2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection of the historic urban heritage as a transition to awareness and scientific formulation.
La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione scientifica. La sequenza dei nomi (come questi per esempio: Numa Denis Fustel de Coulange, Werner Hegemann, Lewis Mumford, Pierre Lavedan e Marcel Poete fine alle storie di Leonardo Benevolo, Michel Ragon, Ernst Egli, Paolo Sica, Erwin Gutkind, fino a Emanuele Greco e Mario Liverani) non è una storia lineare, si combinano le diverse definizioni di urbanistica con le visioni politiche e con l'impegno politico.
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La frana di Pomarico del 25 gennaio 2019 gpandiscia
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2016 Fundamentals of Planning. 4 - The history of urbanism and the protection of the historic urban heritage as a transition to awareness and scientific formulation.
1. URBANISTICA
PROGETTAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. La storia dell'urbanistica e la difesa del patrimonio
storico urbano come transizione verso consapevolezza e formulazione
scientifica
DOI: 10.13140/RG.2.1.1435.6882
2015-2016 2° semestre
2. Luca Marescotti 2 / 87
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria.
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
3. Luca Marescotti 3 / 87
TECNOLOGIE ARCHITETTURA E CITTÀ
L'accelerazione continua dell'urbanesimo attira non solo l'attenzione di
geografi, sociologi, economisti, ma spinge i governi a introdurre regole
generali per governare lo sviluppo urbano
4. Luca Marescotti 4 / 87
TECNOLOGIE ARCHITETTURA E CITTÀ
Industrializzazione, innovazioni
tecnologiche, accumulazione di capitali,
non solo influiscono sull'architettura e sulla
città, ma anche(o soprattutto?) spingono
alla circolazione delle idee.
6. Luca Marescotti 6 / 87
TECNOLOGIE ARCHITETTURA E CITTÀ
AGRIGENTO
I rilievi delle sezioni (in alto
confrontano i volumi rispondenti
ai regolamenti vigenti (in bianco)
con quelli in violazione (retinati),
mentre nelle sezioni in basso è
marcata la sproporzione tra
edifici preesistenti (in bianco) e
nuove costruzioni (retinate), con
il profilo presunto della scarpata,
asportata senza opere di
sostegno.
Nella generale passività degli
amministratori locali, erano
state costruite oltre 8.000
costruzioni abusive ad
Agrigento.
8. Luca Marescotti 8 / 87
FUNDAMENTALS OF PLANNING
Il terzo capitolo riguarda
“FONDAMENTI DI URBANISTICA”
[ovviamente fondamenti della scienza urbanistica]
COSCIENZA E CONSAPEVOLEZZA
DELL'URBANISTICA: DALLA STORIAALLA DIFESA
DEL PATRIMONIO STORICO
9. Luca Marescotti 9 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
«Cité et ville n’étaient pas des mots synonymes chez les anciens»
(Numa Denis Fustel de Coulange)
«Le mot ville, bien que son sens puisse paraître évident, est un des plus
complexes de la langue française» (Pierre Lavedan)
«Par un simple agrandissement, le village n ’aurait jamais pu devenir
une cité» (Lewis Mumford)
Sinecismo (dal greco: συνοικισμóς, composto di συν/syn "con, insieme" e
οικέω/oikèo "casa") = unità politiche/villaggi indipendenti che si aggregano per
formare una città con un'unica organizzazione (per esempio: Sparta).
NON SONO LE DIMENSIONI, NON SONO I MONUMENTI
10. Luca Marescotti 10 / 87
Alla ricerca delle origini dell'urbanistica
COME CERCARE NEL PASSATO UN MODELLO PER
IL FUTURO
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
11. Luca Marescotti 11 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
La storia dell’urbanistica riguarda le trasformazioni del territorio, operate
dalla continua azione umana, come testimonia l’archeologia.
Non solo storia e pianificazione urbana e territoriale sono intimamente
interrelate, ma la stessa comprensione attuale dell’urbanistica richiede di
reinterpretare il passato, sia per verificare l’efficacia di precedenti
interventi, sia per salvaguardare il patrimonio culturale.
12. Luca Marescotti 12 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
Quello che traspare, è una miscellanea confusa di testimonianze del
passato, incastonate nell’uso attuale, frammenti di episodi relativi alla
fondazione di un luogo, al suo sviluppo, talvolta risalenti ai secoli e ai millenni
passati, tutta da riordinare. In queste tracce della storia urbana sta la storia
umana.
Città e urbanizzazione coinvolgono discipline tra loro lontane, dalla
giurisprudenza alla sociologia e all’etnologia, dall’arte e archeologia alla
geografia, dalla tecnologia all’economia; da ciascuna si possono desumere
contributi interessanti lo studio storico della civiltà e della cultura, che
riguardano però solo lateralmente la storia dell’urbanistica.
Questa non è ricostruibile sulla base dei pochi elementi affioranti,
scegliendo dei campioni, estraendoli dal contesto territoriale, per poi
ipotizzare una storia dello sviluppo dell’organizzazione territoriale.
Anche la storia dell’urbanistica richiede una visione complessiva.
13. Luca Marescotti 13 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
«Ansi, par cela seul que la famille n’avait plus sa religion domestique, sa
costitution et son droit furent transformés; de même que, par cela seul
que l’Etat n’avait plus sa religion officielle, les règles du governement
des hommes furent changées pour toujours. Notre étude doit s’arrêter à
cette limite qui sépare la politique ancienne de la politique moderne.
Nous avons fait l’histoire d’une croyance. Elle s’établit: la société
humaine se costitue. Elle se modifie: la société traverse une série de
revolutions. Elle disparait: la société change de face. Telle a été la loi
des temps antiques.»
[Numa Denis Fustel de Coulanges 1963 (1900), p. 464]
14. Luca Marescotti 14 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
“Così, come per il solo fatto che la famiglia non aveva più la sua
religione domestica, la costituzione e il suo diritto furono trasformati; allo
stesso modo, per il solo fatto che lo Stato non aveva più la sua religione
ufficiale, furono cambiate per sempre le regole del governo degli uomini.
Il nostro studio deve fermarsi al confine che separa la politica antica
dalla politica moderna. Noi abbiamo fatto la storia di una fede. Essa si
consolida: la società umana si costituisce. Essa si modifica: la società
attraversa una serie di rivoluzioni. Essa scompare: la società cambia
volto. Questa è stata la legge nei tempi antichi.”
[Fustel de Coulanges 1963 (1900), p. 464]
15. Luca Marescotti 15 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
I modelli del passato non possono essere applicati al
presente
se non si comprende il presente
16. Luca Marescotti 16 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
LA QUALITÀ DELLA VITA
LA QUALITÀ DELLA CITTÀ
17. Luca Marescotti 17 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
«Sventrare Napoli? Credete che basterà? Vi lusingate che basteranno tre,
quattro strade, attraverso i quartieri popolari, per salvarli? Vedrete, vedrete,
quando gli studi, per questa santa opera di redenzione, saranno compiuti,
quale verità fulgidissima risulterà: bisogna rifare. Voi non potrete sicuramente
lasciare in piedi le case che sono lesionate dalla umidità, dove al pianterreno
vi è il fango e all'ultimo piano si brucia nell'estate e si gela nell'inverno; dove le
scale sono ricettacoli d'immondizie; nei cui pozzi, da cui si attinge acqua così
penosamente, vanno a cadere tutti i rifiuti umani e tutti gli animali morti; e che
hanno tutto un pot-bouille, una cosidetta vinella, una corticina interna in cui le
serve buttano tutto; il cui sistema di latrine, quando ci sono, resiste a
qualunque disinfezione.
[Matilde Serao 1864]
18. Luca Marescotti 18 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
Voi non potrete lasciare in piedi le case, nelle cui piccole stanze sono
agglomerate mai meno di quattro persone, dove vi sono galline e piccioni, gatti
sfiancati e cani lebbrosi; case in cui si cucina in uno stambugio, si mangia nella
stanza da letto e si muore nella medesima stanza, dove altri dormono e
mangiano, case, i cui sottoscala, pure abitati da gente umana, rassomigliano
agli antichi, ora aboliti, carceri criminali della Vicaria, sotto il livello del suolo.
Voi non potrete sicuramente lasciare in piedi i cavalcavia che congiungono le
case; né quelle ignobili costruzioni di legno che si sospendono a certe
muraglie di case, né quei portoncini angusti, né vicoli ciechi, né quegli
angiporti, né quei supportici; voi non potrete lasciare in piedi i fondaci.
[Matilde Serao 1864]
19. Luca Marescotti 19 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1864
Voi non potrete lasciare in piedi certe case dove al primo piano è un'agenzia di
pegni, al secondo si affittano camere a studenti, al terzo si fabbricano i fuochi
artificiali: certe altre dove al pianterreno vi è un bigliardo, al primo piano un
albergo dove si pagano tre soldi per notte, al secondo una raccolta di
poverette, al terzo un deposito di cenci. Per distruggere la corruzione
materiale e quella morale, per rifare la salute e la coscienza a quella povera
gente, per insegnare loro come si vive - essi sanno morire, come avete visto! -
per dir loro che essi sono fratelli nostri, che noi li amiamo efficacemente, che
vogliamo salvarli, non basta sventrare Napoli: bisogna quasi tutta rifarla»
[Matilde Serao 1864]
20. Luca Marescotti 20 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
La comprensione del presente
Negli anni a seguire Fustel de Coulanges diviene un classico, esemplare per l’avvio allo
studio dei rapporti tra proprietà istituzioni politiche e istituzioni religiose, esemplare per lo
stile.
Dopo Matilde Serao, Èmile Zola scrive: Il ventre di Parigi (Le Ventre de Paris) 1873
Un genere affatto diverso di studi nacque dalle esperienze concrete di amministrazione: gli
esempi vanno dai primi studi sistematici sulla pratica dell’urbanistica intrapresi in Germania
(Reinhard Baumeister 1876, Joseph Stübben 1890, Cornelius Gurlitt 1904, Rud Eberstadt
1909), alla pubblicazione tra il 1890 e il 1893 delle memorie di George-Eugène
Haussmann, fonte diretta e primaria per gli studi sui grand traveaux (i grandi lavori) di
Parigi
21. Luca Marescotti 21 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
La comprensione del presente
Werner Hegemann
Le esposizioni internazionali di urbanistica
Berlino (1910)
Düsseldorf (1911-1912)
Scrive Lewis Mumford
«miglior documento sull’urbanistica e sulle abitazioni nel periodo precedente la prima
guerra mondiale» «magnifica opera di documentazione e di analisi sistematica. Ancora
utile: molto più di qualunque altra opera dell’autore»
[Non ogni giudizio è condivisibile]
22. Luca Marescotti 22 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
Berlino: (a) abitanti per abitazione 75,90; (b) abitanti 2.071.257
Berlino
42% della popolazione abita in appartamenti di una stanza e il 12% in abitazioni con più di 3 stanze
Londra
23% della popolazione abita in appartamenti di una stanza e il 46% in abitazioni con più di 4 stanze
… aggiungendo che questi dati sono insufficienti se non si tengono in conto le caratteristiche
edilizie, le condizioni di areazione, quelle di illuminazione ...
23. Luca Marescotti 23 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
24. Luca Marescotti 24 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1920
Albert Erich Brinckmann la prima storia dell’urbanistica
all’interno di una collana di storia dell’arte da lui diretta,
[sino ad allora non fossero stati condotti studi di questo genere]
Metodo: esemplificativo, per categorie tipologiche e morfologiche, trascurando
la storia dello sviluppo peculiare delle singole città.
Per Brinckmann (vedi anche Camillo Sitte) la storia dell’urbanistica è
insegnamento professionale.
Riferimenti culturali: estetica puro-visibilista, scuola di Vienna Wiener Schule
der Kunstgeschichte (vedi anche Max Dvořák e Alois Riegl).
25. Luca Marescotti 25 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
[Source:
Internet Archive is a non-profit library of
millions of free books, movies, software,
music, and more.]
26. Luca Marescotti 26 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1926-1952
Lavedan Pierre, Qu’est-ce que l’urbanisme? Introduction à l’histoire de
l’urbanisme, Laurens, Parigi, 1926.
Lavedan Pierre, Histoire de l’Urbanisme: vol. I: (Hugueney Jeanne, Lavedan
Pierre) Antiquité, 1926; vol. II: Renaissance et Temps Modernes, 1941; voI. III:
Époque Contemporaine, 1952, Laurens, Parigi, 1952-1966 (1926-1952).
Lavedan Pierre, Nouvelle Histoire de Paris, Presses Universitaires de France,
Parigi, 1975 (1960 I)521.
27. Luca Marescotti 27 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1926-1952
Pierre Lavedan: Histoire de l’Urbanisme
L’analisi della città di Lavedan è l’analisi di ciò che è costruito, di cui la
planimetria rappresenta la sintesi; l’unificazione del tema delle città in una
visione non troppo dispersiva è cercata mediante una classificazione
funzionale e morfologica: con il confronto tra le planimetrie si opera una
distinzione essenzialmente formale tra piante a scacchiera e piante
radiocentriche, tra sistemi a maglia esagonale e sistemi di progettazione
urbana paesaggistica, mentre con la classificazione funzionale si distingue tra
città militari, centri politici, centri religiosi e centri universitari, riconoscendo
implicitamente l’esistenza di gerarchie tra le città. La derivazione della storia
dell’arte significa un preciso orientamento di lettura della città come manufatto
e opera d’arte:
28. Luca Marescotti 28 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1926
«1) Che cosa si studierà nella città? (...) il piano della città, cioè il tracciato
delle strade, la ripartizione e specializzazione dei quartieri, l’ordinamento di
spazi liberi, soprattutto delle piazze e dei giardini pubblici. Si cercherà in qual
misura e con che mezzi sono stati risolti nel passato questi problemi.
2) Quale città si studierà? (...) Noi ammetteremo per principio come oggetto
di studio tutte le agglomerazioni nel senso materiale della parola (...)
3) Con quale interesse le si studieranno? Non v’è dubbio alcuno. Come tutti
i soggetti che appartengono alla storia dell’arte, il piano e l’ordinamento delle
città devono essere giudicati dal punto di vista estetico (...) L’architettura
urbana fa parte delle cosiddette arti sociali (Roger Marx), cioè le arti utili o le
arti della vita. Senza ricorrere alla metafisica si può definire la bellezza in
queste arti come il miglior adeguamento al fine. E i fini si possono facilmente
indicare: la città deve essere sana, comoda, piacevole da abitare (...).»
29. Luca Marescotti 29 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
[Sami Sahli, Morphologie urbaine et analyse morphologique,
slideshare]
30. Luca Marescotti 30 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1924-1931
Marcel Poëte, direttore della Bibliothèque Historique de la ville de Paris, dello
Institut d'Histoire, de Géographie et d'Economie Urbaines, si avvicina
all’urbanistica attraverso gli studi storici.
Fondò nel 1919 assieme a Henry Sellier lo Institut d'urbanisme de Paris e la
rivista La Vie Urbaine e la Ecole des Hautes Etudes Urbaines e nel 1924
iniziò la pubblicazione di una ponderosa monografia, a cui seguirono altri due
volumi di testo e uno di fotografie tra il 1927 e il 1931, senza riuscire a portare
a termine l’opera, rimasta quindi alle soglie del mondo moderno.
31. Luca Marescotti 31 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
“What could be the interest of biography in
Urban History? From her introduction, Donatella
Calabi wonders whether this kind of study is able
to contribute to the discipline, to shed light on the
construction of cities. The teacher of the Instituto
Universitario di Architettura di Venezia convinces
us that biography is not out-of-date. Marcel
Poete et le Paris des annees vingt showed us
that there are some very lively ways to analyze
the life and the work of a "great man." Marcel
Poete and the 1920's Paris lend themselves to
this sort of narration: Calabi's biography displays
the networks, the large "nebula" of numerous
reformers, and also the personal and not
necessarily institutionalized links uniting men
who participated in the great urban
modernization during the Progressive Era.”
[ Renaud Payre, Review on: Donatella Calabi. Marcel Poete et le
Paris des Annees vingt: aux Origines de l'histoire des villes. Paris:
L'Harmattan, 1998. in H-Urban (September, 1998)]
32. Luca Marescotti 32 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1924-1931
Marcel Poëte
«Per comprendere una città si deve conoscere prima di tutto
la popolazione»
importanza della storia sociale della città
33. Luca Marescotti 33 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1924-1931
Marcel Poëte
L’introduzione all’urbanistica è composta da due parti. Nella prima sono
delineati gli elementi caratteristici dello sviluppo urbano con numerosi rimandi
esemplificativi in ogni tempo e luogo. In essa si accenna alle componenti
funzionali ed è posto l’accento sulle vie di comunicazione e sull’afflusso di
nuova popolazione che attraverso il moltiplicarsi delle occasioni e delle
comunicazioni portava nuova ricchezza e nuova cultura, condizioni necessarie
alla ricchezza della città. Strada e forestiero, come elementi portatori di novità,
città e regione geografica, come ambiente condizionante, costituiscono gli
ingredienti della storia urbana. Nella seconda parte, Poëte desume
dall’antichità alcune categorie della pianificazione: nelle città egizie e
mesopotamiche si esprime il tipo della pianificazione ieratica e autoritaria,
nella città greca l’urbanistica democratica, in quella ellenistica e romana,
invece, l’assolutismo
34. Luca Marescotti 34 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1924-1931
Marcel Poëte
Se nel passato Poëte sembra applicare schemi molto vicini al determinismo
meccanicistico e alla visione biologica della città, deducendo regole
dell’evoluzione organica, per il futuro contrappone al determinismo il progetto
come concreta possibilità d’intervento per dirigere lo sviluppo e per mantenere
la vitalità.
riferimenti come metafore linguistiche per la divulgazione
e non nel loro significato diretto.
35. Luca Marescotti 35 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1928
Gustave Glotz e le istituzioni nella città greca.
un eccesso di semplificazione nelle interpretazioni sociali e politiche a partire
da Aristotele a Fustel de Coulanges
Nella formazione e nel consolidamento della città emerge la Città- Stato,
testimonianza concreta della rilevanza della politica in quella vita urbana, in
cui alla borghesia commerciale e agli artigiani era lasciato un ruolo marginale.
La città, pur essendo sullo sfondo della ricostruzione istituzionale, è sempre
più il luogo della politica e, pertanto, l’indagine sulla sua costruzione non
riguarda tanto squilibri e qualità fisica, quanto l’importanza della sua
costruzione nelle relazioni sociali, non fatto privato ma pubblico di altissimo
livello.
Il futuro della città? Ecco le responsabilità dei pianificatori!
36. Luca Marescotti 36 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
1927
Negli stessi anni Venti Henry Pirenne, storico belga, esponeva le proprie tesi
medievalistiche proseguendo una maturazione che aveva iniziato da quasi
quarant’anni, e con cui proponeva al vaglio del dibattito alcuni problemi
storiografici fondamentali sullo sviluppo delle società europee che nascevano
da indagini particolari sulla realtà storica delle Fiandre.
Con Les Villes du Moyen Age (1927, Le città del Medioevo 1971), il fatto
urbano è studiato non dal punto di vista fisico, ma nel significato che
l’organizzazione del territorio ebbe nella rinascita economica europea.
Non è il caso di addentrarsi nella polemica della validità delle tesi e della
accuratezza delle testimonianze raccolte da Pirenne, bensì sulla diversa
portata che questo genere di studi aveva e sulla fecondità del dibattito che ha
suscitato tra gli storici
37. Luca Marescotti 37 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
E POI ...
… altri, molti altri studiosi misero a fuoco con maggior precisione gli elementi
dello sviluppo urbano medievale, anche se meno approfonditi nell’espressione
fisica delle città, salvo per alcuni aspetti come le vie di comunicazione e la
funzione della rendita nel capitalismo (Sombart) e nello sviluppo urbano
(Ennen).
38. Luca Marescotti 38 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
E POI ...
… dalle tesi sulle città “spontanee” di Luigi Piccinato all'approccio
interdisciplinare di Lewis Mumford (scuola bio-sociologica di Geddes),
tanto accattivante da diventare punto di riferimento per sociologi, storici e
urbanisti; la sua capacità narrativa è talmente espressiva da rendere difficili lo
sviluppo di analisi critiche, come lui stesso lamentò anni dopo.
All'inizio: ipotesi basata sulla possibilità di generalizzare la storia delle singole
città nella storia della città (interpretazione universale del rapporto tra esseri
umani e città, una tesi basata su intuizioni e non evidenze storico-scientifiche).
39. Luca Marescotti 39 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
E POI ...
Gli scritti del 1938 e quelli del 1961 costituiscono un’opera unica, in cui la città è il centro
attorno a cui ruota la storia della civiltà; entrambi i libri, più che storie sono inviti e
provocazioni alla storia, densi di citazioni ed interpretazioni allo scopo di enucleare forze
e tensioni, potere e potenziali latenti nella città.
Mumford Lewis, La cultura delle città, Edizioni di Comunità, Milano, 1954 (1938).
Mumford Lewis, Le città nella storia, Edizioni di Comunità, Milano, 1963 (1961).
40. Luca Marescotti 40 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LIMITI NEGLI STUDI STORICI DELL'URBANISTICA
[in Mumford ...] La classificazione delle città per tipi è cercata non tanto nella forma della
planimetria o nel carattere economico e geografico, quanto nella forma che assume il
potere in determinate condizioni storiche.
Il santuario, la città ideale, la città dell’assolutismo ellenistico, la comunità e il chiostro
medievale, la città barocca del nuovo assolutismo fino alla città industriale e al mito della
megalopoli sono i modi diversi di fare urbanistica associati alle diverse contingenze
storiche.
Il racconto sulla città, così idealizzata, sfugge alla storia, ma è posto come guida
all’attualità, alle nuove azioni urbanistiche, tanto da divenire persino dimostrazione della
necessità di democrazia nel governo del territorio.
41. Luca Marescotti 41 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LIMITI NEGLI STUDI STORICI DELL'URBANISTICA
Lo stesso Mumford, nel tracciare un sintetico panorama delle letterature sulla città,
puntualizzò la scarsità di studi che dessero «sufficienti chiarimenti sull’origine, sulla
natura e sulle trasformazioni storiche delle città», ma nella sua stessa rassegna, come
d’altronde nelle sue opere, fece emergere chiaramente l’interesse verso un concetto
astratto di città, più che verso la città concreta.
42. Luca Marescotti 42 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LIMITI NEGLI STUDI STORICI DELL'URBANISTICA
A fronte della carenza di materiale e della conseguente debolezza critica cresce il
numero di professionisti, in gran parte architetti, che dalla professione si muovono verso
gli studi storico critici in termini operativi, spinti dalla concretezza della professione ad
osservare la concretezza delle città, delle ferrovie, delle strade dei ponti, delle difese
idrauliche e di tutte le altre opere, tese a modellare il territorio e a costituire le condizioni
generali.
CIÒ CHE NON SI TROVA NELLA LETTERATURA, SI TROVA INSCRITTO NEL
TERRITORIO.
43. Luca Marescotti 43 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA PER L'ATTUALITÀ
Le opere di Edward Carter su Londra, di Italo Insolera su Roma, di Hans
Bobek ed Elisabeth Licthenberger su Vienna e di Marcel Cornu su Parigi sono
state condotte tutte mirando alla comprensione dell’urbanistica attuale.
44. Luca Marescotti 44 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA PER L'ATTUALITÀ
[Cornu Marcel, La conquête de Paris, Mercure de France, Parigi, 1972.]
La debolezza dell’urbanista come tecnico indipendente è stigmatizzata mostrando chi
sono veramente gli “urbanizzatori”, definizione che unisce in una categoria i soggetti che
promuovono lo sviluppo della città e che hanno portato alla mercificazione del suolo
incuranti della popolazione e delle necessità sociali e che usano gli urbanisti per rivestire
formalmente e rendere eseguibili i propri interessi.
Urbanizzati = realtà sociale e politica composita di coloro che vivono e subiscono lo
sviluppo urbano.
Cittadini = eterogeneità di gruppi sociali, ciascuno mosso da interessi particolari e con
diverse esigenze funzionali degli spazi urbani.
In mezzo a questa eterogeneità gli urbanizzati di cui scrive Cornu non sono tutti,
ma piuttosto quelli che non hanno voce per esprimere le proprie esigenze urbane,
quelli a cui era rivolta la advocacy planning di Davidoff.
45. Luca Marescotti 45 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA PER L'ATTUALITÀ
A proposito dell’esempio parigino, il confronto con altri due scritti, pubblicati più o meno
negli stessi anni in forma di opuscoli divulgativi, sottolinea l’importanza di certi momenti
storici come catalizzatori di interessi, anche se provenienti da formazioni diverse. Nel
primo Pierre Lavedan aggiorna la sua storia urbana con una sintetica descrizione degli
avvenimenti più recenti, necessaria per porre a confronto la politica di Pompidou con
quella di Giscard d’Estaing, e indica l’approssimarsi di un punto senza ritorno prima del
quale si doveva risolutamente decidere quale città costruire:
la sua storia diviene strumento dell’agire politico.
46. Luca Marescotti 46 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA PER L'ATTUALITÀ
Nel secondo scritto, più conciso per tutto ciò che riguarda il lontano passato, Henri Fizbin
e Daniel Monteux, guidati dall’attività politica, giungono allo stesso interrogativo di
Lavedan.
Per loro, però, non è che l’inizio, che li anima nel ricercare e indicare le alternative
politiche e urbanistiche al governo capitalistico della città. Fizbin e Monteux, in primo
luogo, ne analizzano le contraddizioni e gli squilibri per individuarne le responsabilità; in
secondo luogo, contro lo sfruttamento parassitario e capitalistico propongono con
decisione la salvaguardia della città fisica negli interessi della collettività (i nuovi interessi
generali).
47. Luca Marescotti 47 / 87
SCRIVERE LA STORIA
PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
1 STUDI ORIGINATI DALL’INTERESSE DELL’ASPETTO ARCHITETTONICO
Leonardo Benevolo Storia dell’architettura moderna (1960), Storia dell’architettura del
Rinascimento (1968)
Michel Ragon, Histoire mondiale de l’architecture et de l’urbanisme modernes (1971-
1972. Storia dell’architettura e dell’urbanistica moderna, 1974)
due indirizzi storiografici ideologicamente divergenti, ma con l’elemento comune
dell’identità tra architettura e urbanistica nella progettazione e nella critica.
48. Luca Marescotti 48 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
1 STUDI ORIGINATI DALL’INTERESSE DELL’ASPETTO ARCHITETTONICO
Per Benevolo l’incipit: la definizione di William Morris, con cui si amplia il campo
d’azione dell'architettura comprendendo ogni modificazione dello spazio terrestre. Di
conseguenza, si dilata l’oggetto della ricerca storica e la comprensione dell’architettura si
ottiene nella storia urbana: un imperativo metodologico che ha permesso a Benevolo di
rimanere nel campo dell’architettura, chiarendo il significato dello studio sulla città senza
fare storia dell’urbanistica.
«L’architettura abbraccia la considerazione di tutto l’ambiente fisico che circonda la vita
umana; non possiamo sottrarci ad essa, finché facciamo parte del consorzio civile,
perché l’architettura è l’insieme delle modifiche e delle alterazioni introdotte sulla
superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato solo il puro deserto.»
49. Luca Marescotti 49 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
1 STUDI ORIGINATI DALL’INTERESSE DELL’ASPETTO ARCHITETTONICO
Per Ragon, ammiratore e amico di Le Corbusier:
«(...) resta comunque fermo quello che (Le Corbusier) mi ha insegnato: di non separare
l’architettura dall’urbanistica. Senza urbanistica, l’architettura non è che un oggetto
isolato, privato del contesto che lo rende vivo. Senza architettura costruita, l’urbanistica
resta nel campo della sociologia o della politica. L’ideologia urbanistica cessa di essere
un’utopia quando si realizza in un insieme di edifici e di vuoti che costituiscono una
città.»
50. Luca Marescotti 50 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
Del secondo raggruppamento riguardante le panoramiche sulla costruzione fisica della
città si possono prendere a modello tre lavori estremamente differenziati, in quanto
impostazione, contenuto e, in un certo senso, visione politica, che marcano altrettanti
indirizzi storiografici dell’urbanistica:
Ernst Egli, Geschichte des Städtebaues;
Erwin A. Gutkind, International History of City Development;
Paolo Sica, Storia dell’urbanistica: il Settecento, l’Ottocento, il Novecento.
51. Luca Marescotti 51 / 87
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2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
Ernst Egli distingue la storia della città dalla storia dell’urbanistica. Questa, intesa come
costruzione fisica della città, è il centro del suo interesse e rappresenta soltanto una
parte della storia della città:
«La storia della città è lo specchio di più di 5.000 anni, è la cornice stessa della
storia. In essa si conclude ogni avvenimento, la battaglia e l’esistenza, per l’ordine
e la pace, per la dignità e il diritto, per dar senso alla vita, per la bellezza delle cose
quotidiane e dei monumenti che esprimono l’eternità. Schiavi e signori, preti e
commercianti costruiscono la città.»
52. Luca Marescotti 52 / 87
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2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
Erwin A. Gutkind concentrò la propria energia nell’inquadrare la città nella storia e
nell’ambiente geografico. Il programma di lavoro comprendeva l’urbanistica
contemporanea e una sintesi complessiva, ma fu interrotto dalla morte. Alla
comprensione della sua visione del mondo urbano soccorre, però, The Twilight of Cities,
il crepuscolo delle città, del 1962, in cui sostenne la fine del concetto tradizionale di città,
anticipando il villaggio globale. Il ciclo di ‘cinquemila anni’ di storia urbana si chiude
preconizzando un unico futuro possibile, una disseminazione di piccoli e medi centri
urbani, immersi nel paesaggio e legati in un’organizzazione reticolare.
53. Luca Marescotti 53 / 87
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2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
Paolo Sica sosteneva, i problemi storiografici nascevano dalla necessità di ipotesi
interpretative e dalla difficoltà di dedurre una sintesi disponendo di una casistica così
eterogenea com’è quella dello sviluppo urbano. Inoltre, queste difficoltà erano aggravate
dalla complessità del fenomeno urbano, che comporta una molteplicità di lettura delle
classificazioni tipologiche, funzionali, sociologiche e ideologiche, che sono utilizzate per
comprendere l’origine e la base esistenziale della città:
«Questa molteplicità delle letture (...) ha una giustificazione, al di là degli errori e
dei dogmatismi che produce, da un lato nella stessa complessità dei fenomeni
urbani (...) dall’altro del rifiuto - che ostinatamente si ripete - della sospensione del
giudizio insita in un atteggiamento del tutto empirico, in una enumerazione di casi
particolari uno accanto all’altro, senza lasciare spazio a una comprensione
sistematica di quei valori che trascendono la singolarità.»
54. Luca Marescotti 54 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
nella collana curata da Paolo Sica,
UN'ECCEZIONE
Greco, Emanuele, Torelli, Mario, Storia dell'urbanistica. Il mondo greco, Bari: Laterza
Aggiornato con
Greco, Emanuele. 1999. La città greca antica: istituzioni, società e forme urbane. Roma:
Donzelli.
55. Luca Marescotti 55 / 87
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2 PANORAMICHE SULLA COSTRUZIONE FISICA E SULL’ESPANSIONE DELLE
CITTÀ
Greco, Emanuele, gli archeologi guardano all'integrità città-territorio per comprendere i
manufatti e i documenti testuali in una visione di “interezza” - nonostante i vuoti
56. Luca Marescotti 56 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
3 STUDI SULL’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
Il termine urbanistica è generalmente assunto nell’accezione di governo e di
pianificazione territoriale.Si tratta di un ampliamento di interessi che riguarda
complessivamente la disciplina e che richiede di rivedere giudizi e valutazioni espressi
nel passato.
Il terzo raggruppamento, orientato alla campagna, è caratterizzato dal metodo di ricerca
di fonti documentali e materiali. Ad esso si possono riferire studi locali di storia urbana e
indagini archeologiche, in cui l’approfondimento conoscitivo attraverso ricerche d’archivio
si integra con lo studio storico dell’organizzazione territoriale nella sua vasta complessità
e nella specificità dell’urbanistica.
57. Luca Marescotti 57 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA, ANCORA
3 STUDI SULL’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
Per quanto riguarda la campagna sono già state citate le opere di Marc Bloch e di Emilio
Sereni; fino poi allo sviluppo in questa direzione di numerose ricerche storiche, che,
anche quando rivolte principalmente alla storia urbana, contribuirono allo sviluppo di
questa corrente storiografica: dai libri, ai seminari e alle riviste. Si tratta di indirizzi
operativi della storiografia urbanistica, le cui premesse si possono rintracciare in senso
generale in Antonio Gramsci, Federico Chabod e Fernand Braudel e nello specifico
proprio nei contributi già citati di Alberto Caracciolo con i Quaderni storici e soprattutto
con Roma Capitale, indirizzi ben esposti nella premessa della seconda edizione.
58. Luca Marescotti 58 / 87
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3 STUDI SULL’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
Integrazione di questi indirizzi come elementi ordinatori e metodi di lavoro
Carlo Carozzi, Alberto Mioni, L’Italia in formazione, 1970
Nel primo numero di Storia Urbana Mioni scrive:
«punto di riferimento interdisciplinare (...) dedicato in prevalenza alla trattazione degli
aspetti fisico-insediativi ed economico-sociali (...) tenderà ad allargare il ventaglio degli
interessi (...) saranno studiati: piani urbanistici ed edilizi, trasformazioni nell’uso dei suoli
urbani, processi di localizzazione di attività nel contesto della città, crescita demografica
e distribuzione dei gruppi sociali all’interno di quest’ultima, politiche delle amministrazioni
locali nel settore dei lavori pubblici, dei demani fondiari, dei servizi d’interesse collettivo,
rapporti tracittà e campagna, fisionomia ed evoluzione di particolari aree ad alta
concentrazione urbana, fenomeni migratori e di insediamento urbano, (...).»
59. Luca Marescotti 59 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
LA STORIA DELL'URBANISTICA: UN LUNGO
PERCORSO DISCIPLINARE
Nel corso di trent’anni il panorama offerto dagli studi storici sull’urbanistica si è allargato
soprattutto con indagini locali e con la disponibilità di maggiori documentazioni,
modificando alcuni giudizi. Il cumularsi di esperienze pratiche e di approfondimenti
storico-critici, svolti non solo con le proprie ricerche sulle fonti, ma anche confrontandosi
con altri approfondimenti, forniscono a Donatella Calabi l’occasione per proporre una
nuova sintesi con la Storia dell’urbanistica europea.
La questione disciplinare per Calabi si risolve affrontando nella storia i legami tra
istituzioni e tecniche della pubblica amministrazione, tra organizzazione sociale, forme di
potere, rapporti tra Stato e cittadini, nella cornice di una più vasta storia culturale.
60. Luca Marescotti 60 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA: UN LUNGO
PERCORSO INTERDISCIPLINARE
Con il progredire delle indagini archeologiche le prospezioni si sono spinte più indietro
nel tempo, fino alle prime città in Mesopotamia, risalenti a sette-ottomila anni fa,
riconoscendo nelle loro esigenze amministrative la spinta per registrare possedimenti e
transazioni attraverso la prima codificazione del linguaggio nella scrittura. Il panorama si
è modificato proprio grazie all’accumulazione di conoscenze trasversali e
interdisciplinari, arricchendosi di continui aggiornamenti più pregnanti dal punto di vista
disciplinare, di cui basti citare Mario Liverani Uruk la prima città, sintesi maturata dopo
lunghi percorsi di studio. Il punto di partenza per Mario Liverani è collocato negli studi
archeologici sull’Antico Oriente e nelle interpretazioni dei reperti, l’arrivo è una visione
complessiva della prima urbanizzazione e della costituzione delle società urbane
primitive, offerta prima attraverso una ricostruzione analitica dell’Antico Oriente e in un
secondo tempo attraverso l’interpretazione della formazione della “prima” società urbana
complessa ad Uruk.
61. Luca Marescotti 61 / 87
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62. Luca Marescotti 62 / 87
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ÇATALHÖYÜK - HISTORY OF THE EXCAVATIONS
Mellaart’s first excavation in 1961 totaled 39 days and his team discovered 40
houses as well as figurines, pottery and wall art. From then until 1965, the team
returned each summer to continue with their work.
The excavations at Çatalhöyük have now been running for more than 50 years.
Prior to the earliest investigations of the site in the mid-20th century, locals in the
region were well aware of its existence. In fact, Çatalhöyük has been used by
different communities almost continuously from the Neolithic right up to the
present day.
63. Luca Marescotti 63 / 87
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64. Luca Marescotti 64 / 87
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65. Luca Marescotti 65 / 87
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La differenza tra una comunità paritetica e una società urbana è delineata con
grande chiarezza:
«Conviene soffermarsi un attimo sull’abuso anacronistico del termine e concetto di
“città”, talvolta applicato ad insediamenti neolitici anche per il malcelato intento di
rintracciare la “prima” città in età la più remota possibile. Casi come quello di Gerico (col
suo torrione di cinta) o come quello di Çatal Hüyük (coi suoi santuari) sono stati intesi e
divulgati in maniera fuorviante. Opere di difesa (Gerico è solo un caso fra tanti) sono
certamente il frutto del lavoro coordinato di tutte le forze lavorative della comunità locale,
ma ciò non basta né per postulare un potere politico centrale (in grado di mobilitare
queste forze) né per affermare un carattere urbano....»
66. Luca Marescotti 66 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
67. Luca Marescotti 67 / 87
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« … I paralleli etnografici mostrano come opere di simile impegno possano
essere eseguite anche da una comunità a struttura paritetica e con modesta emergenza
di un coordinamento “politico”. Quanto ai “santuari” di Çatal Hüyük (...) sono talmente
numerosi che dimostrano proprio il contrario della specializzazione e dell’accentramento
dell’attività di culto. Non se ne può certo dedurre l’esistenza di una casta
(numerosissima!) di sacerdoti, ma piuttosto il carattere familiare (e non pubblico) del
culto, che ognuno “fa da sé” nella propria casa o in quella del proprio “patriarca”. Non
dunque accentramento ma polverizzazione della funzione cultuale, non specializzazione
(e gerarchizzazione funzionale) ma diffusione familiare (nell’ambito semmai di una
gerarchizzazione gentilizia).»
68. Luca Marescotti 68 / 87
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LA STORIA DELL'URBANISTICA: UN LUNGO PERCORSO INTERDISCIPLINARE
From the royal tombs of Ur, made of lapis lazuli and shell, shows peacetime
69. Luca Marescotti 69 / 87
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URUK
City plan of Uruk, Sumerian capital during Uruk
period (4000-3100 BCE). City played an
important role in the early urbanization of Sumer,
and likely the largest city in the world at its
height in early 3rd mill. BCE.
70. Luca Marescotti 70 / 87
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71. Luca Marescotti 71 / 87
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Ur, in southern Iraq, is the best known of the Sumerian cities, thanks especially to the well
published excavations of Leonard Woolley (1922-1934).Ur is a `tell', an artificial mound
consisting of the accumulated remains of habitation. In the case of Ur, habitation here
lasted c. 4000 years, from the fifth to the mid-first millennium BC. Since mud brick was the
main building material, the mound rose higher when brick buildings went out of use and
new buildings were erected on top.
72. Luca Marescotti 72 / 87
Coscienza storica e conservazione del
patrimonio architettonico e
territoriale
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73. Luca Marescotti 73 / 87
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La consapevolezza moderna colloca l’intero territorio nel patrimonio culturale,
che nella sua integrità costituisce realmente il grande libro dell’umanità. Il territorio deve
essere studiato, svelato, valorizzato e protetto in quanto bene culturale, per la sua natura
di bene culturale, di risorsa e di deposito.
Non si tratta di una visione locale, per quanto lungimirante, ma di una visione condivisa a
livello internazionale, condivisa dalla stessa UNESCO - United Nations Educational,
Scientific and Cultural Organization, la cui azione tende all’identificazione, protezione
e conservazione di quel patrimonio culturale e naturale che a livello mondiale deve
essere considerato di valore eccezionale.
74. Luca Marescotti 74 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
Il trattato internazionale sulla cui base si fonda l’azione dell’UNESCO è la
convenzione votata nel 1972 Convention concerning the Protection of the World
Cultural and Natural Heritage (Convenzione relativa al patrimonio culturale e naturale)
e adottata al 2006 da 184 paesi membri. Allo stato attuale (2007) la lista approvata dal
World Heritage Committee (Comitato per il patrimonio mondiale) include 851 siti
distribuiti in 141 paesi: di questi 660 sono beni culturali, 166 beni naturali e 25
possiedono entrambi i valori.
75. Luca Marescotti 75 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
[Angkor (Cambogia) - Moschea Selimiye, opera di Sinan]
Nella Mappa del patrimonio mondiale, World Heritage Centre 2009-2010, sta scritto
“Dalle vaste pianure di Serengeti alle città storiche come Vienna, Lima o Kyoto; dall’arte
rupestre preistorica della Penisola Iberica alla Statua della Libertà; dalla casba di Algeri
al palazzo imperiale di Pechino – tutti questi posti con la loro diversità hanno una cosa in
comune. Sono tutti siti del patrimonio mondiale che per l’eccezionale valore culturale o
naturale appartengono all’umanità e che devono essere protetti affinché le generazioni
future possano conoscerle e apprezzarle”.
76. Luca Marescotti 76 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
77. Luca Marescotti 77 / 87
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PER IMPARARE LE LEZIONI DELLA STORIA
78. Luca Marescotti 78 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
Con il piano dei grandi lavori a Parigi non si realizzò solo qualche piazza reale,
non si intervenne per parti: in ogni senso quel piano rappresentò l’estensione dell’azione
urbanistica su tutta la città del passato per costruire la città del futuro, attivando con
lucidità un processo combinato di dispositivi finanziari, di regole operative e di normative
edilizie. Furono Haussmann e Napoleone III a dare al rinnovo urbano una dimensione
inedita: intuirono la ricchezza potenziale della città, trasformandola integralmente in un
unico immenso affare, ma furono anche in grado, dopo aver scatenato l’ingordigia, di
dirigerla verso l’obiettivo voluto, verso la costruzione della Parigi capitale del secondo
impero, già predisposta alla futura funzione di grande capitale europea.
MA CAMBIARONO ANCHE LA SOCIETÀ PARIGINA
79. Luca Marescotti 79 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
Nel 1877 William Morris fondò la Society for the Protection of Ancient Buildings
(Società per la protezione degli edifici antichi), contro l’arbitrarietà degli interventi di
restauro.
Alla fine del secolo Camillo Sitte propose lo studio del passato, e della città medioevale,
come modello culturale superiore alle realizzazioni moderne di architetture della città.
Max Dvořák, formatosi nell’ambito del puro-visibilismo e della storia dell’arte come storia
dello spirito, pubblicò nel 1916 per conto del Kunsthistoriches Institut der K. K.
Zentralkommission für Denkmalpflege (Istituto per la Storia dell’arte dell’Imperiale Regia
Commissione Centrale per la tutela dei monumenti) un’introduzione al restauro e alla
conservazione dell’architettura.
MENTRE VICTOR HUGO RECLAMAVA LA CONSERVAZIONE
80. Luca Marescotti 80 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
«È vero che molto spesso le vecchie case, non solo sono scomode ma addirittura
antigieniche, e tuttavia non è necessario‚ né saggio distruggerle una dopo l’altra perché
di solito, con modificazioni relativamente trascurabili, potrebbero essere rese comode e
corrispondenti ad ogni regola sanitaria. (...) I principi basilari della tutela dei monumenti
sono quanto mai semplici e chiari e si possono (...) riassumere in due postulati: a)
conservare al massimo i monumenti nella loro funzione e ambientazione originaria; b) e
nella loro forma e aspetto inalterati.»
MAX DVOŘÁK PROCLAMAVA LA CONSERVAZIONE
81. Luca Marescotti 81 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
82. Luca Marescotti 82 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
83. Luca Marescotti 83 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
84. Luca Marescotti 84 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
85. Luca Marescotti 85 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
86. Luca Marescotti 86 / 87
COMPRENDERE LA STORIA
PER LA MEMORIA E LA CONSAPEVOLEZZA
URBANISTICA PER LA CONSERVAZIONE
NON IL MONUMENTO MA IL CONTESTOANCHE IL CONTESTO
SOCIALE
VALORIZZARE NON È GUADAGNARE
87. Luca Marescotti 87 / 87
L'URBANISTICA E LA MODERNITÀ
VILLAGGIO
CITTÀ
CAMPAGNA
ORGANIZZAZIONE SOCIALE IN CITTÀ-CAMPAGNA
DON'T FORGET
We live in complex social-ecological systems
IMPARARE LEZIONI DAL PASSATO – CONTESTO
DOVE SIAMO ARRIVATI