Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
C@vir CSCL pedagogical planner
1. C@vir
A prototype of CSCL pedagogical planner
Luigi Guerra & Luca Ferrari
2. Scenario
L’idea di applicare alcune strategie di
apprendimento collaborativo ampiamente
collaudate nella didattica tradizionale in
presenza, permette di pensare una loro
trasposizione mutatis mutandis anche in rete
cosicché “[…] il loro uso consenta dominare la
complessità delle relazioni tra i membri di
comunità online numerose ed eterogenee.”*
*Delfino M., Manca S., Persico D., (a cura di), (2006). Apprendimento online: proposte metodologiche, Milano: Edizioni Angelo Guerini e Associati, p. 44.
3. Assunti di partenza…
La libera collaborazione non produce sistematicamente apprendimento.
Uno dei modi per innalzare l’efficacia del collaborative learning è
strutturare le interazioni coinvolgento gli student in script ben strutturati.
L’efficacia del collaborative learning dipende da diverse condizioni:
composizione del gruppo, i compiti previsti, i media individuati per
sostenere la comunicazione
È molto utile aiutare i gruppi ad auto-regolarsi. Questo può essere
realizzato lavorando sia sulle rappresentazioni dei loro processi sia
tracciando le loro interazioni.
4. Pedagogical Planner
“Pedagogical Planner” = software costruiti appositamente per
guidare gli insegnanti attraverso la costruzione di progetti per sessioni
di apprendimento che fanno un uso appropriato ed efficace della
tecnologia.
Nel contesto degli studi sul CSCL sembra piuttosto “scarsa” la
categoria dei “pedagogical planner” specificamente destinati a
sostenere il processo di progettazione di un attività online di
apprendimento collaborativo.
5. C@vir – una proposta di CSCL PP
Prototipo di software collocabile nella cornice degli approcci
pedagogici del Computer Supported Cooperative Learning (CSCL).
Questo approccio, si basa sulla convinzione che la discussione tra pari
possa favorire lo sviluppo del pensiero critico e quindi la
comprensione dei concetti; […] l’esperienza di apprendimento si
traduce in un processo di negoziazione [che] è il modo in cui viene
costruita la conoscenza […].
Promuove, attraverso una serie di attività simulate – che riguardano
in particolar modo il role play - l’interazione sociale e lo svolgimento
di attività cooperative con il supporto del web e di software sociali.
6. Collaborative Learning scripts
Uno script è una storia o uno scenario in cui studenti e tutor devono recitare
come attori dentro una sceneggiatura.
Ci sono due grandi tipologie di scripts: lineari e non lineari
- Sequenza lineare: script = [fase 1, fase 2, fase 3]
- Sequenza non lineari: è possibile progettare scrpt non lineari, per esempio
abilitando alcuni gruppi a saltare alcune fasi.
Gli scripts necessitano cinque attributi: i compiti che gli studenti devono
conseguire, la composizione dei gruppi, le modalità in cui i compiti sono
distribuiti, i modi di interagire e i tempi di ogni fase.
7. Come funziona A partire da un ambiente online con accesso
profilato, il docente predispone una serie di
argomenti che fanno parte del programma
didattico. Ogni argomento è costituito da tre
elementi:
• il caso studio e/o problema di partenza
• le risorse didattiche (es. glossari,
bibliografie ragionate, letture, ecc.)
• gli strumenti che ospitano la
interazione/produzione online (wiki,
forum, chat, ecc.)
Una procedura randomizzata assegna a ogni
studente un ruolo all’interno del gruppo.
Il prodotto finale – risultato sia del lavoro
cooperativo sia delle azioni di scaffolding e
sostegno del docente potrà essere
visualizzato e condiviso in aree profilate
come wiki, repository, forum, lavagne
virtuali e successivamente “mirrorato” in
canali sociali esterni (es. Linkedin, Facebook,
Twitter, Blog della scuola, ecc.).
Collaborative script
10. Ruoli Funzioni prevalenti
Conduttore
(il team leader)
Organizza momenti di confronto col gruppo
Assegna compiti precisi ad ogni membro (indipendentemente dal ruolo assegnato nella simulazione)
Mantiene l'attenzione del gruppo sulla soluzione del compito
Incoraggia il gruppo ad affrontare i problemi del compito assegnato
Incoraggia gli altri membri del gruppo a verificare quanto realizzato
Segretario
(il controllore)
Controlla se tutti i dati e le informazioni del testo sono state considerate
Tiene traccia della discussione del gruppo e controlla i tempi delle attività programmate, riportando al conduttore
eventuali ritardi
Formalizza le soluzioni concordate esplicitandone le motivazioni e concordandole con gli altri membri del gruppo
Predispone la versione "finale" del compito assegnato
Amico critico
(il riflessivo)
Pone domande sulle ragioni per cui si esegue un certo passaggio o si segue una particolare direzione
Verifica che i risultati ottenuti siano in linea con quanto programmato
Focalizza o identifica ogni assunzione fatta nella risoluzione del problema, dimostrando la correttezza o la falsità
dell'assunzione considerata
Utile idiota
(la banderuola)
Porta nei suoi interventi una incondizionata visione ottimistica delle cose
Affianca e sostiene all'interno del gruppo sempre il leader del momento
11. Ruoli Funzioni prevalenti
Outsider
(l'emarginato)
Presenta e sostiene idee prevalentemente in netto contrasto con gli orientamenti del gruppo
Creativo
(il divergente)
Sollecita gli altri membri del gruppo a osservare un problema da punti di vista non predefiniti
Propone soluzioni nuove ed originali rispetto a quelle presentate dagli altri membri del gruppo
Animatore/facilitatore
(il Coach)
Presiede e facilita le discussioni nel gruppo
Incoraggia la partecipazione di tutti i membri del gruppo nella soluzione di un problemi
Mostra vantaggi dell'applicazione dell'idea che si sta discutendo
Si coordina con il segretario ed il conduttore per strutturare interventi di empowerment
Osservatore
(il lurker)
Guarda le attività del gruppo dall'alto osservando i processi nel suo divenire per vedere "se tutto va bene".
Segue con attenzione attività del gruppo predisponendo un breve report settimanale (interazioni tra i membri e
stato dell'arte del compito assegnato)
12. Riflessioni in corso…
• Si suppone che gli script possano migliorare l’efficacia del
collaborative learning. È così?
• Sul versante «positivo», la nozione di script ha creato un interessante
ponte tra collaborative learning e il tradizionale istructional design.
Sul versante «negativo», gli script potrebbero indurre a creare una
collaborazione falsificata.
• La sfida non è quella di trovare il migliore script ma di comprendere il
perché alcuni script sono efficaci.
Dillenbourg P., Over-scripting CSCL: The risks of blending collaborative learning with instructional design. P. A. Kirschner.
Three worlds of CSCL. Can we support CSCL?, Heerlen, Open Universiteit Nederland, pp.61-91, 2002.
13. Alcune risorse per approfondire
• Conole G., (2013). Designing for Learning in an Open World, New York: Springer
• Conole G., Galley R., Culver J., (2011). Frameworks for understanding the nature of interactions, networking, and
community in a social networking site for academic practice, Vol 12, No 3, Special Issue - Connectivism: Design and
Delivery of Social Networked Learning, http://www.irrodl.org/index.php/irrodl/article/view/914/1828
• Comoglio M. (a cura di) (1999). Il Cooperative Learning . Strategie di sperimentazione. Torino: Edizioni Gruppo Abele.
• Delfino M., Manca S., Persico D., (a cura di), (2006). Apprendimento online: proposte metodologiche, Milano: Edizioni
Angelo Guerini e Associati
• Dillenbourg P., Over-scripting CSCL: The risks of blending collaborative learning with instructional design. P. A. Kirschner.
Three worlds of CSCL. Can we support CSCL?, Heerlen, Open Universiteit Nederland, pp.61-91, 2002.
• Harasim, L., Calvert, T., and Groeneboer, C. (1997). Virtual-U: A Web-based System to Support Collaborative Learning. In B.
Khan’s “Web-Based Instruction”, Englewood Cliffs, NJ, Educational Technology Publications.
• Koschmann, T. (2002). Dewey’s Contribution to the Foundations of CSCL Research, CSCL 2002 Proceedings, pp.17-23,
Lawrence Erlbaum Associates, Inc. Hillsdale, New Jersey, USA. Disponibile sul web:
http://dl.acm.org/citation.cfm?id=1658618
• Lipponen L., (2002). Exploring Foundations for Computer-Supported Collaborative Learning,
http://dl.acm.org/citation.cfm?id=1658627
• Pozzi F., Persico D., (2013). Sustaining learning design and pedagogical planning in CSCL, Research in Learning Technology,
Volume 21, http://www.researchinlearningtechnology.net/index.php/rlt/article/view/17585/html
• Stahl G., Koschmann, T., & Suthers, D. (2006). Computer-supported collaborative learning: An historical perspective. In R. K.
Sawyer (Ed.), Cambridge handbook of the learning sciences (pp. 409-426). Cambridge, UK: Cambridge University Press.