramma
un po’ alterato ma ancora evidenziante un
nucleo centrale a maggiore resistività (2),
contornato da un anello a minore resistività
(3) e dall’alburno più conducibile (4). Zone
superficiali a maggiore resistività, quindi in
condizioni di lieve stress (5).

Analisi del vento

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Prova di trazione 1

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Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina,
analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

Commento: la prova di
trazione, per quanto riguarda
la propensione al ribaltamento
della zolla, ha evidenziato una
situazione di criticità. Il dato
ottenuto è peggiore rispetto a
quanto si ottiene con l’analisi
modellistica. Il fattore di
sicurezza si colloca in
prossimità dell’unità, quindi
in una situazione di potenziale
pericolo per forzanti elevate.
Tali risultati sono confermati
anche
con
il
software
Arbostat. Meno problematica
sembra essere la propensione
alla rottura del tronco.

CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA
Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale.
Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti.
Condizioni fitosanitarie: buone.
Condizioni di stabilità: le analisi effettuate hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una
certa propensione al cedimento.
Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta.
Pericolosità: medio-alta per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla
rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami.
Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può
cadere in una piazza intensamente fruita.
Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni.
Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-alto.
Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato.

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analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla

6 QUADRO DIAGNOSTICO
6.1 IL MODELLO PINUS PINEA DI PIAZZA VERDI
Tenuto conto dell’anamnesi effettuata, il quadro diagnostico che ne segue è relativamente
articolato. Siamo infatti di fronte ad un’alberata i cui esemplari hanno caratteristiche di salute e
di stabilità un pò difformi, anche se riconducibili ad un unico modello di sviluppo diacronico
dell’alberata, tipico del pino domestico.
Il pino domestico è infatti albero dal comportamento statico estremamente complesso e ciò è
dovuto in primo luogo alla sua forma del tutto peculiare rispetto a quella degli altri alberi. I
cedimenti di questa specie sono spesso imprevedibili, nel senso che si osserva sovente la caduta
di alberi sani, privi di legno alterato ed in ottime condizioni vegetative e fitosanitarie. Anzi,
capita frequentemente di osservare che sono proprio gli alberi o le branche apparentemente più
vigorose ed espanse a cedere, mentre soggetti o rami anche deperienti non subiscono alcun
danno. Inoltre, il pino domestico manifesta solo occasionalmente una degradazione spinta del
tessuto legnoso, in misura tale da giustificarne l’abbattimento, mentre invece quasi sempre,
anche per soggetti visibilmente debilitati, non si osservano processi di carie tali da inficiare le
condizioni di salute e stabilità. Questo fenomeno è dovuto, tra l’altro, alla grande capacità di
isolare tempestivamente le ferite con la produzione di abbondante resina.
Risulta quindi particolarmente difficile, per questa specie, individuare segni o sintomi che
abbiano una diretta relazione con la potenzialità al cedimento dell’albero come pure, in
conseguenza, scegliere delle soluzioni colturali appropriate. La frequenza di cedimenti
“asintomatici”, o meglio dovuti probabilmente a fenomeni che non siamo ancora in grado di
interpretare, rende quindi complicato e incerto il
processo valutativo e la diagnosi di stabilità. A parere
di chi scrive, un frequente errore diagnostico si
verifica quando l’analisi strumentale classica (con
trapano densitometrico e/o mediante prova sonica)
non evidenzia situazioni di degradazione spinta.
Infatti, anche in questo caso, l’assenza di fenomeni
degenerativi a carico dei tessuti legnosi non significa
(vedi anche la foto qui a lato) l’assenza di elementi di
pericolosità, soprattutto a causa della possibilità di
“ribaltamento” della zolla, oggettivamente il caso più
frequente di cedimento per questa conifera.
In questa ottica, la decisione in merito alla conservazione o meno degli alberi vegetanti in piazza
G. Verdi e/o delle cure colturali da somministrargli, non può dipendere solo dalle condizioni di
“salute” e di stabilità strutturale di ogni soggetto arboreo, ma deve essere affrontata in relazione a
criteri valutativi che tengano conto anche, congiuntamente, delle condizioni ambientali che
condizionano l’attività vegetativa, da una parte, e delle modalità di fruizione e gestione
urbanistica dell’area, con particolare riferimento alla vulnerabilità del sito di potenziale caduta,
dall’altra.
Aspetti ambientali
Dal punto di vista ambientale la variabile che più influisce sulle condizioni di salute e di stabilità
del pino domestico, nel caso in esame, riguarda le caratteristiche pedoidrauliche e del litotipo

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Relazione valutazione pini_piazza_verdi

  • 1. STUDIO GIFOR DI LUIGI SANI Via del Parione 1 - 50123 – Firenze Tel e Fax 055 292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI STABILITÀ DEI PINI DOMESTICI VEGETANTI IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI A LA SPEZIA, MEDIANTE VALUTAZIONE VISIVA CON METODO VINA, ANALISI STRUMENTALI CON TOMOGRAFO SONICO ED ELETTRICO, PROVA DI TRAZIONE CONTROLLATA E ANALISI MODELLISTICA CON IL SOFTWARE OREBLA RELAZIONE TECNICA Committente: Comune di La Spezia Tecnico incaricato: Dottore Forestale Luigi SANI Collaboratori: Dottore Forestale Vincenzo BLOTTA Dottore Forestale Gianluca CAPECCHI Dottoressa Agronoma Luciana SERPE Firenze, luglio 2013
  • 2. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI STABILITÀ DEI PINI DOMESTICI VEGETANTI IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI A LA SPEZIA, MEDIANTE VALUTAZIONE VISIVA CON METODO VINA, ANALISI STRUMENTALI CON TOMOGRAFO SONICO ED ELETTRICO, PROVA DI TRAZIONE CONTROLLATA E ANALISI MODELLISTICA CON IL SOFTWARE OREBLA RELAZIONE TECNICA 1 SCOPO DELL'INDAGINE Nel mese di luglio del corrente anno, l’Amministrazione comunale di La Spezia, nell’ambito degli interventi di riqualificazione di piazza Giuseppe Verdi, ritenendo necessario eseguire una valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità dei pini domestici vegetanti al centro della piazza, in modo tale da verificare l’opportunità o meno del loro abbattimento e le eventuali cure necessarie per la loro conservazione, incaricava il Dottore Forestale Luigi Sani di eseguire tali accertamenti mediante la predisposizione di una valutazione visiva con metodo Vina, integrata da analisi strumentali quali la tomografia sonica ed elettrica e la prova di trazione controllata. Tali rilievi diagnostici sono stati eseguiti nei giorni 7 ed 8 del mese di luglio 2013 e, con il seguente elaborato, si presentano i risultati conseguiti. Rilevatore: Dottore Forestale Luigi SANI, iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Firenze con il n° 659, coadiuvato alla diagnostica dai Dottori Forestali Vincenzo BLOTTA e Gianluca CAPECCHI e dalla Dottoressa Agronoma Luciana SERPE. Qualifiche ed esperienza nel settore: questa relazione si basa sui rilievi effettuati di fronte all’albero. Le conclusioni raggiunte sono comunque il frutto della esperienza e della professionalità dell’estensore nel campo della Arboricoltura Ornamentale, così come indicate nella sintesi del curriculum qui riportata. Luigi Sani, membro della Società Italiana di Arboricoltura e Consigliere nel periodo 2008-2013, membro dell’International Society of Arboriculture. Direttore della rivista Arbor. Certificato quale European Tree Technician e ISA Master Arborist, specializzato quale coordinatore per la sicurezza, come addetto ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi e per l’uso di piattaforme elevabili. Ha svolto incarichi di formazione in “Biomeccanica e valutazione di stabilità degli alberi” presso le Università di Firenze, Padova e Pisa, dove è stato nominato Cultore della Materia. Ha pubblicato oltre 40 titoli fra libri, articoli su riviste specializzate, articoli divulgativi, presentazioni a convegni e traduzioni. Docente in corsi di specializzazione professionale sul tema della Statica delle strutture arboree. Svolge attività professionale nel campo dell’Arboricoltura e specificamente della valutazione di stabilità e nella diagnostica strumentale degli alberi dal 2000. 2 TERMINI DI GARANZIA Questa relazione si basa sui rilievi visuali effettuati di fronte all’albero e sull’analisi biomeccanica desunta sulla base di tali informazioni. Le conclusioni raggiunte sono comunque il frutto della esperienza e della professionalità dell’estensore nell’analisi della situazione riscontrata al momento del sopralluogo e non tengono quindi conto dei possibili GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 2
  • 3. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla effetti derivanti da condizioni climatiche eccezionali, vandalismi o incidenti di varia natura (danni meccanici, inquinamento chimico, fuoco, ecc.). L’estensore non accetterà quindi alcuna contestazione derivante da questi fattori, né se i lavori prescritti non saranno realizzati nei tempi e modi indicati, da personale qualificato e nel rispetto delle buone pratiche in Arboricoltura. L’attendibilità di questa relazione si esaurisce naturalmente nel tempo, in relazione ai cambiamenti delle condizioni ambientali del sito di vegetazione, di potature o se vengono eseguiti lavori o interventi non specificati in relazione. In qualità di arboricoltore, il tecnico incaricato è specialista del settore ed utilizza le conoscenze ed esperienze professionali per esaminare gli alberi e prescrivere misure che ne favoriscano la bellezza, la salute e la sicurezza. Il Committente, proprietario o gestore dell’albero, può scegliere o meno di accettare queste prescrizioni o richiedere approfondimenti. Gli alberi, diversamente da manufatti antropici, sono strutture dinamiche e, nella loro gestione, possono essere applicabili tecniche colturali diverse, che comportano rischi diversi. Una ragionevole gestione del rischio deve avere tuttavia sempre l’obiettivo di conservare alberi che appaiono stabili al verificarsi di eventi meteorici non particolarmente intensi. Con la presente relazione i tecnici incaricati propongono un indirizzo di riferimento per le decisioni gestionali che deve assumere il proprietario/gestore dell’albero. Qualora la percezione del rischio del committente fosse diversa, è necessario riconsiderare gli interventi proposti in relazione a tale diversa impostazione. Sebbene un ragionevole sistema di gestione del rischio ha generalmente l’obiettivo di conservare alberi che appaiono stabili in presenza degli eventi meteorici che normalmente possono verificarsi nel luogo di vegetazione dell’albero, risulta tuttavia necessario precisare che tutti gli alberi conservano inevitabilmente una certa dose di propensione al cedimento (e quindi di pericolosità). In Arboricoltura non è infatti possibile individuare ogni e qualsiasi condizione che potrebbe portare un albero al cedimento totale o parziale. Gli alberi sono organismi viventi, che possono cadere in molti modi, alcuni dei quali non ancora pienamente compresi. Inoltre le condizioni degli alberi sono spesso nascoste da altri alberi, dal fogliame o da manufatti che impediscono l’osservazione e l’analisi. L’apparato radicale poi vegeta al di sotto del terreno e non è quindi osservabile se non in peculiari situazioni e con tecniche appropriate e complesse. Infine, occorre ancora precisare che gli alberi si sono evoluti in modo tale da favorire il cedimento di loro parti prima dell’intera struttura: rami e branche possono quindi essere sacrificate al posto dell’albero intero. Normalmente i cedimenti di branca si limitano alla rottura di rami di modeste dimensioni ed in periodi di condizioni climatiche molto negative. Tuttavia, come è ovvio in ogni sistema naturale, le eccezioni a questa regola sono possibili, per cui questo tipo di cedimenti sono molto difficili da prevedere. Anzi è noto che anche alberi o loro parti perfettamente sane, considerate sicure, possono cadere per eventi peculiari, o a causa di diversi fattori dipendenti da condizioni relative alla fisiologia del legno, ad aspetti dinamici od alla interazione fra radici e terreno. Nella gestione degli alberi l’obiettivo da perseguire è quindi quello di ridurre il rischio in quanto, sfortunatamente, non è mai possibile eliminare interamente il rischio derivante da un possibile cedimento, a meno che non si abbatta l’albero. Si rimarca quindi che non è possibile garantire che un albero sarà sano e strutturalmente sicuro in tutte le circostanze o per un dato periodo di tempo. Talora infatti gli alberi appaiono sani ma possono essere strutturalmente instabili. Al tempo stesso anche gli interventi colturali, come ogni medicina, non possono GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 3
  • 4. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla essere garantiti. Inoltre, riguardo agli interventi ed alle cure colturali prescritte queste possono essere condizionate da fatti, persone, vincoli territoriali o pareri formulati dall’Amministrazione. Il tecnico incaricato declina ogni responsabilità per l’eventuale mancata autorizzazione di interventi prescritti o per le conseguenze connesse. In sostanza gli alberi devono essere “gestiti”, ma non possono essere “condizionati” e per vivere in loro prossimità è necessario accettare un certo livello di rischio. Poiché la salute e la stabilità degli alberi si modificano nel tempo talora anche repentinamente, questi ultimi necessitano di un programma di monitoraggio minimo di tale rischio e ciò è specificato nella scheda di rilevamento la cui adesione è condizione essenziale per la verifica nel tempo delle condizioni di salute e di stabilità. 3 PIANO DI LAVORO Il lavoro commissionato si prefigge l’obiettivo di rispondere alle esigenze manifestate dalla committenza e quindi di valutare l’insieme delle condizioni vegetative e fitosanitarie degli alberi al fine di determinarne lo stato generale di salute e di stabilità, la presenza di patologie e le relazioni fra questi e l’ambiente in cui vivono, con particolare riferimento alla opportunità o meno della loro conservazione e alle possibili cure da somministrare, anche in relazione alla destinazione d’uso del sito in cui vegetano. In particolare il capitolo 4 chiarisce i principali aspetti relativi alla metodologia di indagine seguita, il capitolo 5 espone il quadro diagnostico relativo alle piante esaminate ed il capitolo 6 analizza e commenta i risultati alla luce degli obiettivi prefissati. 4 METODOLOGIA DI INDAGINE Per quanto concerne i criteri metodologici adottati nell’elaborazione del quadro conoscitivo, questi si fondano sulle più recenti acquisizioni scientifiche nel campo dell’Arboricoltura Ornamentale. La procedura seguita consiste in un’analisi visuale con il metodo della valutazione integrata, seguita dall’approfondimento strumentale e modellistico. 4.1 VALUTAZIONE INTEGRATA La metodologia di valutazione integrata dell’albero consiste in una valutazione visuale da terra di tutte le caratteristiche dell’albero importanti ai fini della determinazione delle condizioni di salute e stabilità. Il rilievo applica il protocollo PHC (Plant Health Care) che definisce una metodica attraverso la quale la valutazione delle condizioni di vegetazione di un esemplare arboreo e la definizione delle possibili cure, scaturiscono dallo studio delle interazioni fra il trattamento agronomico (fertilizzazioni, interventi fitosanitari, potature, scelta del sito d’impianto, ecc.), i condizionamenti esterni di carattere biotico (parassiti, patogeni, ecc.) ed abiotico (fattori fisici dell’ambiente) e le interferenze esercitate dall’uomo (inquinamento ambientale, urti accidentali, vandalismo, ecc.). Inoltre, specie in contesti urbani, l’insieme delle variabili sopra esposte possono condizionare non solo la salute della pianta, ma anche la sua stabilità (cioè il pericolo che l’albero o alcune sue parti possano rompersi e cadere). Si esegue quindi sempre anche una verifica di stabilità, finalizzata ad GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 4
  • 5. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla escludere un pericolo di caduta superiore a quello definibile come “naturale”, in particolare laddove un ipotetico cedimento può provocare danni a persone o cose. La metodologia seguita consiste nella descrizione accurata delle condizioni stazionali, delle caratteristiche dendrostrutturali, delle anomalie morfologiche e delle difettosità dell’albero, dei segni e sintomi derivanti da patologie di varia natura. Per fare questo si ricorre ad una metodica di lavoro dichiarata (SANI L., 2008 - Valutazione integrata dell'albero. Manuale ad uso pratico per il rilevamento delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità degli alberi in ambito urbano. Nicomp L.E. Firenze), ricorrendo ad una scheda indicante: il codice identificativo dell’albero e del rilievo; l’ubicazione della pianta ed il tipo di sito in cui essa vegeta; la posizione sociale della pianta nel contesto della vegetazione circostante (se presente); le caratteristiche dimensionali e cioè la circonferenza del fusto misurata a 1.30 m e l’altezza totale; l’età ontogenetica (utile per determinare l’eventuale tipo di potatura da eseguire); le caratteristiche della stazione (cioè del luogo topografico in cui la pianta vive), con riferimento ai conflitti che la pianta presenta con manufatti, i problemi legati alla natura del suolo, ecc.; le condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità delle varie parti della pianta (radici e colletto, fusto principale, castello, branche e ramificazione, chioma) indicando le principali problematiche visibili (presenza di carie, ferite non rimarginate, ecc.); Nelle schede, la presenza del difetto è indicata con una X nella casella a fianco del nome (nella scheda speditiva) e con il nome del difetto (nella scheda approfondita), una presenza significativa del difetto è indicata con la sigla XF (nella scheda speditiva) e con il nome del difetto seguito dalla lettera maiuscola F (nella scheda approfondita), mentre una presenza del difetto molto forte è indicata con la sigla XMF (nella scheda speditiva) e con il nome del difetto seguito dalle lettere maiuscole MF (nella scheda approfondita), Su tali basi vengono quindi fornite alcune valutazioni di sintesi molto importanti al fine di determinare il giudizio finale e, quindi, le prescrizioni colturali. Si formulano infatti alcuni giudizi in merito a: valore ornamentale del soggetto, giudicato euristicamente; giudizio di “propensione al cedimento”: evidenzia il grado di pericolo associabile alle condizioni di stabilità della pianta in relazione alle diverse forme di cedimento possibili (ribaltamento della zolla, rottura del tronco al colletto, rottura del tronco, cedimenti al castello, cedimento dei rami). La massima propensione al cedimento è attribuita ai soggetti che manifestano segni imminenti di cedimento strutturale o evidenti patologie; per i soggetti in condizioni di stabilità progressivamente migliori si attribuisce un valore di propensione molto probabile, probabile, possibile, e infine improbabile allorquando non si osservano segni o sintomi di problematiche in atto. Giudizio sulla “probabilità di colpire il bersaglio”: ci informa sulla possibilità che l’albero o una sua parte possa, cadendo, colpire un bersaglio. Si definisce quindi in relazione ai possibili bersagli presenti nell’area di potenziale caduta ed al loro tasso di occupazione. Tale probabilità può essere molto bassa, se il potenziale bersaglio occupa l’area di potenziale caduta occasionalmente (un veicolo lungo una strada rurale), oppure progressivamente bassa, media, alta o molto alta, se il bersaglio è sempre presente nell’area di potenziale caduta (un piccolo chiostro sotto un albero inclinato). Giudizio sulla possibile entità delle “conseguenze” del cedimento in relazione al bersaglio. Queste possono essere trascurabili, se il bersaglio non è importante (cartello GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 5
  • 6. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla stradale), quindi minime, significative, importanti o severe, nel caso il cedimento possa colpire delle persone non proteggibili. Giudizio di “rischio di instabilità”: è dato dal prodotto logico dei tre indici precedenti e denota così piante in condizioni di rischio estremo (che dovrebbero essere sicuramente eliminate perché si trovano in condizioni di elevata propensione al cedimento in quanto presentano difetti morfologici e strutturali importanti e possono provocare danni ingenti a persone o cose), elevato (laddove le condizioni di cui sopra si manifestano sempre in modo consistente ma sembrano non avere carattere di imminenza), moderato (per le cui piante è necessario adottare specifiche cure colturali ed un programma di monitoraggio), basso (per quei soggetti che denunciano lievi difetti o sono ubicati in zone meno problematiche) o trascurabile (per quei soggetti che non presentano difetti o anomalie significative ed il cui pericolo di caduta è pertanto limitato ad eventi non prevedibili o comunque avverrebbe in luoghi non pericolosi). Infine, la scheda riporta le prescrizioni necessarie per la gestione e cioè: tipo di intervento che si ritiene opportuno adottare; sua urgenza; eventuali approfondimenti di indagine (analisi particolari o in quota); programma di monitoraggio cui la pianta dovrà essere sottoposta. 4.2 ANALISI STRUMENTALE L’esame visuale, per quanto approfondito, non sempre permette di acquisire un quadro valutativo completo ed esauriente delle condizioni di salute e di stabilità in cui si trova una pianta, in particolare laddove sono presenti difetti importanti. In tali casi l’individuazione e la stima dell’estensione di alcuni difetti strutturali interni può essere verificata, successivamente all’indagine visuale, mediante l’impiego di strumentazione specifica. Prova strumentale mediante Tomografo sonico L’analisi strumentale è stata eseguita ricorrendo ad un tomografo tipo Picus® a 8 sensori, particolarmente utile per determinare la presenza e l’estensione di eventuali carie e/o cavità all’interno del fusto. Lo strumento utilizzato determina la velocità con cui un onda sonora, generata alternativamente sui diversi sensori, si propaga all’interno del fusto. I dati relativi al tempo che impiegano gli impulsi generati su un sensore a raggiungere gli altri sensori sono quindi trasferiti ad un computer che elabora una immagine della sezione del fusto, evidenziando la presenza di alcuni difetti strutturali interni e quantificandone l’estensione. Infatti, poiché la velocità di propagazione del suono nei solidi (Vs, [m/s]) è data dalla relazione: Vs = √ E / ρ in cui: ρ è la densità del mezzo [kg/m3] E è il modulo di Young [N/m2], tale velocità dipende dall’elasticità del legno (quindi dalla specie) e dalle sue condizioni di densità e umidità (modificate dalla presenza di processi degradativi come le carie). Tenuto conto che, con il verificarsi di processi come le carie, l’elasticità tende a ridursi prima e più rapidamente di quanto non faccia la densità del legno, ne segue che è possibile dedurre la presenza di fenomeni di degradazione del legno con il ridursi della velocità di propagazione GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 6
  • 7. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla dell’onda sonica. In sostanza, la propagazione del suono sarà tanto più lenta quanto più il legno è “meno solido”, cioè più alterato. In ogni caso, con questa metodologia non si perviene ad una stima compiuta della resistenza del legno quanto piuttosto della sua rigidità. Prova strumentale mediante tomografo elettrico Non tutti i difetti sono chiaramente individuabili mediante il tomografo sonico. In certe situazioni, quindi, le condizioni interne dei tessuti legnosi devono essere valutate anche ricorrendo ad un tomografo ad impedenza elettrica elettrico tipo Treetronic® a 24 sensori. Lo strumento misura, grazie ad un insieme di conduttori, le proprietà elettriche di una determinata sezione dell’albero, fornendo una rappresentazione planimetrica della distribuzione dei valori di resistività. Le proprietà elettriche fondamentali (resistività e conducibilità) sono influenzate da molti fattori, tra cui la concentrazione ionica e l’umidità del legno, che a loro volta variano in funzione della specie, della stagione, della temperatura e umidità ambientali, ecc. Poiché la conducibilità aumenta in presenza di carie del legno, in quanto si determina un rilascio di cationi e un incremento di umidità nei tessuti, per lo meno fino a quando non si provocano rotture in cui può entrare l’aria, il tomografo elettrico può, in particolare se utilizzato insieme al tomografo sonico, fornire indicazioni più accurate in merito alla presenza di tessuti alterati o di cavità all’interno di un albero. Prova di trazione controllata La prova di trazione controllata è una procedura di valutazione della stabilità degli alberi sviluppata in campo forestale da molto tempo per scopi diversi, introdotta in tempi relativamente recenti nell’ambito dell’Arboricoltura Ornamentale e finalizzata a determinare, con la minore approssimazione possibile, la potenzialità al ribaltamento della zolla radicale o la rottura del fusto determinando, al tempo stesso, la velocità critica del vento che potrebbe determinare tali accadimenti. La prova di trazione controllata (vedi schema allegato) consiste nel sottoporre l’albero ad una sollecitazione di trazione semistatica per mezzo di un tirfor, collegato ad un punto di ancoraggio fisso, e nel misurare la relazione che sussiste fra la forza esercitata e le sollecitazioni indotte sull’albero. Le sollecitazioni studiate sono l’inclinazione della zolla radicale, misurata mediante il posizionamento di inclinometri in prossimità del colletto, e l’allungamento delle fibre, misurato attraverso estensimetri posizionati ad una certa altezza lungo la superficie esterna del tronco. Al fine di non danneggiare la capacità di resistenza meccanica dell’albero, la sollecitazione esercitata sull’esemplare deve essere contenuta entro certi limiti prefissati, ma comunque in modo tale da poter determinare, sulla base del rapporto sforzo–deformazione misurato, il carico critico di rottura o sradicamento dell’albero. Una volta determinata la forza critica che implica la rottura del tronco o il ribaltamento della zolla radicale è possibile, mediante l’approntamento di un’analisi modellistica dell’albero, determinare la velocità critica massima per mezzo della formula comunemente utilizzata per la stima della forza del vento su un oggetto: Mrib = Σi (Fwi * Hi) dove: Fwi = ½ * ρ * Cd * Ai * vi2 in cui Mrib è il momento ribaltante critico, Hi è l’altezza lungo la chioma, Fw è la spinta del vento, ρ è la densità dell’aria, A è la superficie di esposizione della chioma e Cd è il coefficiente aerodinamico, che tiene conto della sollecitazione aeroelastica indotta dall’interazione fra albero e vento. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 7
  • 8. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Per quanto concerne il valore del fattore di sicurezza (e quindi anche il valore della velocità critica dalla quale esso viene desunto) ottenuto dalla prova di trazione controllata, è necessario precisare che esso è il frutto, oltreché di una relazione fra elasticità della struttura legnosa e rottura della stessa che non è perfettamente univoca, dell’applicazione con criterio deterministico di valori univoci alle variabili condizionanti. In realtà alcuni di tali valori (come la superficie di massima esposizione della chioma o l’altezza del baricentro della chioma) sono di relativamente facile determinazione mentre altri, (in particolare il coefficiente aerodinamico o il fattore di turbolenza) sono sostanzialmente inconoscibili. Nella pratica tali coefficienti sono quindi stimati sulla base dell’esperienza (cercando di mantenersi in condizioni di maggior sicurezza) e pertanto i risultati desunti dalla loro applicazione non devono essere considerati come un dato assolutamente preciso, ma piuttosto come una grandezza di riferimento delle più probabili condizioni in cui l’albero si trova. Analisi modellistica biomeccanica Le tecniche di analisi visuale sono finalizzate, con modalità diverse, a individuare la presenza e l’estensione di difetti strutturali o di patologie degenerative nel tessuto legnoso. Tali fenomeni determinano modificazioni nella forma e nelle proprietà meccaniche del legno che, in ultima analisi, provocano una riduzione della capacità del fusto o delle radici di controbilanciare le tensioni provocate dal peso stesso della pianta e, soprattutto, dalla spinta esercitata dal vento. Sebbene una valutazione analitica precisa delle sollecitazioni esercitate in casi concreti non sia possibile, sia a causa dell’anisotropia della struttura legnosa e della complessità strutturale dell’albero, sia a causa dell’altrettanto complessa interazione di questa con la dinamica del vento, l’analisi modellistica, permette una stima indicativa del fattore di sicurezza mediante il rapporto fra variabili significative dal punto di vista biomeccanico. Nel caso specifico si è utilizzato un software appositamente predisposto (SANI, 2009b) che, mediante calcoli finalizzati a determinare i reali carichi gravanti sull’albero e sulla zolla radicale, cerca di individuare la velocità del vento critica (o il carico aggiuntivo della neve) che potrebbe determinare il cedimento dell’albero. In particolare il fattore di sicurezza al ribaltamento (FSrib) è dato dal rapporto fra le forze ribaltanti (Frib) e quelle stabilizzanti (Fstab). Per un albero, le forze ribaltanti sono date dalla spinta del vento e dal peso della porzione di GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 8
  • 9. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla pianta che insiste esternamente all’area determinata dalla zolla radicale. Le forze stabilizzanti sono invece date dal peso della porzione di albero che insiste all’interno dell’area della zolla radicale, cui si aggiunge il peso della zolla stessa. In termini analitici avremo che: FSrib = Fstab / Frib Dove Fstab = (Ftr+ + Fch+ + Fn+ + Fz) / Arsw e Frib = Fw + Ftr- + Fch- + Fnin cui il simbolo + o – all’apice indica se la porzione di fusto ricade internamente o esternamente al punto esterno della zolla radicale, mentre il coefficiente Arsw [%] rappresenta la porzione della capacità di ancoraggio totale della zolla radicale che è assicurata dal peso della zolla stessa. Il fattore di sicurezza nei confronti della rottura del tronco alla base è invece dato dal rapporto fra il modulo di rottura e lo sforzo flettente dovuto alla spinta del vento, valutato per diverse velocità del vento sia in condizioni di tronco sano (0% di riduzione del momento di inerzia) che per sezioni basali danneggiate, dato da: σ = Mw / W dove il momento flettente del vento è stimato con metodo cinematico. Infine, abbiamo provveduto a stimare il possibile peggioramento delle condizioni di stabilità nei confronti dello sprofondamento del terreno, ipotizzando la presenza di un carico critico dovuto ad un evento nevoso intenso, ricorrendo ad un modello geomeccanico del terreno e cioè secondo il metodo delle strisce di Prandtl. Stima del vento critico Differentemente dalla valutazione di stabilità visuale e strumentale classica, che individua sostanzialmente la presenza di difettosità o anomalie morfologiche più o meno direttamente connesse con la propensione al cedimento degli alberi, la prova di trazione controllata e l’analisi modellistica studiano l’albero nel suo complesso, cercando di individuare quali siano le condizioni critiche al contorno che possono determinarne il cedimento. In particolare, per la rilevanza che riveste nella determinazione dei cedimenti degli alberi, ci si focalizza sulla stima della velocità del vento critico (e talora del carico di neve), in modo tale da poter confrontare il dato ottenuto con la ventosità reale presente in zona. In sostanza, se l’analisi strumentale o il modello di riferimento individua una velocità critica che può facilmente verificarsi nel luogo dove l’albero vive, si consiglia l’abbattimento o la riduzione delle dimensioni del soggetto arboreo, mentre altrimenti l’eventuale cedimento è da ascriversi ad un evento eccezionale e fortuito e quindi non dovuto alla responsabilità del valutatore e del proprietario dell’albero. Risulterebbe quindi opportuno individuare quale sia la ventosità tipica della zona di vegetazione dell’albero esaminato. In mancanza di tali dati si fa riferimento al metodo di stima della velocità di progetto così come descritto nell’Eurocodice (Sani, 2009) e nell’annesso nazionale italiano. Nel caso specifico la procedura standardizzata nell’Eurocodice in versione italiana inserisce la Liguria nella categoria 7, attribuendo una velocità fondamentale di base di 28 m/s. Poiché ci troviamo inequivocabilmente nella classe A di rugosità del terreno, ciò determina che il sito in cui si trovano gli alberi è ascrivibile alla categoria IV. Tali attribuzioni comportano una velocità alla forzante ed una velocità di raffica molto elevate. Ciò è dovuto al fatto che il metodo determina l’entità delle sollecitazioni che devono essere “sopportate” senza danno da GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 9
  • 10. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla manufatti in costruzione. Si tratta quindi di una vera e propria velocità di progetto, da usarsi come riferimento per la “costruzione” o la “verifica” di manufatti. Occorre altresì sottolineare che tale velocità si basa, in sostanza, su una velocità di riferimento con una probabilità di eccedenza di 0,02, quindi con un tempo di ritorno di 50 anni. A questo proposito occorre segnalare che l’aspettativa di vita degli alberi oggetto di studio non può che essere inferiore, per cui sarebbe corretto abbassare il relativo coefficiente ottenendo una forzante inferiore. Un ulteriore elemento di analisi viene dallo studio della “ventosità” reale presente in zona. Sebbene non sia stato possibile, per ragioni di urgenza, acquisire informazioni e dati meteo di dettaglio relativi all’area, si è potuto rintracciare la tabella di seguito riprodotta, che illustra i dati di sintesi per la stazione di La Spezia, relativamente agli ultimi anni. Da essa si deduce che la media del vento massimo è pari a 33.9 km/h con direzione ESE ed il vento massimo è stato pari a 59.8 km/h con direzione SW. Come si evince questi valori sono di molto inferiori alla forzante critica. Modalità di elaborazione ed analisi dei dati Le prove di trazione e l’analisi modellistica sono uno strumento di analisi complesso e articolato, di non facile lettura per i non addetti ai lavori. Al fine di rendere più facilmente comprensibile i grafici e le tabelle che forniscono i risultati delle prove effettuate, si danno qui alcune schematiche indicazioni sulle modalità di elaborazione e analisi del dato ottenuto. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 10
  • 11. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Per quanto riguarda la prova di trazione controllata, gli strumenti forniscono una serie di informazioni riprodotte in forma grafica. Nei grafici è rappresentato l’andamento della relazione forza applicata-inclinazione (a sinistra in alto) e forza applicata-allungamento (a sinistra in basso) in funzione del tempo, negli specifici punti di misura. Quindi, al centro, sono rappresentati l’andamento della forza applicata in funzione dell’inclinazione (per la zolla radicale) e dell’allungamento (per il tronco). Il grafico in alto a destra riporta l’andamento percentuale delle relazioni forza-deformazione della zolla, confrontandola con il momento ribaltante critico desunto dall’analisi del vento, effettuata secondo la metodologia Eurocodice per l’Italia. In pratica, con l’analisi del vento, si individua il momento ribaltante (e quindi la velocità del vento ricavabile aritmeticamente) associato alla velocità di riferimento individuata per l’area in esame e tenuto conto delle condizioni in cui si trova l’albero. Tale velocità è, sostanzialmente, la “velocità di progetto”, e cioè non tanto quella a cui avviene il cedimento, quanto quella che determina un momento ribaltante che deve essere tollerato, con sufficiente sicurezza, dalla struttura in esame. Il grafico in basso a destra riporta l’andamento percentuale delle relazioni forza-allungamento del tronco, confrontandola con il limite elastico presunto per la specie in esame. In questo modo si individua un fattore di sicurezza nei confronti del ribaltamento o della rottura. Quanto maggiore sarà il fattore di sicurezza, tanto maggiore sarà la fiducia nelle condizioni di stabilità dell’albero. Nella pratica, qualora il fattore di sicurezza sia desunto facendo riferimento al carico di rottura (o ad un suo surrogato), si considera come limite minimo di sicurezza un valore del fattore pari a 1,5 (linea verde). Ciò significa che allorquando il fattore di sicurezza scende al di sotto di 1,5, l’oggetto di studio non può più essere considerato “sicuro” nel senso che la sua propensione al cedimento è diventata significativa. Allorquando si usa una velocità di progetto, il margine di sicurezza è già implicito nel calcolo della forzante critica per cui è sufficiente che il fattore di sicurezza superi l’unità. Il grafico di riepilogo della prova di trazione controllata riporta i dati in modo diverso e permette quindi di analizzarli secondo un’angolazione diversa, che si riferisce ad un diverso metodo di calcolo. Si rappresenta la variazione del fattore di sicurezza al variare della velocità del vento sia per la rottura del tronco alla base (spezzata marrone), sia per il ribaltamento della zolla al variare della velocità del vento (spezzata blu) e tenendo conto dell’inclinazione dell’albero (spezzata viola). In questo caso si può verificare quale potrebbe essere la velocità critica teorica alla quale avviene il cedimento, in quanto sarà prossima a quella ove il fattore di sicurezza è pari a 1. Qui un certo margine di sicurezza, e cioè un fattore pari o superiore a 1,5 rispetto alla velocità massima riscontrata nel sito in esame, è evidentemente opportuno. La rappresentazione della prova termina con un breve commento ed un diagramma che illustra il posizionamento dei sensori e della linea di tiro. Tale posizionamento permette di evidenziare la presenza di sollecitazioni torsionali, o meglio una risposta asimmetrica dell’albero. Tale risposta può essere dovuta a cedimenti localizzati, come quando viene a mancare una parte dell’apparato radicale. L’analisi modellistica segue un approccio simile. Nel prospetto relativo, il grafico di sinistra in basso riporta la variazione del fattore di sicurezza nei confronti del ribaltamento della zolla al variare della velocità del vento per tre zolle radicali di dimensioni definite. Le zolle 1 e 2 si basano sulle dimensioni dell’albero (sono cioè funzione del diametro a petto d’uomo e dell’angolo di natural declivio del terreno); la zolla 3 può invece essere costruita manualmente e può presupporre una limitazione dovuta a scavi o altre anomalie. Nel caso specifico, in mancanza di accertate lesioni delle radici dovute a scavi significativi, la zolla 3 è intermedia fra la 1 e la 2. Anche in questo caso è possibile quindi, avendo in mente la velocità critica di riferimento indicata nell’analisi del vento, individuare la maggiore o minore GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 11
  • 12. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla propensione al cedimento dell’albero, confrontando tale velocità con quella in cui la curva relativa alla variazione del fattore di sicurezza interseca l’ordinata relativa all’unità per le dimensioni di zolla prescelta. In pratica si può stimare quale dovrebbe essere la zolla efficace minima per garantire la stabilità dell’albero. Il grafico di destra del prospetto è più complesso, in quanto le diverse curve rappresentano diverse velocità del vento. Nel caso l’albero sia perfettamente sano (non vi sia cioè carie o cavità del legno che riduce la forma della sezione basale esaminata), lungo l’asse delle ordinate è possibile desumere, per interpolazione fra le diverse curve di velocità, quale sia la velocità che presuppone la rottura (FS=1) o quale sia la velocità soglia (FS = 1,5), per poi confrontare tali valori con quello della velocità critica di riferimento. Nel caso l’albero sia affetto da carie o da degenerazione dei tessuti in misura tale da ridurre la sezione basale resistente (quella esaminata), conoscendo la percentuale di riduzione del momento di inerzia è possibile stimare il relativo fattore di sicurezza, sempre al variare della velocità del vento. Infine è possibile costruire anche il grafico relativo alla verifica allo sprofondamento della zolla con il metodo di Prandtl. Si ricorre a tale metodo quando vi è una certa probabilità del verificarsi di eventi nevosi critici, in specie e terreni soggetti a questa forma di cedimento. Elaborazione ed analisi dei dati mediante software Arbostat Al fine di conseguire una maggiore attendibilità nella formulazione del quadro diagnostico, i dati ottenuti con le diverse prove di trazione controllata effettuate sono stati elaborati anche ricorrendo al software Arbostat, di fabbricazione tedesca (Arbosafe) e riconosciuto ormai in tutto il mondo. I risultati conseguiti sono riportati in allegato, suddivisi per albero e sono classificati con il medesimo criterio seguito in Orebla. Come si può notare, i risultati sono sostanzialmente congruenti, salvo la normale approssimazione e la diversità nei criteri di calcolo e di scelta delle variabili esplicative fondamentali. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 12
  • 13. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla 5 QUADRO CONOSCITIVO 5.1 UBICAZIONE E ASPETTI TERRITORIALI Gli alberi oggetto di questo studio vegetano, in filare unico discontinuo, al centro della allungata piazza Giuseppe Verdi, nella città di La Spezia. La piazza è oggi soggetta ad un progetto di radicale ristrutturazione, con la previsione di interventi che certamente interessano la presenza e/o le condizioni di salute e stabilità degli alberi. Si tratta di dieci pini domestici (Pinus pinea L.), residuo di almeno dodici esemplari, il cui impianto originario è abbastanza antico, in quanto può esser fatto risalire, secondo la documentazione disponibile, intorno al 1939. Gli alberi avrebbero quindi una età cronologica prossima a 75 anni o poco più (a seconda del materiale utilizzato per la piantagione). Non si è ritenuto opportuno determinare con maggiore accuratezza l’età cronologica degli alberi mediante estrazione della cosiddetta “carota” di legno, in quanto l’età desunta sembra essere plausibile, stante le condizioni di modesta fertilità del luogo. Tale determinazione, comunque, non contribuisce alla delineazione del quadro diagnostico richiesto. 5.2 ANAMNESI Nelle pagine che seguono le diverse piante esaminate sono descritte associando a ciascuna di esse la relativa scheda di rilevamento delle condizioni di stabilità, le indagini strumentali e modellistiche e le indicazioni colturali più appropriate. Riguardo alla numerazione si è arbitrariamente attribuito il numero 1 al pino vegetante sul lato SW della piazza, per poi proseguire la numerazione fino al n° 10, scorrendo la piazza verso NE. La foto a lato riporta la posizione e la numerazione degli alberi. (10 (9 (8 (7 (6 (5 (4 (3 (2 (1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 13
  • 14. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 1 9 87 6 5 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è molto asimmetrico, con evidente legno di reazione, in fase di sprofondamento. Il sito di vegetazione è molto esposto. Il fusto è fortemente inclinato. La ramificazione è sinuosa. La chioma è molto fuori asse, a moderata vigoria. Presente un cavo statico sul fusto in strozzamento. Cavo statico teso sul tronco al castello Lieve strozzatura del cavo in tensione Colletto fortemente asimmetrico e inclinato Chioma sbilanciata GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 14
  • 15. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 15
  • 16. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale Analisi: tomografia sonica ed elettrica ad un’altezza di circa 95 cm dal piano di calpestio. (6) (1) (4) (3) (2) (4) (3) (5) (5) (6) Referto tomografia sonica: presenza di un’area abbastanza estesa a velocità di diffusione sonica alterata (1), in una matrice non perfettamente ottimale (2). Le condizioni di stabilità dell’esemplare sono non ottimali. (3) Referto tomografia elettrica: tomogramma complesso, con nucleo centrale presumibilmente duramificato (3), contornato da anello ad alta resistività (4) e da alburno ben conducibile (5) salvo alcuni settori sia a trazione che a compressione (6). (2) Commento: la prova di trazione, non è stata eseguita per la presenza di un cavo statico in tensione che altera il comportamento meccanico della pianta non permettendo una sicura interpretazione del dato strumentale ottenibile. L’analisi teorica modellistica evidenzia la mancanza di problematicità per quanto riguarda la potenzialità alla rottura del tronco ma una discreta criticità per la rottura della zolla, in presenza di zolle efficaci limitate (grafo di sinistra qui a fianco). Una analisi esplorativa del fattore di sicurezza nei confronti dello sprofondamento del terreno evidenzia una chiara criticità in GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 16
  • 17. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla presenza di condizioni pedoidrauliche negative (vedi grafo qui a destra). Tale valutazione conferma l’osservazione di un certo sprofondamento in atto su questo esemplare. La presenza del cavo statico ormai in tensione costituisce un ulteriore elemento di incertezza nel quadro diagnostico in quanto irrigidisce il sistema aumentandone la frequenza di oscillazione. Si è tenuto conto di ciò nell’analisi del vento, aumentando il fattore di prossimità e diminuendo l’effetto damping aerodinamico. Tenuto conto del “bersaglio” in caso di cedimento, dell’aspettativa di vita contenuta e dell’impossibilità di prevedere con sufficiente attendibilità il comportamento e l’evoluzione dei difetti riscontrati, accertato che un intervento di consolidamento, possibile solo mediante puntellamento, è in questo caso inopportuno, risulta consigliabile provvedere all’abbattimento dell’esemplare per ragioni di sicurezza pubblica. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero molto esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: discrete. Condizioni di stabilità: presenza di difetti significativi che evidenziano una riduzione sensibile del fattore di sicurezza. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita contenuta. Pericolosità: elevata per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente elevato. Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato in via prioritaria. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 17
  • 18. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 2 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è poco svasato, senza evidente legno di reazione. Il sito di vegetazione è esposto. Il fusto è cordonato e spiralato. La ramificazione è equilibrata. La chioma è espansa un po’ aperta con code di leone separate. Presente un cavo statico sul fusto in strozzamento. Cavo strozzante sul fusto Chioma espansa con code di leone separate Colletto con lieve piega su terreno compattato Fibratura spiralata sul tronco GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 18
  • 19. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 19
  • 20. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 10-20 sensori alla base dell’albero. (3) (1) (2) (3) (4) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma ottimale: zona centrale ad elevata resistività (2), contornata da un alburno vigoroso ad elevata conducibilità (3). Zone minime di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia (4). Commento: la prova di trazione, non è stata eseguita per la presenza di un cavo statico in tensione che altera il comportamento meccanico della pianta non permettendo una sicura interpretazione del dato strumentale ottenibile. L’analisi teorica modellistica evidenzia la mancanza di problematicità per quanto riguarda la potenzialità alla rottura del tronco (fattore di sicurezza intorno a 2) ma una moderata criticità per la rottura della zolla, in presenza di zolle efficaci limitate (grafo di sinistra qui a fianco) e per forzanti coerenti con la velocità di progetto. La presenza del cavo statico ormai in tensione costituisce un elemento di incertezza nel quadro diagnostico in quanto irrigidisce il sistema GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 20
  • 21. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla aumentandone la frequenza di oscillazione. Tuttavia qui il cavo ha avuto la funzione di sostegno del pino 1. Un quadro diagnostico più accurato sarebbe possibile eseguendo una prova di trazione controllata successivamente all’eliminazione del cavo statico. Tale valutazione è prescrittiva nei confronti della eventuale conservazione dell’esemplare che, altrimenti, deve essere abbattuto. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: discrete. Condizioni di stabilità: presenza di difetti modesti che non evidenziano una riduzione sensibile del fattore di sicurezza. Incognito il comportamento meccanico delle radici in seguito all’irrigidimento del tronco determinato dal cavo. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita contenuta. Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio. Terapia e cure colturali: l’albero dovrebbe essere considerato come un gruppo omogeneo con il vicino (n° 1) e seguirne quindi la medesima sorte, cioè l’abbattimento per ragioni di sicurezza. La conservazione dell’albero può essere perseguita solo eseguendo una prova di trazione controllata successivamente all’eliminazione del cavo. Opportuno in caso di conservazione anche un intervento di potatura di mantenimento e l’arieggiamento del suolo. Monitoraggio: in caso di conservazione analisi visiva e strumentale a cadenza annuale (per lo meno al primo ricontrollo). GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 21
  • 22. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 3 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico, con modesto legno di reazione. Il sito di vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è lievemente inclinato. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione orizzontale. La chioma è asimmetrica, con porzioni separate a discreta vigoria. Colletto cilindrico e curvatura basale accentuata Chioma compatta su fusto lievemente inclinato GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 22
  • 23. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 23
  • 24. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (3) (5) (2) (1) (4) (3) (4) (5) Referto tomografia sonica: non segni di zone centrali a velocità di diffusione sonica ridotta (1), salvo aree localizzate (2) in superficie nel quadrante NW. Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono buone. Referto tomografia elettrica: tomogramma ottimale: zona centrale ad elevata resistività (3), contornata da un alburno vigoroso ad elevata conducibilità (4). Zone modeste superficiali di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia (5). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 24
  • 25. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 25
  • 26. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 2 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 26
  • 27. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla, non ha evidenziato una situazione di criticità, confermando i risultati teorici ottenuti con l’analisi modellistica (grafo qui sopra a sinistra). Il fattore di sicurezza si colloca in un campo ottimale, cioè intorno a 1,5, secondo tutte le modalità di calcolo utilizzate. Occorre sottolineare che l’albero tende a sprofondare, ancorché lievemente per il momento, sul lato di compressione verso SW. In tale punto si ritiene che la resistenza meccanica dell’apparato radicale sia minore rispetto alla zona in tensione. Ciò appare evidentemente dovuto alla scadente capacità di tenuta del terreno che, per il pino, si sostanzia in un cedimento per sprofondamento, piuttosto che per ribaltamento. Poco significativa, come spesso accade per il pino, è l’analisi nei confronti della propensione alla rottura del tronco. Non avendo riscontrato difetti sul tronco si ritiene che il fattore di sicurezza di base desunto dall’analisi modellistica (vedi grafo a destra qui sopra) sia plausibile e quindi tale da non comportare elementi di pericolosità evidente. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: buone. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso. Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo. Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 27
  • 28. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 4 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico, con modesto legno di reazione. Il sito di vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è inclinato. La ramificazione è sinuosa e scomposta e inserzione spesso orizzontale. La chioma è densa ma con porzioni separate. Colletto cilindrico e base del fusto inclinato Chioma densa ma scomposta lateralmente Rami mal conformati, sinuosi e cadenti Castello vigoroso GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 28
  • 29. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 29
  • 30. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (4) (1) (2) (3) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma ottimale: zona centrale ad elevata resistività (2), contornata da un alburno vigoroso ad elevata conducibilità (3). Zone minime di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia in superficie (4). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 30
  • 31. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 31
  • 32. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla, non ha evidenziato una situazione di criticità significativa, confermando i risultati teorici ottenuti con l’analisi modellistica (grafo qui sopra a sinistra). Il fattore di sicurezza ottenuto nella prova è di poco superiore a 1 con riferimento alla forzante desunta dalla velocità di progetto. Poco diversi sono i risultati ottenuti con il software Arbostat (vedi allegato). Il comportamento della zolla risulta poi ben bilanciato sul piano ortogonale alla inclinazione dell’albero. Buoni risultati si sono ottenuti anche nei confronti della propensione alla rottura del tronco. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: buone. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. I valori si posizionano comunque al limite della criticità. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevata in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di discrete dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio. Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo. Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. Abbattimento nel medio periodo. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 32
  • 33. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 5 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico, con una neoplasia basale. Il sito di vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è lievemente inclinato. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione orizzontale. La chioma è asimmetrica, con una grande branca separata a moderata vigoria. Base del fusto Veduta dell’albero e particolare della branca separata Neoplasia basale Chioma moderatamente vigorosa GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 33
  • 34. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 34
  • 35. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (3) (4) (2) (1) (4) (3) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma ottimale: zona centrale ad elevata resistività (2), contornata da un alburno vigoroso ad elevata conducibilità (3). Zone minime di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia i superficie (4). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 35
  • 36. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 36
  • 37. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla, non ha evidenziato una situazione di chiara criticità in quanto il fattore di sicurezza risulta comunque essere superiore a 1,2. L’analisi modellistica (grafo qui a sinistra) evidenzia un potenziale pericolo di ribaltamento in caso di forti limitazioni delle dimensioni relative alla zolla efficace. Si osserva un trascurabile sprofondamento laterale della zolla, dovuto al momento torcente indotto dalla branca separata laterale. Nei confronti della propensione alla rottura del tronco, il dato ottenuto con la prova di trazione è coerente con quello desunto analiticamente. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: mediocri. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Medio-alta per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio. Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo. Consigliabile il consolidamento dinamico della branca separata. Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 37
  • 38. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 6 Le condizioni del sito di radicazione sono scadenti per la presenza di pavimentazione che ha alterato la zona del colletto. Il colletto è moderatamente svasato, con segni di degradazione. Il sito di vegetazione è esposto. Il fusto è lievemente inclinato. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione orizzontale. La chioma è asimmetrica, con porzioni separate a moderata vigoria. Colletto e base del tronco Chioma del pino Carie superficiale al colletto Pavimentazione intorno al colletto GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 38
  • 39. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 39
  • 40. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (3) (53 ) (4) (1) (4) (2) (3) (5) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Il fungo osservabile all’esterno non ha determinato una riduzione della velocità di diffusione sonica. Referto tomografia elettrica: tomogramma evidenziante una zona centrale ad elevata conducibilità (2), quindi ben duramificata, contornata da un anello resistivo (3) e dall’alburno conducibile (4). Zone minime di riduzione della conducibilità (5). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 40
  • 41. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 41
  • 42. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 2 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 42
  • 43. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, sia per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla che per la propensione alla rottura del tronco ha evidenziato una situazione appena sufficiente in quanto il fattore di sicurezza è, in entrambe le prove effettuate, intorno all’unità per valori della forzante basati sulla velocità di progetto. Si osserva che la prova strumentale ha fornito risultati un po’ peggiori rispetto a quelli desumibili dall’analisi modellistica e ciò a conferma dell’impressione che l’albero ha iniziato il suo processo di lento declino morfostrutturale. D’altra parte con il software Arbostat si sono ottenuti risultati maggiormente rassicuranti. Si osserva anche una lieve rotazione laterale, verso NW, in coerenza con il punto che sembra essere maggiormente sollecitato. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti a livello radicale per la pavimentazione presente in sollevamento. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero moderatamente esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: mediocri. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Presenti comunque alcuni elementi di criticità. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali discreti; aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: media per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso. Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo. Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 43
  • 44. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 7 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è cilindrico, con modesto legno di reazione. Il sito di vegetazione è esposto. Il fusto è biforcato in quota con inserzione non ottimale. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione orizzontale, sensibilmente destrutturata. La chioma è in parte asimmetrica, con ampie porzioni separate. Ramificazione molto scompaginata Biforcazione con inserzione stretta e sollecitata Radici affioranti noduliformi Chioma trasparente con ramificazione anomala GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 44
  • 45. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 45
  • 46. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (5) (1) (2) (3) (4) (3) (4) (5) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma buono: nocciolo centrale a maggiore conducibilità quindi a probabile lieve duramificazione (2), contornata da un anello resistivo (3) e dall’alburno vigoroso ad elevata conducibilità (4). Zone minime di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia fra i sensori (5). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 46
  • 47. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 47
  • 48. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 2 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 48
  • 49. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione non ha evidenziato situazioni di criticità, confermando i risultati teorici ottenuti con l’analisi modellistica (grafo qui sopra a sinistra). Il fattore di sicurezza si colloca in un campo ottimale, secondo tutte le modalità di calcolo utilizzate. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: buone. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso. Terapia e cure colturali: potatura di riordino colturale, arieggiamento e nutrizione del suolo. Monitoraggio: analisi visiva e strumentale ogni due-tre anni. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 49
  • 50. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 8 Le condizioni del sito di radicazione sono mediocri per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo con vegetazione arbustiva conflittuale. Il colletto è cilindrico. Il sito di vegetazione è esposto. Il fusto è slanciato sinuoso. La ramificazione è aperta e destrutturata, con una branca deperiente. La chioma è asimmetrica, con porzioni separate a scadente vigoria. Chioa aperta e poco vigorosa Colletto e base del fusto visti dall’alto Branca deperiente per strozzamento Castello anomalo con inserzione scadente delle branche GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 50
  • 51. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 51
  • 52. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (3) (1) (2) (3) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Lievi anomalie superficiali dovute a sollevamento localizzato della corteccia. Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma un po’ sbilanciato: zona interna non centrale ad elevata resistività (2), contornata da un alburno a media ed elevata conducibilità (3). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 52
  • 53. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 53
  • 54. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione non ha evidenziato situazioni di criticità, confermando i risultati teorici ottenuti con l’analisi modellistica (grafi qui a sinistra). Il fattore di sicurezza si colloca in un campo ottimale. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti modesti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: mediocri. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate non hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali scadenti, aspettativa di vita contenuta. Pericolosità: medio-bassa per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Elevata per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-basso. Terapia e cure colturali: necessaria l’eliminazione della branca deperente originatasi per strozzamento. A causa di tale circostanza risulta consigliabile provvedere all’abbattimento di tutto l’albero in quanto l’assetto strutturale che ne deriverà non è idoneo per la conservazione. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 54
  • 55. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 9 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è ovalizzato. Il sito di vegetazione è esposto. Il fusto è lievemente inclinato. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone e inserzione orizzontale. La chioma è asimmetrica, con porzioni separate a discreta vigoria. Chioma poco vigorosa Colletto e base del fusto Branca laterale separata e mal consolidata Veduta dell’albero GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 55
  • 56. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 56
  • 57. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (5) (3) (1) (2) (4) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma buono: nocciolo centrale a conducibilità lievemente maggiore quindi a probabile lieve duramificazione (2), contornata da un anello resistivo (3) e dall’alburno vigoroso ad elevata conducibilità (4). Zone minime di riduzione della conducibilità, probabilmente dovute a sollevamento della corteccia fra i sensori (5). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 57
  • 58. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 58
  • 59. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 2 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 59
  • 60. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla, ha evidenziato una situazione al limite della criticità, confermando i risultati teorici ottenuti con l’analisi modellistica. Il fattore di sicurezza si colloca intorno all’unità per valori coerenti con la forzante critica. Si nota altresì una sensibile differenza fra i due sensori, con la situazione peggiore nella zona sottoposta a compressione durante la prova. Ciò sembra denotare un certo sprofondamento della zolla e quindi una situazione di potenziale criticità. Si osserva altresì anche una certa sollecitazione torsionale. Anche l’analisi nei confronti della propensione alla rottura del tronco non fornisce risultati soddisfacenti in quanto il fattore di sicurezza risulta critico anche nell’analisi modellistica. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: discrete. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una significativa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali mediocri ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: medio-alta per propensione alla rottura della zolla e media per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-alto. Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 60
  • 61. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Pino n° 10 Le condizioni del sito di radicazione sono discrete per il moderato riporto di terreno su un substrato poco profondo. Il colletto è pavimentato, con modesto legno di reazione. Il sito di vegetazione è moderatamente esposto. Il fusto è arcuato. La ramificazione è sinuosa con rami a coda di leone. La chioma è asimmetrica, con porzioni separate a discreta vigoria. Branca separata di grandi dimensioni Chiomae ramificazione scompaginata Colletto pavimentato Curvatura sensibile nel tronco GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 61
  • 62. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 62
  • 63. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Analisi strumentale: tomografia sonica ed elettrica con 8-16 sensori alla base dell’albero. (5) (4) (3) (1) (2) (4) Referto tomografia sonica: non segni di zone a velocità di diffusione sonica ridotta (1). Il tomogramma non è compatibile con la presenza di degenerazione del tessuto legnoso. Le condizioni di stabilità relative alla sezione esaminata sono ottimali. Referto tomografia elettrica: tomogramma un po’ alterato ma ancora evidenziante un nucleo centrale a maggiore resistività (2), contornato da un anello a minore resistività (3) e dall’alburno più conducibile (4). Zone superficiali a maggiore resistività, quindi in condizioni di lieve stress (5). Analisi del vento GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 63
  • 64. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Prova di trazione 1 GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 64
  • 65. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla Commento: la prova di trazione, per quanto riguarda la propensione al ribaltamento della zolla, ha evidenziato una situazione di criticità. Il dato ottenuto è peggiore rispetto a quanto si ottiene con l’analisi modellistica. Il fattore di sicurezza si colloca in prossimità dell’unità, quindi in una situazione di potenziale pericolo per forzanti elevate. Tali risultati sono confermati anche con il software Arbostat. Meno problematica sembra essere la propensione alla rottura del tronco. CONSIDERAZIONI FINALI E DIAGNOSI COMPLESSIVA Condizioni vegetative (sito di radicazione): conflitti non rilevanti a livello radicale. Condizioni vegetative (sito di vegetazione): albero esposto, conflitti non rilevanti. Condizioni fitosanitarie: buone. Condizioni di stabilità: le analisi effettuate hanno evidenziato segni o sintomi correlabili con una certa propensione al cedimento. Vitalità ed aspettativa di vita: parametri vitali buoni ma aspettativa di vita un po’ contenuta. Pericolosità: medio-alta per propensione alla rottura della zolla e bassa per propensione alla rottura del tronco alla base. Media per propensione alla rottura dei rami. Fattore di contatto (vulnerabilità) del sito di potenziale caduta: elevato in quanto l’albero può cadere in una piazza intensamente fruita. Fattore di danno: elevato in quanto albero di notevoli dimensioni. Rischio (pericolosità x fattore di contatto x fattore di danno): complessivamente medio-alto. Terapia e cure colturali: abbattimento consigliato. GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 65
  • 66. Valutazione delle condizioni di stabilità dei pini domestici vegetanti in piazza Verdi a La Spezia, mediante valutazione visiva con metodo Vina, analisi strumentali con tomografo sonico ed elettrico, prova di trazione controllata e analisi modellistica con il software Orebla 6 QUADRO DIAGNOSTICO 6.1 IL MODELLO PINUS PINEA DI PIAZZA VERDI Tenuto conto dell’anamnesi effettuata, il quadro diagnostico che ne segue è relativamente articolato. Siamo infatti di fronte ad un’alberata i cui esemplari hanno caratteristiche di salute e di stabilità un pò difformi, anche se riconducibili ad un unico modello di sviluppo diacronico dell’alberata, tipico del pino domestico. Il pino domestico è infatti albero dal comportamento statico estremamente complesso e ciò è dovuto in primo luogo alla sua forma del tutto peculiare rispetto a quella degli altri alberi. I cedimenti di questa specie sono spesso imprevedibili, nel senso che si osserva sovente la caduta di alberi sani, privi di legno alterato ed in ottime condizioni vegetative e fitosanitarie. Anzi, capita frequentemente di osservare che sono proprio gli alberi o le branche apparentemente più vigorose ed espanse a cedere, mentre soggetti o rami anche deperienti non subiscono alcun danno. Inoltre, il pino domestico manifesta solo occasionalmente una degradazione spinta del tessuto legnoso, in misura tale da giustificarne l’abbattimento, mentre invece quasi sempre, anche per soggetti visibilmente debilitati, non si osservano processi di carie tali da inficiare le condizioni di salute e stabilità. Questo fenomeno è dovuto, tra l’altro, alla grande capacità di isolare tempestivamente le ferite con la produzione di abbondante resina. Risulta quindi particolarmente difficile, per questa specie, individuare segni o sintomi che abbiano una diretta relazione con la potenzialità al cedimento dell’albero come pure, in conseguenza, scegliere delle soluzioni colturali appropriate. La frequenza di cedimenti “asintomatici”, o meglio dovuti probabilmente a fenomeni che non siamo ancora in grado di interpretare, rende quindi complicato e incerto il processo valutativo e la diagnosi di stabilità. A parere di chi scrive, un frequente errore diagnostico si verifica quando l’analisi strumentale classica (con trapano densitometrico e/o mediante prova sonica) non evidenzia situazioni di degradazione spinta. Infatti, anche in questo caso, l’assenza di fenomeni degenerativi a carico dei tessuti legnosi non significa (vedi anche la foto qui a lato) l’assenza di elementi di pericolosità, soprattutto a causa della possibilità di “ribaltamento” della zolla, oggettivamente il caso più frequente di cedimento per questa conifera. In questa ottica, la decisione in merito alla conservazione o meno degli alberi vegetanti in piazza G. Verdi e/o delle cure colturali da somministrargli, non può dipendere solo dalle condizioni di “salute” e di stabilità strutturale di ogni soggetto arboreo, ma deve essere affrontata in relazione a criteri valutativi che tengano conto anche, congiuntamente, delle condizioni ambientali che condizionano l’attività vegetativa, da una parte, e delle modalità di fruizione e gestione urbanistica dell’area, con particolare riferimento alla vulnerabilità del sito di potenziale caduta, dall’altra. Aspetti ambientali Dal punto di vista ambientale la variabile che più influisce sulle condizioni di salute e di stabilità del pino domestico, nel caso in esame, riguarda le caratteristiche pedoidrauliche e del litotipo GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, 1 - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it 66