Maria Mascione: Strumenti, obiettivi e potenzialità della gestione delle informazioni nella mappatura dei rischi e nella protezione dei beni culturali: verso la tutela del territorio
Le tecnologie dell'informazione e le capacità di rilievo e registrazione dei dati sono strumenti di lavoro consueti per l'elaborazione di dati relativi ai fenomeni ambientali e antropici che descrivono lo stato del territorio e le sue trasformazioni. L'uso dei sistemi informativi è ormai una prassi acquisita e condivisa in organizzazioni e ambiti di ricerca che si occupino di analisi, pianificazione, gestione, tutela e valorizzazione del territorio. Rispondono a specifiche esigenze di acquisizione, elaborazione, aggiornamento e visualizzazione di dati. Tra questi sono compresi anche gli inventari e i cataloghi dei beni culturali promossi a livello centrale e dagli enti territoriali. Sono set di dati che rispondono per la maggior parte a standard comuni di contenuti e formati di archiviazione la cui disponibilità attraverso la rete sta migliorando proprio in questi ultimi anni. L'utilizzo diffuso di sistemi webGIS pubblici permette infatti di accedere a mappe che rappresentano indagini e indicatori e di effettuare ricerche in modo molto amichevole su basi dati di diverso dettaglio.
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Il paesaggio per tutelare i beni culturali e l'architetturaPaolo Castelnovi
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Maria Mascione: Strumenti, obiettivi e potenzialità della gestione delle informazioni nella mappatura dei rischi e nella protezione dei beni culturali: verso la tutela del territorio
1. Maria Mascione – 04.03.2016
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la
resilienza in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and
Resilience in Planning
21. Strumenti, obiettivi e potenzialità della gestione delle informazioni nella
mappatura dei rischi e nella protezione dei beni culturali: verso la tutela del
territorio
04 marzo 2016 – Maria Mascione
2016 Workshop
Lisa Astolfi, Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari,
Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Scira
Menoni, Pierluigi Paolillo, Floriana Pergalani, Mauro Salvemini
2. Maria Mascione – 04.03.2016 2
Argomenti principali
1. Beni culturali,
definizioni universali
e patrimoni locali
2. I rischi per i beni
culturali,
contesto e relazioni
con altri ambiti
di intervento
3. Inventari per i
beni culturali,
per una conoscenza
fondata su regole
comuni
4. Strumenti per la
gestione dei dati,
esempi di webGIS
per i beni culturali
e il territorio
5. Accesso ai dati
e condivisione,
Esempi di fonti
disponibili sul web e
loro caratteristiche
Conclusioni:
verso la tutela
del territorio
3. Maria Mascione – 04.03.2016 3
[Fonte: www.unesco.org consultazione 01.02.2016]
Patrimonio culturale e ambientale dell'umanità
Mappa di comunità, processo attuato da una comunità
locale per individuare il 'proprio' patrimonio culturale
[Fonte: http://ecomuseo.comune.parabiago.mi]
Beni culturali: valori universali e valori locali?
4. Maria Mascione – 04.03.2016 4
Beni culturali, concetti, definizioni, il contesto delle comunità
internazionali
Beni culturali
1954, Convenzione
dell'Aia per la
protezione dei beni
culturali in caso di
conflitto armato
Cultural heritage;
Natural heritage
1972, UNESCO,
Convention concerning
the protection of the
world cultural and
natural heritage
Conservazione
integrata
1985, Convenzione europea
per la salvaguardia del
patrimonio architettonico
Cultural Landscape
1992, UNESCO,
Operational Guidelines for
the Implementation of the
World Heritage Convention
(inclusione 1992)
Paesaggio
2000, Consiglio d'Europa,
Convenzione europea del
paesaggio
Intangible heritage
2003, UNESCO,
Convention for the
Safeguarding of the
Intangible Cultural
Heritage
Historic urban
landscape
2011, UNESCO,
Recommendation on the
Historic Urban
Landscape, including a
glossary of definitions
5. Maria Mascione – 04.03.2016 5
Definizioni, Convenzione dell'Aia, 1954, Beni culturali
Art. 1 Definizione di bene culturale
Ai fini della presente Convenzione, sono considerati beni culturali, qualunque
ne sia l'origine o il proprietario:
a) i beni, mobili o immobili, che siano di grande importanza per il patrimonio
culturale dei popoli, come i monumenti architettonici, artistici o storici, religiosi o
laici, i luoghi archeologici, gli insiemi di costruzioni che, come tali, offrono un
interesse storico o artistico, le opere d'arte, i manoscritti, libri e altri oggetti
d'interesse artistico, storico o archeologico, le collezioni scientifiche e le
collezioni importanti di libri, di archivi o di riproduzioni di tali beni;
b) gli edifici destinati principalmente e realmente a conservare o esporre i
beni culturali mobili definiti nella lettera a, come i musei, le grandi biblioteche, i
depositi di archivi e i rifugi destinati a ricoverare, in caso di conflitto armato, i
beni culturali definiti nella lettera a;
c) i luoghi in cui s'accentri una quantità considerevole di beni culturali, definiti
nelle lettere a e b, detti «centri monumentali».
[Fonte: Convenzione dell'Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, Aia, 14 maggio 1954, Capitolo I: Disposizioni
generali concernenti la protezione]
6. Maria Mascione – 04.03.2016 6
Definizioni, Unesco 1972, Cultural heritage
Art. 1 - Cultural heritage
For the purpose of this Convention, the following shall be considered as "cultural
heritage":
monuments: architectural works, works of monumental sculpture and painting,
elements or structures of an archaeological nature, inscriptions, cave dwellings and
combinations of features, which are of outstanding universal value from the
point of view of history, art or science;
groups of buildings: groups of separate or connected buildings which, because of
their architecture, their homogeneity or their place in the landscape, are of
outstanding universal value from the point of view of history, art or science;
sites: works of man or the combined works of nature and man, and areas including
archaeological sites which are of outstanding universal value from the
historical, aesthetic, ethnological or anthropological point of view.
[Fonte: UNESCO,Convention concerning the protection of the world cultural and natural heritage, General Conference of the United
Nations Educational, Scientific and Cultural Organization meeting in Paris from 17 October to 21 November 1972, Art. 1]
7. Maria Mascione – 04.03.2016 7
Definizioni, Unesco 1972, Natural heritage
Art. 2 - Natural heritage
For the purposes of this Convention, the following shall be considered as "natural
heritage":
natural features consisting of physical and biological formations or groups of such
formations, which are of outstanding universal value from the aesthetic or
scientific point of view;
geological and physiographical formations and precisely delineated areas
which constitute the habitat of threatened species of animals and plants of
outstanding universal value from the point of view of science or conservation;
natural sites or precisely delineated natural areas of outstanding universal value
from the point of view of science, conservation or natural beauty.
[Fonte: UNESCO,Convention concerning the protection of the world cultural and natural heritage, General Conference of the United
Nations Educational, Scientific and Cultural Organization meeting in Paris from 17 October to 21 November 1972, Art. 2]
8. Maria Mascione – 04.03.2016 8
Convenzione europea per la salvaguardia del patrimonio
architettonico, 1985, Conservazione integrata
Politiche di conservazione
Art. 10
Ogni Parte contraente s’impegna ad adottare una politica di conservazione
integrata:
1. che ponga la protezione del patrimonio architettonico tra gli obiettivi
essenziali della sistemazione del territorio e dell’urbanistica e che
assicuri l’adozione di questo imperativo nei diversi stadi di elaborazione dei
piani di sviluppo e delle procedure di autorizzazione dei lavori;
2. che promuova dei programmi di restauro e di manutenzione dei beni
protetti;
3. che faccia della conservazione, dell’animazione e della valorizzazione dei
beni protetti l’elemento più importante della politica in materia di cultura, di
ambiente e di pianificazione del territorio;
[Fonte: Convenzione europea per la salvaguardia del patrimonio architettonico , Granada, 3 ottobre 1985 ]
9. Maria Mascione – 04.03.2016 9
Definizioni, Unesco 1992, Cultural landscape
[Fonte: UNESCO, ]
10. Maria Mascione – 04.03.2016 10
Definizioni, 2000, Convenzione europea del paesaggio,
Paesaggio
Articolo 1 - Definizioni
a. "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così
come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva
dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro
interrelazioni;
[...]
[Fonte: http://www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it]
Articolo 2 - Campo di applicazione
Fatte salve le disposizioni dell'articolo 15 [n.d.r Articolo
sull'applicazione territoriale], la presente Convenzione si applica a
tutto il territorio delle Parti e riguarda gli spazi naturali, rurali,
urbani e periurbani. Essa comprende i paesaggi terrestri, le
acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono
essere considerati eccezionali, che i paesaggi della vita
quotidiana e i paesaggi degradati.
11. Maria Mascione – 04.03.2016 11
Definizioni, Convenzione europea del paesaggio, 2000,
Politica del paesaggio
Articolo 1 - Definizioni
b. "Politica del paesaggio" designa la formulazione, da parte delle autorità
pubbliche competenti, dei principi generali, delle strategie e degli
orientamenti che consentano l'adozione di misure specifiche finalizzate a
salvaguardare gestire e pianificare il paesaggio;
[Fonte: http://www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it]
d. "Salvaguardia dei paesaggi" indica le azioni di conservazione e di
mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio,
giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale
e/o dal tipo d'intervento umano;
e. "Gestione dei paesaggi" indica le azioni volte, in una prospettiva di sviluppo
sostenibile, a garantire il governo del paesaggio al fine di orientare e di
armonizzare le sue trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali,
economici ed ambientali;
f. "Pianificazione dei paesaggi" indica le azioni fortemente lungimiranti, volte alla
valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.
12. Maria Mascione – 04.03.2016 12
Definizioni, Unesco 2011, Historic Urban Landscape [1/2]
I. Definition
8. The historic urban landscape is the urban area understood as the result of a
historic layering of cultural and natural values and attributes, extending
beyond the notion of “historic centre” or “ensemble” to include the broader
urban context and its geographical setting.
[Fonte: UNESCO, Recommendation on the Historic Urban Landscape, including a glossary of definitions (11 novembre 2011) -
http://whc.unesco.org/en/activities/638/ - consultazione 02.02.2016]
10. This definition provides
the basis for a
comprehensive and
integrated approach for the
identification, assessment,
conservation and
management of historic
urban landscapes within an
overall sustainable
development framework.
[...]
9. This wider context includes notably the site’s
topography, geomorphology, hydrology and natural
features, its built environment, both historic and
contemporary, its infrastructures above and below
ground, its open spaces and gardens, its land use
patterns and spatial organization, perceptions and visual
relationships, as well as all other elements of the urban
structure.
It also includes social and cultural practices and values,
economic processes and the intangible dimensions of
heritage as related to diversity and identity.
13. Maria Mascione – 04.03.2016 13
Definizioni, Unesco 2011, Historic Urban Landscape [2/2]
[…] I. Definition
[n.d.r. About historic urban landscape approach]
11. The historic urban landscape approach is aimed at preserving the
quality of the human environment, enhancing the productive and
sustainable use of urban spaces, while recognizing their dynamic
character, and promoting social and functional diversity. It integrates the
goals of urban heritage conservation and those of social and economic
development. It is rooted in a balanced and sustainable relationship
between the urban and natural environment, between the needs of present
and future generations and the legacy from the past.
[Fonte: UNESCO, Recommendation on the Historic Urban Landscape, including a glossary of definitions (11 novembre 2011) -
http://whc.unesco.org/en/activities/638/ - consultazione 02.02.2016]
12. The historic urban landscape approach considers cultural
diversity and creativity as key assets for human, social and
economic development, and provides tools to manage
physical and social transformations and to ensure that
contemporary interventions are harmoniously integrated with
heritage in a historic setting and take into account regional
contexts.
13. The historic urban
landscape approach learns from
the traditions and perceptions of
local communities, while
respecting the values of the
national and international
communities.
14. Maria Mascione – 04.03.2016 14
Definizioni, Unesco 2003, Patrimonio culturale immateriale
[Fonte: UNESCO, Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi, 17 aprile 2003, Art. 2]
15. Maria Mascione – 04.03.2016 15
Definizioni, Unesco 2003, Patrimonio culturale immateriale
[Fonte: UNESCO, Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi, 17 aprile 2003, Art. 2]
16. Maria Mascione – 04.03.2016 16
Un insieme di definizioni “discrete” individua un bene
culturale continuo e complesso
17. Maria Mascione – 04.03.2016 17
[Fonte: Expert Meeting on “Heritage and Sustainability - from principles to practice” Toyama, Japan – 3-4 November 2012, Working
Document prepared by Giovanni Boccardi, World Heritage Centre, pp.12-13.]
“Experience has shown that degradation of natural
resources, neglected rural areas, urban sprawl and poorly
engineered new construction increase the vulnerability of
communities to disaster risks.
On the other hand, a well-conserved natural and historic
environment, based on traditional knowledge and skills,
considerably reduces underlying disaster risks’ factors,
strengthens the resilience of communities and saves lives.”
I rischi per i beni culturali
18. Maria Mascione – 04.03.2016 18
Some examples of old and new issues in heritage management
I rischi per i beni culturali
La maggiore complessità richiede approcci gestionali adeguati
[fonte: UNESCO, Managing Cultural World Heritage, Manual, 2013, p.14]
19. Maria Mascione – 04.03.2016 19
Quali rischi per i beni culturali?
The following are some of the most common hazards that may lead to a
disaster (WMO – World Meteorological Organisation; ICSU-International Council for Science,
2007):
• Meteorological: hurricanes, tornadoes, heat-waves, lightning, fire;
• Hydrological: floods, flash-floods, tsunamis;
• Geological: volcanoes, earthquakes, mass movement (falls, slides,
slumps);
• Astrophysical: meteorites;
• Biological: epidemics, pests;
• Human-induced: armed conflict, fire, pollution, infrastructure failure or
collapse, civil unrest and terrorism;
• Climate change: increased storm frequency and severity, glacial lake
outburst floods (GLOFs).
[fonte: UNESCO, Managing Disaster Risks for World Heritage, Manual, 2010, p.9.]
(fenomeni danosi)
20. Maria Mascione – 04.03.2016 20
[fonte:http://www.unisdr.org/we/inform/terminology.]
– Hazard
A dangerous phenomenon,
substance, human activity or
condition that may cause loss of
life, injury or other health
impacts, property damage, loss
of livelihoods and services,
social and economic disruption,
or environmental damage.
– Risk
The combination of the probability
of an event and its negative
consequences.
Quali rischi per i beni culturali?
Definizioni
21. Maria Mascione – 04.03.2016 21
Relazioni tra rischi naturali e rischi indotti da cause umane
[fonte: UNESCO, Managing Disaster Risks for World Heritage, Manual, 2010, p.9.]
22. Maria Mascione – 04.03.2016 22
Rischi indotti da cause umane e cambiamenti climatici
6. Human-induced
a. fire (land clearance, arson, accident,
drainage of peat soils)
b. pollution (health, e.g. food poisoning,
disease)
c. Violence- and conflict-induced human
and wildlife mortality and ecosystem
destruction
d. Gas flaring
e. Infrastructure failure
i. water pollution (algal blooms, coral
bleaching, pest infestation, disease
epidemic)
ii. dam or levee failure, flood
iii. coastal protection (wall, artificial beach)
failure flood and erosion
iv. mass movement (e.g. waste slumps)
f. Mining-induced
7. Climate change
a. sea-level rise
b. melting permafrost
c. rainfall pattern change
d. increased storm severity or
frequency
e. desertification
[fonte: UNESCO, Managing Disaster Risks for World Heritage, Manual, 2010, pp. 50-60.]
23. Maria Mascione – 04.03.2016 23
Quali altri rischi indotti da cause umane
per i beni culturali?
[fonte: UNESCO, report sullo stato di un bene culturale italiano.]
L'uso improprio, l'eccesso d'uso,
l'assenza di uso.
La rapidità e le modalità di alcune
trasformazioni territoriali con effetti
solo in parte previsti.
Gli interventi apparentemente di
poca portata che, continui nel
tempo, possono produrre
trasformazioni/cambiamenti negativi.
Incompatibilità rispetto a
infrastrutture di comunicazione e/o
trasporto, insediamenti …
24. Maria Mascione – 04.03.2016 24
Progetto Carta del rischio del patrimonio culturale
Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR)
[fonte: www.cartadelrischio.it]
Riguarda i beni di interesse culturale
25. Maria Mascione – 04.03.2016 25
“Occorre che prenda corpo di azione tecnica quel rovesciamento del
restauro tradizionale finora postulato solo in sede teorica (Brandi)
come "restauro preventivo".
Una simile tecnica, alla quale qui diamo il nome di CONSERVAZIONE
PROGRAMMATA, è di necessità rivolta prima che verso singoli beni,
verso l'ambiente che li contiene e dal quale provengono tutte le
possibili cause del loro deterioramento.
Il suo obiettivo è pertanto il controllo di tali cause, per rallentare quanto
più possibile la velocità dei processi di deterioramento, intervenendo, in
pari tempo e se necessario, con trattamenti manutentivi appropriati ai
vari tipi di materiali.”
[G. Urbani, Piano Pilota per la conservazione dei beni culturali in Umbria, 1976]
Progetto Carta del rischio del patrimonio culturale (ISCR)
Base teorica
26. Maria Mascione – 04.03.2016 26
Architettura
Rischio statico
Rischio ambientale-aria
Rischio antropico
COMPONENTI DEI FATTORI DI RISCHIO:
Vulnerabilità (riferita al bene)
Pericolosità territoriale (riferita all'ambiente in
cui è situato il bene)
Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione
Progetto Carta del rischio del patrimonio culturale (ISCR)
27. Maria Mascione – 04.03.2016 27
Costruzione del modello di rischio
Approccio statistico, sulla cui base i singoli beni sono valutati come
"unità" di una "popolazione statistica" di cui si mira a valutare il livello
di vulnerabilità e quindi di rischio.
I Fattori di Rischio sono stati suddivisi in:
- Vulnerabilità Individuale (V), ossia una funzione che indica il
livello di esposizione di un dato bene all'aggressione dei fattori
territoriali ambientali
- Pericolosità Territoriale (P), ossia una funzione che indica il livello
di potenziale aggressività di una data area territoriale,
indipendentemente dalla presenza o meno dei beni.
[fonte: www.cartadelrischio.it]
Progetto Carta del rischio del patrimonio culturale (ISCR)
28. Maria Mascione – 04.03.2016 28
Domìni per la definizione del Modello di
Rischio
Vulnerabilità (V)
dominio Ambientale-Aria (definito dall’aspetto della
superficie), V1;
dominio Statico-Strutturale (definito dalle caratteristiche
costruttive e statico-strutturali), V2;
il dominio Antropico (definito dall'uso e dalla sicurezza), V3.
Pericolosità (P)
dominio Ambientale-Aria (caratterizzato dai fattori climatici,
microclimatici e gli inquinanti dell'aria), P1;
dominio Statico-Strutturale (definito dalle caratteristiche
geomorfologiche del suolo e del sottosuolo), P2;
dominio Antropico (caratterizzato dalle dinamiche
demografiche e socioeconomiche), P3.
[fonte: www.cartadelrischio.it]
pericolosità
territoriale (potenziale
livello di aggressione
ambientale)
associata al degrado
causato dai parametri
climatici e
all’inquinamento
atmosferico
Progetto Carta del rischio del patrimonio culturale (ISCR)
29. Maria Mascione – 04.03.2016 29
Integrazione di dati culturali e ambientali
Indicatore beni culturali esposti a frane e alluvioni
[Fonte: Annuario Ispra 2014,
indicatore “Beni culturali esposti a
frane e alluvioni (dati 2013)]
L'indicatore fornisce informazioni sui
beni culturali esposti a frane e
alluvioni sul territorio nazionale.
Dati di input:
beni architettonici, monumentali e
archeologici della banca dati VIR
(Vincoli In Rete) curata dall’ISCR;
mosaicatura ISPRA delle aree a
pericolosità idraulica elevata P3, media
P2 e bassa P1 di cui al D. Lgs. 49/2010
(recepimento della Direttiva Alluvioni
2007/60/CE), redatte dalle Autorità di
Bacino, Regioni e Province autonome.
Descrizione metodologia
La stima del rischio è stata effettuata intersecando, in
ambiente GIS, i Beni Culturali, rappresentati con geometria
puntuale bufferizzata a 30 m, con l’inventario IFFI e con le
aree a pericolosità idraulica.
La vulnerabilità, che rappresenta il grado di danno
dell'elemento a rischio nel corso di un evento (compresa tra
0 = nessun danno e 1 = perdita totale), è stata posta nel
presente studio cautelativamente pari a 1.
Una valutazione della stessa richiederebbe la conoscenza
della magnitudo dei fenomeni franosi e alluvionali (es.
livello idrico, velocità) e una schedatura della vulnerabilità
del bene esposto.
Nel contesto dei beni culturali, considerati di valore
inestimabile, la sola presenza del bene in aree in frana o a
pericolosità idraulica determina automaticamente un valore
massimo di rischio.
BB CC esposti a fenomeni franosi in Italia sono 13.935;
BB CC esposti a rischio alluvioni con tempo di ritorno fino a 50 anni: 12.496;
BB CC esposti con tempo di ritorno fino a 200 anni: 28.483;
BB CC esposti con tempo di ritorno fino a 500 anni in Italia sono 39.025.
Beni di interesse
culturale
30. Maria Mascione – 04.03.2016 30
Integrazione di dati – Vincoli In Rete/Inventario dei
Fenomeni Franosi in Italia
[Fonte: Annuario Ispra 2014, indicatore “Beni culturali esposti a frane e alluvioni (dati 2013)]
Indicatore “Beni culturali esposti a
frane e alluvioni”
“L'indicatore fornisce informazioni
sui beni culturali esposti a frane e
alluvioni sul territorio nazionale.
La stima è stata effettuata
utilizzando come dati di input:
i beni architettonici, monumentali
e archeologici della banca dati
VIR (Vincoli In Rete) curata
dall’ISCR (Istituto Superiore per la
Conservazione ed il Restauro);
l’Inventario dei Fenomeni
Franosi in Italia (Progetto IFFI)
realizzato dall’ISPRA e dalle
Regioni e Province Autonome.”
Beni architettonici, monumentali e archeologici banca dati VIR esposti a rischio frane
I Beni Culturali esposti
a fenomeni franosi in
Italia sono 13.935
(Figura 1).
31. Maria Mascione – 04.03.2016 31
Integrazione di dati – Vincoli In Rete/
mosaicatura ISPRA delle aree a pericolosità idraulica P1
[Fonte: Annuario Ispra 2014, indicatore “Beni
culturali esposti a frane e alluvioni (dati 2013)]
“L'indicatore fornisce informazioni sui
beni culturali esposti a frane e alluvioni
sul territorio nazionale.
Dati di input:
beni architettonici, monumentali e
archeologici della banca dati VIR
(Vincoli In Rete);
mosaicatura ISPRA delle aree a
pericolosità idraulica elevata P3,
media P2 e bassa P1.
32. Maria Mascione – 04.03.2016 32
Integrazione di dati – Vincoli In Rete/
mosaicatura ISPRA delle aree a pericolosità idraulica P2
[Fonte: Annuario Ispra 2014, indicatore “Beni culturali esposti a frane e alluvioni (dati 2013)]
“L'indicatore fornisce informazioni
sui beni culturali esposti a frane e
alluvioni sul territorio nazionale.
Dati di input:
beni architettonici, monumentali
e archeologici della banca dati
VIR (Vincoli In Rete) curata
dall’ISCR;
mosaicatura ISPRA delle aree a
pericolosità idraulica elevata P3,
media P2 e bassa P1 di cui al D.
Lgs. 49/2010 (recepimento della
Direttiva Alluvioni 2007/60/CE),
redatte dalle Autorità di Bacino,
Regioni e Province autonome
Beni culturali quelli esposti con tempo di
ritorno fino a 200 anni in Italia sono 28.483
(pericolosità idraulica media - P2).
33. Maria Mascione – 04.03.2016 33
CATALOGHI DEI BENI
CULTURALI
Dataset, standard per una
conoscenza strutturata e
codificata
RILIEVO e MISURAZIONE
DATI AMBIENTALI
Dataset, standard
per una conoscenza
strutturata e codificata
CARTOGRAFIA
Dalla localizzazione dei beni
alla mappatura dei
fenomeni di rischio
GIS
(Geographic Information
System)
Trattamento di dati geografici
e alfanumerici, ma non solo...
Strumenti per la mappatura del rischi
34. Maria Mascione – 04.03.2016 34
Standard per la conoscenza dei beni culturali
[fonte: Federazione Svizzera – Visualizzatore mappe https://map.geo.admin.ch]
35. Maria Mascione – 04.03.2016 35
Strumenti per la mappatura del rischio
La conoscenza dei beni culturali
Normative (Iccd - Istituto centrale per il catalogo e la documentazione)
per la catalogazione, di cosa si compongono
Schede
sono modelli descrittivi che raccolgono in modo organizzato le
informazioni sui beni, secondo un 'percorso' conoscitivo che guida il
catalogatore ed al tempo stesso controlla e codifica l'acquisizione
dei dati secondo precisi criteri.
Authority file
sono archivi controllati che riguardano 'entità' (come gli autori, la
bibliografia) in relazione con i beni culturali. Sono supporti per la
standardizzazione dei dati
Schede per le entità multimediali
modelli per la descrizione e la gestione delle informazioni che
riguardano i diversi tipi di documenti (fotografie, disegni tecnici,
audio, video, fonti archivistiche, ecc.)
36. Maria Mascione – 04.03.2016 36
Strumenti per la mappatura del rischio
La conoscenza dei beni culturali
Iccd (Istituto centrale per il catalogo e la documentazione) –
Normative e strumenti di supporto e controllo per la
catalogazione dei beni culturali
Normative
• schede di catalogo
• authority file (per es. Scheda AUT e scheda BIB)
• schede per le entità multimediali
Strumenti di supporto e di controllo
• liste di valori o di termini (per es. lista regioni, lista
diocesi ...)
• vocabolari
• metadati
http://www.iccd.beniculturali.it/index.php?it/115/standard-catalografici
37. Maria Mascione – 04.03.2016 37
Strumenti per la mappatura del rischio
La conoscenza dei beni culturali
Catalogazione, vocabolari di controllo
[esempio tratto da SIRBeC Cataloghi, regione Lombardia]
38. Maria Mascione – 04.03.2016 38
Strumenti per la mappatura del rischio
Catalogazione, strumenti di codifica
Thésaurus, Inventaire Géneral, Thesaurus de l'architecture,
Documents & Méthodes, n. 7, 2000.
[reperibile all''URL http://www.culture.gouv.fr/culture/inventai/extranet/lexthe.htm]
39. Maria Mascione – 04.03.2016 39
Conoscenza dei beni culturali
Catalogo generale dei Beni Culturali
[fonte: http://catalogo.beniculturali.it ]
40. Maria Mascione – 04.03.2016 40
Catalogazione beni culturali, banche dati esistenti (MIBACT)
“I dati necessari all'attuazione del progetto sono oggi presenti
nelle Soprintendenze, nelle Direzioni Regionali e, a livello
centrale, all'interno delle seguenti banche dati:
Sistema informativo Carta del Rischio contenente tutti i decreti di
vincolo su beni immobili emessi dal 1909 al 2003 (ex lege 364/1909,
1089/1939, 490/1999) presso l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il
Restauro
Sistema Informativo Beni Tutelati presso la Direzione Generale per il
Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee;
Sistema informativo SITAP presso la Direzione Generale per il Paesaggio,
le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee.
Sistema Informativo SIGEC Web presso l’Istituto Centrale per il
Catalogo e la Documentazione.”
[fonte: http://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/Vincoli_in_Rete.html]
42. Maria Mascione – 04.03.2016 42
Contenuti per la mappatura del rischio
I dati – produzione e qualità
Tipologie
dati quantitativi/dati qualitativi/dati metrici
alfanumerici, spaziali, iconografici...
Contesto di produzione
Pubblica Amministrazione (centrale e locale)
altri soggetti/organismi pubblici e/o privati
Modalità di produzione
attività ordinarie, progetti specifici,
attività straordinarie/emergenza
43. Maria Mascione – 04.03.2016 43
Contenuti per la mappatura del rischio
I dati – produzione e qualità
Processo di produzione
Progettazione concettuale (quale dato, a cosa mi serve)
Acquisizione/restituzione (componente tecnologica)
Descrizione e codifica (standard/metadati)
Aggiornamento e certificazione
Valore del dato nel tempo
Pubblicazione
Strumenti, piattaforme, interfacce utente,
Diritti e licenze di uso/di riutilizzo
44. Maria Mascione – 04.03.2016 44
Strumenti per la mappatura del rischio
GIS – obiettivi di definizione e sviluppo
Conoscenza e analisi
Pianificazione
Integrazione di dati e informazioni
Gestione delle attività ordinarie
Modellazione
Monitoraggio e prevenzione
Gestione delle emergenze
Supporto alle decisioni
Ricerca
Comunicazione e informazione
45. Maria Mascione – 04.03.2016 45
Identificazione certa dell'oggetto
Accuratezza delle misurazioni
Esattezza dei riferimenti spaziali
Coerenza tra dettaglio/scala
dell'identificazione e informazioni associate
GIS – Rappresentazione e archiviazione dei dati spaziali
Il valore della georeferenza
46. Maria Mascione – 04.03.2016 46
Massa Marittima, 'Ex casa del Fascio,
localizzazione sul centroide geografico della
località (www.benitutelati.it)
Onsernone-
Russo,Chiesa di
S. Maria
Assunta
(A2635),
localizzazione
tramite
cartografia
catastale.
Fonte:
Inventario Beni
Culturali Canton
Ticino
http://www.ti.ch
GIS – Rappresentazione e archiviazione dei
dati spaziali - Il valore della georeferenza
Abbadia San
Salvatore (SI),
chiesa della
Madonna del
Castagno,
localizzazione
tramite punto
(www.cartadel
rischio.it)
47. Maria Mascione – 04.03.2016 47
Strumenti per la mappatura del rischio
Gis – dati spaziali – infrastrutture - standard
INSPIRE – Infrastructure for Spatial Information in the European
Community
Directive 2007/2/EC of the European Parliament and of the Council of 14
March 2007 establishing an Infrastructure for Spatial Information in the
European Community (INSPIRE)
The INSPIRE directive aims to
create a European Union (EU)
spatial data infrastructure.
This will enable the sharing of
environmental spatial information
among public sector
organisations and better facilitate
public access to spatial
information across Europe.
[fonte: http://inspire.jrc.ec.europa.eu/index.cfm/pageid/48]
48. Maria Mascione – 04.03.2016 48
Strumenti per la mappatura del rischio
Gis – dati spaziali – standard - metadati
“What is the INSPIRE Directive?
The INSPIRE directive came into force on 15 May 2007 and will be
implemented in various stages, with full implementation required by 2019.
The INSPIRE directive aims to create a European Union (EU) spatial data
infrastructure. This will enable the sharing of environmental spatial
information among public sector organisations and better facilitate public
access to spatial information across Europe.
A European Spatial Data Infrastructure will assist in policy-making across
boundaries. Therefore the spatial information considered under the directive
is extensive and includes a great variety of topical and technical themes.”
[fonte: http://inspire.jrc.ec.europa.eu/index.cfm/pageid/48]
49. Maria Mascione – 04.03.2016 49
Strumenti per la mappatura del rischio
Gis – dati spaziali – standard - metadati
INSPIRE is based on a number of common principles:
• Data should be collected only once and kept where it can be
maintained most effectively.
• It should be possible to combine seamless spatial information from
different sources across Europe and share it with many users and
applications.
• It should be possible for information collected at one level/scale to be
shared with all levels/scales; detailed for thorough investigations,
general for strategic purposes.
• Geographic information needed for good governance at all levels
should be readily and transparently available.
• Easy to find what geographic information is available, how it can be
used to meet a particular need, and under which conditions it can be
acquired and used.
[fonte: http://inspire.jrc.ec.europa.eu/index.cfm/pageid/48]
50. Maria Mascione – 04.03.2016 50
Beni architettonici e contesto sono il territorio: uguale livello di
attenzione e di tutela
Gestione dei fattori di rischio
La carte des opérations archéologiques de l'Inrap (France)
Fonte: www.inrap.fr
[http://www.inrap.fr/archeologie-preventive/Sites-archeologiques/p-30-Rechercher-un-site.htm]
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati
51. Maria Mascione – 04.03.2016 51
La carte des opérations archéologiques de l'Inrap (France)
Fonte: www.inrap.fr
[fonte: www.inrap.fr]
Fonte: www.inrap.fr
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati
52. Maria Mascione – 04.03.2016 52
Progetto MAPPA metodologie applicate alla predittività del
potenziale archeologico
[Fonte: http://www.mappaproject.org - Università di Pisa, Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere]
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati
53. Maria Mascione – 04.03.2016 53
[Fonte: http://www.mappaproject.org - Università di Pisa, Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere]
Progetto MAPPA metodologie applicate alla predittività del
potenziale archeologico
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati
54. Maria Mascione – 04.03.2016 54
Inventario della
protezione dei beni
culturali con oggetti
d'importanza nazionale
(Ufficio federale della
protezione della
popolazione)
L’edizione 2009
dell'Inventario
comprende circa 3’200
oggetti che sono
considerati «beni
culturali d'importanza
nazionale» (costruzioni,
collezioni di archivi,
biblioteche e musei e siti
archeologici).
Zone sismiche secondo
la norma SIA 261 (Ufficio
federale dell'ambiente
UFAM)
Carta delle zone sismiche
della norma SIA 261
“Azioni sulle strutture
portanti”. A ogni zona è
associato un valore
dell’accelerazione
orizzontale del terreno agd
(in m/s2). Questo valore
viene utilizzato per il
dimensionamento sismico
di strutture portanti
secondo le norme SIA in
materia.
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati
[fonte: Federazione Svizzera – Ufficio Federale di Topografia - Visualizzatore mappe https://map.geo.admin.ch]
55. Maria Mascione – 04.03.2016 55
Fonte: http://smu.insula.it
Sistema di manutenzione urbana Venezia/modulo Altimetria
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati per la gestione a livello urbano
56. Maria Mascione – 04.03.2016 56
Fonte: http://smu.insula.it
Sistema di manutenzione urbana Venezia/modulo Altimetria
La conoscenza del rischio per i beni culturali
L'integrazione dei dati per la gestione a livello urbano
57. Maria Mascione – 04.03.2016 57
Non rush mode - consists of the
on-demand provision of geospatial
information in support of emergency
management activities not related
to immediate response
Rush mode - consists of the on-demand and
fast provision (within hours or days) of
geospatial information in support of emergency
management activities immediately following
an emergency event.
Copernicus Emergency Management Service
Geospatial information on-demand in support of
emergency management activities
[fonte: http://emergency.copernicus.eu/mapping/]
58. Maria Mascione – 04.03.2016 58
European Environment Agency – Data and Maps
Geo dataset comuni e condivisi – alcuni esempi
59. Maria Mascione – 04.03.2016 59
Geoportale nazionale – Catalogo metadati
Geo dataset comuni e condivisi - alcuni esempi
60. Maria Mascione – 04.03.2016 60
Gèoportail – Francia - www.geoportail.gouv
Geo dataset comuni e condivisi - alcuni esempi
61. Maria Mascione – 04.03.2016 61
European data portal – www.europeandataportal.eu
62. Maria Mascione – 04.03.2016 62
U.S.A Data Catalog - data.gov
Geo dataset comuni e condivisi – esempi di differenti modi di
rendere disponibili i dati – integrazione tra le banche dati
63. Maria Mascione – 04.03.2016 63
Perché è importante integrare le letture?
Perché è importante integrare i dati?
AMBIENTE e TERRITORIO
BENI CULTURALI e AMBIENTALI
SOCIETÀ e CULTURA
Per pianificare azioni e gestire trasformazioni complesse.
Perché le politiche ambientali hanno effetti/ricadute dirette e indirette sulle
azioni /piani di conservazione di architetture, complessi architettonici, ambiti
urbani... persone.
PAESAGGI
64. Maria Mascione – 04.03.2016 64
Il “piano di conservazione” del territorio e la riduzione
dei rischi attraverso la gestione di dati e informazioni
Aumento della condivisione di dati
e informazioni
Possibilità di uso di basi dati
comuni (Web Map Service, Web
Feature Service, Web Coverage
Service...)
Rapporti e collaborazioni tra gli enti
produttori di dati
Interoperabilità tecnica e semantica
Metadati, informazioni sulla qualità
dei dati
Individuazione dei dati significativi
per la gestione del rischio e verifica
delle esigenze di informazione nel
tempo
Dataset standard, aggiornati,
certificati, aperti
Dataset disponibili in tempi certi [e in
certi casi anche brevi]
Banda larga per l'accessibilità ai dati
e ai servizi
65. Maria Mascione – 04.03.2016 65
Parole chiave
Natural heritage
Cultural heritage
Historic urban landscape
Paesaggio
Conservazione integrata
WEBGISWEBGIS
InformazioneInformazione
catalogazione
Thesaurus
Dataset spaziale
Sistema informativo
Tutela del territorioTutela del territorio
Authority file
GISGIS
QueryMetadati
Carta del rischio
Interoperabilità
Record StandardStandard
Beni culturali Rischio
66. Maria Mascione – 04.03.2016 66
Convenzioni, dichiarazioni
Convention concerning the protection of the world cultural and natural heritage, General Conference
of the UNESCO, meeting in Paris from 17 October to 21 November 1972.
Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, General Conference of the
UNESCO, meeting in Paris, from 29 September to 17 October 2003.
http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00006 [ultima consultazione 22.02.2016]
Convenzione europea per la salvaguardia del patrimonio architettonico , Granada, 3 ottobre 1985
(Italia: ratifica 31/05/1989, entrata in vigore 1/09/1989).
https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19850205/index.html
Venice declaration on building resilience at the local level towards protected cultural heritage and
climate change adaptation strategies, adottata durante la conferenza internazionale “Building Cities
Resilience to Disasters: Protecting Cultural Heritage and Adapting to Climate Change” , 20 marzo
2012.
Pagina descrittiva del contesto e del documento: http://whc.unesco.org/en/news/869 [ultima
consultazione 10.02.2016]. Anche in Heritage and Resilience..., Appendix II, pp. 40-50.
Convenzione europea del paesaggio , Consiglio d'Europa, Firenze 2000.
://www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it
Fonti e documentazione di riferimento
67. Maria Mascione – 04.03.2016 67
Gestione e riduzione del rischio per i beni culturali
Stovel Herb, Risk preparedness: a manegement manual for world cultural heritage, ICCROM,
Roma, 1998. In particolare cap. 3, Principles of risk-preparedness for cultural heritage, pp. 20-24;
cap 4, Developing sound approach to risk-preparedness for cultural heritage, pp. 25-33.
http://www.iccrom.org/ifrcdn/pdf/ICCROM_17_RiskPreparedness_en.pdf [ultima consultazione 22.02.2016].
UNESCO / ICCROM / ICOMOS / IUCN, Managing disaster risk for world heritage, United Nations
Educational, Scientific and Cultural Organization, June 2010. Il documento completa Stovel 1998.
http://whc.unesco.org/en/activities/630/ [ultima consultazione 22.02.2016].
Appendix I, Glossary of relevant disaster management terms, p. 58. Appendix II, Typology of
hazard, pp. 59-60.
Heritage and Resilience. Issues and Opportunities for Reducing Disaster Risks, background paper
for the Global Platform for Disaster Risk Reduction, 19-23 May 2013,Geneva, Switzerland, 4th
session. Pagina descrittiva del contesto e del documento http://whc.unesco.org/en/events/1048/
[ultima consultazione 10.02.2016]
Bigio, Anthony Gad; Ochoa, Maria Catalina; Amirtahmasebi, Rana, Climate-resilient, climate-friendly
world heritage cities, Urban development series, knowledge papers no. 19, Washington DC, World
Bank Group, 2014.
http://documents.worldbank.org/curated/en/2014/01/19885149/climate-resilient-climate-friendly-world-heritage-cities
[ultima consultazione 22.02.2016].
Nora Mitchell, Mechtild Rössler, Pierre-Marie Tricaud, World Heritage Cultural Landscapes. A
Handbook for Conservation and Management, UNESCO World Heritage Centre, 2009.
http://whc.unesco.org/documents/publi_wh_papers_26_en.pdf [ultima consultazione 22.02.2016].
Fonti e documentazione di riferimento
68. Maria Mascione – 04.03.2016 68
Carta del rischio del patrimonio culturale - www.cartadelrischio.it
In merito all'impostazione del progetto si veda: Carta del rischio del patrimonio culturale, Ministero
per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archeologici architettonici artistici e storici,
Istituto centrale per il restauro, ATI-MARIS, 4 voll., 1-La cartografia tematica, 2-La metodologia per
il calcolo del rischio, 3-Il rischio locale, 4-Il sistema informativo della carta del rischio, s.l., edizione
curata da Bonifica s.p.a., 1996.
Cacace C., Iadanza C., Spizzichino D., Trigila A., “Beni culturali e rischio idrogeologico”, Bollettino
ICR, luglio-dicembre, 2013, pp. 25-35.
Annuario Ispra 2014, indicatore “Beni culturali esposti a frane e alluvioni (dati 2013),
http://annuario.isprambiente.it/ada/scheda/5584/12
L'indicatore fornisce informazioni sui beni culturali esposti a frane e alluvioni sul territorio nazionale.
La stima è stata effettuata utilizzando come dati di input: i beni architettonici, monumentali e
archeologici della banca dati VIR (Vincoli In Rete) ; l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
(Progetto IFFI); la mosaicatura ISPRA delle aree a pericolosità idraulica elevata P3, media P2 e
bassa P1. Visualizzatore dati: http://193.206.192.136/cartanetiffi/
Fonti e documentazione di riferimento
69. Maria Mascione – 04.03.2016 69
Esempi di applicazioni WebGIS
Risk Data Viewer http://risk.preventionweb.net
“This platform is a multiple agencies effort to share spatial data information on global risk from
natural hazards, developed to support the 2015 Global Assessment Report (UNISDR, 2015).”
Global Risk Data Platform http://preview.grid.unep.ch/
“The PREVIEW Global Risk Data Platform is a multiple agencies effort to share spatial data
information on global risk from natural hazards. Users can visualise, download or extract data on
past hazardous events, human & economical hazard exposure and risk from natural hazards.”
[Fonte: Global Risk Data Platform ].
Comune di Venezia - Sistema di Manutenzione Urbana, http://www.smu.insula.it
Inrap – Institut Natiònal de Recherche pour l'Archeologie Preventive - http://www.inrap.fr
Carte des opérations archéologiques de l'Inrap,
http://www.inrap.fr/archeologie-preventive/Sites-archeologiques/p-30-Rechercher-un-site.htm
Università di Pisa, Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere, Progetto MAPPA metodologie
applicate alla predittività del potenziale archeologico, http://www.mappaproject.org
Copernicus Emergency Management Service/European Commission,
http://emergency.copernicus.eu/mapping/
Fonti e documentazione di riferimento
70. Maria Mascione – 04.03.2016 70
Standard infrastrutture dati spaziali
INSPIRE – Infrastructure for Spatial Information in the European Community
http://inspire.jrc.ec.europa.eu/
Geoportal http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/
Standard per la catalogazione dei beni culturali
Istituto centrale per il catalogo e la documentazione www.iccd.beniculturali.it
Catalogo generale dei beni culturali http://catalogo.beniculturali.it
Fonti e documentazione di riferimento
71. Maria Mascione – 04.03.2016 71
Repertori di dati, alcuni esempi
Europa
European data portal www.europeandataportal.eu
European Environment Agency – Data and Maps http://www.eea.europa.eu/data-and-maps
Italia
Portale dei dati aperti della Pubblica Amministrazione http://www.dati.gov.it/
Portale cartografico nazionale http://www.pcn.minambiente.it/GN/
Repertorio nazionale dei dati territoriali http://www.rndt.gov.it/RNDT/home/index.php
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale http://www.isprambiente.gov.it/it
Francia, U.S.A., Svizzera
Francia, Portale cartografico nazionale, www.geoportal.gouv
U.S.A., Portale dei dati aperti federali e nazionali, www.data.org
Confederazione Svizzera, visualizzatore mappe https://map.geo.admin.ch
Fonti e documentazione di riferimento
72. Maria Mascione – 04.03.2016 72
Grazie per l'attenzione
www.mascione.it
info@mascione.it - maria.mascione@mail.polimi.it