MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA: le motivazioni dello scipopero del 20 maggio 2016. Le risorse del sistema pubblico universitario italiano.
1. QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER
LA QUALITÀ AMBIENTALE
URBANISTICA
PROGETTAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Luca Marescotti
20 maggio 2016
MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA
DOI: 10.13140/RG.2.1.2018.6488
2015-2016 2° semestre
2. L’inverno dell’università italiana
• Finanziamenti
• Laureati
• Produttività
• Scatti stipendiali
• ANVUR e VQR
Fonti:
● Giorgio Guariso, professore Politecnico di Milano
http://home.deib.polimi.it/guariso/inverno universita.pptx
● Carlo Ferraro, professore Politecnico di Torino, Per una nuova primavera delle
Università, intervento a Bologna 21 marzo 2016, Movimento per la dignita’ della
docenza universitaria (aderenti: 23500 Docenti Universitari;
https://sites.google.com/site/controbloccoscatti/home)
● Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016
● manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico per il 20.05.2016
3. L’inverno dell’università italiana
SIAMO TUTTI COINVOLTI!
IL 20 MAGGIO TUTTI I LAVORATORI DELLE UNIVERSITA’
SCIOPERANO PER L’INTERA GIORNATA.
La motivazioni per incrociare le braccia sono tantissime e riguardano
tutti!
Chi pensa il contrario dovrebbe leggere i punti che riportiamo di seguito,
per capire che è in errore e contribuire al cambiamento necessario,
affinchè l'università resti pubblica, libera, accessibile e innovativa.
[dal manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico]
4. L’inverno dell’università italiana
Chi pensa il contrario dovrebbe leggere i
punti che riportiamo di seguito, per capire
che è in errore e contribuire al cambiamento
necessario, affinché l'università resti
pubblica, libera, accessibile e innovativa.
Perché dovrei scioperare?
[dal manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico]
5. L’inverno dell’università italiana: ma perché
dovrei scioperare?
PERCHE' IL CONTRATTO NAZIONALE E' BLOCCATO DA 7 ANNI e
la contrattazione integrativa mortificata dagli interventi dei revisori dei
conti, dall’assenza di risorse e dalle incursioni legislative.
PERCHE' LA RICERCA E' AFFIDATA AD UN NUMERO ENORME DI
PRECARI, SENZA DIRITTI E SENZA TUTELE, che verranno espulsi
dall’università, in quanto nessun governo, neppure questo, ha previsto
un piano di stabilizzazione di questi ricercatori. Anzi, secondo il Ministro
Poletti gli assegnisti non sono lavoratori, ma studenti!
[dal manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico]
6. L’inverno dell’università italiana: ma perché
dovrei scioperare?
PERCHE' LETTORI e COLLABORATORI ESPERTI LINGUISTI (CEL)
SONO A RISCHIO ESPULSIONE dal sistema universitario.
PERCHE' IL TAGLIO DEL FFO PER QUASI UN MILIARDO DI EURO
in pochi anni, porta il sistema universitario sull’orlo del tracollo.
PERCHE' IL BLOCCO DEL TURN – OVER, operato dal 2009 ad oggi,
prosegue e si rafforza, con un taglio degli organici tra docenti, tecnici-
amministrativi e Lettori/Cel impressionante, mentre occorrerebbe un
piano straordinario di assunzioni.
PERCHE' IL DIRITTO ALLO STUDIO E' COMPROMESSO, l’Italia è
agli ultimi posti in Europa per fondi stanziati e numero di laureati.
[dal manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico]
7. L’inverno dell’università italiana: ma perché
dovrei scioperare?
PERCHE' CI E' STATO IMPOSTO UN SISTEMA DI VALUTAZIONE
PREVARICANTE E SBAGLIATO, che va radicalmente cambiato.
PERCHE' GLI OSPEDALIERI SONO LAVORATORI SCHIACCIATI
TRA BUROCRAZIA E LOBBY e sono rimbalzati tra università e
azienda ospedaliere. Chiediamo maggior rispetto, per questi colleghi e
per le loro professionalità.
[dal manifesto distribuito da FLC CGIL Politecnico]
8. Fondo di finanziamento ordinario (FFO)
[Fonte: MIUR -Elaborazione: Università La Sapienza di Roma]
Moratti Mussi Gelmini Profumo Carrozza Giannini
9. La spesa italiana in educazione universitaria in proporzione
al PIL è al penultimo posto nell’OCSE (ultimo il Lussemburgo) e
circa la metà della media EU
10. Siamo all’ultimo posto in Europa per
percentuale di laureati nella fascia 30-34
anni (UK 47%, Grecia 35%, Italia 22%)
11. Il numero di citazioni scientifiche per ricercatore
e per M$ è più elevato di F, USA, D, JPN
CITAZIONI PER RICERCATORE
• Source:SCOPUSandOECDMSTI
CITAZIONI PER MILIONE US$
•Source: Comparative performance ofthe UK
•Research Base–2013 Elsevier
Carra L. (2016), I numeri della ricerca. Gruppo 2003 per la ricerca scientifica
Di Chiara G. (2016), Cambiare (in meglio) l’università non si può, si deve. Gruppo 2003 per la ricerca
scientifica
12. Giuseppe De Nicolao (Univ. di Pavia), La parabola della valutazione: da toccasana a ostaggio.
Gli scatti stipendiali dei docenti universitari (unica categoria
del pubblico impiego) sono stati bloccati dal 2011 al 2015
compresi
Non vengono risparmiati solo i
soldi degli scatti dei 5 anni di
blocco. Vengono risparmiati per
tutta la vita lavorativa, sul TFR e
sulla pensione.
Trascurando interessi e inflazione
ciò significa una perdita netta di
40.000/45.000 € ogni 10 anni.
I più danneggiati sono i più
giovani (che hanno davanti una
carriera più lunga).
Decreto-Legge n. 78/2010 Misure urgentiin materia di stabilizzazione finanziaria e di
competitività economica, poi convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010.
$
tempo
13. Nel 2006 è costituita l’Agenzia per la Valutazione del
Sistema Universitario-ANVUR (regolamento nel 2010)
che periodicamente procede a una Valutazione della
Qualità della Ricerca (VQR)
Il costo della VQR è stimato in circa 300 M€, più del doppio del finanziamento alla
ricerca nel periodo di valutazione 2011-2014 (cfr. www.roars.it)
E la didattica?
14. “Come è potuta sopravvivere l’Università Italiana a tutto ciò che è accaduto in
questi anni: diminuzione dei fondi, turn-over bloccato, stipendi bloccati e tutti
gli altri malanni che abbiamo sentito descrivere quest’oggi?” “Come ha potuto,
malgrado tutto, continuare ad essere l’ottavo Paese al mondo per la ricerca
(dato OCSE), mentre in termini di risorse scendeva al ventiseiesimo? (sempre
dati OCSE)”.
La risposta che ho dato è stata: “Ha potuto farlo solo grazie al personale (tutto:
docente, tecnico, amministrativo e bibliotecario) che si è prodigato senza risparmio e
con abnegazione per mantenere alto il livello dell’Istituzione supplendo alle
mancanze. Il personale è la vera ricchezza dell’Università italiana, da salvaguardare e
da tutelare prima di ogni altro aspetto, a tutto vantaggio dell’Istituzione stessa. Non ci
sarà progresso alcuno dell’Università, né una riforma che possa dare buoni frutti, a
fronte di personale demotivato, delegittimato, mortificato nel suo ruolo e nella sua
funzione.”
[Carlo Ferraro, Bologna 21 marzo 2016]
15. DAL 2011 A QUEST’ANNO I TAGLI ASSUMONO L’ENTITÀ DAVVERO
RILEVANTE DI 640 MILIONI DI EURO.
Per ogni Docente attualmente in servizio gli Atenei avrebbero dovuto corrispondere,
in media, 7500 euro all’anno in più, per cui è facile valutare la situazione di ogni
singolo Ateneo.
2016: gli Atenei subiranno una riduzione di FFO di 640 milioni di euro rispetto al 2010,
ma in virtù del blocco non dovranno “spendere” 360 milioni di retribuzioni. Per gli
Atenei il vero “taglio” per il 2016, a questo stadio, sarà di 640 – 360 = 280 milioni,
meno della metà di quanto appaia.
I residui 360 milioni non saranno “definanziamento” degli Atenei, ma
“definanziamento” degli stipendi dei Docenti Universitari. In altri termini, più della metà
dei tagli alle Università nel 2016 saranno sopportati dai Docenti, i quali, nei fatti,
finiranno con il finanziare i loro Atenei.
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
16. Sommando i dati per il periodo 2011-2014 si vede che in tale periodo i
Docenti sono stati “definanziati”, all’incirca, per complessivi 580
milioni di euro, che salgono a 920 aggiungendo il 2015 e a 1280
aggiungendo anche il 2016.
Quindi, nei fatti, i Docenti sono stati obbligati a finanziare i loro Atenei,
rispettivamente, per 580, 920, 1280 milioni di euro.
Le perdite attribuibili all’azione antiVQR, se mai ci saranno, impallidiscono al
confronto già dei dati del solo periodo 2011-2014.
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
17.
18. 2010-2015: in pensione circa 10500 Docenti che il blocco del turn-over non
ha consentito di sostituire.
10500 Docenti = stipendi risparmiati 1.050 milioni di euro/anno [che non
hanno dovuto (né potuto) spendere: blocco del turn-over]
(oltre al personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario)
1050 milioni di euro (blocco del turnover) + 360 milioni di euro (blocco degli
scatti)
2016: minori spese, rispetto al 2010, per 1410 milioni di euro, a fronte di una
riduzione di FFO di 640 milioni.
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
19. Globalmente ci saranno, nel 2016, nelle casse degli Atenei 1410-640 = 770
milioni di euro in più rispetto al 2010.
Si giunge così alla conclusione che oggi, in media, gli Atenei, escludendo le
spese per il personale, hanno addirittura più risorse di quante ne avessero
nel 2010.
Non per nulla gli Atenei che nel 2010 avevano bilanci in regola stanno
accumulando liquidità, mentre quelli che non avevano bilanci in perfetto
ordine li hanno risanati.
E tutto ciò a spese di chi? In buona parte della Docenza, come già visto, ma
vedremo che questa ha dovuto pagare ulteriori prezzi.
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
20. Ma soprattutto si può concludere affermando che il miglioramento
complessivo dei bilanci degli Atenei rispetto al 2010 sia avvenuto tutto a
spese di: blocco degli scatti stipendiali dei Docenti, mancati avanzamenti di
carriera del personale docente, tecnico, amministrativo e bibliotecario,
mancate assunzioni dei precari.
E LA RICERCA HA SUBITO TAGLI?
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
21. ANCHE LA RICERCA HA SUBITO TAGLI
Anche se la situazione pregressa non era affatto rosea, tutto è peggiorato.
Le assegnazioni dirette dei Governi per la ricerca, sotto forma di PRIN e
simili (fuori dall’FFO), sono state sempre irrisorie. Negli anni come il 2010 i
fondi governativi per la ricerca erano dell’ordine di grandezza dei 200 milioni
di euro annui, ridotti a zero nel 2014 e ora a poche decine di milioni di euro
appena. Anche i 200 milioni degli anni migliori erano una cifra irrisoria: in
media 4000 euro all’anno per docente, il 4% dello stipendio annuo medio, un
finanziamento che dovrebbe essere almeno quintuplicato.
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
22. “Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio”
E il diritto allo studio? Deve essere una priorità nelle richieste al
Governo centrale di un miliardo di euro per l’Università.
Fondo integrativo statale (Max 246 milioni di euro nel 2009, poi scende a
circa 100 nel 2010 e 2011, risale a 160 negli anni 2012-2015, nel 2016 sarà
di 217) + studenti universitari (la quota delle tasse universitarie destinata al
diritto allo studio) + Regioni (azioni disomogenee)
[Carlo Ferraro,“Definanziamento” delle Università: chi lo ha subito davvero? Obiettivi del
Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria 9 maggio 2016]
23. PROSPETTIVE
LA MORTE DELL'UNIVERSITÀ PUBBLICA?
ASCESA DELLE UNIVERSITÀ PRIVATE?
La via americana è piena di incognite: costi, competizione,
rendimento...
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“Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo
sole di York e tutte le nuvole che incombevano minacciose sono
sepolte nel petto profondo dell'oceano”
[William Shakespeare, Riccardo III]
E per noi quando?