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Mary Cassatt, “Madre e figlie”
Parlando di Impressionismo, spesso ci si sofferma sui
suoi principali protagonisti: Manet, Monet, Renoir,
Degas…
Ciò ci porta ad isolarci su una realtà del
diciannovesimo secolo puramente maschile,
escludendo il valore del contributo femminile nella
società quanto nell’arte.
Donne che contribuirono all’elaborazione del
linguaggio e della forma, attraverso la passione per
l’arte e il coraggio di affermare se stesse in un’epoca
che certo non favoriva questo tipo di atteggiamento.
Donne sostenute dall’intenso desiderio di voler
produrre un nuovo modo di vedersi e di pensarsi
rispetto al mondo, accomunate dallo stesso tipo di
obiettivi, di propensione al confronto e alla
competizione culturale con la professionalità e il
consolidato ruolo artistico di maestri maschili che,
pur avendole iniziate ad un cammino artistico,
attraverso un coinvolgente rapporto di tipo
maieutico, non limitarono mai le loro potenzialità
espressive. Le opere di queste pittrici preannunciano,
forse inconsapevolmente, la capacità tutta attuale
della donna artista di cogliere, indagare e raccontare
la propria singolarità.
“Segretamente”, Eva Gonzales – 1877/78
Mary Cassatt, Eva Gonzalès, Marie Bracquemond , e Berthe Morisot furono tutte
membre del circolo impressionista.
Le quattro donne, tre di loro francesi mentre la Cassatt artista americana ma residente
a Parigi, esibirono lavori innovativi quanto quelli dei loro colleghi maschili. Mentre
sviluppavano indipendentemente i propri stili differenti, ognuna delle donne si occupò
di prevalere sulle restrizioni sociali e sullo scherno critico che caratterizzò tutta l’ascesa
dell’Impressionismo.
“Estate”, Mary Cassatt - 1894
Con i numerosi tabù che
coinvolgevano la sfera
femminile, come passeggiare
senza un accompagnatore o
frequentare gli stessi vivaci
circoli in cui gli artisti maschili
alimentavano il loro
immaginario ed entravano in
contatto con l’elitè, ciò
nonostante le donne si
dedicarono alla ritrattistica,
catturando i semplici gesti e le
situazioni mondane della
famiglia e degli amici.
Così, le donne incontrano e
perfezionano lo stile
emergente includendo gradi
contrastanti di luce e ombra,
pennellate decise, e
composizioni fuori dal
convenzionale.
“Interno”, Berthe Morisot - 1872
Mary Cassat(1844-1926)
Eva Gonzalès (1849–1883)
Marie Bracquemond (1840–1916)
Berthe Morisot (1841–1895)
Berthe Morisot ritratta da Édouard Manet
Una delle donne impressioniste più
celebri, Berthe Morisot dedicò se stessa
alla pittura della vita moderna. Come un
critico la esaltò in quel tempo, “la sua
pittura ha la franchezza
dell’improvvisazione; questa è
veramente l’impressione catturata da
un occhio sincero e resa da una mano
che non mente”.
Morisot distinse se stessa come l’unica
donna ad esporre le sue opere nella
prima mostra dell’Impressionismo, e
continuò a presentare nelle successive
sette delle otto esposizioni
impressioniste.
Sposata con il fratello di Manet e amica
stretta di Renoir, Morisot divenne una
degli più importanti membri del circolo
impressionista.
Il suo amore per la pittura a cielo aperto
continuò per tutta la sua carriera, e sua
figlia Julie rimase la sua modella
preferita.
Tipica dell'artista è la connotazione psicologica, la marcata solitudine del personaggio femminile, che
comincia a farsi ricorrente.
Una tela del 1869, Il porto a Lorient, riveste un'importanza tutta particolare. In essa la Morisot colloca in
posizione centrale il paesaggio fluviale, relegando la figura di donna sul muretto laterale. L'opera, molto
apprezzata da Manet, rivela una straordinaria padronanza della composizione da parte dell'artista.
Con l'inizio degli anni '70, nella pittura della Morisot diventa ricorrente il tema della cura filiale.
A fungere da protagoniste sono spesso le sorelle. Sentimenti alterni traspaiono da queste opere: fascino per
il forte legame affettivo tra madri e figli, cui fa da contrappeso un senso di rassegnata solitudine che sembra
affliggere la donna nella sua vita di ogni giorno.
'Nascondino' , 1873, collezione priva, New York ‘I lillà a Maurecourt’, 1874
Nel Berceau è rappresentata la
sorella Edma che accudisce la
figlia Blanche, nata nel 1871. E'
uno dei quadri più importanti
dell'artista, dai toni intimi e
sereni, una scena quasi senza
tempo, sospesa
nell'atteggiamento assorto,
sognante della madre e nel dolce
sonno della bambina, i cui tratti si
possono solo indovinare dietro il
velo sottile.
Nel trattamento dei drappeggi, la
Morisot rivela grande abilità e
delicatezza; il rivestimento della
culla e la tenda, in cui compaiono
qua e là piccoli elementi
decorativi, sono di un bianco
tenue, le cui variazioni
suggeriscono la diversa
consistenza dei tessuti: zone di
colore più intense, mosse da
piccoli tocchi più luminosi,
sfumano fino a raggiungere una
quasi totale trasparenza.
Questi motivi non impediscono a Berthe Morisot di dedicarsi anche all'altro tema a lei caro: la pittura di
paesaggio. Veduta di Parigi dal Trocadéro (1871-1872) è una delle tele maggiormente rappresentative. Ad
essa si affiancano scene portuali, quadri di barche, che realizza soprattutto nel 1875, durante un soggiorno
estivo presso l'isola inglese di Wight.
‘Barche dell’Ovest’, 1875
Con l'inizio degli anni '80 la tecnica pittorica di Berthe Morisot presenta connotati
personalissimi. Pennellate fluide e sommarie, liberamente stese in ogni direzione. Uno
sfaldamento delle immagini sempre più marcato. Colori chiari e luminosi, costante
attenzione agli effetti atmosferici. In Il molo a Bougival (1881-1882), Berthe Morisot, alla
maniera di Monet e Renoir, trasforma i riflessi dell'acqua in vibrazioni di luce e colore.
Lo stile cambia nel corso
degli anni '90, quando si fa
più decorativo. Tra i
soggetti delle tele ricorre
ancora il paesaggio,
rivisitato però in chiave
quasi "bucolica".
Nascono anche opere che
rappresentano figure
femminili distese di
inusuale sensualità per
l'artista. Sono le ultime
opere di Berthe Morisot, in
cui si possono riconoscere
analogie con la delicata
seducenza delle donne di
Renoir.
Sul prato, 1874
Renoir, 1876
Madame Chocquet in lettura
Donna che legge , 1873
Edgar Degas,
“Ritratto di Miss Cassatt, seduta con le carte in mano”
1876/1878
Nata a Pittsburg, Pennsylvania nel1844,
Mary Cassatt spiccò come unica artista
americana della corrente impressionista.
Dopo aver studiato pittura presso
l’Accademia delle Belle Arti in Pennsylvania
e in Europa, si trasferì definitivamente a
Parigi nel 1875, dove divenne amica stretta
di Degas ed espose I suoi lavori in quattro
delle esibizioni impressioniste.
Cassatt rifiutò l’idea di diventare moglie e
madre e abbracciò la sua indipendenza per
dedicarsi pienamente alla sua brillante e
redditizia carriera di artista: la donna
finalmente si faceva soggetto, non
oggetto.
Celebre per i ritratti del rapporto madre-
figlio, inizialmente il suo lavoro si focalizzò
sul mondo intimo delle relazioni sociali per
poi sfociare nello studio del legame tra
adulti e bambini.
Il lavoro di Mary Cassatt del 1874 “Donna
che legge” prese parte alla sua prima
esposizione con gli Impressionisti.
In dipinto come questo, Mary Cassat
concentrò la sua attenzione sulle semplici
attività di ogni giorno della vita di una
donna della classe media: dare il
benvenuto alle proprie amiche per l’ora
del thè, rispondere a lettere, e leggere.
I critici trovarono la sua pittura fresca e
reale, dimostrativa della sua maestria con
I colori quanto nei soggetti domestici.
Con il progredire della sua carriera,
Cassatt conseguì nei suoi lavori
un’intimità e un’intensità senza rivali nei
suoi contemporanei.
Completò il suo dipinto “Giovane donna
che cuce in giardino” tra il 1880 e il 1882.
Come Edgar Degas, Cassatt sperimentò
una vivace composizione.
In questo dipinto, la figura pare uscir
fuori dalla superficie piatta della tela,
mentre il sentiero del giardino dietro di
lei taglia lo sfondo con un asse diagonale.
In contrasto con Degas, Mary Cassatt
cura la sua pittura con pennellate più
larghe e sicure.
Oltre a studiare la vita femminile, Cassatt
si interessò ad esaminare anche la vita
dell’infanzia.
Nei lavori come quello del 1884, “Bambini
che giocano sulla spiaggia”, Mary Cassatt
guardò all’infanzia con un occhio attento.
La pittrica catturò i loro goffi e spesso
casuali movimenti dando loro l’aspetto
più reale che di cherubini.
Con le gambe allargate e una pala stretta
maldestramente in un piccolo pugno, la
bambina in primo piano è intenta a
riempire un secchiello, perfettamente
consapevole dello sguardo
dell’osservatore.
Bimba su una poltrona blu è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1878.
L'atteggiamento della bambina, che manifesta idealmente una sorta di ribellione alla postura
tradizionale, e che rispecchiava anche gli atteggiamenti anticonvenzionali dell'autrice, fu considerato
una posa sconveniente e il dipinto venne rifiutato all'esposizione del Salon des Artistes di Parigi.
Mary Cassatt posò spesso la sua
attenzione su altre culture per avere
ispirazione.
“Il bagno della bambina”, dipinto nel
1893, dimostra il crescente interesse di
Mary Cassatt per l’arte giapponese nel
periodo più tardo della sua carriera.
Cassatt ammirò Utamaro, un maestro di
ukiyo-e (un genere di stampa artistica
giapponese su blocchi di legno )della fine
del diciottesimo secolo che era rinomato
per la sua ritrattistica della vita femminile
attraverso Ie loro attività quotidiane.
In questo dipinto, l’artista adattò
elementi dell’estetica giapponese, come
la composizione asimmetrica, lo spazio
piatto, le aree di motivi e la forte
prospettiva, a un’immagine occidentale
di cura materna.
La più grande sfida affrontata nella
carriera di Marie Bracquemond fu lo
scoraggiamento da parte del marito,
l’artista Felix Bracquemond. ,
A differenza delle altre donne,
Bracquemond non godette degli
stessi privilegi e ella fu per lo più
autodidatta.
Entrò a contatto con I membri del
circolo dell’Impressionismo, inclusi
Degas, Renoir e Monet, dopo che i
suoi motivi per porcellane
catturarono l’attenzione di Degas.
Bracquemond esibì le sue opere in
tre delle esposizioni impressioniste.
La disapprovazione del marito Felix
Bracquemond verso l’Impressionismo
e il suo scoraggiamento nella
carriera della moglie, portarono lei
ad abbandonare definitivamente la
pittura nel 1890.
Autoritratto, 1870
I dipinti di Marie riprendevano molto delle idee dell’Impressionismo e questi erano più interessanti di
quelli del marito. Il figlio Pierre, uno dei suoi sostenitori, notò la gelosia del padre e per questo la spronò
spesso ad iniziative come esporre le sue opere ed ottenere commenti di altri artisti.
Tale gelosia spinse il coniuge a “recludere” la moglie in casa, per questo la maggior parte delle sue opere
furono realizzate nel giardino della loro abitazione.
Ne “Sulla terrazza a Sevres”, realizzato nel 1880, la luminosità del giardino irradia la scena che però trova
contrasto con l’emotività che traspare dalla donna in primo piano: la dama pare assorta nei suoi pensieri,
come sola sebbene in compagnia. La sua amica rivolge lo sguardo verso l’osservatore come a richiamare la
sua attenzione.
Realizzato nel 1890, in quest’opera sono
rappresentati il figlio dell’artista, Pierre, e la
sorella. La serenità della scena è incorniciata
dai colori del giardino, con pennellate di rosso
per ricreare i papaveri dell’aiuola e il
punteggiato sull’abito della dama.
I personaggi sembrano parte integrante
dell’ambiente dove i chiarissimi contorni
spesso non ne delimitano le figure.
I soggetti sottolineano l’importanza personale
che ogni opera ebbe per Marie Bracquemond,
sia nei personaggi sia negli spazi cari nella sua
vita privata.
Marie Bracquemond si dedicò non solo ai colori
a olio ma anche diede opera nelle sue
sperimentazioni all’uso dell’acquarello.
In “Donna con ombrello”, dipinta nel 1880,
ancora una volta l’artista sottolinea la figura
femminile anche nella sua vanità.
Anticipando l’opera “Donna con parasole”
realizzata da Claude Monet del 1886, Marie ne
studia il soggetto sebbene al di fuori di
qualunque contesto.
I colori brillanti e la ricchezza dell’abito in
questa come in tutte le sue opere, evidenziano
il suo interesse verso la rappresentazione della
vita della donna medio borghese.
Autoritratto , 1879
Nonostante la carriera di Eva Gonzalès
fu terminata precocemente a causa
della sua imprrovvisa morte all’età di
34 anni, venne riconosciuta per il suo
caratteristico stile nella ritrattistica.
Ella incluse nei suoi lavori una
ricchezza nei dettagli e una sottile
emotività, come nel caso ne “A Loge in
the Théàtre des Italiens (1874),
descritto come uno dei dipinti più
provocanti di quei giorni.
Manet scelse Gonzalès come sua unica
pupilla formale. Come il suo
insegnante, Gonzalès non espose mai
I suoi lavori con gli impressionisti ma
fu considerata ugualmente membra
del loro circolo.
La modella per questo delicato dipinto fu
Jeanne Gonzalès, la sorella minore
dell’artista che fu anch’essa pittrice.
“L’indolenza” fu uno dei primi quadri ad
essere esposti al Salon del 1872, e fu lodato
dallo scrittore e critico Emile Zola:
“Vorrebbe attirare l’attenzione un adorabile quadro che
rappresenta una fanciulla, una candida figura vestita di
rosa con una sciarpa di mussola innocentemente
arrotolata intorno al suo collo. Questo è un semplice
schizzo di freschezza e di biancore. Lei è una vergine
caduta da una vetrata colorata e dipinta da un’artista
naturalista del nostro tempo…”
(pubblicato in “Lettres Parisiennes, La Cloche”, 12 Maggio
1872).
Il dipinto fu anche molto apprezzato dal
critico Jules Clarétie:
“Madame Eva Gonzalès ha esposto un ritratto di una
giovane ragazza al quale lei ha dato questo titolo:
“L’indolenza”. Rappresenta una figura seduta, una
ragazza vestita di un delicato abito rosa con una sciarpa di
maglia intorno alle spalle. Questa affasciante Indolenza è
il lavoro di un’artista di raro talento, che adopera il
pennello dopo essersi occupata del pastello…” (Peintres
et Sculpteurs Contemporains, Paris, 1874).
“La lettura nel giardino” fu eseguita solo un paio di anni prima della morte dell’artista,e mostra
l’artista nel maggior sviluppo della sua carriera. Questo dipinto mostra una luminosità che però è
mancante nei lavori del suo maestro, Edouard Manet.
L’artista cattura una freschezza ed una spontaneità che è accentuata attraverso l’abile uso della
tecnica, dando il senso che questa sia un’istantanea di una donna intenta nella lettura nell suo
giardino.
Allo stesso tempo, il suo deciso uso del colore, con il cappello rosso che volutamente è messo in
rilievo dal fogliame sullo sfondo, mostra l’audacia dell’artista, la sua volontà di esplorare ed
inventare, contando costantemente su una tendeza rivoluzionaria ed innovativa che è aumentata
con la sua ammirazione per Manet.
Le donne dell'Impressionismo - The women's Impressionism

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  • 2. Parlando di Impressionismo, spesso ci si sofferma sui suoi principali protagonisti: Manet, Monet, Renoir, Degas… Ciò ci porta ad isolarci su una realtà del diciannovesimo secolo puramente maschile, escludendo il valore del contributo femminile nella società quanto nell’arte. Donne che contribuirono all’elaborazione del linguaggio e della forma, attraverso la passione per l’arte e il coraggio di affermare se stesse in un’epoca che certo non favoriva questo tipo di atteggiamento. Donne sostenute dall’intenso desiderio di voler produrre un nuovo modo di vedersi e di pensarsi rispetto al mondo, accomunate dallo stesso tipo di obiettivi, di propensione al confronto e alla competizione culturale con la professionalità e il consolidato ruolo artistico di maestri maschili che, pur avendole iniziate ad un cammino artistico, attraverso un coinvolgente rapporto di tipo maieutico, non limitarono mai le loro potenzialità espressive. Le opere di queste pittrici preannunciano, forse inconsapevolmente, la capacità tutta attuale della donna artista di cogliere, indagare e raccontare la propria singolarità. “Segretamente”, Eva Gonzales – 1877/78
  • 3. Mary Cassatt, Eva Gonzalès, Marie Bracquemond , e Berthe Morisot furono tutte membre del circolo impressionista. Le quattro donne, tre di loro francesi mentre la Cassatt artista americana ma residente a Parigi, esibirono lavori innovativi quanto quelli dei loro colleghi maschili. Mentre sviluppavano indipendentemente i propri stili differenti, ognuna delle donne si occupò di prevalere sulle restrizioni sociali e sullo scherno critico che caratterizzò tutta l’ascesa dell’Impressionismo. “Estate”, Mary Cassatt - 1894
  • 4. Con i numerosi tabù che coinvolgevano la sfera femminile, come passeggiare senza un accompagnatore o frequentare gli stessi vivaci circoli in cui gli artisti maschili alimentavano il loro immaginario ed entravano in contatto con l’elitè, ciò nonostante le donne si dedicarono alla ritrattistica, catturando i semplici gesti e le situazioni mondane della famiglia e degli amici. Così, le donne incontrano e perfezionano lo stile emergente includendo gradi contrastanti di luce e ombra, pennellate decise, e composizioni fuori dal convenzionale. “Interno”, Berthe Morisot - 1872
  • 5. Mary Cassat(1844-1926) Eva Gonzalès (1849–1883) Marie Bracquemond (1840–1916) Berthe Morisot (1841–1895)
  • 6. Berthe Morisot ritratta da Édouard Manet Una delle donne impressioniste più celebri, Berthe Morisot dedicò se stessa alla pittura della vita moderna. Come un critico la esaltò in quel tempo, “la sua pittura ha la franchezza dell’improvvisazione; questa è veramente l’impressione catturata da un occhio sincero e resa da una mano che non mente”. Morisot distinse se stessa come l’unica donna ad esporre le sue opere nella prima mostra dell’Impressionismo, e continuò a presentare nelle successive sette delle otto esposizioni impressioniste. Sposata con il fratello di Manet e amica stretta di Renoir, Morisot divenne una degli più importanti membri del circolo impressionista. Il suo amore per la pittura a cielo aperto continuò per tutta la sua carriera, e sua figlia Julie rimase la sua modella preferita.
  • 7. Tipica dell'artista è la connotazione psicologica, la marcata solitudine del personaggio femminile, che comincia a farsi ricorrente. Una tela del 1869, Il porto a Lorient, riveste un'importanza tutta particolare. In essa la Morisot colloca in posizione centrale il paesaggio fluviale, relegando la figura di donna sul muretto laterale. L'opera, molto apprezzata da Manet, rivela una straordinaria padronanza della composizione da parte dell'artista.
  • 8. Con l'inizio degli anni '70, nella pittura della Morisot diventa ricorrente il tema della cura filiale. A fungere da protagoniste sono spesso le sorelle. Sentimenti alterni traspaiono da queste opere: fascino per il forte legame affettivo tra madri e figli, cui fa da contrappeso un senso di rassegnata solitudine che sembra affliggere la donna nella sua vita di ogni giorno. 'Nascondino' , 1873, collezione priva, New York ‘I lillà a Maurecourt’, 1874
  • 9. Nel Berceau è rappresentata la sorella Edma che accudisce la figlia Blanche, nata nel 1871. E' uno dei quadri più importanti dell'artista, dai toni intimi e sereni, una scena quasi senza tempo, sospesa nell'atteggiamento assorto, sognante della madre e nel dolce sonno della bambina, i cui tratti si possono solo indovinare dietro il velo sottile. Nel trattamento dei drappeggi, la Morisot rivela grande abilità e delicatezza; il rivestimento della culla e la tenda, in cui compaiono qua e là piccoli elementi decorativi, sono di un bianco tenue, le cui variazioni suggeriscono la diversa consistenza dei tessuti: zone di colore più intense, mosse da piccoli tocchi più luminosi, sfumano fino a raggiungere una quasi totale trasparenza.
  • 10. Questi motivi non impediscono a Berthe Morisot di dedicarsi anche all'altro tema a lei caro: la pittura di paesaggio. Veduta di Parigi dal Trocadéro (1871-1872) è una delle tele maggiormente rappresentative. Ad essa si affiancano scene portuali, quadri di barche, che realizza soprattutto nel 1875, durante un soggiorno estivo presso l'isola inglese di Wight. ‘Barche dell’Ovest’, 1875
  • 11. Con l'inizio degli anni '80 la tecnica pittorica di Berthe Morisot presenta connotati personalissimi. Pennellate fluide e sommarie, liberamente stese in ogni direzione. Uno sfaldamento delle immagini sempre più marcato. Colori chiari e luminosi, costante attenzione agli effetti atmosferici. In Il molo a Bougival (1881-1882), Berthe Morisot, alla maniera di Monet e Renoir, trasforma i riflessi dell'acqua in vibrazioni di luce e colore.
  • 12. Lo stile cambia nel corso degli anni '90, quando si fa più decorativo. Tra i soggetti delle tele ricorre ancora il paesaggio, rivisitato però in chiave quasi "bucolica". Nascono anche opere che rappresentano figure femminili distese di inusuale sensualità per l'artista. Sono le ultime opere di Berthe Morisot, in cui si possono riconoscere analogie con la delicata seducenza delle donne di Renoir. Sul prato, 1874 Renoir, 1876 Madame Chocquet in lettura Donna che legge , 1873
  • 13. Edgar Degas, “Ritratto di Miss Cassatt, seduta con le carte in mano” 1876/1878 Nata a Pittsburg, Pennsylvania nel1844, Mary Cassatt spiccò come unica artista americana della corrente impressionista. Dopo aver studiato pittura presso l’Accademia delle Belle Arti in Pennsylvania e in Europa, si trasferì definitivamente a Parigi nel 1875, dove divenne amica stretta di Degas ed espose I suoi lavori in quattro delle esibizioni impressioniste. Cassatt rifiutò l’idea di diventare moglie e madre e abbracciò la sua indipendenza per dedicarsi pienamente alla sua brillante e redditizia carriera di artista: la donna finalmente si faceva soggetto, non oggetto. Celebre per i ritratti del rapporto madre- figlio, inizialmente il suo lavoro si focalizzò sul mondo intimo delle relazioni sociali per poi sfociare nello studio del legame tra adulti e bambini.
  • 14. Il lavoro di Mary Cassatt del 1874 “Donna che legge” prese parte alla sua prima esposizione con gli Impressionisti. In dipinto come questo, Mary Cassat concentrò la sua attenzione sulle semplici attività di ogni giorno della vita di una donna della classe media: dare il benvenuto alle proprie amiche per l’ora del thè, rispondere a lettere, e leggere. I critici trovarono la sua pittura fresca e reale, dimostrativa della sua maestria con I colori quanto nei soggetti domestici.
  • 15. Con il progredire della sua carriera, Cassatt conseguì nei suoi lavori un’intimità e un’intensità senza rivali nei suoi contemporanei. Completò il suo dipinto “Giovane donna che cuce in giardino” tra il 1880 e il 1882. Come Edgar Degas, Cassatt sperimentò una vivace composizione. In questo dipinto, la figura pare uscir fuori dalla superficie piatta della tela, mentre il sentiero del giardino dietro di lei taglia lo sfondo con un asse diagonale. In contrasto con Degas, Mary Cassatt cura la sua pittura con pennellate più larghe e sicure.
  • 16. Oltre a studiare la vita femminile, Cassatt si interessò ad esaminare anche la vita dell’infanzia. Nei lavori come quello del 1884, “Bambini che giocano sulla spiaggia”, Mary Cassatt guardò all’infanzia con un occhio attento. La pittrica catturò i loro goffi e spesso casuali movimenti dando loro l’aspetto più reale che di cherubini. Con le gambe allargate e una pala stretta maldestramente in un piccolo pugno, la bambina in primo piano è intenta a riempire un secchiello, perfettamente consapevole dello sguardo dell’osservatore.
  • 17. Bimba su una poltrona blu è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1878. L'atteggiamento della bambina, che manifesta idealmente una sorta di ribellione alla postura tradizionale, e che rispecchiava anche gli atteggiamenti anticonvenzionali dell'autrice, fu considerato una posa sconveniente e il dipinto venne rifiutato all'esposizione del Salon des Artistes di Parigi.
  • 18. Mary Cassatt posò spesso la sua attenzione su altre culture per avere ispirazione. “Il bagno della bambina”, dipinto nel 1893, dimostra il crescente interesse di Mary Cassatt per l’arte giapponese nel periodo più tardo della sua carriera. Cassatt ammirò Utamaro, un maestro di ukiyo-e (un genere di stampa artistica giapponese su blocchi di legno )della fine del diciottesimo secolo che era rinomato per la sua ritrattistica della vita femminile attraverso Ie loro attività quotidiane. In questo dipinto, l’artista adattò elementi dell’estetica giapponese, come la composizione asimmetrica, lo spazio piatto, le aree di motivi e la forte prospettiva, a un’immagine occidentale di cura materna.
  • 19. La più grande sfida affrontata nella carriera di Marie Bracquemond fu lo scoraggiamento da parte del marito, l’artista Felix Bracquemond. , A differenza delle altre donne, Bracquemond non godette degli stessi privilegi e ella fu per lo più autodidatta. Entrò a contatto con I membri del circolo dell’Impressionismo, inclusi Degas, Renoir e Monet, dopo che i suoi motivi per porcellane catturarono l’attenzione di Degas. Bracquemond esibì le sue opere in tre delle esposizioni impressioniste. La disapprovazione del marito Felix Bracquemond verso l’Impressionismo e il suo scoraggiamento nella carriera della moglie, portarono lei ad abbandonare definitivamente la pittura nel 1890. Autoritratto, 1870
  • 20. I dipinti di Marie riprendevano molto delle idee dell’Impressionismo e questi erano più interessanti di quelli del marito. Il figlio Pierre, uno dei suoi sostenitori, notò la gelosia del padre e per questo la spronò spesso ad iniziative come esporre le sue opere ed ottenere commenti di altri artisti. Tale gelosia spinse il coniuge a “recludere” la moglie in casa, per questo la maggior parte delle sue opere furono realizzate nel giardino della loro abitazione. Ne “Sulla terrazza a Sevres”, realizzato nel 1880, la luminosità del giardino irradia la scena che però trova contrasto con l’emotività che traspare dalla donna in primo piano: la dama pare assorta nei suoi pensieri, come sola sebbene in compagnia. La sua amica rivolge lo sguardo verso l’osservatore come a richiamare la sua attenzione.
  • 21. Realizzato nel 1890, in quest’opera sono rappresentati il figlio dell’artista, Pierre, e la sorella. La serenità della scena è incorniciata dai colori del giardino, con pennellate di rosso per ricreare i papaveri dell’aiuola e il punteggiato sull’abito della dama. I personaggi sembrano parte integrante dell’ambiente dove i chiarissimi contorni spesso non ne delimitano le figure. I soggetti sottolineano l’importanza personale che ogni opera ebbe per Marie Bracquemond, sia nei personaggi sia negli spazi cari nella sua vita privata.
  • 22. Marie Bracquemond si dedicò non solo ai colori a olio ma anche diede opera nelle sue sperimentazioni all’uso dell’acquarello. In “Donna con ombrello”, dipinta nel 1880, ancora una volta l’artista sottolinea la figura femminile anche nella sua vanità. Anticipando l’opera “Donna con parasole” realizzata da Claude Monet del 1886, Marie ne studia il soggetto sebbene al di fuori di qualunque contesto. I colori brillanti e la ricchezza dell’abito in questa come in tutte le sue opere, evidenziano il suo interesse verso la rappresentazione della vita della donna medio borghese.
  • 23. Autoritratto , 1879 Nonostante la carriera di Eva Gonzalès fu terminata precocemente a causa della sua imprrovvisa morte all’età di 34 anni, venne riconosciuta per il suo caratteristico stile nella ritrattistica. Ella incluse nei suoi lavori una ricchezza nei dettagli e una sottile emotività, come nel caso ne “A Loge in the Théàtre des Italiens (1874), descritto come uno dei dipinti più provocanti di quei giorni. Manet scelse Gonzalès come sua unica pupilla formale. Come il suo insegnante, Gonzalès non espose mai I suoi lavori con gli impressionisti ma fu considerata ugualmente membra del loro circolo.
  • 24. La modella per questo delicato dipinto fu Jeanne Gonzalès, la sorella minore dell’artista che fu anch’essa pittrice. “L’indolenza” fu uno dei primi quadri ad essere esposti al Salon del 1872, e fu lodato dallo scrittore e critico Emile Zola: “Vorrebbe attirare l’attenzione un adorabile quadro che rappresenta una fanciulla, una candida figura vestita di rosa con una sciarpa di mussola innocentemente arrotolata intorno al suo collo. Questo è un semplice schizzo di freschezza e di biancore. Lei è una vergine caduta da una vetrata colorata e dipinta da un’artista naturalista del nostro tempo…” (pubblicato in “Lettres Parisiennes, La Cloche”, 12 Maggio 1872). Il dipinto fu anche molto apprezzato dal critico Jules Clarétie: “Madame Eva Gonzalès ha esposto un ritratto di una giovane ragazza al quale lei ha dato questo titolo: “L’indolenza”. Rappresenta una figura seduta, una ragazza vestita di un delicato abito rosa con una sciarpa di maglia intorno alle spalle. Questa affasciante Indolenza è il lavoro di un’artista di raro talento, che adopera il pennello dopo essersi occupata del pastello…” (Peintres et Sculpteurs Contemporains, Paris, 1874).
  • 25. “La lettura nel giardino” fu eseguita solo un paio di anni prima della morte dell’artista,e mostra l’artista nel maggior sviluppo della sua carriera. Questo dipinto mostra una luminosità che però è mancante nei lavori del suo maestro, Edouard Manet. L’artista cattura una freschezza ed una spontaneità che è accentuata attraverso l’abile uso della tecnica, dando il senso che questa sia un’istantanea di una donna intenta nella lettura nell suo giardino. Allo stesso tempo, il suo deciso uso del colore, con il cappello rosso che volutamente è messo in rilievo dal fogliame sullo sfondo, mostra l’audacia dell’artista, la sua volontà di esplorare ed inventare, contando costantemente su una tendeza rivoluzionaria ed innovativa che è aumentata con la sua ammirazione per Manet.