2. NoRME DI CAPIToLATo PER EVITARE PoSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITÀDI DIFESADEGLIALBÉRI
NORME DI CAPITOLATO PER EWTARE POSSIBILI
DAI{NEGGIAMENTI E MODALITA DI DIFESA DEGLI ALBERI
CAPO I _ PRESCRIZIONI GENERALI
Art.
LI
Le zone di rkpetto dell'albero
La distanza di sicgrezzaoltre la quale è possibile eseguire interventi di costruzione o scavo
alle
senza il pericolo di danneggiare-I'albero varia da soggetto a soggetto,inrelazione
vitale sotto e sopra il
modalità con cui l'albero è rì'ùcito, nel tempo, ad occupare il suo spazio
piano del terreno . La zotaprossima ad un albero che dowebbe godere di p:otezione dipende
quindi dalle dimensioni, daile caratteristiche di tolleranza della specie e dalla sua età. Ma tale
àna dipende anche dalia natura dei problemi che si vogliono affrontare: infatti la tutela nei
di
confronti delle condizioni di stabilità del soggetto arboreo prevede un'ampiezza della zona
protezione diversa dalla tutela delle ottimali condizioni di salute.
Tenuto conto delle tipologie di esemplari presenti nell'area oggetto di intervento, si definisce
quindi una zonil n p)orciìone dell'aibero-(ZPA) fiitalizzataad individuare quella porzione di
ierritorio in cui l'eiecuzione di lavori comporta un'interferenzacon l'albero che può essere
rilevante dal punto di vista della corretta vegetmione e delle condizioni di salute. Qui
o
l,esecuzione dei lavori può provocare condizioni di stress o favorire l'insorgenza di malattie
comunque di danneggiamenti che possono provocare un progressivo deperimento dell'albero
o la sua morte ma che non determinano gàneralmente condizioni immediate di pericolo. Si
i
tratta di una zona abbastanza estesa, alf interno della quale si possono svolgere quasi tutti
tipi di lavoro pur nel rispetto di specifiche condizioni e vincoli operativi'
All'intemo della zona di protezione dell'albero, cioè di quella zona in cui gli interventi
esperto
devono comunque essere piogettati, conffollati e realizzati soffo la supervisione di un
definisce ufia zona di rispetlo relativo (ZRR), più prossima all'albero,
arboricolto.",
all,interno della quale i lavori incidono molto sulle condizioni di salute del soggetto arboreo.
di
L,esecuzione di lavori in tale area può altresì dar luogo ad una riduzione delle condizioni
non
stabilità del soggetto arboreo che, nel tempo può determinare il cedimento. Se qui i lavori
operative e
possono essere--evitati, devono essere condotti nell'assoluto rispetto di modalità
òon tecniche specifiche, sotto la continua supervisione di un esperto.
,i
Infine, è necessario definire una ulteriore più ristretta zona di rispetto assoluto (ZRA) dove
l,esecuzione dei lavori generalmente è tale da compromettere le condizioni di stabilità
gli
dell,albero e da dannefgiare fortemente la sua salute. In questa zona owiamente
interventi, se da eseguirri, rron possono che essere realizzatiprevio I'abbattimento dell'albero'
Nella tabella ,"g,.ràt" ui ;pott*o i valori minimi dt ZPA, ZRR e ZP.A zl variare delle
dimensioni degli-alberi. Sia la ZPAche la ZRR e la ZRA si estendono al di sopra ed al di sotto
del piano campagpa. I valori qui suggeriti possono essere modificati in relazione alle
caratteristiche della specie e degli alberi, sulla base delle indicazioni motivate di un esperto.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
3. NORME DICAPITOLATOPER EVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENN E MODALITA DI DIFESADEGLI AI,BERI
T,2.SG
3&.S8
I
"AB
p
a
È
È
ht
È
ll
6"S0
4-:a
11
È
r{
11
zrlÀ
,
r+
rt*
-4Ju
-
2.*§
8G0
58
r.ls i
'.!...+..É,r...
:.
uo i
rir..................;....
:.
un i
L?0i3.00!5,00:L0.Dil
ArL 1.2 Sopralluoghi
rn. nu
....à.....,......,..
e accertamenti
x.*s
Diarnetrsa 1.3Sm {sm}
preliminari
Prima di presentare l'offerta per l'esecuzione di lavori che si svolgono in prossimita degli
alberi e cioè per cantieri il cui margine perimetrale si trova ad una distanza inferiore alla ZPA
di uno o più alberi, l'Impresa, pet mezz:o di un tecnico specializzato in materi4 deve aver cura
di individuare in apposito elenco gli alberi potenzialmente danneggiabili, definendone per
ciascuno le reali ZPA, ZRR e ZRA anche in relazione agli interventi previsti ed individuando,
di concerto con la Direzione Lavori e tenuto conto delle norme e dei consigli riportati nel
presente elaborato, le modalita con cui svolgere i lavori in prossimità degli alberi ed i
dispositivi di protezione degli stessi da adottare.
Art
1.3 Individuazione dei percorsi, segnaletica eformazione del personale
Per la salvaguardia degli alberi, l'Impresa è tenuta a definire in via preliminare, di concerto
con la Direzione Lavori, i movimenti di macchine ed attrezzattxe in prossimità degli alberi,
predisponendo opportuna segnaletica e fomendo informazione adeguata al proprio personale.
Art 1.4 Cure colturali
agli alberi
Competono all'Impresa tutte le attività di assistenza agli alberi vegetanti in prossimità o
all'intemo dei cantieri edili così come definiti nell'elenco di cui all'Art. I.2. L'Impres4 in
relazione alle condizioni vegetative degli esemplari ed all'andamento della stagione, individua
la natura, i modi di esecuzione e l'entità delle cure, detenendone la responsabilità. Di tali
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
3
4. NORME DI CAPITOLATOPER EVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITÀ DI DIFESADEGLIALBERI
interventi deve essere anticipatamente informata la Stazione Appaltante nella persona del
Responsabile dei lavori che deve avere modo di seguire le operazioni e redigere un verbale
degli interventi realmente effettuati.
ArL 1.5 Norme per misurazione e valutazione dì lavori e somministrazioni
Le quantità dei lavori e delle somministrazioni di dispositivi di protezione aggiuntivi
individuati per assolvere alle prescrizioni operative di cui all'Art. I.2 devono essere
determinate con metodi geometrici, matematici, o a peso in relazione a quanto previsto
nell'Elenco Prezzi o costifuendo, in contradditorio fra Impresa e Direzione Lavori, nuovi
prezzL Le misurazioni devono essere eseguite in contraddittorio e devono essere registrate su
un apposito libretto che deve essere controfirmato da entrambe le parti. L'Impresa è tenuta ad
eseguire i lavori a perfetta regola d'arte secondo i dettami ultimi della tecnica ed a fornire
materiali rispondenti a quanto determinato nel Capitolato e nei suoi allegati. Tutte le opere e
somministrazioni che, a giudizio della Direzione Lavori, non siano state eseguite a regola
d'arte, oppure non rispettino le prescrizioni impartite, devono essere nuovamente eseguite a
cura e spese dell'Impresa.
ArL 1.6 Pulìzia dell'area di cantiere
i lavori l'Impresa è tenuta a mantenere in ordine i luoghi di lavoro prowedendo alla
pulizia dell'area, rimuovendo i residui di lavoruzione, i prodotti di scarto e gli utensili
inutilizzati e ripulendo i manufatti eventualmente sporcati. I rifiuti devono essere allontanati e
conferiti in discarica nel rispetto delle normative vigenti.
Durante
Arr
1.7 Responsdbilitù dell'ìmpresa nel corso dei lavorì
L'Impresa è responsabile di ogni danno causato a terzi ed è tenuta, senza alcun rimborso, a
ripristinare i manufatti, le aree, le atlrezzature, gli impianti, le colture gli alberi e i tappeti
erbosi danneggiati nel corso dei lavori, salvo casi di vandalismo riconosciuti dalle parti. Il
valore di tali beni è determinato secondo le regole dell'Arte o le normative vigenti.
L'Impresa è comunque responsabile di ogni danno causato agli alberi vegetanti in prossimità
dei cantieri edili ed è tenuta, senza alcun rimborso, a curare gli alberi danneggiati nel corso
dei lavori. Qualora il danno sia ritenuto, da personale qualificato, non curabile o le condizioni
di stabilità del soggetto arboreo si siano irrimediabilmente ridotte, l'Impresa si impegna alla
sostituzione con alberi della medesima specie, di circonferenza non inferiore a 25-35 cm e a
6-8 m di altezza. La sostituzione deve awenire, nel rispetto delle epoche adatte per la
piantagione, nel più breve tempo possibile dall'accertamento del danno. Oltre alla
sostituzione l'Impresa è tenuta al pagamento, sotto forma di interventi di mitigazione e
compensazione ambientale, del minor valore ornamentale dell'albero di nuovo impianto
rispetto a quello danneggiato. Tale minor valore è valutato secondo le regole dell'Arte o con
riferimento alle normative vigenti.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parionq I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@,giforperglialberi.it
5. NORME DICAPITOLATO PER EVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITADI DIFESADEGLIALBERI
CAPO IT
DANI{I ALL'APPARATO RADICALE E SUA TUTELA
Anr. II.1 Sc.rvr
In edilizi4 nel corso dei lavori, vengono frequentemente realizzati degli scavi per la posa in
opera di fondazioni o di infrastrutture lineari sotterranee. In tali situazioni, se questi scavi
sono in prossimità delle piante,
è facile venire a contatto con le
ABBASSAMEryTO DEL TERRENO
radici degli alberi che vengono
quindi danneggiate in modo
t------
,
zona di rispetto
assoluto {ZRA)
sensibile.
In termini concreti non
è
possibile, purtroppo, evitare del
tutto questo problema" Tuttavia
è
opportuno che
gli
scavi
livetrlo di campagna originario
honte di scavo
sgarpata max "un0 su uno"
si
svolgano ad una dists$za dalla
base della pianta sufficiente ad
evitare di interessare Ie radici
principali dell'albero. Le
indicazioni sopra fornite circa le
dimensioni della ZPA sono un
nutlvtl livello di campagna
primo orientamento in merito. t
Tuttavia è bene precisare che,
per quanto riguarda il solo aspetto della stabilita è prioritario evitare di danneggiare le radici
principali aventi un diametro superiore a 6-8 cm e presenti in un'area di dimensioni
indicativamente pari alla ZRR.
Lo scavo all'interno della ZRR dovrebbe pertanto essere evitato mentre quello all'interno
della ZRA è sempre da evitarsi in quanto presuppone oggettivamente la perdita delle
condizioni di sicurezza al ribaltamento della zolla. Nel caso sia strettamente necessario
operare all'interno della ZRR è opportuno ricorrere, durante lo scavo, a metodologie di
escavazione con sistemi ad aria compressa (tipo Air Spade). Questa tecnica è prescritta anche
all'intemo della ZPA, nel caso gli scavi si svolgano in vicinanza di alberi monumentali o di
particolare importanza. Con questa metodologia, che consente di lavorare senza danneggiare
le radici, è possibile scavare o inserire tubi "a spinta" fra le radici dell'albero senza tagliame
nessuna. La tecnica consente altresì di verificare le condizioni di salute del sistema radicale e
quindi di stabilità al ribaltamento dell'albero permettendo altresì, laddove necessario, di
eseguire gli eventuali tagli delle radici esattamente nel punto di biforcazione. La realizzazione
"a vista" dell'intervento di riduzione e taglio del sistema radicale permette anche di verificare,
a posteriori, I'entità della riduzione delle radici e quindi di stimare la riduzione di stabilità
causata dall'accorciamento delle radici, valutando la diminuzione del modulo di inerzia
complessivo del sistema radicale.
GIFOR di Luigi SANI - Ma del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
6. NORME DI CAPITOLATOPER EVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITÀDI DIFESADEGLIALBERI
Al di fuori della ZRR. ma
SCAVI
alf interno della ZPAè possibile
eseguire degli scavi ma si dovrà
agire con estrema atienzione,
con strumenti manuali (vanghe,
picconi)
in
Zona di rispetto
assoluto (ZRA)
prossimita delle
radici, prowedendo se possibile
a by passarle. Se necessario, il
taslio delle radici deve essere
effettuato con strumenti affilati
e continuamente disinfbttati e
sterilizzati in modo tale da
evitare la diffusione di agenti
patogeni di qualsiasi natura. La
tubi;r spinta
H*
i
I
di taglio deve essere quindi
tuho collettore
netta, in prossimità di punti di
bifibrc azione, di forma rotonda o
debolmente ellittica, senza alcuna slabbratura o distacco del ritidoma, possibilmente inclinata
verso il basso. La superficie di taglio, se più ampia di qualche centimetro, deve quindi essere
trattata con prodotti cicatnzzanti od almeno spalmata e coperta con terra umida. In tali
situazioni, tenuto conto delle implicazioni che il taglio delle radici può avere nei confronti
della stabilita futura del soggetto arboreo, è opportuno che I'intervento sia eseguito sotto la
supervisione e la consulerv;a di un tecnico all'uopo specializzato.
sede
I
I
Ì
I
I
I
I
I
l'---.-_-'-----.-
Successivamente al completamento delle operazioni, che devono essere svolte nel più breve
tempo possibile, si deve prowedere al tempestivo riempimento dello scovo con la terra
originaria, integrata con una miscela di humus e sabbia in proporzione pari a 2:l e la zona
deve quindi essere abbondantemente annaffiare.
l-iel caso di scavi con modifica permanente della
morfologia, |a profondità detlo scavo (e della
scarpata conseguente) ammissibile dipende dalla
distanza e dalle dirnensioni dell'albero: in via
indicativa. al di fuori della ZPA, la pendenza del
fionte di scavo può essere di l:1 ma non
iui
maggiore. Nel caso sia necessario, al fine di
,..ZRA
ridurre la superficie di scavo, impostare
pendenze maggiori o verticali, 1o scavo deve
pallficata
essere preceduto dalla verifica del possibile
danneggiamento all'albero, quindi dalla posa in
SCAVO
opera di pali ad una distanza pari alla zona di
rispetto relativo dell'albero (vedi schema a lato).
All'interno della ZRA non è invece ammissibile, in nessun caso, l'abbassamento della quota
del piano campagna.
i
{i
'r'."
.
-,
ìrr
S{&$$ffiSS
Poiché gli scavi di abbassamento della quota del piano campagna possono modificare anche
notevolmente le condizioni idrauliche del suolo (abbassando ad esempio la falda freatica), è
necessario che, appena eseguiti, si proweda ad annaffiare adeguatamente la nuova superficie
ed a coprire la scarpata di risulta con una stuoia preseminata bene infissa al suolo.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
7. NORME DI CAPITOLATO PEREVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITADI DIFESADEGLI ALBERI
Art. II.2
Compattazione del terreno
Un ulteriore problema che si presenta frequentemente, a carico dell'apparato radicale, consiste
nell'eccessiva compattazione dei
terreni di cantiere dovuta alla sosta
od al ripetuto passaggio dei veicoli
nell'ambito della zona di sviluppo
zona di rispetto
delle radici (cioè alf interno della
§ry!§14$L_
ZPA) oppure al posizionamento
stratc di ghiaia
piastra rnetallica
delle baracche o dei materiali e
o beton
mezzi di lavoro. In tali situazioni il
terreno diventa fortemente
costipato (con densità basali anche
sensibilmente superiori a 1.4),
risultando quindi sostanzialrnente
quasi impermeabile e asfittico e
perciò ostile per il buon sviluppo
dell'albero. Ciò
determina
condizioni 'Ci notevole sofferenza
per le radici che non sono in grado
li:sle-qr-sespsssq-
--
di respirare e possono anche rimanere danneggiate dalf insorgenza di marciumi che in seguito
minano la stabilita dell'albero. Il costipamento del terreno, associato alla sua ridotta
disponibilità, è quindi senz'altro il peggiore e più frequente difetto che può essere attribuito
ad i siti di impianto degli alberi in ambiente urbano o comunque in presenza di cantieri edili.
La realizzazione dei lavori a debita distanza dalla zona di sviluppo delle radici (al di fuori
della ZPA) permette di evitare la modificazione delle condizioni pedoidrauliche del suolo.
Laddove ciò non è possibile, o lo è solo in parte e specialmente alf interno della ZR& è
opportuno adottare alcuni accorgimenti quali la posa in opera di assi o piastre metalliche
disposte su un letto di ghiaia, per superare la zona da proteggere. Questo dispositivo è
assolutamente essenziale laddove vi sono radici superficiali. Nessuna alterazione è invece
ammissibile all' interno della ZRA.
Se anche una parte dell'area di sviluppo delle radici, al termine dei lavori, deve essere
compattata per sostenere dei carichi, è opportuno che la zona più superficiale sia sostituita con
un suolo struffurale, in modo tale da garantire al tempo stesso l'aerazione delle radici e la
portanza del terreno. Questi interventi di modificazione del terreno nella zona di sviluppo
delle radici, così come definito all'Art. II.1, devono sempre essere eseguiti da personale
specializzato e con utensili manuali, al fine di ridurre al minimo il pericolo di
danneggiamento delle radici.
In ogni caso, allorquando pur avendo adottato gli accorgimenti necessari si rawisa che, al
termine dei lavori, il terreno presente nella zona di sviluppo delle radici risulta danneggiato e
costipato, I'Impresa deve bonificare il cantiere dai rifiuti e prowedere al miglioramento delle
proprietà fisiche e chimiche del substrato pedologico mediante l'arieggiamento del terreno ed
il recupero della fertilità naturale andataperduta.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
8. NORME DICAPITOLATOPEREVITARE POSSIBILI DANNEGGI.AMENTI E MODALITADI DIFESADEGLIALBERI
L'intervento di arieggiamento di un terreno eccessivamente costipato può essere eseguito
quindi anche successivamente aI termine dei lavori, sempre mediante I'uso di sistemi ad aria
compresa (tipo Air Spade). In questa situazione la lancia viene utilizzataper insufflare aria nel
terreno. Talor4 se necessario, può essere atilizzato anche un palo iniettore che, olke all'aria"
insuffla nel terreno anche opportuni quantitativi di acqua e nutrienti organo-minerali utili per
rinvigorire il soggetto arboreo debilitato dal danneggiamento delle condizioni
pedonutrizionali della zolla radicale. L'intervento deve essere realizzato da una diua
specializzatain materi4 ricorrendo amatenali e prodotti opportunamente certificati.
ArL II.3 Ricarico di terreno
Il ricarico, cioè l'aggiunta di terreno in prossimita dell'albero,rcalizzata al fine di raggiungere
una nuova quota di piano campagna, o comunque il riporto alla base del fusto di terreno o
materiali terrosi di scarto, è un'operazione tanto spesso realizzataquanto errata e pericolosa.
Dal punto di vista del pericolo di instabilità, il ricarico di terreno fuvorisce l'insorgenza di
marciumi nella zona del colletto a causa dell'aumento di umidita e? in certe specie e sotto
certe condizioni, puo provocare
la sostanziale rapida perdita
TERRENO
dell'apparato radicale originario
che si rificnna nel nuovo strato di
zora di rispetto
terreno ma che, com'è facilmente
assoluto (ZRAi
intuibile, non garantisce la stessa
efficacia strutturale. È quindi
assolutamente vietato il riporto di
qualsiasi materiale nella zona di
sviluppo delle radici e, per lo
meno, all'interno della ZRA.
Laddove il progetto preveda un
rialzamento del piano campagna
e tale previsione non possa essere
modificata, l'Impresa, di
concerto con la Direzione Lavori,
dovrà preliminarmente definire la
tipologia di sistemazione finale dell'area. In particolare è necessario lasciare l'albero e la ZRA
alla quota originari4 prowedendo però a garantire l'adeguato drenaggio mediante la posa in
opera di tubi e scoli idonei.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
9. NORMEDICAPITOLATOPEREVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITADI DIFESADEGLIALBERI
CAPO III
I}AIYNI AL FUSTO E SUA TT]TELA
Art.
IruJ Tutela delfusto. Percorsì di cantiere
n
danneggiamento del fusto e
delle branche principali awiene
generalmente per sfregamento di
automezzi o altro. Al fine di
evitare f impatto
fra
mezzi
?rr
PALIZZATA
I
e
organi dell'albero, l'Impresa, di
concerto con la Direzione Lavori,
deve aYer cura, preliminarmente
l'inizio dei lavori, di progettare
attentamente e
segnalare
i percorsi che
devono essere uttlizzati
adeguatamente
dai mezzi di
cantiere, evitanda così ogni
obbligatoriamente
possibile interfbre ltz,a"
Art III.2
Tatela del fusto. Dispositivi di protezione del tronco
Sulla base del programma dei
lavori di tutela degli alberi definito
all'Art. II. I , L" Impres4 sentita la
Direzione dei Lavori, laddove non
è possibile separare in modo
chiaro e sicuro gli automezzi dagli
alberi vegetanti nell'area di
PALTZZATA II
cantiere, deve proteggere il tronco
degli alberi potenzialmente
danneggiabili mediante la
costruzione di una protezione in
assi tra loro solidali e ben infissi
nel terreno ma non appoggiati alla
pianta. Solo laddove il possibile
impatto è del tutto occasionale
possono essere sufficienti
appoggiate
o
del
assi
nastro
autostadale steso fra picchetti di legno infissi nel terreno. I disegni illustrano alcuni esempi di
possibili soluzioni (palizzata II e III).
GIFOR diLuigiSANI-Viadel Parione,
l -FIRENZE-TeI.055292813 Email:gigisani@giforperglialberi.it
10. NORME DI CAPITOLATO PER EVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITÀ DI DIFESADEGLI AI.BERI
AtL
III.3 Tutela de$usto da materìali e inquinanti
Tenuto conto di quanto si
ossen/a in molti cantieri
edili, non è inoltre inutile
sottolineare come il tronco
dell'albero e la zana
prossima ad esso (per lo
meno nell'ambito della
ZRR) non deve essere
utiliwata per appog$are
materiali di qualsiasi
PALIZZATé.M
o
F
§
tr
H
lal
rl
.0
I
piastre metalliche
natura compreso, come già
detto, il ricarico di terreno
(Art. II.3) o detriti, in
quanto tali materiali
possono proYocare gravi
danni anche in relazione
alla stabilita futura
dell'albero.
Pure lo sversamento di prodotti potenzialmente inquinanti (vemici, calce, ecc.) per I'albero o
pr la falda è owiamente da evitarsi accuratamente all'interno dellaZP{.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Pariong I - FIRENZE -Tel.055292813Email: glglsani@ettorgglialberi.it
10
11. NORME DI CAPITOLATO PEREVITARE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITADI DIFESADEGL1ALBERI
CAPO IV
DANNI ALLA CHIOMA E SUA TUTELA
Art.
IV.l
Tutela della ehioma- Interventi di potatura
Spesso la chioma degli alberi viene decurtata con
tagli finalizzati
a
limitarne le dimensioni per
la loro vicinanza con l'edificio di nuova costruzione o per la costruzione di infrastrutture
lineari aeree. È senz'altro possibile contenere, entro certi limiti, le dimensioni della chioma al
fine di limitarne la vegetazione in uno specifico punto, però tali interventi di contenimento
non devono essere rcaltzzati mediante tagli di capitozzatura che, oltre a deturpare iI soggetto
arboreo, sortiscono nel tempo l'effetto contrario, provoeando una crescita eccessiva di rami
secondari male inseriti, che raggiungono ben presto dimensioni maggiori di quelli appena
tagliati obbligando a reiterare l'intervento ed aumentano il pericolo di cedimento della branca.
In
caso di palese necessità, a giudizio della Direzione Lavori ed in relazione alle
caratteristiche dell'albero vegetante, è possibile sottoporre il soggetto arboreo ad un
intervento di alleggerimento della chioma mediante riduzione del numero di rami e
accorciamento degli stessi. L'intervento deve essere rcalizzato, a cura e spese dell'Impresa, da
personale qualificato, possibilmente certificato per questo tipo di operazioni (certificazione
ETW European Tree Worker). La scelta dei rami da diradare e dei rami da accorciare, deve
essere realizzata conservando quanto piu possibile l'architettura spaziale dell'albero in modo
tale che la pianta possa in breve tempo recuperare la sua conformazione originaria.
Naturalmente tale operazione deve essere eseguita preliminarmente I'inizio dei lavori,
evitando che la posa di ponteggi o altro prov-ochi 1o sfregamento di parti della chioma,
generando ferite che facilitano f ingresso di agenti patogeni. La tecnica operativa da adottare è
indicata nel dettaglio seguente.
Per i Raut ot ptccor-e »tueNstoNt, ed esempio quelli che possono essere tenuti
con la mano, l'operazione è semplice in quanto si pratica un taglio netto alla base
del ramo.
Nel caso di neut or cnaN»t onraeNstoNt si
É;'?:
deve invece operare con tagli specifici e
'.:r'@
sequenziali, cosicché non si verifichino
scosciature. L'asportazione errata della
branca provocherebbe infatti sul tronco una
ferita più ampia rispetto all'area interessata
dal collare del ramo, con conseguente
difficoltà della pianta a cicatrizzare; inoltre,
iina maggiore superficie di legno vivo a
contatto diretto con l'ambiente aumenta la
facilità con cui agenti patogeni, quali i funghi responsabili delle carie, possano
colotizzarc l'albero. La prima operazione da fare è quindi queila di eliminare gran
parte della branca effettuando due tagli (taglio A e B nella figura a lato) a
considerevole distanza dal taglio definitivo. Il primo taglio si esegue nella
porzione inferiore del ramo, avendo cura di non farlo troppo profondo, aflinché il
peso della branca non chiuda la lama dello strumento di taglio. I1 secondo taglio
deve essere eseguito nella parte superiore della branca, parallelo al primo, ad una
distanza di 2-5 cm a seconda delle dimensioni del ramo. Il taglio definitivo (taglio
GIFOR di Luigi SANI - Yia del Parione,
1
- FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
11
12. ALtsERI
NORME DI CAPITOLAIO PER EVITARE POSSIBILI DANNtsGGIAMENTI E MODAUTA Dl DIFESA DEGLI
C) viene infine eseguito all'altezza del collare della branca, rispettandolo. Nel
caso si operi su rami molto grossi è consigliabile eseguire prima una progressiva
sramatura e poi procedere con ripetuti tagli, avendo l'accortezza di legare con
delle funi i pezzi più grossi per poi calarli lentamente, in modo da non provocare
danni alla pianta stessa ed all'intorno di questa. Le figure seguenti illustrano
schematicamente casi specifici di taglio di rami.
, i "J
.È;
r!l
r#
/
.:"' ì
Ì
Yl
{- ì
I
,,
'1i
r'i.'r t.. j
,r''-t
,r/
,
,4
, /
l#:
1-l'!
"1"..
|
h'
Y'
/
,i
,
0
/
,
.'Él
T
lt.
lì"
La tecnica del raclto pt ntroRNo si differenzia dal taglio di diradamento perché
in questo caso il ramo non viene reciso nel suo
punto di inserzione ma immediatamente al di sopra
di un ramo di ordine inferiore a quello che si
elimina e di dimensioni paragonabili. Così
facendo. il ramo che viene rilasciato eredita la
dominanza apicale, per cui l'albero viene
contenuto nelle dimensioni della chioma
rnantenendo però sia la forma estetica originaria
che la sua funzionalità in quanto si conserva
un'adeguata percentuale quantitativa e qualitativa
di gemme. La conservazione del ramo secondario
consente infatti una distribuzione piu uniforme
della linfa dall'inserzione fino alla gemma apicale,
evitando così un suo accumulo nella zona di taglio
e quindi la produzione di riscoppi. Inoltre, la distribuzione regolare delia linfa su
tutta la chioma evita che ie sostanze nutritive vengano sottratte alla parte inferiore
del ramo, con conseguente indebolimento della branca e disseccamento dei rami
abbandonati dalia linfa. In sostanza l'albero, con questa tecnica, subisce un
minore stress rispetto alle altre tipologie di taglio e perciò si riduce anche il
rischio di una precoce senescenza. Risulta chiaro tuttavia che questa potatura può
essere eseguita solo quando esistono, in prossimità del punto in cui si dovrebbe
eseguire il taglio, dei rami, di ordine inferiore a quelli che si vogliono eliminare,
suihcientemente grossi (indicativamente con diametro all' inserzione non inferiore
a ll3 di quello del ramo da tagliare) da poter assolvere le funzioni svolte dal ramo
reciso. Il taglio di ritomo è sempre consigliabile su rami che hanno un diametro
non superiore a 10 centimetri, in quanto le ferite provocate dai tagli avranno un
elevata percentuale di efficace cicatizzazione, con conseguente riduzione del
rischio di inoculo di agenti patogeni. È comunque anche possibile, in casi del tutto
GIFOR {i Luigi SANI - Via del Parione,
1
- FIRENZE - Tel. 055292813 Email: gigisani@gif'orperglialberi.it
t2
13. NORME DI CAPITOLATOPER EVITA.RE POSSIBILI DANNEGGIAMENTI E MODALITA DI DIFESADEGLIALBERI
particolari, eseguire un taglio di ritorno "sul grosso", cioè con rami di dimensioni
anche notevoli, al fine di riequilibrarc la chioma o per eliminare ramificazioni
eccessivamente pesanti o instabili.
Art. IV.2 Tutela della chiom* Dispositivi
di protezione
Laddove è possibile, al fine di evitare tagli o sbrancamenti eccessivi, l'Impresa, di concerto
con la Direzione Lavori deve verificarc lapossibilità di sostituire il taglio di rami, magari di
dimensioni consistenti, con la rcalizzazione di sostegni e ponteggi, diménsionati e costruiti sul
posto e montati con la necessaria delicatezz4 firnf,izzati a sostenere i rami perrnettendo il
passaggio senza danno dei veicoli al di sotto di essi.
Si tratta di dispositivi di protezione degli alberi che devono essere reatizzati da personale
esperto in quanto non possono essere in alcun modo progettati in anticipo a causa delle
diverse proprietà biomeccaniche degli alberi e conseguentemente della divèrsa elasticità dei
rami che essi rnanifestano. L'intervento può riguardare la posa in opera di tiranti, ponteggi o
pali che sostengono reti, comunque frnalizzati a sollevare o spostare parti della chioma che
potrebbero essere danneggiate dal passaggio dei mezzi e che invece si ritiene necessario
conservare.
GIFOR di Luigi SANI - Via del Parione, I - FIRENZE - TeL. 055292813 Email: gigisani@giforperglialberi.it
1
3