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CRISTOFORO COLOMBO

UN GENOVESE NATO IN SARDEGNA




        Marisa Azuara
Al giorno d'oggi,
l'identità di Cristoforo
 Colombo continua a
 non essere delineata
       in maniera
      indiscutibile
La versione maggiormente
   accreditata é quella che ritiene che
    Colombo fosse nato nella città di
       Genova e che fosse figlio di
    Domenico Colombo e di Susanna
             Fontanarossa




Documento Assereto
Tuttavia, un documento
     contemporaneo allo
   scopritore, il Documento
    Borromei, lo smentisce
         recisamente.

Dice così: “E dirò anche che Colom
   equivale a Colombo, per cui,
  essendosi scoperto che vive a
   Genova un certo Cristoforo
   Colombo Canajosa, figlio di
      Domenico e di Susanna
            Fontanarosa,
 questo non deve essere confuso
   con lo scopritore delle Indie
Occidentali – In Bergamo, l'anno
                 del
            Signore 1494”.

  Colombo y Colón sono due
      persone differenti
E' necessario, pertanto,
   ricominciare da capo la
 ricerca sullo scopritore. Si
      tratta di un lavoro
  ingente però gli elementi
rinvenuti ne valgono la pena
 in quanto dimostrano che:
1 – COLOMBO ERA GENOVESE
2 – BENCHE' FOSSE GENOVESE, COLOMBO NON PARLAVA L'ITALIANO
3 – COLOMBO ERA DELLA SAONA
4 – COLOMBO NACQUE INTORNO
          AL 1436


     “..... il quale Don Cristoforo
 Colombo, scopritore delle Indie, di
 meravigliosa ed onorata memoria,
originario della provincia di Milano,
 morì de senectute bona, nel mese di
        maggio del 1506, all'età
   di 70 anni, mentre si trovava a
Valladolid” (Curato di Los Palacios)
5 – COLOMBO ERA DI DISCENDENZA NOBILE
6 – COLOMBO AVEVA SANGUE REALE
7 – COLOMBO ERA SUDDITO DEI RE CATTOLICI E NATIVO DI UNO DEI
                        LORO STATI
Com'è che Colombo avrebbe potuto essere genovese ed allo stesso
               tempo suddito e nativo di uno
                stato retto dai Re Cattolici?
Esiste giuridicamente una sola possibilità: quella che Colombo fosse
originario di un territorio che, al momento della sua nascita, fosse genovese e
             che più tardi fosse passato in possesso ai Re Cattolici.
C'era un solo territorio al mondo
che possedeva questa caratteristica:
 la Corona de Logu nell'isola di
  Sardegna, ufficialmente annessa
   alla Corona d'Aragona dopo la
sconfitta di Leonardo Alagòn nella
        Battaglia di Macomér.
Circa la presenza genovese in Sardegna non vi sono dubbi, dato che anche
                          attualmente di essa vi
                      sono numerose testimonianze
Lo riconosceva nelle
sue lettere perfino Re
Fernando il Cattolico
Abbiamo appena terminato di determinare la regione in cui lo scopritore
    venne al mondo. Ce la faremo adesso a trovare la sua famiglia?
Ricordiamo il documento che attesta la
 sua discendenza da sangue reale. Ciò
         limita il nostro campo
 di ricerca alle famiglie giudicali della
                Sardegna.
Per motivi diversi,       Ci restano
non prenderemo in        solamente i
 considerazione i     Cubello, marchesi
      Doria del        d'Oristano, ed i
    Logudoro, i         Piccolomini de
     Visconti di       Sena, visconti di
      Sardegna             Sanluri.
e gli Arborea della   Concentriamoci su
  linea principale          di essi
Inizia la dinastia il
 conquistatore della Corsica,
Ugo della Colonna. Hernando
Colòn scrisse che “suo padre
 limò il proprio cognome per
farlo assomigliare a quello dei
 suoi antenati”. Abbastanza
     lapidario. Questa
   genealogia ci conduce
anche ai rami dei Principi
di San Colombano, conosciuti
in quell'epoca come Colombo.
Basiamoci su di essa, dato
che è quella che ci conduce
 a Re Barisone d'Arborea.
   Come si può vedere, a
     ciascuno dei suoi
discendenti può essere dato
   tanto l'appellativo di
   Colonus che quello di
         Colombo.
Di tale famiglia, gli Annali di Genova raccontano:
  “L’antichissima e nobile famiglia Serra, originaria di Genova,
    godette di grande nobiltà in Genova, Spagna, Sardegna e nel
 Reame di Napoli. Si intuisce la grandezza di questa famiglia dal
 motto: “Venturi aevi non immemor" ovvero "Conoscere il passato
 per guardare al futuro”. Nella Cronologia dei Consoli di Genova
   (“Atti della Società Ligure di Storia Patria” – Vol. I, fasc. 3,
carta 240) si rileva che il Casato discente dalla famiglia ligure dei
    de Mari; capostipite fu Corso che prese il cognome dal padre
Serra, figlio di Ottone de Mari, della Classe dei Visconti nel 1122.
  I Serra di Sardegna raggiunsero il massimo splendore nel 1145
   con Barisone de Serra proclamato re di Sardegna da Federico
                            Barbarossa”.
     I membri della famiglia Serra erano iscritti nell'Albergo
                Giudicale di Genova, l'albo nobiliare
              dell'epoca, oggi praticamente distrutto.
Continuiamo, dunque,
con i discendenti di Re
Barisone. Tra di essi si
 trovano i Cubello e di
certo i Piccolomini De
 Sena, il cui cognome,
se viene limato (ossia
  ritagliato davanti e
    dietro), diventa
Colom, e cioé Colòn in
      castigliano
Tali elementi sembrano
confermare l'identità di
Colombo, però potrebbe
   trattarsi solo di un
           caso.
Per rafforzare la nostra
    tesi abbiamo però
  bisogno di maggiori
certezze. Ce le fornisce
        Hernando
 Colòn nella biografia
che scrisse su suo padre
A pagina 104 della Storia dell'Ammiraglio, leggiamo che la patria di
 Colombo era Janua e che la sua stirpe era quella dei Terra Rubra
Una piccola verifica nell'Archivio
    di Mulazzo ci permette di
     affermare che i De Sena
 Piccolomini provenivano dalla
 Marca di Janua ed erano della
stirpe dei marchesi di Terrarossa
Non ci sono dubbi. Abbiamo trovato la famiglia di
   Colombo. E' quella dei visconti di Sanluri,
       signori di Làconi e baroni di Quartu
Erano anche eredi del Giudicato di Cagliari ed Ammiragli di Sardegna
Resta solo da verificare di chi fosse figlio lo scopritore. Le opzioni sono
limitate. Prendendo in considerazione il suo testamento, il visconte Antonio
           di Sanluri aveva solo due figli maschi, Pedro e Salvador
Tra i discendenti di Pedro non si trova traccia del navigatore
Qualcosa di molto diverso accade, invece, con Salvador, marito di Isabela d'Alagòn.
Avevano tre figli maschi, che non vengono nominati nel testamento del 1492 onde
 non recar loro pregiudizio, i quali fuggirono dalla Sardegna dopo la sconfitta di
                                      Macomér.
Nella corrispondenza tenuta con
 Fernando il Cattolico in ordine
all'alienazione del feudo di Tuìli,
 Salvador Piccolomini dice che i
    propri figli si trovavano in
Portogallo, con la nave che il re
  d'Aragona reclamava nei loro
             confronti
Sorprendentemente, apprendiamo da Hernando
Colòn che suo padre e su zio avevano a Lisbona
una nave che venne poi loro sottratta dai pirati
 inglesi. Sarà un caso? Così come sarà un caso
quello dei nomi che Colombo impose alla prima
isola che ebbe a scoprire ed alla prima città che
                ebbe a Fondare?
Non si trattò delle uniche allusioni di Colombo alla propria famiglia. Vediamone
                                    delle altre:
1 – In una lettera inoltrata a
 Juana de Torres, Colombo
dichiarò di NON ESSERE IL
  PRIMO AMMIRAGLIO
  DELLA SUA FAMIGLIA
2 – Colombo pretese dai Re Cattolici il
  trattamento di Don. Costoro glielo
   concessero con delle prerogative
  esclusive della Generosità sarda
3- Colombo fece constare in una postilla
del suo testamento che Caller (l'attuale
     Cagliari) si trovava in Genova
4 - Stranamente, le date di liberazione dei fratelli del marchese d'Oristano, detenuti
   nel castello di Jàtiva, coincidono con quelle in cui vennero firmati i privilegi di
                                        Colombo
5 – In modo assai incomprensibile, nonostante le
necessità economiche del re d'Aragona, il titolo di
    visconte di Sanluri rimase vacante per ben
ventott'anni dalla sua avocazione. Due mesi dopo
  la morte di Colombo, Fernando il Cattolico si
         affrettò a concederlo ai Castelvì.
6 – Il figlio maggiore di Colombo, Diego Colòn, diede il nome di Oristàn
(Oristano) alla capitale dei suoi stati in Giamaica. Era il titolo ostentato
 dagli ultimi sovrani della Corona de Logu ed il nome della loro capitale
7 – Al fine di portare avanti il progetto della scoperta, Colombo si circondò di
  persone che avevano grandi interessi in Sardegna ovvero di persone assai
                    prossime agli antichi visconti di Sanluri
8 – Significativamente, quelli che dopo la scoperta si erano rivelati i suoi grandi
nemici, come Padre Boìl o Pedro Bertràn Margalìt, erano stati altresì i nemici dei
                             primi visconti di Sanluri
9 – Tutti i genovesi nominati da Colombo nel suo testamento erano imparentati
                         con i primi visconti di Sanluri
10 – Com'era usuale nel XV secolo, Colombo mantenne delle strette relazioni con
  i suoi parenti, i Piccolomini di Siena, e soprattutto con i papi Pio II e Pio III
Il suo soggiorno a Siena venne
riportato dai cronisti della città
e, nella chiesa di Fontegiusta, si
 conservano ancora i regali che
    fece alla Vergine del luogo
Colombo appare inoltre ritratto,
in gioventù, negli affreschi della
     Biblioteca Piccolomini.
Curiosamente, viene ritratto col
      levriero degli Arborèa
Se per caso fosse rimasto
  qualche dubbio sui legami tra
Colombo ed i visconti di Sanluri,
 i suoi eredi, con l'aiuto dei loro
   parenti Borgia, tentarono in
tutti i modi di recuperare il titolo




                                       Luís de Castelvi, visconte di Sanluri
L'operazione fu un insuccesso
totale e si concluse con la seconda
  sentenza di fellonia emessa in
              Sardegna
Senza il benché
 minimo margine
 di errore, si può
dire che la vita di
   Colombo e la
     storia della
       scoperta
   dell'America
     siano state
determinate dalle
     uniche due
     sentenze di
fellonia emesse in
Sardegna durante
  il periodo della
   dominazione
      aragonese
LE CAUSE CHE PORTARONO A FAR
    PASSARE SOTTO SILENZIO
    L'IDENTITA' DI COLOMBO
In un primo momento
furono gl'interessi politici ed
espansionistici di Fernando il
        Cattolico che
obbligarono ad occultare chi
     fosse Colombo ed a
cancellare le tracce delle sue
            origini
Più tardi, allorché i Savoia, conti di Ginevra, ottennero la Sardegna,
sull'acclaramento delle origini di Colombo prevalsero di nuovo gl'interessi politici
Re Vittorio Emanuele I avrebbe poturo rendere pubblica l'identità di
Colombo. Egli, infatti, sapeva benissimo chi fosse lo scopritore, dato che la
 cassetta di cordovano con i documenti personali di Colombo era nelle sue
mani. Preferì, invece, consegnarla ai Cambiaso in cambio dell'annessione di
                     Genova per l'Unificazione Italiana
A costo di sacrificare il Regno di Sardegna, i Savoia
avevano già iniziato a progettare il proprio piano per
                   unificare l'Italia
In quel momento, gl'interessi della Repubblica di Genova s'incentravano sul
testamento apocrifo di Colombo che, in caso di mancanza di discendenti diretti,
    l'aveva designata come propria erede. Il bottino sarebbe potuto essere il
                            continente americano
La manovra non riuscì perché s'infranse contro i giudici spagnoli, però Genova
mantenne ancora vive le sue rivendicazioni coloniali sulla Sardegna. Per Genova,
 tutto ciò che è sardo è genovese, come succede ora con Carloforte, Comune
                            Onorario di Genova
La stessa cosa succede ai catalani con Alghero. Ed altresì ai catalani con Colombo.
L'unico indizio a sostegno di una “presunta nazionalità catalana” dello scopritore
è il fatto che costui inframmezzasse nei propri scritti delle parole limosine. Però la
              Catalogna non demorde dal suo intento di appropriarsene.
La sua ossessione giunse a tal
 punto che, nel XIX secolo, un
     nobile catalano ebbe a
saccheggiare gli archivi sardi in
  cerca di documenti da poter
     utilizzare in proposito
Retablo di San Cristoforo ad Oliena




Intanto i sardi, ai quali
  i loro invasori hanno
   negato la nobiltà, la
dignità ed il diritto alla
 propria storia, lottano
       per tentare di
 ricostruire un passato
       che, sebbene
    irrimediabilmente
      perduto, resta
dissimulato o nascosto
 nelle sue più preziose
        opere d'arte
Christoforo Colombo un genovese nato in Sardegna

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Christoforo Colombo un genovese nato in Sardegna

  • 1. CRISTOFORO COLOMBO UN GENOVESE NATO IN SARDEGNA Marisa Azuara
  • 2. Al giorno d'oggi, l'identità di Cristoforo Colombo continua a non essere delineata in maniera indiscutibile
  • 3. La versione maggiormente accreditata é quella che ritiene che Colombo fosse nato nella città di Genova e che fosse figlio di Domenico Colombo e di Susanna Fontanarossa Documento Assereto
  • 4. Tuttavia, un documento contemporaneo allo scopritore, il Documento Borromei, lo smentisce recisamente. Dice così: “E dirò anche che Colom equivale a Colombo, per cui, essendosi scoperto che vive a Genova un certo Cristoforo Colombo Canajosa, figlio di Domenico e di Susanna Fontanarosa, questo non deve essere confuso con lo scopritore delle Indie Occidentali – In Bergamo, l'anno del Signore 1494”. Colombo y Colón sono due persone differenti
  • 5. E' necessario, pertanto, ricominciare da capo la ricerca sullo scopritore. Si tratta di un lavoro ingente però gli elementi rinvenuti ne valgono la pena in quanto dimostrano che:
  • 6. 1 – COLOMBO ERA GENOVESE
  • 7. 2 – BENCHE' FOSSE GENOVESE, COLOMBO NON PARLAVA L'ITALIANO
  • 8. 3 – COLOMBO ERA DELLA SAONA
  • 9. 4 – COLOMBO NACQUE INTORNO AL 1436 “..... il quale Don Cristoforo Colombo, scopritore delle Indie, di meravigliosa ed onorata memoria, originario della provincia di Milano, morì de senectute bona, nel mese di maggio del 1506, all'età di 70 anni, mentre si trovava a Valladolid” (Curato di Los Palacios)
  • 10. 5 – COLOMBO ERA DI DISCENDENZA NOBILE
  • 11. 6 – COLOMBO AVEVA SANGUE REALE
  • 12. 7 – COLOMBO ERA SUDDITO DEI RE CATTOLICI E NATIVO DI UNO DEI LORO STATI
  • 13. Com'è che Colombo avrebbe potuto essere genovese ed allo stesso tempo suddito e nativo di uno stato retto dai Re Cattolici?
  • 14. Esiste giuridicamente una sola possibilità: quella che Colombo fosse originario di un territorio che, al momento della sua nascita, fosse genovese e che più tardi fosse passato in possesso ai Re Cattolici.
  • 15. C'era un solo territorio al mondo che possedeva questa caratteristica: la Corona de Logu nell'isola di Sardegna, ufficialmente annessa alla Corona d'Aragona dopo la sconfitta di Leonardo Alagòn nella Battaglia di Macomér.
  • 16. Circa la presenza genovese in Sardegna non vi sono dubbi, dato che anche attualmente di essa vi sono numerose testimonianze
  • 17.
  • 18. Lo riconosceva nelle sue lettere perfino Re Fernando il Cattolico
  • 19. Abbiamo appena terminato di determinare la regione in cui lo scopritore venne al mondo. Ce la faremo adesso a trovare la sua famiglia?
  • 20. Ricordiamo il documento che attesta la sua discendenza da sangue reale. Ciò limita il nostro campo di ricerca alle famiglie giudicali della Sardegna.
  • 21. Per motivi diversi, Ci restano non prenderemo in solamente i considerazione i Cubello, marchesi Doria del d'Oristano, ed i Logudoro, i Piccolomini de Visconti di Sena, visconti di Sardegna Sanluri. e gli Arborea della Concentriamoci su linea principale di essi
  • 22. Inizia la dinastia il conquistatore della Corsica, Ugo della Colonna. Hernando Colòn scrisse che “suo padre limò il proprio cognome per farlo assomigliare a quello dei suoi antenati”. Abbastanza lapidario. Questa genealogia ci conduce anche ai rami dei Principi di San Colombano, conosciuti in quell'epoca come Colombo.
  • 23. Basiamoci su di essa, dato che è quella che ci conduce a Re Barisone d'Arborea. Come si può vedere, a ciascuno dei suoi discendenti può essere dato tanto l'appellativo di Colonus che quello di Colombo.
  • 24. Di tale famiglia, gli Annali di Genova raccontano: “L’antichissima e nobile famiglia Serra, originaria di Genova, godette di grande nobiltà in Genova, Spagna, Sardegna e nel Reame di Napoli. Si intuisce la grandezza di questa famiglia dal motto: “Venturi aevi non immemor" ovvero "Conoscere il passato per guardare al futuro”. Nella Cronologia dei Consoli di Genova (“Atti della Società Ligure di Storia Patria” – Vol. I, fasc. 3, carta 240) si rileva che il Casato discente dalla famiglia ligure dei de Mari; capostipite fu Corso che prese il cognome dal padre Serra, figlio di Ottone de Mari, della Classe dei Visconti nel 1122. I Serra di Sardegna raggiunsero il massimo splendore nel 1145 con Barisone de Serra proclamato re di Sardegna da Federico Barbarossa”. I membri della famiglia Serra erano iscritti nell'Albergo Giudicale di Genova, l'albo nobiliare dell'epoca, oggi praticamente distrutto.
  • 25. Continuiamo, dunque, con i discendenti di Re Barisone. Tra di essi si trovano i Cubello e di certo i Piccolomini De Sena, il cui cognome, se viene limato (ossia ritagliato davanti e dietro), diventa Colom, e cioé Colòn in castigliano
  • 26. Tali elementi sembrano confermare l'identità di Colombo, però potrebbe trattarsi solo di un caso. Per rafforzare la nostra tesi abbiamo però bisogno di maggiori certezze. Ce le fornisce Hernando Colòn nella biografia che scrisse su suo padre
  • 27. A pagina 104 della Storia dell'Ammiraglio, leggiamo che la patria di Colombo era Janua e che la sua stirpe era quella dei Terra Rubra
  • 28. Una piccola verifica nell'Archivio di Mulazzo ci permette di affermare che i De Sena Piccolomini provenivano dalla Marca di Janua ed erano della stirpe dei marchesi di Terrarossa
  • 29. Non ci sono dubbi. Abbiamo trovato la famiglia di Colombo. E' quella dei visconti di Sanluri, signori di Làconi e baroni di Quartu
  • 30. Erano anche eredi del Giudicato di Cagliari ed Ammiragli di Sardegna
  • 31. Resta solo da verificare di chi fosse figlio lo scopritore. Le opzioni sono limitate. Prendendo in considerazione il suo testamento, il visconte Antonio di Sanluri aveva solo due figli maschi, Pedro e Salvador
  • 32. Tra i discendenti di Pedro non si trova traccia del navigatore
  • 33. Qualcosa di molto diverso accade, invece, con Salvador, marito di Isabela d'Alagòn. Avevano tre figli maschi, che non vengono nominati nel testamento del 1492 onde non recar loro pregiudizio, i quali fuggirono dalla Sardegna dopo la sconfitta di Macomér.
  • 34. Nella corrispondenza tenuta con Fernando il Cattolico in ordine all'alienazione del feudo di Tuìli, Salvador Piccolomini dice che i propri figli si trovavano in Portogallo, con la nave che il re d'Aragona reclamava nei loro confronti
  • 35. Sorprendentemente, apprendiamo da Hernando Colòn che suo padre e su zio avevano a Lisbona una nave che venne poi loro sottratta dai pirati inglesi. Sarà un caso? Così come sarà un caso quello dei nomi che Colombo impose alla prima isola che ebbe a scoprire ed alla prima città che ebbe a Fondare?
  • 36. Non si trattò delle uniche allusioni di Colombo alla propria famiglia. Vediamone delle altre:
  • 37. 1 – In una lettera inoltrata a Juana de Torres, Colombo dichiarò di NON ESSERE IL PRIMO AMMIRAGLIO DELLA SUA FAMIGLIA
  • 38. 2 – Colombo pretese dai Re Cattolici il trattamento di Don. Costoro glielo concessero con delle prerogative esclusive della Generosità sarda
  • 39. 3- Colombo fece constare in una postilla del suo testamento che Caller (l'attuale Cagliari) si trovava in Genova
  • 40. 4 - Stranamente, le date di liberazione dei fratelli del marchese d'Oristano, detenuti nel castello di Jàtiva, coincidono con quelle in cui vennero firmati i privilegi di Colombo
  • 41. 5 – In modo assai incomprensibile, nonostante le necessità economiche del re d'Aragona, il titolo di visconte di Sanluri rimase vacante per ben ventott'anni dalla sua avocazione. Due mesi dopo la morte di Colombo, Fernando il Cattolico si affrettò a concederlo ai Castelvì.
  • 42. 6 – Il figlio maggiore di Colombo, Diego Colòn, diede il nome di Oristàn (Oristano) alla capitale dei suoi stati in Giamaica. Era il titolo ostentato dagli ultimi sovrani della Corona de Logu ed il nome della loro capitale
  • 43. 7 – Al fine di portare avanti il progetto della scoperta, Colombo si circondò di persone che avevano grandi interessi in Sardegna ovvero di persone assai prossime agli antichi visconti di Sanluri
  • 44. 8 – Significativamente, quelli che dopo la scoperta si erano rivelati i suoi grandi nemici, come Padre Boìl o Pedro Bertràn Margalìt, erano stati altresì i nemici dei primi visconti di Sanluri
  • 45. 9 – Tutti i genovesi nominati da Colombo nel suo testamento erano imparentati con i primi visconti di Sanluri
  • 46. 10 – Com'era usuale nel XV secolo, Colombo mantenne delle strette relazioni con i suoi parenti, i Piccolomini di Siena, e soprattutto con i papi Pio II e Pio III
  • 47. Il suo soggiorno a Siena venne riportato dai cronisti della città e, nella chiesa di Fontegiusta, si conservano ancora i regali che fece alla Vergine del luogo
  • 48. Colombo appare inoltre ritratto, in gioventù, negli affreschi della Biblioteca Piccolomini. Curiosamente, viene ritratto col levriero degli Arborèa
  • 49. Se per caso fosse rimasto qualche dubbio sui legami tra Colombo ed i visconti di Sanluri, i suoi eredi, con l'aiuto dei loro parenti Borgia, tentarono in tutti i modi di recuperare il titolo Luís de Castelvi, visconte di Sanluri
  • 50. L'operazione fu un insuccesso totale e si concluse con la seconda sentenza di fellonia emessa in Sardegna
  • 51. Senza il benché minimo margine di errore, si può dire che la vita di Colombo e la storia della scoperta dell'America siano state determinate dalle uniche due sentenze di fellonia emesse in Sardegna durante il periodo della dominazione aragonese
  • 52. LE CAUSE CHE PORTARONO A FAR PASSARE SOTTO SILENZIO L'IDENTITA' DI COLOMBO
  • 53. In un primo momento furono gl'interessi politici ed espansionistici di Fernando il Cattolico che obbligarono ad occultare chi fosse Colombo ed a cancellare le tracce delle sue origini
  • 54. Più tardi, allorché i Savoia, conti di Ginevra, ottennero la Sardegna, sull'acclaramento delle origini di Colombo prevalsero di nuovo gl'interessi politici
  • 55. Re Vittorio Emanuele I avrebbe poturo rendere pubblica l'identità di Colombo. Egli, infatti, sapeva benissimo chi fosse lo scopritore, dato che la cassetta di cordovano con i documenti personali di Colombo era nelle sue mani. Preferì, invece, consegnarla ai Cambiaso in cambio dell'annessione di Genova per l'Unificazione Italiana
  • 56. A costo di sacrificare il Regno di Sardegna, i Savoia avevano già iniziato a progettare il proprio piano per unificare l'Italia
  • 57. In quel momento, gl'interessi della Repubblica di Genova s'incentravano sul testamento apocrifo di Colombo che, in caso di mancanza di discendenti diretti, l'aveva designata come propria erede. Il bottino sarebbe potuto essere il continente americano
  • 58. La manovra non riuscì perché s'infranse contro i giudici spagnoli, però Genova mantenne ancora vive le sue rivendicazioni coloniali sulla Sardegna. Per Genova, tutto ciò che è sardo è genovese, come succede ora con Carloforte, Comune Onorario di Genova
  • 59. La stessa cosa succede ai catalani con Alghero. Ed altresì ai catalani con Colombo. L'unico indizio a sostegno di una “presunta nazionalità catalana” dello scopritore è il fatto che costui inframmezzasse nei propri scritti delle parole limosine. Però la Catalogna non demorde dal suo intento di appropriarsene.
  • 60. La sua ossessione giunse a tal punto che, nel XIX secolo, un nobile catalano ebbe a saccheggiare gli archivi sardi in cerca di documenti da poter utilizzare in proposito
  • 61. Retablo di San Cristoforo ad Oliena Intanto i sardi, ai quali i loro invasori hanno negato la nobiltà, la dignità ed il diritto alla propria storia, lottano per tentare di ricostruire un passato che, sebbene irrimediabilmente perduto, resta dissimulato o nascosto nelle sue più preziose opere d'arte